A) L'adottato deve essere dichiarato in stato di abbandono dal tribunale dei minori

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1 Richiami schematici sull'adozione: Adozione riconducibile a tre tipi: l'adozione vera e propria regolata da una legge speciale (non nel codice civile) questa adozione ha come obiettivo di dare una famiglia ad un bimbo in stato di permanente abbandono morale e materiale e viceversa di permettere a due coniugi di avere dei discendenti. Adozione in casi particolari: ammessa anche da un singolo e serve normalmente a regolare delle particolari situazioni familiari adozione dei maggiori di età: ultima adozione regolata dal codice, ha come scopo principale quello di dare un erede a chi non ne ha, l'adottato mantiene tutti i rapporti con la famiglia di origine. Passaggi base dell'adozione (del primo tipo) si può inquadrare come lo sviluppo di una duplice procedura, convergente negli esiti: A) L'adottato deve essere dichiarato in stato di abbandono dal tribunale dei minori dietro relazione dei servizi sociali, non è necessario essere orfani in quanto i genitori possono essere viventi ma trascurare totalmente il minore. Il disinteresse deve essere sia morale che materiale e può anche non essere volontario, ma deve comunque sfociare in una condizione di abbandono, non deve essere transitorio e non deve essere causato da forza maggiore. La semplice condizione di indigenza non può essere di ostacolo all'esercizio del diritto del minore alla propria famiglia (art. 1 c. 2 l. adozione). Un altro caso è quello del mancato riconoscimento bilaterale alla nascita. B) Gli adottanti in questo caso la coppia che deve essere sposata e convivente da almeno tre anni non in stato di separazione, neppure di fatto, viene esaminata dai servizi sociali ed eventualmente dichiarata idonea all'adozione (o affidamento preadottivo). Con il provvedimento il Tribunale dei minori sceglie fra le coppie che hanno formulato la domanda quella più idonea (adozione nazionale) o dichiara l'idoneità all'adozione (adozione internazionale). La domanda di disponibilità all'adozione decade dopo tre anni dalla presentazione e può essere rinnovata. C) A questo punto interviene l'affidamento pre-adottivo che dura un anno che si conclude con la sentenza di adozione e da esso il minore sarà a tutti gli effetti adottato e inserito nella famiglia. L'eta deve essere superiore di almeno 18 anni e non più di 45 anni questi limiti possono essere superati da uno di due coniugi se ritenuto nell'interesse del minore. Nell'ipotesi in cui l'adozione riguardi un minore non riconosciuto alla nascita, la legge stabilisce che deve essere impossibile risalire ai suoi genitori naturali, in particolare alla madre. Negli altri casi è possibile in casi eccezionali dopo la maggiore età anni negli altri casi e di regola sopra i 25.

2 Le successioni per cause di morte La successione si apre al momento della morte di una persona. L erede è chi ha accettato, anche involontariamente (o meglio tacitamente, ma non inconsapevolmente), l'eredità, ossia il patrimonio ereditario. Quando la persona muore ci sono dei chiamati, che se accettano la successione diventano eredi. Ci possono essere delle persone che ricevono automaticamente dei beni e si chiamano LEGATARI: chi riceve una o più cose determinate, non subentra in tutti i rapporti. Essi possono anche essere degli estranei che ricevono per testamento una cosa determinata. Si parla di erede universale quando si succede in tutto e per tutto nel patrimonio del de cuius, si subentra in tutti i rapporti precedenti del defunto. Se ad esempio si è eredi per la quindicesima parte si riceve la quindicesima parte del'attivo, ma anche dei debiti. Non è cosi facile sapere se una persona è un erede o un legatario, quando la destinazione è di una parte o di tutti i beni, si tratta in questo caso di interpretare la volontà del de cuius. Il legatario non ha bisogno di accettare, subentra subito perché c'è l'assegnazione diretta e perché non subisce i debiti. I chiamati per diventare eredi devono accettare entro i dieci anni dalla morte del de cuius, questo arco di tempo vale per tutti, anche per i successivi chiamati, che eventualmente devono sollecitare quelli che li precedono. L'unica ipotesi in cui questo termine può essere prorogato è quando i precedenti accettano falsificando il testamento del de cuius. L eredità con beneficio d inventario è un modo di ereditare senza il rischio di pagare i debiti. Si fa l inventario di tutti i beni del defunto,si pagano tutti i debiti e solo il residuo va all erede, se non rimane nulla almeno non ci sono pendenze negative. L accettazione col beneficio d inventario è obbligatoria per: -gli interdetti e inabilitati; - i minori. Questo perché essi non possono prendere decisioni che potrebbero essere per loro pregiudizievoli. Ci sono due ragioni per la quale non tutti accettano il beneficio d inventario: - una è morale: infatti non è una dimostrazione di fiducia verso la persona di cui si accetta l eredità; il secondo motivo è perché essa è molto costosa. L accettazione dell eredità

