Indicatori di disuguaglianza in gravidanza
|
|
- Giustina Venturi
- 7 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 Indicatori di disuguaglianza in gravidanza 7 maggio 2015
2
3 Indicatori di disuguaglianza in gravidanza Nei già da diversi anni l Azienda USL, attraverso il Programma per il contrasto degli effetti sulla salute delle disuguaglianze, ha scelto di dedicare particolare attenzione alla promozione della salute e dell equità dai primi anni di vita con l'intento di garantire ad ogni bambino di poter cominciare la propria vita nelle migliori condizioni possibili. Questa scelta non è solo eticamente giusta, ma come ormai ampiamente dimostrato, è un ottimo investimento per tutta la popolazione grazie al ritorno positivo che gli interventi realizzati nella prima infanzia hanno su tutta la vita dell individuo 1. La situazione nei è complessivamente positiva, anche se alcune fasce di popolazione vulnerabili presentano con maggior frequenza comportamenti a rischio ed esiti di salute non desiderati. Le schede informative presentate sono relative a indicatori sentinella di iniquità in salute in età pediatrica e ci auguriamo possano essere uno strumento utile agli operatori per prendere consapevolezza delle iniquità presenti e stimolare azioni di miglioramento. TABELLA SINOTTICA ETÀ TITOLO STUDIO INDICATORE Italiana Straniera Fino a Media media inf. superiore CONDIZIONE OCCUPAZIONALE Laurea Disoccupata Occupata. Casalinga, studentessa o altro Prima visita in gravidanza dopo la 12 a settimana di gestazione Esecuzione di meno di 4 visite ostetriche in gravidanza Fumo in gravidanza Mancata partecipazione ai corsi pre-parto Le gravidanze in ragazze minorenni Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) LEGENDA caratteristica significativamente negativa caratteristica neutra caratteristica significativamente positiva Non disponibile Italiana: italiane e straniere provenienti da paesi a sviluppo avanzato (PSA) Straniera: straniere provenienti da paesi a forte pressione migratoria (PFPM) 1 1
4 La gravidanza Parlare di equità dai primi anni di vita significa innanzitutto parlare di salute riproduttiva e di tutela della gravidanza. La gravidanza è un evento fisiologico con un alto impatto sociale per la donna, il nucleo famigliare e per la comunità locale. Questo comporta che fattori di natura socioeconomica (ad es. stato occupazionale, livello di istruzione, politiche a sostegno della famiglia) possano influenzare l inizio di una gravidanza, la scelta di portarla a termine e il ricorso alle cure necessarie per la tutela della donna e del bambino. Gli indicatori che seguono sono stati scelti per descrivere con la prospettiva dell equità il periodo prenatale, la salute della madre e il ricorso ai servizi sanitari. Dopo una panoramica generale sulla dimensione dell evento gravidanza, si passerà poi a considerare con la lente dell equità alcuni indicatori internazionalmente riconosciuti come indicatori sentinella utili per monitorare aspetti chiave per la tutela della salute della madre e dei nascituri: la prima visita in gravidanza dopo la dodicesima settimana, l esecuzione di meno di 4 visite ostetriche in gravidanza, il fumo in gravidanza, la mancata partecipazione ai corsi pre-parto, le gravidanze in ragazze minorenni e le Interruzioni Volontarie di Gravidanza. Nel triennio nei il tasso di gravidanza complessivo è risultato pari a 50 gravidanze ogni donne in età fertile (15-49 anni), in linea col dato romagnolo (48 ) e con quello regionale (51 ). Il tasso di gravidanza è più basso nel Distretto di Cesena-Valle Savio (48 ) e più alto in quello del Rubicone (53 ). Il tasso di gravidanza è significativamente più alto nelle donne con cittadinanza straniera* (89 rispetto al 43 delle italiane**), in particolare prima dei 35 anni, dopo i quali si allinea a quello delle italiane. Il tasso del distretto di Cesena-Valle Savio risulta inferiore a quello del Rubicone sia per le straniere (85 vs 92 ) sia per le italiane (41 vs 46 ). Nel il tasso di gravidanza è diminuito in maniera rilevante nelle donne straniere (89 rispetto al 125 del triennio precedentemente analizzato) soprattutto nella fascia anni, mentre è rimasto costante nelle italiane (43 rispetto al 46 ); questa tendenza si è registrata anche a livello regionale. ^ Scheda di Dimissione Ospedaliera * si considerano STRANIERE le donne provenienti da Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM). * * si considerano ITALIANE sia le donne a cittadinanza italiana sia le straniere provenienti da Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA). N e Tassi di gravidanza per donne di anni SDO N Tasso N Tasso N Tasso Italiane Straniere Totale Tasso di gravidanza età-specifico per donne di anni SDO età italiane straniere 2
5 Prima visita in gravidanza dopo la 12 a settimana Secondo gli standard indicati dall Organizzazione Mondiale della Sanità, in una gravidanza fisiologica la prima visita prenatale deve essere eseguita entro la 12 a settimana di gravidanza. L incontro precoce col personale sanitario consente di informare la donna sul percorso assistenziale della gravidanza, sulla possibilità di sottoporsi ad accertamenti diagnostici e screening prenatali e sulle precauzioni comportamentali e ambientali utili a tutelare la gravidanza. In letteratura le donne in gravidanza che eseguono la prima visita prenatale tardivamente sono, con maggior frequenza, in una condizione di vulnerabilità (minorenni, immigrate o donne con basso livello di istruzione). Nel triennio nei le donne in gravidanza fisiologica che hanno eseguito la prima visita prenatale oltre la 12 a settimana sono risultate 225, pari al 4%; questa percentuale è significativamente inferiore a quella rilevata in () e in Regione (7%). A livello dei due distretti del i valori non si differenziano (4% sia nel distretto Cesena-Valle Savio sia in quello del Rubicone). Prima visita prenatale dopo la 12 a settimana di gestazione (%) CEDAP % 7% Nel la percentuale di visite dopo la 12 settimana è in calo rispetto al triennio precedente (4% vs 7%); la diminuzione a livello regionale è meno consistente (8% vs 7%). Nei la prima visita prenatale oltre la 12 a settimana avviene più frequentemente nelle donne: 24 anni (10%) straniere** rispetto alle italiane* (12% vs 2%) con basso titolo di studio (9%) casalinghe, studentesse e altro (10%) e disoccupate o in cerca di prima occupazione (8%). Queste tendenze si confermano anche in e in Regione, in linea con quanto emerso nel triennio Certificato Di Assistenza al Parto * si considerano STRANIERE le donne provenienti da Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM). * * si considerano ITALIANE sia le donne a cittadinanza italiana sia le straniere provenienti da Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA). Prima visita prenatale dopo la 12 a settimana di gestazione (%), CEDAP TOTALE e oltre Italiane Straniere Laurea Media Superiore Media Inferiore/ nessuno Occupata Disoccupata Altro 2% 2% 4% 4% 3% 4% 3% 4% 9% 10% 8% 10% 12% 0% 10% 20% 30% 3
