Executive B R I D G I N G T H E G A P B E T W E E N T E C H N O L O G Y & B U S I N E S S. Italia, cresci o esci!

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1 Executive B R I D G I N G T H E G A P B E T W E E N T E C H N O L O G Y & B U S I N E S S. Mariano Corso: l Agenda Digitale delle aziende italiane nel Nouriel Roubini: il futuro dell Europa. Intervista ad Alberto Baldan, AD, larinascente. Roger Abravanel: Italia, cresci o esci!

2 U N M O D E R N O S PA Z I O D I C O - W O R K I N G & CO-LOCATION, completamente attrezzato, dedicato alle migliori startup hi-tech italiane e internazionali. L'obiettivo di POLIHUB è spingere fortemente i processi di cross-fertilizzazione tra le diverse startup, attraverso lo scambio di conoscenze e di esperienze, ben sapendo che da questo confronto continuo aumenterà la probabilità di successo della singola startup. S PA Z I F L E S S I B I L I E S C A L A B I L I, in modo da venire incontro alle specifiche esigenze e dinamiche di crescita della singola startup: dalla singola scrivania a grappoli di uffici opportunamente collegati. Tutte le star tup hanno a disposizione le facility comuni dell'h U B : sale riunioni di diverse dimensioni, aule di formazione, segreteria, open bar, ecc.. SERVIZI PENSATI APPOSITAMENTE PER LE STARTUP, erogati in modalità as a ser vice: ser vizi ICT (infrastrutturali e applicativi), servizi amministrativi, servizi legali, servizi di comunicazione e PR. UN INTENSO PROGRAMMA DI ARRICCHIMENTO ED EMPOWERMENT IMPRENDITORIALE, pensato appositamente per le startup. Il Programma offre su base quotidiana: testimonianze di imprenditori di successo e top manager; sessioni di confronto con i principali investitori in Italia (Venture Capitalist, Business Angel, ecc.); seminari specialistici e moduli di formazione su temi chiave per le startup; workshop creativi e laboratori di brainstorming. U N PO TE NTE LINK C O N LE C O MPE TE NZE SPE C I A L I STIC H E di tutti i Dipartimenti del Politecnico di Milano ma anche con tutte le principali Università italiane e internazionali. U N P O N T E V E R S O L E P R I N C I PA L I I M P R E S E operan- ti in senso lato nei diversi settori hi-tech (Telco, Media, IT, Energy, ecc.), che da anni hanno rapporti consolidati di collaborazione con il Politecnico di Milano, con l obiettivo di aiutare le startup a instaurare accordi di partnership, commerciali, di finanziamento, di exit, ecc. POLITECNICO DI MILANO W W W. P O L I H U B. I T INFO@POLIHUB.IT

3 editoriale Si parlerà anche di economia reale nella campagna elettorale in corso? di umberto bertelè presidente advisory board ict4executive All origine dei nostri guai attuali vi è innanzitutto il debito - più di 2 mila miliardi di euro - che abbiamo cumulato nei quasi 70 anni trascorsi dalla fine della guerra. Ma anche la nostra economia dà il suo contributo: non espandendosi infatti, o addirittura contraendosi, lascia che il rapporto fra debito e PIL continui a crescere e che si alimenti una spirale in cui l aumento della tassazione - volto a contenere l incremento del debito - impatta negativamente sulla domanda interna, sull occupazione, sul PIL e sul gettito fiscale, inducendo un nuovo incremento della tassazione stessa. È in atto in altre parole una sorta di politica industriale alla rovescia, in cui la carenza di risorse impedisce sia le misure volte a incoraggiare la domanda sia quelle volte a favorire l innovazione e la nascita di nuove imprese o la realizzazione di infrastrutture (quali le reti telecom di nuova generazione). Ma la nostra economia non soffre solo di questo: soffre di un sistema di regole pesante e talora contradditorio, che frena o addirittura blocca le nuove iniziative; soffre di una pubblica amministrazione spesso carente nell organizzazione e nello sfruttamento dell ICT, che carica di costi impropri rilevanti le imprese che devono interagire con essa; soffre di una giustizia civile lenta e onerosa, che disincentiva gli investimenti in Italia delle imprese estere ma anche delle italiane. Rendere più competitiva la nostra economia si può, con recuperi di efficienza e di efficacia potenzialmente molto rilevanti - come dimostrano le analisi dell Osservatorio sull Agenda Digitale della nostra School of Management - che potrebbero rappresentare una vera e propria scossa per il Paese. Le competenze ci sono, sia in tema di ICT sia di organizzazione. Non esiste, per molti dei possibili interventi, una reale barriera finanziaria: in particolare non per quelli che vanno sotto il nome di semplificazione, che non solo non costerebbero ma porterebbero a risparmi quasi immediati sia nella pubblica amministrazione sia nel settore privato. La vera barriera è la mancanza della volontà politica di superare le resistenze - talora fortissime - che si frappongono a ogni ipotesi di cambiamento: una barriera sperimentata dal governo uscente, che in questo ambito ha portato a casa risultati molto inferiori alle intenzioni iniziali. Sembrerebbe un tema centrale su cui confrontarsi in campagna elettorale, ma non se ne parla quasi. Tutta l attenzione è concentrata sul come debbano essere ripartiti i sacrifici per contenere il debito - ad esempio sulla introduzione o meno di una patrimoniale - invece che sul come ridurre, almeno in prospettiva, l entità dei sacrifici. Forse è fuorviante la denominazione Agenda Digitale (tratta dal linguaggio della UE), sotto cui molti interventi di semplificazione e ristrutturazione della Pubblica Amministrazione vengono classificati: una denominazione incomprensibile ai più secondo una recente indagine demoscopica, che può far pensare a una tematica di natura specialistica. Ma andrebbe ricordato a tutti che il tema dello snellimento dell amministrazione federale e della semplificazione delle regole fu centrale - vent anni fa - nella lotta per la presidenza fra Clinton e Bush padre: con ambedue i candidati, ancorchè in misura e con modalità differenti, obbligati all azione da una opinione pubblica esasperata dall eccesso di presenza e dai costi della burocrazia. 3

4 Nel tuo Business ogni minuto è prezioso. ZURIGO BARI BANGALORE Perché andare lontano per cercare la soluzione? Quando hai bisogno di una risposta, devi poter parlare subito con chi può dartela. Senza aspettare il giorno dopo. FINCONS GROUP ha creato in Italia, a Bari, l IT Service in Nearshore. Oltre cento professionisti di qualità capaci di offrire servizi d Application Management e System Building. E tanti vantaggi concreti per le imprese: team di lavoro che non cambiano in corsa, zero problemi di fuso orario, facilità di dialogo. E costi contenuti. Un centro di eccellenza frutto delle competenze e della capacità d innovazione di FINCONS GROUP: tolti i rischi, restano solo i vantaggi. You shape your strategies, we partner to achieve your goals!

