Rendiconto Annuale al 30 dicembre Fondi Azimut. Azimut S.G.R. S.p.A

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1 Rendiconto Annuale al 30 dicembre 2011 Fondi Azimut Azimut S.G.R. S.p.A

2 FONDI AZIMUT Introduzione Il presente Rendiconto Annuale, redatto in conformità a quanto previsto dall Organo di Vigilanza con provvedimento del 14 Aprile 2005, è suddiviso in due parti: La prima parte è costituita dalla relazione degli Amministratori che tratta gli argomenti comuni a tutti i Fondi comuni di investimento mobiliare gestiti da Azimut S.G.R. S.p.A; La seconda parte è costituita dalle relazioni degli Amministratori specifiche per ciascun Fondo gestito, nonché da tutti i prospetti previsti dalle Istruzioni di Vigilanza emanate dalla Banca d Italia. I Fondi oggetto del presente Rendiconto Annuale sono i seguenti: Azimut Bilanciato Fondo Bilanciato Azimut Reddito Euro Fondo Obbligazionario Euro Governativo Medio/Lungo Termine Azimut Garanzia Fondo di Liquidità Area Euro Azimut Trend Fondo Flessibile Azimut Solidity Fondo Obbligazionario Misto Azimut Trend Italia Fondo Flessibile Azimut Trend Tassi Fondo Obbligazionario Altre Specializzazioni Azimut Scudo Fondo Bilanciato Obbligazionario Azimut Trend Europa Fondo Flessibile Azimut Trend America Fondo Flessibile Azimut Trend Pacifico Fondo Flessibile Azimut Reddito Usa Fondo Obbligazionario Dollaro Governativo Medio/Lungo Termine Azimut Strategic Trend Fondo Flessibile N.B.: I fondi sopra riportati sono ad accumulazione dei proventi.

3 FONDI AZIMUT Rendiconto Annuale al 30 Dicembre 2011 Relazione degli Amministratori (parte comune) Composizione e modalità di redazione del Rendiconto Annuale Il Rendiconto Annuale al 30 dicembre 2011 (ultimo giorno di Borsa aperta dell esercizio) è stato redatto secondo gli schemi previsti dalle disposizioni di Vigilanza, in materia di redazione dei prospetti contabili degli organismi di investimento collettivo del risparmio, emanate con Provvedimento del 14 Aprile 2005 dalla Banca d Italia ed è costituito dalla Situazione Patrimoniale, dalla Sezione Reddituale e dalla Nota Integrativa. Il Rendiconto è accompagnato da una Relazione degli Amministratori, che tratta una parte comune a tutti i fondi gestiti ed una parte specifica per ognuno di questi. La Situazione Patrimoniale, la Sezione Reddituale e la Nota Integrativa, di ciascun Fondo, sono state redatte in unità di Euro. L unico prospetto redatto in migliaia di Euro (come richiesto del provvedimento Banca d Italia) risulta essere quello inserito nella Parte C. Sezione IV Oneri di gestione della Nota Integrativa. Rapporti con società del gruppo Azimut SGR S.p.A. fa parte del Gruppo Azimut. Oltre a quanto indicato in relazione all attività di collocamento delle quote non sono stati intrattenuti rapporti con altre società del gruppo. Attività di collocamento delle quote Il collocamento delle quote dei fondi è affidato alla Azimut Consulenza per Investimenti SIM S.p.A., società del Gruppo Azimut, che svolge la propria attività mediante una rete di Promotori Finanziari. Eventi di rilievo dell esercizio Il 26 febbraio 2011 è stata pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Supplemento Ordinario n. 53) la legge di conversione del D.L. 29 dicembre 2010, n. 225 che, tra gli altri aspetti, ha modificato il regime fiscale degli organismi di investimento collettivo del risparmio (OICR) con sede in Italia, diversi dai fondi immobiliari, prevedendo, con effetto 1 luglio 2011, la tassazione sul risultato realizzato in capo ai detentori di quote in luogo della tassazione sul risultato maturato in capo all OICR. A partire da tale data, pertanto, la società di gestione del risparmio applica una ritenuta (del 12,50% sino al 31 dicembre 2011 e del 20% dal 1 gennaio 2012) sugli eventuali proventi distribuiti in costanza di partecipazione al fondo e su quelli compresi nella differenza tra il valore di riscatto o di liquidazione delle quote e il costo medio ponderato di sottoscrizione delle quote stesse (ovvero il valore delle quote rilevabile dai prospetti periodici alla data del 30 giugno 2011, nel caso di riscatto di quote di fondi possedute a tale data e soggette al precedente regime fiscale). Con effetto stessa data, 1 luglio 2011, i risultati negativi di gestione maturati dal fondo al 30 giugno 2011 ai sensi delle previgenti disposizioni fiscali nell esercizio e negli esercizi precedenti, e che residuano dopo le compensazioni eventualmente effettuate ai sensi delle medesime previgenti

4 FONDI AZIMUT disposizioni fiscali, possono essere utilizzati, in tutto o in parte, dalla società di gestione del risparmio in compensazione dei redditi soggetti alla ritenuta di cui sopra, senza limite di importo (in tal caso, la SGR provvede ad accreditare al fondo cui è imputabile il risultato negativo compensato il 12,50% ovvero il 20% a partire dal 1 gennaio 2012 del relativo ammontare. Eventi successivi alla chiusura dell esercizio Dal 1 gennaio 2012, per effetto di quanto previsto dal D.L. n. 138 del 13 agosto 2011, è entrato in vigore il nuovo regime di tassazione delle rendite finanziarie che prevede che le ritenute e le imposte sostitutive su interessi, premi e ogni altro provento che costituisce reddito di capitale, nonché le imposte sostitutive sui redditi diversi, siano applicate nella misura del 20% (aliquota unica). Tale aliquota tuttavia non si applica sugli interessi e ogni altro provento che costituisce reddito di capitale riferibile ai titoli di Stato italiano, alle obbligazioni e altri titoli a questi assimilati e alle obbligazioni emesse dagli Stati esteri inclusi nella c.d. white list per i quali è mantenuta l aliquota del 12,5%, anche qualora tali strumenti finanziari siano a loro volta immessi in altri prodotti finanziari come i fondi comuni di investimento. Conseguentemente, a partire dalla suddetta data, ai fini della determinazione della plusvalenza o minusvalenza tassata (in capo al partecipante al fondo) al 20%, il valore delle quote dei fondi comuni deve essere considerato al netto della quota dei proventi riferibili ai titoli tassati con l aliquota agevolata. Tale quota (di fatto tassata all aliquota del 20% per il 62,50% del relativo ammontare) è definita pari alla media delle percentuali dell attivo del fondo investite in tali titoli, rilevate sulla base degli ultimi due prospetti contabili del fondo (semestrali o annuali) redatti entro il semestre solare anteriore alla data di distribuzione dei proventi, di riscatto, cessione o liquidazione delle quote, ovvero, nel caso in cui entro il predetto semestre ne sia stato redatto uno solo, sulla base di quest ultimo. Su tali basi è determinata l aliquota c.d. sintetica applicabile. Non si segnalano altri eventi di rilievo successivi alla chiusura dell esercizio. Eventi significativi e modifiche regolamentari Non si segnalano eventi significativi o modifiche regolamentari avvenuti nel corso dell esercizio. Scenario economico mondiale ed andamento dei mercati finanziari Nel primo semestre i dati su fiducia e consumi hanno confermato uno scenario di crescita moderata dei consumi, che non ha ancora ripreso un trend netto positivo. La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board nel primo semestre è scesa da 60,6 di gennaio 58,5 di giugno. Nell ultimo mese della prima parte dell anno sono diminuite la valutazione della situazione corrente, a 37,6 da 39,3 e le aspettative a 72,4 da 76,7. Nella seconda parte dell anno i dati su fiducia e consumi hanno evidenziato segnali di miglioramento che lasciano prevedere uno scenario di ripresa dei consumi. Migliora in particolare la componente aspettative degli indici di fiducia. La fiducia dei consumatori rilevata dal Conference Board è aumentata a 64,5, dopo aver toccato un minimo a 40,9 di ottobre. Migliorano sia le condizioni correnti che le aspettative. La crescita del PIL del 3 trimestre è stata rivista al ribasso di due decimi all 1,8% t/t ann. a causa della minore domanda interna (+1,7% dal precedente +2,3%), mentre il buon andamento degli investimenti (+15,7%) e il calo nelle scorte (che hanno sottratto 1,35 punti alla crescita) lasciano ben sperare per i prossimi dati. Al netto delle scorte, il PIL segna una crescita del 3,2% t/t. Le dinamiche inflazionistiche appaiono contenute, con il deflatore dei consumi personali a +2,3% a/a, stabile rispetto al 2 trimestre.