6 Nell analisi statistica multivariata condotta per correggere l influenza dei diversi fattori tra di loro, la probabilità di eseguire la prima visita dopo la 12 a settimana si conferma significativamente più alta nelle donne: Prima visita prenatale dopo la 12a settimana di gestazione: fattori associati (regressione logistica) CEDAP vs 24 anni 0,8 (0,7-0,9) con cittadinanza straniera (OR 3,2) con basso titolo di studio (OR 1,6) disoccupate e in cerca di prima occupazione (OR 1,7) e nelle casalinghe, studentesse e altro (OR 1,7) L analisi statistica multivariata è stata condotta sui dati dell che consentono di avere una numerosità più consistente vs 24 anni 40 e oltre vs 24 anni Italiana vs Straniera Media Sup. vs Laurea Media Inf. vs Laurea 0,8 (0,7-1,0) 1,0 (0,7-1,3) 3,2 (2,8-3,6) 1,0 (0,9-1,2) 1,6 (1,3-1,8) Disoccupata vs occupata 1,7 (1,4-2,1) Altro vs occupata 1,7 (1,5-1,9) Per approfondimenti, nella tabella sottostante si riportano i valori puntuali relativi ai singoli territori considerati. Prima visita prenatale dopo la 12a settimana di gestazione per ambito territoriale. CEDAP I risultati sono in linea con quelli relativi all : in particolare nel Rapporto CEDAP 2013 la prima visita dopo la 12 settimana di gestazione è più probabile nelle donne con scolarità medio-bassa (OR 3.4), nelle straniere (OR 3.8) e nelle donne multipare (OR 1.5). N % N % N % Totale 225 4, , ,1 Classi d'età ,5 95 3, , , , , ,8 90 1, ,1 40 e oltre 16 0,8 22 1, ,4 Nazionalità Italiane 80 2, , ,7 Straniere , , ,9 Istruzione Laurea 33 2, , ,7 Media Superiore 84 3, , ,8 fino alla Media Inferiore 108 8, , ,1 Condizione professionale Occupata 93 2, , ,0 Disoccupata 35 8, , ,4 Altro 93 10, , ,2 4
7 Esecuzione di meno di 4 visite < 4 ostetriche in gravidanza L OMS raccomanda che l assistenza alle donne in gravidanza con decorso non complicato comprenda almeno 4 visite ostetriche. Questo parametro (insieme all esecuzione della 1 visita non oltre la 12 a settimana) viene monitorato per valutare l adeguatezza dell assistenza ostetrica in gravidanza. Conoscere quali siano le donne a maggior rischio di sottoporsi a cure inadeguate consente di valutare l entità del problema e orientare gli interventi di promozione della salute. Nel triennio nei le donne che hanno eseguito meno di 4 visite ostetriche nel corso di una gravidanza fisiologica sono risultate 54, pari all 1%; questa percentuale è significativamente inferiore a quella rilevata in (2%) e in Regione (3%). La scarsa numerosità della casistica non consente di valutare i dati a livello di Distretto. Nei e in Regione la percentuale di donne che hanno eseguito meno di 4 visite in gravidanza è in linea rispetto al triennio analizzato precedentemente ( ). La percentuale di donne in gravidanza con assistenza inadeguata è più alta nelle donne: 24 anni (3,7%) straniere* (2,5% rispetto allo 0, delle italiane**) con basso titolo di studio (2,0%) casalinghe e studentesse (2,7%). Queste tendenze si confermano anche in e in Regione, in linea con quanto emerso nel triennio Certificato Di Assistenza al Parto * si considerano STRANIERE le donne provenienti da Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM). * * si considerano ITALIANE sia le donne a cittadinanza italiana sia le straniere provenienti da Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA). Esecuzione di meno di 4 visite ostetriche CEDAP % 2% 3% Esecuzione di meno di 4 visite ostetriche, CEDAP TOTALE e oltre Italiane Straniere Laurea Media Superiore Media Inferiore/ nessuno Occupata Disoccupata Altro 0,8% 0, 0,5% 1,1% 0,7% 0,3% 0,8% 1,0% 2,0% 2,5% 1, 2,7% 3,7% 0% 5% 10% 5
8 Nell analisi statistica multivariata, condotta per correggere l influenza dei diversi fattori tra di loro, la probabilità di eseguire meno di 4 visite ostetriche si conferma significativamente più alta nelle donne: con cittadinanza straniera (OR 2,5) con basso livello d istruzione (OR 1,8) disoccupate o in cerca di prima occupazione (OR 2,9), oppure con altre attività non considerate lavorative quali ad esempio casalinghe e studentesse (OR 2,4). Esecuzione di meno di 4 visite ostetriche: fattori associati (regressione logistica) CEDAP vs 24 anni vs 24 anni 40 e oltre vs 24 anni Italiana vs Straniera 0,9 (0,7-1,1) 1,0 (0,7-1,4) 1,1 (0,7-1,8) 2,5 (2,0-3,2) L analisi statistica multivariata è stata condotta sui dati dell che consentono di avere una numerosità più consistente. Media Sup. vs Laurea Media Inf. vs Laurea 1,4 (1,0-1,8) 1,8 (1,3-2,5) Disoccupata vs occupata 2,9 (2,1-4,1) Altro vs occupata 2,4 (1,8-3,1) Per approfondimenti, nella tabella sottostante si riportano i valori puntuali relativi ai singoli territori considerati. Esecuzione di meno di 4 visite ostetriche per ambiti territoriali. CEDAP I risultati sono in linea con quelli relativi all : in particolare nel Rapporto CEDAP 2013 il numero di visite insufficiente è più probabile nelle donne con scolarità medio-bassa (OR 4.6), nelle straniere (OR 5.5) e nelle donne multipare (OR 1.7). N % N % N % Totale 54 1, , ,1 Classi d'età ,7 95 3, , , , , ,8 90 1, ,1 40 e oltre 3 0,8 22 1, ,4 Nazionalità Italiane 23 0, , ,6 Straniere 31 2, , ,9 Istruzione Laurea 5 0,3 71 1, ,6 Media Superiore 24 1, , ,4 fino alla Media Inferiore 25 2, , ,9 Condizione professionale Occupata 19 0, , ,5 Disoccupata 7 1,6 56 3, ,4 Altro 25 2, , ,8 6
9 Fumo in gravidanza L abitudine al fumo in gravidanza è associata a un maggior rischio di esiti negativi quali aborto spontaneo, gravidanza extrauterina, natimortalità, restrizione della crescita fetale, basso peso alla nascita, nascita pretermine, distacco intempestivo di placenta; sono anche segnalati effetti nel tempo sullo sviluppo neuro-comportamentale e rischio di SIDS (sindrome da morte improvvisa del lattante). L abitudine al fumo nel corso della gravidanza risulta significativamente associata a condizioni di vulnerabilità socio-culturale: la frequenza è infatti più elevata nelle donne giovani, con bassa scolarità e senza partner accanto. Nel triennio nel hanno continuato a fumare in gravidanza 304 donne, pari al ; questa percentuale è sovrapponibile a quella rilevata in (7%) e in Regione (). A livello dei due distretti del i valori non si differenziano ( sia nel distretto Cesena-Valle Savio sia in quello del Rubicone). Nei e in Regione la percentuale di donne che hanno fumato in gravidanza è sostanzialmente stabile rispetto al biennio analizzato precedentemente ( ) 1. Nel l abitudine al fumo in gravidanza è risultata più alta nelle donne: 24 anni (9%) italiane* (7% rispetto al 3% delle straniere** ) con titolo di studio più basso (9%) disoccupate (8%): questo valore è ancor più marcato in e in Regione. Complessivamente queste tendenze si confermano anche a livello romagnolo e regionale. Certificato Di Assistenza al Parto 1 il fumo in gravidanza nel CEDAP viene rilavato a partire dal 2008 * si considerano ITALIANE sia le donne a cittadinanza italiana sia le straniere provenienti da Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA). * * si considerano STRANIERE le donne provenienti da Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM). Fumo in gravidanza (%) CEDAP Fumo in gravidanza (%). CEDAP TOTALE e oltre Italiane Straniere Laurea Media Superiore Media Inferiore/ nessuno Occupata Disoccupata Altro 7% 3% 2% 7% 7% 5% 9% 8% 9% 0% 10% 20% 30% 7
