La nascita pre-termine in Emilia Romagna

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1 La nascita pre-termine in Emilia Romagna Dati relativi al triennio Assessorato politiche per la salute

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3 La nascita pre-termine in Emilia Romagna Dati relativi al triennio Società Italiana Neonatologia Sezione Emilia Romagna

4 IDEAZIONE E DISEGNO DEL RAPPORTO: Guerrini P. Ferrari F. Piccinini G. Baronciani D. U.O di Terapia Intensiva Neonatale, Università degli Studi di Ferrara Divisione di Neonatologia, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia Sezione di Neonatologia, Ospedale di Ravenna Centro per la Valutazione dell Efficacia dell Assistenza Sanitaria CeVEAS - Modena RACCOLTA DEI DATI: Alati S. Belluzzi A. Contiero R. Locatelli C. Moretti S. Paltrinieri A. Papa I. Piccinini G. Rota C. Sezione di Terapia Intensiva Neonatale, Ospedale Maggiore, Bologna Sezione di Terapia Intensiva Neonatale, Ospedale Bufalini, Cesena U.O di Terapia Intensiva Neonatale, Università degli Studi di Ferrara Istituto Clinico di Pediatria Preventiva e Neonatologia, Policlinico S.Orsola, Bo Istituto di Puericultura, Università degli Studi di Parma Divisione di Neonatologia, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia U.O. di Terapia Intensiva Neonatale e Neonatologia, Ospedale degli Infermi, Rimini. Sezione di Neonatologia, Ospedale di Ravenna Sezione di Neonatologia, Ospedale Maria N.uova di Reggio Emilia STESURA DEL RAPPORTO: Baronciani D. Centro per la Valutazione dell Efficacia dell Assistenza Sanitaria CeVEAS - Modena N.B.: La raccolta dati e l elaborazione dl Rapporto è stata possibile grazie ad un finanziamento della Regione Emilia Romagna, Assessorato per la Salute, Servizio Presidi Ospedalieri Stampa Regione Emilia Romagna, Bologna, novembre 2007 Copia del volume può essere scaricata dal sito: www. saperidoc.it

5 Indice Prefazione p. 1 Caratteristiche della popolazione reclutata - popolazione reclutata e percentuale di copertura del Registro 9 - peso neonatale ed età gestazionale 10 - nascita presso altro Centro a quello di ricovero; residenza madre 13 - genere dei nati; parto plurimo 14 - Paese di nascita della madre 15 Decorso gravidanza e modalità del parto - profilassi steroidea in gravidanza 18 - modalità del parto 19 Rianimazione in sala parto - punteggio di Apgar 22 - intubazione endotracheale 23 - ventilazione con maschera 24 - somministrazione ossigeno a flusso libero 25 - massaggio cardiaco 26 - somministrazione di adrenalina 27 - profilassi corticosteroidea e intubazione alla nascita 28 - confronto con i dati del Vermont Oxford Network 30 Modalità di assistenza - somministrazione Surfactant 34 - ventilazione meccanica convenzionale, ad alta frequenza, con ossido nitrico 37 - nasal CPAP 38 - ossigenoterapia (senza altre misure di assistenza respiratoria 40 - confronto con i dati del Vermont Oxford Network 41 - alimentazione parenterale ed enterale esclusiva 42 - trasfusione 43 Patologie rilevate - sindrome Distress Respiratorio (RDS) 46 - airleak 47 - utilizzo steroidi per patologia respiratoria 48 - ossigenodipendenza (a 28 giorni, a 36 settimane, alla dimissione) 49 - emorragia intraventricolare e leucomalacia periventricolare 53 - retinopatia del pretermine (ROP) 58 - pervietà del dotto arterioso (PDA) 61 - enterocolite necrotizzante (NEC) 63 - sepsi precoce e tardiva 64 Alla dimissione - neonati trasferiti 68 - allattamento alla dimissione 69 - sopravvivenza e mortalità alla dimissione 71 - punteggio CRIB 73 - patologie rilevanti nei soggetti dimessi vivi 73 Appendice 1. Nati di peso inferiore ai 500 grammi 77 Le tabelle dei dati caratteristiche della popolazione reclutata 81 decorso gravidanza e modalità del parto 95 rianimazione in sala parto 101 modalità di assistenza 131 patologie rilevate 161 alla dimissione 199

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8 Prefazione Il Piano Sanitario Regionale individuava la terapia intensiva neonatale fra le discipline ospedaliere per le quali prevedere una programmazione a rete dei servizi secondo il modello Hub and Spoke. Tale indicazione ha trovato una prima traduzione nella D.G.R. 1267/2002 che ha dato l avvio ai lavori di una commissione regionale che ha condiviso la necessità di avviare una rilevazione a valenza regionale sulle modalità e gli esiti dell assistenza neonatale nei nati pretermine di peso inferiore ai 1500 grammi. Tale esigenza si correlava alla scelta strategica di far discendere la successiva evoluzione della programmazione regionale relativa alle terapia intensive neonatali, e la conseguente individuazione delle funzioni e delle relazioni funzionali fra le strutture della rete, da una analisi delle necessità e delle potenzialità espresse dalle realtà regionali. Alla rilevazione del registro dei nati pretermine si sono affiancate ulteriori iniziative conoscitive, tutte improntate ad una visione perinatale globale, che integra cure ostetriche e neonatali, e ad una volontà di creare una occasione di governo clinico di valenza regionale. Il presente Rapporto, che riferisce i dati relativi a 1120 neonati pretermine assistiti nelle strutture neonatologiche della regione Emilia-Romagna nel periodo , costituisce, con il Rapporto sulla nascita e la rilevazione delle modalità assistenziali realizzata nel 2006 tramite una dettagliata intervista in 11 centri nascita di II e III livello, la base per il processo di identificazione delle aree meritevoli di interventi di cambiamento e alla elaborazione di piani di implementazione di buone pratiche cliniche nonché uno degli elementi del progetto di audit clinico dell assistenza perinatale in Emilia-Romagna. Il Rapporto è il risultato della elaborazione di informazioni provenienti da un flusso di dati ormai consolidato, di verificata qualità e che, per la prima volta nel nostro paese, proviene da una rilevazione area-based e non hospital-based. Le informazioni non si limitano quindi a raffigurare le modalità assistenziali di una unità operativa, ma consentono di disegnare una mappa analitica della rete presente sul territorio, di confrontare le diverse pratiche assistenziali, di rilevare la variabilità clinica in una popolazione sostanzialmente omogenea, spazialmente circoscritta, ma con un numero di eventi divenuto consistente nell arco del triennio considerato Dal Rapporto emergono sia elementi di efficacia e appropriatezza della assistenza, come nell area dell allattamento materno e del contrasto alla ossigenodipendenza, sia criticità, come nell area dell assistenza ai neonati di peso inferiore a 750 grammi, individuando le aree che presentano margini di ulteriore miglioramento: oltre ad indicare le priorità relativamente ai possibili interventi migliorativi, il registro è concepito per permettere di monitorarne l impatto, all interno di progetti di governo clinico ed in un ottica di indirizzo alla programmazione. Il registro ed il rapporto nascono dalla condivisione e dalla collaborazione fra la Società Italiana di Neonatologia sezione Emilia-Romagna, la Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali e il Centro per la Valutazione dell Efficacia dell Assistenza Sanitaria (CeVEAS) di Modena, e dall impegno profuso dagli operatori di tutti i centri neonatologici regionali. Kyriakoula Petropulacos Servizio Presidi Ospedalieri 1

