ARTICOLO 7 - Aree rurali
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- Aurelio Pucci
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1 ARTICOLO 7 - Aree rurali 1. Il PTRC individua e delimita quattro categorie di aree rurali diversamente disciplinate: a) Aree di agricoltura periurbana nelle quali l'attività agricola viene svolta a ridosso dei principali centri urbani e che svolgono un ruolo di cuscinetto tra i margini urbani, l attività agricola produttiva, i frammenti del paesaggio agrario storico, le aree aperte residuali. b) Aree agropolitane in pianura quali estese aree caratterizzate da un attività agricola specializzata nei diversi ordinamenti produttivi, anche zootecnici, in presenza di una forte utilizzazione del territorio da parte delle infrastrutture, della residenza e del sistema produttivo. c) Aree ad elevata utilizzazione agricola in presenza di agricoltura consolidata e caratterizzate da contesti figurativi di valore dal punto di vista paesaggistico e dell identità locale. d) Aree ad agricoltura mista a naturalità diffusa quali ambiti in cui l'attività agricola svolge un ruolo indispensabile di manutenzione e presidio del territorio e di mantenimento della complessità e diversità degli ecosistemi rurali e naturali. 2. Nel sistema del territorio rurale la pianificazione territoriale ed urbanistica è orientata al principio del minor consumo di suolo e persegue le seguenti finalità: a) garantire la sostenibilità dello sviluppo economico del settore rurale attraverso processi di trasformazione del territorio realizzati con il minor consumo possibile di suolo; b) consentire gli interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica del territorio; b) incentivare la riconversione delle superfici impermeabilizzate con tipologie maggiormente permeabili; c) ammettere favorire il restauro, e la riqualificazione edilizia e funzionale e l adeguamento tecnologico degli edifici esistenti e delle loro pertinenze; c bis) consentire e promuovere e sostenere gli interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica del territorio rurale, anche prevedendo invarianti di natura ambientale, paesaggistica e agricolo-produttiva per gli ambiti più significativi; d) promuovere le pratiche colturali che garantiscano la conservazione dei paesaggi agrari storici e la continuità eco sistemica: al fine della cura e della manutenzione del territorio rurale sono riconosciute, tutelate e favorite le pratiche agricole tradizionali, anche marginali, le produzioni di qualità, le produzioni biologiche e le specificità territoriali; e) prevedere interventi sullo stato eco sistemico attuale e potenziale del territorio rurale al fine del suo mantenimento e del ripristino e potenziamento degli elementi ad alto valore naturalistico esistenti; f) realizzare e recuperare promuovere e sostenere il recupero dei fabbricati abitativi e agricolo produttivi e delle loro pertinenze e consentire la realizzazione di fabbricati abitativi e agricolo produttivi necessari alle aziende agricole Non rientrano nella Variante le tavole di riferimento per l individuazione delle aree agropolitane e rurali. Mancano i riferimenti normativi alle tavole possibile fare osservazione solo alla norma. Parte riportata dal paragrafo Norme del Rapporto Ambientale, pag. 196 > Il riferimento a metodologie per il consumo di suolo non urbanizzato è ribadito nell art. 7 (Aree rurali), comma 2,che declina in modo specifico il concetto di multifunzionalità del sistema di territorio rurale. Vengono infatti, incentivati la riconversione delle superfici impermeabilizzate con tipologie maggiormente impermeabili (vedi lettera b, comma 2, e lettera f comma 4 dell art. 7), il contenimento delle tombinature (lettera g, comma 2 dello stesso articolo) il restauro e l adeguamento tecnologico degli immobili abitativi e agricolo-produttivi necessari alle aziende agricole, ma anche interventi di riqualificazione ambientale e paesaggistica del territorio rurale, prevedendo invarianti di natura ambientale, paesaggistica e agricoloproduttiva per gli ambiti più significativi. Sonoanche promosse le produzioni di qualità e biologiche, le colture tipiche e di pregio. Si rileva che vengono utilizzate terminologie che all interno degli atti di indirizzo per la redazione del PAT hanno significato preciso e alle stesse viene aggiunta l invariante agricolo-produttiva che non trova adeguato riferimento generando confusione.