5 FONDI AZIMUT Nel complesso i dati riguardanti il settore manifatturiero regionale sono migliori delle attese e confermano come il rallentamento del primo trimestre sia il risultato di fattori transitori, e che quindi la crescita possa riaccelerare nel secondo semestre. L indice statunitense ISM relativo al settore manifatturiero nel primo semestre è passato da 60,8 punti a 55,3 del mese di giugno. Secondo l ISM, la media dell indice composito da gennaio a giugno è coerente con una crescita del PIL di 5,7%; il dato di giugno sarebbe in linea con una dinamica del PIL del 4,5% annuo. L ISM di giugno conferma l ipotesi che il rallentamento dei mesi recenti sia il risultato di fattori transitori, e che quindi la crescita possa riaccelerare nei prossimi mesi. Nel complesso i dati riguardanti il settore manifatturiero regionale nel secondo semestre del 2011 registrano un quadro positivo per l attività manifatturiera statunitense e sembrano escludere una recessione nella seconda parte dell anno. L ISM del settore manifatturiero è aumentato a dicembre a 53,9 da 52,7, segnando il quarto incremento consecutivo e toccando il livello più alto da giugno In aumento produzione, ordini e occupazione. L indice prezzi pagati cresce di poco, ma rimane coerente con un rallentamento dei prezzi. I dati relativi al settore immobiliare del primo semestre sono coerenti con un attività in media stabile intorno ai minimi storici. Le vendite di case nuove non danno segni di intraprendere un trend positivo. L indice di fiducia dei costruttori NAHB nel primo semestre è passato da 16 di gennaio a 13 a giugno. I prezzi delle case rilevati ad aprile con l indice CaseShiller per le 20 principali aree metropolitane sono pressoché stabili (0,09% m/m): era da luglio 2010 che non si vedeva una variazione mensile vicina allo zero. I dati del settore immobiliare residenziale per ora sono coerenti con attività in media stabile intorno ai minimi storici. I dati relativi al settore immobiliare nella seconda parte dell anno sono stati coerenti con attività in ripresa rispetto ai minimi storici. Le vendite di case nuove hanno registrato ancora un rialzo favorito dal ribasso dei prezzi.. L indice elaborato da S&P e Case Shiller, che registra i prezzi delle abitazioni, è sceso dell 1,2% m/m a ottobre nelle 20 principali aree metropolitane del paese, mentre su base annua il calo si attesta al 3,4%. L indice di fiducia del settore immobiliare elaborato da NAHB/Wells Fargo a dicembre si è portato sui massimi dal maggio 2010, grazie al terzo miglioramento mensile consecutivo, salendo di due punti a 21. L inflazione è cresciuta nel primo semestre. A gennaio ha registrato un rialzo di 0,5% m/m, 1,5% a/a; il core è cresciuto di 0,1% m/m, 0,8% a/a, come atteso. Gran parte dell aumento deriva dalla componente energia. Nel mese di giugno il CPI ha registrato un aumento di 0,2% m/m (3,6% a/a), il CPI core cresce di 0,3% m/m, 1,5% a/a. L accelerazione della dinamica dell indice core è legata soprattutto all abitazione, alle auto e all abbigliamento, ma la dinamica è positiva in quasi tutti i settori. Le dinamiche dei prezzi al consumo nella seconda metà dell anno manifestano segnali di stabilizzazione, un elemento che faciliterà una possibile espansione monetaria da parte della Fed. A settembre l inflazione è salita al 3,9% a/a grazie a una variazione mensile di +0,3%, in linea con le attese. L indice core, che esclude i beni alimentari ed energetici, ha segnato un +2,0% a/a stabile rispetto ad agosto, con una variazione congiunturale che si è attestata a +0,1% m/m. A ottobre l inflazione ha evidenziato un calo congiunturale dello 0,1% e un tendenziale in rallentamento di 0,4 punti al 3,5%. L indice al netto di alimentari ed energia (core) ha registrato un +0,1% m/m e un +2,1% a/a. Le indicazioni del settore manifatturiero e degli indicatori di fiducia europei confermano che la restrizione fiscale e le tensioni sui mercati finanziari iniziano ad avere effetti reali sull economia dell area dell euro anche se il calo nei mesi primaverili riflette fattori temporanei come gli effetti sulle catene produttive internazionali del terremoto in Giappone.. La lettura definitiva degli indici

