Inizio della vita umana individuale

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1 Anna Giuli Inizio della vita umana individuale Basi biologiche e implicazioni bioetiche Tesi di dottorato di ricerca in Bioetica Università Cattolica del Sacro Cuore Facoltà di Medicina e Chirurgia A. Gemelli Istituto di Bioetica Roma Anno accademico ARACNE

2 Copyright MMV ARACNE editrice S.r.l. via Raffaele Garofalo, 133 A/B Roma (06) ISBN X I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi. Non sono assolutamente consentite le fotocopie senza il permesso scritto dell Editore. I edizione: settembre 2005

3 INDICE Introduzione... 9 Capitolo I L EMBRIONE UMANO E LE BIOTECNOLOGIE PERCORSO STORICO 1.1 Introduzione: progresso biotecnologico e terza cultura L aborto La riproduzione artificiale extracorporea Interventi legislativi La sperimentazione sugli embrioni Le cellule staminali embrionali La clonazione terapeutica Interventi legislativi La diagnosi genetica prenatale La clonazione riproduttiva I cambiamenti culturali nei confronti dell embrione umano: le manipolazioni del linguaggio Conclusione... 77

4 Capitolo II L INIZIO DELLA VITA UMANA NEL DIBATTITO BIOETICO STATO ATTUALE DELLA QUESTIONE, I DIVERSI ORIENTAMENTI 2.1 Introduzione: la complessità del dibattito sulle origini della vita umana L identità dell embrione umano: l individuo umano e la persona Lo sviluppo del concetto di persona: profilo storico L essere umano e la persona nel dibattito bioetico sull inizio della vita umana L identificazione fra essere umano e persona: la prospettiva personalista La separazione fra essere umano e persona Il pensiero riduzionista L embrione e l individualità umana L embrione e la formazione del sistema nervoso centrale La presenza di un aspetto umano, i movimenti spontanei, la viabilità del feto, la nascita Il pensiero espansionista La capacità di provare dolore e piacere L embrione come essere di coscienza e di relazione Il riconoscimento da parte di altri Conclusione Capitolo III L EMBRIONE UMANO: ASPETTI BIOLOGICI 3.1 Introduzione

5 A) I DATI SCIENTIFICI 3.2 Il passaggio generazionale nell uomo La fecondazione nei Mammiferi I protagonisti del processo di fecondazione: lo spermatozoo e l ovocita Le tappe del processo di fecondazione Specificazione del piano corporeo nell embrione unicellulare La determinazione del sesso Imprinting genomico L embriogenesi Lo sviluppo dell embrione preimpianto Il cammino dell embrione dall ampolla tubarica all utero: il colloquio con la madre Il processo d impianto La gastrulazione: la riorganizzazione delle cellule embrionali L organogenesi e la formazione del sistema nervoso centrale Il nuovo genoma e lo sviluppo embrionale Il genoma umano e l informazione genetica L attività del nuovo genoma e il controllo dell embriogenesi I geni omeotici e la definizione del modello corporeo dell embrione B) L ANALISI DEI DATI SCIENTIFICI 3.6 L individualità biologica umana Fusione dei gameti: l evento critico del passaggio generazionale Le tappe significative dello sviluppo embrionale e la nuova individualità biologica umana Le caratteristiche dello sviluppo embrionale

6 3.7.1 System biology: networks of life Inizio della vita umana nella prospettiva sistemica Sviluppo unitario e progressivo, autonomo, ininterrotto Conclusioni Capitolo IV IMPLICAZIONI ETICHE 4.1 Introduzione La dignità dell essere umano agli inizi della sua vita Il concetto di dignità La tradizione dei diritti umani e l emergenza del concetto di dignità umana Quale dignità per la vita umana ai suoi inizi? L eredità del passato L adeguata protezione dell embrione umano L embrione umano soggetto vulnerabile, il caso della ricerca biomedica La protezione data all embrione umano in ambito biomedico Quale adeguata protezione per l embrione umano? Conclusioni Conclusioni Bibliografia

