Direttiva 2007/60/CE - Alluvioni D.lgs. 49/2010. Valutazione e gestione del rischio di alluvioni

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1 Direttiva 2007/60/CE - Alluvioni D.lgs. 49/2010 Valutazione e gestione del rischio di alluvioni Mappatura della pericolosità e del rischio alluvionale Parte 1 Regione Liguria Settore Assetto del Territorio 22 ottobre 2013

2 IL QUADRO NORMATIVO-ISTITUZIONALE L. 183/1989 Norme per il riassetto organizzativo e funzionale della difesa del suolo Obiettivo: assicurare la difesa del suolo, il risanamento delle acque, la fruizione e la gestione del patrimonio idrico per gli usi di razionale sviluppo economico e sociale e la tutela degli aspetti ambientali ad essi connessi conferma il bacino idrografico come l ambito fisico di riferimento più idoneo per la pianificazione ambientale istituisce le Autorità di Bacino introduce il Piano di Bacino- piano territoriale di settore: strumento di pianificazione e programmazione per bacini idrografici superamento limiti amministrativi - distinzione tra pianificazione ed emergenza (protezione civile)

3 IL QUADRO NORMATIVO-ISTITUZIONALE Istituite: 7 AdB nazionali Po, Tevere, Arno, Adige, Alto Adriatico, Liri- Garigliano Volturno, Serchio (bacino pilota) 13 AdB Interregionali (dapprima 17) AdB regionali regolate autonomamente da ciascuna Regione

4 IL QUADRO NORMATIVO-ISTITUZIONALE D. Lgs 152/2006 ( Codice dell Ambiente ) testo unico ambientale abrogata L. 183/1989 soppresse Autorità di Bacino dal 30/04/2006 istituiti 8 Distretti idrografici organi e strutture sono ripresi da l. 183 ma modificati

5 IL QUADRO NORMATIVO-ISTITUZIONALE «bacino idrografico»: il territorio nel quale scorrono tutte le acque superficiali attraverso una serie di torrenti, fiumi ed eventualmente laghi per sfociare al mare in un'unica foce, a estuario o delta; «distretto idrografico»: area di terra e di mare, costituita da uno o più bacini idrografici limitrofi e dalle rispettive acque sotterranee e costiere che, a norma dell'articolo 3, paragrafo 1, è definito la principale unità per la gestione dei bacini idrografici Mappa distretti idrografici ex d. lgs. 152/2006 Centrati su AdB nazionali

6 IL QUADRO NORMATIVO-ISTITUZIONALE Distretto Padano Distretto Appennino Settentrionale

7 IL QUADRO NORMATIVO Ad oggi la parte III del d.lgs. 152/2006 non è stata attuata I distretti non sono stati costituiti (previsto DPCM) Autorità di Bacino prorogate D. lgs. 284/2006: proroga AdB ex l. 183/89, facendone salvi gli atti emessi dal 30/04/2006 Alcune Regioni hanno legiferato per continuità AdB regionali e interregionali (l.r. 10/2008, art. 44) L. 13/2009 Art. 1 introduce comma 2-bis all art.170 del d.lgs. 152 con proroga AdB esistenti fino a emanazione DPCM

8 IL QUADRO NORMATIVO Direttiva 2007/60/CE Direttiva alluvioni Numerosi eventi alluvionali in Europa tra 1998 e 2004 Perseguire valutazione e gestione dei rischi da alluvione in tutti gli stati membri, volte a ridurre le conseguenze negative per la salute umana, l ambiente, il patrimonio culturale e le attività economiche connesse Livello di distretto idrografico ex direttiva 2000/60 Previste: - valutazione preliminare rischio da alluvione (22/12/2011) - Predisposizione mappe pericolosità e rischio (22/12/2013) - Adozione piani di gestione rischio alluvioni (22/12/2015) - Coordinamento con direttiva acque

9 LA DIRETTIVA ALLUVIONI E IL D.LGS. 49/2010 D.lgs. 23 febbraio 2010, n. 49 Attuazione della direttiva 2007/60/CE relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvione Recepimento della Direttiva nell ordinamento nazionale Definizioni (art. 2) -Alluvioni: inondazioni da corsi d acqua inondazioni marine in ambiti costieri -Pericolosità di alluvione: probabilità di un evento alluvionale -Rischio da alluvioni: conseguenze dell evento

10 LA DIRETTIVA ALLUVIONI E IL D.LGS. 49/2010 Competenze (Art. 3) - Agli adempimenti del decreto provvedono: - Le Autorità di Bacino distrettuali ex art. 63 d.lgs. 152/ Le Regioni per le attività di protezione civile D. Lgs. 10 dicembre 2010, n. 219 Art. 4 - Disposizioni transitorie per direttive 2000/60 e 2007/60 Nelle more della costituzione delle Autorità di Bacino distrettuali le Autorità di bacino di rilievo nazionale svolgono la funzione di coordinamento nell'ambito del distretto idrografico di appartenenza. L'approvazione di atti di rilevanza distrettuale e' effettuata dai comitati istituzionali e tecnici delle autorita' di bacino di rilievo nazionale, integrati da componenti designati dalle regioni il cui territorio ricade nel distretto idrografico a cui gli atti si riferiscono

