Simone Cerlini U.O. Programmazione Strategica e Autorità di gestione FSE

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1 L integrazione delle politiche del lavoro, della formazione e di sviluppo per l innovazione dei sistemi produttivi: l esperienza della Regione Lombardia Simone Cerlini U.O. Programmazione Strategica e Autorità di gestione FSE

2 Temi di discussione Mercato del lavoro nella congiuntura economica Il sistema di welfare: il modello lombardo Quadro normativo: le leggi di sistema Attività (focus sui giovani) Attività (focus sulla lotta all emergenza crisi) Valutazione Guardare al futuro

3 Il Mercato del lavoro in Lombardia Dati essenziali 1.INDICATORI PRINCIPALI II T 2011 Tasso di attività ,2 69,6 69,6 68,98 68,35 Tasso di occupazione ,7 67,0 65,8 65,07 64,69 Tasso di disoccupazione 3,4 3,7 5,4 5,6 5,29 Maschi: Tasso di attività ,8 79,0 78,9 78,06 77,58 Tasso di occupazione ,7 76,6 75,2 74,14 74,08 Tasso di disoccupazione 2,6 3,0 4,6 4,9 4,42 Femmine: Tasso di attività ,3 60,0 60,0 59,69 58,95 Tasso di occupazione ,6 57,1 56,1 55,76 55,11 Tasso di disoccupazione 4,6 4,8 6,4 6,54 5,29

4 Il Mercato del lavoro in Lombardia Dinamica occupazionale Tasso di disoccupazione Lombardia Rhone Alpes Catalunya Baden-Wuerttemberg I/2004 II/2004 III/2004 IV/2004 I/2005 II/2005 III/2005 IV/2005 I/2006 II/2006 III/2006 IV/2006 I/2007 II/2007 III/2007 IV/2007 I/2008 II/2008 III/2008 IV/2008 I/2009 II/2009 III/2009 IV/2009 I/2010 II/2010 III/2010

5 Il Mercato del lavoro in Lombardia Dinamica occupazionale I tassi di disoccupazione della Lombardia sono in linea con le Regioni più forti d Europa. Fino al 2010 l andamento della Lombardia è stato di graduale riduzione dei tassi di occupazione e attività, e graduale aumento del tasso di disoccupazione Nel 2011 in Lombardia si assiste ad una riduzione del tasso di disoccupazione in parte dovuto a scoraggiamento, in quanto associato a riduzione dei tassi di attività e occupazione

6 Il Mercato del lavoro in Lombardia Focus sui Giovani 1.INDICATORI PRINCIPALI Tasso di attività ,9 37,18 35,32 32,46 Tasso di occupazione ,03 32,54 28,77 26,04 I giovani lombardi che non lavorano, né sono impegnati in percorsi di istruzione e formazione (NEET) raggiungono nel 2010 il 16% della popolazione giovanile, rispetto al 15% del 2009 e al 22,6% in Italia. Incremento del tasso di disoccupazione tra il 2008 e il 2010 di 1,2 punti percentuali arrivando al 19,8%. Crollo della partecipazione giovanile al MdL e aumento della disoccupazione e dei NEET

7 Tendenze internazionali Il modello di welfare a) decentramento delle funzioni in materia di mercato del lavoro e programmazione territoriale delle politiche per l impiego; b) progressiva apertura del mercato a soggetti privati e ad altri operatori pubblici; c) combinazione delle misure attive (mediazione, formazione, orientamento, servizi di sostegno e consulenza etc ) con quelle passive (gestione dei benefit ed altre forme di protezione dal rischio della disoccupazione), spesso nell ambito di un unica struttura operativa; d) utilizzo intenso delle nuove tecnologie ed informatizzazione dei processi amministrativo-burocratici (es. espletamento per via telematica degli adempimenti a carico dei datori di lavoro); e) Controllo fondato non più sulla conformità dei processi ma sulla misurazione dei risultati (cioè ai servizi offerti all utenza e a livelli di soddisfazione della stessa); f) implementazione di tecniche di segmentazione dei disoccupati e delle imprese, per l erogazione di servizi personalizzati e non omogenei e uguali per tutti; Cfr Activation Strategy and Performance of Employment Services in the Netherlands, Germany and United Kingdom (Ocse, marzo 2006)

8 Modelli di welfare in UE Il modello di welfare LATINO (IT, PT, ES, GR, FR): sevizi al lavoro gestiti in modo decentrato anche attraverso operatori privati; politiche passive gestite dai Governi centrali. NORDICO (SE, UK, IE, NL, BE, SU, ET, LT, LV): sistemi di welfare to work per incoraggiare al proattività e scoraggiare comportamenti opportunistici: legano politiche passive alla fruizione di politiche attive; forte coinvolgimento degli operatori privati per i servizi di maching, training e guidance. CONTINENTALE (DE, PL, LU, SK, SV, CZ): servizi di supporto individualizzato attraverso orientamento e formazione professionale; misure socioassistenziali che coinvolgono i livelli decentrati di governo (welfare locale).

