ALLEGATOA alla Dgr n del 08 luglio 2008 pag. 1/6

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1 giunta regionale 8^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n del 08 luglio 2008 pag. 1/6 PROGETTO SPERIMENTALE SULLA PRODUZIONE, LAVORAZIONE E VENDITA DI CARNI AVICUNICOLE E CARNI SUINE TRASFORMATE. Titolo I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1. Ambito di applicazione 1. Il presente progetto disciplina la produzione, la lavorazione e la vendita al consumatore finale di carni fresche avicunicole e carni suine trasformate e stagionate ottenute dall allevamento degli animali nella propria azienda. 2. La presente disciplina si applica anche nel caso in cui le attività di cui al comma 1 vengano esercitate da persone che non sono imprenditori agricoli, purché l'attività agricola non venga svolta in forma imprenditoriale. 3. Detto progetto coinvolge il territorio Regionale, viene condotto sotto il controllo dell Unità di Progetto, con la collaborazione degli altri enti istituzionalmente competenti (competenti Servizi delle Az. ULSS, IZS ecc.) troverà realizzazione nell arco di due anni, in particolare per quanto attiene i quantitativi che possono essere lavorati dal produttore primario e la semplificazione delle procedure amministrative Art. 2. Definizioni Ai fini dell'applicazione del presente progetto si intende per: 1. Prodotti agricoli di propria produzione - quelli ottenuti esclusivamente da fondi utilizzati per la coltivazione o per l'allevamento, nonche' i prodotti ottenuti dalla loro lavorazione salvo l'utilizzo d'ingredienti e additivi comunque idonei per l alimentazione e necessari per la lavorazione del prodotto; 2. Allevamento: struttura registrata in BDR in cui sono allevati gli animali, di un unico produttore primario; 3. Salumi di propria produzione - quelli ottenuti dalla lavorazione di un numero massimo di 30 suini/anno allevati nella propria azienda per almeno 4 mesi, macellati, in stabilimenti di macellazione riconosciuti o autorizzati come stabilimenti a capacità limitata, nei mesi da novembre a febbraio compresi. E consentito l utilizzo di ingredienti e additivi necessari per la lavorazione del prodotto nel rispetto della norma e in linea con la tradizione; 4. Consumatore finale: così come definito dal Regolamento (CE) n. 178/2002; 5. Ambito di vendita presso su aree pubbliche nel territorio della provincia in cui è ubicato il laboratorio di produzione e provincie contermini, comunque in ambito Regionale; 6. Carni avicunicole le carni ottenuti dalla macellazione di un numero massimo di 500 conigli/anno e 1500 volatili da cortile/anno allevati nella propria azienda per un periodo minimo di 90 giorni; Titolo II ALLEVAMENTO Art. 3 Identificazione animali Il produttore primario deve garantire l indentificazione individuale o di gruppo degli animali destinati alla produzione di Piccole Produzioni Locali (PPL), con metodi efficaci, approvati dal Servizio Veterinario competente.

2 ALLEGATOA alla Dgr n del 08 luglio 2008 pag. 2/6 Titolo III PRODUZIONE, LAVORAZIONE E VENDITA DI PRODOTTI AGRICOLI Art. 4 Campo di applicazione 1. Le disposizioni contenute nel presente titolo si applicano ai locali ed alle attrezzature utilizzati per: a) la vendita dei prodotti; b) la lavorazione dei prodotti destinati alla vendita. Art. 5 Inizio dell'attività 1. Il produttore che intende usufruire della sperimentazione prevista dalla presente delibera, per la lavorazione dei prodotti agricoli di propria produzione da destinare alla vendita, deve ottenere un parere preventivo dal Servizio Veterinario competente per territorio. Completati i lavori inoltra istanza di registrazione, completa della documentazione prevista al comma 2 del presente articolo, utilizzando l allegato B al presente provvedimento. Contestualmente richiede l effettuazione di un sopralluogo per valutare la corrispondenza dei locali al parere preventivo, tale sopralluogo deve essere effettuato entro le due settimane successive alla richiesta. L attività potrà iniziare dopo l esito favorevole del sopralluogo. 2. All istanza di registrazione di cui al precedente comma vanno allegati: a) Planimetrie in scala 1:100, in tre copie, conformi all agibilità/abitabilità, vidimate da un tecnico abilitato con evidenziati: locale di macellazione (solo avicunicoli), lavorazione, stagionatura e servizi igienici, con relative attrezzature; b) Relazione tecnico-descrittiva relativa a: I. luogo, strutture e modalità di allevamento; II. luogo e locali in cui viene esercitata la trasformazione, conservazione e vendita; III. tipologia dei prodotti lavorati e relative modalità di produzione, lavorazione, conservazione e vendita; IV. eventuali veicoli o contenitori utilizzati per il trasporto di animali vivi e dei prodotti. Art. 6 Requisiti dei locali di vendita 1. I locali adibiti alla vendita diretta di prodotti agricoli devono avere dimensioni ed attrezzature adeguate alla tipologia dei prodotti destinati alla vendita. I locali devono possedere almeno i requisiti minimi e le attrezzature elencati di seguito: a) locali anche accessori all abitazione con esclusione dei locali completamenti interrati; b) adeguata distanza dalla concimaia/vasche deposito liquami; c) pavimento facilmente lavabile e disinfettabile d) pareti intonacate e tinteggiate; e) lavabo fornito di acqua calda e fredda dotato di comando non manuale (a pedale o ginocchio o fotocellula), con distributore di sapone e asciugamani a perdere; f) frigorifero con termometro di minima/massima, in grado di mantenere una temperatura di + 4 C, ove necessario per le tipologie di prodotti in vendita; g) adeguate protezioni alle finestre contro gli insetti e altri animali nocivi. 2. La vendita dei prodotti agricoli puo' avvenire anche nei locali di lavorazione sempre che venga eseguita in tempi diversi o in uno spazio appropriato adeguatamente separato dalla zona di lavorazione.