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10 Introduzione La nascita pretermine è tuttora e universalmente un problema con importanti implicazioni sanitarie, economiche e sociali. I nati con peso alla nascita molto basso costituiscono, in particolare, una categoria caratterizzata da elevata mortalità e morbilità, la cui assistenza comporta notevole dispendio di risorse. A ciò va aggiunto che la prevalenza di questi neonati sta presentando un progressivo incremento le cui cause vanno ricercate in cambiamenti demografici, socio-economici e sanitari della popolazione. La regionalizzazione delle cure perinatali, avviata in Emilia Romagna secondo il modello Hub&Spoke, pone tra i suoi obiettivi primari il miglioramento continuo della qualità. Questo processo è basato sulla raccolta e analisi sistematica di molteplici aspetti, quali le risorse utilizzate, le attività svolte e i risultati conseguiti. In un contesto regionale, per rendere possibile tale processo e garantire un flusso adeguato di informazioni, è necessaria l esistenza di una rete all interno della quale tutte le unità partecipanti si sentano soggetti integrali del processo e non semplici oggetti di valutazione e critica. La realizzazione del registro regionale dei nati pretermine, oltre trovare fondamento nei concetti precedentemente esposti, si propone altri obiettivi quali: - fornire indicatori utilizzabili dagli organismi regionali per definire le priorità e programmare le risorse da destinare alle cure perinatali; - identificare aree di potenziale miglioramento delle cure e monitorare il successo di iniziative dirette a incrementare la qualità dell assistenza ai neonati di peso molto basso; - fornire alle singole unità di neonatologia elementi di confronto con la realtà regionale o con i dati di altri registri. L analisi dei dati complessivi fornisce una fotografia aggiornata dei principali aspetti relativi alla epidemiologia ed assistenza dei neonati di peso molto basso nella regione Emilia Romagna; contribuisce a rendere oggi disponibile una casistica considerevole su cui è possibile iniziare ad effettuare affidabili analisi di andamento degli indicatori raccolti e di confronto tra i vari centri partecipanti. Prof. Pietro Guerrini UO di Terapia Intensiva Neonatale Università degli Studi di Ferrara 3

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12 Una guida alla lettura del Rapporto Nel Rapporto nascita pretermine 2004 si era deciso di rendere anonimi i diversi Centri che assistono i nati pretermine di peso inferiore ai 1500 grammi. Tale decisione voleva evitare il rischio che un inadeguata interpretazione dei risultati potesse far compilare classifiche del tutto inattendibili tra i diversi Centri. L elaborazione di dati correnti, quali ormai possono considerarsi quelli di un Registro riconosciuto dalla Regione, consentono al massimo di generare ipotesi allorché essi sono analizzati nel loro complesso. L elaborazione dei dati per singolo Centro è utile per il Centro stesso e consente di valutare la variabilità non tanto degli esiti quanto dei processi assistenziali. L analisi di una casistica relativa al triennio consentono un primo confronto sugli esiti assistenziali e permettono di individuare sia gli andamenti positivi che alcune variabilità tra i Centri che possono stimolare una discussione. Il Rapporto è stato diviso in più sezioni: le caratteristiche della popolazione reclutata, l assistenza in gravidanza e modalità del parto, la rianimazione in sala parto, le modalità di assistenza, le patologie rilevate e gli esiti alla dimissione. Per ogni Sezione è riportata all inizio una sintesi delle informazioni raccolte sui diversi temi che compongono la sezione. Per i singoli temi affrontati l analisi è stata condotta: - relativamente ai dati dell intera popolazione del Registro; - evidenziando la variabilità osservata tra i diversi Centri. Quando possibile i dati complessivi regionali sono stati confrontati con quelli del Vermont Oxford Network 1. I dati di tale network provengono da 632 Centri (504 Stati Uniti e 128 di altri Paesi, di cui 31 in Italia) che hanno assistito nel 2004 complessivi neonati di peso compreso tra g. 2. I valori del Vermont, riportati nelle tabelle comparative con i dati regionali, registrano il valore medio del Network. 1 2 Vermont Oxford Network Annual Very Low Birth Weight (VLBW) Database Summary for 2006, published by the Vermont Oxford Network, Burlington Vermont. L accesso ai dati è stato reso possibile dal fatto che uno dei Centri (Ferrara) partecipa al Network. E importante tenere conto il Registro pretermine della Regione Emilia Romagna prevede l elaborazione dati per i nati di peso compreso tra 500 e 1499 g. Tale scelta è stata attuata sulla base delle classificazioni internazionali secondo le quali il nato di peso molto basso (VLBW) è quello di peso inferiore (e non uguale) ai 1500 grammi. 5