6 FONDI AZIMUT PMI relativi all intera area euro ha confermato il rallentamento nella crescita durante il 2 trimestre dell anno. L indice composito relativo al mese di giugno è sceso ai minimi dall ottobre 2009 a quota 53,3, in calo di 2,5 punti rispetto alla rilevazione precedente. Notevole l andamento divergente tra il ciclo tedesco e quello delle altre economie, dove il rallentamento è particolarmente evidente per Spagna e Italia, con quest ultima che potrebbe aver evidenziato una sostanziale stagnazione nel trimestre aprilegiugno. Il calo nei mesi primaverili potrebbe riflettere fattori temporanei come gli effetti sulle catene produttive internazionali del terremoto in Giappone. Nonostante ciò la restrizione fiscale e le tensioni sui mercati finanziari iniziano ad avere effetti reali sull economia dell area dell euro. L indice di fiducia economica elaborato dalla Commissione Europea è sceso a 105,1 da 106,6 di gennaio. Il dettaglio settoriale evidenzia un calo del morale nel manifatturiero. In aumento la fiducia nei servizi a maggio e nelle costruzioni. L inflazione area euro a 2,8% a/a ad aprile da un precedente 2,7% a/a; sul mese, i prezzi sono cresciuti di 0,6% m/m. L energia ha contribuito per circa uno 0,2% mentre gli alimentari freschi hanno sottratto circa un decimo, di riflesso anche la dinamica al netto di energia e alimentari freschi avanza di 0,5% m/m e l inflazione core sale all 1,6% a/a da un precedente 1,3% a/a. Nel mese di maggio l inflazione si è attestata a +2,5% a/a mentre quella core è diminuita a +1,5%. A novembre l inflazione è rimasta stabile al 3,0%. Su base annua, i maggiori rincari si sono verificati per i trasporti (+5,4%) e le spese per la casa (+5,3%), mentre le comunicazioni evidenziano un calo dell 1,7% contribuendo in maniera decisiva al rallentamento degli indici headline. L indice che esclude i prodotti alimentari ed energetici segna un +2,0% a/a, anch esso stabile sul mese precedente. L inflazione di dicembre nell area euro è aumentato del 2,8% a/a, dopo tre mesi al 3%. L inflazione dell area dovrebbe scendere gradualmente a partire da marzo Il tasso di disoccupazione dell area euro è rimasto stabile al 10% di fine giugno, in linea con le attese. A novembre il tasso di disoccupazione è aumentata al 10,3% dal 10% di fine giugno. La disoccupazione potrebbe segnare cali significativi solo da inizio L IFO, indice di fiducia delle imprese tedesche, è aumentato nel semestre passando da 110,3 a 114,2. L indice rimane saldamente al di sopra della media di lungo termine. La crescita dovrebbe aver visto il picco tra marzo e maggio di quest anno. Il dato è coerente con una crescita del PIL di almeno 0,5% t/t nel 2 trimestre. L indice IFO è salito a novembre, dopo quattro cali consecutivi, portandosi a 106,6 in rialzo di 0,2 punti da ottobre. L indice che misura le condizioni correnti è rimasto stabile, mentre quello relativo alle aspettative è salito. L outlook migliora per il commercio all ingrosso e per il settore edile, mentre si registra un peggioramento per il settore manifatturiero e il retail. A dicembre l indice di fiducia economica IFO ha registrato un rialzo a 107,2 dal precedente 106,6. Le condizioni correnti rimangono stabili, mentre le aspettative sull attività futura recuperano 1,1 punti a quota 98,4. Nella seconda parte del 2011 le indicazioni del settore manifatturiero e degli indicatori di fiducia europei confermano che la restrizione fiscale inizia ad avere effetti reali sull economia dell area dell euro. I dati confermano la contrazione per il PIL dell area euro nell ultimo parte dell anno anche se rimangono al momento in territorio espansivo. Il PMI composito dell area euro di dicembre ha registrato un leggero miglioramento a 48,3, dopo essere sceso nel secondo semestre rispetto ai massimi di giugno, con aumenti per Germania e Francia e un indebolimento dell Italia. Si registra un peggioramento rispetto al 3 trimestre (47,2 nel 4 da 50,3 nel 3 ) confermando l aspettativa che il 4 trimestre veda una variazione negativa del PIL. Le indicazioni giunte dalle letture flash degli indici dei direttori d acquisto PMI relativi al mese di dicembre confermano la

7 FONDI AZIMUT contrazione per il PIL dell area euro nell ultimo trimestre dell anno, allineandosi sostanzialmente al negativo scenario che le recenti statistiche sul settore industriale hanno portato in dote alla domanda aggregata. Nel dettaglio, l indice composito è salito di 0,9 punti a quota 47,9 rimanendo quindi per il terzo mese consecutivo in territorio recessivo (<50). L indice di fiducia elaborato dalla Commissione Europea a dicembre è sceso a 93,3; il morale dei consumatori rimane depresso per l acutizzarsi della crisi debitoria UE, che influenza negativamente le prospettive future della domanda interna. La produzione industriale in Giappone ha registrato a maggio un aumento del 5,7% rispetto al mese di aprile e un 5,9% su base annuale. Il mercato si attendeva un +5,5% mensile e 6,3% annuale. L'indicatore Tankan dell'andamento dell'economia nipponica è sceso nel II trimestre a 9 punti dai precedenti 6. Il dato è inferiore alle attese degli analisti che stimavano un indice a quota 7. L indagine Tankan per le imprese grandi cala a 4 da +2 di settembre, con aspettative per dicembre a 2; le imprese di dimensioni più piccole vedono un deterioramento anche maggiore. Migliora invece l indice per le grandi imprese non manifatturiere che passa da +1 di settembre a +4 di dicembre. Per le imprese di dimensioni piccole e medie, gli indici sono ancora negativi ma in miglioramento rispetto a settembre. La crisi del debito europeo, il rallentamento della crescita mondiale e il trend del cambio pesano sulle prospettive di ripresa dell economia giapponese. Nei prossimi trimestri dovrebbe esserci una riaccelerazione legata all attività di ricostruzione. Il tasso di disoccupazione in Giappone nel mese di maggio è sceso, passando al 4,5% dal precedente 4,7%. Gli analisti si attendevano un tasso di disoccupazione pari al 4,8%. In ottobre il tasso di disoccupazione è salito al 4,5% dal 4,1% di settembre. I disoccupati sono aumentati di 230 mila unità, ma si è registrato anche un forte aumento della forza lavoro femminile, che in parte spiega il balzo del tasso di disoccupazione. L'indice dei prezzi al consumo in Giappone ha segnato a maggio un rialzo dello 0,3% su base annuale. Le attese erano per un aumento dello 0,2%. Il CPI a ottobre è stato di 0,2% a/a; l indice core al netto di alimentari ed energia registra un calo di 1% a/a. Il PIL nel 3 trimestre ha segnato un incremento di 1,5% t/t in linea con le attese, dopo tre trimestri consecutivi di riduzioni. La crescita è sostenuta sia dalla domanda domestica (contributo: +1pp) sia dal canale estero (+0,4pp). In aumento consumi, investimenti residenziali e investimenti fissi delle imprese. Per quanto riguarda il canale estero, il contributo positivo deriva da una crescita dell export superiore all andadell import (+3,4% t/t). S&P ha rivisto verso il basso il rating del Giappone, da AA a AA e ha messo un outlook stabile sul debito giapponese. Secondo S&P, il Governo giapponese non ha una strategia coerente per il controllo dei conti pubblici, che sono su un sentiero insostenibile. La People's Bank of China ha innalzato di 25 punti base il tasso di interesse sui depositi bancari e quello sui prestiti. Si tratta del terzo rialzo del Il tasso a 1 anno sui depositi salirà dal 3,25% al 3,50%, mentre quello sui prestiti a 1 anno salirà al 6,56%%. L'indice Pmi manifatturiero della Cina è sceso a gennaio a 52,9 punti dai precedenti 53,9, sotto le attese ferme a 53,5 punti. Bella seconda metà dell anno L'indagine Pmi sul settore manifatturiero cinese si è portato sotto quota 50 nel mese di novembre per poi risalire a 50,3 nel mese di dicembre. Nel terzo trimestre il Pil cinese è salito del 9,1%, il livello minore dal Gli analisti avevano pronosticato un +9,3%. Nel primo e nel secondo trimestre il Pil della Cina era cresciuto del 9,7 e del 9,5 per cento. L'indice dei prezzi al consumo cinese a settembre si è attestato al 6,1%, in lieve calo dal 6,2% di agosto e sotto le attese degli analisti ferme al 6,2%. L'inflazione si conferma comunque per il quarto mese consecutivo sopra la soglia del 6% e comunque abbondantemente sopra il 4%, il livello

