Master Universitario di primo livello per le funzioni di coordinamento delle Professioni Sanitarie

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1 DISPENSA 1/2 Master Universitario di primo livello per le funzioni di coordinamento delle Professioni Sanitarie TITOLO: RISK MANAGEMENT - La gestione del rischio in sanità 1. Il processo di gestione del Rischio Docente: dott.ssa Sandra Balestra 1

2 OBIETTIVI DEL MODULO FORMATIVO Acquisire la conoscenza delle modalità di gestione del Rischio in azienda Sviluppare le abilità per una rapida applicazione degli elementi del Risk Management nella propria attività 2

3 ARTICOLAZIONE ARGOMENTI Il processo di gestione del Rischio (DISPENSA 1/2) Il sistema organizzativo i per il trattamento del Rischio: gestione strategica e operativa (DISPENSA 2/2) Il trattamento proattivo del Rischio: Metodologia FMEA (FAILURE MODES & EFFECTS ANALYSIS) (DISPENSA 2/2) 3

4 Il processo di gestione del Rischio A) La definizione della Gestione del Rischio in azienda 1) La definizione della Joint Commission 2) Il Rischio Puro 3) Il Mercato Assicurativo 4) La catena di valore di Porter: processi principali e di supporto B) Il processo di Risk Management nelle organizzazioni (rif. AIRMIC) 1) La definizione degli obiettivi 2) La valutazione dei Rischi 3) La presentazione della valutazione 4) Il trattamento dei Rischi 5) Il monitoraggio del processo di RM C) Il Risk Management Sanitario 1) Le peculiarità 2) Le funzioni coinvolte 4

5 Il sistema organizzativo per il trattamento del Rischio: gestione strategica e operativa (applicazione del PDCA - W. Edwards Deming ) A) Il Rischio in Sanità 1) L approccio sistemico all errore 2) I principi base delle organizzazioni orientate al miglioramento B) La gestione operativa 1) Impostazione della mappa operativa aziendale - i processi organizzativi: rappresentazione, misurazione e formalizzazione - la gestione e il controllo della documentazione C) La gestione strategica 1) Il sistema di gestione: implicito ed esplicito 2) Predisposizione del sistema di monitoraggio per l individuazione dei processi critici: - le verifiche ispettive interne - l'incident reporting 5

6 Il trattamento proattivo del Rischio: Metodologia FMEA (gli aspetti teorici e l'operatività nel sistema di gestione) A) La presentazione dello strumento: - la storia e le schede ad oggi in uso (es. di applicazione teorica) - la matrice di correlazione - la griglia di valutazione - la matrice di rischio - l'indice di priorità di rischio - l'individuazione delle cause degli eventi indesiderati - studio e gestione delle azioni correttive - la collocazione del modello FMEA nel sistema di gestione B) Altri strumenti per la gestione del rischio: RCA FTA C) Esercitazione pratica 6

7 CONTRATTO FORMATIVO Cenni alla Macro_Micro progettazione del Modulo Formativo Breve analisi delle attese dei discenti Modalità di valutazione dell apprendimento 7

8 Il processo di gestione del Rischio A) La definizione della Gestione del Rischio in azienda 1) La definizione della Joint Commission 2) Il Rischio Puro 3) Il Mercato Assicurativo 4) La catena di valore di Porter: processi principali e di supporto B) Il processo di Risk Management nelle organizzazioni (rif. AIRMIC) 1) La definizione degli obiettivi 2) La valutazione dei Rischi 3) La presentazione della valutazione 4) Il trattamento dei Rischi 5) Il monitoraggio del processo di RM C) Il Risk Management Sanitario 1) Le peculiarità 2) Le funzioni coinvolte 8

9 risk management Clinical and administrative activities undertaken to identify, evaluate, and reduce the risk of injury to patients, staff, and visitors and the risk of loss to the organization itself. 9 9

10 Uno strumento a disposizione del management per perseguire gli obiettivi dell azienda, cioè per creare valore, attraverso un processo di identificazione, valutazione e controllo di tutti i rischi 10

11 RISCHIO PURO Insieme delle possibili minacce che possono determinare un impatto aziendale negativo in seguito a danneggiamento di beni o persone 11