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14 CARATTERISTICHE DELLA POPOLAZIONE RECLUTATA 7

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16 POPOLAZIONE RECLUTATA E PERCENTUALE DI COPERTURA DEL REGISTRO Nel triennio sono stati reclutati 1168 neonati (Tabella 1 in allegato); 33 casi sono stati esclusi dalle analisi successive in quanto di peso inferiore a 500 g (dati analizzati in appendice 1) e 15 casi perché di peso eguale o superiore ai 1500 g. Considerando i nati di peso inferiore ai 1500 grammi essi costituiscono lo 0.99% dei nati (dati Schede Dimissione Ospedaliera. Il grado di copertura del Registro è calcolato sia rispetto ai Certificati di Assistenza al Parto (CedAP). Sulla base di questo confronto la copertura risulta del 95.2% rispetto al CedAP. Rapporto pretermine CedAP Copertura Rapporto / CedaP ,2% ,2% ,8% Totale ,2% N.B: sono stati esclusi i 15 casi di peso uguale o superiore ai 1500 g.: B(2), C (3), D (1), E (1), F (2), G (3), I (2) Nella Tabella 1 (in allegato) è riportata la distribuzione per classi di peso dei nati reclutati secondo l anno di nascita. Si osserva come nel 2005 vi sia un importante contributo dei nati di peso inferiore ai 750 grammi, essi costituiscono il 21.5% dei soggetti versus una media nel triennio 17.0%. Nella Tabella 2 (in allegato) è riportata la distribuzione per età gestazionale dei nati reclutati per anno di nascita. Considerazioni analoghe alla precedenti per quanto riguarda i nati di età gestazionale inferiore o eguale alle 24 settimane nel I casi sono stati reclutati in 9 Centri ospedalieri: la distribuzione dei nati nella classe di peso g. per punto nascita è riportata nella Tabella 3 (in allegato) Frequenza Punto nascita nati A 10.1% B 16,7% C 11,4% D 10,2% E 14.9% F 12,8% G 3,8% H 8,1% I 12,1% Totale 100,0% Le successive analisi sono relative ai 1120 nati di peso compreso tra 500 e 1499 grammi. 9

17 PESO NEONATALE I dati relativi all intera popolazione del Registro I nati di peso nella classe g. costituiscono il 14.9% dei nati di peso compreso tra i g.; il contributo delle altre classi di peso è del 22.8% (classe g.), del 27.1% (classe g.) e del 35.2% (classe g.). (Tabella 4 in allegato) L analisi per classi di peso di 100 g. è riportata nella figura accanto. Si osserva come il contributo al totale dei nati assistiti aumenti all aumentare della classe di peso: si va dal 4.7% della classe di peso g. al 16.1% di quelli compresi nella classe di peso g. (Tabella 5 in allegato) L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio (Tabella 6 in allegato) si osserva una maggior frequenza di nati peso compreso tra g nel 2005: 18.2% versus una media del triennio pari al I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri L analisi della distribuzione delle classi di peso (Tabella 4 in allegato) evidenzia discrete differenze tra i diversi punti nascita. Fatto 100 il totale dei nati in ciascun punto nascita si osserva che la classe di peso g. contribuisce a circa il 18-20% dei nati assistiti nei punti nascita A, C ed I, a valori attorno al 14-15% nei punti D,E ed F; tale contributo è solo dell 8.8% nel punto H. Discreta la variabilità anche nelle altre classi; basti osservare quella della classe di peso g. Si segnala come nel punto nascita G non vengano assistiti neonati di peso inferiore ai 1000 g. 10

18 ETÀ GESTAZIONALE I dati relativi all intera popolazione del Registro L età gestazionale è compresa tra le 22 e 39 settimane (Tabella 7 in allegato). L analisi per classi di età gestazionale per singola settimana è riportata nella figura accanto. Si osserva come il contributo al totale dei nati assistiti aumenti all aumentare della classe di peso raggiunga il massimo tra le 28 e 30 settimane e poi decresca. Si osserva come relativamente rari siano i casi dopo le 34 settimane. L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio (Tabella 8 in allegato) si osserva una maggior frequenza di nati di età gestazionale inferiore o eguale a 24 settimane nel 2005: 11.7% versus una media del triennio pari al 8.7. I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri L analisi della distribuzione delle classi di età gestazionale (Tabella 9 in allegato) evidenzia discrete differenze tra i diversi punti nascita. Fatto 100 il totale dei nati in ciascun punto nascita si osserva che le classi di peso 24 settimane. contribuisce a circa l 11-13%% dei nati assistiti nei punti nascita A, C, D ed I, a valori attorno al 6-8% nei punti E ed F ed H. Discreta la variabilità anche nelle altre classi; basti osservare quella della classe di settimane. Si segnala come nel punto nascita G non vengano assistiti neonati di età gestazionale inferiore a 25 settimane. 11

19 PESO: CONFRONTO CON IL VERMONT OXFORD NETWORK 3 Peso neonatale: Si osserva come nel Vermont Oxford Network rispetto ai dati del Rapporto pretermine dell Emilia Romagna sia maggiormente rappresentata la classe di peso g (18.7% vs 14.9%) e minor peso assuma la classe (31.9% vs 35.2%). 3 Il confronto è effettuato con i dati del Vermont Oxford Network del 2006 relativo a nati presso 632 Unità di Terapia Intensiva Neonatale (504 Stati Uniti e 128 di altri Paesi, di cui 31 in Italia). 12

20 NASCITA PRESSO ALTRO CENTRO RISPETTO A QUELLO DI RICOVERO (OUTBORN) I dati relativi all intera popolazione del Registro Sono nati in ospedale diverso da quello in cui sono state praticate le cure intensive (outborn) 64 neonati (5.7% della popolazione totale). (Tabella 10 in allegato) La frequenza di outborn è tanto più elevata quanto minore è la classe di peso; è pari al 7.8% nei nati di peso compreso tra g. e del 4.8% rispetto a quelli della classe di peso g. (Tabella 11 in allegato) L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio (Tabella 12 in allegato) si osserva una sostanziale stabilità del dato con un picco osservato nel 2005 (6.5%). I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri L analisi della distribuzione delle classi di peso (Tabella 10 in allegato) evidenzia discrete differenze tra i diversi punti nascita, in particolare il tasso di outborn è più elevato della media regionale nei punti nascita F (9.1%), G (9.5%), H (11.0%) e I (8.9%). OUTBORN: CONFRONTO CON IL VERMONT OXFORD NETWORK Outborn: Si osserva come la frequenza di outborn sia più elevata nel Vermont Oxford Network rispetto ai dati del Rapporto pretermine dell Emilia Romagna per tutte le classi di peso. RESIDENZA DELLA MADRE I dati relativi all intera popolazione del Registro Dei 1120 nati in 1019 casi (pari al 91.0%) la madre è residente in una provincia dell Emilia Romagna; nel 17.9% dei casi la madre partorisce in un ospedale fuori dalla propria provincia. (Tabella 13 in allegato) Nella Tabella 14 (in allegato) sono riportati i dati relativi ai 101 nati (9.0%) la cui madre è residente in altre Regioni; in particolare si osserva un importante mobilità dalle Marche (37 nati), Veneto (23 nati), Lombardia (12 nati) e Umbria (9 nati). 13