10 L analisi logistica, condotta per correggere l influenza dei diversi fattori tra di loro, conferma che la probabilità di fumare in gravidanza è significativamente maggiore nelle donne: nella fascia anni (OR 1,8) e nelle ultra 40enni (OR 2,1) con cittadinanza italiana (OR 3,8) con basso livello di istruzione (OR 2,0) rispetto alle laureate disoccupate o in cerca di prima occupazione (OR 1,4), oppure con altre attività non considerate lavorative quali ad esempio casalinghe e studentesse (OR 2,8). L analisi statistica multivariata è stata condotta sui dati dell che consentono di avere una numerosità più consistente. Fumo in gravidanza: fattori associati (regressione logistica) CEDAP vs 24 anni vs 24 anni 40 e oltre vs 24 anni Italiana vs Straniera Media Sup. vs Laurea Media Inf. vs Laurea Disoccupata vs occupata Altro vs occupata 1,1 (1,0-1,3) 1,8 (1,6-2,1) 2,1 (1,7-2,5) 3,8 (3,4-4,2) 1,0 (0,8-1,1) 2,0 (1,8-2,2) 1,4 (1,3-1,5) 2,8 (2,5-3,1) I risultati sono in linea con quelli relativi all ; nel rapporto CEDAP 2013 regionale si evidenzia inoltre che: tra le donne fumatrici, quelle con cittadinanza straniera hanno un rischio maggiore di continuare a fumare in gravidanza (45% vs 38%) con l abbassarsi del titolo di studio si osserva un aumento del rischio di continuare a fumare in gravidanza (titolo alto 27%, medio-alto 37%, medio-basso 53%) Per approfondimenti, nella tabella sottostante si riportano i valori puntuali relativi ai singoli territori considerati. Fumo in gravidanza per ambiti territoriali. CEDAP N % N % N % Totale 304 6, , ,6 Classi d'età ,8 95 3, , , , , ,8 90 1, ,1 40 e oltre 20 0,8 22 1, ,4 Nazionalità Italiane 266 7, , ,6 Straniere 38 3, , ,1 Istruzione Laurea 32 2, , ,6 Media Superiore 156 6, , ,0 fino alla Media Inferiore 116 9, , ,4 Condizione professionale Occupata 213 5, , ,5 Disoccupata 33 7, , ,9 Altro 51 5, , ,0 8
11 Mancata partecipazione ai corsi pre- parto Nel percorso di accompagnamento della donna e della coppia al parto viene riconosciuta una particolare importanza anche alle attività educative e di sostegno alla transizione verso la genitorialità; in particolare, i corsi in preparazione al parto sono associati positivamente al benessere della madre e del bambino. La partecipazione a questi corsi assume particolare rilevanza nelle donne con maggior disagio sociale. Comprendere le caratteristiche delle donne non partecipanti ai corsi può pertanto consentire di riorientare le modalità della proposta, in modo da favorirne l accesso e migliorare la qualità. Nel biennio , nei oltre la metà delle primipare in gravidanza fisiologica (59%, corrispondenti a donne) non ha partecipato ai corsi pre-parto; questa percentuale è in linea con quella rilevata in (59%), mentre è significativamente inferiore a quella regionale (64%). A livello distrettuale si registrano differenze: 57% nel Distretto Cesena-Valle Savio e 61% in quello del Rubicone. Non è possibile effettuare un confronto rispetto agli anni precedenti in quanto sono cambiate le modalità di rilevazione del dato. Nei la mancata partecipazione ai corsi pre-parto è risultata più alta nelle donne: 24 anni e dai 35 anni in su con cittadinanza straniera* (82% rispetto al 51% delle italiane** ) con basso titolo di studio (79%) con attività non considerate lavorative quali ad esempio casalinghe e studentesse (79%). Queste tendenze si confermano anche in in Regione; in questi ambiti territoriali si registrano percentuali più alte nelle donne più giovani. Certificato Di Assistenza al Parto * si considerano STRANIERE le donne provenienti da Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM). * * si considerano ITALIANE sia le donne a cittadinanza italiana sia le straniere provenienti da Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA). Primipare non partecipanti ai corsi pre-parto (%) CEDAP % 59% 64% Primipare non partecipanti ai corsi pre-parto (%). CEDAP TOTALE e oltre Italiane Straniere Laurea Media Superiore Media Inferiore/ nessuno Occupata Disoccupata Altro 53% 51% 49% 59% 54% 53% 54% 6 67% 65% 82% 79% 79% 0% 20% 40% 60% 80% 100% 9
12 L analisi logistica, condotta per correggere l influenza dei diversi fattori tra di loro, conferma che la probabilità di non partecipare ai corsi pre-parto è significativamente più alta nelle primipare: sopra ai 35 anni con cittadinanza straniera (OR 3,8) con basso titolo di studio (OR 2.0 rispetto alle laureate) con attività non considerate lavorative quali ad esempio casalinghe e studentesse (OR 2,8) rispetto alle occupate. L analisi statistica multivariata è stata condotta sui dati dell che consentono di avere una numerosità più consistente. Primipare non partecipanti ai corsi pre-parto: fattori associati (regressione logistica) CEDAP vs 24 anni vs 24 anni 40 e oltre vs 24 anni Italiana vs Straniera Media Sup. vs Laurea Media Inf. vs Laurea 1,1 (1,0-1,3) 1,8 (1,6-2,1) 2,1 (1,7-2,5) 3,8 (3,4-4,2) 1,0 (0,8-1,1) 2,0 (1,8-2,2) Disoccupata vs occupata Altro vs occupata 1,4 (1,3-1,5) 2,8 (2,5-3,1) Per approfondimenti, nella tabella sottostante si riportano i valori puntuali relativi ai singoli territori considerati. Primipare non partecipanti ai corsi pre-parto per ambito territoriale. CEDAP N % N % N % Totale , , ,0 Classi d'età ,3 95 3, , , , , ,8 90 1, ,1 40 e oltre 155 0,8 22 1, ,4 Nazionalità Italiane , , ,6 Straniere , , ,3 Istruzione Laurea , , ,8 Media Superiore , , ,8 fino alla Media Inferiore , , ,7 Condizione professionale Occupata , , ,5 Disoccupata , , ,9 Altro , , ,0 10
