Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale

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1 Fiscal News La circolare di aggiornamento professionale N Nuovo CDU: le precisazioni delle Dogane La nota doganale n del A cura di Matilde Fiammelli Categoria: IVA Sottocategoria: Varie Con nota n del l agenzia delle Dogane chiarisce alcuni punti rimasti oscuri dopo l entrata in vigore del nuovo Codice Doganale Unico (per semplicità CDU), anche dopo i chiarimenti forniti dalla Circ. 8/D sempre dell agenzia delle Dogane. Vediamo nel presente elaborato un aspetto particolare, chiarito dalla nota in questione. Ovvero il trattamento riservato ai regimi speciali doganali. PREMESSA È a tutti nota la regola generale che domina i rapporti fra operatori italiani e quelli non residenti (o meglio residenti in Paesi Terzi, non quindi UE), cioè: REGOLA GENERALE Le operazioni non scontano l IVA se destinate al di fuori dell UE, ai sensi dell art. 8, DPR 633/72 (cessioni all esportazione), nonché in ambito di acquisiti, le c.d. importazioni, ogni bene introdotto sul territorio italiano e che proviene dal territorio extra-ue, sconta l IVA in dogana (ex artt. 67 e 68, DPR 633/72). 1

2 Quelle appena enucleate sono le due regole cardine di determinazione dell IVA secondo il c.d. Principio di Destinazione. OPERATORE ITALIANO - ESPORTAZIONE OPERATORE ESTERO: PAGAMENTO DELL IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO CONFINE DOGANALE OPERATORE ITALIANO IMPORTAZIONE PAGAMENTO DELL IMPOSTA SUL VALORE AGGIUNTO OPERATORE ESTERO CONFINE DOGANALE Vi sono poi operazioni particolari, le quali in apparenza potrebbero dover essere assoggettate ad IVA ma in realtà grazie ad alcune norme particolari, previste dal CDU, vengono temporaneamente non assoggettate ad IVA. Vediamo quali. CONTENUTO I REGIMI DOGANALI Come sopra illustrato vi sono operazioni particolari, che intercorrono fra operatori economici italiani e non residenti, le quali in apparenza potrebbero dover essere assoggettate ad IVA ma in realtà grazie ad alcune norme particolari, previste dal CDU, vengono temporaneamente non assoggettate ad IVA. Sono i c.d. regimi doganali, i quali prevedono un imposizione diversa a fini IVA, ciò per la tipologia di operazione sottesa al passaggio doganale. Si premette di voler chiarire questo passaggio, cioè la sospensione temporanea dell IVA, poiché come si vedrà in seguito, alcuni aspetti connessi a tale argomento sono stati modificati dal nuovo Codice Doganale entrato in vigore il 1 maggio 2016, unitamente alle Disposizioni di Applicazione (DAC), che ne costituiscono una sorta di norma di attuazione. 2

3 L uso del concetto di destinazione doganale e di regime doganale e dei loro criteri di applicazione permette spesso agli operatori economici sia italiani che stranieri di poter pianificare al meglio i costi di produzione senza considerare, o considerando in misura ridotta, le incidenze dei dazi e dell'iva sulla loro catena produttiva. Infatti la consapevolezza che determinati beni possono beneficiare di un regime doganale perché ad essi si ancora una determinata destinazione doganale, può cambiare drasticamente il costo dei beni in oggetto. Vediamo ora nel dettaglio la ratio del CDU, soprattutto per quel che riguarda i concetti di destinazione doganale e di regime doganale per poi capire quali modifiche sono intervenute a far data dall 1 maggio LA DESTINAZIONE DOGANALE E IL REGIME DOGANALE TIPOLOGIA Destinazione doganale Regime Doganale DEFINIZIONE Le autorità doganali, all atto dell ingresso della merce o dell uscita, chiedono agli operatori di vincolare la merce alla c.d. destinazione doganale, cioè viene chiesto agli operatori di dichiarare a che titolo la merce subisce un passaggio doganale. Le destinazioni doganali disciplinate dal CDU sono le seguenti: Regime doganale: Zona franca; Riesportazione in Paesi Terzi (non UE); Distruzione; Abbandono. Ognuna di queste destinazioni doganali è collegata ad una procedura per la quale sono commisurati i relativi dazi nonché un trattamento particolare a livello di Iva. Trattasi, come definito nelle righe precedenti, di una particolare forma di destinazione doganale, la quale per sua natura permette di: sospendere, in alcuni casi, l IVA e i dazi doganali; versarli in misura definitiva; non versarli in misura definitiva perché a carico dell operatore estero. 3

