Corso per operatori di Protezione Civile di 1 livello ROVERETO, 24 maggio 2012 Comunicazione a cura Ist. P.C. Luca Clementi

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1 Croce Rossa Italiana -La normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (disposizioni specifiche CRI) - Alta visibilità e dispositivi di protezione individuale - Comportamenti da adottare durante attività tecnico - logistiche a rischio - Norme di auto protezione Corso per operatori di Protezione Civile di 1 livello ROVERETO, 24 maggio 2012 Comunicazione a cura Ist. P.C. Luca Clementi

2 CENNI DI: NORMATIVA MANSIONI DPI SEGNALETICA

3 Croce Rossa Italiana La normativa di riferimento principale D.Lgs e s.m.

4 Premessa Oggi al volontario è richiesta sempre maggiore PROFESSIONALITÀ

5 RICORDIAMOCI CHE: Le cause di incidenti sul lavoro sono causate, tra l altro da: sbadataggine, scarsa attenzione e concentrazione; eccessiva fretta; superficialità nella valutazione del pericolo: lo si ritiene poco importante o difficile che accada; abitudine al pericolo

6 RICORDIAMOCI CHE inosservanza delle norme di sicurezza, per comodità, pigrizia, abitudine o non conoscenza del pericolo e delle norme; eccessiva stanchezza (non sempre dovuto al lavoratore), mancanza di adeguato riposo, uso di alcolici Mancata formazione, informazione e addestramento Attrezzatura non a norma..

7 DEFINIZIONI Articolo 2 D.Lgs. 81/ Definizioni 1. Ai fini ed agli effetti delle disposizioni di cui al presente Decreto Legislativo si intende per:

8 DEFINIZIONI a) «lavoratore»: persona che, indipendentemente dalla tipologia contrattuale, svolge un attività lavorativa nell ambito dell organizzazione di un datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un mestiere, un arte o una professione. (vedi anche art. 3 DPR 547/55 abrogato dal D.Lgs. 81/2008)

9 DEFINIZIONI Pericolo Costituisce un pericolo tutto ciò che (materiali di lavoro, apparecchiature, metodi o prassi di lavoro) è potenzialmente in grado di arrecare danno.

10 DEFINIZIONI Rischi Per rischio si intende la possibilità, elevata o ridotta, che qualcuno possa patire un danno da un determinato pericolo. Rischio per la salute Rischio per la sicurezza

11 DEFINIZIONI Valutazione dei rischi La valutazione dei rischi è un processo di valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori derivanti da pericoli presenti sul luogo di lavoro. Consiste in un esame sistematico di tutti gli aspetti dell attività lavorativa, volto a stabilire:

12 DEFINIZIONI cosa può provocare lesioni o danni; se è possibile eliminare i pericoli e, nel caso in cui ciò non sia possibile, quali misure di prevenzione o di protezione sono o devono essere messe in atto per controllare i rischi.

13 DEFINIZIONI DPI Dispositivo di protezione individuale Si intende per dispositivo di protezione individuale, di seguito denominato DPI qualsiasi attrezzatura destinata ad essere indossata e tenuta dal lavoratore allo scopo di proteggerlo contro uno o più rischi suscettibili di minacciarne la sicurezza o la salute durante il lavoro, nonché ogni complemento o accessorio destinato a tale scopo. (art 74 d.lgs.81/08)

14 DEFINIZIONI 2. Non costituiscono DPI: a) gli indumenti di lavoro ordinari e le uniformi non specificamente destinati a proteggere la sicurezza e la salute del lavoratore; b) le attrezzature dei servizi di soccorso e di salvataggio; c) le attrezzature di protezione individuale delle forze armate, delle forze di polizia e del personale del servizio per il mantenimento dell ordine pubblico; d) le attrezzature di protezione individuale proprie dei mezzi di trasporto;

15 DEFINIZIONI e) i materiali sportivi quando utilizzati a fini specificamente sportivi e non per attività lavorative; f) i materiali per l autodifesa o per la dissuasione; g) gli apparecchi portatili per individuare e segnalare rischi e fattori nocivi.

