La Laguna di Venezia. I Parametri

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1 La Laguna di Venezia La Laguna di Venezia rappresenta un ambiente unico al mondo. È collegata al mare Adriatico attraverso 3 bocche di porto: Chioggia, Malamocco e Porto Lido. Si tratta di un ecotono, un ambiente di transizione, che presenta caratteristiche chimico-fisiche e biologiche che si posizionano a metà tra un ambiente terrestre e un ambiente totalmente marino. La italiana (D. L.vo n. 152/2006) identifica questo tipo di ambienti acquatici come acque di transizione e come tali ne prevede un controllo capillare delle caratteristiche chimico-fisiche e delle caratteristiche dell insieme degli esseri viventi che caratterizzano una determinata zona (biota). In Veneto è l ARPAV -Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione Ambientale del Veneto- che si occupa di programmare e attuare i controlli di, che si sviluppano in una fase di campionamento e in una di analisi. I controlli sono finalizzati a verificare l idoneità delle acque di transizione destinate alla vita dei molluschi. Le due stazioni più vicine a valle Paleazza si trovano nella zona di Treporti (stz ) e nella zona dell isola di S. Erasmo (stz ). Fig. 1 Ubicazione geografica delle stazioni e I Parametri Ossigeno disciolto L ossigeno disciolto che si ritrova nell ambiente acquatico proviene sia dall attività fotosintetica sia dallo scambio gassoso con l atmosfera. La concentrazione dell ossigeno in acqua varia continuamente; questo a causa dei continui processi biologici e chimico-fisici

2 che coinvolgono l ossigeno stesso. La solubilità dell ossigeno in acqua è influenzato da tre fattori: la pressione atmosferica, la salinità e la temperatura dell acqua. In un ambiente acquatico naturale il contenuto di ossigeno è il risultato di un rapporto tra quanto prodotto dall attività biologica, quanto scambiato con l atmosfera e quanto consumato dagli organismi viventi. Si parla di ipossia (scarsa presenza di ossigeno) o anossia (assenta totale di ossigeno) quando il consumo da parte degli esseri viventi è maggiore di quanto prodotto dall attività fotosintetica e di quanto introdotto dall atmosfera. I dati presentati di seguito sono esposti come percentuale di saturazione che si può definire come il rapporto tra il valore teorico di saturazione, a quella data temperatura e salinità dell acqua e quella pressione atmosferica, e il valore effettivamente misurato dallo strumento. Salinità Rappresenta la quantità di sale presente in un litro d acqua. Storicamente questo parametro si esprimeva in grammi di sale per litro d acqua (g/l). Recentemente questa unità di misura è stata sostituita, a livello internazionale, dalla Practical Salinity Scale che indica le salinità in PSU (Practical Salinity Unit). Le acque di mare hanno una salinità di circa 30/35 PSU. Questo vuol dire che se prendo un litro di acqua di mare e la faccio evaporare completamente ottengo 30/35 grammi di sale. Le cosiddette acque dolci (fiumi, laghi, etc.) hanno solitamente dei valori di salinità molto bassi, vicino allo zero. Le acque delle due stazioni prese in considerazione hanno valori prossimi ai valori normalmente misurati in mare aperto. Come già detto la salinità gioca un ruolo importante nella solubilità dell ossigeno in acqua: a parità di temperatura infatti le acque dolci contengono più ossigeno delle acque salate. ph La maggior parte degli organismi viventi vive in ambienti dove il ph varia tra 6,5 a 8,5. Bassi valori di ph possono contribuire alla formazione di sostanze tossiche che contribuiscono a formare condizioni di stress elevato per gli organismi. L acqua salata riesce a mettere in atto un cosiddetto effetto tampone che limita le grosse variazioni nei valori di ph, contribuendo a creare un ambiente di vita stabile. Temperatura Nell ambiente acquatico le variazioni di temperatura (giornaliere e stagionali) avvengono in tempi più lunghi se confrontate con ambienti terrestri (con minori rischi per gli organismi). Ogni variazione di temperatura, infatti, può influenzare in maniera sostanziale la vita degli organismi acquatici, ad esempio la riproduzione, lo sviluppo embrionale, la sopravvivenza delle larve e degli stadi giovanili. Fitoplancton potenzialmente tossico Il fitoplancton è costituito da alghe planctoniche microscopiche con scarsa capacità di movimento autonomo. Vivono per lo più sospese nella colonna d acqua. Le alghe sono organismi, per la stragrande maggioranza, autotrofi. Cioè sono in grado di trasformare materiale inorganico in materia organica attraverso l attività foto sintetica; è per questo che vivono in ambienti raggiunti dalla luce solare. Questi organismi rappresentano, in molti casi, il primo anello della catena alimentare per organismi acquatici come alcuni pesci e alcuni molluschi. Le specie algali tossiche appartengono ai gruppi delle Diatomee e dei Dinoflagellati; questi ultimi sono in grado di produrre delle tossine molto potenti. Tali