5 cover story L Agenda Digitale 2013 delle imprese italiane di Mariano Corso e Alessandra Luksch, Politecnico di Milano 6 I progetti dei CIO 10 Il punto di vista dell offerta 17 Advisory Board Umberto Bertelè Presidente Advisory Board Giampio Bracchi Politecnico di Milano Carlo Alberto Carnevale Maffè Università Bocconi Maurizio Dècina Politecnico di Milano Giuliano Noci Politecnico di Milano Paolo Pasini SDA Bocconi Andrea Rangone Politecnico di Milano Francesco Sacco Università dell Insubria - SDA Bocconi Gianluca Spina Dean - MIP Enzo Bertolini CIO Ferrero Group Nunzio Calì Deputy CIO Fiat Group Automobiles e CIO Fiat Group Purchasing Gianluigi Castelli Executive Vice President ICT ENI Pierluigi Curcuruto COO Intesa Sanpaolo Milo Gusmeroli Vicedirettore Generale Banca Popolare di Sondrio Massimo Milanta Amministratore Delegato UniCredit Global Information Services Alessandro Musumeci Direttore Centrale Sistemi Informativi Ferrovie dello Stato Filippo Passerini President, Global Business Services and CIO Procter & Gamble Mauro Viacava CIO Barilla Holding Nader Sabbaghian Amministratore Delegato BravoSolution Raffaello Balocco Segretario Advisory Board management Il futuro dell Europa nell economia globale di Nouriel Roubini, Professore di Economia alla New York University e scrittore 34 I file corrotti nelle gare d appalto di Gabriele Faggioli, Legale, MIP Politecnico di Milano 48 interviste Più regole e merito per far crescere l Italia Roger Abravanel, consulente e saggista 40 Il cliente al centro dell innovazione Alberto Baldan, Amministratore Delegato, larinascente 44 speciale big data Big Data, grandi opportunità soprattutto nel Marketing e nelle Operations 53 osservatorio agenda digitale Favorire l ecommerce per aumentare la competitività intervista ad Alessandro Perego, Politecnico di Milano 56 Un nuovo impulso all egovernment intervista a Michele Benedetti, Politecnico di Milano 60 Agenda Digitale, la parola ai protagonisti dell innovazione 64 rubrica ricerche e studi 70 rubrica nomine 73

6 Cover story Qual è quindi l Agenda Digitale delle imprese italiane? In cosa investiranno nel 2013? Cosa invece taglieranno? Come useranno il mercato dell offerta? Come si trasformeranno le Direzioni ICT al loro interdi Mariano corso L Agenda Digitale 2013 delle imprese italiane school of management politecnico di milano La School of Management del Politecnico di Milano ha indagato le priorità di investimento e di trasformazione organizzativa delle Direzioni ICT delle imprese italiane di grandi e medie dimensioni. Si prevede un calo del Budget ICT pari all 1,7%, con investimenti che si concentrano soprattutto su Sistemi Gestionali, Business Intelligence e Analytics, Mobility. Anni di disattenzione e scarsi investimenti hanno fatto sprofondare l Italia nelle classifiche stilate sulla base degli indici di digitalizzazione. Il Governo Monti ha varato un Agenda Digitale, ma la strada che porta dagli obiettivi ai risultati è ancora lunga. Innanzitutto perché l iter di trasformazione dei decreti in legge deve ancora compiersi, in secondo luogo perché l attuazione concreta di questi indirizzi si scontra con la limitatezza delle risorse e con la difficoltà di tradurre in piano attuativo misure che richiedono la cooperazione di più organi e livelli istituzionali. In questo quadro incerto, le imprese non possono limitarsi ad assistere attendendo che finalmente si realizzino condizioni più favorevoli alla crescita e allo sviluppo economico e sociale del Paese. L Agenda Digitale resta lettera morta se le imprese, motore del progresso e dell economia, non la declinano in propri obiettivi e priorità di trasformazione. Mai come oggi è essenziale che il tessuto produttivo faccia la sua parte per cogliere opportunità e sfide che la rivoluzione digitale sta ponendo a livello internazionale. Alle Direzioni ICT spetta un ruolo fondamentale: accompagnare le proprie imprese a ripensare e rilanciare il business per cogliere queste opportunità e queste sfide. Ai Chief Information Officer, in particolare, è richiesto un atteggiamento proattivo e responsabile, in grado di accompagnare il business nello sviluppo di una propria Agenda di priorità, che concorra a quel rinascimento digitale che deve caratterizzare il Paese nei prossimi anni. Le priorità per le Direzioni ICT 6

7 cover story L Agenda Digitale 2013 delle imprese italiane di alessandra luksch school of management politecnico di milano no? Per rispondere a queste domande la Ricerca della Management Academy for ICT Executives 2012 ha analizzato le risposte di oltre 200 Direttori di Sistemi Informativi con l obiettivo di identificare l agenda dei CIO per il prossimo futuro. Dall analisi, le prospettive del mercato nel 2013 non sembrano essere migliori del biennio precedente, ma questo non può frenare la spinta innovativa sempre più richiesta ai CIO dal business. Le Direzioni ICT dovranno quindi focalizzare i propri sforzi dandosi un agenda rigorosa di priorità e investendo sulla valorizzazione delle risorse interne, per questo sarà fondamentale agire sulla riorganizzazione e la formazione delle persone. D altro canto i player di mercato dovranno ripensare i propri modelli di servizio, orientandosi sempre di più all offerta di servizio anziché di asset ed imparare a lavorare in modo nuovo con le Direzioni ICT per il business. Le aree di investimento Le principali aree di investimento sono sei, con specifiche differenze per settore. La prima area di investimento per i CIO nel 2013 è lo sviluppo dei Sistemi Gestionali e ERP, indicata tra le priorità dal 7