11 LA DIRETTIVA ALLUVIONI E IL D.LGS. 49/2010 Previste tre fasi di attuazione d.lgs 49/2010 FASE 1. Art. 4 Valutazione preliminare del rischio di alluvioni - scadenza 22 settembre 2011 FASE 2 - Art. 6 Mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni - scadenza 22 giugno 2013 FASE 3 - Art. 7 Piano di gestione del rischio di alluvioni scadenza 22 giugno 2015

12 LA DIRETTIVA ALLUVIONI E IL D.LGS. 49/2010 Misure transitorie Art. 11 Si può non svolgere la valutazione preliminare del rischio di alluvioni qualora entro il 22 dicembre 2010 abbiano stabilito di elaborare mappe della pericolosità e mappe del rischio di alluvioni e di predisporre piani di gestione del rischio di alluvioni. MATTM, anche su proposta delle Regioni, ha stabilito che l Italia non avrebbe svolto la valutazione preliminare del rischio di cui all articolo 4 FASE 2 elaborazione delle mappe della pericolosità e del rischio di alluvioni

13 LA DIRETTIVA ALLUVIONI E IL D.LGS. 49/2010 Art. 6 Mappe di pericolosità e rischio - fa salvi i pdb (PAI) vigenti 1. Scala non inferiore a 1: Le mappe della pericolosità da alluvione contengono, evidenziando le aree in cui possono verificarsi fenomeni alluvionali con elevato volume di sedimenti trasportati e colate detritiche, la perimetrazione delle aree geografiche che potrebbero essere interessate da alluvioni secondo i seguenti scenari: a) alluvioni rare di estrema intensità: tempo di ritorno fino a 500 anni dall'evento (bassa probabilità); b) alluvioni poco frequenti: tempo di ritorno fra 100 e 200 anni (media probabilità); c) alluvioni frequenti: tempo di ritorno fra 20 e 50 anni (elevata probabilità). 3. Per ogni scenario di cui al comma 2 vanno indicati i seguenti elementi: a) estensione dell'inondazione; b) altezza idrica o livello; c) caratteristiche del deflusso (velocità e portata).

14 LA DIRETTIVA ALLUVIONI E IL D.LGS. 49/ Per le zone costiere in cui esiste un adeguato livello di protezione e per le zone in cui le inondazioni sono causate dalle acque sotterranee, le mappe di cui al comma 2 possono fare riferimento solo agli scenari di cui al comma 2, lettera a). 5. Le mappe del rischio di alluvioni indicano le potenziali conseguenze negative derivanti dalle alluvioni, nell'ambito degli scenari di cui al comma 2 e prevedono le 4 classi di rischio di cui al decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 29 settembre 1998, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 3 del 5 gennaio 1999, espresse in termini di: a) numero indicativo degli abitanti potenzialmente interessati; b) infrastrutture e strutture strategiche (autostrade, ferrovie, ospedali, scuole, etc.); c) beni ambientali, storici e culturali di rilevante interesse presenti nell'area potenzialmente interessata; d) distribuzione e tipologia delle attività economiche insistenti sull'area potenzialmente interessata; e) impianti di cui all'allegato I del d. lgs. 18 febbraio 2005, n. 59, che potrebbero provocare inquinamento accidentale in caso di alluvione e aree protette potenzialmente interessate, individuate all allegato 9 alla parte terza del d.lgs. 152 del 2006; f) altre informazioni considerate utili dalle autorità di bacino distrettuali, come le aree soggette ad alluvioni con elevato volume di trasporto solido e colate detritiche o informazioni su fonti rilevanti di inquinamento.

15 LA DIRETTIVA ALLUVIONI E IL D.LGS. 49/2010 Art. 7 Piani di gestione Sulla base delle mappe di cui all art. 6: Predisposizione dei Piani di Gestione del rischio di alluvione da parte delle AdB distrettuali Predisposizione della parte relativa ai sistemi di allertamento per il rischio idraulico a fini di protezione civile da parte delle Regioni Piano di gestione del rischio alluvioni riguarda: - pratiche sostenibili di uso del suolo e altre misure - prevenzione, protezione, e preparazione, comprese previsioni e sistema di allertamento - Piani di gestione contengono una sintesi dei contenuti dei piani di emergenza