2 garantendo il loro armonico inserimento nel paesaggio agrario, nel rispetto della struttura insediativa esistente; fbis) prevedere interventi sullo stato eco sistemico attuale e potenziale del territorio rurale al fine del suo mantenimento e del ripristino e potenziamento degli elementi ad alto valore naturalistico esistenti; g) tutelare di norma, la visibilità dell acqua superficiale nella rete idraulica naturale e di bonifica, limitando le tombinature ai soli casi ove ne sia dimostrata la necessità, nonché negli specchi acquei, per conservare la complessità ecologica e paesaggistica dei luoghi; h) localizzare le linee preferenziali di lo sviluppo insediativo e i corrispondenti limiti fisici all edificazione nel territorio rurale preferibilmente nelle aree agropolitane e periurbane e nel rispetto della funzionalità delle aziende agricole, con particolare riferimento alle aziende professionali; i) garantire favorire e la permanenza di attività di accoglienza e servizio, privilegiando interventi di restauro e riqualificazione edilizia e territoriale, con particolare riferimento all insediamento delle attività agrituristiche, alla commercializzazione di vicinato ( chilometro zero ) e all agricoltura sociale da parte delle imprese agricole o di altri soggetti, come definito da specifica disciplina regionale. Non sembra una norma da PTRC > limitando la tombinatura comunque elementi che si raffrontano con competenze specifiche> stralciare. recuperare regolamento acque superficiali comunque non è una indicazione di valenza paesaggistica.; neppure la lettera h) sembra una norma paesaggistica in quanto da precise disposizioni di tipo urbanistico; quale tutela per le aree agricole?? Ancora la Tavola di riferimento non è compresa nella variante paesaggistica Parte riportata dal paragrafo Norme del Rapporto Ambientale, pag. 196 > Con discutibili implicazioni ecologiche e ambientali si presenta la lettera h),comma 2, dell art. 7, (Aree rurali). Anche se i contenuti della lettera h) potrebbero essere più coerentemente trasferiti nell art. 9 (Aree agropolitane), la previsione di localizzare le linee preferenziali di lo sviluppo insediativo e i corrispondenti limiti fisici all edificazione sembrano contraddire il riconoscimento di invarianti di natura ambientale, indebolire le ipotesi di contenimento di consumo di suolo e ridurre la funzionalità delle stesse aziende agricole, sociali o agrituristiche soprattutto quelle professionali. Questo orientamento viene ribadito (anche se in modo contorto e in parte contraddetto dalla lettera d) dell art. 7) dalla lettera a),comma 4, dello stesso articolo, ove la riqualificazione di ambienti degradati in aree rurali viene resa funzionale a cambi di destinazione d uso e a nuovi sviluppi insediativi o ad infrastrutture.pur nei limiti dei parametri SAU. La riqualificazione di contesti rurali degradati potrebbe essere funzionale a strategie di riqualificazione ambientale, rafforzandone il carattere rurale. 3. Nel sistema del territorio rurale i Comuni specificano, ai sensi dell articolo 43 della legge regionale n. 11del 2004, la delimitazione delle aree del sistema rurale individuate dal PTRC individuando, altresì, i limiti fisici alla nuova edificazione nelle aree di agricoltura periurbana e nelle aree agropolitane. 4. Nelle aree rurali nella predisposizione e adeguamento degli strumenti di pianificazione urbanistica i Comuni devono: a) verificare l impossibilità di recupero, riqualificazione e/o riconversione di aree e/o insediamenti degradati e/o non utilizzati e impropri, preventivamente all individuazione di aree a uso agricolo o suoli naturali da destinare a nuovi sviluppi insediativi o ad infrastrutture, e comunque solo a seguito del completamento di almeno il 60% delle aree già previste dagli strumenti urbanistici vigenti alla data di adozione del piano e assicurando il rispetto dei limiti al consumo di suoli agricoli definiti ai sensi dell art. 13, comma 1, lett. f) della L.R. n. 11/2004; Specificare quali zone contribuiscono alla formazione della percentuale del 