8 cover story L Agenda Digitale 2013 delle imprese italiane le priorità di investimento nel 2013 Sistemi gestionali e ERP Business Intelligence e Analytics Device Mobili e Mobile Apps per il Business Digitalizzazione e dematerializzazione Cloud e ICT as a Service Canali digitali e Social CRM UCC e Community Management Rinnovamento dei Data Center Architetture di Information Management, Storage e Virtualizzazione Progetti di sviluppo dei punti vendita Cyber Security e Compliance Internet of Things 4% 3% 11% 18% 18% 17% 25% 28% 30% 35% 44% 46% 0% 10% 20% 30% 40% 50% Fonte: Survey del Politecnico di Milano su 200 CIO La Management Academy for ICT Executives La School of Management del Politecnico di Milano punta da sempre alla collaborazione Università-Impresa per fornire agli Executives una visione strategica e manageriale dell innovazione. In particolare nel campo dell innovazione ICT questa azione si fonda su due pilastri: le analisi e le ricerche sul campo portate avanti dagli Osservatori ICT&Management e le iniziative formative del MIP, la Business School dell Ateneo, da oltre trent anni punto di riferimento nel nostro Paese per la formazione manageriale post-laurea. In questo contesto si inserisce coerentemente il progetto culturale della Management Academy for ICT Executives del MIP che, facendo leva sulla conoscenza sviluppata dagli Osservatori, ha favorito in questi anni la crescita delle competenze manageriali dei decisori ICT attraverso attività di formazione, workshop e tavoli di lavoro, che hanno coinvolto più di 1200 manager in questi ultimi 4 anni. Lo spirito dell Academy è infatti quello di rappresentare la casa di tutti i principali protagonisti della community ICT italiana, dove incontrarsi, riconoscersi, confrontarsi e crescere professionalmente, in una logica precompetitiva. In collaborazione con Cefriel e con il patrocino delle associazioni ASSI, Aused, CIO AICA Forum e ClubTI, anche nel 2013 la Management Academy propone un programma di attività che esplora le tematiche più urgenti anche alla luce della Agenda Digitale nazionale ed europea, tentando di dare agli attori in campo un quadro realistico e concreto di soluzioni possibili. Per perseguire questi obiettivi, l Academy si avvale di un prestigioso Advisory Board che comprende 30 tra CIO e Top Executives di alcune tra le più grandi imprese nonché il sostegno di alcuni dei principali player del mercato dell offerta. Attualmente alla sua quinta edizione, ha a oggi sviluppato complessivamente oltre 950 ore di formazione, 32 Workshop, 8 Report e 5 convegni aperti. Per il 2013 il programma culturale si articola in tre filoni principali di attività. Un ciclo di Workshop a invito, con frequenza mensile, su temi di particolare rilevanza e attualità nel panorama delle tecnologie digitali e delle loro applicazioni di business, attraverso un collaudato format fortemente basato sulla relazione e la condivisione di esperienze tra gli ICT Executives invitati, i rappresentanti dei Partner e prestigiosi ospiti. Nel 2013 si discuterà, in particolare, di Smart Working: ICT e nuovi modelli di organizzazione del lavoro; Cloud Journey: approcci, barriere e roadmap nell adozione del Cloud Computing; Multicanalità e Social CRM; ICT e Compliance; Digital Data e Analytics; Nuovi modelli di Business per l Internet delle Cose; New Device & Smart App: la nuova Mobility in azienda. Un insieme di percorsi di Formazione avanzata, con moduli specificatamente progettati per ICT Manager, consulenti e professionisti del mondo dell offerta. Una serie di Ricerche condotte in esclusiva con focus sui principali trend nella governance e nell organizzazione dell ICT, avvalendosi delle attività di Ricerca svolte da oltre 10 anni dagli Osservatori ICT&Management della School of Management del Politecnico di Milano, tra queste ricordiamo le Ricerche sulla figura del Chief Information Officer, dell ICT Demand Manager e dell ICT Supply. L ultimo ciclo di Ricerca si è focalizzato, con una Survey con oltre 200 CIO rispondenti, sui trend e le priorità nell agenda 2013 per i CIO. Per maggiori informazioni: Alessandra Luksch - luksch@mip.polimi.it 8

9 cover story L Agenda Digitale 2013 delle imprese italiane L andamento dei budget a disposizione dei CIO italiani I dati della survey della Management Academy for ICT Executives, elaborati nelle ultimissime settimane del 2012, e quindi con stime di budget 2013, incorporano l evoluzione del contesto economico più recente e considerano i budget a disposizione delle aziende, tenendo conto anche delle risorse umane interne a disposizione dei CIO. 38% Invarianza 11% Aumento fino al 10% Nel 2013 si registra un calo dei budget ICT intorno al 1,7%, vista dal lato della domanda, una visione comunque più ottimistica rispetto alla vista del mercato. Fonti secondarie a livello nazionale elaborate negli scorsi mesi davano infatti un preconsuntivo 2012 del mercato ICT in forte diminuzione (circa il 3,5%). Il dato medio incorpora in realtà situazioni diverse: in termini di settori cresceranno, sebbene a tassi non elevati, le 28% Diminuzione fino al 10% 16% Diminuzione oltre il 10% 7% Aumento oltre il 10% Utility, mentre resteranno in terreno leggermente negativo l Industria (-1,2%), le Banche-Assicurazioni (-1,5%) e, in modo più deciso, Servizi-Media-Telco (-3,6%). Il panel delle aziende coinvolte nella Survey, inoltre destina la spesa ICT per il 55% nella gestione dell esercizio, ovvero alla routine day by day, che quindi riguarda oltre la metà del budget a disposizione. Il 27% del budget viene invece destinato per progetti legati alla crescita dell azienda: aumento di quota di mercato, espansione geografica e internazionalizzazione. La quota restante degli investimenti è dedicata a progetti di trasformazione del business, quali ad esempio fusioni e acquisizioni, nuovi prodotti, nuovi canali, sviluppo nuovi modelli di business, adeguamenti normativi. 46% delle preferenze. Non si tratta soltanto di sistemi specifici ERP ma anche di tutti i sistemi definibili come gestionali. In molti casi l investimento in tali sistemi è visto sia come un occasione per fare efficienza, riducendo i costi di sistemi che sono diventati nel tempo obsoleti e quindi costosi da mantenere, ma nella maggior parte dei casi questi progetti sono visti come occasione per rivedere l organizzazione dei processi e quindi di miglioramento del Business. Seguono poi Business Intelligence e Analytics (44%), ovvero trasformare l enorme mole di dati che viene dai vari sistemi e anche dal web e dalla sensoristica, in informazioni per le decisioni. Molto sentito è anche il tema della Mobility, tanto che oltre un terzo delle risposte riguarda iniziative in ambito Device Mobili e Mobile Apps per il Business. L elenco delle priorità prosegue poi con la Digitalizzazione e dematerializzazione dei documenti ed i processi e relazioni di filiera (al 30%) e Canali digitali e Social CRM al 25%: tutto il mondo del web e della interazione attraverso il web con clienti, fornitori e partner costituisce una grande sfida rispetto alla quale nel 2013 un quarto delle aziende italiane ritiene di dover investire. Il Cloud, tra Private e Pubblic, si assesta al 28% delle risposte. Le sfide organizzative Ulteriore obiettivo della Survey è stato quello di individuare le principali sfide organizzative per la Direzione ICT nel 2013, non solo in termini di ruoli e competenze, ma in riferimento ai nuovi trend tecnologici e dell economia. La classifica vede al primo posto, con il 40% dei rispondenti, la Consumerizzazione. Attraverso i nuovi device, attraverso le App, attraverso quelle che sono le forme consumer di interazione con la rete, nelle aziende si infiltra un nuovo modo di lavorare e fare Business. Le imprese stanno in parte subendo ed in parte cercando di comprendere e disciplinare questa opportunità. Al secondo posto, con il 36% delle risposte, ritroviamo il ruolo del Demand management, già una delle grandi priorità di cambiamento organizzativo nel L attenzione è quindi ancora nella capacità di percepire e assecondare i bisogni della domanda interna e di saper adattare i propri servizi in funzione delle nuove esigenze del cliente. Fra le principali sfide organizzative per la Direzione ICT nel 2013 troviamo anche la Governance internazionale dell ICT (34%) e i ruoli per il Cloud Computing (31%): il passaggio alla modalità as a service impone infatti di cambiare completamente logica di gestione. 9

