Sistemi di welfare 4. LE DISUGUAGLIANZE DI REDDITO. A.A Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione
|
|
- Gustavo Mattia Cattaneo
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 A.A Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione Sistemi di welfare 4. LE DISUGUAGLIANZE DI REDDITO Maria Letizia Pruna SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro mlpruna@unica.it
2 Una crescita diseguale Nei tre decenni precedenti la recente crisi economica, i divari retributivi si sono ampliati e la disuguaglianza del reddito delle famiglie è aumentata nella maggior parte dei paesi dell'ocse. Ciò si è verificato anche quando i paesi attraversavano un periodo di crescita sostenuta dell economia e dell'occupazione. (OECD, Divided We Stand: Why Inequality Keeps Rising, dicembre 2011)
3 Le disuguaglianze di reddito oggi Nella maggior parte dei paesi dell'ocse il divario tra ricchi e poveri è al suo livello più alto da 30 anni. Oggi il 10% più ricco della popolazione guadagna 9,5 volte il reddito del 10% più povero; nel 1980 tale rapporto era 7:1 ed è in continuo aumento da allora (F. Cingano, Trends in Income Inequality and its Impact on Economic Growth OECD, 2014). Tuttavia, il rapporto varia molto da un paese all'altro. E molto inferiore alla media OCSE nei paesi nordici e in molti paesi dell'europa continentale, ma supera il 10:1 in Italia, Giappone, Corea e Regno Unito, circa 14:1 in Israele, Turchia e Stati Uniti, e 27:1 in Messico e Cile (OECD, Divided We Stand: Why Inequality Keeps Rising, 2011)
4 Le cause dell aumento delle disuguaglianze L aumento della disuguaglianza del reddito delle famiglie è stata determinata in larga parte dai cambiamenti nella distribuzione di salari e stipendi, che rappresentano il 75% del reddito familiare tra gli adulti in età lavorativa. Con pochissime eccezioni (Francia, Giappone e Spagna), le retribuzioni del 10% dei lavoratori pagati meglio sono aumentate rispetto a quelle del 10% dei lavoratori pagati meno. (OECD, Divided We Stand: Why Inequality Keeps Rising, 2011)
5 Più disuguaglianza, minore crescita economica Mentre un po di disuguaglianza può aumentare l efficienza, rafforzando gli incentivi a lavorare e investire, ricerche recenti suggeriscono che alti livelli di disuguaglianza sono associati a livelli più bassi di crescita economica e a una crescita economica meno sostenibile nel medio termine (Berg e Ostry, 2011; Berg, Ostry, e Zettelmeyer, 2012). Una crescente concentrazione del reddito nella parte superiore della distribuzione può ridurre il benessere di una popolazione, se permette alle persone che guadagnano di più di manipolare il sistema economico e politico in loro favore (Stiglitz, 2012).
6 Declino della sindacalizzazione e aumento delle disuguaglianze Esiste una forte evidenza che tassi inferiori di sindacalizzazione siano correlati con un aumento della fetta di reddito che va al 10% più ricco della popolazione. Nel periodo tale quota è aumentata di circa 5 punti percentuali nelle economie avanzate (F. Jaumotte and C. Osorio Buitron, Power from the People, Finance & Development, March 2015, n. 29) In media, il calo della sindacalizzazione spiega circa la metà dell aumento di 5 punti percentuali della quota di ricchezza per il 10 per cento più ricco. Analogamente, circa la metà dell aumento dell indice Gini relativo ai redditi netti è guidato dalla riduzione della sindacalizzazione.
7 Il ruolo del sindacato nella redistribuzione della ricchezza Il meccanismo che spiega la correlazione tra declino della sindacalizzazione e crescita della concentrazione del reddito tra le fasce più alte di reddito si basa sulla riduzione del potere dei lavoratori: una riduzione dell adesione dei lavoratori ai sindacati riduce il loro potere contrattuale e sposta la bilancia della distribuzione del reddito a favore dei più ricchi, ossia i detentori del capitale. Di conseguenza, il reddito prodotto annualmente si concentra ai livelli più alti della scala salariale, aumentando le diseguaglianze.
8 Il prezzo di una crescente disuguaglianza di reddito Le disuguaglianze di reddito sono legate in primo luogo al lavoro: la grande quota di popolazione esclusa dal lavoro (pur essendo in condizioni di lavorare e pur aspirando a farlo) o intrappolata in lavori poco pagati e poco qualificati determina un enorme spreco di risorse umane (waste of human resources) OECD, Are we growing unequal? New evidence on changes in poverty and incomes over the past 20 years, 2008
9 Agire sul mercato del lavoro Per trovare una giusta soluzione alle crescenti disparità di reddito occorre comprendere le ragioni dell accentuarsi della polarizzazione dei redditi da lavoro. Il progresso tecnologico è stato un motore della crescita economica, ma non tutti i lavoratori hanno potuto coglierne i benefici. Occorre riconoscere che sono stati i lavoratori con più alti livelli d istruzione e meglio remunerati ad ottenere i maggiori vantaggi, mentre i lavoratori meno qualificati sono stati lasciati da parte. (OECD, Divided We Stand: Why Inequality Keeps Rising, 2011)
10 Più posti di lavoro ma occupazione peggiore I mercati del lavoro dei paesi dell OCSE hanno subito profondi cambiamenti e a partire dagli anni 80 sono stati caratterizzati da una serie di riforme volte ad accrescere la flessibilità. Le riforme per liberalizzare i mercati dei beni e dei servizi e aumentare la concorrenza hanno certamente stimolato la produttività e la crescita economica e contribuito a creare un maggior numero di posti di lavoro, ma hanno anche aggravato il divario tra i redditi. Gran parte dei posti di lavoro creati consiste in occupazioni part-time time o scarsamente remunerate. (OECD, Divided We Stand: Why Inequality Keeps Rising, 2011)
11 Maggiore spesa per sostegni al reddito, ma più disuguaglianze L accresciuta disparità delle retribuzioni ha fatto sì che un maggior numero di persone ha dovuto attingere ai sistemi di protezione sociale per mantenere lo stesso livello di vita. Il volume netto della redistribuzione mediante le politiche di sostegno del reddito è in effetti aumentato. Tuttavia, tali politiche non sono state in grado di ridurre la disuguaglianza dei redditi come in passato, a causa dell aumento del numero di persone che hanno avuto bisogno di sussidi.
