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1 SOSTEGNO DELL ALLATTAMENTO AL SENO L AVVIO DI UNA IMPLEMENTAZIONE Alessandro Volta AUSL di Reggio Emilia Giacomo Biasucci AUSL di Piacenza PROGRAMMA REGIONALE PER LA RIORGANIZZAZIONE DEI CONSULTORI FAMILIARI (LR 34/1996) IL I GRUPPO DI LAVORO PUERPERIO (5 AZIENDE DELLA REGIONE CON SUPPORTO CEVEAS) SVILUPPA UNA PRIMA ANALISI DEI PROBLEMI ed ESAMINA LE PRIME RACCOMANDAZIONI disponibili in letteratura IL GRUPPO SI CONCENTRA BEN PRESTO SULLA PROMOZIONE E IL SOSTEGNO DELL ALLATTAMENTO AL SENO (2001 SEMINARIO DI BERTINORO) 1

2 PROMOZIONE DELLA GENITORIALITA COMUNICAZIONE OPERATORI-GENITORI EMPOWERMENT COMPETENZE NEONATALI E MATERNE PROCESSI DI ATTACCAMENTO M-BM E SOSTEGNO EMOTIVO Progetto Allattamento al seno GRUPPO DI LAVORO MULTIDISCIPLINARE SI ALLARGA 20 OPERATORI (appartenenti a 8 AUSL e 3 AO) METODOLOGI DEL CEVEAS CONCLUSIONE DEI LAVORI NEL 2005 CON LA PUBBLICAZIONE DEL MANUALE DI IMPLEMENTAZIONE ALLATTAMENTO AL SENO DISPONIBILE IN RETE 2

3 Gruppo Regionale Puerperio in collaborazione col CeVEAS (Centro per la Valutazione della Efficacia dell Assistenza Sanitaria) PREVALENZA DELL'AS IN EMILIA ROMAGNA A 3 MESI, CONFRONTO 1999/2002/ % 80% % % % % AS esclusivo AS predominante AS complementare Non AS 3

4 PREVALENZA DELL'AS IN EMILIA ROMAGNA A 5 MESI, CONFRONTO 1999/2002/ % 80% % 40% % % AS esclusivo AS predominante AS complementare Non AS LINEE GUIDA ANAES - AWHONN - ILCA sufficientemente dettagliate e corredate da livelli di evidenza definiti RAGGRUPPATE SECONDO LA TIMELINE APPLICATIVA DEL PERCORSO NASCITA FASE PRENATALE AZIONE DI PROMOZIONE FASE PERINATALE FASE POSTNATALE AZIONE DI SOSTEGNO DELL AVVIO AZIONE DI SOSTEGNO DELLA PROSECUZIONE Progetto Allattamento al seno 4

5 LA SEMPLICE CONOSCENZA DELLA RACCOMANDAZIONE NON RIESCE A PRODURRE ALCUN CAMBIAMENTO Progetto Allattamento al seno La pratica dell allattamento al seno è un sistema complesso il suo successo dipende da fattori di natura antropologica e culturale dal contesto sociale e dalle sue regole dalle modalità di erogazione dei servizi sanitari relativi al sistema familiare relativi al capitale sociale 5

6 SOGGETTIVITÀ RISPETTO A GRAVIDANZA E PARTO PATOLOGIA MATERNA CHE PUÒ INTERFERIRE CON L ALLATTAMENTOL ATTEGGIAMENTO CULTURALE AIUTO NELL ACCUDIRE IL BAMBINO SUPPORTO DI FAMI LIARI O AMICI AUTONOMIA NEL GESTIRE IL BAMBINO MADRE CONDIZIONI CLINICHE NEONATO CONDIZIONI SOCIO- DEMOGRAFICHE PREGRESSE ESPERIENZE DI ALLATTAMENTO AL SENO ED ESITI DELLE STESSE UTILIZZO ROOMING-IN ASSISTENZA NELL ALLATTAMENTO GRUPPI DI AIUTO OFFERTA DI CAMPIONI DI FORMULA FREQUENZA CORSI DI PREP. AL PARTO CONTINUITÀ CURE SERVIZI CARATTERISTICHE DELL INFORMAZIONE ISCRIZIONE AL PEDIATRA DI LIBERA SCELTA UTILIZZO DEI SERVIZI PEDIATRICI POSSIBILITÀ DI SUPPORTO A DOMICILIO La promozione, il sostegno e la tutela dell allattamento necessitano di modelli di analisi ed azioni di intervento propri dei sistemi complessi analisi della causalità non può limitarsi alla identificazione di una singola causa necessaria e sufficiente DEVE ESSERE CONCETTUALIZZATA E DESCRITTA IN TERMINI DI PIÙ ELEMENTI 6

