Filetto, il tenero del manzo Una carne da sogno

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1 Filetto, il tenero del manzo Una carne da sogno TERRITORIO e DIVERTIMENTO Trentino in bike: sport, salute e percorsi da scoprire BUON CIBO Non solo 00, ecco le alternative alla farina bianca SALUTE e BENESSERE Dal caffè al pane, la nuova solidarietà Anno 3 - Numero 4 Maggio 2015 Costo 1, una copia omaggio per i possessori di DupliCarD

2 2 PRIMO PIANO Filetto di manzo, una carne ( ) Imbattibile per qualità, la tradizione lo vuole accompagnato da salse elaborate: provatelo in versione nostrana con i formaggi del territorio. Le fette si presentano perfettamente tonde e alte circa tre centimetri: uno spettacolo per gli occhi, al quale si unisce il gusto sopraffino di una carne tenera che si scioglie in bocca al primo assaggio. Il filetto è il taglio di carne bovina più pregiato, per molteplici motivi. Innanzitutto perché il muscolo psoas major, dal quale è ricavato, è poco utilizzato durante la vita dell animale e pertanto risulta tenerissimo essendo molto povero di tessuto connettivo; inoltre è uno dei tagli più piccoli che si ottengono dal bovino adulto: pensate che in ogni esemplare ce ne sono soltanto pochi chilogrammi. Il filetto si trova esattamente nella porzione del muscolo psoas major inserita nella colonna vertebrale, nella parte posteriore della lombata: inizia più

3 3 da sogno o meno in corrispondenza dei reni, dopo le costole, e percorre la colonna fino alla coscia. E formato da una testa, un corpo e una coda, con ogni parte adatta a preparazioni culinarie diverse. La testa, avendo una sezione piuttosto larga, non si presta a ottenere bistecche ma è perfetta per farne sottili fettine di carpaccio o piccoli bocconcini per gli spiedini. La coda si può triturare finemente per le tartare o gli straccetti; dalla parte centrale si ritagliano invece le classiche fette rotonde e spesse, del peso di circa 200 g l una, eleganti porzioni perfette per ricette di sicuro effetto. Per un giorno di festa, filetto ai tre pepi Sfizioso, per le occasioni speciali, è il filetto ai tre pepi: verde, bianco e rosa. La preparazione è semplicissima. Per 4 persone mescolate 2 cucchiai di ognuno dei tre tipi di pepe, poi spalmate ogni fetta di carne con un cucchiaio di senape, salate e cospargete con i grani del tris di pepe da ogni lato; coprite con la pellicola e lasciate riposare al fresco per un ora. Quindi eliminate i grani di pepe, tenendoli da parte, e rosolate la carne, 3 minuti per lato, in una padella in cui avrete fatto sciogliere 40 g di burro. Tenetela poi in caldo in un piatto coperto. Nel frattempo tritate finemente una cipolla e aggiungetela al fondo di cottura della carne con un altra noce di burro: una volta appassita spruzzatela con 50 ml di Cognac, lasciate evaporare, unite 100 ml di panna, qualche goccia di tabasco e i grani di pepe conservati. Sui piatti disponete la carne e irroratela con la salsa cosi ottenuta. Per smorzare il gusto deciso di questo ricco secondo piatto, accompagnatelo con un contorno di verdure: particolarmente adatto è il sapore delicato dei finocchi gratinati. Versione trentina Essendo il filetto abbastanza povero di grassi, si sposa bene con salse a base di burro, panna o ristretti di carne, secondo una tradizione culinaria per lo più francese. Se preferite invece puntare sulla cucina nostrana provatelo con un ottimo formaggio protagonista delle nostre tavole. Ricetta - Filetto di manzo in salsa di DOP Spressa delle Giudicarie su crostone di polenta e gremolata di speck Trentino Procuratevi un filetto di manzo medio, 80 grammi di Spressa delle Giudicarie ridotta a dadini piccoli, 100 g di panna fresca liquida, 80 g di speck Alto Adige affettato, una fetta di polenta fredda, una tazzina da caffè di vino bianco, sale e un cucchiaino di olio extravergine di oliva. Scaldate l olio in una padella antiaderente e adagiatevi la fetta di filetto leggermente salata. Lasciate dorare entrambi i lati e sfumate con il vino bianco. A questo punto aggiungete la Spressa e [ segue ]