13 Le gravidanze in ragazze minorenni La gravidanza nelle adolescenti rappresenta una condizione di vulnerabilità in quanto: - accade più frequente in adolescenti con basso livello di istruzione e in condizione di disagio economico-sociale. - è correlata a un più alto rischio di cure prenatali inadeguate, neonati di basso peso alla nascita e mortalità infantile. - nelle famiglie con genitori adolescenti il rischio di esclusione sociale è più alto: le madri adolescenti sono più a rischio di non terminare gli studi, avere difficoltà a trovare un lavoro, e crescere il proprio bambino in condizioni di povertà. - i figli di adolescenti sono più a rischio di soffrire di condizioni di salute precarie e di diventare a loro volta genitori adolescenti. Conoscere l entità e la distribuzione del fenomeno consente di monitorare l eventuale presenza di aree o categorie a maggior rischio verso cui indirizzare azioni preventive o di supporto mirate. Nel triennio nelle minorenni residenti nei si sono registrate 35 gravidanze, (pari a una media di circa 12 eventi all anno), 32 in ragazze italiane e 3 in ragazze straniere. Il tasso di gravidanza nelle minorenni risulta essere 4,7 nelle italiane e 3,5 nelle straniere; i dati sono relativi a un numero esiguo di casi e pertanto vanno valutati con cautela. Il tasso di gravidanze è significativamente maggiore nelle minorenni straniere rispetto a quelle italiane per l (9.4 vs 4.6 ) e a livello regionale (11.3 vs 4.8 ); nei due territori si mantiene il rapporto 2 a 1 tra straniere e italiane, come nel triennio Numero di gravidanze in minorenni SDO Italiane Straniere Totale Tasso di gravidanze in minorenni per SDO ,4 4,7 4,6 4,8 3,4 11,3 ^ Scheda di Dimissione Ospedaliera * si considerano STRANIERE le donne provenienti da Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM). * * si considerano ITALIANE sia le donne a cittadinanza italiana sia le straniere provenienti da Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA). 0 Italiane Straniere 11
14 Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) L interruzione volontaria di gravidanza è più frequente nelle donne appartenenti a fasce vulnerabili di popolazione (donne con basso livello di istruzione, minorenni, single, senza occupazione). In Italia dall introduzione della Legge 194/78 il ricorso alle IVG è in costante diminuzione, anche se rimane elevato nelle donne immigrate e nelle minorenni. Monitorare il fenomeno del ricorso alle IVG consente indirettamente di avere informazioni su gravidanze indesiderate e sul mancato ricorso a pratiche contraccettive efficaci, permettendo così di attivare interventi mirati per la promozione di una sessualità consapevole. Nel 2014 nei le Interruzioni Volontarie di Gravidanza (IVG) in donne residenti sono state 277, pari a un tasso di 6 IVG ogni donne in età feconda (15-49 anni); il tasso di IVG si conferma più alto nelle donne straniere (12 per rispetto a 5 per delle italiane). Dal 2005 ad oggi questa differenza si è significativamente ridotta in quanto il tasso di IVG nelle donne straniere è calato notevolmente, mentre quello relativo alle donne italiane è rimasto costante: nel 2005 i tassi nelle donne straniere erano 5.5 volte superiori a quelli delle italiane, nel 2014 lo sono di 2.5 volte. Lo stesso andamento si registra a livello nazionale. Questa tendenza alla riduzione del fenomeno nelle straniere potrebbe essere un segnale di modifica dei comportamenti relativi alla procreazione e di progressiva integrazione. Nei ( ) i tassi di IVG sono diversi a seconda della cittadinanza, anche se i dati sono da valutare con prudenza per i piccoli numeri: le donne nigeriane hanno il tasso più alto (37 per 1.000) seguono le bulgare (21), le moldave e le albanesi (19). Come indicato in letteratura, il ricorso alla IVG pare essere correlato con il Paese di provenienza: in genere i tassi sono più alti per le donne che provengono da Paesi a maggior incidenza di IVG Tasso di Interruzione Volontarie di Gravidanza per donne di anni.. SDO italiane straniere Tasso di Interruzione Volontarie di Gravidanza per cittadinanza.. SDO Tasso per donne di Cittadinanza N anni Italiane Straniere Nigeriane Bulgare Moldave Albanesi Marocchine Cinesi Rumene Altre Scheda di Dimissione Ospedaliera * si considerano STRANIERE le donne provenienti da Paesi a Forte Pressione Migratoria (PFPM). * * si considerano ITALIANE sia le donne a cittadinanza italiana sia le straniere provenienti da Paesi a Sviluppo Avanzato (PSA). 12
15 Nel triennio nei i ricoveri per IVG sono stati 859, pari al 12% del totale dei ricoveri per gravidanza; questa percentuale è inferiore a quella rilevata in (15%) e in Regione (1); l andamento è stabile rispetto al triennio precedentemente analizzato. Nel la percentuale di IVG sulle gravidanze è più alta nelle donne sopra ai 25 anni e con cittadinanza straniera* (17% rispetto al 10% delle italiane**) in linea col dato romagnolo e regionale. Nel, tra le minorenni la percentuale di IVG sulle gravidanze è più bassa di quella romagnola e regionale (rispettivamente 54%, 67% e 6). Un indagine ISTAT (1) conferma che le donne straniere ricorrono più frequentemente all IVG rispetto alle italiane e individua sottogruppi di donne particolarmente fragili (straniere, non coniugate, giovani) che costituiscono la popolazione target cui rivolgere politiche per la prevenzione dell IVG e più in generale per la tutela della maternità. Nelle donne straniere le variabili che influenzano maggiormente il ricorso all IVG sono riconducibili alla storia riproduttiva. In particolare, l aver avuto una o più IVG precedenti costituisce un fattore di rischio importante: tra le donne straniere che hanno già avuto una IVG il 6 ne effettua un altra; se la donna ha già avuto due o più bambini si sale all 8. Nelle donne italiane la variabile che influenza maggiormente il ricorso all IVG è invece lo stato civile: ricorrono più frequentemente all IVG le donne non coniugate (nubili o separate, divorziate o vedove) soprattutto le più giovani (68% tra le minorenni e 54% nella fascia anni). N Interruzione Volontarie di Gravidanza (IVG) e rapporto IVG/gravidanze. SDO N % IVG/ gravid. N % IVG/ gravid. N % IVG/ gravid. Italiane % % % Straniere % % % Totale % % Età Interruzioni Volontarie di Gravidanza (IVG) e rapporto IVG/gravidanze per classi d età. SDO % IVG/ N grav % IVG/ N grav % IVG/ N grav < % % % % % % % % % % % % % % Totale % % % 80% 60% 40% 20% 0% Rapporto IVG/gravidanze per classi d età, SDO % 54% 30% 19% 23% 18% 9% 11% 17% 31% < Italiane Straniere (1) Loghi M. ed al. Le interruzioni volontarie di gravidanza: un focus sulle donne straniere, Neodemos 2012 A cura di: Palazzi M., Bertozzi N., Reali C., Sardonini L., Vitali P. UO Epidemiologia e Comunicazione Dipartimento di Sanità Pubblica - Cesena, della Aprile
PERCORSI ED ESITI DELLA GRAVIDANZA
REGIONE PIEMONTE - A.S.L. NO PERCORSI ED ESITI DELLA GRAVIDANZA Informazioni dai Certificati di Assistenza al Parto (CeDAP) A cura di Maria Chiara Antoniotti ASL NO Servizio Sovrazonale di Epidemiologia
DettagliLe gravidanze interrotte
Le gravidanze interrotte Laura Bonvicini, Azienda USL di Reggio Emilia Obiettivi Valutare il ricorso all Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) e la frequenza di Aborti Spontanei (AS) nelle donne:
DettagliTABAGISMO NELLE DONNE. Carla Dazzani Bologna 4 novembre 2014 Regione Emilia Romagna
TABAGISMO NELLE DONNE Carla Dazzani Bologna 4 novembre 2014 Regione Emilia Romagna I Consultori Familiari Popolazione target 2.818.892 al 31 dicembre 2013 N. Sedi 233 Professionisti: medici, ostetriche,
DettagliL assistenza in gravidanza nella popolazione straniera della Toscana