21 GENERE DEI NATI I dati relativi all intera popolazione del Registro Il 52.3% dei nati (584 soggetti) è di sesso maschile, le femmine costituiscono il 47.7% (533 soggetti). Particolarmente ampio risulta il divario nella classe di peso g. ove la frequenza dei maschi è pari al 57.8%. (Tabella 15 in allegato) L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio si osserva una variabilità del dato: i maschi costituiscono il 55.3% della popolazione assistita nel 2004, il 49% nel 2005 e il 52.4% nel (Tabella 16 in allegato) I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri Discreta la variabilità tra i Centri: i maschi costituiscono più del 55% della popolazione assistita nei punti nascita B (55.6%), C (57%), G ed H (57.1%). (Tabella 17 in allegato) PARTO PLURIMO I dati relativi all intera popolazione del Registro Il 29.0% dei nati (324 soggetti) è nato da gravidanza plurima. La frequenza di nascita da parto plurimo raggiunge il 33.1% nel gruppo di peso g. La frequenza di parto plurimo (27.0%) è di poco superiore al valore medio registrato nel Vermont Oxford Network (28.0%).(Tabella 18 in allegato) L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio si osserva un incremento della frequenza nel 2006; si passa da valori attorno al 27% rilevati nel biennio precedente al 31.9%. (Tabella 19 in allegato) I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri Discreta la variabilità tra i punti nascita. La frequenza di nati da parto plurimo è maggiore al 30% nei punti nascita A (31%), E (32.9%), H (35.2%) ed I (33.3%). Presso il punto nascita D la frequenza è del 21.1%. (Tabella 20 in allegato) 14

22 PAESE DI NASCITA DELLA MADRE I dati relativi all intera popolazione del Registro La madre del 25.9% dei nati (289 soggetti) è nata in un Paese diverso dall Italia, la frequenza è inferiore nella classe di peso g. (20.1%). La nascita da madri nate all estero comporta, rispetto alle italiane, un rischio di partorire un bambino con peso inferiore ai 1000 g. (rispetto ad uno di peso compreso tra g.); l odds ratio è uguale a 1.37; IC 95%: (Tabella 21 in allegato) L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio si osserva un incremento della frequenza di nati da madri straniere; si passa dal 20.9% del 2004 a valori superiori al 28% nel biennio (Tabella 22 in allegato) I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri Discreta la variabilità tra i punti nascita. La frequenza di nati da madre straniera è raggiunge il 32.7% nel punto nascita A, è attorno a valori del 26-27% nei punti nascita B, C, E e H. (Tabella 23 in allegato) 15

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24 DECORSO DELLA GRAVIDANZA E PARTO L analisi per i singoli anni comporta il link con i dati del Certificato di Assistenza al Parto (CedAP). L impossibilità, per ragioni di tempo, di effettuare tale analisi rende possibile solo l analisi dei dati rilevati dal Rapporto nascita pretermine. 17

25 PROFILASSI STEROIDEA I dati relativi all intera popolazione del Registro Un ciclo completo di profilassi steroidea è stato effettuato nel 55.4% dei casi, mentre nel 17.0% dei casi il ciclo è incompleto. La frequenza di ciclo completo risulta inferiore nella classe di peso g. (47.0%) rispetto alle classi di peso successive per le quali i valori sono attorno al 56-57%. La frequenza di ciclo incompleto è tanto maggiore quanto minore è il peso; sa va dal 19.9% per la classe di peso g. al 12.7% per i nati di peso compreso tra g.(tabella 24 in allegato) Se l analisi è condotta secondo l età gestazionale (Tabella 25 in allegato) la frequenza di effettuazione del ciclo completo è massima tra le 25 e 33 settimane (valori tra il 57-60%) mentre quella del ciclo incompleto per età gestazionale inferiore o eguale alle 23 settimane (27.5%) L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio si osserva un incremento della frequenza di somministrazione della profilassi che complessivamente passa dal 69.8% del 2004 al 73.9% del In particolare si osserva un etto incremento della frequenza di effettuazione del ciclo completo: dal 50.7% del 2004 al 60.1% del 2006 (Tabella 26 in allegato) I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri Discreta la variabilità tra i punti nascita sia per quanto riguarda la somministrazione del ciclo completo e, in minor misura, il ciclo incompleto. La frequenza del ciclo completo va da valori attorno al 40% (punti nascita C,G e H) al 71.7% del punto A. La frequenza di ciclo incompleto va dal 5.3% del punto nascita A al 24.2% del punto H (Tabella 27 in allegato) PROFILASSI STEROIDEA: CONFRONTO CON IL VERMONT OXFORD NETWORK Profilassi steroidea: Si osserva come la frequenza di profilassi steroidea (ciclo completo ed incompleto nel loro complesso) presenta valori sovrapponibili nel Rapporto pretermine dell Emilia Romagna e nel Vermont Oxford Network. 18

26 MODALITÀ DEL PARTO I dati relativi all intera popolazione del Registro L 84.1% dei pretermine nasce da parto cesareo; la maggior parte di questi (47.9%) da un taglio cesareo effettuato urgentemente fuori travaglio, un ulteriore 19.0% da un taglio cesareo effettuato urgentemente in corso di travaglio mentre i parti cesarei elettivi costituiscono (non urgenti, fuori travaglio) il 17.1%. Tabella 28 in allegato) L analisi delle modalità del parto secondo le classi di peso evidenzia come il ricorso al parto cesareo aumenti con l aumentare della classe di peso; si va dal 65.7% nella classe di peso g. al 90.3% nella classe di peso g. L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio si osserva una sostanziale stabilità nella frequenza dei parti cesarei, salbo un modesto decremento nel (Tabella 29 in allegato) I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri Discreta la variabilità tra i punti nascita sia per quanto riguarda il dato complessivo dei parti cesarei sia per quanto riguarda le diverse componenti. Quest ultimo dato potrebbe risentire di problemi di misclassificazione (Tabella 30 in allegato) PARTO CESAREO: CONFRONTO CON IL VERMONT OXFORD NETWORK Parto cesareo: La frequenza di parto cesareo presenta valori superiori nel Rapporto pretermine dell Emilia Romagna rispetto a quelli del Vermont Oxford Network, in particolare per i nati di peso superiore ai 1000 g. 19

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28 RIANIMAZIONE IN SALA PARTO 21