3 tossine possono avere effetti nocivi anche sull uomo, che vi può entrare in contatto attraverso l ingestione di molluschi bivalvi che, nell ambito della loro vita, si siano nutriti di queste specie di plancton. Gli effetti tossici sull uomo si sviluppano attraverso sintomi di tipo diarroico, neurologico e paralizzante. Il Ministero della Sanità, a partire dal 1998, ha deciso di sottoporre a controlli periodici le densità algali nelle varie aree geografiche. Mercurio Il mercurio non svolge nessuna funzione fisiologica negli organismi. Risulta molto difficile da depurare una volta che si è accumulato nei tessuti degli organismi (come ad esempio i molluschi) nei quali comunque aumenta la propria concentrazione con l aumentare dell età dell organismo. Piombo Il piombo è contenuto naturalmente nelle acque di mare con concentrazioni che vanno da 0,22 4,2 µg/l. In Italia queste concentrazioni scendono fino a raggiungere valori vicini a 0,07 0,14 µg/l; non svolge nessuna funzione fisiologica negli organismi. Grafici Fig. 2: stz , si nota come la temperatura segua il normale ritmo stagionale. Fig. 3: stz , si nota come la temperatura segua il normale ritmo stagionale. Fig. 4: stz , i valori di salinità non oltrepassano mai il range indicato dalla normativa. Fig. 5: stz , i valori di salinità non oltrepassano mai il range indicato dalla normativa.

4 Fig. 6: stz , i valori di O 2 disciolto sono risultati essere inferiori al limite di in una sola occasione. Fig. 7: stz , i valori di O 2 disciolto sono risultati essere inferiori al limite di in una sola occasione. Fig. 8: stz , i valori di ph si mantengono costantemente all interno del range imposto per. Fig. 9: stz , i valori di ph si mantengono costantemente all interno del range imposto per. Fig. 10: stz , i valori di Hg, ricavati dall analisi di abbondantemente al di sotto del limite imposto per. N.B. Il valore zero è da intendersi come inferiore al limite di rivelabilità. Fig. 11: stz , i valori di Hg, ricavati dall analisi di abbondantemente al di sotto del limite imposto per. N.B. Il valore zero è da intendersi come inferiore al limite di rivelabilità.

5 Fig. 12: stz , i valori di Pb, ricavati dall analisi di abbondantemente al di sotto del limite imposto per. Fig. 13: stz , i valori di Pb, ricavati dall analisi di abbondantemente al di sotto del limite imposto per. Nelle due stazioni di monitoraggio posizionate nei pressi di valle Paleazza, i controlli svolti dall Agenzia Regionale per l Ambiente, dimostrano come le acque del bacino nord della Laguna di Venezia, soddisfano a pieno i parametri di per le acque di transizione destinate alla vita dei molluschi. Si può notare come nel mese di luglio 2008, in entrambe le stazioni, si registrato un valore di ossigeno disciolto di poco inferiore al limite di. Non si può comunque parlare di ipossia ma di una ra flessione dovuta, probabilmente, a un forte sviluppo della vegetazione e del fitoplancton. Un aumento di questiorganismi presso la superficie dello specchio d'acqua comporta una limitazione degli scambi gassosi e quindi anche del passaggio in soluzione dell'ossigeno atmosferico O 2. Inoltre, quando le alghe muoiono vi è una conseguente diminuzione di ossigeno a causa della loro decomposizione.

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