L assistenza in gravidanza nella popolazione straniera della Toscana Eleonora Fanti Osservatorio di Epidemiologia eleonora.fanti@ars.toscana.it Agenzia regionale di sanità della Toscana XXXVII Congresso
Dettagli- Valutare la qualità delle cure: come, quando, perché - Strumenti informativi e analisi dei dati: il CeDAP
Il percorso nascita nell ASL di Lecco tra territorio e ospedale 13 dicembre 2014 Indicatori di salute e percorso nascita - Valutare la qualità delle cure: come, quando, perché - Strumenti informativi e
DettagliL accesso in Pronto Soccorso nei minori di 14 anni
L accesso in Pronto Soccorso nei minori di 14 Il Pronto Soccorso (PS) rappresenta un interessante punto di osservazione della popolazione, nell ottica delle disuguaglianze in salute. Infatti, le caratteristiche
DettagliL interruzione volontaria di gravidanza nel Distretto di Bologna:
L interruzione volontaria di gravidanza nel Distretto di Bologna: Una breve analisi del periodo 27-215 Ottobre 216 a cura del Distretto di Bologna Quadro generale e indicatori di abortività Prosegue il
DettagliAnalisi dell evento nascita - Anno 2010
Certificato di assistenza al parto (CeDAP) Analisi dell evento nascita - Anno 2010 Dipartimento della programmazione e dell'ordinamento del Servizio sanitario nazionale Direzione Generale del Sistema Informativo
DettagliLa salute degli immigrati: un linguaggio comune per parlarne La salute materno-infantile
La salute degli immigrati: un linguaggio comune per parlarne La salute materno-infantile Silvia Candela, Unità Epidemiologia Azienda USL Reggio Emilia Silvia Casagrande, Laziosanità Agenzia di Sanità Pubblica
DettagliRapporto sulla Natalità
REGIONE CAMPANIA Azienda Sanitaria Locale AVELLINO 2 Rapporto sulla Natalità nella Azienda Sanitaria Locale Avellino 2 Anno 2005 A cura di: MARIA ANTONIETTA FERRARA - GIUSEPPINA MARINELLI - ADDA MAFALDA
DettagliLe gravidanze a termine e il neonato
Le gravidanze a termine e il neonato Dai dati alle politiche: la salute della immigrati in Emilia-Romagna e a Reggio Emilia 25 ottobre 2011 Nicola Caranci Agenzia sanitaria e sociale regionale Premessa
DettagliFederica Gallo, Adele Caprioglio, Denise Casella, Mariano Tomatis, Viviana Vergìni, Roberta Castagno, Livia Giordano, Antonio Ponti, Nereo Segnan
Programma regionale di screening mammografico Prevenzione Serena Workshop 2013 Torino, 7 novembre 2013 La partecipazione al programma di screening mammografico in Piemonte: un confronto tra le donne italiane
DettagliRapporto sulla Natalità
REGIONE CAMPANIA Azienda Sanitaria Locale NAPOLI 3 Rapporto sulla Natalità nella Azienda Sanitaria Locale Napoli 3 Anno 2005 A cura di: M.G. PELLICCIA* - F. PELUSO** - ANTONIETTA DI FRONZO*** *Referente
DettagliCertificato di assistenza al parto (CEDAP) dell evento nascita. ASL MI 1 Analisi dell evento nascita
Certificato di assistenza al parto (CEDAP) Analisi dell evento nascita RAPPORTO 2012 1 COLOPHON / AUTHORSHIP Il documento è stato redatto da Laura Andreoni e Antonio Russo ASL della Provincia di Milano
Dettagli1. POPOLAZIONE ASSISTIBILE
La parte dedicata alla popolazione assistibile contiene le principali informazioni di carattere demografico sulla popolazione residente in Provincia di Bolzano: struttura della popolazione e sua distribuzione
DettagliLa popolazione immigrata
La popolazione immigrata PFPM: paesi a forte pressione migratoria (America Centrale, America del Sud, Africa, Europa Orientale, Asia ad eccezione di Giappone e Israele) PSA: paesi a sviluppo avanzato (America
DettagliDiagnosi precoce delle neoplasie della mammella
Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella Il cancro della mammella occupa tra le donne il primo posto in termini di frequenza: in Italia rappresenta il 29% di tutte le nuove diagnosi tumorali; nel
DettagliRapporto sulla Natalità
REGIONE CAMPANIA Azienda Sanitaria Locale SALERNO 3 Rapporto sulla Natalità nella Azienda Sanitaria Locale Salerno 3 Anno 2005 A cura di: GIUSEPPE DELLA GRECA, ANNA MARIA TRANI, GIUSEPPINA MONTORO PREMESSA
DettagliL accesso ai servizi sanitari I Consultori Familiari
Dai dati alle politiche: la salute degli immigrati in Emilia-Romagna e a Reggio Emilia Reggio Emilia, Martedì 25 ottobre 2011 L accesso ai servizi sanitari I Consultori Familiari S. Borsari, E. Castelli
DettagliFlori Degrassi Direzione Salute e Integrazione Socio Sanitaria Sala Liri, Regione Lazio, 21 novembre 2014
Le politiche per ridurre le nascite premature in Lazio Flori Degrassi Direzione Salute e Integrazione Socio Sanitaria Sala Liri, Regione Lazio, 21 novembre 2014 Epidemiologia delle nascite pretermine (I)
Dettagliil trend degli ultimi 10 anni
Gli aspetti epidemiologici della gravidanza e del parto in Toscana: il trend degli ultimi 10 anni Pisa, 8 aprile 2011 Fabio Voller, Veronica Casotto, Monia Puglia, Monica Da Frè Settore Epidemiologia dei
DettagliEpidemiologia della Interruzione Volontaria di Gravidanza. Dott.ssa Daniela Sarasino SSEPI ASL NO
Epidemiologia della Interruzione Volontaria di Gravidanza Dott.ssa Daniela Sarasino SSEPI ASL NO Il sistema di sorveglianza Strutture pubbliche e private Modello D12 ISTAT caratteristiche socio-demografiche
DettagliAnteo Di Napoli 1, Alessandra Rossi 1, Lidia Gargiulo 2, Laura Iannucci 2,LisaFrancovich 2,AlessioPetrelli 1
Anteo Di Napoli 1, Alessandra Rossi 1, Lidia Gargiulo 2, Laura Iannucci 2,LisaFrancovich 2,AlessioPetrelli 1 1: Istituto Nazionale per la promozione della salute delle popolazioni Migranti e per il contrasto
DettagliRapporto sull Interruzione Volontaria di Gravidanza in provincia di Mantova
Rapporto sull Interruzione Volontaria di Gravidanza in provincia di Mantova a 30 anni dall entrata in vigore della 194 maggio 1978 maggio 2008 Dieci quesiti sulle IVG 1. A Mantova si abortisce di più,
DettagliL allattamento al seno alla nascita I dati Cedap della provincia di Trento Trend 2000-2010
L allattamento al seno alla nascita I dati Cedap della provincia di Trento Trend 2000-2010 2010 Silvano Piffer Riccardo Pertile Martina De Nisi Mariangela Pedron Servizio Epidemiologia Clinica e Valutativa
DettagliPotenzialità e criticità dei dati della statistica ufficiale. Alessandra Burgio, ISTAT
Potenzialità e criticità dei dati della statistica ufficiale Alessandra Burgio, ISTAT burgio@istat.it Reggio Emilia, 25 ottobre 2011 Background L OBIETTIVO Costruire misure di occorrenza (tassi o rapporti)
DettagliANDAMENTO DELL INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA: DATI 2015
ANDAMENTO DELL INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA: DATI 2015 S. Borsari B. Borgini Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Servizio Assistenza Territoriale Dati di contesto Popolazione femminile
DettagliIl profilo di salute del Friuli Venezia Giulia
Il profilo di salute del Friuli Venezia Giulia Servizio di Epidemiologia Direzione Centrale di Salute, Integrazione Socio Sanitaria e Politiche Sociali Aspetti Demografici del Friuli Venezia Giulia Silvia