12 RISK MANAGEMENT FUNZIONE DI VERTICE AZIENDALE TUTELARE PATRIMONIO Reddito aziendale FRONTEGGIARE LE FLUTTUAZIONI DEL MERCATO ASSICURATIVO 12

13 MERCATO ASSICURATIVO Trend crescente di richieste di risarcimento Aumento delle somme riconosciute a titolo di risarcimento Ampliamento del novero dei soggetti considerati danneggiati 13

14 MERCATO ASSICURATIVO.. Le sue reazioni i Aumento dei premi Progressivo abbandono del settore sanitario Carenza di contraenti Riduzione della concorrenza Variazione delle formule assicurative Loss Occurence Claims made 14

15 Il Risk Management Se si punta - come in genere avviene - esclusivamente al recupero del danno subito, senza riflettere sulle cause, sulle modalità, sulla tipologia, sulla frequenza del sinistro e sui valori coinvolti, si finisce col disperdere gli insegnamenti utili che dal sinistro si possono ricavare per il trattamento dei rischi dell'azienda ed i suggerimenti per la messa a punto di procedure e per modifiche comportamentali così da impostare una gestione aziendale sempre più affinata al raggiungimento degli obiettivi prefissati, in termini di profitto, quota di mercato e immagine. Annita Pappagallo Presidente Onorario ANRA (Associazione i Nazionale Responsabili Assicurazioni i i ) 15

16 Uno strumento a disposizione del management per perseguire gli obiettivi dell azienda, cioè per creare valore, attraverso un processo di identificazione, valutazione e controllo di tutti i rischi 16

17 LA CATENA DEL VALORE DI PORTER ATTIVITÀ INFRASTRUTTURALI Attività di supporto GESTIONE DELLE RISORSE UMANE SVILUPPO DELLA TECNOLOGIA APPROVVIGIONAMENTO (!!!!!!) Attività primarie PREV VENZIONE NOSI DIAG TE ERAPIA (DEGEN NZAORDINARIA A, DAY HOSPITAL, DAY SURGERY, AMBU ULATORIALE, DOM MICILIARE) FOLL LOW UP 17

18 LA CREAZIONE DI VALORE Criteri che determinano la creazione di valore in un PROCESSO: la qualità dell output del processo (svolgimento delle attività) il livelloll di servizio ii percepito dal cliente (interno o esterno) i costi delle attività di cui il processo è composto il tempo di esecuzione delle attività di cui il processo è composto (più i tempi morti) 18

19 ESEMPIO ANALITICO DI GESTIONE OSPEDALIERA Processi primari: pronto soccorso accoglimento (prenotazione visite e accettazione) diagnosi (individuazione di stati patologici) cura (finalizzata a riportare il paziente nelle condizioni di salute antecedenti alla patologia) Processi di supporto: servizi generali (energia, elaborazione dati, pulizia, altri) manutenzione (manutenzione impianti sanitari, manutenzione impianti i generali, manutenzione civile) il servizi alberghieri (gestione delle camere, della mensa...) gestione del patrimonio 19

20 Uno strumento a disposizione del management per perseguire gli obiettivi dell azienda, cioè per creare valore, attraverso un processo di identificazione, valutazione e controllo di tutti i rischi 20

21 Processo attraverso il quale gli istituti (enti, aziende, imprese ) si occupano dei rischi associati alle attività svolte con l obiettivo di ottenere dei benefici riguardanti le singole attività ità e/o l insiemei delle stesse (AIRMIC, 2002) AIRMIC - The Association of Insurance and Risk Managers 21

22 22

23 23

24 Obiettivi strategici Risk Assessment identificazione descrizione stima integrazione valutazione Risk reporting Risk Treatment Monitoring 24

25 Obiettivi strategici Risk Assessment identificazione descrizione stima integrazione valutazione Risk reporting Risk Treatment l obiettivo è quello di creare valore aziendale a favore degli azionisti le risorse assegnate sono tali da massimizzare la differenza tra valore creato dal processo e i costi del processo stesso nelle decisioni il criterio è quello del massimo valore aziendale creato dalle diverse alternative decisionali Monitoring 25