9 Modello sussidiario lombardo Il modello di welfare Libertà di scelta La persona deve essere libera di scegliere percorso e operatore, sulla base dei propri bisogni, dell affidabilità del soggetto erogatore, delle proprie preferenze valoriali o ideali. Centralità della persona I servizi devono rispondere ai bisogni complessi e sempre diversi della persona e dunque si devono adeguare alle caratteristiche del singolo (personalizzazione). Regione Lombardia riconosce e premia il merito e il talento Sussidiarietà orizzontale Regione Lombardia promuove una rete di operatori pubblici e privati erogatori di servizi, della quale si fa garante della qualità e degli standard di servizio Regione Lombardia crea le condizioni per una concorrenza nell erogazione di servizi di interesse pubblico per il miglioramento continuo del sistema. Regione Lombardia valuta gli operatori che erogano servizi di interesse pubblico

10 Il modello di welfare Indicazioni del PRS IX Legislatura 1.Consolidamento di un sistema che promuova effettivamente la libertà di scelta, anche attraverso sistemi di cofinanziamento e responsabilizzazione delle persone. 2.Consolidamento della rete di servizi e creazione di dinamiche di reale concorrenza per migliorare la qualità dei servizi 3.Messa a regime delle funzioni dell Osservatorio e degli altri strumenti di valutazionesui servizi, capace di produrre informazione per superare l asimmetria informativa 4. Potenziamento delle dinamiche competitive tra gli Atenei, valorizzando il merito e l eccellenza, attraverso il sostegno agli studenti meritevoli e il consolidamento dell autonomia dell Università 5.Creazione di un modello di governancesussidiario e coinvolgimento attivo del terzo settore e delle parti sociali. 6. Integrazione delle fonti finanziarie per la promozione del capitale umano e del capitale sociale.

11 Quadro normativo L.r. 22/2006 Il mercato del lavoro in Lombardia L.r. 19/2007 Norme sul sistema educativo di istruzione e formazione della Regione Lombardia d.g.r. 4561/2007 Rilascio autorizzazione ai servizi per il Sviluppo sistema di accreditamento in un d.d.g. 9026/2007 lavoro sistema di rating d.g.r. 4562/2007 Accreditamento dei servizi per il lavoro d.d.g. 3618/2007 Creazione di Standard di apprendimento per la qualità complessiva del sistema IFP d.d.g. 5192/2007 Autorizzazione dei servizi per il lavoro d.g.r. 6114/2007 Definizione del sistema Dote Istruzione d.c.r. 404/2007 Approvazione del Piano di Azione Creazione di un'offerta regionale di Regionale ( ) come previsto d.g.r. 6563/2008 istruzione e formazione professionale dalla l.r. 22/2006 Definizione del Piano di Azione Regionale d.g.r. 6273/2007 Accreditamento degli operatori d.c.r. 528/2008 come previsto dalla legge 19/2007 per la riforma del sistema educativo d.g.r. 8864/2009 Programmazione del sistema dote per Disposizioni in merito al sistema Dote d.d. 3276/2008 iservizidiifl Scuola d.d.u.o. 4908/2009 Promozione dell'offerta di servizi Creazione di standard professionali per il d.d.u.o.8486/2008 formativi e per il lavoro sistema IFP d.d.u.o. 5013/2009 Disposizione in merito al sistema Dote d.d.u.o. 9837/2008 Disposizioni per uniformare le procedure delle attività formative regionali d.g.r. 1891/2011 Schema di atto negoziale tra Regione d.d.u.o. 3299/2009 Creazione di un sistema regionale di Lombardia e le singole province operatori accreditati lombarde d.g.r 2412/2011 Procedure e requisiti per l'accreditamento degli operatori