3 Ci sono due strade: una ufficiale, espressa, ed una tacita. L accettazione espressa è una dichiarazione in un atto pubblico o in una scrittura privata di qualificarsi come erede o di accettare l'eredità. Quella tacita è un comportamento da erede: usare i soldi dell eredità. L accettazione, di qualunque tipo, ha effetto fin dall inizio, cioè come se non vi fosse mai stata separazione tra il patrimonio del defunto e l erede. L accettazione non può essere parziale o condizionata. Si può anche rinunciare, ma se lo si fa per un compenso vale come accettazione. Il termine per accettare è di 10 anni. Modi d assegnazione dell eredità I modi di devoluzione sono due: la devoluzione per legge (quando non c'è un testamento o un testamento parziale) e la devoluzione per testamento. Esiste un terzo modo che non è un modo di devoluzione ma un criterio quantitativo di salvaguardia - che mira a garantire un minimo obbligatorio al coniuge,ai figli ed eventualmente ai genitori. Anche quando c'è testamento i parenti più vicini che sono coniuge, figli e ascendenti hanno comunque diritto a un minimo dell'eredità la cosiddetta successione necessaria o quota di legittima. Ovviamente la successione necessaria o la quota di legittima tendono a limitare le disposizioni testamentarie libere da vincoli, che fanno invece parte della quota disponibile. Per calcolare queste quote bisogna tener conto anche delle donazioni fatte in vita dal defunto o de cuius SUCCESSIONE PER LEGGE: si verifica quando non c'è un testamento, quindi il codice stabilisce già le quote di ogni erede che esauriscono tutto il patrimonio ereditario. Le quote partono dai parenti più vicini ed escludono quelli più lontani. Quote principali: Se ci sono 2 figli c'è la divisione del cinquanta per cento. Se c'è un coniuge con un figlio cinquanta per cento al coniuge e cinquanta al figlio. Un coniuge con 2 figli un terzo al coniuge e due terzi ai figli. Vi è anche la rappresentazione cioè la successione per stirpi e più andare avanti all' infinito, ma non si verifica in tutte le situazioni: soltanto per chi e figlio o fratello/a del defunto, con la finalità di tenere il patrimonio nella famiglia. Se non c'è la rappresentazione si applica l' accrescimento cioè la quote degli altri figli si allargano anche a quella di chi non vuole o non può accettare.