12 Fonte: Istat, Annuario Statistico Italiano 2014
13 Occupazione assistita e povera I lavoratori in cassa integrazione nel 2014 (Italia): in Cassa Integrazione Ordinaria in Cassa Integrazione Straordinaria in Cassa Integrazione in Deroga Totale: lavoratori a zero ore, con un taglio del reddito pari a circa 4,3 miliardi di euro, ovvero euro netti in meno in busta paga in un anno per ogni singolo lavoratore
14 Le Raccomandazioni politiche fondamentali dal Rapporto OECD L occupazione è il canale migliore per ridurre le disparità. La sfida principale consiste nel creare posti di lavoro qualitativamente e quantitativamente migliori. È essenziale investire nelle risorse umane, un processo che deve iniziare dalla prima infanzia ed essere sostenuto per tutto il ciclo di istruzione obbligatoria. Fornire poi incentivi affinché lavoratori e datori di lavoro investano sulla formazione per tutto l arco della vita. La riforma delle politiche fiscali e previdenziali costituisce lo strumento più diretto per accrescere gli effetti redistributivi. La quota crescente di reddito per la popolazione con le retribuzioni più elevate suggerisce che la sua capacità contributiva è aumentata. In tale contesto, le autorità potrebbero riesaminare il ruolo redistributivo della fiscalità onde assicurare che i soggetti più abbienti contribuiscano in giusta misura al pagamento degli oneri impositivi. L offerta di servizi pubblici gratuiti e di qualità elevata in ambiti quali l istruzione, la sanità e l assistenza familiare riveste un ruolo importante.
15 L indagine Istat (e Eurostat) sui redditi delle famiglie Indagine campionaria annuale su quasi famiglie ( individui) rappresentative della popolazione residente in Italia. Fa parte del progetto, coordinato da Eurostat, EU SILC European Union Statistics on Income and Living Conditions Il reddito viene rilevato sia a livello familiare che individuale 15
16 La definizione di reddito familiare Il reddito netto familiare totale è pari alla somma dei redditi da lavoro dipendente e autonomo, di quelli da capitale reale e finanziario, delle pensioni e degli altri trasferimenti pubblici e privati ricevuti dalle famiglie, al netto del prelievo tributario e contributivo e di eventuali imposte patrimoniali. A partire dal 2007 si utilizza la definizione armonizzata di reddito, che comprende anche l affitto figurativo o imputato (il reddito figurativo delle abitazioni occupate dai proprietari). 16
17 Come si misurano le disuguaglianze nella distribuzione del reddito 1. L indice di concentrazione di Gini è una misura sintetica del grado di disuguaglianza della distribuzione del reddito ed è calcolato sui redditi familiari equivalenti, cioè resi comparabili mediante l applicazione di una scala di equivalenza che tiene conto della diversa composizione delle famiglie. Questo indice è pari a zero nel caso di una perfetta equità della distribuzione dei redditi, nell ipotesi cioè che tutte le famiglie ricevano lo stesso reddito; è invece pari a 1 nel caso di totale disuguaglianza, nell ipotesi che il reddito totale sia percepito da una sola famiglia.
18 Misurare in quinti (o decili) le disuguaglianze di reddito 2. Le famiglie possono essere ordinate dal reddito più basso a quello più alto e poi divise in 5 gruppi (quinti) o in 10 gruppi (decili), ciascuno dei quali comprende rispettivamente un 20% o un 10% di famiglie: il 1 quinto (o il primo decile) comprende il 20% (o il 10%) di famiglie con i redditi più bassi e l ultimo quinto (o decile) quelle con i redditi più alti.
19 La distribuzione del reddito in Italia Nel 2012 la maggioranza delle famiglie residenti in Italia (circa il 62 per cento) ha registrato un reddito netto inferiore all importo medio annuo ( euro, pari a circa euro al mese). Considerando anche il valore mediano, il 50 per cento delle famiglie ha percepito meno di euro annui (2.018 euro mensili). La diseguaglianza nella distribuzione dei redditi è misurata dall indice di concentrazione di Gini che, calcolata escludendo dal calcolo i fitti imputati, è pari a 0,324. Istat, NoiItalia 2015
20 Diseguaglianza dei redditi nei paesi UE (Indice di concentrazione di Gini sui redditi netti familiari esclusi i fitti imputati) - Anno 2013 Istat, NoiItalia 2015
21 La povertà relativa: come viene definita Una famiglia viene definita povera in termini relativi se la sua spesa per consumi è pari o al di sotto della linea di povertà relativa, che viene calcolata sui dati dell indagine sui consumi delle famiglie. Per una famiglia di due componenti è pari alla spesa media mensile per persona e, nel 2013, è risultata di 972,52 euro mensili. Istat, NoiItalia 2015
22 Coefficienti di correzione per la soglia di povertà familiare Istat, La povertà in Italia 2013
23 Istat, La povertà in Italia 2013
24 La povertà assoluta: come viene definita La soglia di povertà assoluta corrisponde, invece, alla spesa mensile minima necessaria per acquisire il paniere di beni e servizi considerati essenziali, nel contesto italiano e per una determinata famiglia, a conseguire uno standard di vita "minimamente accettabile". Le famiglie con una spesa mensile pari o inferiore al valore della soglia (che si differenzia per dimensione e composizione della famiglia, per area territoriale e ampiezza demografica del comune di residenza) vengono classificate come assolutamente povere. Istat, NoiItalia 2015
25 L incidenza della povertà (assoluta e relativa) in Italia La povertà è fortemente associata al territorio, alla struttura familiare (in particolare alla numerosità dei componenti e alla loro età), ai livelli di istruzione e ai profili professionali meno elevati, al genere, all'esclusione dal mercato del lavoro.