10 cover story L Agenda Digitale 2013 delle imprese italiane Alessandro Musumeci Direttore Centrale Sistemi Informativi, FSI Cloud e Mobility per servire al meglio i clienti Nel settore dei trasporti si annuncia un anno strategico per i progetti ICT, anche in realtà grandi e consolidate come Ferrovie dello Stato Italiane (FSI). L Agenda Digitale, varata negli scorsi mesi dal Governo, apre scenari importanti sul fronte dell integrazione tra operatori del settore trasporto e logistica. «C è la prospettiva di un grande cambiamento capace di migliorare l efficienza delle attuali reti attraverso l interoperabilità tra sistemi ferroviari, stradali e aerei - spiega Alessandro Musumeci Direttore Centrale Sistemi Informativi di FSI -. Un cambiamento in cui l ICT avrà un ruolo centrale, sia per il collegamento dei differenti servizi sia per dare al cliente l aiuto che occorre per scelte efficaci». Quest anno FSI proseguirà nel lavoro di revisione dei sistemi informativi, con l obiettivo di giungere ad adottare un modello comple- tamente basato sul Cloud. «La virtualizzazione dei sistemi, già realizzata, ha ridotto da 2000 a 200 i server fisici, con risparmi infrastrutturali del 70% - precisa Musumeci -. La rivisitazione dei sistemi muta i rapporti con i fornitori e riduce le spese correnti di circa il 30%, migliorando le nostre capacità di time to market nei progetti per clienti interni ed esterni». Un aspetto importante del cambiamento avviato da FSI è la rifocalizzazione dell impegno ICT sulle necessità dei clienti. «Il nostro è un cliente mobile per definizione - prosegue Musumeci -. Utilizza dispositivi mobili diversi che dobbiamo supportare sia sotto il profilo della connettività sia dei contenuti applicativi parlando differenti linguaggi. Occorre sviluppare App specifiche per migliorare l esperienza di viaggio, facilitarne la programmazione e la scelta delle opzioni». Andrea Cioffi Head of IT services, ing Direct Italia L ICT a garanzia di maggiore sicurezza e semplicità di fruizione dei servizi online Nell anno che è appena iniziato ING Direct continuerà a introdurre innovazione nell IT, ma senza rivoluzioni, in accordo con la strategia fin qui seguita. La Banca, che dal 2001 a oggi è riuscita a guadagnare spazi importanti con prodotti innovativi basati sull online, in campo tecnologico segue linee guida molto precise. «La semplicità di fruizione dei nostri servizi è un punto chiave del successo - spiega Andrea Cioffi, Head of IT services di ING Direct in Italia -. L evoluzione dei processi distributivi del settore bancario va nella direzione di rendere il cliente sempre più autosufficiente nella gestione dei propri servizi, attivando il personale della banca soltanto quando è il cliente a richiederlo. Per questo, serve conoscere i clienti e metterli al centro delle nostre attività». L approccio fai da te non ammette deroghe sul fronte della sicurezza. «Si ha sicurezza quando i prodotti e servizi sono semplici e comprensibili oltre che usando tecnologie e processi adeguati», precisa Cioffi. Tra le priorità d investimento, il Dipartimento IT di ING Direct mette, nell ordine, gli adeguamenti alla pressione del mercato, all evoluzione delle tecnologie e ai trend di riduzione della spesa. Per ciò che riguarda l innovazione: «La nostra strategia è di abbracciare le tecnologie che abilitano la relazione con il business, avvicinando prodotti e servizi ai clienti. Riteniamo importante inoltre sia lo sviluppo del personale sia l adozione di modelli più flessibili per la fabbrica IT per Found affrontare from website meglio pdf le sfide del Modify business». logo & PMS 10