8 FONDI AZIMUT indicato dalle autorità cinesi come il target da rispettare. L'indice dei prezzi al consumo ha mostrato a ottobre un rialzo del 5,5% su base annuale per poi scendere gradualmente al 4,1% di dicembre. Moody's ha alzato il rating sul Brasile portandolo a Baa2 dal precedente Baa3, confermando l'outlook positivo. La promozione riflette "i recenti cambiamenti della politica che dovrebbero portare a uno scenario macroeconomico più sostenibile e le prospettive di un miglioramento degli indicatori fiscali e di crescita di medio termine". Crescita dell'1,3% su base trimestrale e del 4,2% annuo per il Pil brasiliano nel primo trimestre I dati risultano in linea con le attese di consensus. Nel trimestre precedente la crescita era stata del 5% annuo e dello 0,8% t/t (dato rivisto da +0,7%). L inflazione brasiliana nel mese conclusosi a metà dicembre ha registrato un rialzo dello 0,56%. Il risultato è in linea con il consenso degli analisti. Il dato precedente aveva evidenziato un +0,46%. Il confronto annuo mette a segno un incremento del 6,56%. Gli analisti tagliano per la quinta settimana consecutiva le stime sull inflazione brasiliana nel La Banca centrale brasiliana ha abbassato nel 2011 il tasso di riferimento del Paese (Selic) al 11%. La decisione è legata alla preoccupazione per il rialzo dell'inflazione che a luglio era salita al 7,1%, dato sensibilmente superiore al target massimo indicato dalla Banca centrale pari al 6,5%. La decisione, ha spiegato l istituto, è stata presa moderare gli effetti prodotti da una situazione mondiale più restrittiva. Standard & Poor s ha rialzato il rating sul Brasile, portandolo da 'BBB' a 'BBB'. Nel mese di settembre il tasso di disoccupazione è rimasto invariato al 6% contro le previsioni degli analisti di una discesa al 5,8%. Il Pil del Brasile ha riportato un progresso nullo rispetto al precedente trimestre, mentre a livello annuo il progresso risulta del 2,1%. Le attese erano per un progresso del 2,4%. Il tasso di disoccupazione brasiliano a novembre è sceso dal 5,8 al 5,2%. Si tratta del livello minore dall inizio della serie statistica (marzo 2002). Mercati nel Il 2011 è stato particolarmente ricco di eventi, molto negativi. I timori della primavera araba con le proteste dei paesi mediorientali ha causato le prime brevi prese di profitto sui mercati. Il devastante terremoto giapponese con le importanti implicazioni per le catene produttive di molte industrie ha segnato il primo momento di panico, poi gradualmente rientrato nei due mesi successivi. A livello di performance è importante evidenziare la forte dispersione dei rendimenti sia tra mercati sviluppati, con gli Usa in territorio positivo e l Europa e il Giappone che, al contrario, hanno subito forti correzioni. Ampio divario di performance si è verificato anche tra i listini europei e in maniera altrettanto macroscopica tra i mercati emergenti, dove paesi importanti come Brasile, India e Cina hanno fortemente sottoperformato alcuni mercati minori come l Indonesia e la Tailandia. Il mese di gennaio ha visto l indice Msci Mondo apprezzarsi del 1,4% in valuta locale (0,9% in euro), con importanti differenze a livello di performance geografica. I mercati sviluppati hanno sovraperformato l indice Msci Mondo, con gli Usa (+2,4%), l Europa (+1,9%), il Giappone (+1,3%) e Hong Kong (+2%) tutti in territorio positivo in valuta locale. All interno delle macro aree recuperano in maniera decisa il mercato italiano e spagnolo con rialzi tra il 9 e il 10%, su riassicurazioni del miglioramento economico e fiscale dell Eurozona, con l euro che ne beneficia in maniera particolare contro tutte le principali valute, dollaro e yen compreso (+2,5%, +3,5%).

9 FONDI AZIMUT Nel mese degna di nota è stata la sottoperformance dei mercati emergenti, sia in valuta locale che in euro, con importanti correzioni che hanno riguardato l India, l Indonesia, la Tailandia e le Filippine, nell ordine del 1015% in euro e mercati come il Brasile (6,5% in euro) e la Turchia (12% in euro). Hanno pesato le vicende egiziane con i timori di un allargamento del malcontento alle aree limitrofe. La stagione della reportistica societaria in atto ha inoltre rassicurato sullo stato di salute delle società a livello globale, in particolare l Europa ha mostrato un ottima ripresa anche a livello di fatturato e non solo di utili, grazie alla debolezza dell euro, che ha aiutato le imprese europee durante il In generale si nota che il tema dell inflazione è quello più attentamente indagato dagli investitori. Il violento rialzo dei rendimenti di Bund e Treasuries va appunto in questa direzione e rappresenta la sfida del 2011 per i mercati azionari. Il mese di febbraio (Msci Mondo +2,3% in valuta locale) ha visto in generale estendere il rally dei mercati azionari, che tuttavia dai massimi raggiunti a metà mese (S&P 500 ha toccato i massimi degli ultimi 32 mesi) ha ritracciato sul finire, sull aggravarsi delle tensioni libiche e sul rialzo del prezzo del petrolio. I mercati emergenti, asiatici in particolare (Msci Asia ex Japan 3,7%) hanno continuato a sottoperformare quelli sviluppati, subendo le prese di profitto degli investitori esteri dopo la performance del Gli investitori sono infatti preoccupati che la ripresa dell inflazione aggravata dall accelerazione del prezzo del petrolio a quota 100 USD al barile (97 per quello statunitense WTI e 112 per quello europeo) stia impattando la crescita dei paesi in via di sviluppo. L apprezzamento delle materie prime è stato determinato dal rafforzamento delle prospettive di crescita dell economia a livello globale, grazie alla forza dei paesi in via di sviluppo, che sta beneficiando anche quelli sviluppati. Nel mese di febbraio il rischio geopolitico è stato la fonte di turbativa più importante, per il timore che disordini si potessero estendere a paesi come l Arabia Saudita, il principale membro dell OPEC e quindi potessero provocare aumenti del greggio, molto superiori a quelli attuali. Il mese di marzo è stato caratterizzato da vari eventi eccezionali che hanno provocato una modesta correzione dei mercati (Msci World 0,6% in valuta, 3% in euro) e un aumento della volatilità, che però hanno avuto breve durata. La serietà del terremoto in Giappone, tra i peggiori del secolo, ha avuto come conseguenza di breve quella di scatenare le paure di un incombente disastro atomico, il che ha avuto effetti particolarmente negativi sia sulla borsa giapponese (8% in valuta, 11% in euro a marzo) che sulle società coinvolte nel business nucleare. In questo contesto il settore delle aziende di pubblica utilità (7%) ha particolarmente sofferto, su speculazioni di chiusure di impianti nucleari datati e maggiori costi di gestione degli stessi. Nel mese i mercati asiatici ex Giappone (+5,1%) e quelli emergenti (+4,3%) hanno sovraperformato in maniera decisa gli indici sviluppati tra cui Msci Europe (1,9% in valuta locale, 3,6% in euro) e S&P 500 (0% in valuta, 2,8% in euro). Negli USA, dove la politica monetaria è rimasta espansiva, sono presenti voci di dissenso sulla necessità di portare avanti il quantitative easing, mentre i dati d inflazione in Gran Bretagna segnalano rischi inflattivi in aumento. Il mese di aprile è stato caratterizzato da mercati globalmente positivi, con l indice Msci Mondo a +2,1% in valuta locale. E ancora molto evidente la predilezione degli investitori per i mercati sviluppati ( Msci Europa +3,4%, Usa +3%) verso quelli asiatici (Msci Asia ex Giappone +2,3%) ed emergenti (Msci Globale Emergente a +0,8%). Il clima di ottimismo è stato aiutato dalla stabilizzazione della situazione geopolitica in Medio Oriente e in Giappone. La stagione degli utili societari ha confermato la solidità della ripresa in atto. Materie prime e finanziari sono stati i settori dove i risultati sono stati maggiormente superiori al consenso, di circa un 13%. Sono però i movimenti valutari che hanno più inciso nel determinare il rendimento degli investitori: la debolezza del dollaro, che da inizio anno si è deprezzato del 8% verso le principali valute e del