16 DEFINIZIONE DPI 1 CAT. Art. 4 D.Lgs I DPI sono suddivisi in tre categorie. PRIMA CATEGORIA DPI di progettazione semplice destinati a salvaguardare la persona da rischi di danni fisici di lieve entità

17 DEFINIZIONI Art. 4 D.Lgs Rientrano esclusivamente nella prima categoria i DPI che hanno la funzione di salvaguardare da: a) azioni lesive con effetti superficiali prodotte da strumenti meccanici; b) azioni lesive di lieve entità e facilmente reversibili causate da prodotti per la pulizia ; c) rischi derivanti dal contatto o da urti con oggetti caldi, che non espongano ad una temperatura superiore a 50 C;

18 DEFINIZIONI Art. 4 D.Lgs d) ordinari fenomeni atmosferici nel corso di attività professionali; e) urti lievi e vibrazioni inidonei a raggiungere organi vitali ed a provocare lesioni a carattere permanente; f) azione lesiva dei raggi solari.

19 DEFINIZIONE DPI 2 CAT. Art. 4 D.Lgs SECONDA CATEGORIA 4. Appartengono alla seconda categoria i DPI che non rientrano nelle altre due categorie. Esempio: Indumenti alta visibilità Casco Cuffie

20 DEFINIZIONI DPI 3 CAT. Art. 4 D.Lgs TERZA CATEGORIA DPI di progettazione complessa destinati a salvaguardare da rischi di morte o di lesioni gravi e di carattere permanente.

21 DEFINIZIONI DPI 3 CAT. a) gli apparecchi di protezione respiratoria filtranti contro gli aerosol solidi, liquidi o contro i gas irritanti, pericolosi, tossici o radio tossici; b) gli apparecchi di protezione isolanti, ivi compresi quelli destinati all'immersione subacquea; c) i DPI che assicurano una protezione limitata nel tempo contro le aggressioni chimiche e contro le radiazioni ionizzanti; d) i DPI per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non inferiore a 100 C, con o senza radiazioni infrarosse, fiamme o materiali in fusione;

22 DEFINIZIONI DPI 3 CAT. e) i DPI per attività in ambienti con condizioni equivalenti ad una temperatura d'aria non superiore a -50 C; f) i DPI destinati a salvaguardare dalle cadute dall'alto; g) i DPI destinati a salvaguardare dai rischi connessi ad attività che espongano a tensioni elettriche pericolose o utilizzati come isolanti per alte tensioni elettriche; PER QUESTI DISPOSITIVI IL LAVORATORE DEVE ESSERE INFORMATO FORMATO E ADDESTRATO ALL USO

23 DOMANDA Abbiamo DPI di terza categoria?

24 ECCONE ALCUNI Sacca Maxi Emergenza Tuta tipo 4 Nucleo NBCR Tuta tipo 3 (comprensiva di maschera facciale con filtro.) Nucleo NBCR Tuta tipo 1 ET (comprensiva di autorespiratore..)

25 OBBLIGHI DEI LAVORATORI Devono UTILIZZARE i DPI messi a loro disposizione in base alle modalità nel corso di formazione, informazione ed addestramento. Devono AVERE CURA dei DPI, senza modificarne le caratteristiche di propria iniziativa

26 OBBLIGHI DEI LAVORATORI Devono SEGNALARE prontamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto, qualunque rottura o difetto dei DPI messi a loro disposizione. Devono ATTENERSI alle procedure aziendali riguardo la riconsegna dei DPI, al termine dell orario di lavoro

27 E poi Partecipare alla formazione continua (aggiornamenti) Agli addestramenti Seguendo le procedure e protocolli

28 RISCHI In base all attività che si svolge -MANSIONE- viene valutato a quali rischi è sottoposta la persona Possiamo avere rischi di tipo: Chimico (gas, vapori, fumi, nebbie, liquidi) Biologici (virus, batteri, protozoi, parassiti,..) Fisici (rumore, vibrazioni microclima, illuminazione, elettricità, VDT, radiazioni) Rischi organizzativi( ambiente di lavoro, meccanico, movimentazione dei carichi,..) Rischio incendio (segue seconda ora).