3 ALLEGATOA alla Dgr n del 08 luglio 2008 pag. 3/6 Art. 7 Requisiti dei locali di deposito e stagionatura. 1. I locali adibiti a deposito e stagionatura dei prodotti agricoli destinati alla vendita devono essere idonei allo scopo e tenuti in buono stato di pulizia e manutenzione. Le strutture devono possedere almeno i seguenti requisiti: a) locali anche accessori all abitazione non comunicanti con l allevamento; b) adeguata distanza dalla concimaia/vasche deposito liquami; c) pavimenti della zona stagionatura, se in terra battuta, adeguatamente ricoperti di ghiaia, con corridoi di servizio a pavimentazione piena; d) soffitti anche in legno in buono stato di manutenzione e pulizia; e) adeguate protezioni alle finestre contro gli insetti e altri animali nocivi. 2. Nei locali di cui al comma 1 è vietato l'immagazzinamento promiscuo con prodotti non alimentari. Art. 8 Requisiti dei locali di lavorazione dei salumi 1. Le carni per la lavorazione e la produzione dei salumi devono provenire da stabilimenti di macellazione riconosciuti o autorizzati come stabilimenti a capacità limitata secondo la normativa vigente; 2. Per la lavorazione di carni fresche finalizzate alla produzione di salumi devono essere adibiti locali specifici utilizzando macchinari e attrezzature indispensabili per i singoli lavori, lavabili, disinfettabili e idonei per alimenti. I locali devono possedere almeno i requisiti minimi e le attrezzature elencate di seguito: a) Superficie adeguata alla tipologia e alla quantità di prodotto lavorato; b) Sono utilizzabili locali anche accessori all abitazione, purchè non completamente interrati e naturalmante aerati e adeguatamente illuminati; c) Adeguata distanza dalla concimaia/vasche deposito liquami e non comunicanti direttamente con i locali di allevamento; d) Pavimenti facilmente lavabili e disinfettabili; e) Le acque di lavaggio devono confluire in scarichi a sifone; f) Pareti facilmente lavabili e disinfettabili in materiale resistente e preferibilmente con angoli e spigoli arrotondati; g) Soffitti intonacati e tinteggiati oppure in legno opportunamente verniciato; h) Lavabo fornito di acqua calda e fredda dotato di comando non manuale (a pedale o ginocchio o fotocellula), con distributore di sapone e asciugamani a perdere; i) Superfici di lavoro, macchinari e attrezzature facilmente pulibili e disinfettabili; j) E ammesso l'uso di strumenti ed attrezzi in legno naturale purchè in buone condizioni; k) Cella frigo per lo stoccaggio delle carni, se non immediatamente lavorate, con termometro di minima/massima, in grado di mantenere una temperatura di +4 C; l) Armadio o locale per il deposito dei materiali di pulizia e disinfezione anche collocato all interno all abitazione purchè di facile accesso; m) Reparto chiuso per la sola conservazione dei prodotti alimentari; n) Armadio dedicato ai vestiti da lavoro, anche collocato all interno dell abitazione; o) Adeguate protezioni alle finestre contro gli insetti e altri animali nocivi. Gli scarti di lavorazione, se non smaltiti in giornata, devono essere adeguatamente refrigerati tramite sistema frigorifero debitamente identificato e dedicato (armadio frigo etc..), per il successivo smaltimento ai sensi della normativa vigente. 3. Il numero di capi lavorati per giornata è in funzione degli spazi disponibili e comunque non superiore ai 3 suini alla settimana. 4. Nell'ambito della struttura utilizzata per la lavorazione di carni e salumi deve essere disponibile un servizio igienico. Il servizio igienico dotato di lavabo con acqua calda e fredda non deve comunicare direttamente con il locale di lavorazione. E consentito l utilizzo di servizi igienici dell abitazione purchè situati nelle vicinanze del locale di lavorazione. 5. I locali di lavorazione dei salumi possono essere destinati anche per la conservazione e vendita di carni avicunicole, purchè l attività di vendita non sia concomitante con le lavorazioni. 6. Il titolare dell'azienda deve avvisare il Servizio Veterinario almeno 24 ore prima di ogni lavorazione.