4 4 PRIMO PIANO la panna e continuate la cottura fino a quando la salsa raggiunge una consistenza vellutata. Quindi ponete su un piatto il crostone di polenta che avrete nel frattempo grigliato, adagiatevi sopra il filetto e glassatelo con la salsa della cottura. Concludete il piatto cospargendo il tutto con lo speck e assaporatelo con un Teroldego doc. Filetto di manzo al Puzzone di Moena Ricetta Un alternativa con un altro formaggio locale? Eccola. Procuratevi un filetto di manzo medio, una noce di burro, una fetta di Puzzone di Moena, 1 cucchiaio di brodo, un po di farina, olio e brandy quanto basta. Infarinate il filetto e fatelo rosolare in padella con una noce di burro e un filo di olio. Irrorate la carne con un po di brandy e lasciate evaporare. Quindi stendete la fetta di formaggio sulla carne, aggiungete un cucchiaio di brodo, coprite con un coperchio e continuate la cottura fino alla completa fusione del formaggio. Servite accompagnato con vino Cabernet Sauvignon. Solo o ben accompagnato A maggio scelti per voi! La bontà del filetto e delle nostre carni può essere gustata al naturale ma anche in abbinamento a salse, glasse e spezie che ci concedono il piacere di guarnire e rifinire in un attimo il piatto, trasformandola in una vera specialità. D&A Pepe Verde in salamoia Il pepe verde è preparato con i grani acerbi della pianta tropicale del Piper Nigrum. L odore e l aroma sono tipici del pepe fresco, non ancora giunto a maturazione. Da provare in salamoia in abbinamento alle carni. Perfetto per il filetto. Confezione da 60 grammi Il balsamico Trentino Ottenuto dalla cottura a fuoco lento del mosto di uve locali di Gewürztraminer, il balsamico viene invecchiato in botti di 8 legni diversi. Viene travasato una volta all anno per almeno 11 anni con l aggiunta di mosto cotto, per ottenere un prodotto unico e pregiato. Confezione da 250 ml De Nigris Glassa Salsa dal delicato sapore agro-dolce, senza addensanti, zuccheri aggiunti e coloranti, è oggi disponibile anche in una speciale confezione da spremere. Provatela su carne grigliata, risotto ai formaggi, insalate di riso, verdure bollite, patate arrosto, gelato e fragole. Glassa di aceto balsamico 100% naturale 210 grammi Mezzocorona Teroldego Riserva DOC Vitigno autoctono del Trentino, è un rosso di grande carattere, con grado alcolico 13%. Ha un colore rosso rubino e un profumo che ricorda quello della frutta matura, con un gradevole sentore di prugna e di ribes rosso. Il suo sapore corposo e pieno, piacevolmente tannico, si abbina bene al filetto ma anche a bolliti, arrosti di carni rosse, grigliate e formaggi stagionati. Servire a C.

5 PRIMO PIANO 2 Filetto di manzo, una carne da sogno TERRITORIO e DIVERTIMENTO 7 Piste ciclabili in valli incantate 12 Vipiteno, all ombra dell ospedale dei cavalieri 14 Gli eventi più belli: EXPO 2015, tutto il mondo a Milano 16 Ischia e Capri, la bellezza del golfo di Napoli BUON CIBO 18 Non solo 00, ecco le alternative alla farina bianca 22 Linguine di mare con sgombro e limone 27 Nuove miscele Primia, il segreto della cucina casalinga 28 Spressa DOP, formaggio magro e tanto gustoso LE BUONE RICETTE 32 Chips di verdure al forno, lo snack leggero da sgranocchiare 33 Bignè con carpaccio di manzo, Trentingrana e rucola 34 Orecchiette primavera con asparagi e fave fresche 35 Tacos con bistecca di manzo alla griglia 36 Tempura di asparagi 38 Tortini alla fragola con biscotto al cioccolato FALLI IN CASA E RISPARMI 40 Salsa barbecue, gusto vellutato SALUTE, BENESSERE e FAMIGLIA 42 Consigli, trucchi e strategie per non stirare più (o quasi) 46 Minori e gioco d azzardo, come prevenire e curare 50 Verde in casa, quale scegliere? L esperto risponde AMBIENTE E COLLETTIVITÀ 53 Dal caffè al pane, la nuova solidarietà MONDO DUPLICARD da aggiornare---- Sommario 5

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7 TERRITORIO e DIVERTIMENTO 7 Piste ciclabili in valli incantate ( ) Se esiste un paradiso per gli amanti della bicicletta, questo è sicuramente il Trentino-Alto Adige: tra paesaggi mozzafiato e valli ricche di storia e tradizioni, ecco alcuni itinerari per scoprire questa terra in modo alternativo e a misura di famiglia. Una terra, molti colori, la nostra in questa stagione: il bianco dei pendii innevati lascia il posto al verde dei pascoli, al bruno delle montagne, al grigio della roccia e all azzurro dei laghi alpini. Con la bella stagione si riscopre il gusto di stare all aria aperta, di vivere a contatto con la natura, di viaggiare, di esplorare e quale modo migliore se non quello sano, ecologico e un po avventuroso di un bel giro in bicicletta? Nelle valli trentine è possibile farlo, e si può arrivare davvero ovunque pedalando in tutta sicurezza: con una rete di oltre Foto: Ciclisti in Valle di Non di Ronny Kiaulehn - Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. 430 km di piste ciclabili che si estende dalle Dolomiti al Lago di Garda, dall Alto Adige al Veneto, i cicloturisti non hanno che da scegliere. Percorsi adatti a ogni età immersi in paesaggi incantevoli, che si snodano con curve e saliscendi tra boschi e corsi d acqua; ma anche dotati di specifica segnaletica, di punti ristoro e aree sosta, di bici-grill e internet point, di parcheggi e punti di interscambio per facilitare l accesso alle piste anche agli amatori e alle famiglie che viaggiano in treno. Non ci resta che partire. [ segue ]