26 Obiettivi strategici Risk Assessment identificazione descrizione stima integrazione valutazione Risk reporting Risk Treatment IDENTIFICAZIONE INDIVIDUARE LE FONTI DI ALEATORIETÀ, cioè GLI EVENTI RISCHIOSI CHE POSSONO DETERMINARE EFFETTI INATTESI SUGLI OBIETTIVI Monitoring 26

27 Incidente Accident Eventi (avversi) Incident Ogni accadimento che avrebbe potuto, ma non ha, Incident per fortuna o abilità di gestione, originato un evento National Patient Safety Foundation Quasi evento Near miss 27

28 Ogni accadimento che causa danno o ne ha la potenzialità (provocato dalla gestione clinica piuttosto che dalla patologia del paziente) To Err is Human IOM Incidente Accident Eventi (avversi) Incident Quasi evento Near miss 28

29 Ogni evento cheimplicaun danno grave per un sistema definito e che compromette l output presente e futuro del sistema Incidente Accident To Err is Human IOM Eventi (avversi) Incident Quasi evento Near miss 29

30 LE TECNICHE di IDENTIFICAZIONE Fonti o flussi di informazioni già esistenti, strutturati come debito informativo aziendale, anche se concepiti per altre finalità: ne sono esempi le Schede di Dimissione Ospedaliera e i flussi informativi delle attività territoriali domiciliari. Proprio perché utili ad altri fini, la loro precisione e accuratezza è inferiore a quanto necessario; pertanto sono stati delineati sistemi di indicatori volti a migliorarne le capacità conoscitive. 30

31 LE TECNICHE di IDENTIFICAZIONE Fonti o flussi di informazioni che vengono attivati ad hoc da realizzare estemporaneamente o in via routinaria; appartengono a questa categoria lo Failure Mode and Effect Analysis (FMEA) e l Incident Reporting. 31

32 Finalizzate Non finalizzate Estemporanee Di routine 32

33 Obiettivi strategici Risk Assessment identificazione descrizione stima integrazione valutazione Risk reporting DESCRIZIONE DESCRIVERE LE CARATTERISTICHE DEI SINGOLI RISCHI Risk Treatment Monitoring 33

34 1. Name of Risk 2. Scope of Risk 3. Nature of Risk Qualitative description of the events, their size, type, number and dependencies Eg. strategic, operational, financial, knowledge or compliance 4. Stakeholders Stakeholders and their expectations 5. Quantification of Risk Significance and Probability 6. Risk Tolerance/ Appetite 7. Risk Treatment & Control Mechanisms Loss potential and financial impact of risk Value at risk Probability and size of potential losses/gains Objective(s) for control of the risk and desired level of performance Primary means by which the risk is currently managed Levels of confidence in existing control Identification of protocols for monitoring and review 8. Potential Action for Improvement Recommendations to reduce risk 9. Strategy and Policy Developments Identification of function responsible for developing strategy and policy 34

35 Obiettivi strategici Risk Assessment identificazione descrizione stima integrazione valutazione Risk reporting Risk Treatment STIMA DEFINIRE LE PROBABILITA E CONSEGUENZE DEL RISCHIO Tecniche quantitative (distribuzione di probabilità, medie e varianze ecc.) e Tecniche qualitative (probabilità * impatto = risk rating) Monitoring 35

36 Impatto Insignificante Basso Moderato Elevato Catastrofico Probabilità Quasi certo Probabile Estremo Moderata Alto Improbabile Rara Basso 36

37 Obiettivi strategici Risk Assessment identificazione descrizione stima integrazione valutazione Risk reporting Risk Treatment INTEGRAZIONE AGGREGARE TUTTI I RISCHI INDIVIDUATI E STIMATI E VALUTARE L IMPATTO DI CIASCUNO SULLA RISCHIOSITA COMPLESSIVA (rischio incrementale) Monitoring 37

38 Obiettivi strategici Risk Assessment identificazione descrizione stima integrazione Valutazione (giudizio) Risk reporting Risk Treatment Monitoring VALUTAZIONE GIUDICARE sulla NECESSITA di INTERVENIRE su un DETERMINATO RISCHIO con MISURE DI TRATTAMENTO e ANALISI delle DIVERSE ALTERNATIVE di TRATTAMENTO dei RISCHI 38

