REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO. Il Giudice di Pace della VIII sezione civile di Palermo, Dott. Vincenzo Vitale SENTENZA

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1 REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO Il Giudice di Pace della VIII sezione civile di Palermo, Dott. Vincenzo Vitale ha pronunciato la seguente SENTENZA nella causa iscritta al n. 3174/09 R.G. degli affari civili contenziosi, e promossa da Ma. Be., rappresentato e difeso dall Avv. Al. Sa., presso il cui studio, sito in via Li. n. ( ), hanno eletto domicilio attore contro Fa. Co., rappresentato e difeso dagli Avv.ti Fr. G. Ca. ed An. Ca., presso il cui studio, sito in via A. Sa. n. ( ), ha eletto domicilio Oggetto: Azione redibitoria. Conclusioni: come in atti. convenuto costituito FATTO E DIRITTO Con atto introduttivo del 05/03/2009, l attore citava in giudizio il predetto convenuto al fine di ottenere declaratoria relativa alla risoluzione contrattuale per perimento di animale, con conseguente restituzione dell importo pagato per il suo acquisto, pari ad 800,00, e rimborso delle spese di cura dello stesso. A tal fine, affermava di avere acquistato in data 25/03/2008 dall allevamento del comparente due cuccioli di razza Rottweiler, entrambi successivamente (il 26/03/2008) ritenuti affetti da gastroenterite (come da certificato medico del Dott. Se.), una delle quali

2 (di nome Fa. ed identificata con microchip ( )) subiva, nel corso del tempo, un aggravamento da gastroenterite emorragica (come da certificato medico del Dott. Sa.) e decedeva in data 24/04/2008. Costituitasi in giudizio, controparte eccepiva la decadenza dal diritto alla garanzia per vizi della cosa venduta, ex art c.c., atteso che apprendeva le suesposte circostanze soltanto in data 10/09/2008 mediante lettera del legale di parte attrice. Sul piano istruttorio, si assumevano le testimonianze dei Dott.ri Se. e Sa., nonché dei Sig.ri Fi. (teste di parte attrice), La Ba., Sg. e Fr. (testi di parte convenuta), vertenti sullo stato di salute dell animale al momento dell acquisto, sulla sua malattia, e sulla denuncia telefonica effettuata dall attore al convenuto in data 27/03/2008. Sul piano normativo), la compravendita degli animali rientra nelle disposizioni generali del Codice Civile (compravendita di beni), onde la giurisprudenza ritiene di applicare analogicamente ad essa le generali disposizioni sulla garanzia per vizi della cosa venduta (art c.c.). Riferito alla vendita di animali, possiamo dire che i difetti, le patologie o le malattie che compromettono la funzionalità dell animale o diminuiscono il suo prezzo possono definirsi vizio. In campo civilistico, i vizi coperti da garanzia - che consentono all acquirente di chiedere la risoluzione del contratto (azione redibitoria) e la restituzione del prezzo - debbono essere preesistenti al momento della vendita, oppure insorti dopo ma derivanti da cause preesistenti, nonché occulti e gravi. Tuttavia il legislatore stabilisce i termini temporali entro i quali il compratore può far valere i suoi diritti in presenza di vizio redibitorio: in tema di compravendita in generale, infatti, l art c.c. stabilisce che la denuncia al venditore deve essere fatta entro 8 giorni dalla scoperta del vizio (termine di decadenza): la mancata o intempestiva denuncia dei vizi dell animale, nel termine di 8 giorni dalla scoperta (termine che decorre dal giorno della loro scoperta) è configurata dalla legge come una causa di decadenza del diritto del compratore alla garanzia.