8 8 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Pista ciclabile della Valle dell Adige, la regina La Valle dell Adige è un percorso obbligato per chi viaggia in bicicletta: con i suoi 82 km è la pista più lunga del Trentino e, costeggiando il fiume Adige, unisce l Alto Adige con Trento per poi proseguire fino al confine con il Veneto. Proprio il capoluogo funge da ideale spartiacque tra il tratto nord e quello sud, dividendo cosi il tracciato in due parti. La prima, con partenza da Salorno, percorre la Piana Rotaliana utilizzando le vecchie strade arginali, attraversando i vigneti di Teroldego e frutteti, per giungere a Trento: è un percorso di 27 km senza particolari dislivelli che si copre in un paio d ore, adatto anche ai bambini. Dopo una visita al centro città si può fare rotta verso sud, imboccando la pista ciclabile della Vallagarina fino a Borghetto sull Adige attraversando Rovereto e toccando diversi punti di interesse come Castel Beseno e il Castello di Sabbionara d Avio. Questa seconda parte, di 45 km, non presenta difficoltà e si percorre in 4-5 ore. Lungo il tracciato c è il bici-grill di Nomi, punto di ristoro per i ciclisti con bar, punto informazioni, fontana e servizi igienici. La via del Brenta, la ciclabile costruita dai romani Nel I secolo dopo Cristo le biciclette non esistevano ancora, ma questa pista invece c era già: era l antica Via Claudia Augusta, la via imperiale romana che conduceva dal Danubio (in Germania meridionale) al Mare Adriatico e che passava proprio lungo la Valle dell Adige e la Valsugana. Con i suoi 80 km, la pista ciclabile della Valsugana costeggia il fiume Brenta da Calceranica, sul Lago di Caldonazzo, fino a Bassano del Grappa, ma il tratto trentino si estende per soli 45 km fino a Grigno (frazione Pianello-Vallon). Il percorso, che dura 5-6 ore, è adatto a qualsiasi cicloamatore poiché presenta un dislivello in salita minimo, che solo in direzione ovest tocca i 290 m. Anche qui non mancano i punti di ristoro, con i bici-grill di Novaledo e Tezze di Grigno in cui è presente anche un info point. Per arrivare in Valsugana bisogna prendere l uscita Trento Centro della A22 del Brennero e poi imboccare la SS 47 fino a Pergine Valsugana. Val di Fiemme e Val di Fassa, la Marcialonga senza sci Due ciclabili che diventano una sola, arrivando a comporre un unico percorso di 35 km tra vette alpine e foreste secolari, teatro di antiche leggende ma anche di un evento ben più recente: la Marcialonga, la più famosa competizione di Foto: Ciclisti sulla pista ciclabile - Valsugana di Ronny Kiaulehn - Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A.

9 9 sci di fondo in Italia. La ciclabile della Val di Fiemme parte da Molina di Fiemme e, correndo lungo le sponde del torrente Avisio, arriva fino a Cavalese con un tragitto tutto in fondovalle che, durante le due ore di pedalata, permette di ammirare le creste dolomitiche del Latemar e del Lagorai. Tra cascate e laghetti la pista giunge, con un dolce dislivello verso monte (che non supera i 500 m), nella frazione di Forno, da cui parte il percorso ciclopedonale della Val di Fassa, uno degli ambienti alpini più suggestivi del Trentino anche per la presenza del ladino, caratteristico idioma locale. L allungo, di soli 10 km, permette di raggiungere Pozza di Fassa circondati dalle alte crode di roccia dei gruppi montuosi Sella e Pordoi. Il percorso, nel suo insieme, è molto attrezzato anche per i bambini, con numerose fontane (dette brenzi) disseminate lungo la via e un punto ristoro al centro del Fondo sul lago di Tesero. Le due valli si raggiungono tramite la A22 del Brennero (uscita Egna/Ora), imboccando poi la SS 48 delle Dolomiti. Foto: Ciclisti in relax - Valle di Non di Ronny Kiaulehn - Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A. Val di Sole, pedalando accanto al trenino storico La ciclabile della Val di Sole è tra le più suggestive del Trentino: 35 km di pista tra chiese, castelli, mulini, seguendo il corso del torrente Noce, affluente del fiume Adige noto per ospitare gare di rafting e canoa/kayak. Il tracciato parte da Mostizzolo e, dopo una gita di 3-4 ore, termina a Cogolo di Pejo: il dislivello di 664 m non è impegnativo, anche se i 7 km finali in Val di Pejo, dalla località Fucine di Ossana alla [ segue ]