DettagliLa salute riproduttiva delle donne. Aspetti sanitari, sociali e demografici. Bologna, 16 ottobre 2015 Via S. Isaia, 92 Aula delle Colonne
L. 194/1978: costante diminuzione delle interruzioni volontarie di gravidanza Il calo è stato maggiore tra le più istruite, le occupate e le coniugate e meno rilevante tra le donne in condizioni di svantaggio
DettagliLa valutazione del percorso nascita come strumento di governance
La valutazione del percorso nascita come strumento di governance Manila Bonciani, Barbara Lupi Laboratorio Management e Sanità Scuola Superiore Sant Anna, Pisa Valutazione e governance La raccolta sistematica
DettagliL EVENTO NASCITA NELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE RAPPORTO EPIDEMIOLOGICO SUI DATI DEI CERTIFICATI DI ASSISTENZA AL PARTO (CeDAP) - ANNO 2012
L EVENTO NASCITA NELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE RAPPORTO EPIDEMIOLOGICO SUI DATI DEI CERTIFICATI DI ASSISTENZA AL PARTO (CeDAP) - ANNO 2012 A cura di: Dr.ssa M. L. Gambino, Dr.ssa Ass. San. L. Balconi,
DettagliCAPITOLO 19. DIAGNOSI PRECOCE DEI TUMORI ALLA MAMMELLA
CAPITOLO 19. DIAGNOSI PRECOCE DEI TUMORI ALLA MAMMELLA Sintesi. Nei comuni della provincia colpiti dal il 92 delle donne con 5-69 anni ha dichiarato di aver eseguito una mammografia preventiva negli ultimi
DettagliCONGRESSO REGIONALE Marzo 2012 Modena, Centro Famiglia di Nazareth
CONGRESSO REGIONALE 29-31 Marzo 2012 Modena, Centro Famiglia di Nazareth Stato di attuazione della 194/78 nella Regione Emilia-Romagna tra ospedale e territorio A cura di Silvana Borsari Elena castelli
DettagliINDICATORI DELLA SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA RELATIVA AI CERTIFICATI DI ASSISTENZA AL PARTO (CeDAP): ANNI
INDICATORI DELLA SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA RELATIVA AI CERTIFICATI DI ASSISTENZA AL PARTO (CeDAP): ANNI 2007-2012 A cura di: Dr.ssa M. L. Gambino, Dr.ssa Ass. San. L. Balconi, Dr. S. Pisani U.O.C. Osservatorio
DettagliI nati. Monica Da Frè, Monia Puglia, Eleonora Fanti Osservatorio di Epidemiologia
I nati Monica Da Frè, Monia Puglia, Eleonora Fanti Osservatorio di Epidemiologia monica.dafre@ars.toscana.it Agenzia regionale di sanità della Toscana Convegno La salute dei bambini e dei ragazzi in Toscana
DettagliFumo di sigaretta nelle donne secondo i dati delle sorveglianze PASSI e Passi d Argento
Fumo di sigaretta nelle donne secondo i dati delle sorveglianze PASSI e Passi d Argento Giuliano Carrozzi, Letizia Sampaolo, Nicoletta Bertozzi, Lara Bolognesi per il Gruppo di lavoro regionale PASSI Tabagismo
DettagliL attività fisica in Emilia-Romagna: dati del sistema di sorveglianza PASSI (Anni )
Assessorato politiche per la salute Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in L attività fisica in -: dati del sistema di sorveglianza PASSI (Anni 11-14) Livello di attività fisica praticato Bambini
DettagliRapporto sulla Natalità
REGIONE CAMPANIA Azienda Sanitaria Locale NAPOLI 2 Rapporto sulla Natalità nella Azienda Sanitaria Locale Napoli 2 Anno 2005 A cura di: ANTONINO PARLATO - PAOLO RUSSO PREMESSA L Azienda Sanitaria Napoli
DettagliL EVENTO NASCITA NELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE RAPPORTO EPIDEMIOLOGICO SUI DATI DEI CERTIFICATI DI ASSISTENZA AL PARTO (CeDAP) - ANNO 2013
L EVENTO NASCITA NELL ASL DELLA PROVINCIA DI VARESE RAPPORTO EPIDEMIOLOGICO SUI DATI DEI CERTIFICATI DI ASSISTENZA AL PARTO (CeDAP) - ANNO 2013 A cura di: Dr.ssa M. L. Gambino, Dr.ssa Ass. San. L. Balconi,
DettagliTOTALE CLASSI D'ETA' SESSO uomini. donne ISTRUZIONE nessuna/elementare. media inferiore media superiore. laurea DIFF.
Ipercolesterolemia L ipercolesterolemia, come l ipertensione, rappresenta uno dei principali fattori di rischio per le cardiopatie ischemiche e le malattie cerebrovascolari sul quale è possibile intervenire
DettagliOSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO IL PERCORSO NASCITA IN PROVINCIA DI BOLZANO
OSSERVATORIO EPIDEMIOLOGICO IL PERCORSO NASCITA IN PROVINCIA DI BOLZANO Novembre 2006 IL PERCORSO NASCITA IN PROVINCIA DI BOLZANO Novembre, 2006 Copie disponibili presso: Osservatorio Epidemiologico Provinciale
DettagliMinori stranieri: aspetti legati alla sfera sessuale
Minori stranieri: aspetti legati alla sfera sessuale di Veronica Merotta Università degli Studi di Milano 22 giugno 2015 Alcuni dati per conoscere il fenomeno Parti e aborti di donne straniere in età
DettagliLa definizione dell anagrafe dei suscettibili: L esempio di Roma. Mariangela D Ovidio Dipartimento di Epidemiologia ASL RM/E
La definizione dell anagrafe dei suscettibili: L esempio di Roma Mariangela D Ovidio Dipartimento di Epidemiologia ASL RM/E Definizione dell anagrafe dei suscettibili: Introduzione Diversi studi hanno
DettagliDescrizione del campione regionale
Descrizione del campione regionale La popolazione in studio è costituita dai circa 33.000 residenti di 18-69 anni iscritti nelle liste delle anagrafe sanitaria dell Azienda Sanitaria dell Alto Adige. Da
Dettagli2. CARATTERISTICHE DELLE DONNE CHE RICORRONO ALL IVG... 5
1. ANDAMENTO GENERALE DEL FENOMENO... 3 1.1. Valori assoluti... 3 1.2. Tasso di abortività... 4 2. CARATTERISTICHE DELLE DONNE CHE RICORRONO ALL IVG... 5 2.1. Classi di età... 5 2.2. Stato civile... 7
DettagliI bisogni di salute di genere con particolare riferimento al parto e alle scelte consapevoli sulla maternità. Modena 1 marzo 2006
I bisogni di salute di genere con particolare riferimento al parto e alle scelte consapevoli sulla maternità Modena 1 marzo 2006 Dal programma salute donna.. favorire un attenzione alla salute femminile
DettagliUtilizzo dei Sistemi informativi sanitari per la sorveglianza della donna in gravidanza e del bambino da 0-2 anni
Utilizzo dei Sistemi informativi sanitari per la sorveglianza della donna in gravidanza e del bambino da 0-2 anni Maria Teresa Greco Osservatorio Epidemiologico della ATS Città Metropolitana di Milano
DettagliNota di commento ai dati sulla natalità e fecondità della popolazione residente Anno 2015 Fonte: Istat
Nota di commento ai dati sulla natalità e fecondità della popolazione residente Anno 2015 La statistica report su Natalità e fecondità si basa prevalentemente sulla rilevazione degli Iscritti in anagrafe
DettagliTaglio cesareo: i dati epidemiologici
Consiglio Sanitario Regionale 23 gennaio 2013 Taglio cesareo: i dati epidemiologici Monica Da Frè, Eleonora Fanti, Monia Puglia Fabio Voller, Francesco Cipriani Settore Epidemiologia dei servizi sociali
DettagliDiagnosi precoce delle neoplasie
Osservatorio Epidemiologico Diagnosi precoce delle neoplasie della mammella PASSI 2010-13 A cura di Antonio Fanolla, Sabine Weiss Osservatorio Epidemiologico della Provincia Autonoma di Bolzano Hanno contribuito
DettagliIL FUMO DI SIGARETTA