10 FONDI AZIMUT 10% verso euro è stato il tema dominante anche nel mese di aprile, soprattutto dopo le dichiarazioni ancora accomodanti di Bernanke, che manterrà a lungo i tassi nell intorno dello zero e ai dati di GDP statunitense del primo trimestre leggermente sotto le attese. In Cina le paure di ripresa dell inflazione e della moderazione della crescita continuano a pesare sul sentiment degli investitori e sulla performance dei principali mercati emergenti. Il rally dei metalli preziosi con l oro che ha superato 1500 USD all oncia e l argento che segna il più forte rialzo mensile degli ultimi 28 anni (+57% nel 2011 in Usd) continuano a testimoniare che le paure di una accelerazione dell inflazione anche nei paesi sviluppati, alimentata dalla politica monetaria Usa sono molto forti tra i partecipanti al mercato, che continuano a prediligere asset reali. Il mese di maggio è stato caratterizzato da una generale correzione dei mercati azionari e dalla decisa sovraperformance dei mercati obbligazionari. L indice Msci Mondo ha subito una correzione del 1,3%, con i mercati emergenti che sottoperformano in maniera decisa sia nel mese (1,6%) che da inizio anno (0,2% vs +3,9% del Msci Mondo). Le paure di moderazione della crescita economica negli USA e nei mercati emergenti, come testimoniato da indici previsionali come l Ecri e il PMI cinese, hanno aumentato l avversione al rischio degli investitori, che hanno ridotto l esposizione azionaria globale a favore delle obbligazioni governative, in particolare statunitensi e tedesche. Tale sentiment negativo ha provocato un recupero dei settori difensivi, molto penalizzati nel biennio scorso, e a maggio beni durevoli e farmaceutici hanno segnato rimbalzi superiori al 5%. In questo contesto hanno corretto molto le materie prime, in particolare i metalli industriali e preziosi come l argento (21%). Il petrolio è ulteriormente penalizzato dalla stabilizzazione della situazione mediorientale e perde nel mese il 7% il Brent europeo e il 10% il WTI americano Un altro tema che ha penalizzato i mercati azionari sono state le speculazioni sulla situazione greca e sulle modalità di ristrutturazione del debito, che hanno provocato un arresto dell apprezzamento dell euro verso usd a 1,44. Il mese di giugno è stato caratterizzato da una globale debolezza dei mercati finanziari (Msci Mondo 1,6%), dovuta al cauto posizionamento degli investitori, preoccupati del rallentamento della crescita in Usa con gli ultimi dati manifatturieri (ISM uscito sotto le attese a 53,5 vs 57,1 atteso) e occupazionali (nuovi occupati di maggio a 54 mila vs 165 mila attesi) deboli. La correzione si è ridimensionata nelle ultime due settimane, con un deciso rally delle borse, causato dall approvazione del Parlamento greco di un nuovo piano di austerity per 78 miliardi di euro e dalle proposte delle banche francesi e tedesche di aderire ad un piano di ristrutturazione del debito greco, allungando le scadenze dei titoli detenuti. Il 30 giugno è anche terminato il programma di riacquisto dei titoli obbligazionari governativi da parte della Fed, noto come QE2, che ha provocato un deprezzamento del decennale Usa, con il rendimento che dal 3,06% di maggio ha terminato il mese al 3,16%. Il deprezzamento del decennale è avvenuto anche in corrispondenza dei dati americani più deboli, che hanno creato nel mercato attese per un nuovo programma di monetizzazione del debito noto come QE3. In Europa è atteso per il 7 luglio il rialzo dei tassi da parte della BCE per 25 punti base e gli investitori si focalizzeranno sul linguaggio utilizzato da Trichet, per determinare la possibilità di ulteriori rialzi, anche in un contesto di periferia europea, ancora in sofferenza (allargamento di 10 punti base sul decennale italiano). La correzione non ha risparmiato nemmeno l oro che è sceso del 2% in dollari a 1504$ all oncia, molto deboli le materie prime in generale (petrolio 7,1%). Tra le valute l euro ha recuperato quota 1,45 vs Usd (+1%). I mesi di luglio e di agosto sono stati caratterizzati da una generale correzione dei listini azionari globali, con i mercati europei e l Italia in particolare molto sottopressione, per il rinnovo delle paure di contagio del debito sovrano della periferia europea. Nel mese sono infatti riesplosi i timori di insolvenza della periferia europea, con Spagna e Italia che hanno visto i CDS e gli spread verso