10 10 TERRITORIO e DIVERTIMENTO meta, sono tutti in salita e richiedono un minimo di allenamento. Sono due i punti ristoro sulla pista, quello di Ponte Stori e Pellizzano, ma è consigliabile una sosta anche a Malè, capoluogo della valle e Dimaro, altra apprezzabile località turistica. L avventura del viaggio in Val di Sole raddoppia, se si decide di arrivare all imbocco della ciclabile con la famosa Trento-Malè, ferrovia a scartamento ridotto dei primi del 900 ora nota come Dolomiti Express e prolungata fino a Marilleva. Un treno che è una vera e propria attrazione turistica grazie ai paesaggi mozzafiato che attraversa, ma che naturalmente è anche attrezzato per il trasporto degli sci d inverno e delle bici nella stagione estiva. Con l auto la valle è raggiungibile tramite la A22, uscendo a San Michele all Adige e proseguendo in direzione Passo del Tonale con la SS 43 e SS 42. Ricetta tipica Gnoches da Formài Il re culinario della Val di Fassa, si sa, è il Puzzone di Moena; e sono molti i piatti che esaltano il suo sapore deciso e il suo odore intenso. I gnoches da formài si facevano tradizionalmente nei giorni di festa e si dice che gli abitanti di Peni a facciano tuttora i gnoches più grandi della valle. Per fare questo piatto per 6 persone sminuzzate 300 g di Puzzone e impastate il tutto con 3 cucchiai di farina, 2 uova, 1 bicchiere d acqua o latte e un cucchiaino scarso di olio. Formate degli gnocchi con l aiuto di un cucchiaio e cuoceteli in acqua salata, gettandoli al primo bollore in modo che non si sfaldino. Man mano che galleggiano sull acqua, scolateli e conditeli con abbondante burro fuso e grana. Val di Non ciclopedonabile L altopiano della Val di Non è noto per le buonissime mele del Trentino e i suoi marchi storici. Ma non solo: la valle è punto di partenza ideale per escursioni nelle Dolomiti di Brenta, sulla Mendola, sull Ortles, ma anche verso Merano ed è nota per i suoi castelli e i suoi laghi. Come il lago di Tovel, le fortezze Castel Thun, Castel Cles e Castel Valer. E da giugno 2012 questo ricco paesaggio accoglie gli amanti delle due ruote con il nuovissimo tracciato ciclopedonale dell Alta Val di Non, un anello di 25 km che collega i paesi di Malgolo, Romeno, Salter, Cavareno, Sarnonico, Ronzone, Malosco e Fondo per tornare a Romeno attraverso i prati della località Pradiei, quella che in inverno fa da cornice alla famosa Ciaspolada. La pista è perlopiù pianeggiante, ma per gli amanti della mountain bike ci sono delle deviazioni su strada sterrata per un totale di 7 km. La Val di Non è raggiungibile tramite la A22 con l uscita San Michele all Adige o Trento Nord, per poi imboccare il raccordo Trento Nord-Rocchetta in direzione Mezzolombardo. Foto: Valle di Non di Ronny Kiaulehn - Fototeca Trentino Sviluppo S.p.A.

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12 12 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Vipiteno, all ombra dell ospedale La guida turistica Norma Corti Fontana ci racconta la storia di come, da un rifugio di pellegrini, nacque una città ricca di fascino e di tesori artistici. P ( ) uò un ospedale diventare il simbolo di una città? Si, se ci troviamo a Vipiteno, a due passi dal Brennero, da sempre città di passaggio di commerci, eserciti, pellegrinaggi. «Ci sono nata, io, là dentro», racconta con orgoglio Norma Corti Fontana, ex dipendente dell Aci alla frontiera e ora guida turistica della città. Stiamo parlando della Casa della Commenda, uno dei più antichi e pregevoli edifici di Vipiteno. Ex ospedale e prima ancora ospitale, ossia ricovero per i pellegrini, fondato dai cavalieri dell Ordine Teutonico. Una vocazione che appartiene al dna della città altoatesina. «Mentre infatti il nome italiano deriva da Vipitenum, insediamento romano fondato da Augusto durante le campagne di Druso in Germania, quello tedesco, Sterzing, risale al Medioevo. Nel 1180 un vecchio pellegrino storpio, di nome Störz, non più capace di camminare, si fermò qui e fondò un primo insediamento: è lo stesso pellegrino che oggi compare sullo stemma della città». Arrivano i monaci-guerrieri «Qualche tempo dopo il signore della zona, Hugo Von Taufers, costrui un ospizio per i pellegrini, che poi nel 1257 verrà donato ai cavalieri dell Ordine Teutonico» continua. I teutonici? Si, proprio loro, i monaci-guerrieri dalla croce nera. Gli stessi che parteciparono alle Crociate e poi, dalla Germania, costituirono un vasto dominio tra la Prussia, la Lettonia e l Estonia. «I teutonici però non firmarono solo imprese militari: avevano il compito di proteggere i pellegrini in tutti i sensi, anche dandogli un tetto» spiega Corti Fontana. Ecco quindi che nasce questo edificio, riservato ai pellegrini d alto rango: «Quelli più poveri alloggiavano all Ospizio di Santo Spirito, istituito dal borgomastro e poi trasformato nell omonima chiesa con splendidi affreschi quattrocenteschi» racconta. «La Commenda diventerà Con la collaborazione di: NORMA CORTI FONTANA invece un vero e proprio ospedale nell 800, attivo fino al Oggi è la sede del museo e della scuola di musica». Quel dono infame Questo complesso imponente di epoca gotica è dotato di mastio e torri: una vera fortezza. All interno la Sala dei cavalieri ospita una serie di dipinti con la storia dell ordine. Sul soffitto della Stanza del conte sono invece ritratte le varie commanderie (circoscrizioni) teutoniche del Alto Adige. Ma soprattutto il museo ospita le parti a eccezione delle statue, custodite nella vicina chiesa della Madonna della Palude dell altare a portelle di Hans Multscher, il maestro di Ulm che alla metà del 400 le realizzò. «Tavole preziosissime che rappresentano scene della vita di Gesù e della Madonna, in cui sono visibili chiare influenze giottesche» spiega la guida. «Le tavole vennero regalate da Mussolini al numero due del regime nazista, Hermann