7 LE COMPONENTI CAUSALI POSSONO ESSERE, ALMENO IN PARTE, DIVERSE A SECONDA DELLO SCENARIO IPOTIZZATO SI POSSONO DEFINIRE RETI CAUSALI PER SINGOLI SCENARI PROSPETTATI 100% 80% 60% 40% 20% dimissione 0% giorni 7

8 RACCOMANDAZIONE FATTORI OSTACOLANTI FATTORI FAVORENTI AZIONI DI RIMOZIONE AZIONI DI RINFORZO STRUMENTI CONCRETI Progetto Allattamento al seno MOTIVAZIONALI ORGANIZZATIVI ATTITUDINALI GESTIONALI CLINICI 8

9 SOGGETTIVITÀ RISPETTO A GRAVIDANZA E PARTO PATOLOGIA MATERNA CHE PUÒ INTERFERIRE CON L ALLATTAMENTOL ATTEGGIAMENTO CULTURALE AIUTO NELL ACCUDIRE IL BAMBINO SUPPORTO DI FAMI LIARI O AMICI AUTONOMIA NEL GESTIRE IL BAMBINO MADRE CONDIZIONI CLINICHE NEONATO CONDIZIONI SOCIO- DEMOGRAFICHE PREGRESSE ESPERIENZE DI ALLATTAMENTO AL SENO ED ESITI DELLE STESSE UTILIZZO ROOMING-IN ASSISTENZA NELL ALLATTAMENTO GRUPPI DI AIUTO OFFERTA DI CAMPIONI DI FORMULA FREQUENZA CORSI DI PREP. AL PARTO CONTINUITÀ CURE SERVIZI CARATTERISTICHE DELL INFORMAZIONE ISCRIZIONE AL PEDIATRA DI LIBERA SCELTA UTILIZZO DEI SERVIZI PEDIATRICI POSSIBILITÀ DI SUPPORTO A DOMICILIO GRIGLIA DI IMPLEMENTAZIONE ROOMING-IN PUNTO NASCITA OSPEDALE DI MONTECCHIO EMILIA

10 10! "" "!# ##!$% &!& ' #"# ()!#* * $*" $$+ **,**- ' $$*.# #!#/ ' $0" "!&! $0" "!" $$!$ 1 - $!!#2 "!$.3-45%)/ #"0!1.$ "*"+!***! #1*/ *,$""!$ ## "!$#$ #& $# #$!#$" #$0!$ $ "#$#$ $*"##!$ 1!$" ## $ $& $!$$ * 0! $* #!$# ** "1*!$ ## 0$ #& $ # 1*!$ #$$ 0$&"6 ' "$ ## " "" ##!$% &!&!** "!# * ' 0$&"6* "##! #% $*$"$! ' $0"# 1 $ #$## #",!#$" #$ '!**#&.",*/!**""$ 1 "$-#2 $0"!"$0$&"6! 01 $" Motivazionale Attitudinale! 01 $" *$ "$!$""$! **$*$"! $ $ *$ *$! *."##/ #7$ *$* #*!! ","$ ", ",$$1$ ### **!! # 1$!&$ *1$0*" $1$& $!. (8%(9/$1"7$ #$$"##!" # 7$! 11"$ #!" # 0$ * ## 0"" * #$: $ $*$ $ # ""!" #$$ 7$# 0$ &&", *1 * ""!$" " 0! #11 *1$ &!$.#( / **$0" " "

11 Progetto Regionale di Implementazione delle Raccomandazioni per promuovere e sostenere l Allattamento l al Seno Obiettivo del Piano Regionale della Prevenzione Coordinamento del Servizio Assistenza Distrettuale, Medicina Generale, Pianificazione e Sviluppo della Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali AUSL di Ferrara AUSL di Forlì AUSL di Modena AUSL di Piacenza AUSL di Reggio Emilia Az. Osp.. di Ferrara Az. Osp.. di Reggio Emilia 11

12 QUESTO PROGETTO SPERIMENTA E VALUTA SUL CAMPO LA METODOLOGIA ELABORATA DAL GRUPPO DI LAVORO VERIFICANDONE L APPLICABILITÀ E LA RIPRODUCIBILITÀ ULTERIORI E CONSEGUENTI EFFETTI ATTESI SONO: INCREMENTO DEI TASSI DI ALLATTAMENTO AL SENO MIGLIORAMENTO DELLE PRATICHE ASSISTENZIALI NELLE DIVERSE FASI DEL PERCORSO NASCITA DEFINIZIONE DI INDICAZIONI REGIONALI PER IL SOSTEGNO A MADRE-PADRE PADRE-BAMBINO NEL POST-PARTO PARTO INDAGINE PROSPETTICA FATTORI DI OSTACOLO ALL ALLATTAMENTO ALLATTAMENTO PROBLEMATICHE DEL PUNTO NASCITA PROBLEMATICHE DEI SERVIZI TERRITORIALI OPINIONI E PRASSI CONSOLIDATE degli operatori coinvolti Progetto Allattamento al seno 12