4 ALLEGATOA alla Dgr n del 08 luglio 2008 pag. 4/6 Art. 9 Disposizioni particolari per la macellazione e la vendita di volatili e conigli 1. La macellazione di volatili e conigli va eseguita in locali non coincidenti con il locale di lavorazione / trasformazione/ vendita di cui all art La macellazione è consentita anche nel locale di lavorazione di cui all art. 8 una volta esaurite, nella stagione, tutte le lavorazioni delle carni suine ai fini della produzione di PPL. 3. I locali devono possedere almeno i requisiti minimi e le attrezzature elencati di seguito: a) locale specifico con superficie adeguata per la separazione delle fasi di lavorazione, opportunamente attrezzato; b) sono utilizzabili locali anche accessori all abitazione, purchè non completamente interrati e naturalmante aerati e adeguatamente illuminati; c) adeguata distanza dalla concimaia/vasche deposito liquami e non comunicanti direttamente con i locali di allevamento; d) pavimenti facilmente lavabili e disinfettabili; e) le acque di lavaggio devono confluire in scarichi a sifone; f) pareti in materiale facilmente lavabile e disinfettabile, preferibilmente con angoli e spigoli arrotondati; g) soffitti intonacati e tinteggiati oppure in legno opportunamente verniciato; h) lavabo fornito di acqua calda e fredda dotato di comando non manuale (a pedale o ginocchio o fotocellula), con distributore di sapone e asciugamani a perdere; i) superfici di lavoro, macchinari e attrezzature facilmente pulibili e disinfettabili; j) frigo per l'esclusiva conservazione di pollame e conigli con termometro di massima/minima e in grado di mantenere la temperatura di + 4 C; k) contenitori con coperchio per i sottoprodotti della macellazione; l) armadio o locale per il deposito dei materiali di pulizia e disinfezione, anche collocato all interno all abitazione, di facile accesso; m) armadio dedicato ai vestiti da lavoro, anche collocato all interno dell abitazione; n) adeguate protezioni alle finestre contro gli insetti e altri animali nocivi. 4. Durante la macellazione le budella, gli scarti, le pelli e le piume vanno poste immediatamente in un idoneo contenitore, correttamente identificato, munito di coperchio. 5. Gli scarti, se non smaltiti in giornata, vanno posti in apposito sistema frigorifero (armadio frigo, etc..) debitamente identificato e dedicato ai sensi della normativa vigente, per il successivo smaltimento tramite ditta autorizzata; a tal fine può essere utilizzato anche il sistema frigorifero di cui all art 8 comma Subito dopo la macellazione le carcasse di volatili da cortile e conigli devono essere refrigerate e raggiungere la temperatura massima di + 4 C. 7. Il titolare dell'azienda deve avvisare il servizio veterinario almeno 24 ore prima di ogni macellazione. 8. Non possono essere macellati piu' di n. 30 capi alla settimana di ciascuna specie; 9. E' vietato il sezionamento delle carcasse di volatili e conigli. Tuttavia a richiesta e in presenza del consumatore finale si potrà procedere al taglio delle parti richieste esclusivamente presso il punto vendita nell azienda di produzione. 10. Su aree pubbliche è consentita la vendita di carcasse intere di volatili e di coniglio. Queste carcasse possono essere esposte in banchi refrigerati chiusi o essere conservate in idonei frigoriferi o contenitori, comunque mantenute alla temperatura di + 4 C, in scomparti separati per i volatili e per i conigli. E' vietata ogni attivita' di toelettatura, sezionamento, lavaggio delle carcasse. Per la vendita di volatili e conigli il banco deve essere attrezzato con un idoneo sistema che permetta di avere a disposizione acqua pulita per il lavaggio delle mani, nonchè un dispensatore di sapone e asciugamani monouso. L'acqua di lavaggio deve essere raccolta in un apposito contenitore.