13 13 dei cavalieri Un viaggio nelle miniere Non solo commerci e agricoltura. Vipiteno trasse molte delle sue ricchezze anche dalle vicine miniere di Ridanna Monteneve, scoperte nel 1237, dalle quali si estraevano principalmente argento e zinco. Per anni furono le più alte d Europa, poste a metri d altitudine. Rimasero in attività fino al Le miniere sono oggi visitabili raggiungendo Racines: sono disponibili vari percorsi tra la ragnatela di cunicoli che contraddistinguono l impianto, da quelli standard a quelli più avventurosi. Göring, collezionista e predatore di opere d arte, e fecero ritorno a Vipiteno solo nel 1959». Mercanti e contadini «Tra il 400 e il 500, grazie ai commerci, Vipiteno conobbe la sua età dell oro» prosegue l esperta. «L incendio che colpi la città a metà 400 fu lo spunto per una gigantesca ricostruzione e per l abbandono del legno a favore degli edifici in muratura che ancora oggi possiamo ammirare, dal Palazzo Comunale alla Torre delle Dodici». Poi, tra 600 e 700, le rotte dei commerci cambiano e inizia un periodo di decadenza economica: «Fu allora che Vipiteno tornò a essere un centro agricolo. Le paludi del fondovalle vennero bonificate e i pascoli vennero ampliati» spiega. «Nel 1884 nacque la Latteria sociale, che ogni giorno sforna qualcosa come 1,5 milioni di vasetti di yogurt». Alcuni dei passati splendori commerciali, evidentemente, deve essere rimasta nello spirito dei vipitenesi. Le giornate dello yogurt Segnatevi queste date: dal 5 luglio al 2 agosto, come ogni anno Vipiteno festeggia una delle sue specialità che rendono famosa la città più a Nord d Italia, ossia lo yogurt. Degustazioni, piatti a base di questo prodotto, visite ai masi e alla Latteria sociale, la scoperta dei sapori della montagna: gusto e divertimento per tutta la famiglia! Si potranno degustare anche i formaggi di malga, il miele e le altre specialità locali, acquistabili anche presso il nutrito mercato contadino (

14 14 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Gli eventi più belli EXPO 2015, tutto il mondo a Milano ( ) Una cascata di colori e profumi invade Piazza Walther che accoglie la primavera come un vivaio a cielo aperto mentre nel cortile di Palais Campofranco va in scena SpezialItalia. Ogni primavera da 127 anni il centro di Bolzano fiorisce in una fff DA AGGIORNARE Foto di Mark lzano