11 cover story L Agenda Digitale 2013 delle imprese italiane Gloria Gazzano Direttore ICT Snam Al via un ambizioso progetto di ICT transformation Snam, gruppo integrato che presidia le attività regolate del settore del gas in Italia, è una holding che controlla: Snam Rete Gas, la principale società italiana di trasporto del gas naturale; GNL Italia, il principale operatore di rigassificazione del gas naturale liquefatto; Stogit, che si occupa di stoccaggio, e Italgas, focalizzata sulla vendita e distribuzione del gas. Negli ultimi tre anni le attività ICT sono state in larga misura dettate dalla necessità di rispondere, rispettando vincoli temporali molto stringenti, alle evoluzioni dell assetto organizzativo: dapprima integrazione societaria e successivamente recepimento della normativa comunitaria sul Terzo Pacchetto Energia. «Questo ha comportato una forte focalizzazione sul cosa fare più che sul come farlo - sot- tolinea Gloria Gazzano, Direttore ICT Snam -. Siamo ora pronti per lavorare sul come e abbiamo per questo avviato un intenso programma di ICT transformation che ci impegnerà per i prossimi 4 anni per garantire efficienza, qualità del servizio e sicurezza». Il programma si focalizzerà su due temi principali. Innanzitutto sull innovazione, con forte enfasi sull uso creativo della tecnologia nei processi business. «Abbiamo adottato un approccio ingegnerizzato e ripetibile per la genesi e gestione dell innovazione che sta dando effetti positivi, sia in termini di integrazione culturale tra le persone ICT provenienti dalle diverse società del gruppo che di sviluppo delle competenze», spiega Gaz- zano. Il secondo tema fondamentale è il cosiddetto Value Bring Back, che consiste in una rivalutazione del modello di outsourcing con l obiettivo di riappropriarsi delle attività a maggior valore, per migliorare la qualità dell esercizio e dei sistemi, il time to market e ridurre i costi di gestione. «Anche su questo fronte abbiamo avviato dei cantieri con l obiettivo di definire ciò che sono attività commodity da continuare a delegare all esterno e ciò di cui è necessario riappropriarsi - chiarisce la manager -. Queste attività costituiscono la base per realizzare al meglio il percorso di rinnovamento dei sistemi core del Gruppo». Antonella ambriola Chief technical officer, 3 italia L innovazione passa per il Cloud Terminato il 2012, l operatore mobile 3 non ferma la sua ascesa all innovazione e punta su due temi di principale importanza per lo sviluppo tecnologico nel nuovo anno, strettamente correlati tra loro: Data Center e Cloud. «Abbiamo iniziato nel 2010 un programma di modernizzazione introducendo un Private Cloud che ci ha permesso di ottimizzare i nostri Data Center e di ridurli da 5 a 2 - uno a Milano e uno a Roma - risparmiando spazio, energia e numero di server - spiega Antonella Ambriola, Chief Technical Officer di 3 Italia - abbiamo così ridotto i costi di circa il 50% migliorando allo stesso tempo la qualità del servizio». L intero progetto di Private Cloud, che ha permesso a 3 Italia di abbandonare qualunque struttura hardware a favore dell acquisizione di capacità computazionale, si concluderà nel corso del 2013, attraverso un programma di modernizzazione del desktop con thin client per i call center e il trasporto di tutte le applicazioni su architettura target basata sui blade IntelX86. «Non c è più valore aggiunto nel possedere fisicamente i server. Abbiamo scelto di avere un solo partner di riferimento nell ambito della tecnologia con cui abbiamo firmato un contratto di 7 anni che prevede un capacity planning e onde periodiche di refresh tecnologico», sottolinea Ambriola. 11

12 cover story L Agenda Digitale 2013 delle imprese italiane Alessandra Banfi CIO Pirelli Un duplice ruolo per l ICT: supporto al business e attenzione ai nuovi trend, in particolare in ambito Mobile, Cloud e Social Il 2013 si prospetta come un anno di transizione per Pirelli. «Da un lato saranno prioritari i progetti core che abilitano il mantenimento del vantaggio competitivo e il raggiungimento degli obiettivi di business, dall altro il compito della Funzione ICT è comunque di garantire attenzione ai trend di mercato ICT che abbiamo identificato: Mobility, Social, Cloud e Information», dichiara Alessandra Banfi, CIO di Pirelli, quinto operatore al mondo di pneumatici per fatturato, con 22 siti produttivi tyre in quattro continenti e circa dipendenti. Questo significa attivare dei percorsi durante il 2013 che preparino azioni nell ambito di un piano triennale. In particolare, per la Mobility il focus è sugli aspetti di security e Mobile Device Management, in preparazione di un approccio Bring Your Own Device; per il Social sull introduzione di soluzioni di sentiment analysis; per il Cloud, esplorazione da private a hybrid Cloud; per l Information, scouting e test di appliance. Le priorità del business si focalizzano su estensioni funzionali e geografiche delle solu- zioni esistenti e lancio di nuove iniziative soprattutto in area Business Intelligence e progetti di erogazione delle applicazioni in Mobility. Per meglio seguire i piani di sviluppo nella organizzazione ICT da un anno sono stati creati ruoli chiari di Demand Management che svolgono il compito di comprendere e analizzare le richieste del business e sono specializzati per aree in modo Domenico Solano Direttore Sistemi Informativi Gruppo Philips, Sud Europa Un processo di profonda trasformazione che parte dall IT «L era digitale ha cambiato la vita delle persone. I consumatori maturano su web l 80% delle loro decisioni d acquisto, anche quando poi comprano nel tradizionale punto vendita. Con l Internet delle cose stanno cambiando anche i prodotti, diventando intelligenti e connessi, con nuove opportunità e rischi». Così Domenico Solano, Direttore Sistemi Informativi del Gruppo Philips per il Sud Europa, spiega le sfide che un produttore di beni di consumo si trova oggi a dover affrontare. «Non c è solo la necessità di cambiare modello di business, ma occorre creare speculare all organizzazione matriciale. «Abbiamo parimenti creato dei ruoli ben definiti di Delivery Manager caratterizzati da forti competenze tecnologiche e tensione al risultato e alle scadenze richieste dal business; ricevono le richieste dei demand manager e concordano i piani eseguendo la parte implementativa dei progetti a loro assegnati», spiega Alessandra Banfi. i supporti per la realizzazione di questo nuovo mondo - precisa il manager -. Per Philips questo significa passare da un organizzazione per prodotti a una per processi, più vicina ai clienti e ai mercati». Contesto in cui l IT gioca un ruolo importante come abilitatore della trasformazione, «offrendo disponibilità 24x7 e informazioni aggiornate, in tempo reale, a vantaggio di chi deve prendere decisioni». Philips ha avviato la revisione dei SI due anni fa ed è oggi nella fase esecutiva che proseguirà per tutto il 2013 con le implementazioni organizzativa e architetturale. «Stiamo 12