7 INTRODUZIONE Il dibattito bioetico sulla natura, identità e dignità dell embrione umano trova la sua origine nelle nuove possibilità di intervento dell uomo sulla vita, a seguito dello straordinario progresso nel campo della genetica e del rapido sviluppo delle biotecnologie, che negli ultimi trent anni hanno influenzato profondamente la ricerca e l applicazione biomedica ed hanno segnato profondamente la cultura contemporanea. In questo contesto il tema della vita umana prenatale ha assunto un ruolo significativo per l entità delle questioni da esso sollevate l identità e il valore della vita umana precoce; la liceità della sua manipolazione; i possibili sfruttamenti delle categorie più vulnerabili e per le rilevanti implicazioni non solo in ambito sanitario ma per l intera società e per il futuro stesso dell uomo. La questione dell inizio della vita umana è stato ed è tuttora uno dei temi cruciali della bioetica: al cuore delle discussioni bioetiche sul tema della vita umana nascente c è il quesito sul valore e la dignità da attribuire all essere umano agli albori della sua esistenza, da cui scaturisce la considerazione dei modi e gradi del rispetto e della tutela dovuti nei suoi confronti. Stabilire i limiti di liceità etica e di permissibilità giuridica degli interventi sulla vita umana prenatale, presuppone una riflessione sull identità dell essere umano negli stadi iniziali del suo sviluppo; questo aspetto è fondamentale per affrontare il tema in modo rigoroso, invece di scegliere un approccio meramente pragmatico o convenzionale. La domanda sull identità dell embrione umano presuppone una ricerca in ambito sia scientifico che filosofico. Tenendo conto della rilevanza del tema dal punto di vista scientifico e culturale, e dei nodi fondamentali del dibattito in ambito bioetico, l obiettivo del presente contributo è stato quello di presentare e analizzare con rigore fondamentativo e argomentativo la novità degli elementi sulla identità biologica dell embrione umano e di inserire le evidenze fornite dalla biologia nella tradizione dei diritti umani. 9

8 10 Introduzione L elaborato della ricerca è articolato in tre parti: una storica, una biologica ed una etica. La parte storica è stata suddivisa in due capitoli: il primo capitolo descrive come il dibattito etico contemporaneo sulla vita umana precoce sia andato articolandosi in seguito ad eventi rilevanti dal punto di vista scientifico e sociale che, a partire dalla seconda metà del ventesimo secolo, hanno determinato profonde trasformazioni culturali nella civiltà occidentale contemporanea. I temi dell aborto, dell avvento delle tecnologie di riproduzione artificiale, della clonazione e sperimentazione sugli embrioni, della diagnosi prenatale e della terapia genica fetale vengono affrontati ripercorrendone le tappe storiche più significative, per comprendere il fulcro e il significato delle questioni etiche da essi emerse, e per poter presentare l attuale clima culturale nei confronti della vita umana nelle prime fasi del suo sviluppo. Il secondo capitolo entra, invece, nel vivo del dibattito bioetico sull inizio della vita umana, mettendo in evidenza la complessità degli elementi coinvolti, e precisando i diversi livelli del dibattito in particolare, la distinzione fra livello d indagine biologico e quello filosofico è spesso poco chiara per poi approfondire i nodi della questione con particolare riferimento agli aspetti biologici coinvolti. Lo studio degli aspetti biologici che caratterizzano l essere umano nelle fasi precoci del suo sviluppo è oggetto del terzo capito, mentre esula dagli intenti di questo lavoro approfondire i complessi aspetti dello status ontologico dell embrione umano (ci si limita, in questo senso, ad un breve excursus storico sull evoluzione del concetto di persona nella riflessione filosofica occidentale, per coglierne le implicazioni nell attuale dibattito bioetico sull inizio della vita umana). Questo capitolo, nucleo principale della tesi, ripercorre in dettaglio le tappe del processo della fecondazione per identificare il momento d inizio di una nuova individualità biologica umana sulla base dei più recenti dati biologici; sono poi descritti gli eventi significativi dello sviluppo embrionale umano. Dopo aver esaminato il fenomeno a livello di pura osservazione, si passa ad una riflessione di tipo trasversale sul significato del complesso degli elementi raccolti; si tratta di un analisi induttiva in cui non viene, però, valicato il piano di competenza scientifica. Riferendoci in modo particolare agli eventi