15 DA AGGIORNARE 15 Dove, come e quando dfdfdsfdf Gli altri eventi da non perdere Tutti i weekend, Gemme di gusto varie località Cinque fine settimana nel pieno dei profumi e dei colori della primavera trentina lungo la Strada del Vino e dei Sapori. Si parte domenica 3 maggio con Briciole sul prato a Rovereto per finire domenica 31 maggio con In baita alle pendici del Lagorai e Cantine aperte. In mezzo trekking saporiti come l evento Camminare con gusto a Cormano Terme il 9 e il 23 maggio e Passeggiando nell Olivaia ad Arco il 17 maggio. Quindici appuntamenti per tutte le età e per tutti i palati. Per il programma completo Sabato 16 maggio, Zodalapina Arco Torna per la quinta edizione la Zodalapina, la gara di soap box rally (automobiline di legno senza motore) in cui i concorrenti si lanciano da località Laghel e, affidandosi alla gravità, passano da largo Pina (da cui il nome della gara) per giungere al traguardo di largo Arciduca Alberto. Un gran premio automobilistico goliardico riservato alle macchinine artigianali che dalle ore 21 alle ore 23 metterà in sfida equipaggi in rappresentanza delle diverse frazioni arcensi. Dal 29 al 31 maggio, Voto di S. Abbondio Dro Una rievocazione storica che si ripete ormai da anni: l intero borgo torna indietro nel tempo, nel 1630, per far rivivere l antico voto fatto dalla comunità a S. Abbondio. Ricco il programma per i tre giorni, ma i momenti più importanti sono previsti per domenica quando il corteo storico composto da più di 100 figuranti sfilerà per le contrade di Ceniga e Dro e alla conclusione verrà distribuito gratuitamente pasta e fasoi e pam de molche. Inoltre durante tutta la rievocazione ci sarà la possibilità di degustare piatti tipici della trazione trentina accompagnati da vini locali sotto gli antichi portici del paese. Per il programma completo Dal 1 maggio al 30 settembre, Escursioni sfiziose Quadro di Parcines Ogni giovedi, venerdi, sabato e domenica dalla stazione a valle della funivia Rio Lagundo nella frazione Quadro di Parcines, partono le escursioni all insegna del gusto. Dalla stazione ci si inoltra sul sentiero a sinistra fino al Mahlbach e da qui fino a raggiungere il ristorante Brünnl dove viene servita la portata principale. Poi si prosegue fino al ristorante Niederhof per gustare il dolce. Si consiglia di partire alle ore 11 per il pranzo e alle 17 per la cena. Il prezzo per piatto principale e dessert è di 29 euro a persona, bevande escluse. Per le iscrizioni: Associazione turistica tel. 0473/ oppure Dal 22 al 24 maggio, Augustour Via Claudia Augusta Resia La bellezza del paesaggio, il divertimento dello sport in compagnia e i piaceri del palato: tutto questo grazie alla manifestazione cicloturistica giunta alla sua seconda edizione. Lungo un percorso di 206 km, diviso in 3 tappe con partenza da Resia, i partecipanti passeranno dall Alto Adige al Trentino su un tracciato in leggere discesa adatto a tutti, anche alle famiglie con bambini. Inoltre i partecipanti potranno contare su punti di ristoro dove riposarsi e rifocillarsi e dove sperimentare la varietà culinaria della regione. Per informazioni e iscrizioni oppure 0473/ Dal 29 al 31 maggio, Festival del gusto - Bolzano I prodotti con il marchio di qualità, le mele Alto Adige e lo speck Alto Adige Igp nonché i vini Alto Adige Doc sono i protagonisti dell evento che per tre giorni trasformerà il centro storico di Bolzano in un vero e proprio percorso dei sensi. I visitatori avranno modo di conoscere le virtù dei 15 prodotti locali di qualità a cui è dedicato un ambiente e uno spazio ad hoc e di scoprirne nuove possibilità di utilizzo in cucina. Il Wineparty Alto Adige e la Colazione allo Spumante Alto Adige andranno a completare il vasto programma del festival. Per informazioni www. festivaldelgusto.it oppure 0471/

16 16 TERRITORIO e DIVERTIMENTO Ischia e Capri, la bellezza del golfo ( ) Si narra che Tifeo, figlio di Ade e Gaia, in un tempo perso nel mito, si ribellò a Zeus. Dopo una dura lotta con il re degli dei, il gigante fu scaraventato in mare dall Olimpo e condannato a sorreggere sulle proprie spalle, per l eternità, il peso dell intera isola d Ischia. Una condanna dolce, se si considera la bellezza dell arcipelago del Golfo di Napoli, consacrata da due gemme: Ischia e Capri. Per quest ultima, prima di scorrerne la descrizione, bastano le parole del poeta cileno Pablo Neruda nella sua poesia Gli amanti di Capri : «L isola sostiene nel suo centro l anima come una moneta». Neruda, che nell isola del Golfo passò un periodo in esilio, come raccontato nel film Il Postino (1994) di Massimo Troisi, è solo una delle grandi personalità che è passata per Capri nei secoli: Pronti a partire HOTEL IL NESPOLO*** CASAMICCIOLA TERME (NA) dal 4/05/2015 al 31/10/2015 Pacchetto 2 o 7 notti in trattamento di pensione completa (mezza pensione nel mese di agosto) in camera doppia, tripla o quadrupla Per scoprire i dettagli dell offerta e molte altre destinazioni, ti invitiamo a consultare il sito Per una fuga al Sud in un bel weekend di maggio, non c è niente di meglio delle due isole che si affacciano sul Golfo di Napoli a partire da 95 a persona da Nerone a Gianni Agnelli, da Graham Greene a Curzio Malaparte, personaggi illustri hanno scelto l isola come buen retiro. Ischia e Capri, due brillanti incastonati in uno dei golfi più belli del mondo che sanno ancora splendere di luce propria. Ischia, isola delle suggestioni L isola più grande del Golfo partenopeo è Ischia, che con i suoi oltre 60mila abitanti è la terza più popolosa d Italia dopo Sicilia e Sardegna. Sarete quindi accolti da un clima mediterraneo, reso ancora più caldo dall accoglienza ischitana: quest isola ospita sei milioni di visitatori l anno ed è quindi pronta a soddisfare i vostri appetiti turistici, considerando inoltre che Ischia è ricca di sorgenti salubri e di numerosi centri termali famosi in tutto il mondo. I luoghi che non potranno mancare nelle vostre visite ischitane sono tanti, noi vi segnaliamo il centro storico di Ischia Ponte, contraddistinto da vicoli e botteghe antiche, mentre per chi vorrà assaporare il gusto autoctono dell isola sarà suggestivo un giro a Ischia Porto, il piccolo borgo di pescatori conservato nel tempo. A Ischia Ponte troverete i due monumenti isolani più famosi: il castello Aragonese e la Cattedrale dell Assunta. Il primo è il luogo più visitato dell isola e risale al 474 a.c. Una volta arrivati in cima ai bastioni avrete l occasione di visitare anche la Foto: Panoramica Golfo di Napoli