3 La mancata o intempestiva denunzia dei vizi della cosa venduta nel termine di otto giorni dalla scoperta, è configurata dunque dalla legge come una causa di decadenza del diritto del compratore alla garanzia (già sorto in suo favore con la correlativa obbligazione del venditore, per effetto immediato e diretto del perfezionamento del contratto) ed essa, pertanto, come fatto impeditivo o estintivo del diritto fatto valere, deve essere espressamente eccepita dal venditore convenuto per la risoluzione del contratto o per la riduzione del prezzo. Da ciò deriva, in applicazione delle ordinarie regole sull incidenza dell onere della prova, che al compratore che agisce basta provare l esistenza del vizio, quale solo presupposto necessario per l esercizio del diritto, mentre incombe al venditore che eccepisce la decadenza di dimostrare il fondamento dell eccezione, vale a dire il fatto (scoperta del vizio) dal cui compimento la legge fa decorrere il termine di decadenza, e l avvenuto decorso di detto termine al momento della denuncia o della citazione, e solo in tal caso spetterà al compratore dare la prova contraria, di avere cioè denunciato in precedenza ed in tempo utile il vizio (così per tutte, Cass. Civ. 11/08/90, n. 8194). Sempre secondo la giurisprudenza della Suprema Corte la denunzia dei vizi della cosa venduta ai sensi degli artt e 1495 cod. civ. non deve consistere necessariamente in una esposizione dettagliata dei vizi che presenta la res vendita, poiché in considerazione della finalità della denunzia consistente nel mettere il venditore sull avviso in ordine alle intenzioni del compratore e contemporaneamente in condizione di verificare tempestivamente la veridicità della doglianza, una denuncia generica può essere idonea allo scopo, sempreché con essa il venditore sia reso edotto che il compratore ha riscontrato, seppure in maniera non ancora chiara e completa, che la cosa è affetta da vizi che la rendono inidonea all uso cui è destinata o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore (così, Cass. Civ. 15/5/2000, n. 6234). La denunzia dei vizi della cosa venduta, dunque, non richiede speciali formalità né formule sacramentali e può essere effettuata con qualsiasi mezzo idoneo di trasmissione (così, ancora, Cass. Civ. 27/01/86, n. 539): in tema di garanzia per vizi della cosa venduta, la denuncia dei vizi medesimi da parte del compratore, ai sensi ed agli effetti dell art cod. civ., può essere fatta pertanto, in difetto di diversa previsione, con qualunque mezzo

4 idoneo, e, quindi, anche mediante comunicazione telefonica (in tal senso, le Sezioni Unite della Suprema Corte, sent. 15/01/91, n. 328). Orbene, tenuto conto di quanto rilevato, non si ritiene che sia stata raggiunta la prova di quanto affermato dall attore circa la regolare denuncia del c.d. vizio inerente alla cosa venduta (l animale) nei termini di legge: in tal senso l esame della testimonianza resa dal Sig. Gi. Fi. induce ad esprimere un giudizio di contraddittorietà in ordine alle dichiarazioni del teste, il quale dapprima confermava la denuncia telefonica dell attore Ma. Be. al convenuto Fa. Co., in data 27/03/2008, circa la patologia di gastroenterite cui era affetta la cucciola di nome Fe., ma successivamente non sapeva dire con chi stesse parlando, in quella circostanza, il Sig. Ma. Be. al telefono, sebbene l argomento di discussione fossero dei cuccioli. E, peraltro, dall analisi delle ulteriori testimonianze, nonché delle documentazioni offerte in giudizio, non si rinviene alcun elemento in grado di comprovare il fatto storico della denuncia dei vizi ex lege (all infuori della lettera legale del 10/09/2008), inerenti all animale che, al momento della vendita, risultava in perfetta salute (teste Fr.). Alla luce delle suesposte considerazioni, non avendo l attore assolto sufficientemente all onere probatorio, posto a suo carico dall art del Codice Civile, secondo il quale chi vuol far valere un diritto in giudizio deve provare i fatti che ne costituiscono il fondamento, non si ritiene di poter accogliere la domanda proposta, che va pertanto rigettata. Stante il carattere presuntivo della causa, si ritiene legittimo compensare interamente fra le parti le spese di lite. P. Q. M. Rigetta le domande attoree formulate dal Sig. Ma. Be., come sopra rappresentato e difeso, in quanto non sufficientemente provate ai sensi dell art del Codice Civile. Spese processuali compensate. Così deciso in Palermo il 09/03/2010. Il Giudice di Pace

5 (Dott. Vincenzo Vitale)