9 Introduzione 11 più significativi dello sviluppo embrionale umano precoce coinvolti nell attuale dibattito bioetico sull inizio della vita umana, si cerca di chiarire come e in quale momento attribuire l inizio dell individualità biologica dell embrione umano. Vengono, infine, delineate le caratteristiche dello sviluppo embrionale umano alla luce dei dati raccolti ed analizzati, integrandoli nella prospettiva della system biology, un emergente ambito di ricerca che studia il sistema vivente come un network di parti fra loro integrate. L ultimo capitolo, inserendo le acquisizioni di tipo biologico nella vasta riflessione sui diritti umani, tenta di rispondere alla domanda su cosa indichi una protezione adeguata dell embrione umano in ambito biomedico: quale significato può avere l approfondimento dell individualità biologica umana al riguardo? Alla luce delle considerazioni svolte sulla opportunità di riconoscere la dignità dell uomo ed i diritti inalienabili ad essa collegati a ciascun individuo umano ed in ogni fase della sua esistenza, si è esaminato e valutato quale tipo di rispetto e di tutela sia oggi attribuito all embrione umano nell ambito della ricerca e dell applicazione biomedica, per verificarne la coerenza con la moderna sensibilità sul valore dell uomo e con le recenti acquisizioni biologiche sulla vita prenatale. Il presente contributo non affronta volutamente il complesso tema della natura ontologica dell individuo umano, tema necessario per comporre un panorama conoscitivo compiuto rispetto al dibattito sull inizio della vita umana, ma che esula dagli intenti di questo lavoro il quale intende chiarire fin dove la semplice considerazione dell individualità biologica umana può portare. Per quanto concerne il metodo seguito, la ricerca ha richiesto l uso di diversi approcci propri della interdisciplinarità della bioetica: l esame storico del problema ha richiesto l analisi critica dei testi raccolti con riferimento alla loro evoluzione cronologica e lo studio approfondito delle fonti storiche più rilevanti; l analisi biologica ha richiesto la raccolta e lo studio della più recente letteratura specializzata, e l interpretazione dei dati utilizzando il rigore argomentativo della disciplina biologica, nell ottica epistemologica della disciplina stessa.

10 12 Introduzione L elemento originale dello studio risiede principalmente nella novità dei dati scientifici e della loro interpretazione, dati che non vengono spesso riferiti nel dibattito bioetico o che lo sono in modo parziale ed incompleto. La bibliografia del lavoro è aggiornata al novembre 2004, data di consegna della tesi di dottorato.

11 CAPITOLO I L EMBRIONE UMANO E LE BIOTECNOLOGIE PERCORSO STORICO 1.1 Introduzione: progresso biotecnologico e terza cultura Il dibattito bioetico sulla natura, identità e dignità dell embrione umano trova la sua origine nelle nuove possibilità di intervento dell uomo sulla vita. Nell ultimo trentennio lo straordinario progresso nel campo della genetica e delle biotecnologie ha portato ad una vera e propria rivoluzione genomica 1 grazie a significativi passi compiuti nel campo della genetica molecolare, quali la scoperta del codice genetico e del processo della sua decodificazione (come base dello sviluppo e del funzionamento di ogni singola cellula e dell intero organismo umano); la mappatura dei geni umani, 2 la sequenziazione del genoma umano; 3 l assegnazione dei singoli geni ai diversi cromosomi 1 A. Serra, La rivoluzione genomica. Conquiste, attese, rischi, La Civiltà Cattolica 2001, 152/II: F. H. Ruddle, K. K. Kidd, The human gene mapping workshops in transition, Cytogenetics and Cell Genetics 1989, 51: Congress of the United States, Mapping Our Genes. Genome Projects: How Big? How Fast?, The U. S. Government Printing Office, Washington D.C Per sequenziare il genoma umano è stato messo in atto un elaborato piano di ricerca, denominato Progetto Genoma Umano (Human Genome Project, HGP), il cui scopo principale era la lettura e la trascrizione nella esatta successione naturale delle milioni di paia di molecole (circa milioni) che costituiscono il genoma umano aploide; il progetto iniziato formalmente nel 1990 ha coinvolto centinaia di laboratori, soprattutto degli Stati Uniti, dell Europa e del Giappone; il Progetto sarebbe dovuto durare 15 anni ma grazie ai rapidi progressi tecnologici è stato possibile completarlo entro il Le bozze delle sequenze e dell analisi del genoma umano sono state pubblicate nel febbraio del 2001 e nell aprile del 2003 nelle riviste Nature e Science (Science, Feb. 16, 2001 Nature, Feb.15, 2001 special 13