11 FONDI AZIMUT Bund toccare livelli record. Il movimento di avversione al rischio si è tradotto in un massiccio flight to quality verso titoli obbligazionari Usa e Bund tedesco, con il decennale italiano che si è velocemente e massicciamente deprezzato toccando il 6% di rendimento. La stagione degli utili societari molto buona negli Usa e deludente in Europa, ma sempre compatibile con prospettive di crescita moderata, non ha contribuito ad alleviare l incertezza. Nel breve il mercato azionario sembra essere guidato da un nervosismo che richiede risposte politiche forti, al fine di scongiurare un ridimensionamento della aspettative di ripresa economica. Dopo un settembre ancora debole, il mese di ottobre ha visto un forte recupero dei listini azionari globali (Msci Mondo +8,6% in valuta locale, +6,8% in euro), trainato dalle aspettative sulle risoluzioni prospettate dal summit europeo del 26 ottobre. Il rialzo è stato generalizzato e generalmente ha interessato i mercati sviluppati ed emergenti, le materie prime, le obbligazioni dei paesi emergenti e i junk bond. Post summit si è però assistito ad una violenta presa di profitto che in generale è continuata nella prima settimana di novembre. I mercati rimangono ostaggio del newsflow riguardante la situazione europea, dove ricapitalizzazione del sistema bancario, potenziamento del fondo salva stati EFSF, promulgazione di importanti manovre a sostegno della crescita e riforme dello stato sociale rimangono obiettivi essenziali, ma molto ambiziosi da raggiungere. Nota positiva da sottolineare è il cambiamento di tono della politica monetaria cinese, gradualmente più accomodante, a sostegno della crescita, che dovrebbe contribuire a scongiurare il rischio di recessione della potenza asiatica. In tal senso i dati macro cinesi si confermano compatibili con un rallentamento della crescita e non con uno scenario recessivo, noto come hard landing. Negli Usa lo scenario rimane compatibile con una crescita modesta, dove il mercato del lavoro sembra in ripresa. A fine novembre l intervento coordinato delle 6 principali banche centrali mondiali per facilitare il finanziamento interbancario in dollari e le misure annunciate nell ultimo summit europeo del 9 dicembre scorso hanno permesso ai mercati di stabilizzarsi, anche se da livelli molto depressi. La disaffezione dell area euro ha provocato il forte apprezzamento dei titoli governativi Usa nell intorno del 10%, nonostante il downgrade di agosto di S&P e la fortissima perfomance del reddito fisso inglese (+17%), nonostante la condizione di stress delle finanze pubbliche britanniche non sia trascurabile. Il 2011 si era chiuso con l importante operazione di rifinanziamento a lungo termine della BCE che ha fornito alle banche 490 miliardi di liquidità per cercare di mettere in sicurezza il sistema bancario per tutto il 2012; sembra che la liquidità per adesso sia stata depositata presso la BCE proprio in previsione delle scadeze bancarie del In particolare, in Italia le banche possono emettere obbligazioni garantite dallo Stato tenendole in bilancio, senza venderle alla clientela, con lo scopo di girarle alla BCE a garanzia dei finanziamenti ricevuti. Principi contabili e criteri di valutazione I principi contabili ed i criteri seguiti per la valutazione dei patrimoni dei Fondi e per la predisposizione dei rendiconti della gestione annuale, parimenti adottati nella redazione dei prospetti giornalieri, sono coerenti con quelli stabiliti dalla Banca d'italia e dai regolamenti dei Fondi ed i principali sono elencati qui di seguito: le operazioni di acquisto, sottoscrizione e vendita di titoli sono contabilizzate nel portafoglio dei Fondi alla data di effettuazione dell'operazione, indipendentemente dalla data di regolamento della stessa. Le quantità esposte nei prospetti al 30 dicembre (ultimo giorno di borsa aperta) sono comprensive dei titoli in portafoglio, rettificati in più o in meno per i contratti conclusi alla data, anche se non ancora regolati secondo gli usi di Borsa. Tali

12 FONDI AZIMUT contratti, registrati in contropartita nella posizione netta di liquidità, sono stati regolarmente eseguiti successivamente; il valore degli strumenti finanziari ammessi alla negoziazione sui mercati regolamentati è determinato in base all ultimo prezzo disponibile rilevato sul mercato di trattazione, ovvero al prezzo di riferimento per le azioni italiane. Gli strumenti finanziari emessi dallo Stato Italiano sono valutati in base all ultimo prezzo rilevato sul mercato all ingrosso dei titoli di stato (MTS), se rilevato, altrimenti sono valutati ai prezzi di chiusura del mercato obbligazionario dei titoli (MOT); gli strumenti finanziari esteri sono valutati ai prezzi rilevati nelle rispettive Borse Valori o mercati di quotazione. Qualora lo stesso titolo sia trattato su più Borse viene presa a riferimento la quotazione che ha maggiore significatività, tenendo conto anche delle quantità trattate; i tassi di cambio applicati sono quelli rilevati dai principali contributori sul mercato di Londra e resi disponibili sui circuiti informativi di Reuters e Bloomberg; gli strumenti finanziari non quotati sono valutati al costo di acquisto del titolo svalutato ovvero rivalutato al fine di ricondurlo al presumibile valore di realizzo. Tale valutazione tiene conto di un ampia base di elementi di valutazione tra cui principalmente: il rischio emittente, il rischio paese, il rischio mercato. Se disponibili, vengono presi in considerazione altri elementi che influenzano la significatività dei prezzi dei titoli quotati (es. volumi negoziati, frequenza degli scambi); le opzioni, i premi ed i warrant acquistati / emessi sono computati rispettivamente tra le attività / passività al loro valore corrente, determinato per i contratti quotati sulla base del prezzo di chiusura delle relative Borse di trattazione, e secondo le istruzioni dettate dall Organo di Vigilanza per i contratti non quotati. I controvalori delle opzioni, dei premi e dei warrant non esercitati confluiscono, alla scadenza, nelle apposite poste di conto economico; in caso di esercizio vengono computati in aumento o diminuzione come onere o provento accessorio al controvalore dei titoli cui si riferiscono; il valore di libro delle rimanenze finali è determinato in base al costo medio ponderato di carico delle rimanenze iniziali rettificato dagli acquisti del periodo. I prezzi di mercato al 30 dicembre 2010 riferiti alle quantità in essere a tale data, confrontati con i valori di carico, originano le plusvalenze e le minusvalenze che vengono portate a rettifica dei valori di libro delle rimanenze iniziali dell esercizio successivo. Per i valori mobiliari denominati in valuta estera sono state separatamente evidenziate le plusvalenze e le minusvalenze per variazioni di cambio; gli utili (perdite) da realizzi riflettono la differenza tra il costo medio di carico, come precedentemente indicato, ed il prezzo di vendita relativo alle cessioni poste in essere nel periodo in esame. Per i valori mobiliari denominati in valuta estera sono stati separatamente evidenziati gli utili e le perdite per variazioni di cambio;

13 FONDI AZIMUT gli interessi sono determinati per competenza, sino al giorno di Borsa aperta cui si riferisce il calcolo e vengono riconosciuti mediante la contabilizzazione di ratei attivi sui prospetti giornalieri dei Fondi; i dividendi relativi a titoli azionari italiani ed esteri sono rilevati dal giorno in cui il titolo viene quotato ex cedola; le commissioni di acquisto e vendita corrisposte agli intermediari di Borsa sono incluse nel prezzo di acquisto o dedotte dal prezzo di vendita dei titoli; gli oneri di gestione sono rilevati in base al criterio di competenza; l imposta sostitutiva del 12,5% sul risultato di gestione è stata calcolata sulla base dell art. 8 del D.Lgs. n. 461/97; tale imposta viene accantonata giornalmente a debito del fondo nel caso di risultato di gestione positivo; a credito del fondo in caso di risultato economico negativo; i contratti Futures sono valutati in base alle quotazioni di chiusura dei mercati di contrattazione; i relativi differenziali di variazione, registrati quotidianamente, trovano riscontro nell apposita voce della Sezione Reddituale.