29 IL PUNTEGGIO DI APGAR Il punteggio di Apgar a 1 e 5 minuti è riportato nelle Tabelle 31 e 32 (in allegato). Per semplificare l interpretazione dei dati sono stati effettuati dei raggruppamenti del punteggio di Apgar secondo tre classi: - punteggio : importante depressione neonatale; - punteggio 4-7: lieve depressione neonatale - punteggio 8-10: non depressione neonatale. I dati relativi all intera popolazione del Registro L analisi dei raggruppamenti del punteggio di Apgar evidenzia come a 1 si osserva una grave depressione neonatale in 183 neonati (16.7%); tale frequenza si riduce al 2.8% a 5. Un punteggio indicativo di lieve depressione è presente in 528 neonati (48.1%) a 1, tale frequenza si riduce al 25.3% a 5. L assenza di depressione passa viceversa dal 35.2% registrato a 1 al 71.9% a 5. Il confronto tra punteggio a 1 e 5 (Tabella 33 in allegato) evidenzia come per la classe 1-3 si registra un miglioramento nell 87.4% dei casi. Un andamento simile nella classe 4-7 (71.4%); per quest ultima classe si segnala in 5 casi un peggioramento tra il punteggio registrato a 1 e 5. Se l analisi è condotta secondo le classi di peso si evidenzia che la frequenza di depressione neonatale importante è tanto maggiore quanto minore è la classe di peso, sia a 1 che a 5. In particolare se si analizzano i dati dell Apgar a 1 (figura a lato) si rileva che nella classe di peso g. il 40.9% presenta un punteggio 1-3, tale frequenza scende al 21.8% nella classe di peso g, all 11.4% in quella che comprende nati di peso compreso tra g. e infine al 7.2% nel gruppo di peso g. 4 in 22 casi è riportato un valore uguale a 0 che viene confermato in 20 casi a 5 (in assenza di decesso) e pertanto sembra attribuibile alla mancanza del dato piuttosto che rappresentare il punteggio di Apgar. 22

30 L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio (Tabelle 34 e 35 in allegato) si osserva una maggior frequenza di nati con importante depressione neonatale nel 2005 (21.8% versus una media del triennio del 16.7%). Il dato è essenzialmente ascrivibile alla maggior frequenza per quell anno di nati di peso compreso tra g (18.2% versus media del triennio del 14.9%), condizione associata a un minor punteggio di Apgar. Considerazioni analoghe, anche se la differenza risulta di minor entità, nell andamento del punteggio di Apgar a 5. I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri L analisi del punteggio di Apgar a 1 secondo le classi di peso (Tabelle in allegato) evidenzia ampie differenze tra i diversi punti nascita. Si osserva che per la classe di peso g. la frequenza di nati con Apgar compreso tra valori di 1-3 varia dal 13.6% (punto nascita A) al 75% (punto H) sul totale dei nati in questa classe di peso. Variazioni ampie di osservano anche per la classe di peso g (dall 8.3% al 37.9%), per quella g (dl 5.7% al 26.3%) e infine per quella dei nati di peso compreso tra g.(dallo 0% al 28.2%). Non è stata analizzata la variabilità, esistente tra i diversi Centri, nel punteggio di Apgar a 5 in quanto il diverso ricorso alle manovre di rianimazione rende di difficile interpretazione il dato. INTUBAZIONE ENDOTRACHEALE I dati relativi all intera popolazione del Registro L intubazione endotracheale è stata effettuata alla nascita in 430 neonati, pari al 38.4% dei neonati. (Tabella 40 in allegato) L analisi secondo la classe di peso evidenzia come la maggior frequenza di ricorso a tale manovra si verifichi nella classe di peso g. (88.0%) e decresca progressivamente nelle classi di peso successive fino al 13.2% nella classe

31 L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio (Tabella 41 in allegato) si osserva una maggior frequenza di nati sottoposti ad intubazione nel 2005 (42.4% versus una media del triennio del 38.4%). Il dato è essenzialmente ascrivibile, come già riferito nella sezione relativa al punteggio di Apgar, alla maggior frequenza per quell anno di nati di peso compreso tra g (18.2% versus media del triennio del 14.9%), condizione associata a una maggior frequenza di ricorso all intubazione. I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri L analisi del ricorso alla manovra di intubazione secondo le classi di peso (Tabelle in allegato) evidenzia ampie differenze tra i diversi punti nascita. Si osserva che per la classe di peso g. la frequenza di nati sottoposti ad intubazione varia dal 66.7% (punto nascita I) al 100% (punto E) sul totale dei nati in questa classe di peso (la maggior parte dei Centri presenta valori superiori all 85%). Variazioni ampie di osservano anche per la classe di peso g (dal 23.1% al 70.8%), per quella g (dl 16.7% al 47.4%) e infine per quella dei nati di peso compreso tra g.(dal 6.8% al 28.2%). VENTILAZIONE CON MASCHERA Analisi condotta solo sui neonati non sottoposti ad intubazione endotracheale. I dati relativi all intera popolazione del Registro La ventilazione con maschera è stata effettuata per 215 neonati, pari al 31.2% dei soggetti non sottoposti ad intubazione. (Tabella 46 in allegato). L analisi secondo la classe di peso evidenzia un ricorso a tale manovra nel 65.0% dei nati nella classe di peso g; per decrescere sensibilmente nelle classi di peso successive (fino al 22.0% nella classe di peso g.). L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio (Tabella 47 in allegato) si osserva un costante incremento del ricorso a tale manovra negli anni; si passa dal 27.0% del 2004 al 35.3% del Non essendo stato registrato nel contempo una riduzione speculare della frequenza di intubazione ne deriva un aumento assoluto delle manovre di rianimazione nel triennio considerato. I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri L analisi del ricorso alla manovra di ventilazione con maschera secondo le classi di peso (Tabelle in allegato) evidenzia ampie differenze tra i diversi punti nascita. 24

32 Si osserva che per la classe di peso g. la frequenza di nati sottoposti ad ventilazione con maschera varia dallo 0% (punti nascita c ed H) al 100% (punti A, D ed F) sul totale dei nati in questa classe di peso. Variazioni ampie di osservano anche per la classe di peso g (dal 9.1% all 85.7%), per quella g (dallo 0% al 52.9%) e infine per quella dei nati di peso compreso tra g.(dal 3.6% al 38.0%). SOMMINISTRAZIONE DI OSSIGENO A FLUSSO LIBERO Analisi condotta solo sui neonati non sottoposti ad intubazione endotracheale o ventilazione con maschera. I dati relativi all intera popolazione del Registro La somministrazione di ossigeno a flusso libero è stata effettuata per 175 neonati, pari al 37.1% dei soggetti non sottoposti ad intubazione o ventilazione con maschera. (Tabella 52 in allegato) L analisi secondo la classe di peso evidenzia un ricorso a tale manovra nel 42.9%% dei nati nella classe di peso g; sale al 45.9% per la classe di peso successiva e quindi decresce nelle classi di peso (37.7%) e g.(34.6%). L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio (Tabella 53 in allegato) si osserva un lieve decremento del ricorso a tale manovra negli anni; si passa dal 39.3% del 2004 al 36.0% del I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri L analisi del ricorso alla somministrazione di ossigeno a flusso libero secondo le classi di peso (Tabelle in allegato) evidenzia ampie differenze tra i diversi punti nascita. Solo 7 soggetti sono compresi nella classe di peso g. e non permettono particolari osservazioni. Le variazioni nell utilizzo di ossigeno a flusso libero diminuiscono all aumentare del peso anche se il range tra i diversi Centri rimane comunque assai ampio: per la classe di peso g (dallo 0% al 100%), per quella g (dallo 0% al 63.6%) e infine per quella dei nati di peso compreso tra g.(dal 0% al 58.3%). 25