12 14 Capitolo I e l identificazione della loro funzione. Queste conoscenze hanno permesso di verificare la causa genetica di diverse patologie ereditarie (sono circa le malattie genetiche fino ad oggi conosciute) e la variazione della loro gravità rispetto al tipo di alterazioni genetiche, determinando l avanzamento di nuovi filoni di ricerca come la proteomica, cioè lo studio delle proteine umane e la loro distribuzione cellulare; la genomica funzionale che indaga sull interazione dei singoli geni nello sviluppo e nei diversi processi fisiologici; e la farmacogenetica, che studia le variazioni nel DNA dei diversi soggetti ed i riflessi di queste variazioni sulla risposta individuale ai farmaci, offrendo notevoli speranze di nuove vie terapeutiche finora inaccessibili. La cosiddetta rivoluzione genomica ha a sua volta moltiplicato le possibilità teoriche d intervento in vasti campi di applicazione quali l agricoltura, con la manipolazione del DNA delle piante; la zootecnia, con la produzione di animali transgenici e clonati dotati di notevole resistenza alle malattie, di potenzialità nutritive qualitativamente e quantitativamente superiori, e utilizzati come modelli per lo studio delle patologie umane e della loro terapia; la farmacologia, con la produzione di ormoni, proteine ed altre molecole biologiche da vegetali o animali transgenici o clonati; la medicina, in cui sono stati aperti i filoni della diagnostica prenatale e postnatale, con lo sviluppo di test predittivi e diagnostici per migliaia di malattie geneticamente determinate; la geneterapia, per la cura delle malattie ereditarie; la genomica funzionale, per la comprensione dell attività coordinata ed integrata di migliaia di geni operanti in ogni singola cellula e nei diversi compartimenti. Il notevole sviluppo biotecnologico ha inoltre determinato l apertura di nuove aree sperimentali e cliniche che coinvolgono in prima persona l essere umano all inizio della sua esistenza: grazie anche all apporto degli studi embriologici e biomolecolari è stato possibile issue; Science, April 11, 2003 Nature April 24, 2003 special issue) è stato inoltre reso possibile l accesso al Human Genome Data Base (HGDB) che contiene il testo intero del genoma umano (K. A. Brandt, The GDB Human Genome Data Base: a source of integrated genetic mapping and disease data, Bulletin of the Medical Library Association 1993, 81 (3): ;

13 L embrione umano e le biotecnologie 15 scoprire i più intimi meccanismi dello sviluppo e dell identità biologica umana, consentendo di utilizzare queste conoscenze quale prezioso strumento di lavoro e di ricerca. La possibilità di effettuare precoci interventi terapeutici e diagnostici sull embrione e sul feto, la produzione di embrioni in vitro per il superamento della sterilità o di rischi genetici, l utilizzazione di embrioni per ottenere cellule staminali da utilizzare nell ambito della medicina rigenerativa, la sperimentazione su embrioni a scopo di ricerca o la loro clonazione per aumentare il numero di embrioni con lo stesso fenotipo, sono alcuni dei più discussi filoni biomedici che hanno per protagonista l individuo umano nelle fasi precoci del suo sviluppo. 4 Il rapido avanzamento delle biotecnologie se da una parte ha determinato il dilatarsi dell impegno tecnologico per favorire il progresso scientifico ed il miglioramento della prassi biomedica, ha però anche provocato un elevato senso di autosufficienza della scienza e della medicina da influenze della società, della cultura e dell etica, influenzando profondamente l evoluzione culturale contemporanea e portando al crollo di principi e valori tradizionali considerati da molti come inadeguati se confrontati con i risultati e le possibilità tecnologiche attuali. «La tecnologia è, dunque, passata al primo posto nella guida dello sviluppo sociale e, soprattutto, nella valutazione sociale, non eliminando ma, certo, eclissando le due culture fino a pochi anni fa prevalenti, la umanistica e scientifica»; 5 tanto da definire la cultura contemporanea come la terza cultura, 6 nella quale ha predominio assoluto la tecnologia e in cui la ricerca della verità viene sostituita dalla ricerca della novità, e la razionalità dalla sintesi esperienziale. 7 Tra i principi di questa 4 A. Serra, La rivoluzione genomica. Conquiste, attese, rischi, La Civiltà Cattolica 2001, 152/II: , pp A. Serra, Famiglia e biotecnologie. Una sfida del nuovo secolo, Rivista di scienze religiose 2002, 1: , p J. Brockman, The Third Culture. Beyond the Scientific Revolution, Simon and Schuster, New York 1995; J. Rifkin, Il secolo Biotech. Il commercio genetico e l inizio di una nuova era, Baldini&Castoldi, Milano K. Kelly, Essays on Science and Society: The Third Culture, Science 1998, 279 (5353):