4 SUCCESSIONE TESTAMENTARIA: ha un limite nelle quote di legittima: nel testamento non si può disporre liberamente dei beni ma una parte è già bloccata per gli eredi più vicini. I testamenti possono essere di 3 tipi: OLOGRAFO; SEGRETO;PUBBLICO. OLOGRAFO: scritto interamente a mano, sottoscritto e datato dal testatore. SEGRETO: può essere scritto a macchina però deve essere consegnato ad un notaio in busta chiusa davanti a 2 testimoni e deve essere anche datato e sottoscritto. PUBBLICO:detto anche per atto di notaio, viene fatto dal notaio seguendo le indicazioni del testatore, il notaio,naturalmente, consiglia sulla fattibilità giuridica delle sue intenzioni. Anche il testamento pubblico è firmato dal testatore insieme al notaio e dai 2 testimoni. I tre testamenti, se fatti correttamente, hanno la stessa validità. un testamento olografo dell'ultimo minuto, quindi può cancellare totalmente un testamento fatto davanti a un notaio anni prima. Vale sempre l'ultimo testamento. Quando il testamento è nullo, per qualsivoglia ragione, si applicano le regole della successione legittima ma gli eredi possono decidere di dare attuazione al testamento nullo. Per fare testamento bisogna ovviamente essere maggiorenni, essere capaci di intendere e di volere e non interdetti. LEGITTIMA, COLLAZIONE E DIVISIONE Gli eredi necessari hanno delle quote per legge a cui possono rinunciare ma non gli possono essere tolte. Per determinare il valore da attribuire con testamento o come legittima bisogna fare la collazione cioè gli eredi devono contare (rimettendo nel patrimonio) le donazioni che hanno ricevuto in vita; fatta la collazione si calcolano le quote e poi si dovrà fare la divisione. La divisione può già essere fatta,invece,nel testamento. SUCCESSIONI LEGITTIME: sono le successioni per legge e riguardano gli ascendenti collaterali, i discendenti, coniuge e lo stato. I parenti più vicini escludono quelli più lontani. Se ci sono figli succedono in quote uguali, se c'è un coniuge e un figlio metà per uno, se c'è più di un figlio 1/3 al coniuge e 2/3 ai figli, se ci sono gli ascendenti il coniuge si prende 2/3 e gli altri ascendenti o fratelli e sorelle si prendono il terzo che rimane e tra fratelli e sorelle si divide per stirpi, se ci sono genitori e fratelli e sorelle i genitori devono comunque avere diritto a ¼.

5 SUCCESSIONE NECESSARIA: se c'è un figlio solo è bloccata la metà se c'è né più di uno è bloccata 1/3 che viene divisa in parte uguali, se c'è un coniuge e un figlio 1/3 al figlio e 1/3 al coniuge. La quota che rimane otre a queste frazioni si chiama quota disponibile perché è libera nella disponibilità di chi fa il testamento. Se ci sono solo i genitori questi hanno diritto a 1/3, se c'è il coniuge più un genitore il coniuge ha diritto alla metà e i genitori a ¼, il coniuge ha comunque diritto, come integrazione della quota di legittima, ad abitare nella casa familiare. L'unica ipotesi in cui un erede molto vicino è tagliato fuori dall'eredità è quello dell'indegnità (es. chi ha voluto uccidere il testatore). Il testamento che diseredi il figlio può essere contestato dal figlio, ma il figlio non è obbligato a farlo e può accettare di porre in essere anche un testamento che leda, in tutto o in parte, la sua quota di legittima. LA RAPPRESENTAZIONE E LA COLLAZIONE La rappresentazione è la successione per stirpi e non vale sempre ma solo in casi particolari, va in linea retta per i discendenti e in linea collaterale per i fratelli. La collazione è un meccanismo che impone agli eredi di conteggiare le donazioni ricevute in vita come anticipo dell'eredità: ciò al fine di assicurare un trattamento omogeneo tra i diversi successibili e per evitare aggiramenti (elusioni) delle disposizioni sulla legittima. Non tutti sono tenuti alla collazione: soltanto il coniuge ed i figli, legittimi e naturali. DIVISIONE E DONAZIONE Divisione Quando gli eredi accettano l'eredità la loro quota si estende su tutto, la divisione è l'operazione attraverso la quale gli eredi diventano proprietari esclusivi. Attribuisce quindi la proprietà esclusiva su determinati beni. La divisione funziona come una retrodatazione al momento della morte. Donazione La donazione è un contratto tra vivi, non oneroso e no sinallagmatico, perciò viene messa nel libro secondo delle successioni: perché viene fatta senza contropartita, ovvero dai qualcosa senza ricevere niente in cambio. Perché la donazione sia valida deve essere fatta con atto pubblico cioè davanti a un notaio, se non è fatta con atto pubblico non è valida, è totalmente nulla. Le uniche donazioni libere sono quelle fatte in conformità agli usi o ai servizi resi. Le donazioni devono essere accettate sono comunque un contratto perché creano in realtà alcuni vincoli, ad es impongono a chi la riceve di prestare assistenza al donante e di essere tenuti nei suoi confronti, in assenza di altri obbligati, agli alimenti.

6 La donazione può anche essere revocata per sopravvenienza di figli oppure per indegnità (ingratitudine).