26 L intensità della povertà L'intensità della povertà indica, in termini percentuali, quanto la spesa media mensile equivalente delle famiglie classificate come povere sia al di sotto della linea di povertà: indica cioè quanto sono poveri i poveri Nel 2013 è risultata pari al 21,4% e corrisponde a una spesa media equivalente delle famiglie povere pari a 764 euro mensili (nel 2012 era di 793,32 euro mensili). Istat, NoiItalia 2015
27 La povertà in Italia Istat, La povertà in Italia, 2013
28 Istat, La povertà in Italia, 2013
29 Istat, La povertà in Italia, 2013
30 Famiglie in povertà relativa e assoluta per ripartizione geografica in Italia Anno 2013 (per 100 famiglie residenti) Fonte: Istat, Indagine sui consumi delle famiglie
31 Incidenza e intensità della povertà relativa per regione Anno 2013 (valori assoluti e per 100 famiglie residenti) Fonte: Istat, Indagine sui consumi delle famiglie
32 Famiglie in povertà relativa per regione Anno 2013 (per 100 famiglie residenti) Fonte: Istat, Indagine sui consumi delle famiglie
33 Incidenza della povertà relativa per regione (anni ) Istat, NoiItalia 2015
34 Disuguaglianza disuguale La disuguaglianza in Italia può essere considerata l effetto di due fenomeni: - la disuguaglianza tra (between) le diverse aree territoriali (ripartizioni e regioni) - la disuguaglianza interna (within) alle diverse aree territoriali (ripartizioni e regioni) Maurizio Franzini, 2010
35 Ricchezza più diseguale nelle regioni meno ricche La presenza di una disuguaglianza più elevata all interno delle aree con un reddito pro-capite più basso è una caratteristica che non trova riscontro in altri paesi La coesistenza di redditi più bassi e disuguaglianze più elevate indica che le politiche redistributive hanno una scarsa efficacia nelle aree più deboli Maurizio Franzini, 2010
36 Istat, La povertà in Italia 2013
37 Istat, La povertà in Italia 2013
38 Povertà e livelli di istruzione Istat, La povertà in Italia 2013
39 Istat, La povertà in Italia 2013
40 Istat, La povertà in Italia 2013
41 Il trasferimento dei rischi sociali I lavoratori dipendenti sono più interessati da un peggioramento dei loro redditi, esposti ad un maggiore rischio di volatilità/instabilità I redditi dei lavoratori autonomi sembrano invece polarizzarsi tra autonomi ricchi e autonomi poveri In generale si osserva un trasferimento di molti rischi sociali, principalmente quelli connessi alla sicurezza del reddito, dalla società ai singoli.
42 Istat, La povertà in Italia 2013
43 Istat, La povertà in Italia 2013
44 Istat, La povertà in Italia 2013
45 Istat, La povertà in Italia 2013
46 Istat, La povertà in Italia 2013
47 Istat, La povertà in Italia 2013
48 * La tabella completa è disponibile su Istat, La povertà in Italia 2013
49 La povertà in Europa 24% of all the EU population (over 120 million people), are at risk of poverty or social exclusion this includes 27% of all children in Europe, 20.5% of those over 65, and 9% of those with a job Close to 9% of all Europeans live in severe material deprivation - they do not have the resources to own a washing machine, a car, a telephone, to heat their homes or face unexpected expenses 10% of Europeans live in households where no one has a job There is a wide gap in performance between the welfare systems in different EU countries - the best reduced the risk of poverty by 35%, the least effective by less than 15%
50 Indicatore sintetico di deprivazione L indicatore sintetico di deprivazione rappresenta una misura importante nell ambito dell analisi dell esclusione sociale. A partire da una pluralità di indicatori semplici, riferiti a diverse dimensioni del disagio economico, l indicatore sintetico fornisce un utile indicazione sulla diffusione di alcune difficoltà del vivere quotidiano e rappresenta un complemento all analisi condotta in termini di povertà monetaria. Istat, NoiItalia 2015
51 Che cosa misura L indicatore sintetico di deprivazione rappresenta la quota di famiglie che dichiarano almeno tre delle nove deprivazioni riportate di seguito: non riuscire a sostenere spese impreviste; avere arretrati nei pagamenti (mutuo, affitto, bollette, debiti diversi dal mutuo); non potersi permettere una settimana di ferie in un anno lontano da casa, un pasto adeguato (proteico) almeno ogni due giorni, il riscaldamento adeguato dell abitazione, l acquisto di una lavatrice, o di un televisore a colori, o di un telefono, o di un automobile. Istat, NoiItalia 2015
52 Grave deprivazione materiale Recentemente, tra gli indicatori di Europa 2020 è stato proposto un nuovo indicatore (Severe Material Deprivation) che rappresenta la quota di famiglie con almeno quattro deprivazioni sulle nove di riferimento.
53 Deprivazione e disuguaglianze Come altre dimensioni del disagio, anche la deprivazione mostra una forte associazione con il territorio, la struttura familiare, il livello di istruzione e la partecipazione al mercato del lavoro. Il valore dell indicatore è marcatamente più elevato tra le famiglie con cinque componenti o più (34,1 per cento), residenti nel Mezzogiorno (40,8 per cento), con tre o più minori (35,8 per cento), tra le famiglie che vivono in affitto (41,7 per cento). Istat, NoiItalia 2015
54 Famiglie in condizione di deprivazione per ripartizione geografica in Italia - Anno 2013 (per 100 famiglie residenti) Fonte: Istat, Indagine sul reddito e condizioni di vita (Eu-Silc)
55 Famiglie in condizione di deprivazione per regione Anno 2013 (valori assoluti e per 100 famiglie residenti)
56 Welfare italiano: tra i meno efficaci nel contrasto delle disuguaglianze Il sistema di welfare italiano è noto per essere tra i meno efficaci a livello europeo per il contrasto alle disuguaglianze. Nonostante alcune importanti riforme abbiano ridotto la quota di spesa relativa alle pensioni, esso continua a destinare risorse molto scarse a tutela degli altri principali rischi sociali. Le politiche nel corso degli anni hanno, infatti, destinato quote residuali di spesa alle funzioni dedicate al sostegno delle famiglie alla conciliazione dei tempi di vita, alla disoccupazione, al contrasto delle condizioni di povertà e all esclusione sociale, lasciando in gran parte irrisolti i principali problemi che affliggono i soggetti più fragili della nostra società. Il risultato di tali scelte allocative fa sì che l attuale sistema di welfare stenta a contrastare il disagio e il rischio di povertà che le famiglie italiane sperimentano. Il sedimentarsi di tali scelte e la critica fase economica recessiva hanno contribuito a consolidare una situazione difficile per un ampia fetta di popolazione. Fonte: Istat, Rapporto annuale 2014
Sistemi di welfare 4. LE DISUGUAGLIANZE DI REDDITO. A.A. 2013-2014 Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione
A.A. 2013-2014 Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione Sistemi di welfare 4. LE DISUGUAGLIANZE DI REDDITO Maria Letizia Pruna SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro mlpruna@unica.it
DettagliDATI ISTAT Noi Italia
Nel 2013 le famiglie in condizioni di povertà relativa sono il 12,6 per cento, poco più di 10 milioni di individui (16,6 per cento della popolazione). La povertà assoluta coinvolge il 7,9 per cento delle
DettagliCombustibili ed energia. Arredamenti. Servizi san. e. spese per la. salute. eec.