14 16 Capitolo I nuova cultura fondamentale è l idea che non ci sia nulla al di fuori dell universo tangibile, 8 che l uomo sia un organismo non qualitativamente diverso da qualsiasi altro animale e quindi ridotto alla sua sola realtà corporea 9 e che l etica umana non abbia principi immutabili perché essa si evolve gradualmente grazie allo sviluppo cerebrale e all evoluzione dei gruppi culturali umani. 10 In ambito scientifico viene affermato che la scienza e la tecnologia sono neutre, è questo l assioma più generale e basilare che domina la filosofia di medici e scienziati: poiché l essenza della scienza è l oggettività, ogni ostacolo posto al progresso scientifico risulta come una limitazione a tale oggettività; di conseguenza non devono essere poste restrizioni all attività scientifica e al progresso tecnologico. Si parla di scienza del possibile che considera giusto e buono tutto ciò che è tecnicamente possibile e che non accetta messaggi di guida o di stimolo da parte di sistemi di pensiero di ordine antropologico o etico: se l uomo e tutta la realtà biologica sono frutto di una evoluzione cieca non esistono criteri in base ai quali conformare l agire ed ogni realtà naturale è solo materia a disposizione dell uomo. Conseguentemente, tutto quel che è possibile diviene lecito ed ogni limite è un ostacolo da superare; l esigenza di conoscere e dominare il mondo biologico e di promuovere il benessere e la salute dell uomo si 8 H. Jonas, Dalla fede antica all uomo tecnologico, Il Mulino, Bologna «Tu, le tue gioie, i tuoi dolori, i tuoi ricordi, le tue ambizioni il tuo senso di identità personale e libera volontà, in realtà non sono altro che il comportamento di un vasto insieme di cellule nervose e delle molecole ad esse associate [ ]»* (F. Crick, The astonishing hypothesis. The scientific search for the soul, Simon and Schuster, London 1994, p. 3). *Laddove non venga altrimenti indicato la traduzione si consideri nostra. 10 «Le norme etiche tradizionali non sono più adeguate [ ]. L evoluzione non ci dà un insieme codificato di norme etiche quali i dieci comandamenti; tuttavia, la comprensione dell evoluzione ci dà un mondo di vedute che può servire da solida base per lo sviluppo di un sistema etico adatto per mantenere una società umana sana, e che provveda anche per il futuro dell umanità, in un mondo custodito dall uomo»; mondo in cui risulta doveroso «sospendere come atto di misericordia il sostegno alla vita sofferente di un paziente terminale e di accettare come opzione più etica l aborto di un bambino non desiderato» (E. Mayr, Toward a new philosophy of biology. Observation of an evolutionist, Harvard University Press, Cambridge (MA) 1988, p. 89 e p. 85).

15 L embrione umano e le biotecnologie 17 riducono ad un approccio di semplice manipolazione. 11 Ne risulta una grande spinta a fare non frenata da principi etici, in altre parole dal senso di responsabilità (che viene delegato a chi potrebbe abusare delle acquisizioni scientifiche). 12 L avvento e la diffusione delle biotecnologie e la svolta culturale da esse portata hanno sollevato serie questioni etiche sul rapporto fra uomo, natura, scienza e tecnica; 13 sui criteri dell utilizzazione delle biotecnologie animali e vegetali 14 e sulle conseguenze delle applicazioni biotecnologiche in medicina e nella sperimentazione sull uomo. Le applicazioni sull uomo hanno aperto un ampio dibattito su come risolvere la tensione fra la libertà di ricerca tecno scientifica (per il progresso scientifico e la cura delle malattie) e le esigenze legate al rispetto ed alla protezione della vita umana; sull opportunità ed i limiti degli interventi sull individuo umano, soprattutto quando questi non sono a suo diretto vantaggio; sul valore da attribuire alla vita umana in ogni stadio della sua esistenza e la tutela che esso, conseguentemente, richiede. In questo contesto il tema della vita umana prenatale ha assunto un ruolo significativo per l entità delle questioni da esso sollevate (l identità e il valore della vita umana precoce; la liceità della sua manipolazione; i possibili sfruttamenti delle categorie più vulnerabili) e per le rilevanti implicazioni non solo in ambito sanitario ma per l intera società e per il futuro stesso dell uomo. Il dibattito etico ha assunto a questo riguardo toni spesso esasperati creando un avvertito 11 A. Pessina, Note sul rapporto tra biotecnologie e antropologia filosofica, in J. de D. Vial Correa, E. Sgreccia (a cura di), Biotecnologie animali e vegetali. Nuove frontiere e nuove responsabilità, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1999, pp A. Serra, Famiglia e biotecnologie. Una sfida del nuovo secolo, Rivista di scienze religiose 2002, 1: , pp C. Poli, La responsabilità per l ambiente, Arco di Giano 1994, 4: ; G. Pontara, Etica e generazioni future, Laterza, Bari 1995; E. Sgreccia, M. B. Fisso, Etica dell ambiente, Medicina e Morale 1997, 3 (Suppl.1): E. Sgreccia, V. Mele, Bioetica e biotecnologie animali e vegetali, in J. de D. Vial Correa, E. Sgreccia (a cura di), Biotecnologie animali e vegetali. Nuove frontiere e nuove responsabilità, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 1999, pp