13 cover story L Agenda Digitale 2013 delle imprese italiane Sergio Casado Castejón Responsabile Tecnologia & Innovazione, Leroy Merlin Italia Passaggio al Cloud e sviluppo dell e-commerce Sarà un 2013 all insegna del Cloud per Leroy Merlin, che prosegue nelle fasi di migrazione nella nuvola dei propri sistemi e avvia un ambizioso progetto di e-commerce. «Già tre anni fa, in occasione del col- sviluppando le nostre competenze nell area del demand management e del portfolio management - continua Solano -. Non avremo certamente più bisogno di programmatori interni, ma ci serviranno degli architetti, a contatto con le business unit dell azienda». Dai SI di Philips dipende un Gruppo enorme, presente in 100 Paesi con 100 mila dipendenti. «Per questo la trasformazione non si fa in un week-end ma ci impegnerà per qualche anno. L ambizione è cambiare il DNA dell azienda assieme all architettura dei suoi sistemi. Un compito che richiede di antici- laudo del nuovo Data Center, era chiaro che non avremmo mai soddisfatto le esigenze dei clienti con le sole risorse interne», spiega Sergio Casado Castejón, Responsabile Tecnologia & Innovazione di Leroy Merlin pare il futuro, scenari tecnologici, architetturali di business e competitivi dei prossimi 2-3 anni. Tutti saranno toccati dal cambiamento e chiamati a dare il proprio contributo», conclude Solano. Italia -. Per garantire servizi IT con disponibilità sette giorni su sette nei 47 negozi italiani la società ha scelto il Cloud, avvalendosi del supporto di Colt. «Una scelta vincente con cui il reparto SI non deve preoccuparsi di sistemi, networking o della crescita, restando quindi più vicino agli utenti e alle esigenze del business. Scelta che ci ha permesso di reimpiegare le risorse IT del data center per le attività di sviluppo e test, mentre lo storage viene utilizzato per mantenere il controllo sui dati e garantire il disaster recovery», precisa Casado Castejón. La società completerà l esternalizzazione dell IT avvalendosi dei servizi di co-location del partner Colt. «Il Cloud è diventato il centro stella dei nostri sistemi e questo ci permetterà di avvicinare servizi appliance database, controller di access point, funzioni di routing MPLS e altro». Il Cloud, inoltre, faciliterà l innovazione. «Abbiamo appena avviato un progetto di e-commerce cross-canale - spiega Casado Castejón -. Non sarà l ennesimo negozio su Internet: chi acquista online potrà parlare con il nostro call center, potrà sapere, per esempio, quando il prodotto arriva in negozio e avvisare gli operatori. Questo richiede modifiche all architettura delle applicazioni, collegamenti della componente Cloud pubblica del sito di e-commerce con quelle private che gestiscono i dati, gli stock e le schede prodotto. Ci avvarremo dello strumento vcloud di VMware per ottenere la necessaria sicurezza dei dati e alte prestazioni nelle transazioni». 13

14 Conoscere l ICT per innovare il business LE TECNOLOGIE DELL'INFORMAZIONE E DELLA COMUNICAZIONE (ICT) svolgono un ruolo sempre più pervasivo e strategico in qualsiasi organizzazione, diventando una potente leva di innovazione e di miglioramento delle performance. Una corretta conoscenza di queste tecnologie e, soprattutto, del loro impatto sul business può portare una qualsiasi azienda a sfruttarle efficacemente per ottenere benefici significativi e migliorare la sua competitività. Gli Osservatori ICT & Management della School of Management del Politecnico di Milano nascono proprio con l obiettivo di contribuire a questa conoscenza con un insieme ampio e articolato di vicende che analizzano la migliore esperienza italiana, con una forte attenzione agli scenari internazionali. GLI OSSERVATORI: Agenda Digitale B2b eprocurement e esupply Chain Business Intelligence Canale ICT Cloud & ICT as a Service ecommerce B2c egovernment Enterprise 2.0 eprocurement nella Pubblica Amministrazione Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione Gestione dei Processi Collaborativi di Progettazione Gestione Strategica dell ICT Gioco Online HR Innovation Practice ICT & Business Innovation nel Fashion-Retail ICT & Commercialisti ICT & PMI ICT Accessibile e Disabilità ICT in Sanità ICT nel Real Estate ICT nelle Utility ICT Strategic Sourcing Information Security Management Intelligent Transportation Systems Internet of Things Intranet Banche Mobile & Wireless Business Mobile Banking Mobile Internet, Content & Apps Mobile Marketing & Service Multicanalità New Media & New Internet New Slot & VLT New Tablet & Business Application NFC & Mobile Payment RFId Smart Working Unified Communication & Collaboration GLI OSSERVATORI si rivolgono in particolare ai manager e ai decision maker delle aziende utilizzatrici di ICT per fornire loro informazioni sulle opportunità offerte dalle soluzioni più innovative attraverso ricerche puntuali, studi di caso, benchmark, video degli eventi, atti dei convegni, ecc. GLI OSSERVATORI si rivolgono anche a tutte le aziende che offrono soluzioni e servizi ICT (software vendor, hardware vendor, service provider, consulenti, operatori del canale), fornendo fotografie approfondite sugli scenari di mercato in Italia, con l intento di supportarle nella messa a punto di offerte più efficaci. GLI OSSERVATORI ICT & MANAGEMENT, con i suoi 80 analisti e ricercatori, hanno svolto nell ultimo anno più di 40 ricerche, analizzando oltre imprese e pubbliche amministrazioni e organizzando circa 100 eventi tra Convegni e Workshop. PIÙ DI 140 REPORT OLTRE 2200 CASI DI STUDIO QUASI 700 PRESENTAZIONI DEI RELATORI AI CONVEGNI SEZIONE PREMIUM per avere accesso alla più ampia base di conoscenza in Italia sugli impatti di business delle tecnologie ICT WORKSHOP DI APPROFONDIMENTO A CONDIZIONI AGEVOLATE DIRETTA WEB DEI CONVEGNI 190 ORE DI VIDEO ON DEMAND PER MAGGIORI INFORMAZIONI VISITATE IL SITO

15 Alcuni esempi di domande a cui gli Osservatori contribuiscono a dare risposta C A N A L E I C T E C O M M E R C E B 2 C Quanto vale l'ecommerce B2c in Italia nel 2012 e quali sono le potenzialità di sviluppo nei prossimi anni? Quali sono le opportunità che le soluzioni basate sul Cloud computing offrono agli operatori del canale ICT? Qual è la redditività degli operatori del Canale ICT? Quali sono le priorità di investimento ICT nel 2013? Come varia la spesa in outsourcing ICT nel 2013? C I O M O B I L E M A R K E T I N G Come sta evolvendo il mobile commerce in Italia? Come sono utilizzati i Social Network a supporto del processo di interazione con il consumatore? Quanto è cresciuto il mercato del Mobile Advertsing negli ultimi anni in Italia? Quante applicazioni di Mobile Marketing vengono sviluppate dalle aziende italiane? ICT & PMI N E W M E D I A & N E W I N T E R N E T Quanto sono diffuse le soluzioni ICT erogate in modalità as a Service (sia a livello infrastrutturale che applicativo) nelle PMI italiane? Quali sono i fattori che condizionano la diffusione dei servizi applicativi e infrastrutturali in modalità as a Service? N F C & M O B I L E PAY M E N T Quali sono i casi di successo di Mobile Payment in Italia e all estero? Quale ecosistema (ruolo di Telco, Banche e Provider) si affermerà in Italia per lo sviluppo del Mobile Payment? Quanto vale il mercato dei Media digitali in Italia? Quali ricavi sono generati grazie alle Applicazioni, ai Video Online, ai Social Network e ai nuovi device? MOBILE INTERNET, CONTENT & APPS Quanto vale il mercato delle mobile application in Italia? Quali sono i comportamenti degli utenti che scaricano applicazioni dal telefonino? C L O U D & I C T A S A S E R V I C E Qual è il mercato del Cloud Computing in Italia? Come cambia la filiera dell offerta con l avvento del Cloud Computing? FATTURAZIONE ELETTRONICA Quali sono i benefici di una soluzione di Fatturazione Elettronica e come si valutano concretamente? Quali sono i principali fattori critici di successo di un progetto di integrazione del Ciclo dell Ordine?