12 Quadro normativo Atti chiave Ll.rr. 22/2006 e 19/2007 Quadro di riferimento; valori fondamentali; rete degli operatori; valutazione dei servizi Piano d azione regionale D.g.r. 10 luglio 2007 VIII/404 Istituisce sistema di finanziamento della domanda (Sistema DOTE) D.g.r. 14 gennaio 2009 VIII/8864 Riordino del sistema: Dote SCUOLA; Dote FORMAZIONE; Dote LAVORO

13 Sistema Dote: processo logico Quadro normativo Assegna Dote Accredita e valuta Sceglie i servizi retribuiti attraverso la Dote Rete di operatori accreditati: ogni operatore costruisce percorso personalizzato per la persona (PIP: piano personalizzato di intervento)

14 Attività (ante D.g.r 8864/2009) Focus sulle politiche per i giovani Sistema IeFP Learning Week Dote Successo formativo IFTS e ITS Apprendistato

15 Attività (ante D.g.r 8864/2009) Istruzione e Formazione Professionale (DDIF)

16 Attività (ante D.g.r 8864/2009) Istruzione e Formazione Professionale (DDIF)

17 Learning Week Attività (ante D.g.r 8864/2009) OBIETTIVO: avvicinare i giovani ai contesti organizzativi e produttivi DESTINATARI: studenti con almeno 16 anni di età che frequentano il 3, 4 e 5 anno in un istituto scolastico o 3 o 4 anni dei percorsi sperimentali di Diritto Dovere di Istruzione e Formazione Professionale (D.D.I.F.) SERVIZI: settimane in alternanza con momenti di apprendimento in azienda e debriefing in aula; sperimentazione di esperienze professionali anche con funzione orientativa

18 Learning Week Attività (ante D.g.r 8864/2009) Importo contributo N doti assegnate Risorse impegnate Media risorse in totale per allievo 20 ora x N ore percorso ora x N ore percorso per studente disabile al giorno per residenzialità + 20 all ora per N ore percorso al giorno per residenzialità + 30 ora x N ore per disabile TOTALE N beneficiari III anno IV anno V anno III anno IV anno V anno III anno IV anno Scuola paritaria TOTALE PARITARIA Scuola statale TOTALE Corsi di Istruzione e STATALE formazione professionale

19 Attività (ante D.g.r 8864/2009) Dote successo formativo OBIETTIVO: ridurre la dispersione scolastica VALORE: fino ad un massimo di euro DESTINATARI: giovani anni Neet; iscritti non frequentanti; sottoposti a procedimenti penali SERVIZI DELLA DOTE: PIP; percorsi formativi; accompagnamento verso percorsi di assolvimento del diritto dovere di istruzione e formazione professionale, al fine di accedere ad una qualifica professionale attraverso l apprendistato (art. 48 del D.lgs. 276/2003); riorientamento e rimotivazione.

20 Attività (ante D.g.r 8864/2009) Dote successo formativo Doti presentate Importo Doti Presentate Doti assegnate Media risorse per beneficiario Da 16 a 18 anni Da 18 a 20 anni Da 20 a 23 anni NEET Abbandoni Rischio dispersione

21 Attività (ante D.g.r 8864/2009) Istruzione e Formazione Tecnica Superiore OBIETTIVO: aumentare il tasso di qualifiche e diplomi superiori DESTINATARI: giovani studenti, adulti occupati, adulti inoccupati e disoccupati, imprenditori. SERVIZI: creazione dei poli formativi: gruppi di soggetti formati da istituzioni scolastiche, enti di formazione professionale, imprese, università, centri di ricerca ed altri soggetti che organizzano e propongono interventi di formazione tecnica superiore ed azioni di sistema, progettati in stretta relazione con i sistemi produttivi territoriali e con il mondo della ricerca e dell innovazione tecnologica. Realizzazione di offerte formative (corsi IFTS della durata di 1.200, e ore) e attività di inserimento e accompagnamento sul mercato del lavoro.

