Cosso Giovanni Cossu Alessandra Deriu Viviana Pau Marco Uda Mattia
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1 L allevamento ovino in Sardegna Cosso Giovanni Cossu Alessandra Deriu Viviana Pau Marco Uda Mattia
2 Sardegna leader nell allevamento ovino L attività pastorale ha trovato nell isola una molteplicità di condizioni favorevoli: CONDIZIONI NATURALI La pecora ha la capacità di sfruttare le aree marginali poco idonee per la coltivazione Terreni con forti pendenze, poco profondi, con pronunciata permeabilità e notevole erodibilità, carenti di sostanza organica Piogge relativamente scarse Vento con frequenza, forza e direzioni tali da arrecare danni alle colture.
3 CONDIZIONI ECONOMICO-POLITICHE Per via dell insularità, la penetrazione di popoli e delle culture che dominavano il Mediterraneo è sempre stata parziale, e mai tale da incidere i sistemi agricoli preesistenti. Le pratiche agro-zootecniche sono rimaste dunque bloccate a causa dell isolamento politico.
4 L allevamento ovino in Italia Circa 8 milioni di capi ovini (Istat 2009) Negli ultimi 25 anni diminuzione di oltre l 11% del patrimonio ovino a causa del progressivo spopolamento e abbandono delle aree marginali In particolare l ovinicoltura ha subito un decremento più marcato nel nord Italia.
5 Tendenza nazionale Negli ultimi 25 anni: Contrazione delle aziende pastorali Riduzione dello stock degli animali Traslazione dell ovinicoltura verso il mezzogiorno Orientamento sempre più verso la produzione di latte a scapito della carne
6 Produzioni Latte (tendenza alla crescita) Carne (chiara fase regressiva) Lana (quantità irrisoria) Nel biennio : t di latte t di carne
7 Il ruolo della Sardegna Biennio : 3 milioni e capi (43,6% del patrimonio italiano) A seguire Sicilia e Lazio Produce il 57,6% del latte ovino italiano (in seconda posizione la Toscana, seguita dal Lazio) 42,6% della carne ovina italiana Il numero degli animali, così come la produzione di latte è in continua crescita Produzione di carne costante.
8 Distribuzione degli ovini nel territorio La zootecnia ovina è diffusa in tutto il territorio sardo. Le massime concentrazioni nelle zone interne e marginali dove è maggiore la disponibilità di foraggi naturali. Province Capi ovini (2000) Sassari 34,6% Nuoro 31,0% Cagliari 19,3% Oristano 15,1%
9 Ripartizione altimetrica degli ovini sardi PROGRESSIVO ABBANDONO DELLE MONTAGNE 67,0% 63,3% ,0% 13,8% 12,3% 20,7% Montagna Collina Pianura
10 Vantaggi e svantaggi dell abbandono delle montagne Dotazione di infrastrutture migliori Sistema economico più diversificato Contesto sociale più ricco ed evoluto Condizioni di lavoro e di vita migliori per gli operatori del settore Carenza di pascoli naturali Obbligo ad investimenti fondiari ed agrari Esposizione delle zone montane ad un sicuro processo di abbandono e degrado
11 Da imprese pastorali ad aziende zootecniche Tradizionalmente l unità di riferimento era rappresentata dal gregge e dal pastore che costituivano delle imprese transumanti o seminomadi Poca importanza veniva data alla terra, che veniva considerata una risorsa data e immodificabile visto che raramente era di proprietà del pastore Quando, alla fine degli anni 60 i pastori sono divenuti proprietari terrieri hanno iniziato ad effettuare investimenti per ottenere produzioni da superfici coltivate
12 Consistenza e struttura delle aziende ovine Il numero di aziende ovine si è andato riducendo nel tempo, mentre il numero di capi per azienda è aumentato 226 capi di media, per azienda, è un numero comunque troppo ridotto
13 Ampiezza delle greggi 9,4% 25,6% 65,1% meno di 100 capi tra 100 e 499 capi oltre 500 capi Le aziende di grosse dimensioni sono scarse Così tante aziende piccole risultano un aspetto negativo in quanto impediscono l utilizzo di determinate tecnologie, con conseguenze sulla competitività aziendale
14 Oggi la maggior parte degli allevatori è anche proprietario terriero Il fondo agricolo cessa di essere semplice terra nuda da sfruttare solo col pascolo, ma diviene Capitale fondiario Miglioramenti di natura edilizia (ovili, sale mungitura, depositi per il latte, magazzini ed uffici) Strade,recinzioni, strutture irrigue, pozzi Dotazioni aziendali: trattrici, attrezzi per la lavorazione del terreno e macchine mungitrici.