33 ASSISTENZA RESPIRATORIA NEL SUO COMPLESSO L analisi del complesso delle manovre di assistenza respiratoria (Tabella 58 in allegato) che per 297 neonati (pari al 26.6%) non è stata praticata alcuna manovra, il 38.5% è stato sottoposto ad intubazione, il 19.2% a ventilazione con maschera e il 15.7% a somministrazione di ossigeno a flusso libero. classi peso OR (IC 95%) R.A.R. NNT g ( ) g % 4.2 ( ) ( ) ( ) g % 7.1 ( ) ( ) ( ) g ( ) g % 7.8 ( ) ( ) ( ) OR: Odds Ratio R.A.R. :Riduzione Assoluta del Rischio NNT: Numero di soggetti da trattare per evitare 1 danno Se si analizza la relazione tra profilassi steroidea (Tabelle 59-63) in gravidanza e necessità di ricorso all intubazione si evidenzia come la mancata profilassi sia associata ad un aumentato rischio di intubazione alla nascita (OR 1.72, IC 95%: ); il numero di soggetti da profilassare per evitare una intubazione è di 7.8 ( ). L analisi per classi di peso evidenzia vantaggi maggiori per i nati di peso compresi tra i 750 e 999 g. EFFETTUAZIONE DI MASSAGGIO CARDIACO I dati relativi all intera popolazione del Registro Il massaggio cardiaco è stato praticato in 75 neonati, pari al 6.7% dei soggetti. (Tabella 64 in allegato) L analisi secondo la classe di peso evidenzia un ricorso a tale manovra nel 13.3% dei nati nella classe di peso g; si osserva una graduale riduzione della frequenza all aumentare del peso: l 11.8% nella classe , il 5.0% nella classe g. e il 2.0% in quella g. L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio (Tabella 65 in allegato) si osserva una maggior frequenza di nati sottoposti a massaggio cardiaco nel 2005 (8.0% versus una media del triennio del 6.7%). Il dato è essenzialmente ascrivibile, come già riferito in sezioni precedenti, alla maggior frequenza per quell anno di nati di peso compreso tra g (18.2% versus media del triennio del 14.9%), condizione associata a una maggior frequenza di ricorso al massaggio cardiaco. I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri L analisi del ricorso al massaggio cardiaco secondo le classi di peso (Tabelle in allegato) evidenzia ampie differenze tra i diversi punti nascita. 26

34 Si osserva che per la classe di peso g. la frequenza di nati sottoposti a massaggio cardiaco varia dallo 0% (punto nascita D) al 50% (punto H) sul totale dei nati in questa classe di peso (la maggior parte dei Centri presenta valori inferiori al 20%). Variazioni ampie di osservano anche per la classe di peso g (dallo 0% al 29.2%), per quella g (dallo 0% al 20.8%) mentre assai inferiore risulta la variabilità nella classe g.(dall0 0% al 4.9%). SOMMINISTRAZIONE DI ADRENALINA I dati relativi all intera popolazione del Registro La somministrazione di adrenalina è stata effettuata in 35 neonati, pari al 3.1% dei soggetti. (Tabella 70 in allegato) L analisi secondo la classe di peso evidenzia un ricorso a tale manovra nel 9.6% dei nati nella classe di peso g; si osserva una graduale riduzione della frequenza all aumentare del peso: 3.9% nella classe , il 2.6% nella classe g. e lo 0.3% in quella g. L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio (Tabella 71 in allegato) si osserva una costante riduzione del ricorso a tale manovra: dal 4.3% del 2004 al 2.4% del I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri L analisi del ricorso alla somministrazione di adrenalina secondo le classi di peso (Tabelle in allegato) evidenzia ampie differenze tra i diversi punti nascita. Si osserva che per la classe di peso g. la frequenza di nati sottoposti a somministrazione di adrenalina varia dallo 0% (punti nascita C e D) al 25.0% (punto E) sul totale dei nati in questa classe di peso. Variazioni discrete di osservano anche per la classe di peso g. (dallo 0% al 8.3%), per quella g (dallo 0% al 8.6%). 27

35 SOMMINISTRAZIONE DI SURFACTANT SOMMINISTRAZIONE DI SURFACTANT IN SALA PARTO I dati relativi all intera popolazione del Registro Il surfactant è stato somministrato in sala parto a 160 neonati, pari al 14.3% dei soggetti. (Tabella 76 in allegato) L analisi secondo la classe di peso evidenzia un ricorso a tale manovra nel 33.1% dei nati nella classe di peso g; si osserva una graduale riduzione della frequenza all aumentare del peso: il 23.5% nella classe , l 8.9% nella classe g. e il 4.6% in quella g. L andamento nel triennio Analizzando l andamento del triennio (Tabella 77 in allegato) si osserva una graduale riduzione della frequenza di somministrazione in sala parto: dal del 2004 al 12.8% del I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri L analisi del ricorso alla somministrazione di surfactant in sala parto secondo le classi di peso (Tabelle in allegato) evidenzia ampie differenze tra i diversi punti nascita. Si osserva che per la classe di peso g. la frequenza di nati sottoposti a somministrazione di adrenalina varia dallo 0% (punto nascita B) all 87.5% (punto E) sul totale dei nati in questa classe di peso. Variazioni ampie di osservano anche per la classe di peso g. (dallo 0% al 56.3%), mentre la variazione è minore per la classe g (dallo 0% al 23.7%) e (dall0 0% al 16.4%). SOMMINISTRAZIONE DI SURFACTANT NELLE PRIME 2 ORE DI VITA I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri La somministrazione di surfactant in sala parto può essere condizionata da alcuni fattori di natura logistica che possono determinare la scelta di effettuare la manovra una volta raggiunta l Unità di Terapia Intensiva. Per questo motivo sono stati analizzati i dati complessivi della somministrazione di surfactant in sala parto e nelle 2 ore successive alla nascita. L analisi del ricorso alla somministrazione di surfactant nelle prime 2 ore di vita, compresa la somministrazione in sala parto, secondo le classi di peso (Tabelle in allegato) evidenzia ampie differenze tra i diversi punti nascita. 28