14 AZIMUT BILANCIATO Fondo bilanciato ad accumulazione dei proventi Rendiconto Annuale al 30 Dicembre 2011 Relazione degli Amministratori (parte specifica) Il patrimonio di Azimut Bilanciato è passato da 243 milioni di euro di inizio anno a 184 milioni di euro di fine anno. Il valore di quota al 30 dicembre 2011 era pari a 21,804 euro con un decremento, rispetto al 30 dicembre 2010, del 7,41%. Nel mese di gennaio l esposizione netta è rimasta stabile al 58% circa. Il fondo ha ridotto il sottopeso nei settori Utilities e Telefonici e mantenuto il sovrappeso su Servizi, Industriali, Petroliferi e Media. La duration obbligazionaria è rimasta bassa nella prima parte del mese per riportarsi a 2 (al netto delle coperture) in seguito alla riapertura delle obbligazioni italiane mentre la performance dei Bund ha portato a coperture di circa il 50% delle posizioni. Nel mese di febbraio l esposizione netta è stata ridotta al 49% circa, come pure sono state ridotte alcune posizioni di convertibili (dal 6 al 3% circa) per prese di beneficio. Il fondo ha portato in sottopeso il fondo delle assicurazioni dopo l ottimo rimbalzo dei primi due mesi dell anno; rimane in sovrappeso di media petroliferi, materie prime e tecnologici. La duration obbligazionaria è rimasta bassa (1 anno al netto delle coperture). Nel mese di marzo l esposizione netta è stata ridotta al 47% circa, anche se nel mese era salita al 56% in seguito alla debolezza causata da eventi esterni (Tzunami e crisi medio oriente), invariate le convertibili. Il fondo ha ridotto i sovrappesi dei Tecnologici, Media e Materie prime riducendo il sottopeso degli Industriali, particolarmente colpiti dai ribassi di inizio mese. I Finanziari rimangono in leggero sottopeso ma con elevata selezione e concentrazione di titoli. L Italia pesa l 8% stabile sul mese precedente. La duration obbligazionaria è rimasta bassa (0,9 anni al netto delle coperture). Nel mese di aprile il fondo l esposizione netta è stata mantenuta al 47% circa, invariate anche le convertibili. La duration obbligazionaria è rimasta bassa anche se in leggero aumento dal mese precedente per la graduale riapertura delle posizioni in decennali italiani (1,1 anni al netto delle coperture). Nel mese di maggio l esposizione netta è stata aumentata al 52% aumentando soprattutto le posizioni in futures Eurostoxx 50. Il fondo ha aumentato il peso nel settore Petroliferi mantenendo sottopesati settori più ciclici (Chimici, Materie prime, Costruzioni). La duration obbligazionaria è rimasta bassa anche se in leggero aumento dal mese precedente per la graduale riapertura delle posizioni in decennali italiani (1,3 anni al netto delle coperture). In luglio, agosto e settembre l esposizione complessiva del fondo è stata ridotta in previsione di settimane volatili e poco legate ai fondamentali dei singoli titoli; l esposizione netta è stata quindi ridotta prima al 4245% e dopo al 39%, riducendo le posizioni cash e mantenendo un future lungo su Estoxx 50. Anche le convertibili ed i perpetui sono stati ridotti per le stop loss su finanziari italiani. Le azioni italiane pesano l 8% in portafoglio. Il fondo ha aumentato il peso in titoli difensivi e ulteriormente ridotto il peso nei settori più ciclici (Chimici, Materie prime, Costruzioni e Auto); sono stati aumentati Utilities e Telefonici. La duration obbligazionaria è rimasta bassa con coperture sui decennali italiani, mentre i titoli tedeschi risultano ad oggi quasi completamente aperti (1,2 anni al netto delle coperture).

15 AZIMUT BILANCIATO Fondo bilanciato ad accumulazione dei proventi In ottobre la duration obbligazionaria è scesa sotto 1 anno visto che alla solita copertura integrale dei decennali italiani, si è aggiunta una parziale copertura dei titoli tedeschi (35%) in seguito all aumento di volatilità di questi ultimi. Negli ultimi giorni del mese di novembre il fondo ha aumentato l esposizione complessiva di azioni dal 38,5 al 48%, movimento tattico in attesa dei vari summit europei di inizio Dicembre. Le azioni italiane sono aumentate al 17% del totale. Il fondo ha ridotto alcuni importanti sottopesi (ciclici soprattutto) mentre ha portato a sottopeso alcuni difensivi che ben si sono comportati nel mese (telefonici, alimentari). La duration obbligazionaria è scesa ritornata leggermente sopra 1 anno in seguito alla riapertura di parte dei Btp coperti dal lontano Luglio (50%) e all incremento della copertura del 70% (dal 35%) della posizione Bund seguendo il modello di gestione dinamico. Nel mese di dicembre la duration obbligazionaria è salita a 1,8 in seguito alla riapertura di tutti i decennali italiani e alla riduzione della copertura dei Bund al 48%.in seguito ai nuovi massimi segnati nel corso del mese. Modifiche Regolamentari Per quanto riguarda le modifiche alle politiche di investimento si rimanda a quanto descritto nella parte comune. Evoluzione prevedibile della gestione Lo stile di gestione si basa prevalentemente su una significativa attività di stock picking fondata sull approfondita conoscenza delle società e privilegiando quelle che offrono le migliori opportunità di crescita degli utili rispetto alla loro valutazione. Incrementi o decrementi della componente azionaria del fondo verranno attuati in relazione a eventuali cambiamenti dello scenario macroeconomico. Sulla componente obbligazionaria lo stile di gestione si basa sulla ricerca di valore sui diversi segmenti della curva dei rendimenti. Incrementi o decrementi della duration media del portafoglio saranno in relazione a mutamenti dello scenario macroeconomico e dalle aspettative relative all inflazione. Le classi d attivo del comparto vengono di norma coperte contro il rischio di cambio. Operatività su strumenti finanziari derivati Nel corso dell esercizio, il fondo ha fatto ricorso all utilizzo di strumenti finanziari derivati. In particolare sono state assunte posizioni futures su indici azionari quotati, sia con finalità di copertura, sia con finalità di investimento per ottenere una maggiore reattività del portafoglio. Inoltre il fondo ha fatto ricorso, all utilizzo di swap (Contract For Difference) ed opzioni con sottostante titoli ed indici di borsa.