15 Il sistema di allevamento Principalmente al pascolo su ampie superfici foraggere, con carichi di bestiame contenuti Non di rado, ormai si utilizzano anche colture foraggere, principalmente a ciclo autunnovernino, utilizzate prima come pascolo ed in seguito per la fienagione Meno frequentemente erbai estivi (necessaria dotazione irrigua)
16 Il mantenimento degli alti livelli produttivi tipici della pecora Sarda impone l integrazione con mangimi acquistati perlopiù dall esterno 50 Kg di mangime/capo/anno La mungitura viene effettuata con l ausilio della mungitrice meccanica, fissa o con i carrelli mobili Nelle imprese medio piccole permane ancora la mungitura manuale Stagione di monta: tra maggio e luglio, così da avere gli agnelli pronti per il macello sotto Natale, quando i prezzi e la domanda sono più elevati
17 Alcune aziende ricorrono all inseminazione artificiale, altre alla naturale In tutti i casi la rimonta della linea femminile è interna, mentre il rinnovo dei maschi avviene con soggetti esterni La manodopera è totalmente o prevalentemente fornita dall allevatore e dalla sua famiglia In altri casi si ricorre a salariati, perlopiù di provenienza extracomunitaria
18 Le produzioni delle imprese pastorali Nel il prodotto degli allevamenti ovini sardi (carne e latte) ha partecipato per il 24,4% alla formazione della Produzione vendibile agricola dell isola Si producono circa 3 milioni di Kg di lana all anno, ma il suo contributo risulta negativo visti i ricavi praticamente nulli e gli alti costi della tosatura e dello smaltimento Pessima qualità tessile del prodotto, si sta sperimentando la possibilità di impegarla nella fabbricazione di materiali edili (proprietà isolanti, igroscopiche ed ignufughe)
19 Carne Ha inciso per il 24,4% ( ) L isola si contraddistingue per l agnello da latte, ottenuto dalla macellazione di animali di circa giorni ed un peso di 10 Kg circa Nutrito quasi esclusivamente dal latte materno, presenta caratteristiche organolettiche uniche Il 50-60% degli agnelli viene esportato nella penisola sotto forma di animali vivi o, più frequentemente, come soggetti già macellati
20 Carne Negli ultimi anni i picchi di valore che si registrano verso la fine dell anno sono sensibilmente inferiori a quelli delle annate precedenti Progressiva affermazione di un modello alimentare che predilige cibi leggeri, poco grassi e di facile preparazione Concorrenza dell Est Europa dal quale l Italia importa ogni anno tonnellate di ovini, ad un prezzo decisamente concorrenziale rispetto al locale Nascita del consorzio IGP per la tutela dell agnello di Sardegna, tuttavia, ancora sono pochi gli allevatori che hanno aderito (adesione costosa e burocrazia complicata)
21 Latte Anni Latte prodotto Resa media per pecora ,7 91, ,2 84, ,3 114, ,5 99, ,5 118, ,1 108,0 Costante aumento del quantitativo ottenuto Produttività altalenante per via della mutevolezza del clima e dell irregolarità delle produzioni foraggere Media di produzione di 100 litri per pecora, abbassata notevolmente per via di quelle aziende di piccole dimensioni che presentano rese produttive molto basse
22 Grazie!!!
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