IL FUMO DI SIGARETTA Quanto è diffuso nella popolazione? Non fumatori 48,0 45,2-50,9 53,1 52,2-54,0 Ex-fumatori 20,1 18,0-22,5 19,4 18,7-20,1 Fumatori 31,8 29,2-34,5 27,5 26,7-28,3 Tra i 18 e i 69 anni
DettagliLa popolazione di Cusano Milanino
La popolazione di Cusano Milanino 2011 Censimento e Anagrafe La popolazione legale viene rilevata ufficialmente con i censimenti. Dal 1861, data dell Unità d Italia, si sono svolti ogni 10 anni. Hanno
Dettagliuno strumento a disposizione della regioni
Ancona, 9 giugno 2009 La salute degli immigrati: un linguaggio comune per parlarne uno strumento a disposizione della regioni giovanna de giacomi, gabriella tavini Ancona, 9 giugno 2009 La salute degli
DettagliPROFILO SOCIODEMOGRAFIXCO. Patologie croniche del fegato
PROFILO SOCIODEMOGRAFIXCO Patologie croniche del 122 Patologie croniche del La prevalenza di patologie croniche del cresce con l avanzare dell età In l 1,5 degli intervistati di 18-69 anni ha riferito
DettagliComportamenti a rischio delle donne in gravidanza, in Italia
Comportamenti a rischio delle donne in gravidanza, in Italia Giuliano Carrozzi Letizia Sampaolo, Elisa Quarchioni Gruppo Tecnico nazionale PASSI Convegno Guadagnare Salute Venezia, 21-22 giugno 212 Di
DettagliDecessi droga correlati
DECESSI DROGA-CORRELATI I seguenti dati sui decessi droga correlati, che rappresentano uno dei cinque indicatori chiave rilevati dall Osservatorio Europeo di Lisbona, si riferiscono alle informazioni rilevate
DettagliDi cosa parleremo? Fumo di sigaretta Consumo di alcol Attività fisica Consumo di frutta e verdura Confronto con dati CEDAP (validità dati)
Comportamenti a rischio delle donne in gravidanza, in Italia Giuliano Carrozzi Letizia Sampaolo, Elisa Quarchioni Gruppo Tecnico nazionale PASSI Convegno Guadagnare Salute Venezia, 21-22 giugno 12 Di cosa
DettagliPIANO OPERATIVO PER IL RIORDINO DEI PUNTI NASCITA ASL MILANO. 31 marzo 2014
PIANO OPERATIVO PER IL RIORDINO DEI PUNTI NASCITA ASL MILANO 31 marzo 2014 All interno del territorio ASL Milano sono presenti 12 punti nascita, di cui otto sono strutture pubbliche, tre private accreditate
DettagliIl rapporto nascita: nati nel 2010
Bologna 25 novembre 2011 Il rapporto nascita: nati nel 2010 Enrica Perrone, Dante Baronciani 1 WHO CC for evidence-based research synthesis and guideline development in reproductive health qualche buona
DettagliLa realtà delle diseguaglianze
Rimini 23-25/03/2011 La realtà delle diseguaglianze C. Melega ...perchè parlarne? le diseguaglianze nel corso della gravidanza possono influenzare la salute materna e quella del feto con ripercussioni
DettagliPROMUOVERE LA SALUTE NEI PRIMI ANNI DI VITA
PROMUOVERE LA SALUTE NEI PRIMI ANNI DI VITA La promozione dell astensione dal fumo di sigaretta Dott.. Luca Sbrogiò Formatori Azienda Ospedaliera: Ostetrica E.Righetti - Ostetrica R. Cracco I danni alla
DettagliLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE AL 1 GENNAIO 2007 IN ITALIA ED A FAENZA UN CONFRONTO
COMUNE DI FAENZA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO Servizio Aziende e Partecipazioni comunali LA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE AL 1 GENNAIO 2007 IN ITALIA ED A FAENZA UN CONFRONTO Edizione 1/ST/st/01.12.2007
DettagliSISTEMA DI SORVEGLIANZA DELL INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA IN SARDEGNA ANNI di Rita Masala e Maria Salotto
Gli indicatori macrostrutturali di qualità dei servizi e delle prestazioni sanitarie SISTEMA DI SORVEGLIANZA DELL INTERRUZIONE VOLONTARIA DI GRAVIDANZA IN SARDEGNA ANNI 1998-2001 di Rita Masala e Maria
DettagliI test per la diagnosi precoce dei tumori del collo dell utero
I test per la diagnosi precoce dei tumori del collo dell utero La copertura I dati della sorveglianza PASSI forniscono stime relative alla copertura complessiva ai test per la diagnosi precoce delle neoplasie
DettagliRapporto sulla Natalità
REGIONE CAMPANIA Azienda Sanitaria Locale SALERNO 2 Rapporto sulla Natalità nella Azienda Sanitaria Locale Salerno 2 Anno 2005 A cura di: MARIA GRAZIA PANICO - CHIARA RONGA Ha collaborato: GIUSEPPE FERRANTINO
DettagliIl neonato late preterm
Bologna 8 novembre 2010 Il neonato late preterm Dante Baronciani, Enrica Perrone 1 WHO CC for evidence-based research synthesis and guideline development in reproductive health near term or late preterm
DettagliSovrappeso e obesità nella popolazione straniera
EPIDEMIOLOGIA DELLA SALUTE DELLA POPOLAZIONE IMMIGRATA IN ITALIA evidenze dalle indagini multiscopo Istat Sovrappeso e obesità nella popolazione straniera Monica Perez 1, Alessio Petrelli 2, Alessandra
DettagliANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL A.S.L. DI VARESE - ANNO 2014
ANALISI DELLE CARATTERISTICHE DEMOGRAFICHE DELLA POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE NELL A.S.L. DI VARESE - ANNO 2014 A cura di: S. Speziali, D. Bonarrigo, S. Pisani Direzione Generale - U.O.C. Osservatorio
DettagliLa diagnosi precoce dei tumori della mammella in Emilia-Romagna e in Italia attraverso i dati della Sorveglianza PASSI
La diagnosi precoce dei tumori della mammella in Emilia-Romagna e in Italia attraverso i dati della Sorveglianza PASSI Giuliano Carrozzi Dipartimento di Sanità Pubblica, AUSL di Modena Nicoletta Bertozzi
DettagliI determinanti della salute in gravidanza nell area vicentina
I determinanti della salute in gravidanza nell area vicentina Dott.ssa M Pacchin Unità di Valutazione Epidemiologica, Azienda ULSS 6 Vicenza Introduzione È documentata la correlazione tra le disuguaglianze
DettagliGli Screening e le Disuguaglianze
Convegno Disuguaglianze in Salute e Screening Oncologici: Dal CCM ai Piani della Prevenzione Verona, 29 aprile 2015 Gli Screening e le Disuguaglianze Chiara Fedato Coordinamento Regionale Screening Oncologici
DettagliFonte: elaborazione di dati demografici a cura del Servizio Aziende comunali, Servizi pubblici e Statistica
COMUNE DI FAENZA SETTORE SVILUPPO ECONOMICO E POLITICHE EUROPEE Servizio Aziende comunali, Servizi pubblici e Statistica Popolazione residente a Faenza anno 2014 Edizione 1/ST/st/09.01.2015 Supera: nessuno
DettagliSCHEDE DI APPROFONDIMENTO
Percorso nascita integrato delle Aziende Sanitarie ferraresi: Focus sull area del Delta GENNAIO 2017 Sommario Il contesto demografico... 3 Italia... 3 Provincia di Ferrara... 3 Il contesto dell area del
DettagliOsservatorio Epidemiologico. Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero PASSI
Osservatorio Epidemiologico Diagnosi precoce delle neoplasie del collo dell utero PASSI 2009-12 A cura di Antonio Fanolla, Sabine Weiss Osservatorio Epidemiologico della Provincia Autonoma di Bolzano Hanno
DettagliRoma al Censimento della popolazione 2001
Roma al Censimento della popolazione 2001 Roma perde popolazione: crescono i comuni confinanti La popolazione della provincia di Roma, pari a 3.700.424 unità, risulta in diminuzione rispetto al 1991(1,6%).