Spesa media mensile ( ) delle famiglie per alimentari e non alimentari negli anni dal 2005 al 2009 2005 2006 2007 2008 2009 Emilia-Roma 2.778 2.880 2.762 2.854 2.799 2.398 2.461 2.480 2.484 2.442 Percentuale
DettagliIl disagio economico delle famiglie
delle famiglie Cristina Freguja Dirigente Servizio Condizioni economiche delle famiglie Cagliari, 17 settembre 2010 Gli indicatori di deprivazione materiale L indagine reddito e condizioni di vita EU-SILC
DettagliQUALCHE DATO SU DISTRIBUZIONE DEL REDDITO E POVERTÀ. (P. Silvestri, 2014-15) 1
Lezione 5.2 QUALCHE DATO SU DISTRIBUZIONE DEL REDDITO E POVERTÀ (P. Silvestri, 2014-15) 1 Fonti Eurostat, l Indagine europea sui redditi e sulle condizioni di vita delle famiglie (Eu-Silc) (European statistics
DettagliReddito e condizioni di vita in Lombardia e nella macroregione del Nord - Anno 2011
Lombardia Statistiche Report N 0 / 17 febbraio 2014 Reddito e condizioni di vita in Lombardia e nella macroregione del Nord - Anno 2011 Sintesi Nel 2010 le famiglie residenti in Lombardia hanno percepito
DettagliPRIMA DI INIZIARE...
PRIMA DI INIZIARE... Nel 2011 l'istat ha stimato che In Italia le famiglie che si trovano in condizioni di povertà relativa sono 2 milioni 782 mila (8 milioni 173 mila individui) e rappresentano l 11,1%
DettagliStime sul costo e sugli effetti distributivi di programmi di contrasto alla povertà. Massimo Baldini (CAPP) Daniele Pacifico (CAPP e MLPS)
Stime sul costo e sugli effetti distributivi di programmi di contrasto alla povertà Massimo Baldini (CAPP) Daniele Pacifico (CAPP e MLPS) Il modello di riferimento Per le simulazioni è stato impiegato
DettagliCon la crisi la povertà assoluta è raddoppiata
Con la crisi la povertà assoluta è raddoppiata Antonio Misiani In cinque anni la crisi economica ha causato la più forte contrazione dal dopoguerra del PIL (-6,9 per cento tra il 2007 e il 2012) e dei
DettagliLA POVERTÀ IN ITALIA. Anno 2012. 17 luglio 2013
17 luglio 2013 Anno 2012 LA POVERTÀ IN ITALIA Nel 2012, il 12,7% delle famiglie è relativamente povero (per un totale di 3 milioni 232 mila) e il 6,8% lo è in termini assoluti (1 milione 725 mila). Le
DettagliRAPIDE. Nel 2001 la spesa media mensile. La povertà in Italia nel 2001 POVERTÀ NEL TEMPO E SUL TERRITORIO. 17 luglio 2002
SOTTO LA SOGLIA DI POVERTÀ IL 12% DELLE FAMIGLIE La povertà in Italia nel 2001 di povertà viene calcolata sulla base del numero di L incidenza famiglie (e relativi componenti) che presentano spese per
DettagliSistema paese e sicurezza economica. Maurizio Franzini Sapienza, Università di Roma
Sistema paese e sicurezza economica Maurizio Franzini Sapienza, Università di Roma I nostri temi Invece di un sistema-paese, un paese diviso e gravato da varie forme di insicurezza economica In che senso
DettagliLA POVERTÀ IN ITALIA. Anno 2011. 17 luglio 2012. INCIDENZA DI POVERTÀ RELATIVA PER RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. Anni 2008-2011, valori percentuali
17 luglio 2012 Anno 2011 LA POVERTÀ IN ITALIA Nel 2011, l 11,1% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 8.173 mila persone) e il 5,2% lo è in termini assoluti (3.415 mila).
DettagliDivided We Stand: Perché la disuguaglianza continua a crescere
Conferenza ISTAT OCSE Roma, 24 Gennaio 2012 Divided We Stand: Perché la disuguaglianza continua a crescere Stefano Scarpetta Vice Direttore della Direzione Lavoro, Occupazione e Affari Sociali, OCSE OECD,
DettagliSCHEDA DATI STATISTICO-ECONOMICI NOVEMBRE 2013. La crisi economica colpisce soprattutto i lavoratori.