60%. Specificare il significato e l ambito di applicazione di completamento ed aree. Precisare la relazione con la Delibera SAU regionale. SU QUALI STRUM.URB. considerando i limiti alla pianificazione comunale imposti dall art. 48 della LR 11/2004 in assenza di PAT Comma 4: - Lett. a) Sostituire completamento con urbanizzazione - Lett. a) Sostituire aree con ZTO di tipo C2 e D di espansione - Lett. a) aggiungere le parole con il PAT. - Lett. e) aggiungere previa verifica dello stato di inquinamento dei suoli. - Lett. h) sostituire con particolare considerazione dell ampiezza delle superfici di copertura caratterizzanti le varie tipologie di edilizia rurale con con particolare attenzione all inserimento armonico nel
3 b) individuare misure incentivanti per disincentivare il consumo di nuovi suoli agricoli e naturali e per favorire il recupero, la riqualificazione e/o la riconversione di aree e/o insediamenti degradati e/o non utilizzati e impropri o in stato di abbandono; c) al fine del recupero del patrimonio di edilizia rurale esistente, facilitare i cambi di destinazione d uso degli edifici rurali ritenuti compatibili con l esercizio dell attività agricola, tenuto conto delle caratteristiche delle aree e delle tipologie delle attività insediate; d) individuare, ai sensi dell art. 43, comma 2, lett. d), della L.R. n. 11/2004, misure per incentivare il riutilizzo a fini agricoli-produttivi degli edifici non più funzionali alle esigenze delle aziende agricole, da parte di altre aziende agricole; e) prevedere misure per restituire all uso agricolo suoli urbanizzati o occupati da strutture e infrastrutture non utilizzate o in stato di abbandono; f) limitare la trasformazione delle aree agricole con buone caratteristiche agronomiche e investite a colture tipiche e di pregio in zone con destinazione diversa da quella agricola, al fine di garantire nelle medesime la conservazione e lo sviluppo delle attività agricole e zootecniche. Nei casi in cui si rendano necessarie trasformazioni territoriali con sottrazione di colture effettivamente dedicate a produzioni agro-alimentari tipiche e di qualità, prevedere interventi di compensazione generando una superficie con valore agricolo o agro-ambientale equivalente a quella occupata e trasformata; g) nella realizzazione di opere, impianti o strutture garantire ove possibile la permeabilità delle aree esterne scoperte, prevedendo soluzioni idonee a favorire l infiltrazione delle acque meteoriche nel terreno; h) mettere a punto misure per favorire l installazione di impianti fotovoltaici sugli edifici e sui manufatti rurali, integrandoli al fine di integrarli architettonicamente, con particolare considerazione dell ampiezza delle superfici di copertura caratterizzanti le varie tipologie di edilizia rurale. Parte riportata dal paragrafo Norme del Rapporto Ambientale, pag. 197 > Il recupero del patrimonio di edilizia rurale esistente può avvenire con variazioni di destinazione d uso compatibili con le caratteristiche delle aree e delle tipologie delle attività insediate (articolo 7, comma 4, lett.b ). Positivi impatti su ambiente e multifunzionalità agricola possono generare le misure per incentivare il riutilizzo a fini agricoli-produttivi degli edifici non più funzionali delle aziende agricole, da parte di aziende agricole diverse (lettera c, comma 4, art. 7). Queste misure richiedono, comunque, una attenta valutazione di possibili variazioni della dimensione aziendale e degli indirizzi colturali e/o zootecnici. La lettera e) dell art. 7 riconosce l importanza ecologica i paesaggistica di colture e zootecnica di qualità anche in zone con destinazione diversa da quella agricola al punto da prevedere interventi di compensazione nel caso di sottrazione di superficie utile. Al di là della evidente implicazione in materia di stima ed uso della Sau questo riconoscimento rafforza gli orientamenti favorevoli alla agricoltura urbana. La lettera g) dell art. 7 affront esplicitamente la competizione fra politiche energetiche e politiche agricole, quando obbliga a delimitare le aree