17 17 di Napoli Cattedrale dell Assunta: la sua cripta accoglie molti affreschi della scuola di Giotto. Capri, un tuffo azzurro In un tempo antico l isola di Capri (il nome deriva dal latino caprae, che significa esattamente capre ) era legata alla Penisola Sorrentina, poi il mare la divise per sempre dalla terraferma. Approdati nel porto di Marina grande, su questa porzione di terra che ospita cime di media altezza e altipiani, sarete accolti dal profumo dei limoni e delle ginestre. Ma Capri ospita anche luoghi dall incanto nascosto, come le grotte sotto le scogliere utilizzate al tempo dei Romani come ninfei: la più nota è la Grotta Azzurra, l attrazione più nota dell isola, dove i riflessi cristallini vi incanteranno mentre una barchetta a remi vi guiderà nell esplorazione. Tornando con i piedi per terra, immancabile sarà poi la visita alla Certosa di San Giacomo cosi come quella al Belvedere di Tragara. Per i più esigenti è essenziale un giro nella Piazzetta di Capri, celebre ritrovo mondano, cosi come una passeggiata nel centro di Anacapri, l altro paese isolano. A nessuno sfuggiranno poi tre piccoli isolotti rocciosi, poco distanti dalla riva: sono i celebri Faraglioni di Capri, biglietto da visita e cartolina d arrivederci dell isola partenopea. Pasta e fagioli con le cozze Gli spaghetti con le vongole sono un classico della tradizione culinaria del posto. Vengono serviti rigorosamente senza pomodoro e con vongole veraci. Ma se volete provare un piatto tipico della cucina napoletana con un tocco particolare, provate la pasta e fagioli, che nella variante ischitana prevede l aggiunta delle cozze, capaci di dare un sapore insolito alla ricetta. Piatto antico e popolare di riciclo degli avanzi per evitare sprechi in cucina, prevede tra l altro l uso della pasta mischiata, ovvero piccole quantità di paste di diverso tipo nello stesso piatto, mezze penne, fusilli, rigatoni e cosi via. La ricetta classica napoletana prevede che la pasta cuocia nell acqua che si aggiungerà direttamente nella pentola del sugo, in quantità tale da poter essere completamente assorbita al termine della cottura. Questo piatto va servito piuttosto asciutto e non come una minestra liquida. Come arrivare Per Capri come per Ischia, il primo passo è arrivare a Napoli: i viaggi in aereo con compagnia low cost, partendo però dall aeroporto di Venezia Marco Polo, possono costare anche meno di 100 euro a persona (a/r) se prenotati con un certo anticipo. Altrimenti il treno da Verona a Napoli ci si impiega circa 5 ore per circa 100 euro a tratta, costo che si dimezza acquistando il biglietto in anticipo. Arrivati all aeroporto di Napoli Capodichino si può raggiungere il Molo Beverello da dove prendere uno dei tanti traghetti per Ischia. Mentre per Capri ci sono numerosi traghetti e aliscafi che partono da Napoli e Sorrento e in estate anche da Positano, Amalfi e Salerno.

18 18 BUON CIBO Non solo 00, ecco le alternative alla ( ) Integrale, di mais, di riso, di farro: sono tante le opzioni salutari per sostituire la classica bianca. E spesso sono molto più digeribili e nutrienti. Bianca alla vista e soffice come una nuvola al tatto: la farina 00 è sicuramente la più diffusa nelle nostre dispense e negli ingredienti dei cibi che acquistiamo. Ma non è sempre stato cosi : per secoli le classi trentine meno abbienti consumavano pane di segale scure. Le farine bianche si sono diffuse, infatti, solo successivamente perché ritenute più pregiate. Oggi invece possiamo recuperare le tante alternative a disposizione, spesso più nutrienti e salutari, in grado di sostituire o affiancare quella bianca. Pensate ad esempio alla polenta della Valsugana, che si ottiene dalla farina di mais: introdotta nell 800 dalle vicine valli del Veneto e dell Adige, questa farina è stata coltivata massicciamente nella zona fino ai primi anni 60 ed è quindi già patrimonio gastronomico del nostro territorio. Oltre a questa, eccovi dieci alternative. Integrale di frumento Fatta di frumento come la classica 00 ma, a differenza di quest ultima, conserva integralmente la crusca e per questo è molto più generosa di fibre rispetto alla farina bianca. Non solo la farina integrale è la perfetta succedanea della 00 e può infatti sostituirla praticamente in ogni tipo di preparazione, sia dolce che salata. Integrale di mais Usata soprattutto per la polenta e per i dolci meno adatta invece al pane la farina integrale di mais è la scelta ottimale per i pazienti celiaci perché priva di glutine. L integrale di mais è calorica (molto ricca di zuccheri e grassi) ma povera di proteine e di vitamine del gruppo B. D altro canto, contiene a suo vantaggio una buona percentuale di ferro, fosforo, potassio e fibre. Integrale di riso Un altra ottima opzione per i celiaci, visto che è anch essa priva di glutine, è la farina integrale di riso. Può essere utilizzata in qualsiasi tipo di ricetta.