22 Attività (ante D.g.r 8864/2009) Formazione Tecnica Superiore N poli finanziati N operatori coinvolti N corsi formazione superiore N corsi IFTS attivati N totale beneficiari Risorse impegnate in totale Beneficiari: età e livello di istruzione in ingresso 283 Da 14 a 19 anni Da 20 a 29 anni 796 Da 30 a 44 anni Over Nessun titolo o primaria Licenza media Scuola superiore Qualifica IFTS o Post - diploma Laurea Post - laurea

23 Apprendistato Attività (ante D.g.r 8864/2009) OBIETTIVO: l apprendistato, regolamentato con il D. Lgs 276/2003, permette ai soggetti di età compresa tra i 18 e i 29 anni di ottenere una qualifica certificata attraverso attività di formazione sul lavoro e competenze di base, trasversali e tecnico professionali. E rimasto l unico contratto lavorativo a carattere formativo per il settore privato in Italia. I contratti di apprendistato hanno come obiettivo di aumentare il tasso di occupazione delle coorti più giovani tutelando il momento educativo e formativo. SERVIZI: formazione, definita dall azienda nella progettazione del PIP, finalizzate al conseguimento delle competenze riferite ad un profilo formativo presente nel Repertorio regionale dell offerta formativa e coerente con il profilo definito dal contratto collettivo nazionale di lavoro.

24 Apprendistato Attività (ante D.g.r 8864/2009) Anno formativo Tetto massimo del contributo N apprendisti occupati di cui apprendisti formati Risorse erogate 2007/2008 max.120 ore di formazione 1000 / , /2009 Dote Apprendistato: circa per servizi integrati + corso di formazione ,00

25 Attività Focus sull emergenza occupazionale e sulle crisi aziendali Dote Ammortizzatori Sociali Dote Ricollocazione e Riqualificazione Voucher Conciliazione

26 Dote ammortizzatori sociali Attività OBIETTIVO: sostenere i lavoratori colpiti dalla crisi unendo sostegno al reddito e servizi di politica attiva del lavoro in una logica di proattività DESTINATARI: lavoratori sospesi e lavoratori espulsi dal MdL VALORE E DURATA: per i lavoratori sospesi pari al periodo di sospensione richiesto mentre per i lavoratori espulsi fino a 12 mesi dalla data di presentazione della domanda di indennità all INPS. L importo massimo del contributo mensile ammonta a 350 per servizi di politica attiva mentre sono a stabiliti ad personam per i servizi di politica passiva. SERVIZI: formazione e servizi per il lavoro (Bilancio delle competenze; Tutoring e counseling orientativo; scouting aziendale e ricerca attiva del lavoro; coaching; supporto all autoimprenditorialità)

27 Dote Ammortizzatori Sociali Attività N richieste N beneficiari Importo doti richieste Media risorse per beneficiario 100,00% Caratteristiche dei beneficiari 90,00% 80,00% 70,00% 60,00% 50,00% 40,00% 30,00% 20,00% 10,00% 0,00% Laurea o superiore Qualifica/Diploma Licenza media Maschi Femmine Italiani Stranieri 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% Da 55 a 64 anni Da 25 a 54 anni Da 15 a 24 anni

28 Attività Dote Ricollocazione e Riqualificazione OBIETTIVO: ricollocazione dei lavoratori espulsi attraverso l uso delle politiche attive, concorso delle risorse pubbliche, private e paritetiche sociali. DESTINATARI: lavoratori in CIG o che hanno presentato domanda di mobilità in deroga; lavoratori in CIG in deroga per i quali è stato richiesto interventi che garantiscano un percorso formativo con le modalità della sospensione in corso. SERVIZI: servizi per il lavoro (ricollocazione) e formazione (riqualificazione). L operatore si vede riconosciuta una premialità se la persona viene ricollocata attraverso rapporto di lavoro subordinato o missione in somministrazione id almeno 6 mesi.

29 Attività Dote Ricollocazione e Riqualificazione N. Doti Doti concluse (di cui) Doti rinunciate Quota Impegnata Servizi erogati Importo servizi erogati Dote Ricollocazione Dote Riqualificazione Classi di età Under 24 Da 24 a 54 anni Over 54 Esito occupazionale ricollocazione Inserimento lavorativo senza premialità Dote Rinunciata Inserimento lavorativo con premialità (over 50 / over 45 privi di titolo di studio) Dote Ricollocazione Dote Riqualificazione

30 Obiettivo conciliazione Attività OBIETTIVO: favorire la fruizione di politiche attive e il lavoro facilitando la conciliazione vita professionale e lavoro di cura DESTINATARI: lavoratori già destinatari di Ammortizzatori Sociali in deroga VALORE: il Voucher Conciliazione ha un valore di 250,00 al mese e viene assegnato per la durata della sospensione. Può essere speso presso strutture affiliate SERVIZI: servizi per la prima infanzia (0-3 anni) forniti da nidi, micronidi, centri per la prima infanzia e nidi famiglia; baby sitting e baby parking; accompagnamento dei figli, minori di 14 anni, a scuola, a visite mediche, ad attività sportive e di gioco etc; dopo scuola, supporto allo studio, accesso a centri ricreativi diurni (minori di 14 anni); piccoli lavori domestici; servizi di assistenza domiciliare, con l esclusione di attività mediche, per anziani e/o famigliari conviventi non autosufficienti