16 AZIMUT BILANCIATO Fondo bilanciato ad accumulazione dei proventi ATTIVITA' Situazione Patrimoniale al 30 dicembre 2011 Situazione al 30/12/2011 Valore complessivo In perc. del tot. attività Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo In perc. del tot. attività A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. Titoli di debito A1.1 titoli di Stato A1.2 altri A2. Titoli di capitale A3. Parti di O.I.C.R , , ,969 8, , ,415 36,897 28,672 8,225 51,518 B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. Titoli di debito B2. Titoli di capitale B3. Parti di O.I.C.R ,574 0, , ,122 C. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI C1. Margini presso organismi di compensazione e garanzia C2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati C3. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati ,866 0,973 0, ,785 0,700 1,085 D. DEPOSITI BANCARI D1. A vista D2. Altri E. PRONTI CONTRO TERMINE ATTIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE F. POSIZIONE NETTA DI LIQUIDITA' F1. Liquidità disponibile F2. Liquidità da ricevere per operazioni da regolare F3. Liquidità impegnata per operazioni da regolare ,842 14,495 0, ,403 5,403 G. ALTRE ATTIVITA' G1. Ratei attivi G2. Risparmio di imposta G3. Altre ,322 1,047 2,229 0, ,275 1,311 1,964 TOTALE ATTIVITA' , ,000

17 AZIMUT BILANCIATO Fondo bilanciato ad accumulazione dei proventi PASSIVITA' E NETTO Situazione al 30/12/2011 Valore complessivo Situazione a fine esercizio precedente Valore complessivo H. FINANZIAMENTI RICEVUTI I. PRONTI CONTRO TERMINE PASSIVI E OPERAZIONI ASSIMILATE L. STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI L1. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati quotati L2. Opzioni, premi o altri strumenti finanziari derivati non quotati M. DEBITI VERSO I PARTECIPANTI M1. Rimborsi richiesti e non regolati M2. Proventi da distribuire M3. Altri N. ALTRE PASSIVITA' N1. Provvigioni ed oneri maturati e non liquidati N2. Debiti di imposta N3. Altre TOTALE PASSIVITA' VALORE COMPLESSIVO NETTO DEL FONDO Numero delle quote in circolazione , ,887 Valore unitario delle quote 21,804 23,548 MOVIMENTI DELLE QUOTE NELL'ESERCIZIO Quote emesse Quote rimborsate , ,517

18 AZIMUT BILANCIATO Fondo bilanciato ad accumulazione dei proventi Sezione Reddituale al 30 Dicembre 2011 Rendiconto al 30/12/2011 Rendiconto esercizio precedente A. STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI A1. PROVENTI DA INVESTIMENTI A1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito A1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale A1.3 Proventi su parti di O.I.C.R. A2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI A2.1 Titoli di debito A2.2 Titoli di capitale A2.3 Parti di O.I.C.R A3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE A3.1 Titoli di debito A3.2 Titoli di capitale A3.3 Parti di O.I.C.R. A4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI QUOTATI Risultato gestione strumenti finanziari quotati B. STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI B1. PROVENTI DA INVESTIMENTI B1.1 Interessi e altri proventi su titoli di debito B1.2 Dividendi e altri proventi su titoli di capitale B1.3 Proventi su parti di O.I.C.R. B2. UTILE/PERDITA DA REALIZZI B2.1 Titoli di debito B2.2 Titoli di capitale B2.3 Parti di O.I.C.R. B3. PLUSVALENZE/MINUSVALENZE B3.1 Titoli di debito B3.2 Titoli di capitale B3.3 Parti di O.I.C.R. B4. RISULTATO DELLE OPERAZIONI DI COPERTURA DI STRUMENTI FINANZIARI NON QUOTATI Risultato gestione strumenti finanziari non quotati C. RISULTATO DELLE OPERAZIONI IN STRUMENTI FINANZIARI DERIVATI NON DI COPERTURA C1. RISULTATI REALIZZATI C1.1 Su strumenti quotati C1.2 Su strumenti non quotati C2. RISULTATI NON REALIZZATI C2.1 Su strumenti quotati C2.2 Su strumenti non quotati

19 AZIMUT BILANCIATO Fondo bilanciato ad accumulazione dei proventi Rendiconto al 30/12/2011 Rendiconto esercizio precedente D. DEPOSITI BANCARI D1. INTERESSI ATTIVI E PROVENTI ASSIMILATI E. RISULTATO DELLA GESTIONE CAMBI E1. OPERAZIONI DI COPERTURA E1.1 Risultati realizzati E1.2 Risultati non realizzati E2. OPERAZIONI NON DI COPERTURA E2.1 Risultati realizzati E2.2 Risultati non realizzati E3. LIQUIDITA' E3.1 Risultati realizzati E3.2 Risultati non realizzati F. ALTRE OPERAZIONI DI GESTIONE F1. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRONTI CONTRO TERMINE E ASSIMILATE F2. PROVENTI DELLE OPERAZIONI DI PRESTITO TITOLI Risultato lordo della gestione di portafoglio G. ONERI FINANZIARI G1. INTERESSI PASSIVI SU FINANZIAMENTI RICEVUTI G2. ALTRI ONERI FINANZIARI Risultato netto della gestione di portafoglio H. ONERI DI GESTIONE H1. PROVVIGIONI DI GESTIONE SGR H2. COMMISSIONI BANCA DEPOSITARIA H3. SPESE PUBBLICAZIONE PROSPETTI E INFORMATIVA AL PUBBLICO H4. ALTRI ONERI DI GESTIONE I. ALTRI RICAVI ED ONERI I1. Interessi attivi su disponibilità liquide I2. Altri ricavi I3. Altri oneri Risultato della gestione prima delle imposte L. IMPOSTE L1. Imposta sostitutiva a carico dell'esercizio L2. Risparmio di imposta L3. Altre imposte Utile/perdita dell'esercizio

20 AZIMUT BILANCIATO Fondo bilanciato ad accumulazione dei proventi Nota Integrativa (parte specifica) PARTE A ANDAMENTO DEL VALORE DELLA QUOTA Descrizione Rendiconto al Rendiconto al Rendiconto al Valore quota all inizio dell esercizio 23,548 23,653 21,071 Valore quota alla fine dell esercizio 21,804 23,548 23,653 Performance netta dell esercizio 7,41% 0,44% 12,25% Performance netta benchmark riferimento 9,99 % 0,41% 14,85% Valore minimo della quota 20,797 22,427 19,584 Valore massimo della quota 24,484 24,240 23,714 ANDAMENTO DEL VALORE DELLA QUOTA DEL FONDO E DEL BENCHMARK NELL ESERCIZIO Fondo 90 Benchmark dic10 gen11 feb11 mar11 apr11 mag11 giu11 lug11 ago11 set11 ott11 nov11 dic11 Parametro di riferimento (benchmark) BENCHMARK : 50% MTS Tasso Fisso Generale 50% MSCI Euro Total Return Net In Euro Rendimento medio composto del Fondo e del Benchmark I rendimenti medi composti, calcolati su base annua, degli ultimi tre anni del Fondo e del relativo Benchmark di riferimento risultano essere rispettivamente dell 1,14 % e dell 1,18 %.

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