non idonee alla realizzazione di impianti alimentari da fonti di energia rinnovabili e a dare la priorità al riutilizzo di aree degradate da attività antropiche tra cui i siti industriali, cave discariche ai sensi del Titolo V del D. Lgs. 152/2006. In lettera h) dello stesso articolo si subordina al rispetto dei caratteri architettonici e tipologici dell edilizia rurale l installazione di impianti fotovoltaici su edifici e manufatti rurali. La compatibilità dello sviluppo urbanistico con le attività agricole viene ribadita nelle aree di agricoltura periurbana, nelle aree agropolitane e (dove viene eliminato l obbligo di individuar gli ambiti in grado di sostenere la presenza degli impianti di produzione di energia rinnovabile, art. 9), nelle aree ad elevata utilizzazione agricola e nelle aree di agricoltura mista e naturalità diffusa. In queste aree sono favorite attività di commercializzazione di vicinato ( chilometro zero ) da parte di imprese agricole (lettera j, comma 2, articolo 7). - contesto di edilizia rurale. ARTICOLO 8 - Aree di agricoltura periurbana 1. Nelle aree agro-politane in pianura la pianificazione territoriale ed urbanistica viene svolta perseguendo le seguenti finalità nella predisposizione e adeguamento degli strumenti di pianificazione urbanistica i Comuni devono: a) garantire lo sviluppo urbanistico attraverso l esercizio non conflittuale delle Comma 1:
4 attività agricole assicurare la compatibilità dello sviluppo urbanistico con le attività agricole; b) individuare modelli funzionali alla organizzazione di sistemi di gestione e trattamento dei reflui zootecnici e garantire l applicazione, nelle attività agrozootecniche, delle migliori tecniche disponibili per ottenere il miglioramento degli effetti ambientali sul territorio; c) individuare gli ambiti territoriali in grado di sostenere la presenza degli impianti di produzione di energia rinnovabile; d) prevedere, nelle aree sotto il livello del mare, la realizzazione di nuovi ambienti umidi e di spazi acquei e lagunari interni, funzionali al riequilibrio ecologico, alla messa in sicurezza ed alla mitigazione idraulica, nonché alle attività ricreative e turistiche, nel rispetto della struttura insediativa della bonifica integrale, ai sistemi d acqua esistenti e alle tracce del preesistente sistema idrografico-naturale. 2. Nell ambito delle aree agropolitane i Comuni stabiliscono le regole per l esercizio delle attività agricole specializzate (serre, vivai), in osservanza alla disciplina sulla biodiversità e compatibilmente alle esigenze degli insediamenti, secondo criteri che saranno forniti da apposite linee guida regionali. 1. Nelle aree agro-politane in pianura la pianificazione territoriale ed urbanistica viene svolta perseguendo le seguenti finalità nella predisposizione e adeguamento degli strumenti di pianificazione urbanistica i Comuni devono: a) garantire lo sviluppo urbanistico attraverso l esercizio non conflittuale delle attività agricole assicurare la compatibilità dello sviluppo urbanistico con le attività agricole; b) individuare modelli funzionali alla organizzazione di sistemi di gestione e trattamento dei reflui zootecnici e garantire l applicazione, nelle attività agrozootecniche, delle migliori tecniche disponibili per ottenere il miglioramento degli effetti ambientali sul territorio; c) individuare gli ambiti territoriali in grado di sostenere la presenza degli impianti di produzione di energia rinnovabile; d) prevedere, nelle aree sotto il livello del mare, la realizzazione di nuovi ambienti umidi e di spazi acquei e lagunari interni, funzionali al riequilibrio ecologico, alla messa in sicurezza ed alla mitigazione idraulica, nonché alle attività ricreative e turistiche, nel rispetto della struttura insediativa della bonifica integrale, ai sistemi d acqua esistenti e alle tracce del preesistente sistema idrografico-naturale. ARTICOLO 9 - Aree agropolitane Comma 1: 2. Nell ambito delle aree agropolitane i Comuni stabiliscono le regole per l esercizio delle attività agricole specializzate (serre, vivai), in osservanza alla disciplina sulla biodiversità e compatibilmente alle esigenze degli insediamenti, secondo criteri che saranno forniti da apposite linee guida regionali. 1. Nell ambito delle aree ad elevata utilizzazione agricola la pianificazione ARTICOLO 10 - Aree ad elevata utilizzazione agricola