16 18 Capitolo I senso di disagio e di crescente ambiguità e confusione che hanno ostacolato la diffusione di una chiara ed oggettiva informazione. Si avverte l esigenza di fare chiarezza sul percorso storico e sugli aspetti scientifici che hanno portato al clima culturale attuale nei confronti della vita umana prenatale, per poter affrontare con coscienza critica le nuove sfide etiche e sociali del progresso biotecnologico applicato all essere umano nelle prime fasi del suo sviluppo. Il dibattito etico contemporaneo sulla vita umana precoce è andato articolandosi in seguito ad eventi rilevanti dal punto di vista scientifico e sociale che, a partire dalla seconda metà del ventesimo secolo, hanno determinato profonde trasformazioni culturali nella civiltà occidentale contemporanea. I temi dell aborto, delle tecnologie di riproduzione artificiale extracorporea, della sperimentazione sugli embrioni, della diagnosi prenatale, della terapia genica fetale e della clonazione umana verranno di seguito affrontati ripercorrendo le tappe storiche più significative per comprendere il fulcro ed il significato delle questioni etiche da essi originate e per poter valutare l attuale clima culturale nei confronti della vita umana nelle prime fasi del suo sviluppo. 1.2 L aborto Il vasto tema della legalizzazione dell aborto 15 è stato il motore delle prime discussioni bioetiche sull inizio della vita umana, perché 15 Il tema dell aborto procurato è stato trattato molto ampiamente e sotto diverse angolature: storica, sociologica, giuridica, culturale, teologica, morale ed anche strettamente bioetica. Per un ampia bibliografia inerente ai diversi approcci alla questione e per un approfondita trattazione degli aspetti bioetici si veda il Cap. X di E. Sgreccia, Manuale di Bioetica. Fondamenti ed etica biomedica, Vol I, Vita e Pensiero, Milano 1999, pp ; sul legame fra aborto e contraccezione si veda, M. L. Di Pietro, Sessualità, contraccezione e aborto nella giovinezza, in N. Galli (a cura di), L educazione sessuale nell età evolutiva, Vita e Pensiero, Milano 1994, pp ; M. L. Di Pietro, R. Minacori, Sull abortività della pillola estroprogestinica e di altri contraccettivi, Medicina e Morale 1996, 5: ; M. L. Di Pietro, M. L. Furiosi, Quale rispetto per la dignità della donna? Alcune osservazioni in margine alla IV Conferenza mondiale sulla donna, Medicina e Morale 1996, 1: 15 42; R. Cascioli, Demografia: il boom che non c è, Avvenire 16/09/2004.