36 Si osserva che per la classe di peso g. la frequenza di nati sottoposti a somministrazione di adrenalina varia dallo 0% (punto nascita B) al 95.8% (punto E) sul totale dei nati in questa classe di peso. Variazioni ampie di osservano anche per la classe di peso g. (dallo 0% all 83.3%), mentre la variazione è minore per la classe g (dallo 0% al 45.8%) e (dall0 0% al 45.7%). DECESSO IN SALA PARTO Sono stati registrati 4 decessi in sala parto età gestazionali comprese tra 22 (1 caso) e 25 settimane (2 casi), con peso neonatale compreso tra 500 e 860 g. (Tabella 86 in allegato) 29

37 RIANIMAZIONE IN SALA PARTO: CONFRONTO CON IL VERMONT OXFORD NETWORK 5 intubazione: la frequenza della intubazione del Rapporto pretermine dell Emilia Romagna è inferiore a quella riportata dal Vermont Oxford Network (anche al quartile inferiore) salvo che per la classe di peso g. ventilazione con maschera: la frequenza della ventilazione con maschera del Rapporto pretermine dell Emilia Romagna è sensibilmente inferiore a quella riportata dal Vermont Oxford Network (in alcuni casi anche al quartile inferiore). massaggio cardiaco: la frequenza del massaggio cardiaco del Rapporto pretermine dell Emilia Romagna è sensibilmente superiore a quella riportata dal Vermont Oxford Network nella classe di peso g., mentre risulta sostanzialmente sovrapponibile nelle altre classi di peso. 5 Il confronto con i dati del Vermont Oxford Network deve necessariamente tenere conto che quel Registro analizza i dati non separando le diverse misure di rianimazione (l utilizzo di ossigeno comprende anche i soggetti ventilati con maschera ed intubati, la frequenza di ventilati comprende anche i neonati successivamente intubati). 30

38 RIANIMAZIONE IN SALA PARTO: CONFRONTO CON IL VERMONT OXFORD NETWORK somministrazione di adrenalina: la frequenza della somministrazione di adrenalina del Rapporto pretermine dell Emilia Romagna è superiore a quella riportata dal Vermont Oxford Network nella classe di peso g, mentre risulta sovrapponibile o inferiore nelle altre classi di peso. surfactant in sala parto: la frequenza di somministrazione del surfactant in sala parto registrata nel Rapporto pretermine dell Emilia Romagna è sensibilmente inferiore a quella riportata dal Vermont Oxford Network (anche al quartile inferiore) salvo che per la classe di peso g. surfactant nelle prime 2 ore di vita: la frequenza di somministrazione del surfactant in sala parto registrata nel Rapporto pretermine dell Emilia Romagna è inferiore a quella riportata dal Vermont Oxford Network salvo che per la classe di peso g. 31

39 32

40 MODALITÀ DI ASSISTENZA N. B. L analisi delle modalità assistenziali è riferita a 1116 neonati in quanto sono stati esclusi i 4 neonati deceduti in sala parto 33

41 SOMMINISTRAZIONE DI SURFACTANT I dati relativi all intera popolazione del Registro Il surfactant è stato somministrato, nel periodo successivo alla sala parto, a 474 neonati (42.3% del totale) (Tabella 87 in allegato). Analizzando la somministrazione di surfactant secondo l epoca di somministrazione e la classe di peso si evidenzia come: - nella maggior parte dei casi (70.2%-84.7%, secondo le classi di peso) la somministrazione avviene nelle prime 5 ore di vita. Il dato va ad integrare quello relativo alla somministrazione di surfactant in sala parto riportato nella sezione relativa alla rianimazione. - la frequenza di somministrazione del surfactant è tanto maggiore quanto minore è la classe di peso: dal 57.8% per i nati nella classe di peso g. al 31.6% nella classe di peso g. (Tabella 88 in allegato) Se si analizzano i dati dell utilizzo di surfactant complessivi (sala parto ed epoche successive) si evidenzia che, nella classe di peso g., la somministrazione ha interessato il 90.9% dei nati. La frequenza si riduce nelle classi di peso successive: il 69.8% in quella di nati di peso compreso tra g., il 53.8% per g. e il 36.2% in quella dei nati di peso compreso tra g. (Tabella 88 in allegato) Nel 36.2% dei casi che hanno ricevuto una prima dose di surfactant si è resa necessaria la ripetizione di una o più dosi del farmaco. (Tabella 89 in allegato). Nella classe di peso g. la necessità di ulteriori dosi ha riguardato il 57.6% dei soggetti; la frequenza si riduce nelle classi di peso successive: il 36.5% in quella g., il 27% nel gruppo g. e 23.2% nella classe di peso

42 L andamento nel triennio L analisi dell andamento nel triennio evidenzia un complessivo aumento del ricorso alla somministrazione di surfactant: dal 55.0% del 2004 al 58.7% del Tale incremento è determinato dall aumento della frequenza di somministrazione in epoche successive alla nascita (dal 39.8% del 2004 al 45.9% del 2006) a fronte della ridotta frequenza della somministrazione in sala parto (dal 15.2% del 2004 al 12.8% del (Tabelle 90 e 91 in allegato) Da rilevare come, diversamente da quanto osservato per l intubazione in sala parto, l incremento percentuale di nati nella classe di peso g. osservato nel 2005 (18.2% versus media del triennio del 14.9%), non abbia determinato un picco nella frequenza di somministrazione del surfactant. I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri L analisi della somministrazione di surfactant, in epoche successive alla nascita, secondo le classi di peso (Tabelle in allegato) evidenzia ampie differenze tra i diversi punti nascita. Si osserva che per la classe di peso g. il valore della frequenza somministrazione è compreso tra 8.3% (punto nascita E) e l 87.5% (punto B) sul totale dei nati in questa classe di peso. Variazioni ampie di osservano anche per la classe di peso g (dal 12.5% all 85.7%), mentre la variazione risulta minore per quella g (dal 23.5% al 66.7%) e infine per quella dei nati di peso compreso tra g.(dallo 15.4% al 71.7%). 35

