Sistema Mugoni: per una gestione integrata e sostenibile

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1 FORUM Sistema Mugoni: per una gestione integrata e sostenibile Parco di Porto Conte, 4 novembre 2016 Introduzione Daniela Addis Coordinatore Nazionale Progetto CAMP Italy

2 Progetto CAMP Italy: principali caratteristiche Area Geografica Amministrazioni interessate GIZC Obiettivi Principali attività Durata del Progetto 5 aree sul territorio di 3 Regioni (Emilia-Romagna, Sardegna, Toscana); 3 mari (Adriatico, Tirreno, Mediterraneo); 900 km di linea di costa Comuni (Province); Regioni; Stato Sottoscritto il Protocollo GIZC della Convenzione di Barcellona; non ratificato; acquis communautaire (in quanto SM dell UE) Obiettivo strategico: testare la GIZC Tre sotto-obiettivi la riduzione degli impatti sugli ecosistemi costieri (erosione, perdita della biodiversità, inquinamento) la gestione sostenibile delle risorse naturali la conservazione degli habitat naturali e della biodiversità Azioni Orizzontali Comunicazione e diffusione dei risultati, Capacity building, Raccolta e Gestione Dati, Coordinamento istituzionale e interregionale, Partecipazione completate con elementi desunti dalle 14 Azioni Individuali realizzate dalle Regioni e strutturate su aree tematiche: 1. Pianificazione delle zone costiere terrestri e marine; 2. Protezione, salvaguardia e ripristino degli habitat costieri e marini; 3. Sostenibilità delle pressioni socio-economiche nella zona costiera (in particolare per quel che concerne il turismo, la pesca, le strutture di difesa costiera) Processo di implementazione: maggio 2014 dicembre 2016

3 Area del Progetto Area km (Toscana) Impatti/rischi: inquinamento da acque di scarico, danni da ormeggi e ancoraggi in mare, inquinamento atmosferico e inquinamento da siti contaminati. Area 2-83 km (Emilia-Romagna) Impatti/rischi: erosione costiera, eutrofizzazione, inquinamento, intrusione salina e subsidenza. Area km (Sardegna) Impatti/rischi: desertificazione (Asinara), erosione costiera e inquinamento zona industriale di Porto Torres. Area km (Sardegna) Impatti/rischi: erosione costiera e alluvioni. Area km (Toscana) Impatti/rischi: erosione costiera, eutrofizzazione delle lagune costiere, inquinamento da siti industriali e porti. Sviluppo lineare di costa: 900 Km

4 MID-TERM CONFERENCE Strumenti e Azioni per la Gestione Costiera

5 Obiettivi dei Forum Obiettivo Assicurare la partecipazione degli attori interessati alle attività promosse dal Progetto Promuovere il dibattito pubblico per sensibilizzare i cittadini Raccogliere le opinioni e le istanze dei partecipanti sul tema proposto per migliorare le future decisioni e le scelte dell Amministrazione Un incontro organizzato, in collaborazione con le amministrazioni interessate, per ciascuna delle 3 Aree Tematiche.

6 Obiettivo strategico Definire nuove modalità di fruizione sostenibile dell area della Pineta di Mugoni (e più in generale del Parco di Porto Conte) orientate a limitare l impatto antropico sulla zona costiera, in particolare nel periodo di alta stagione, tenendo conto della normativa vigente, delle caratteristiche e delle soglie di capacità di carico del territorio Obiettivi del Forum Parco di Porto Conte Temi principali Sviluppare scenari per la fruizione dell area naturale protetta Definire specifiche modalità di monitoraggio delle presenze turistiche e degli impatti del turismo sugli ecosistemi marino-costieri Condividere proposte concrete per la regolamentazione degli accessi nelle aree di spiaggia libera dell area naturale protetta Garantire la sostenibilità socio-economica delle attività di turismo sul territorio e per le comunità locali