17 L embrione umano e le biotecnologie 19 per la prima volta veniva contestato e messo in crisi un valore fino ad allora inviolabile nella cultura occidentale, la dignità ed il diritto alla vita del neoconcepito. In Europa, fino alla metà del secolo scorso l aborto cioè «la morte (provocata) del concepito prima della nascita» 16 e l eutanasia 17 erano valutati e proibiti come delitti 18 sia nella sfera del diritto romano germanico che nel sistema della common law delle legislazioni anglosassoni. Il rispetto della vita non nata accomunava, infatti, non solo gran parte della cultura occidentale, 19 ma anche la sua tradizione giuridica, come si può dedurre dall esame dei diritti costituzionali e civili delle nazioni più progredite e dalle dichiarazioni ed accordi internazionali. 20 La rilevante omogeneità legislativa di fronte alla tutela della vita umana, anche prima della nascita, è stata fatta risalire ad una corrente del diritto romano che considerava come un individuo umano il concepito ancora non nato: nel Digesto di Giustiniano 21 veniva riconosciuta al nascituro la condizione giuridica 16 F. Antolisei, Manuale di Diritto Penale, Parte sp. I, Giuffrè, Milano 1986, p «Per eutanasia s intende un azione o un omissione che di natura sua, e nelle intenzioni, procura la morte, allo scopo di eliminare ogni dolore», Giovanni Paolo II, Lett. Enc. Evangelium Vitae, 25 III 1995, In Italia, il Codice Penale del 1930 dichiarava l illiceità dell aborto considerandolo un delitto contro l integrità e la sanità della stirpe; l aborto era sempre vietato tranne che per lo stato di necessità, cioè in caso di pericolo grave e attuale della vita della donna; inoltre, l eutanasia come istituto giuridico era ancora sconosciuta. 19 Nonostante le pratiche abortive siano state presenti presso tutti i popoli e in tutte le epoche storiche (ad esempio, nell archivio dell imperatore cinese Shan Nung, che risale al terzo millennio a. C., si trova una ricetta abortiva), il sentire etico e la coscienza medica dei secoli passati hanno chiaramente dato un giudizio negativo nella pratica dell aborto (anche nel Giuramento d Ippocrate, si dice: «non darò alla donna un pessario abortivo»), segnando la tradizione occidentale. 20 Ad esempio, nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell Uomo, approvata dall ONU il 10 dicembre 1948, l art. 3 recita «Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza», per un commento a questa Dichiarazione si veda, G. Capograssi, La Dichiarazione Universale ai diritti dell uomo e il suo significato, in G. Capograssi, Opere, Vol.V, Giuffrè, Milano 1959, pp Il termine Digesto (dal latino, digesta, "scelta ordinata") si riferisce all opera voluta dall imperatore Giustiniano che dispose la raccolta di pareri e decisioni dei più celebri giuristi romani, la cui autorità faceva testo in materia di

18 20 Capitolo I di essere umano («Qui in utero sunt [ ] intelliguntur in rerum natura esse»; 22 il concepito esiste ed è perciò da considerarsi titolare di diritti come se fosse nato: «Nasciturus pro iam nato habetur»). 23 La condizione giuridica di essere umano attribuita al nascituro «operò un mutamento qualitativo nelle strutture del pensiero sociale e giuridico non solo romano ma dell intera civiltà giuridica. Infatti, il principio di considerare giuridicamente essere umano anche quando non lo si qualifica come persona il concepito non nato che va protetto è stato raccolto lungo i secoli posteriori in molti codici costituzionali e civili di aree culturali e geografiche assai lontane: non soltanto del mondo latino, romano e iberico (Italia, Spagna, Argentina, Brasile, Uruguay, Perù, Cile, ecc.), ma anche nel diritto germanico (per esempio la relativa sentenza della Corte Costituzionale della Repubblica Federale Tedesca, del 28 maggio 1993) e perfino nel codice civile del Giappone (art. 721)». 24 Questa grande tradizione giuridica si è perpetuata attraverso i secoli, fondando gradualmente il rispetto (anche se non sempre tutelato) della vita umana, in ogni momento del suo sviluppo, sulla base della singolare dignità e superiorità dell essere umano nei confronti degli altri esseri viventi; il diritto alla vita assumeva così il carattere di diritto inalienabile, 25 perché innato e pre esistente all intervento del legislatore (che, conseguentemente, non può concederlo ma deve diritto; l opera, detta anche (in greco) Pandette, è in 50 libri e la materia è raccolta in 432 titoli; per la scelta e l ordinamento del materiale fu necessario il lavoro di una commissione di parecchi membri che durò tre anni. Il Digesto uscì alla luce, con la costituzione Tanta, il 16 dicembre 533. Il nome di Digesto è passato a designare genericamente ogni raccolta organica di materie giuridiche (Enciclopedia Garzanti, Vol. 2, Garzanti, Torino 1971). 22 Giustiniano, Digesta, 1, 5, Giustiniano, Digesta, 1, 5, J. Herranz, La dignità della persona e il diritto, in J. de D. Vial Correa, E. Sgreccia (a cura di), Natura e Dignità della Persona Umana a fondamento del Diritto alla Vita. Le sfide del contesto culturale contemporaneo (Atti dell Ottava Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, Città del Vaticano, febbraio 2002), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2003, p Nella giurisprudenza si dice inalienabile un bene o un diritto che non può essere trasferito ad altri (N. Zingarelli, Lo Zingarelli 2000, Vocabolario della lingua italiana, XII ed., Zanichelli, Bologna 1999).