SCHEDA DATI STATISTICO-ECONOMICI NOVEMBRE 2013 1 La crisi economica colpisce soprattutto i lavoratori. A luglio 2013 gli occupati sono il 55,9% ossia 22 milioni 509 mila, mentre i disoccupati sono 3 milioni
DettagliSistemi di welfare 9. L ECONOMIA DELLA FAMIGLIA. A.A. 2013-2014 Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione
A.A. 2013-2014 Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione Sistemi di welfare 9. L ECONOMIA DELLA FAMIGLIA Maria Letizia Pruna SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro mlpruna@unica.it
DettagliLA POVERTÀ IN ITALIA. Anno 2013. 14 luglio 2014
14 luglio 2014 Anno 2013 LA POVERTÀ IN ITALIA Nel 2013, il 12,6% delle famiglie è in condizione di povertà relativa (per un totale di 3 milioni 230 mila) e il 7,9% lo è in termini assoluti (2 milioni 28
DettagliLA POVERTÀ IN ITALIA
15 luglio 2011 Anno 2010 LA POVERTÀ IN ITALIA La povertà risulta sostanzialmente stabile rispetto al 2009: l 11,0% delle famiglie è relativamente povero e il 4,6% lo è in termini assoluti. La soglia di
DettagliDossier 3 Le famiglie di giovani e le spese per l affitto
Dossier 3 Le famiglie di giovani e le spese per l affitto Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Luigi Biggeri presso le Commissioni congiunte V del Senato della Repubblica Programmazione
DettagliREDDITO E CONDIZIONI DI VITA
16 dicembre 2013 Anno 2012 REDDITO E CONDIZIONI DI VITA Nel 2012, il 29,9% delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale, secondo la definizione adottata nell ambito della
DettagliMercato lavoro, orari, produttività, salari
Mercato lavoro, orari, produttività, salari Roberto Romano 22 marzo 2012 Sommario Premessa... 2 Rigidità della protezione dell'occupazione... 2 Italia, paese dai bassi salari... 4 Ore lavorate... 5 Costo
DettagliRAPIDE. La povertà in Italia nel 2000 POVERTÀ RELATIVA SUL TERRITORIO. 31 luglio 2001 SOTTO LA SOGLIA DI POVERTÀ RELATIVA IL 12,3% DELLE FAMIGLIE
SOTTO LA SOGLIA RELATIVA IL % DELLE FAMIGLIE La povertà in Italia nel della povertà viene calcolata sulla base del numero di L incidenza famiglie (e relativi componenti) che presentano spese per consumi
DettagliREDDITO E CONDIZIONI DI VITA
10 dicembre 2012 Anno 2011 REDDITO E CONDIZIONI DI VITA Nel 2011, il 28,4% delle persone residenti in Italia è a rischio di povertà o esclusione sociale, secondo la definizione adottata nell ambito della
DettagliSistemi di welfare 10. UN NUOVO WELFARE. A.A. 2013-2014 Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione
A.A. 2013-2014 Corso di Laurea Magistrale in Scienze dell Amministrazione Sistemi di welfare 10. UN NUOVO WELFARE Maria Letizia Pruna SPS/09 Sociologia dei processi economici e del lavoro mlpruna@unica.it
Dettagli4 I LAUREATI E IL LAVORO
4I LAUREATI E IL LAVORO 4 I LAUREATI E IL LAVORO La laurea riduce la probabilità di rimanere disoccupati dopo i 30 anni L istruzione si rivela sempre un buon investimento a tutela della disoccupazione.
DettagliLa notizia presentata come sintesi dello studio è stata che gli italiani risparmiano di
1 di 5 11/09/2011 14:52 LA RICCHEZZA DELLE FAMIGLIE ITALIANE A cura di Roberto Praderi. Come nelle elaborazioni precedenti ci siamo basati su documenti ufficiali, in questa facciamo riferimento allo 2
DettagliDISAGIO ECONOMICO DELLE FAMIGLIE STRANIERE
DISAGIO ECONOMICO DELLE FAMIGLIE STRANIERE Analisi e mappatura del disagio economico delle famiglie in Italia suddivise tra famiglie straniere, miste e italiane GENNAIO 2011 FINALITA DELLO STUDIO Lo studio
DettagliBenessere economico. Fondamentale per la qualità della vita
CAPITOLO Benessere economico Fondamentale per la qualità della vita Ai fini del benessere complessivo, le capacità reddituali e le risorse economiche sono il mezzo indispensabile attraverso il quale un
DettagliReddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010
8 aprile 2011 Reddito e risparmio delle famiglie e profitti delle società IV trimestre 2010 Direzione centrale comunicazione ed editoria Tel. +39 06.4673.2243-2244 Centro di informazione statistica Tel.
DettagliRisparmi e debiti delle famiglie italiane: la forbice
MERCATO IMMOBILIARE: CRISI FINANZIARIA? L indebitamento delle famiglie italiane Giorgio Gobbi Servizio Studi di Struttura Economica e Finanziaria della Banca d Italia 1 Risparmi e debiti delle famiglie
DettagliRipartizione equa dei redditi in Svizzera
SCHEDA D INFORMAZIONE N 1: QUESTIONI SULLA RIDISTRIBUZIONE Ripartizione equa dei redditi in Svizzera Le questioni sulla ridistribuzione, da anni oggetto di discussione in Svizzera, sono alimentate dalle
DettagliCORSO DI MACROECONOMIA
CORSO DI MACROECONOMIA Prof. Giuseppe Travaglini Dott.ssa Elisa Lenti Anno accademico 2014-20152015 TEMI DI RIFLESSIONE MACROECONOMICA L Offerta: Il Pil, la Spesa Aggregata, la struttura produttiva delle
DettagliSTATISTICA ECONOMICA STATISTICA PER L ECONOMIA
STATISTICA ECONOMICA STATISTICA PER L ECONOMIA a.a. 2009-2010 Facoltà di Economia, Università Roma Tre L Indagine sui bilanci delle famiglie italiane è un indagine campionaria condotta (ogni due anni)
DettagliIl 28,4% della popolazione e a rischio di poverta o esclusione sociale.
INCLUSIONE SOCIALE Il 28,4% della popolazione e a rischio di poverta o esclusione sociale. Lo stabilisca l indagine Reddito e condizioni di vita (EU SILC), condotta dall Istat nel 2013. Nel 2013, il 19,1%
DettagliNascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare. Prof. Carlo Borzaga
Nascita, caratteristiche ed evoluzione dei sistemi di welfare Prof. Carlo Borzaga Sommario! alcune definizioni! perché servono politiche di welfare! i principali ambiti di intervento e i modelli di welfare!