29 MANSIONI AUTISTI Operatori di mezzi meccanici carrellisti, movieri ALLESTIMENTO CAMPO Perimetrazione, sistemazione terreno, montaggio tende, (anche con altre figure PC, VF,..) IMPIANTISTICA Idraulici, elettricisti,.

30 MANSIONI GESTIONE DEL CAMPO Segreteria Controllo accessi, guardiania Cucine e approvvigionamenti Materiali e mezzi Magazzino Servizi di pulizia (igienizzazione, rifiuti, ) Sanità Supporto psicosociale Attività ludico-ricreative..

31 MANSIONI Il volontario si dovrà astenere a svolgere mansioni per le quali non abbia ricevuto la formazione, informazione e addestramento specifico

32 DIVISA OPERATIVA Il volontario dovrà utilizzare, nella sua attività, la divisa operativa e le scarpe infortunistiche integrando, all occorrenza, i DPI necessari

33 DPI Indumenti protettivi Guanti Caschi Cuffie tappi Occhiali, schermi facciali Maschere Scarpe stivali Cinture imbraghi Articoli dielettrici

34 MARCATURA

35 ETICHETTATURA

36 Etichettatura su prodotti o materiali

37 Etichettatura su prodotti o materiali

38 DPI

39 PREMESSA Per l utilizzo di piccoli attrezzi come trapani, avvitatori, scale ecc. il volontario dovrà ricevere la rispettiva formazione. Non si fuma, ne si consumano i pasti, sul luogo di lavoro. Vietato somministrare e consumare alcolici sul luogo di lavoro (attività). Vietato l uso di droghe.

40 MANSIONI DPI ALLESTIMENTO CAMPO Guanti (antitaglio, antiscivolo, ) Casco (eventualmente integrato con visiera) Occhiali o schermi in caso di utilizzo di attrezzature che producono schegge Limitare la formazione di polvere; se necessario utilizzare mascherine Tappi, archetti, cuffie obbligatori in caso di rumori superiori a 85 db; obbligo di addestramento.

41 MANSIONI DPI In caso di Mov. Man. Carichi Limitare il peso (indicativo se non ci sono controindicazione max 25kg uomini, 20 kg donne, 20kg adolescenti maschi tra anni e 15 kg adolescenti femmine tra anni) Non flettere la schiena ma piega le gambe Afferrare saldamente il peso e tenerlo vicino al corpo Scarpe con puntale Guanti specifici

42 MANSIONI DPI In caso di Mov.Mecc.Car. Addestramento specifico Casco Scarpe con puntale Guanti specifici Tappi, archetti, cuffie obbligatori in caso di rumori superiori a 85 db; obbligo di addestramento

43 MANSIONI DPI IMPIANTISTICA Guanti (dielettrici, antitaglio, antiscivolo,.) Casco (eventualmente integrato con visiera) Occhiali o schermi (con lavorazioni che producono schegge; schermi specifici per saldatori) Limitare la formazione di polvere( se necessario utilizzare maschere specifiche) Tappi, archetti, cuffie obbligatori in caso di rumori superiori a 85 db; obbligo di addestramento.