4 Nel prosieguo verranno descritti i regimi doganali disponibili. La procedura di destinazione doganale più diffusa, è quella di adottare uno dei c.d. Regimi Doganali. Essi sono elencati di seguito: REGIMI DOGANALI DEFINITIVI: riconducibili all importazione definitiva (nota anche come immissione in libera pratica) e all esportazione. REGIMI DOGANALI ECONOMICI E SOSPENSIVI: riconducibili a: Transito doganale: il regime di transito viene applicato a tutte le merci soggette a formalità doganali che devono spostarsi da un luogo a un altro (anche via ferrovia). Deposito doganale: il regime del deposito doganale serve a immagazzinare merci non comunitarie, senza che siano assoggettate ai dazi di importazione e alle misure di politica commerciale. I soggetti autorizzati all'esercizio di un deposito doganale possono gestire, senza altre particolari autorizzazioni, il cosiddetto «deposito fiscale» previsto dall'art.50 bis del DL 30 agosto 1993, n.331, in cui è consentito introdurre beni comunitari o nazionali senza il pagamento dell'iva. Perfezionamento attivo: in base a tale regime è possibile evitare l'applicazione dei diritti doganali e le misure restrittive all'importazione di merci destinate ad essere riesportate come prodotto finito, dopo una o più lavorazioni. Il perfezionamento attivo comprende anche la trasformazione e la riparazione della merce. Trasformazione sotto controllo doganale: questo regime consente di trasformare e modificare merci non comunitarie nel territorio europeo, senza assoggettarle al pagamento dei dazi all'importazione e alle misure di politica commerciale. Il codice doganale comunitario prevede, in un apposito elenco, le merci che possono beneficiare delle trasformazioni consentite. L'ammissione temporanea: l'ammissione temporanea consente l introduzione di merci non comunitarie destinate ad essere nuovamente esportate senza trasformazioni, nel territorio doganale della Comunità per eventi occasionali (fiere, esposizioni, imballaggio, esecuzione lavori, prove ed esperimenti ). Se rientrano nell'apposito elenco previsto dal codice doganale comunitario e soddisfano le condizioni stabilite, ai beni oggetto dell'ammissione temporanea è accordata l'esenzione totale dei dazi. Perfezionamento passivo: tale regime consente di esportare temporaneamente, al di fuori della Comunità, merci comunitarie da sottoporre a operazioni di perfezionamento; immettere i prodotti ottenuti in libera pratica nella Comunità stessa in esenzione totale o parziale dei dazi 4

5 all'importazione. Sono inoltre considerate operazioni di perfezionamento anche la lavorazione di merci, il loro montaggio e assemblaggio, la loro trasformazione, la riparazione di merci, la messa a punto. REGIMI DOGANALI DEFINITIVI ECONOMICI E SOSPENSIVI IMPORTAZIONE TRANSITO DOGANALE ESPORTAZIONE DEPOSITO DOGANALE PERFEZIONAMENTO ATTIVO TRASFORMAZIONE SOTTO CONTROLLO DOGANALE L'AMMISSIONE TEMPORANEA PERFEZIONAMENTO PASSIVO IL NUOVO CDU E LA NOTA DELLE DOGANE Il nuovo Codice Doganale dell Unione ha come obiettivo, da qui la sua riscrittura e revisione, di facilitare ulteriormente i traffici leciti e di ridurre gli ostacoli al commercio tra l Unione ed il resto del mondo mediante l adozione di regimi e procedure doganali semplici, rapidi e uniformi. La più rilevante novità introdotta dal CDU riguarda il fatto che il regime di perfezionamento attivo rappresenta nell ambito dei regimi speciali quello che ha subito maggiori cambiamenti avendo inglobato al suo interno il regime di trasformazione sotto controllo doganale. Dal 1 maggio 2016 la riscossione dell IVA gravante sulle operazioni in questione (regime di trasformazione sotto controllo doganale ) è effettuata con la modalità prevista per il perfezionamento attivo, che comporta la sospensione del dazio e 5

6 dell IVA all atto del vincolo della merce al regime e la successiva riscossione dei diritti doganali all atto dell importazione definitiva della stessa, ai sensi dell art. 85 del CDU. LA PRECISAZIONE DELLA NOTA DOGANALE N DELL Con l applicazione del nuovo Codice doganale dell Unione (CDU) e dei relativi regolamenti delegati ed attuativi sono emerse alcune situazioni rilevanti ai fini della gestione di taluni regimi speciali che, avendo formato oggetto di recenti chiarimenti in sede unionale (NOTA 1), vengono rappresentate e corredate di istruzioni ad integrazione di quelle fornite con la Circolare n. 8/D del in applicazione dell art. 254 e dell allegato 90, Reg. (UE) n.2446/2015 del 28 luglio 2015 (RD), dopo il 1 maggio 2016, le operazioni effettuate nell ambito di autorizzazioni alla trasformazione sotto controllo doganale, in essere alla medesima data, devono essere gestite come operazioni di perfezionamento attivo, appurando il regime con l importazione definitiva dei prodotti compensatori (cfr., par. F 7.2, circ. n. 8/D del 2016). Conseguentemente, dal 1 maggio 2016 la riscossione dell IVA gravante sulle operazioni in questione non è più effettuata - come previsto dalla Circolare n.5258/9311 del sulla base del valore delle materie prime dichiarato all atto del vincolo della merce al regime bensì con la modalità prevista per il perfezionamento attivo, che comporta la sospensione del dazio e dell IVA all atto del vincolo della merce al regime e la successiva riscossione dei diritti doganali all atto dell importazione definitiva della stessa, ai sensi dell art. 85 CDU. L assolvimento dell IVA all atto dell importazione può avvenire anche attraverso la presentazione della dichiarazione d intento per l utilizzo del plafond. Per quanto riguarda il dazio la Commissione europea ha chiarito, in relazione alle particolari situazioni disciplinate dal previgente art. 136 del Codice doganale comunitario (CDC), che in assenza della riproduzione, nel CDU, di una norma analoga a quella abrogata (NOTA 2) non è più consentito agli operatori economici che utilizzano tale procedura di usufruire, all atto dell importazione dei prodotti trasformati, dell esenzione o riduzione daziaria ammessa dalle abrogate disposizioni, con conseguente applicazione, dal 1 maggio 2016, dell aliquota daziaria prevista dalla tariffa doganale senza potersi avvalere del certificato di origine preferenziale presentato all atto del vincolo della merce. 6

7 RIFERIMENTI NORMATIVI E DI PRASSI Regolamento (UE) n 952/2013 del 9 ottobre 2013 (GUUE - L n.269 del ); Circ. 8/D/2016; Nota doganale n Riproduzione riservata - 7

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