13 QUESTIONARIO (min. 10% utenza) ALLA DIMISSIONE l investimento del tempo impiegato potrà essere recuperato in fase di intervento 6 INTERVISTE TELEFONICHE (CADENZA MENSILE) specifico (evitando dispersione di energie e azioni poco efficaci) AL DI FUORI DEI CENTRI URBANI, L INDAGINE L POTRÀ COMPRENDERE AMBITI PROVINCIALI (IN PRESENZA DI REALTÀ LOCALI AFFINI ) Progetto Allattamento al seno INDAGINE CONOSCITIVA INDIVIDUARE LE CRITICITÀ LOCALI PROGETTARE INTERVENTI MIRATI NON UNA SEMPLICE RACCOLTA DATI EPIDEMIOLOGICA APPLICAZIONE DI PROTOCOLLI E LINEE GUIDA GENERICHE MONITORAGGIO REAL TIME DI SINGOLE UNITÀ OPERATIVE MODIFICHE DEGLI SCHEMI ORGANIZZATIVI SU MISURA PER LE REALTÀ LOCALI Progetto Allattamento al seno 13

14 100% 80% 60% 40% 20% dimissione 0% giorni ; 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% DIMISSIONE 5-9 GG GG GG GG GG GG VAG. EUTOCICO CESAREO O OP. 14

15 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% DIMISSI ONE 5-9 GG GG GG GG GG GG Nessuna ass. Formula e/o glucosata 90,0% 80,0% 70,0% 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% 20,0% 10,0% 0,0% DIMISSIONE 5-9 GG GG GG GG GG GG Rooming in Altro ricovero 15

16 < 100% 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% DIMI SSI ONE 5-9 GG GG GG GG GG GG Positiva Negativa o nessuna 90% 80% 70% 60% 50% 40% 30% 20% SI' NO 10% 0% DIMISSIONE 5-9 GG GG GG GG GG GG 16

17 LA SINTESI DELLE VARIE ESPERIENZE DI APPLICAZIONE DELLLA METODOLOGIA INSERITE NEL SITO WEB DEL CeVEAS ARCHIVIO DI DOCUMENTAZIONE Progetto Allattamento al seno Le lait et le coeur d une mère ne se remplacement jamais Adolphe Pinard ( ) 17

18 NELL AMBITO DEL PROGETTO REGIONALE TAVOLO DI LAVORO E FORMAZIONE SUL CAMPO NELL AZIENDA DI EGGIO EMILIA ELABORAZIONE E CONDIVISIONE DI UN DOCUMENTO DI COMPORTAMENTO SULL ALIMENTAZIONE COMPLEMENTARE NEL PRIMO ANNO DI VITA VALUTAZIONE DEI DATI DELLA LETTERATURA CONFRONTO E VALUTAZIONE COLLEGIALE INDAGINE CONOSCITIVA SUI PEDIATRI di LIBERA SCELTA della PROVINCIA di REGGIO EMILIA PER CONOSCERE IN DETTAGLIO LE ABITUDINI DI SVEZZAMENTO PRATICATE NEL NOSTRO TERRITORIO 18

19 ATTENDERE IL 6 6 MESE PER INIZIARE L ALIMENTAZIONE COMPLEMENTARE EVITARE L INTRODUZIONE L PRECOCE DELLA FRUTTA CONSIDERARE ANCHE GLI ASPETTI PSICOLOGICI E RELAZIONALI legati all inizio dell alimentazione complementare OPPORTUNO L USO L DELLE CURVE DI CRESCITA PER GLI ALLATTATI AL SENO (OMS) PER EVITARE L USO NON NECESSARIO DI INTEGRAZIONI CON LATTE ARTIFICIALE O LA PRECOCE INTRODUZIONE DI CIBI COMPLEMENTARI 19

20 PER FAVORIRE L ATTIVITÀ LAVORATIVA MATERNA PER LE MAMME CHE LO DESIDERANO CONSIDERARE LA POSSIBILITA DI UTILIZZARE LATTE MATERNO SPREMUTO POSTICIPANDO LA PAPPA NEL MOMENTO DI EFFETTIVA NECESSITÀ DEL BAMBINO COINVOLGENDO LA RETE DI SERVIZI TERRITORIALI (AMBULATORI PER L ALLATTAMENTO) SCHEMI DI DIETA TROPPO PRECISI LIMITANO CREATIVITÀ VARIABILITÀ E ADATTAMENTO AL SINGOLO BAMBINO SICUREZZA PER GENITORI POSSONO OSTACOLARE O POSTICIPARE UNA EFFICACE EDUCAZIONE AL GUSTO 20

21 OBIETTIVO PER L UTENZA L DI ETNIA DIVERSA ACQUISIRE MAGGIORI INFORMAZIONI PER POTER VARIARE LO SCHEMA NOSTRANO E CONCEDERE ALIMENTI FAMIGLIARI TRADIZIONALI 21

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