7 Le zone costiere COSA NON SONO: linea di costa e suo entroterra Definizione: L area geomorfologica situata ai due lati della spiaggia, in cui l interazione tra la componente marina e quella terrestre si manifesta in forma di sistemi ecologici e di risorse complessi costituiti da componenti biotiche e abiotiche che coesistono e interagiscono con le comunità antropiche e le relative attività socio-economiche (Protocollo GIZC, Art. 2, lett. e)

8 La gestione integrata delle zone costiere COSA NON E : gestione di aree naturali protette Definizione: un processo dinamico per la gestione e l uso sostenibili delle zone costiere, che tiene conto nel contempo della fragilità degli ecosistemi e dei paesaggi costieri, della diversità delle attività e degli utilizzi, delle loro interazioni, della vocazione marittima di alcuni di essi e del loro impatto sulle componenti marine e terrestri (Protocollo GIZC, Art. 2, lett. f)

9 Servizi ecosistemici COSA NON SONO: trattamento delle acque e gestione dei rifiuti Definizione: benefici multipli forniti dagli ecosistemi al genere umano ( insieme degli organismi viventi, incluso l uomo, e delle sostanze non viventi con le quali i primi stabiliscono uno scambio di materiali e di energia, in un area delimitata) servizi di fornitura o approvvigionamento: forniscono i beni veri e propri (es. cibo, acqua, legname, fibre, combustibile e altre materie prime, ecc.) servizi di regolazione: regolano il clima, la qualità dell aria e le acque, la formazione del suolo, l impollinazione, mitigano i rischi naturali quali erosione, ecc. servizi culturali: benefici non materiali (benefici estetici, spirituali, educativi e ricreativi) servizi di supporto: creazione di habitat e conservazione della biodiversità genetica Millennium Ecosystem Assessment

10 La protezione delle dune COSA NON SONO: zone ludico ricreative Panoramica: ecosistemi che svolgono importanti funzioni quali attenuazione della forza dei venti marini, fare da barriere fisiche in caso di mareggiate, essere riserve naturali di sabbia per la spiaggia contro l erosione costiera Le dune sono identificate dal Protocollo GIZC come ecosistemi costieri particolari che le Parti si impegnano a preservare e, ove possibile, a ripristinare in modo sostenibile (Protocollo GIZC, Art. 10, co. 4)

11 La capacità di carico COSA NON E : numero e tipo di risorse naturali presenti in un area Definizione: numero massimo di persone che può visitare una località, nello stesso periodo, senza compromettere le sue caratteristiche ambientali, fisiche, economiche e socio-culturali e senza ridurre la soddisfazione dei turisti (UNWTO, 1999)

12 La capacità di carico Occorre tener conto in maniera integrata di tutti gli elementi connessi ai sistemi idrologici, geomorfologici, climatici, ecologici, socioeconomici e culturali, in modo da non superare la capacità di carico delle zone costiere e da prevenire gli effetti negativi dei disastri naturali e dello sviluppo. (Protocollo GIZC, Art. 6, lett. b) I piani e i programmi per le zone costiere ( ) stabiliscono, ove opportuno, le capacità di carico e le condizioni per l assegnazione e l utilizzo della parte marina e della parte terrestre delle zone costiere. (Protocollo GIZC, Art. 9, lett. e) Le valutazioni ambientali devono tenere conto degli impatti cumulativi sulle zone costiere e in particolare delle capacità di carico di tali zone. (Protocollo GIZC, Art. 19, co. 3)

13 Vuoi saperne di più sulla Gestione Integrata delle Zone Costiere (GIZC)? Accedi al corso gratuito on-line sulla GIZC al link Aiutaci a fotografare il livello di conoscenze sulla Gestione Integrata delle Zone Costiere in Italia. Compila il questionario on-line al link Vuoi discutere di gestione integrata delle zone costiere con esperti e attori interessati? Iscriviti a

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