5 territoriale ed urbanistica viene svolta perseguendo le seguenti finalità nella predisposizione e adeguamento degli strumenti di pianificazione urbanistica i Comuni devono: a) favorire il mantenimento e lo sviluppo del settore agricolo anche attraverso la conservazione della continuità e dell estensione delle aree ad elevata utilizzazione agricola limitando la penetrazione in tali aree di attività in contrasto con gli obiettivi di conservazione delle attività agricole e del paesaggio agrario; b) favorire la valorizzazione delle aree ad elevata utilizzazione agricola attraverso la promozione della multifunzionalità dell agricoltura e il sostegno al mantenimento della rete infrastrutturale territoriale locale, anche irrigua; c) favorire la conservazione e il miglioramento della biodiversità anche attraverso la diversificazione degli ordinamenti produttivi e la realizzazione e il mantenimento di siepi e di formazioni arboree, lineari o boscate, salvaguardando anche la continuità eco sistemica; d) garantire l eventuale assicurare la compatibilità dell eventuale espansione della residenza anche attraverso l esercizio non conflittuale delle con le attività agricole zootecniche; e) limitare la trasformazione delle zone agricole in zone con altra destinazione, con particolare riferimento ai grandi impianti produttivi, al fine di garantire la conservazione e lo sviluppo dell agricoltura e della zootecnia, nonché il mantenimento delle diverse componenti del paesaggio agrario in esse presenti; f) prevedere se possibile, nelle aree sotto il livello del mare, la realizzazione di nuovi ambienti umidi e di spazi acquei e lagunari interni, funzionali al riequilibrio ecologico, alla messa in sicurezza ed alla mitigazione idraulica, nonché alle attività ricreative e turistiche, nel rispetto della struttura insediativa della bonifica integrale, ai sistemi d acqua esistenti e alle tracce del preesistente sistema idrografico. 1. Nell ambito delle aree di agricoltura mista a naturalità diffusa la pianificazione territoriale ed urbanistica viene svolta perseguendo le seguenti finalità nella predisposizione e adeguamento degli strumenti di pianificazione urbanistica i Comuni devono: a) favorire lo sviluppo il miglioramento e l utilizzazione delle aree di agricoltura mista a naturalità diffusa in ragione degli elementi che le caratterizzano, con particolare riguardo alla funzione di aree di connessione ecologica, orientandone le trasformazioni verso il mantenimento o accrescimento della complessità e diversità degli ecosistemi rurali e naturali; b) favorire l applicazione la definizione di metodi, criteri e iniziative da intraprendere al fine di valorizzare il ruolo dell agricoltura nel mantenimento delle diverse specificità territoriali e della conservazione del paesaggio agrario in quanto valore aggiunto delle produzioni agricole tipiche e di qualità; c) favorire la fruizione a scopo ricreativo, didattico-culturale e sociale delle aree di agricoltura mista a naturalità diffusa, individuando una rete di percorsi, garantendone la continuità e la manutenzione, prevedendo il recupero di strutture esistenti e l eventuale realizzazione di nuove strutture ecocompatibili da destinare a funzioni di supporto, in prossimità delle quali si possano individuare congrui spazi ad uso collettivo; ARTICOLO 11 - Aree di agricoltura mista a naturalità diffusa Comma 1:
6 d) limitare le sistemazioni agrarie che comportino rimodellazioni del terreno dalle quali risulti sensibilmente alterato il carattere identitario dei luoghi; e) garantire, attraverso adeguate scelte localizzative, la compatibilità degli interventi di agricoltura intensiva con quelli relativi all agricoltura specializzata biologica.
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