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17 cover story L Agenda Digitale 2013 delle imprese italiane innovazione digitale per battere la crisi L utilizzo delle nuove tecnologie può aiutare le imprese a superare il difficile momento economico, ma è fondamentale il supporto dei vendor, che devono parlare la stessa lingua, e guardare ai reali bisogni e alle possibilità concrete Agostino Santoni Amministratore Delegato Cisco Italia Anche nel prossimo anno le imprese italiane dovranno confrontarsi con uno scenario economico non facile. «Rimandare o limitare eccessivamente gli investimenti sarebbe però un errore - afferma Agostino Santoni, dallo scorso dicembre al timone di Cisco in Italia -, perché soprattutto nei momenti difficili continuare a innovare, pur contando su risorse ridotte, è garanzia di evoluzione e di crescita». È noto, ad esempio, che uno dei principali problemi del nostro sistema imprenditoriale è la scarsa crescita nella produttività del lavoro: siamo fra gli ultimi in Europa e secondo recenti dati ISTAT negli ultimi tre anni di fatto è rimasta al palo. «Vi sono modelli di business e operativi abilitati dalle tecnologie di Rete, e dalle trasformazioni stesse della società, che hanno un elevatissimo potenziale in questo senso - afferma il manager -: penso ad esempio all adozione di modelli di gestione collaborativa e Mobile del lavoro, che sono anche trainati dalla crescente consumerizzazione dell IT e dall ingresso nelle professioni di una generazione immersa in un contesto tecnologico pervasivo e flessibile». Questo richiede alle aziende di attrezzarsi e di investire adeguando le proprie infrastrutture tecnologiche: è però un investimento che si ripaga rapidamente, anche attraverso una significativa riduzione dei costi. Nonostante ciò molte aziende - in particolare di medie e piccole dimensioni - si muovono a fatica in uno scenario digitale che è tanto ricco di opportunità quanto, oggettivamente, complesso. Secondo Santoni, oggi e in futuro le imprese richiederanno sempre più soluzioni verticali e pronte all uso per rispondere a specifici bisogni e chiederanno ai fornitori IT di guidarle nella scelta, di porsi come consulenti cui rivolgersi con fiducia. Eliminare la complessità è il compito principale dei vendor, che oggi d altro canto hanno a disposizione architetture nate per questo: basti pensare alla possibilità di mettere a disposizione in Cloud servizi, applicazioni e intere piattaforme tecnologiche, sollevando le imprese da buona parte delle questioni operative e gestionali. «Ritengo fondamentale che i vendor migliorino la loro capacità di parlare la stessa lingua delle imprese cui si rivolgono - afferma il manager -, mettendo l accento sui bisogni e sulle possibilità concrete. Inoltre, ritengo che i grandi vendor debbano sempre essere presenti laddove si discute e si decide di innovazione e cultura digitale, portando la propria esperienza, e che debbano supportare le aziende a comprendere le opportunità aperte dalle azioni messe in campo dalle istituzioni, nel quadro dello sviluppo dell Agenda Digitale nel nostro Paese». Va detto però che accanto all oggettivo problema di carenza di cultura digitale che interessa l Italia c è il nostro storico ritardo in termini di sviluppo delle infrastrutture. Anche l imprenditore più digitale e consapevole è costretto a rinunciare alle opportunità se opera in un area a digital divide tecnologico. 17

18 cover story L Agenda Digitale 2013 delle imprese italiane innovare con concretezza Nel mondo bancario, come in quello del Fashion e del Retail, l introduzione di nuove e originali soluzioni è necessaria alle aziende per competere, ma servono sempre chiarezza, efficacia e tempestività gianni camisa Amministratore Delegato Dedagroup ICT Network Anche nel 2013 Dedagroup intende seguire il percorso di sviluppo che fonda le proprie radici sulla competenza, specializzata per canali e per soluzioni applicative verticali, e sui software dedicati ai mercati d elezione. «Opereremo sui temi delle Next Banks, puntando all arricchimento di BankUp per il mercato messicano - dove la diffusione del nostro prodotto per il credito cooperativo internazionale è in costante crescita - allo sviluppo di nuove funzionalità in ambito Mobile e di Business Analytics e alla gestione documentale - afferma Gianni Camisa, AD di Dedagroup. Fondamentali nella nostra strategia d offerta 2013 saranno inoltre le proposte per le Smart Communities, finalizzate all amministrazione intelligente delle risorse urbane e delle reti di distribuzione energetica delle utilities». Oltre, al Cloud, considerato uno strumento innovativo in grado di rendere più efficiente il computing degli anni A questi temi tipici di Dedagroup si affiancano oggi le numerose proposte DDway, la società del gruppo leader nella system integration e nella consulenza: le soluzioni per il Fashion e il Retail, nella loro versione tradizionale o Cloud sourced, le innovazioni nel mondo dei pagamenti per il Banking e l ampia offerta, declinata nelle varie industries, per la Business Analytics. L azienda punta in particolare sull internazionalizzazione delle risorse software e sull apertura di nuovi mercati geografici, soprattutto per quanto riguarda il Banking e il segmento Luxury, Fashion e Retail. «Su entrambi i fronti vediamo un altissimo potenziale, parzialmente già colto - afferma il manager. BankUp è ormai un prodotto consolidato per le banche messicane, mentre è in fase avanzata l analisi per la sua localizzazione negli USA. Stealth è l ERP che guida la produzione e distribuzione di prodotti di lusso in 40 paesi del mondo. In Italia abbiamo ancora molti margini di crescita, ma certamente alcuni mercati esteri mostrano - da anni - tassi di sviluppo e opportunità assai più elevati». Ma i prodotti o il know how non bastano da soli. «Da tempo sappiamo che è solo un approccio sistemico all innovazione che paga, ovvero l impegno a innovare coinvolgendo tutti i driver del sistema azienda e del nostro Gruppo: cultura, persone, management, sistemi operativi e processi, strumenti di marketing e comunicazione, modello di business nel suo complesso. Solo con un approccio sistemico si può innovare un organismo complesso come un impresa». Le aziende hanno bisogno - come noi tutti - di innovazione, perché senza non hanno possibilità di differenziarsi in un mondo iper competitivo, globale e nel quale il tasso di cambiamento è elevatissimo. «Ma allo stesso tempo necessitano di concretezza e robustezza, di risposte chiare, rapide ed efficaci ai loro bisogni e a quelli dei loro clienti. Per questo l innovazione per noi è il risultato della diligente e professionale integrazione di soluzioni e competenze e non semplice slancio creativo o invenzione», conclude il manager. 18