31 Obiettivo conciliazione Attività N. Destinatari Valore buoni distribuiti Valore buoni utilizzati Spesa per obiettivo di conciliazione 15% 20% 11% 53% 0-3 anni 4-14 anni non autosufficienti famiglia nr. Sedi Sedi affiliate in Regione per tipologia spesa (k )

32 Valutazione Elementi generali Gli operatori DDIF hanno visto aumentare gli iscritti: le famiglie lasciate libere di scegliere hanno premiato il sistema regionale. Gli operatori hanno mutato approccio: dall orientamento alle procedure all orientamento alla persona Il sistema ha portato ad una semplificazione delle strutture amministrative e di rendicontazione degli operatori Il sistema ha generato una esplosione dell offerta soprattutto tra gli operatori accreditati per i servizi al lavoro

33 Rete degli operatori: criticità Valutazione Gli operatori organizzano e controllano la domanda e hanno tendenza a reclutare persone più facilmente collocabili Gli operatori dei servizi al lavoro non sempre hanno le competenze e le tecnicality necessarie (presa in carico, accompagnamento, rete di imprese presso le quali proporre la persona) Gli operatori i cui proventi prevalenti provengono dal sistema dote mostrano una difficile sostenibilità economica

34 Valutazione Sistema Dote: criticità Le asimmetrie informative per cui la persona non ha il know how per orientarsi nella rete di offerta indebolisce e compromette le dinamiche competitive La Regione eroga le Doti attraverso avvisi, in modo percepito come arbitrario, causando disorientamento tra operatori e destinatari

35 Uno sguardo al futuro Sistema di valutazione degli operatori Novembre 2010 Rapporto finale sperimentazione Valutatore Indipendente 2011 Inizio valutazione operatori Istruzione e Formazione Professionale (DDIF) 2012 Entrata a regime del sistema di valutazione degli operatori su indici omogenei e comparabili di performance

36 Uno sguardo al futuro Promuovere il miglioramento continuo degli operatori Compartecipazione economica per stimolare proattività e attenzione nella scelta e stimolare dinamiche di mercato Rete degli operatori Apertura a soggetti non accreditati per particolari politiche per coinvolgere operatori di eccellenza Legame tra Dote e premialità intesa come occupazione della persona Accreditamento di eccellenza: solo gli operatori migliori possono accedere a ricorse pubbliche

37 Uno sguardo al futuro Promuovere il miglioramento continuo degli operatori Sistema di accreditamento Gli operatori saranno chiamati a stendere documenti di rendicontazione della performance omogenei e comparabili (bilancio integrato) Il sistema dei controlli sarà facilitato dagli Organismi di Vigilanza ex D.lgs. 231/2001

38 Uno sguardo al futuro Promuovere la proattività delle imprese nel sistema di welfare I destinatari del Sistema Dote sono persone e imprese L impresa è incentivata a investire in formazione e sviluppo del capitale umano La Regione mette a disposizione strumenti per testare le persone in contesti organizzativi e produttivi (tirocinio extracurriculare, alternanza, stage) L impresa accede a risorse per facilitare l implementazione di iniziative di welfare aziendale, partnership di comunità, sicurezza sul lavoro, sistemi di protezione sociale per i lavoratori. La Regione non può sostituirsi alle scelte imprenditoriali, ma crea le condizioni per orientare le scelte.

39 Uno sguardo al futuro Promuovere la proattività delle imprese nel sistema di welfare Contrattazione decentrata (ex art. 8 Decreto Legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito dalla Legge 14 settembre 2011, n. 148) Promozione della Corporate Social Responsibility Le imprese possono concepire sistemi di welfare aziendale (anche per favorire la conciliazione tra vita professionale e lavoro di cura) e protezione per gli esuberi (soprattutto attraverso servizi di outplacement e accompagnamento alla ricollocazione)

40 Grazie per l attenzione Simone Cerlini U.O. Programmazione Strategica e Autorità di gestione FSE

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