5 ALLEGATOA alla Dgr n del 08 luglio 2008 pag. 5/6 Titolo IV DISPOSIZIONI PARTICOLARI Art. 10 Locali Qualora in sede di controllo ufficiale fossero riscontrate inadempienze rispetto a quanto disposto negli articoli precedenti, la relativa attività viene sospesa fino all avvenuto ripristino delle condizioni previste Art. 11 Materiali Tutti i materiali e gli oggetti utilizzati nella lavorazione, nella preparazione, nel confezionamento, nel deposito e nella stagionatura dei prodotti agricoli devono essere idonei al contatto con gli alimenti, mantenuti in buono stato e regolarmente lavati e se necessario disinfettati. Art. 12 Igiene del personale, delle lavorazioni, del trasporto e della vendita L imprenditore primario deve frequentare uno specifico corso di formazione, di cui alla LR 41/2003 Il produttore primario può avvalersi della collaborazione del norcino per la lavorazione/trasformazione delle carni suine; I mezzi e/o i contenitori utilizzati per il trasporto di carni e di altri alimenti deperibili devono essere mantenuti puliti e sottoposti a regolare manutenzione; Il trasporto delle carni e dei prodotti trasformati deve avvenire utilizzando appositi mezzi o contenitori dedicati opportunamnete registrati, isotermici o refrigerati a seconda del prodotto. E consentito l utilizzo di contenitori dedicati, anche non isotermici, purchè lavabili, disinfettabili e per alimenti, relativamente a trasporti di durata inferiore ad un ora, delle carni provenienti dai macelli ed avviate immediatamente alla lavorazione; detti contenitori devono essere opportunamente identificati dal Servizio Veterinario competente; La vendita presso le aree pubbliche è consentita solo in presenza di idonea attrezzatura di trasporto, conservazione ed esposizione opportunamente registrata che consenta la protezione degli alimenti ed il mantenimento di temperature idonee alla loro conservazione. Art. 13 Approvvigionamento idrico e smaltimento delle acque di scarico Nei locali destinati alla macellazione, alla lavorazione ed alla vendita dei prodotti agricoli deve essere utilizzata acqua potabile. Al riguardo si ritiene idonea l acqua dell acquedotto pubblico; nel caso di una sorgente privata è richiesta l idoneità da parte del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione delle Az. ULSS territorialmente competente. Le acque reflue devono essere smaltite in conformita' alle disposizioni vigenti. Art. 14 Etichettatura 1. I prodotti ottenuti da lavorazione preparazione di cui alla presente norma devono essere venduti nel rispetto delle norme concernenti l etichettatura, la presentazione e la pubblicità dei prodotti alimentari 2. Oltre alle indicazioni di cui al punto precedente i prodotti devono essere identificati, con la dicitura: PPL - provincia - numero di registrazione. 3. Salvo che il fatto non costituisca reato, qualora in sede di controllo ufficiale si rilevasse la presenza di prodotti non etichettati, l autorità competente dovrà procedere al sequestro e alla distruzione dei prodotti non in regola; le relative spese saranno a carico dell operatore.

6 ALLEGATOA alla Dgr n del 08 luglio 2008 pag. 6/6 Art. 15 Autocontrollo Gli operatori sono tenuti al rispetto delle disposizioni della presente norma e, in considerazione delle previsioni del pacchetto igiene di commisurare l autocontrollo al tipo e dimensione dell attività, all applicazione delle buone pratiche di lavorazione. Art. 16 Verbale per l'esecuzione del sopralluogo Gli organi competenti incaricati della verifica dei requisiti igienico strutturali, ai sensi del precedente articolo 5 comma 1, redigono il verbale di sopralluogo conforme all allegato C. Art. 17 Controllo Ufficiale Il controllo ufficiale sulla corretta applicazione delle disposizioni contenute nel presente regolamento è esercitata dal personale del competente Servizio Veterinario delle Aziende Unità Locali Socio Sanitarie territorialmente competenti. Art 18 Rintracciabilità Il produttore primario deve tenere un registro vidimato dal Servizio Veterinario dell Az. ULSS competente, in cui vengono registrati gli animale allevati per specie e destinati alle PPL. Per ciascun animale o lotto di animali, deve essere annotata la data di introduzione in allevamento, la provenienza e la data di macellazione.

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