Edilizia rurale 1. Il caso della pianura padana (da Bacchetta 2003)
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- Antonietta Belli
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1 Edilizia rurale 1 Il caso della pianura padana (da Bacchetta 2003)
2 Critica della tradizione Lugli Visione esclusiva dell aspetto monumentale Lettura talvolta strumentale della fonte antica Assillo della definizione cronologica Tipologia basata sul criterio evoluzionistico Ambito geografico limitato (Roma e Lazio, Pompei, Ostia) (comune anche a ADAM 1988)
3 Oggetto della ricerca Tecniche che non usano il cementizio Tecniche in materiali deperibili (usate in assemblaggio) In particolare, per quelle in pietra, definite da Mannoni tecniche complesse (superando la definizione di tecniche disordinate )
4 Tipologia e suoi criteri distinguenti Qualità del materiale e sua posa in opera Assemblaggio (limitato agli zoccoli delle strutture)
5 Modelli Nessuna di queste tecniche è il risultato dell adozione cosciente di un modello Si tratta di una categoria diversa: tecniche di lunga durata, usate da più culture nello stesso tempo, poi modificate ed evolute
6 Cosa ha reso possibile la ricerca Superamento metodologico delle impostazioni precedenti Progredire della tecnica di scavo Migliore documentazione
7 Cosa condiziona/determina l adozione/scelta di una tecnica Reperibilità dei materiali da costruzione nell areale di pertinenza (condizionamento ambientale) Funzione strutturale (valore tecnicofunzionale del materiale) Considerazioni pratico-economiche
8 Ambito della ricerca Cronologia: dal II I secolo a. C. al IV secolo d. C. (con una prevalenza di siti che vanno dalla fine della repubblica al II secolo d. C.) Distribuzione: area padana o medio-padana, cioè la pianura emiliano-romagnola e la Lombardia meridionale con zone confinanti del territorio piemontese, ligure e Veneto centro-meridionale (Cisalpina centrale, regiones VIII, IX, X e XI)
9 Tipologie architettoniche Edifici destinati a uso abitativo in area extra-urbana [ma non solo] Edifici con coperture a tetto
10 Villa urbana (solo funzione abitativa) Villa di Sirmione sul Garda Età giulio-claudia Due tecniche con uso di cementizio: ciottoli, scaglie di calcare locale, fr. laterizi e sole scaglie di calcare abbinate ad angolari in laterizio e blocchi di calcare
11 Villa urbano-rustica (funzione residenziale e produttiva) Villa di Russi, Ravenna Fine I a. C. IV d. C. Due tecniche non cementizie: mattoni sesquipedali su corsi orizzontali e tegoloni riempiti di fr. laterizi legati con malta
12 Villa rustica e/o casa colonica Casa colonica di Calderara di Reno, Bologna Inizio I d. C. fine II d. C. Tecnica: vespaio in fr. di tegole e ciottoli disposti di taglio, fondazioni in corsi di mattoni sesquipedali interi o framm., zoccolo in tegole riempite di fr. laterizi, elevato in materiali deperibili
13 Tecniche preromane Ambito culturale dell Etruria padana (espansione delle popolazioni etrusche dal VI fino alle invasioni celtiche del IV a. C.) Passaggio dalle forme insediative proto-urbane a quelle urbane Persistenza e affinamento delle tecniche di costruzione del VI V a. C., mutuate da epoche precedenti (mattoni crudi dei modulo predefinito e costante)
14 Tecniche preromane Fascia costiera dell Alto Adriatico (Spina, Adria ecc.): sottofondazioni in pali per sostenere strutture a telaio Entroterra (Marzabotto, Casalecchio sul Reno, Sarsina): materiali litici o ciottoli per fondazioni e zoccoli; alzati in incannucciato, tavolati o mattoni crudi Coperture: in tegole, a partire dal V a. C.
15 Spina (FE), strutture lignee di fondazione w a. ww e h rc m a i g o l o m o c. e i g o l o d o t e
16 Marzabotto (B0), tecnica in ciottoli
17 Origini del laterizio cotto Questione controversa dei mattoni crudi e cotti Dati: - In Etruria i laterizi cotti da copertura sono usati a partire dal VII a. C. (in area padana dal V a. C.) - Uso del laterizio crudo in ambiente mesopotamico e greco-mediterraneo sono noti dal Neolitico al Bronzo antico (VII III millennio a. C.) - Laterizio cotto nasce in età ellenistica (fine IV III a. C.) in ambito magnogreco, ambito culturale greco-occidentale
18 Origini del laterizio cotto Italia settentrionale: da fine II I a. C., in coincidenza con la dominazione romana; tra i primi esempi le cinte difensive delle città (Ravenna 2 metà fine III a. C., Aquileia a. C.) Italia centrale e Roma: problematica tra introduzione e uso estensivo - età tardo repubblicana (Coarelli 2000) - epoca augusteo - tiberiana
19 Aquileia (UD), cinta muraria, porta nord
20 Sesquipedale nord-italico Ravenna, cinta, mattoni sesquipedali quadrati (cm 44x45x6) Mattoni detti lidii (nome noto da Vitruvio e Plinio il Vecchio) con piede ionico-attico (cm 45x30x5-6) Influenza dell ambito culturale magnogreco L uso si diffonde a partire dal II a. C.
21 Leganti Assenza di cementizio Malta di calce (non sempre in strutture di epoca romana) Argilla
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