DettagliLa povertà in Italia nel 2009
15 luglio 2010 Anno 2009 La povertà in Italia nel 2009 L'Istituto nazionale di statistica comunica i dati relativi alla povertà relativa e assoluta delle famiglie residenti in Italia, sulla base delle
DettagliDossier 4 L accesso alla casa d abitazione in Italia: proprietà, mutui, affitti e spesa delle famiglie
Dossier 4 L accesso alla casa d abitazione in Italia: proprietà, mutui, affitti e spesa delle famiglie Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Luigi Biggeri presso le Commissioni
DettagliI redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna. Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori
I redditi 2012 dichiarati dalle cittadine e dai cittadini di Bologna Alcune disuguaglianze fra generazioni, generi, nazionalità e territori 18 settembre 2014 A Bologna nel 2012 quasi 296.000 contribuenti
DettagliDossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004)
Dossier 7 Il possesso e l acquisto di beni durevoli (1997-2004) Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Luigi Biggeri presso le Commissioni congiunte V del Senato della Repubblica
DettagliLA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA
Direzione Affari Economici e Centro Studi LA QUESTIONE INFRASTRUTTURALE E L ANDAMENTO DELLA SPESA PUBBLICA Il ritardo infrastrutturale italiano è il frutto di scelte di politica economica che da anni continuano
DettagliIL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO
869 www.freenewsonline.it i dossier www.freefoundation.com IL RAPPORTO ISTAT 2014. UN ITALIA ALLO STREMO 29 maggio 2014 a cura di Renato Brunetta EXECUTIVE SUMMARY 2 Lo scorso 28 maggio l Istat ha rilasciato
DettagliL IRPEF del 2007 Alcuni esercizi
Esercizi L IRPEF del 2007 Alcuni esercizi Capitolo III, Lezione 1 Le aliquote e le detrazioni dell Irpef Capitolo III, Lezione 1 SCALA DELLE ALIQUOTE redditi 2007 Scaglioni Al.legalelegale EURO (%) 0-15.000
DettagliDati e informazioni su ricchezza e povertà delle famiglie straniere in Italia nel 2008. Agosto 2011
STUDI E RICERCHE SULL ECONOMIA DELL IMMIGRAZIONE Redditi, consumi e risparmi delle a confronto con le Dati e informazioni su ricchezza e povertà delle in Italia nel 2008 Agosto 2011 1 CONSIDERAZIONI E
DettagliSistema previdenziale. Generalità sul sistema italiano. Corso di Scienza delle Finanze
Corso di Scienza delle Finanze Sistema previdenziale 1 Generalità sul sistema italiano Il sistema pensionistico è un meccanismo redistributivo che trasferisce risorse correntemente prodotte dalla popolazione
DettagliROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO. A cura dell Ufficio Studi Confcommercio
ROADSHOW PMI ECONOMIA, MERCATO DEL LAVORO E IMPRESE NEL VENETO A cura dell Ufficio Studi Confcommercio LE DINAMICHE ECONOMICHE DEL VENETO Negli ultimi anni l economia del Veneto è risultata tra le più
DettagliI REDDITI E IL MERCATO DEL LAVORO NEL FRIULI VENEZIA GIULIA
I REDDITI E IL MERCATO DEL LAVORO NEL FRIULI VENEZIA GIULIA Contributo di Laura Chies Esperta dell Agenzia e Dises - Università di Trieste e di Chiara Donati e Ilaria Silvestri Servizio statistica e affari
Dettagli4I LAUREATI E IL LAVORO
4I LAUREATI E IL LAVORO 4 I LAUREATI E IL LAVORO La laurea riduce la probabilità di rimanere disoccupati dopo i 35 anni L istruzione si rivela sempre un buon investimento a tutela della disoccupazione.
DettagliFigura 1. Povertà relativa, 2002-2009. Fonte: Istat (vari anni), la povertà in Italia
I dati della statistica ufficiale confermano che il contesto locale della provincia di Napoli e dell intera regione Campania si trovano ad affrontare in questi anni una crisi economica e sociale ancora
DettagliL AUMENTO DELLA POVERTÀ
L AUMENTO DELLA POVERTÀ A inizio anno la Banca d Italia ha reso disponibili i dati sui bilanci delle famiglie italiane relativi al 24, frutto dell unica indagine sui redditi disponibile in Italia in grado
DettagliLezione 18 1. Introduzione
Lezione 18 1 Introduzione In questa lezione vediamo come si misura il PIL, l indicatore principale del livello di attività economica. La definizione ed i metodi di misura servono a comprendere a quali
DettagliEducation at a glance 2011 (Uno sguardo sull Istruzione) Nota paese Italia
Education at a Glance 2011 OECD Indicators DOI: http://dx.doi.org/10.1787/eag-2011-en OECD 2011 Sotto embargo fino al 13 settembre alle 11:00, orario di Parigi Education at a glance 2011 (Uno sguardo sull
DettagliDisoccupazione e salario reale
Disoccupazione e salario reale Testo di studio raccomandato: Mankiw, Principi di Economia, 3 ed., 2004, Zanichelli Capitolo 28 La disoccupazione Come si misura la disoccupazione? Come si interpretano i
DettagliL indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e
1 L indagine svolta da AlmaLaurea nel 2013 ha coinvolto quasi 450mila laureati di primo e secondo livello di tutti i 64 atenei aderenti al Consorzio, che rappresentano circa l 80% del complesso dei laureati
DettagliEconomia del Lavoro. Capitolo 8 2 Borjas. La mobilità del lavoro
Economia del Lavoro Capitolo 8 2 Borjas La mobilità del lavoro - 1 US paese molto mobile: tra il 2003 e il 2004, il 2,8% della popolazione si è trasferita tra nello stesso stato e un altro 2,6% tra stati
DettagliDistribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia
22 dicembre 2008 Distribuzione del reddito e condizioni di vita in Italia Anni 2006-2007 Direzione centrale per la comunicazione e la programmazione editoriale Tel. + 39 06 4673.2243-2244 Centro di informazione
Dettagli13 Rapporto sulle Retribuzioni in Italia
Febbraio 2012 13 Rapporto sulle Retribuzioni in Italia Il 13 Rapporto sulle retribuzioni in Italia 2012 fornisce nel dettaglio le informazioni sul mercato delle professioni ed offre una rappresentazione
DettagliVALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1
VALORI ECONOMICI DELL AGRICOLTURA 1 Secondo i dati forniti dall Eurostat, il valore della produzione dell industria agricola nell Unione Europea a 27 Stati Membri nel 2008 ammontava a circa 377 miliardi
DettagliUna prima definizione del fenomeno
Una prima definizione del fenomeno " dovrebbero essere definiti poveri quegli individui, famiglie e gruppi di persone le cui risorse materiali, culturali e sociali sono così limitate da escluderli dallo
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2013/14] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania) 6-1 Struttura della presentazione Domanda e
DettagliLA POVERTÀ NEL MONDO. Circa metà della popolazione mondiale (tre miliardi di persone) vive con meno di due dollari al giorno.