DettagliEpidemiologia del tumore del polmone in Veneto. Periodo
maggio 2016, SER Sistema Epidemiologico Regionale Azienda ULSS 4 Alto Vicentino Area Sanità e Sociale - Sezione Controlli Governo e Personale SSR Regione Veneto Epidemiologia del tumore del polmone in
DettagliOsservatorio per le Politiche Sociali - Terzo Rapporto
1 STRUTTURA E DINAMICA DEMOGRAFICA Il capitolo si articola in due paragrafi. Nel primo sono riportati i dati e i commenti riguardanti la struttura demografica della popolazione della Valle d Aosta. Nel
DettagliNASCERE IN TOSCANA - ANNI
Sede Legale Villa Fabbricotti Via Vittorio Emanuele II, 64 50134 Firenze Osservatori Viale G. Milton, 7 50129 Firenze Epidemiologia osservatorio.epidemiologia@arsanita.toscana.it Qualità osservatorio.qualita@arsanita.toscana.it
DettagliParti e nascite in Sardegna
Assessorato Sanità - Sistema informativo e Osservatorio epidemiologico Parti e nascite in Sardegna Informazioni di carattere generale Parti e nascite in Sardegna Informazioni di carattere generale Le informazioni
DettagliGRAVITÀ DEGLI ACCESSI IN PRONTO SOCCORSO PER INFORTUNIO NEL LAZIO NEL : UN CONFRONTO TRA LAVORATORI ITALIANI E STRANIERI
GRAVITÀ DEGLI ACCESSI IN PRONTO SOCCORSO PER INFORTUNIO NEL LAZIO NEL 2003-2011: UN CONFRONTO TRA LAVORATORI ITALIANI E STRANIERI Marchetti A, Di Napoli A, Lapucci E, Di Lallo D, Guasticchi G Laziosanità
DettagliGli esami per la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto
Gli esami per la diagnosi precoce dei tumori del colon-retto La copertura Nel periodo 211-214 in provincia di il 65 delle persone con 5-69 anni ha dichiarato di aver eseguito un esame preventivo per la
DettagliLaura Cacciani, Nera Agabiti, Anna Maria Bargagli, Marina Davoli
Uso dei dati amministrativi per lo studio della qualità dell assistenza agli immigrati con malattie croniche: un esempio sulle riammissioni ospedaliere per asma nel Lazio Laura Cacciani, Nera Agabiti,
DettagliLa salute degli immigrati in Lombardia
La salute degli immigrati in Lombardia Nicola Pasini Referente settore salute ORIM Lunedì 20 aprile 2015 ore 9.30-13.30 Auditorium Giovanni Testori di Palazzo Lombardia Milano - Piazza Città di Lombardia
DettagliLE IVG NEL LAZIO. Anno 2014 SALUTE LAZIO DIREZIONE REGIONALE SALUTE ED INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA AREA PROGRAMMAZIONE RETE OSPEDALIERA E RICERCA
SALUTE LAZIO SISTEMA SANITARIO REGIONALE DIREZIONE REGIONALE SALUTE ED INTEGRAZIONE SOCIOSANITARIA AREA PROGRAMMAZIONE RETE OSPEDALIERA E RICERCA LE IVG NEL LAZIO Anno 2014 Dicembre 2015 LE IVG NEL LAZIO
DettagliUna questione preliminare: le fonti informative e la lettura della salute della popolazione immigrata. Alessandra Burgio ISTAT
Una questione preliminare: le fonti informative e la lettura della salute della popolazione immigrata Alessandra Burgio ISTAT Obiettivo e Metodologia di lavoro Fornire raccomandazioni sull utilizzo delle
DettagliLa popolazione straniera e italiana all in Emilia-Romagna
Direzione generale centrale Organizzazione, Personale, Sistemi Informativi e Telematica Servizio statistica e informazione geografica La popolazione straniera e italiana all 1.1.215 in Emilia-Romagna Bologna,
DettagliSistema di sorveglianza Passi
Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Sistema di sorveglianza Passi Screening per il tumore del collo dell utero periodo 2010-2013 Valle d Aosta Diagnosi precoce delle neoplasie del
DettagliLe gravidanze gemellari rappresentano l'1-2% di tutte le gravidanze. Per due terzi sono dizigotiche e per un terzo monozigotiche.
Le gravidanze gemellari rappresentano l'1-2% di tutte le gravidanze. Per due terzi sono dizigotiche e per un terzo monozigotiche. Tutti i gemelli dizigoti ed un terzo dei monozigoti sono bicoriali. Perciò,
DettagliAPPROPRIATEZZA DEL TAGLIO CESAREO L Audit Clinico. G C DI RENZO, Perugia
APPROPRIATEZZA DEL TAGLIO CESAREO L Audit Clinico G C DI RENZO, Perugia Scopo della Presentazione Illustrare l importanza della raccolta ed analisi critica dei dati per l individuazione di strategie volte
DettagliDal test di gravidanza positivo all'affidamento al punto nascita:... l'ostetrica sul territorio
Dal test di gravidanza positivo all'affidamento al punto nascita:... l'ostetrica sul territorio Giovanna Faggiano L'OSTETRICIA E LE EVIDENZE 2014: PRESENTE E FUTURO PER SCELTE EFFICACI... con uno sguardo
DettagliDISUGUAGLIANZE DIRITTI POVERTA DISUGUAGLIANZA DI GENERE Franco Bosello
DISUGUAGLIANZE DIRITTI POVERTA DISUGUAGLIANZA DI GENERE Franco Bosello 1989 2009 Se non siamo indignati, non siamo bene informati 1 RNL pro capite ($ $ USA, ppp 2010) Tasso Mortalità Infantile sotto 5
Dettagli17 novembre Giornata mondiale della prematurità
17 novembre Giornata mondiale della prematurità Incontro O.N.Da La nascita prematura 17 novembre 014 Milano Regione Lombardia Emilia Grazia De Biasi Presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato
DettagliL immigrazione in provincia di Brescia Presentazione dell Annuario CIRMiB 2013 (5 edizione) Brescia, 31 ottobre 2013
L immigrazione in provincia di Brescia Presentazione dell Annuario CIRMiB 2013 (5 edizione) Brescia, 31 ottobre 2013 Gli immigrati risentono della crisi economica, aumentano le cancellazioni anagrafiche
DettagliFOCUS novembre Recenti dinamiche del mercato del lavoro femminile in Puglia PREMESSA FORZA LAVORO E OCCUPAZIONE FEMMINILE
accordo con quanto avvenuto in Italia e nelle altre ripartizioni territoriali. L incremento del +2,6% di occupazione femminile in Puglia, rispetto al 2011, pari a 11.000 unità, contribuisce a portare a
DettagliI parti pretermine in Sicilia: la fonte informativa dei CeDAP
I parti pretermine in Sicilia: la fonte informativa dei CeDAP Dott.ssa Gabriella Dardanoni Dipartimento Osservatorio Epidemiologico Assessorato Regionale Sanità I parti pretermine (
DettagliDAL CONCEPIMENTO AL PARTO: I DATI EPIDEMIOLOGICI
DAL CONCEPIMENTO AL PARTO: I DATI EPIDEMIOLOGICI Eleonora Fanti, Monia Puglia, Valeria Dubini ARS Toscana, Azienda USL Toscana Centro Gravidanza e nascita in Toscana: dati di salute materno-infantile -
DettagliIl percorso nascita nella Regione Emilia-Romagna
Il percorso nascita nella Regione Emilia-Romagna Un modello integrato sociale-sanitario: sanitario: il ruolo dei Comuni Rossella Ibba Dirigente Servizio Politiche di Welfare Comune di Forlì Forlì,, 23
DettagliSovrappeso e obesità nell ASL 1 Belluno I dati del sistema di sorveglianza PASSI 2011 e OKKIO 2010
Sovrappeso e obesità nell ASL 1 Belluno I dati del sistema di sorveglianza PASSI 2011 e OKKIO 2010 Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia Qual è lo stato nutrizionale nella popolazione
DettagliIpertensione: i dati dell Osservatorio epidemiologico cardiovascolare/health Examination Survey
Ipertensione: i dati dell Osservatorio epidemiologico cardiovascolare/health Examination Survey Luigi Palmieri, Chiara Donfrancesco, Serena Vannucchi, Cinzia Lo Noce, Francesco Dima, Simona Giampaoli -
DettagliPopolazione. Dinamica della popolazione residente
AREA POPOLAZIONE I dati relativi alla Popolazione sono stati forniti dall Ufficio Anagrafe del Comune di Aosta, e dalla consultazione dell Annuario Statistico e dei Censimenti del 1981-1991-2001-2011.
Dettagli