16 LA DIRETTIVA ALLUVIONI E IL D.LGS. 49/2010 Per molti aspetti il d.lgs. 49/2010 corrisponde a quanto già fatto in Italia grazie alla l. 183/1989 e al d.l.180/1998, in particolare per la parte di mappatura (anche se con alcune differenze) Novità: il piano di gestione contiene: sia la pianificazione e le misure sulle aree a rischio di inondazione a tempo differito, sia la definizione delle procedure di gestione dell emergenza Correlazione obbligata tra piani di bacino e piani di prevenzione ed emergenza di protezione civile, basati sulla stessa mappatura delle aree a pericolosità e rischio di alluvione

17 LA DIRETTIVA ALLUVIONI E IL D.LGS. 49/2010 IL PAI VIGENTE NON VIENE MODIFICATO La cogenza normativa deriva sempre dal PAI Le mappature prodotte non sono associate a normative di salvaguardia o analoghe misure Sono propedeutiche alla redazione del piano di gestione delle alluvioni che dovrà essere approvato entro il Consultazione mappature sito internet Regione territorio difesa suolo direttiva alluvioni Possibili osservazioni

18 Direttiva 2007/60/CE - Alluvioni D.lgs. 49/2010 Valutazione e gestione del rischio di alluvioni Mappatura della pericolosità e del rischio alluvionale Parte 2 Bacini Liguri Regione Liguria Settore Assetto del Territorio 22 ottobre 2013

19 LA MAPPATURA DI PERICOLOSITÀ E RISCHIO FASE 2: MAPPATURA DELLE AREE A PERICOLOSITA E RISCHIO DI ALLUVIONE Ai sensi art. 6 d.lgs. 49/2010 BACINI REGIONE LIGURIA DGR 1012 del 5/8/2012

20 LA MAPPATURA DI PERICOLOSITÀ E RISCHIO Mappe di pericolosità: perimetrano le aree geografiche interessate da possibili alluvioni secondo i seguenti scenari: a. Alluvioni rare di estrema intensità, tempo di ritorno fino a 500 anni (bassa probabilità) b. Alluvioni poco frequenti, tempo di ritorno tra 100 e 200 anni (media probabilità) c. Alluvioni frequenti, tempo di ritorno tra 20 e 50 anni (elevata probabilità) Aree inondabili da piani di bacino vigenti

21 Predisposizione mappa pericolosità Perimetrazione sul territorio regionale delle aree inondabili ai 3 tempi di ritorno prescelti derivate dai PAI Mappature aggiornate al giugno classi di pericolosità: P3: Aree allagabili frequenti (H) Tr 50 anni (Tr 30 anni AdB Magra) P2: Aree allagabili poco frequenti (M) Tr 200 anni P1: Aree allagabili rare (L) Tr 500 anni

22 ADB REGIONALE DISTRETTO APPENNINO - SETTENTRIONALE

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24 ADB PO DISTRETTO PADANO

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26 N. B. : IL PAI VIGENTE NON VIENE MODIFICATO Le mappature prodotte non sono associate a normative di salvaguardia o analoghe misure normative Al momento sono propedeutiche alla redazione del Piano di gestione La disciplina di uso del territorio deriva dalle norme dei PAI Le modifiche ed aggiornamenti continuano con le procedure e modalità stabilite dai PAI

27 LA MAPPATURA DI PERICOLOSITÀ E RISCHIO Mappe di rischio: indicano le potenziali conseguenze negative derivanti dalle alluvioni definite nelle mappe di pericolosità Devono essere considerate le seguenti tipologie di beni esposti: - Numero indicativo di abitanti potenzialmente interessati - Infrastrutture e strutture strategiche (autostrade, ferrovie, ospedali, etc) - Beni ambientali, storici e culturali di rilevante interesse - Attività economiche insistenti nell area potenzialmente interessata - Impianti di cui all all. 1 al D.Lgs. 59/2005 e Aree protette potenzialmente interessate individuate all.9 parte III del D. Lgs. 152/ Rivalutazione delle aree a rischio dei piani di bacino vigenti - Stima popolazione esposta

28 LA DIRETTIVA ALLUVIONI E IL D.LGS. 49/2010 Il Rischio di alluvione R = P x E x V = P x D dove: P (pericolosità): probabilità di accadimento (tempo di ritorno) E (elementi esposti): persone e/o beni e/o attività esposte ad un evento naturale; V (vulnerabilità): grado di capacità di un sistema/elemento a resistere all evento naturale; D (danno potenziale): grado di perdita prevedibile a seguito di un fenomeno naturale di data intensità (D=E x V) R (rischio): numero atteso di vittime o danni in conseguenza di un fenomeno di pericolosità P.