43 Se l analisi dei dati è relativa alla somministrazione del surfactant nel suo complesso, indipendentemente dall epoca di somministrazione si evidenzia come la variabilità tra i punti nascita si riduca sensibilmente. (Tabelle in allegato). Ciò è particolarmente vero per la classe di peso g. in cui la frequenza è compresa tra valori dell 87.5%(punti nascita B, H, I) e 95.8% (punto E). Meno sensibile la riduzione della variabilità per le altre classi di peso. SURFACTANT: CONFRONTO CON IL VERMONT OXFORD NETWORK surfactant nelle prime 2 ore di vita: la frequenza di somministrazione del surfactant in sala parto registrata nel Rapporto pretermine dell Emilia Romagna è inferiore a quella riportata dal Vermont Oxford Network salvo che per la classe di peso g. surfactant indipendentemente dall epoca di somministrazione: si evidenzia (salvo che nella classe di peso g) un minor utilizzo di surfactant per i nati del Rapporto pretermine dell Emilia Romagna rispetto ai dati del Vermont. 36

44 VENTILAZIONE MECCANICA CONVENZIONALE I dati relativi all intera popolazione del Registro La ventilazione meccanica convenzionale è stata utilizzata per 567 neonati, pari al 50.8% della popolazione reclutata (Tabella 100 in allegato). La frequenza della ventilazione convenzionale aumenta quanto minore è il peso neonatale: si va dal 93.9% nella classe di peso g al 23.4% in quella g. Nel 48.7% dei casi la durata della ventilazione è contenuta entro le 72 ore (Tabella 101 in allegato). L analisi della durata della ventilazione in relazione alla classe di peso evidenzia come una durata inferiore o uguale a 72 ore interessi il 31.7% dei nati nella classe di peso g. versus il 67.4% di quelli nella classe g. Il 39.1% dei nati di peso compreso tra g. è ventilato per più di due settimane. L andamento nel triennio L analisi dei dati del triennio (Tabella 102 in allegato) evidenzia un lieve decremento nella frequenza dei neonati sottoposti a ventilazione convenzionale, dal 52.2% del 2004 al 50.1% registrato nel 2005 e Anche in questo caso, come già rilevato relativamente alla somministrazione di surfactant, il picco di nati nella fascia di peso grammi registrato nel 2005 (18.2% versus media del triennio del 14.9%), non ha comportato un aumento di frequenza di ventilazione. I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri L analisi della frequenza della ventilazione convenzionale secondo le classi di peso evidenzia discrete differenze tra i diversi punti nascita (Tabelle in allegato). Nella classe di peso compresa tra g. la frequenza di ventilazione è compresa tra l 83.3% (punto nascita B) e il 100.0% (punti nascita E,F,H). Più ampie le variazioni nelle classi di peso g. (dal 66.7% all 83.3%), per la classe g. (dal 27.3% al 66.7%) per la classe (dall 8.5% al 41.7%). VENTILAZIONE AD ALTA FREQUENZA I dati relativi all intera popolazione del Registro Il ricorso alla HFOV riguarda 68 bambini pari al 6.1% della popolazione. La ventilazione ad alta frequenza è maggiormente impiegata nelle classi di peso inferiori; in 31 casi per nati di peso g. (pari al 18.9%), in 19 casi nella classe di peso successiva (pari al 7.5%) e in altri 18 casi per nati di peso uguale o superiore ai 1000 grammi. (Tabella 107 in allegato) Sui 68 casi in cui è stata utilizzata la ventilazione ad alta frequenza solo in 2 casi questo è stato l unica modalità di ventilazione; negli altri 66 essa è stata associata alla ventilazione convenzionale. (Tabella 108 in allegato) 37

45 L andamento nel triennio L analisi dell andamento nel triennio evidenzia un decremento nel ricorso alla ventilazione ad alta frequenza: dall 8.2% del 2004 al 4.6% del (Tabella 109 in allegato) I dati relativi alla variabilità tra i diversi Centri Una maggiore frequenza di ricorso alla HFOV si rilevano nei Centri A (12.4%), E (10.2%) ed I (10.4%). (Tabella 110 in allegato) VENTILAZIONE CON OSSIDO NITRICO In 18 casi (pari all 1.6% dei neonati) è stato utilizzato l ossido nitrico;la frequenza di utilizzo è più elevata nei neonati di peso compreso tra g.). (Tabella 111 in allegato) L analisi dei dati del triennio evidenzia un lieve costante incremento nella frequenza di utilizzo: dall 1.4% del 2004 all 1.9% del (Tabella 112 in allegato) NASAL-CPAP Sono stati sottoposti a ncpap 726 neonati (pari al 65.2% della popolazione); il ricorso alla ncpap è massimo nella classe di peso g. (81.4%) e minimo in quella di peso compreso tra g., pari al 51.8%. (Tabella 113 in allegato) L analisi dei dati relativi alla ncpap è stato effettuato distinguendo i casi per i quali il ricorso alla ncpap è uno degli interventi di assistenza respiratoria (per lo stesso soggetto si è ricorsi anche alla ventilazione convenzionale o altro tipo di supporto ventilatorio) dai casi nei quali la ncpap costituisce l unico intervento di assistenza respiratoria. Le modalità di registrazione dei dati non consentono di comprendere, per il primo gruppo la sequenza temporale tra utilizzo della ventilazione e impiego della ncpap. NASAL-CPAP E VENTILAZIONE CONVENZIONALE I dati relativi all intera popolazione del Registro Su 567 neonati sottoposti a ventilazione meccanica, 427 (75.3%) sono anche sottoposti a ncpap. (Tabella 114 in allegato) I 427 neonati trattati con ncpap e ventilazione convenzionale costituiscono il 38.3% della popolazione totale. Il ricorso alla ncpap risulta meno frequente nella classe di peso g. (51.3%) rispetto alle classi di peso successive (valori compresi tra 83-85%); il dato potrebbe essere l effetto della più elevata mortalità in quel gruppo di peso che determina il mancato utilizzo della ncpap quale supporto al divezzamento dalla ventilazione assistita. La durata della ncpap è inferiore alle 72 ore nel 34.0% dei casi, uguale o superiore alle 336 ore (14 giorni) nel 30.9% dei casi. (Tabella 115 in allegato) L andamento nel triennio L analisi dei dati del triennio (Tabella 116 in allegato) evidenzia una sostanziale stabilità nella frequenza dei neonati sottoposti a ncpap e ventilazione convenzionale(valori attorno al 78% salvo un decremento nel 2005 con valore pari al 67.5%). 38

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