LA POVERTÀ NEL MONDO Circa metà della popolazione mondiale (tre miliardi di persone) vive con meno di due dollari al giorno. Le persone che vivono con meno di un dollaro al giorno sono un miliardo e trecento
DettagliIndividuare le priorità di Going for Growth 2013. Priorità sostenute dagli indicatori
ITALIA Il PIL pro capite ha continuato a contrarsi, collocandosi ben al di sotto della media superiore dell OCSE. Nonostante un aumento dell intensità di capitale, la crescita della produttività del lavoro
DettagliPROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE
PROPOSTE DI SPENDING REVIEW E SOSTENIBILITÀ DEL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE NOTA A CURA DELLA DIVISIONE SALUTE, ORGANIZZAZIONE PER LA COOPERAZIONE E LO SVILUPPO ECONOMICO (OCSE), A SEGUITO DI RICHIESTA
DettagliLe Politiche Pensionistiche. Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012
Le Politiche Pensionistiche Corso di Politiche Sociali Facoltà di Scienze della Formazione Università Milano Bicocca Anno Accademico 2011-2012 In generale la pensione è una prestazione pecuniaria vitalizia
DettagliSOCIOLOGIA. Il lavoro delle donne. Caratteristiche della partecipazione. Conciliazione tra lavoro e famiglia
SOCIOLOGIA Il lavoro delle donne I nodi della partecipazione Il lavoro delle donne Caratteristiche della partecipazione Conciliazione tra lavoro e famiglia Caratteristiche dell occupazione femminile I
DettagliScelte di istruzione e mercato del lavoro. Giorgia Casalone Università del Piemonte Orientale
Scelte di istruzione e mercato del lavoro Giorgia Casalone Università del Piemonte Orientale Perché istruirsi? 1. L istruzione come bene di consumo : mi piace studiare 2.L istruzione come bene di investimento
DettagliEconomia del Lavoro 2010
Economia del Lavoro 2010 Capitolo 7-1 La distribuzione del salario - Introduzione -La distribuzione del salario e del reddito 1 Introduzione Nel mkt del lavoro nazionale non esiste un unico salario, bensì
DettagliITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA. di Giuseppe D Aloia
ITALIA - EUROPA SALARI, PREZZI, PRODUTTIVITA E L EFFETTO DIMENSIONE D IMPRESA di Giuseppe D Aloia 1 - Retribuzioni Lorde di fatto Reali- Industria manifatturiera - Valuta Nazionale (deflazionate con il
DettagliLAVORO IL MERCATO DEL LAVORO IN SICILIA E LE FORZE DI LAVORO POTENZIALI
LAVORO NOTIZIARIO DI STATISTICHE REGIONALI A CURA DEL SERVIZIO STATISTICA DELLA REGIONE SICILIANA IN COLLABORAZIONE CON ISTAT ANNO 6 N.1/2014 In questo notiziario torniamo ad occuparci di mercato del nella
DettagliCERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care
CERGAS Obiettivi e forme d intervento in ambito di long term care di Francesco Longo Milano, 25 settembre 2013 Agenda : I DATI DI SISTEMA LE PRINCIPALI CRITICITÀ DI POLICY LE POSSIBILI VISIONI PER UNO
DettagliPOLITICHE DEL LAVORO [BL, cap.11]
POLITICHE DEL LAVORO [BL, cap.11] Nel mercato del lavoro non contano solo sindacato e RPI: scelte collettive dello Stato Controllare il rischio, stabilizzando salari e occupazione, costa: Esiste disoccupazione
DettagliSCENDE IL PESO DEL FISCO SUL LAVORO IN ITALIA
SCENDE IL PESO DEL FISCO SUL LAVORO IN ITALIA Sulle retribuzioni più basse meno tasse fino a 1.700 euro all anno ================================================= Il cuneo fiscale in Italia è in discesa.
DettagliEconomia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13)
Economia Internazionale e Politiche Commerciali (a.a. 12/13) Soluzione Esame (11 gennaio 2013) Prima Parte 1. (9 p.) (a) Ipotizzate che in un mondo a due paesi, Brasile e Germania, e due prodotti, farina
DettagliLA CASSETTA DEGLI ATTREZZI
Aggiornamento del 29 maggio 2015 I CONTENUTI IL SISTEMA ECONOMICO LA FINANZA PUBBLICA LA SANITA IL SISTEMA ECONOMICO LA CASSETTA DEGLI ATTREZZI IL PIL PIL: DINAMICA E PREVISIONI NEI PRINCIPALI PAESI UE
DettagliCeRGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell Assistenza Sanitaria e Sociale. Nuovi modelli per la Long Term Care?
CeRGAS Centro di Ricerche sulla Gestione dell Assistenza Sanitaria e Sociale Nuovi modelli per la Long Term Care? Giovanni Fosti Vercelli, 4 dicembre 2014 CeRGAS-Bocconi 2 Italia, Francia, Germania, Regno
DettagliIl comportamento economico delle famiglie straniere
STUDI E RICERCHE SULL ECONOMIA DELL IMMIGRAZIONE Il comportamento economico delle straniere Redditi, consumi, risparmi e povertà delle straniere in Italia nel 2010 Elaborazioni su dati Banca d Italia Perché
DettagliLa gestione aziendale, il reddito e il patrimonio
1 di 6 La gestione aziendale, il reddito e il patrimonio Come possono essere classificate le operazioni di gestione? La gestione aziendale è l insieme coordinato di operazioni attraverso le quali l impresa
DettagliIl bilancio per il cittadino - Comune di Napoli. Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo
Il bilancio per il cittadino - Comune di Napoli Marika Arena, Giovanni Azzone, Tommaso Palermo 2 Premessa Il rapporto Civicum-Politecnico di Milano sul Comune di Napoli ha l obiettivo di sintetizzare le
DettagliLa tassazione dei fondi comuni di investimento (*) di diritto italiano
www.abforum.it La tassazione dei fondi comuni di investimento (*) di diritto italiano (*) Quanto viene scritto con riferimento ai fondi comuni di diritto italiano vale anche per le sicav di diritto italiano
DettagliTAV. 1 Popolazione residente nelle Province della Regione Sardegna nel 2001 fonte: Istat
Assessorato dei Trasporti PROVINCIA DI RBONIA-LESIAS TAV. 1 Popolazione residente nelle Sardegna nel 2001 fonte: Istat Variazione percentuale della popolazione delle Province della Regione Sardegna dal
DettagliIl mercato del lavoro in Italia: problemi e proposte di riforma
Febbraio 2012 Il mercato del lavoro in Italia: problemi e proposte di riforma PARTE 1: RIFORME DI IERI E PROBLEMI DI OGGI di Stefano Caria e Paolo Lucchino In questi giorni si parla molto di riforma del
DettagliPerspectiva: previdenza professionale con lungimiranza. Fondazione collettiva per la previdenza professionale
Perspectiva: previdenza professionale con lungimiranza Fondazione collettiva per la previdenza professionale Un futuro sereno grazie a Perspectiva Sfruttare completamente le opportunità di rendimento e
DettagliLe condizioni di accesso ai servizi abitativi nei tempi della crisi
Le condizioni di accesso ai servizi abitativi nei tempi della crisi Francesco Zollino Banca d Italia Servizio Studi di congiuntura e politica monetaria URBANPROMO Torino, 7 Novembe 2013 Le opinioni espresse
DettagliCOMUNICATO STAMPA. 1 Nel 2009 si era registrato un forte calo dei contribuenti che dichiaravano un reddito da lavoro dipendente (-273 mila).