29 ELEMENTI ESPOSTI AL RISCHIO ALLUVIONI E DANNO ATTESO Vulnerabilità: uniforme =1 MAPPA DELLE MACROCATEGORIE DEGLI ELEMENTI ESPOSTI A RISCHIO E RELATIVE CLASSI DI DANNO POTENZIALE

30 MAPPA DELL USO DEL SUOLO - SQUADRO

31 MAPPA DELL USO DEL SUOLO - SQUADRO

32 Predisposizione mappa del danno atteso con macrocategorie elementi a rischio Suddivisione degli elementi esposti derivati dalla carta dell uso del suolo e da altri strati informativi ritenuti significativi, quali, ad esempio, scuole, ospedali, impianti IPPC, prelievi ad uso idropotabile, ecc nelle macrocategorie individuate dalle linee guida MATTM Assegnazione a ciascun elemento esposto della relativa classe di danno, in coerenza con linee guida MATTM

33 GLI ELEMENTI IN CIASCUNA MACROCATEGORIA SONO TEMATIZZATI SULLA CLASSE DI DANNO D4 DANNO POTENZIALE MOLTO ELEVATO D3 DANNO POTENZIALE ELEVATO D2 DANNO POTENZIALE MEDIO D1 DANNO POTENZIALE MODERATO O NULLO Matrice per la determinazione della classe di danno in relazione alle macrocategorie ex art. 6 d.lgs. 49/2010 e alle singole tipologie di elementi a rischio, areali, lineari e puntuali.

34 MACROCATEGORIA: STRUTTURE STRATEGICHE E SEDI DI ATTIVITA COLLETTIVE D1 D2 134 TERRENI NON UTILIZZATI E/O ABBANDONATI ALL INTERNO DELLE AREE URBANE 1424 CAMPI DA GOLF D IPPODROMI E SPAZI ASSOCIATI D2 D STRUTTURE PER COMPETIZIONI MOTORISTICHE E SPAZI ACCESSORI 141 AREE VERDI URBANE D4 D CAMPEGGI E STRUTTURE TURISTICO-RICETTIVE 1422 AREE SPORTIVE D4 D4 D PARCHI DI DIVERTIMENTO E AREE ATTREZZATE OSPEDALI SCUOLE

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39 MAPPE DEL RISCHIO

40 Predisposizione mappa rischio La mappa del rischio deve indicare le possibili conseguenze negative su persone e beni in caso di evento A parità di pericolosità, si hanno diverse classi di rischio in relazione alla presenza di elementi a rischio e del loro valore socio-economico Incrocio delle aree allagabili (pericolosità) e degli elementi esposti (danno potenziale) Definizione delle classi di rischio sulla base di una matrice derivata dalle classi di pericolosità e di danno

41 MATRICE UTILIZZATA (MATTM coerente con PAI) CLASSI DI RISCHIO CLASSI DI PERICOLOSITA ' P3 P2 P1 D4 R4 R4 R2 CLASSI DI DANNO D3 D2 R4 R3 R3 R2 R2 R1 D1 R1 R1 R1

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46 STIMA DEL NUMERO INDICATIVO DEGLI ABITANTI POTENZIALMENTE INTERESSATI DAL RISCHIO DI ALLUVIONI

47 Stima dei dati Dati derivanti dal censimento ISTAT 2001 Metodologia semplificata (coerente con scala d analisi): - si è ipotizzata una distribuzione omogenea della popolazione in ciascuna sezione censuaria - è stata assegnata la popolazione in modo proporzionale alla parte della cella interessata dallo scenario di allagamento più ampio (T=500 anni) Numero indicativo di abitanti interessati Stima affetta da una incertezza non trascurabile Rappresentazione cartografica: i dati ottenuti sono stati accorpati per Comune e sono stati tematizzati per classi di numero di abitanti

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49 PROVINCIA DI IMPERIA

50 PROVINCIA DI SAVONA

51 PROVINCIA DI GENOVA

52 PROVINCIA DELLA SPEZIA

53 Esempio stime abitanti a rischio PROVINCIA DELLA SPEZIA

54 AMBITO COSTIERO - Direttiva prevede anche la determinazione di aree a diverse classi di pericolosità (tempi di ritorno) e rischio da inondazione marina - i PAI vigenti non contengono tale individuazione - Piano di Tutela dell Ambiente Marino e Costiero (PTAMC) ex art. 41 lr 20/ Approvato PTAMC dell'ambito costiero n.15 (Tigullio) - Carenza dati di base di dettaglio risorse finanziarie - Si sta provvedendo alla mappatura della pericolosità con un metodo speditivo al fine di valutare la pericolosità nelle zone di costa bassa prioritariamente per le alluvioni frequenti. - Aggiornamento in successive fasi del piano di gestione

55 LA DIRETTIVA ALLUVIONI E IL D.LGS. 49/2010 Consultazione mappature sito internet Regione territorio difesa suolo direttiva alluvioni Referenti: Cinzia Rossi cinzia.rossi@regione.liguria.it Valentina Ratto v.ratto@datasiel.net

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