19 19 farina bianca Se ancora non vi bastano... Ecco altre farine facilmente digeribili e nutrienti. Si inizia dalla farina di patate (la fecola), buona per gli impasti dei prodotti da forno e priva di glutine: una caratteristica comune alla farina di soia, ricca di fibre e dal basso indice glicemico. Dal nome esotico, priva di proteine, grassi e fibre, è la maizena, cioè l amido puro del mais, ottimo sostituto della farina classica nell alimentazione dei celiaci. Un nome che evoca il Sud America, come la farina tapioca, molto digeribile e costituita quasi esclusivamente da amido: come la maizena, si utilizza soprattutto da addensante per creme e salse. Infine, vi proponiamo la farina integrale di grano saraceno, ottima per preparare pane, focacce e torte, priva di glutine e ricca di fibre. Come quella di grano saraceno, anche la farina integrale di amaranto non è ricavata da un cereale e anche questa è priva di glutine, abbondante di fibre e con una buona quantità di sali minerali e proteine. Povera di proteine e ricca di amidi, la farina di riso è leggera e facile da digerire. E un buon addensante per la creazione di creme dolci e budini ed è anche un ottima opzione per sostituire la 00 nella preparazione della besciamella. Farina di farro integrale Povera di grassi e ricca di vitamine, la farina di farro integrale è particolarmente indicata per pane e pasta. Ricca di sali minerali, il gusto di questa farina si avvicina molto a quella di frumento, ma è di gran lunga più saziante e digeribile. [ segue ]

20 20 BUON CIBO La farina di castagne La chiamano farina dolce perché lievita ottimamente nella preparazione delle torte ed è quindi adatta per cucinare dolci come il castagnaccio, il plumcake, i biscotti, le frittelle e molti altri. Priva di glutine, è ricca di carboidrati e sali minerali ed è anche utile per la preparazione di pietanze salate. Integrale di avena Meno calorica e più ricca di fibre rispetto alla 00, la farina integrale di avena è ricca di proteine, grassi, fibre solubili e ha un basso indice glicemico. Perfetta per torte, crostate e lievitati e con un migliore potere saziante rispetto alla farina di frumento raffinata. Farina d orzo Dalle proprietà rimineralizzanti, la farina d orzo che contiene glutine è particolarmente indicata nell alimentazione di bambini ed anziani: ideale per creare dolci e dessert. Kamut Una delle alternative diventate più trendy e diffuse: la farina di Kamut è ricca di proteine, zinco, magnesio, vitamine, aminoacidi. Ideale per l alimentazione di bambini, anziani e sportivi perché ricca di calorie, questa farina si adatta bene alla preparazione di pane, pasta o biscotti. Farina di ceci Ricavata dai ceci essicati, ne conserva tutte le proprietà: questa farina è molto versatile in cucina, usata nella preparazione di gnocchi, dolci e pasta. Ricca di minerali e vitamine C e B, la farina di ceci serve anche a diminuire i livelli di colesterolo nel sangue. Farina di segale integrale Nota per la preparazione del diffusissimo pane nero, la farina di segale è molto adatta anche per la realizzazione dei dolci. Ha proprietà lassative e fluidificanti del sangue: ricca di fibre e sali minerali, questa farina è ideale nelle diete per i diabetici, grazie al basso indice glicemico. Nuovo mulino per le farine locali Al comune di Sarnonico (Trento) e probabilmente in tutta la regione non arrivava una notizia cosi da almeno mezzo secolo: la richiesta di aprire un mulino. Eppure Giovanni Pezzini, titolare del panificio Dal Gran al Pan, lo ha fatto. Obiettivo: vendere prodotti con farine dell omonimo mulino che provengono principalmente dalla lavorazione di grano (tenero), orzo, mais e farro. In questo modo i prodotti del mulino di Sarnonico saranno fatti con farine nutrienti e salutari del territorio. Gli Spätzle di grano saraceno Ecco un piatto tipico che usa farina integrale e si abbina a condimenti vari. Procuratevi 150 g di farina di grano saraceno, 50 g di farina 00, 3 uova e sale. Setacciate in una ciotola le due farine, quindi unite le uova, il sale e 80 ml di acqua: mescolate fino ad ottenere una pastella liscia, densa, che deve staccarsi dal mestolo creando grosse gocce e quindi riposare 10 minuti in frigo. Fate bollire l acqua in una pentola e quindi versateci dentro, poco a poco, la pastella filtrata attraverso una grattugia. Una volta che saliranno a galla, i vostri Spätzle dovranno cuocere un minuto e saranno pronti. Ottimi conditi con panna e pancetta.