44 MANSIONI DPI Attività sanitaria assistenziale Guanti ad uso medico non sterili Marcato CE come dispositivo medico di classe I Marcato CE cat. III per la protezione da rischio chimico e microbiologico Occhiali e visiere Stessi requisiti per la protezione chimica e biologica Indumenti protettivi Camici, tute tipo 4-5-6; calzari o sovra calzari Maschere, semimaschere, facciali filtranti

45 MANSIONI DPI (maschere tipo FFP3 in caso di sospetta tubercolosi, meningite, o sars) Seguire i protocolli di vestizione e svestizione tuta tipo 4 Non consumare cibi e bevande, non fumare. Attento lavaggio delle mani

46 Lavaggio con acqua e sapone

47 Uso del gel alcolico

48 MANSIONI DPI Pulizie sanificazione Guanti ad uso medico non sterili Marcato CE come dispositivo medico di classe I Marcato CE cat. III per la protezione da rischio chimico e microbiologico Occhiali e visiere Stessi requisiti per la protezione chimica e biologica Indumenti protettivi Camici, tute tipo Stivali Maschere, semimaschere, facciali filtranti

49 Cenni Cenni protocolli, procedure Cenni uso scale Cenni imp. elettrico

50 DPI ALTA VISIBILITÀ

51 ALTA VISIBILITÀ Nel caso di lavorazioni in notturna. In alcune lavorazioni diurne in cui sia necessaria un alta visibilità del lavoratore ad esempio in vicinanza di strade, o sulle sedi stradali (esempio intervento su incidente stradale) oppure quale personale a terra che coordina e supporta operazione di mezzi meccanici (muletti, camion, ) Vietato rimanere nel raggio di azione dei mezzi

52 ALTA VISIBILITÀ CAPI DI VESTIARIO AD ALTA VISIBILITÀ Sono indumenti realizzati completamente o in parte con materiali fluorescenti, sui quali sono presenti in modo fisso degli inserti in tessuto rifrangente.

53 ALTA VISIBILITÀ DISPOSITIVI AUTONOMI AD ALTA VISIBILITÀ Sono dispositivi come bretelle, corpetti, giubbotti realizzati in materiale fluorescente e rifrangente. Si indossano direttamente sui normali vestiti

54 MANSIONI AUTISTI (Operatori di mezzi meccanici carrellisti, movieri,.) Indumenti ad alta visibilità. Casco Scarpe antinfortunistiche Otoprotettori Formazione specifica sulla segnaletica gestuale

55 SEGNALETICA

56 SEGNALETICA Importanza riveste l utilizzo della segnaletica di sicurezza. Il messaggio viene trasmesso attraverso l utilizzo: della forma del segnale; del disegno, pittogramma; e del colore. colore di sicurezza, un colore al quale è assegnato un significato determinato

57 SEGNALETICA DI DIVIETO Segnaletica di divieto, un segnale che vieta un comportamento che potrebbe far correre o causare un pericolo;

58 SEGNALETICA DI DIVIETO

59 SEGNALETICA DI AVVERTIMENTO Segnaletica di avvertimento, un segnale che avverte di un rischio o pericolo;

60 SEGNALETICA DI AVVERTIMENTO

61 SEGNALETICA DI AVVERTIMENTO

62 SEGNALETICA DI PRESCRIZIONE Segnaletica di prescrizione, un segnale che prescrive un determinato comportamento;

63 SEGNALETICA DI PRESCRIZIONE

64 SEGNALETICA DI SALVATAGGIO Segnaletica di salvataggio o di soccorso, un segnale che fornisce indicazioni relative alle uscite di sicurezza o ai mezzi di soccorso o di salvataggio

65 SEGNALETICA DI SALVATAGGIO

66 SEGNALETICA ANTINCENDIO Segnaletica antincendio; sono segnali che individuano presidi utili nella lotta antincendio

67 SEGNALETICA ANTINCENDIO

68 Filosofia di Murphy Legge di Schmid: Se ci sono due o più modi di fare qualcosa, e uno di essi può avere come esito una catastrofe, allora qualcuno lo adotterà!

69 GRAZIE PER L ATTENZIONE BUONA CONTINUAZIONE

70 FINE INTERVENTO Grazie per l attenzione. Se avete ulteriori domande potete anche collegarvi al forum del sito internet

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