19 cover story L Agenda Digitale 2013 delle imprese italiane avanti tutta verso conservazione sostitutiva e fatturazione elettronica Società di telecomunicazioni, banche, Media company e Utility mostrano un grande interesse verso le soluzioni di dematerializzazione, un opportunità per ottimizzare la comunicazione di business rivolta ai clienti finali Compagnie di telecomunicazioni, banche, assicurazioni, aziende di pubblica utilità, media e pubblica amministrazione stanno mostrando un forte interesse verso la dematerializzazione. Lo testimonia Doxee che si rivolge prevalentemente ad organizzazioni con un modello B2C: «I clienti stanno puntando con decisione verso la conservazione sostituiva e la fatturazione elettronica - spiega Sergio Muratori Casali, CEO insieme a Paolo Cavicchioli di Doxee, leader nel mercato dei servizi per la conservazione sostitutiva - entro il 2013 prevediamo di gestire oltre un miliardo e mezzo di comunicazioni di business». È una richiesta che va incontro a una duplice esigenza: ridurre i costi e aumentare l efficienza; da una parte ottimizzare la comunicazione di business rivolta ai clienti finali, sfruttando sempre di più i canali digitali; dall altra riprogettare in chiave di dematerializzazione i processi. «La digitalizzazione dei documenti e delle comunicazioni può favorire una significativa razionalizzazione, in termini di costi, risorse e tempo dedicati, delle operazioni aziendali connesse alla gestione del documento», continua il manager. Da una ricerca dell Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione del Politecnico di Milano in Italia vengono prodotti ogni anno 45 miliardi di documenti; dematerializzandoli e digitalizzando i processi si potrebbero risparmiare a livello nazionale oltre 200 miliardi di euro ogni anno. Pensando poi all efficienza e alla razionalizzazione delle risorse e del tempo, l Osservatorio ha calcolato che 10 miliardi di ore uomo, risparmiate grazie alla dematerializzazione, potrebbero essere trasformate in attività di maggior valore per le aziende, liberando diverse risorse umane per dedicarle ad un lavoro più creativo e innovativo. «Doxee aiuta le aziende private e Pubblica Amministrazione a innovarsi, grazie a un forte investimento in ricerca e sviluppo pari al 15% del fatturato della società - aggiunge Paolo Cavicchioli; questo ci permette di rimanere all avanguardia nell erogazione di soluzioni per i più complessi contesti di dematerializzazione e di Customer Communication Management». La cultura digitale, secondo Doxee, si crea con il business, la ricerca e sviluppo, la partecipazione a commissioni e gruppi di studio e lavorando con il mondo accademico. Per questo, la società con il suo Centro di Competenza partecipa attivamente a importanti tavoli di ricerca, commissioni tecniche e gruppi di lavoro nazionali e internazionali per la definizione di standard e casi utente in ambito della dematerializzazione dei documenti ed in particolare nei processi di conservazione sostitutiva, fatturazione elettronica e data certa elettronica. Ciò permette a Doxee, e quindi ai suoi clienti e partner, di partecipare proattivamente all evoluzione delle best practice e delle normative guida di settore sfruttandone i benefici di business. Paolo Cavicchioli e Sergio Muratori Casali CEO Doxee 19

20 cover story L Agenda Digitale 2013 delle imprese italiane ottimizzare i processi con la Gestione documentale in cloud Con le soluzioni as a service le aziende possono migliorare il flusso operativo relativo a fatture e ordini senza sostenere investimenti iniziali, ottenendo così notevoli benefici economici e maggiore accuratezza Giovanni Gavioli Country Manager Esker Italia Da quando (era il lontano 2004!) Esker ha introdotto i primi servizi On Demand (o Cloud) l escalation che li ha visti protagonisti ha continuato fino a oggi oltrepassando abbondantemente il muro del 50% del fatturato della società a livello mondiale. «Anche nel 2013 saranno sicuramente i servizi Cloud a fare la parte del primo della classe - dice Giovanni Gavioli, Country Manager di Esker Italia - ed è in questo ambito che Esker concentrerà i prossimi sviluppi volti a migliorare e completare ulteriormente la nostra proposta». Questa ad oggi è basata su soluzioni mirate alla automazione di processi documentali aziendali lato Business, ovvero Fatturazione Attiva, Fatturazione Passiva, Gestione Ordini Clienti e Gestione Ordini di Acquisto, nonché alla automazione di processi documentali più generici utilizzando le caratteristiche multicanale/multimedia della piattaforma. «Ovviamente il tutto con una integrazione completa con i sistemi ERP presenti nell azienda nostra cliente», sottolinea Gavioli. Quali sono le esigenze che spingono questi investimenti? Quelle di sempre: riduzione costi e ottimizzazione dei processi. «La conseguente riduzione di errori nel processo e la capacità intrinseca di misurare la qualità dei processi e della gestione diventano la ciliegina sulla torta e vengono particolarmente gradite senza essere di sicuro le ragioni principali della scelta - aggiunge il manager -. Se poi, oltre ad automatizzare il processo, questo si ottiene attraverso una piattaforma On Demand che permette di limitare gli investimenti iniziali e commisurare la spesa al reale utilizzo abbiamo ampiamente raggiunto livelli di soddisfazione assoluti da parte del cliente». Esker si pone in modo pro-attivo verso il continuo miglioramento delle soluzioni proposte, in modo da poter soddisfare il maggior numero di aziende di ogni dimensione con proposte sempre più performanti e flessibili. L azienda porta avanti, inoltre, un azione di evangelizzazione, che anche se mirata alle soluzioni Esker, permette di fare cultura sul mercato. Spiega Gavioli: «Ciò che noi cerchiamo di fare ogni volta è spingere i nostri interlocutori tecnici (CIO e IT manager) a farsi sempre più attivi internamente alle proprie aziende verso un approccio business e non tecnico come invece ancora oggi molto spesso accade: la maggior parte delle valutazioni si basano su quanto performante o evoluta tecnologicamente sia una soluzione o l altra mentre non viene spesso considerato quanto possa una soluzione migliorare e ottimizzare il flusso operativo e portare quindi benefici economici all azienda». 20

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