COMUNICATO STAMPA Il Dipartimento delle Finanze pubblica le statistiche sulle dichiarazioni delle persone fisiche (IRPEF) relative all'anno d'imposta 2010, a sei mesi dal termine di presentazione (settembre
DettagliOsservatorio SosTariffe.it ADSL Consumer
Osservatorio SosTariffe.it ADSL Consumer Le tariffe per l abbonamento ADSL in Europa: analisi su prezzi e velocità proposti dai principali Provider europei INDICE p. 1 1. Le tariffe ADSL in Europa e in
DettagliLe risorse pubbliche e il modello per tornare a crescere
Il bilancio delle risorse in Piemonte: recuperare il federalismo fiscale per tornare a crescere Non consiste tanto la prudenza della economia nel sapersi guardare dalle spese, perché sono molte volte necessarie,
DettagliIndagine e proposta progettuale
Indagine e proposta progettuale Silver CoHousing Condividere. Per affrontare positivamente crisi economica e mal di solitudine della terza età Direzione della ricerca: Sandro Polci E noto che la popolazione
DettagliBOX 2.1. La diffusione territoriale del lavoro atipico
BOX 2.1. La diffusione territoriale del lavoro atipico La diffusione delle forme di occupazione atipica e le loro caratteristiche sono piuttosto diversificate a livello territoriale, riflettendo il divario
DettagliProduzione e crescita
Produzione e crescita Il Pil reale pro-capite è una buona misura del benessere di un economia. Quali sono le determinanti della crescita di lungo periodo del Pil reale. I confronti internazionali evidenziano
DettagliI lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia
1 luglio 2015 #lavoro Rassegna Stampa Messaggero Veneto2lug2015 Il Piccolo 2lug2015 TG3 RAI FVG 1lug2015 I lavoratori domestici in Friuli Venezia Giulia Anche in Friuli Venezia Giulia il mercato del lavoro
DettagliDocumento di economia e finanza 2015. Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali
Documento di economia e finanza 2015 Dossier 1 La finanza delle amministrazioni comunali Audizione del Presidente dell Istituto nazionale di statistica, Giorgio Alleva Commissioni riunite V Commissione
DettagliREDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ
9 aprile 2013 IV trimestre 2012 REDDITO E RISPARMIO DELLE FAMIGLIE E PROFITTI DELLE SOCIETÀ Con la pubblicazione dei dati del quarto trimestre del 2012, l Istat diffonde le serie storiche coerenti con
DettagliAnnuario Istat-Ice 2008
Le informazioni statistiche sul Commercio estero e sulle Attività Internazionali delle imprese Luigi Biggeri 1 Struttura della presentazione 1. L Annuario e lo sviluppo delle informazioni statistiche sul
DettagliDecentramento e federalismo
Decentramento e federalismo Teoria economico-finanziaria dell ottimo livello di governo. Principi: ECONOMIA PUBBLICA (6) Le giustificazioni del decentramento e del federalismo sussidiarietà; responsabilità;
DettagliTasso di occupazione per fasce di età. Provincia di Piacenza, 2009 90,3 83,1 77,7 27,6 16,4. 15-24 anni. 25-34 anni. 45-54 anni.
La situazione occupazionale dei giovani in provincia di Piacenza Premessa Una categoria di soggetti particolarmente debole nel mercato del lavoro è rappresentata, di norma, dai lavoratori di età più giovane
DettagliPIL : produzione e reddito
PIL : produzione e reddito La misura della produzione aggregata nella contabilità nazionale è il prodotto interno lordo o PIL. Dal lato della produzione : oppure 1) Il PIL è il valore dei beni e dei servizi
DettagliIl modello generale di commercio internazionale
Capitolo 6 Il modello generale di commercio internazionale [a.a. 2015/16 ] adattamento italiano di Novella Bottini (ulteriore adattamento di Giovanni Anania, Margherita Scoppola e Francesco Aiello) 6-1
Dettagli4I LAUREATI E IL LAVORO
4I LAUREATI E IL LAVORO 4 I LAUREATI E IL LAVORO Meno disoccupati tra i laureati oltre i 35 anni La formazione universitaria resta un buon investimento e riduce il rischio di disoccupazione: la percentuale
DettagliIndice. p. 1. Introduzione. p. 2. Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2. Il costo del gas con la tariffa di Maggior Tutela dell AEEG p.
Gas: le Regioni Italiane con il maggior numero di consumi e quelle con il risparmio più alto ottenibile Indice: Indice. p. 1 Introduzione. p. 2 Il consumo medio annuo pro capite di gas. p. 2 Il costo del
DettagliCAPITOLO 7 LA DISTRIBUZIONE DEL SALARIO
CAPITOLO 7 LA DISTRIBUZIONE DEALARIO 7-1. Valutate la validità della seguente affermazione: il crescente differenziale salariale tra i lavoratori altamente istruiti e quelli meno istruiti genererà dei
DettagliMisurare il costo della vita
Misurare il costo della vita Testo di studio raccomandato: Mankiw, Principi di Economia, 3 ed., 2004, Zanichelli Capitolo 24 Come misurare il costo della vita L inflazione misura l aumento percentuale
Dettagli