39 Obiettivi strategici Risk Assessment identificazione descrizione stima integrazione valutazione Risk reporting Risk Treatment REPORTING Evidenziare i i risultati ti dell analisi e permettere di assumere le adeguate decisioni Monitoring 39

40 Obiettivi strategici Risk Assessment identificazione descrizione stima integrazione valutazione Risk reporting Risk Treatment GESTIONE PREVENZIONE / PROTEZIONE vs RITENZIONE / TRASFERIMENTO Monitoring 40

41 CONTROLLO DEL RISCHIO, mediante tecniche PREVENTIVE: quando riducono la probabilità del verificarsi degli eventi dannosi PROTEZIONE: quando limitano i danni causati dagli eventi dannosi 41

42 CONTROLLO DEL RISCHIO, mediante tecniche PREVENTIVE: quando riducono la probabilità del verificarsi degli eventi dannosi PROTEZIONE: quando limitano i danni causati dagli eventi dannosi 42 strumenti di CONTROLLO FISICO: che utilizzano impianti o congegni fisici PROCEDURALI: atti a definire regole PSICOLOGICI, volti a sensibilizzare l intera struttura sull attenzione al rischio

43 MODALITA DI FINANZIAMENTO Tecniche di trasferimento..a soggetti terzi delle conseguenze (attraverso accordi contrattuali o polizze assicurative) 43

44 MODALITA DI FINANZIAMENTO Tecniche di trasferimento..a soggetti terzi delle conseguenze (attraverso accordi contrattuali o polizze assicurative) Tecniche di ritenzione..attraverso una preventiva pianificazione finanziaria (accantonamenti, ) 44

45 Obiettivi strategici Risk Assessment identificazione descrizione stima integrazione valutazione Risk reporting MONITORING 1. Controllo dell esposizione e dell andamento d dei rischi 2. Reiterazione del processo di RM 3. Validazione dell efficacia efficacia del processo di RM Risk Treatment Monitoring 45

46 Uno strumento a disposizione del management per perseguire gli obiettivi dell azienda attraverso un processo di identificazione, valutazione e controllo di tutti i rischi 46

47 CLINICAL RISK MANAGEMENT RISK MANAGEMENT AZIENDALE 47

48 CLINICAL RISK MANAGEMENT Area sanitaria propriamente detta RISK MANAGEMENT AZIENDALE Area aziendale propriamente detta 48

49 CLINICAL RISK MANAGEMENT il sistema di linee guida, protocolli, percorsi, prassi organizzative e cliniche adottate all interno di una struttura sanitaria per ridurre la probabilità che si verifichino eventi in grado di produrre effetti negativi o inattesi sullo stato di salute del paziente, dei dipendenti e degli ospiti 49

50 RISK MANAGEMENT AZIENDALE effetti economici, finanziari e patrimoniali sull azienda come conseguenza di tutti i rischi che possono accadere 50

51 Uno strumento a disposizione del management per perseguire gli obiettivi dell azienda attraverso un processo di identificazione, valutazione e controllo di tutti i rischi 51

52 DIREZIONE GENERALE Definizione delle politiche e degli obiettivi generali in merito all assunzione del rischio da parte dell azienda Valutazione dell efficacia del processo di risk management con un periodico confronto con i Responsabili dei centri 52

53 RESPONSABILI DI CENTRO Concordare/fissare operativamente gli obiettivi di rischio del centro Realizzare il processo di risk management con riferimento ai rischi del centro Essere responsabili della diffusione della cultura del rischio nel centro Operare momenti periodici di confronto con: Direzione Generale e la Funzione Risk Management 53

54 FUNZIONE RISK MANAGEMENT Definire i e revisionare i il processo di risk management Coordinare l attività di gestione del rischio dei diversi centri Fornire un supporto tecnico a tutti i centri per l implementazione del processo di RM Controllare lo scostamento dell esposizione al rischio rispetto agli obiettivi di ciascun centro Predisporre un sistema di reporting necessario ai vari organi per svolgere il proprio ruolo nel processo di RM Confronti periodici con i Responsabili di centro 54

55 FUNZIONE RISK MANAGEMENT Quale posizione nella struttura organizzativa? Quale soluzione organizzativa? Quale composizione? 55

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