19 L embrione umano e le biotecnologie 21 riconoscerlo come uno dei diritti inviolabili dell essere umano), e non diritto dipendente da semplici considerazioni accidentali di ordine politico, pragmatico o psicologico. Nella seconda metà del ventesimo secolo si è assistito ad un capovolgimento del diritto alla vita, che ha perso gradualmente il suo carattere inalienabile, portando molti Stati (talvolta in sorprendente contrasto con le loro Costituzioni) alla legalizzazione dell aborto e, successivamente, anche dell eutanasia ed investendo non solo la sfera giuridica ma anche quella etica e sociale; le cause di questo capovolgimento giuridico sono state ricondotte da alcuni autori alle «due grandi utopie ideologiche diventate anche sistemi politici a scala mondiale: l utopia totalitaria della giustizia senza libertà e l utopia libertaria della libertà senza verità», 26 che hanno portato ad una profonda revisione culturale espressa dalla depenalizzazione e dalla legittimizzazione dell aborto. La depenalizzazione consiste essenzialmente nel non considerare più reato, a determinate condizioni, l aborto volontario (e quindi non perseguibile legalmente né su chi lo esegue, né su di chi vi ricorre); la legittimizzazione va oltre e chiede che l aborto volontario sia ritenuto un vero e proprio diritto civile e, in modo particolare, un diritto della donna (la stessa terminologia impiegata di interruzione volontaria della gravidanza pone l accento su un evento della donna; mentre il figlio, indicato con i termini di embrione, feto o semplice prodotto del concepimento, passa in secondo piano). La prima legge sull aborto nasce nel contesto del materialismo teorico dell Unione Sovietica nel 1920 ed è seguita nel 1956 dalle legislazioni in Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria, e dalla Cecoslovacchia nel 1957; l immediata ragione della legalizzazione dell aborto nello stato comunista sovietico e nelle altre nazioni dell est europeo sottomesse al comunismo era di natura socio politica: bisognava facilitare l inserimento della donna nel lavoro extra domestico, 26 J. Herranz, La dignità della persona e il diritto, in J. de D. Vial Correa, E. Sgreccia (a cura di), Natura e Dignità della Persona Umana a fondamento del Diritto alla Vita. Le sfide del contesto culturale contemporaneo (Atti dell Ottava Assemblea Generale della Pontificia Accademia per la Vita, Città del Vaticano, febbraio 2002), Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2003, p. 27.

20 22 Capitolo I a beneficio dell economia socialista. 27 Nell occidente europeo le leggi permissive sull aborto giungono più tardi, a seguito di un graduale cambiamento culturale introdotto da modelli di vita utilitaristici, espressione del materialismo pratico: «I desideri pratici, la comodità di una visione edonista, la fatica di soluzioni alternative complesse e cariche di sacrificio spingono sulla strada dell aborto diritto, così come il figlio prodotto o oggetto di diritto. Il legislatore e il giurista non sono in grado di resistere a questa pressione». 28 La legalizzazione dell aborto nel panorama occidentale risultava, però, un elemento contraddittorio perché, come è stato già sottolineato, la tradizione giuridica e politica occidentale aveva da tempo riconosciuto il carattere umano dell essere concepito ed è stata la culla dei diritti umani (tra cui è fondamentale il diritto alla vita) che hanno ispirato molte costituzioni statali europee della seconda metà di questo secolo; la cultura occidentale è, inoltre, permeata del valore dell individuo, della dignità dell essere umano come persona. Come giustificare, allora, la liceità della soppressione volontaria della vita del concepito sia pure in casi e circostanze disciplinate dalla legge? Come bilanciare l umanità e la conseguente dignità del concepito e il diritto di autodeterminazione della donna e la difesa della sua salute? Non potendo disconoscere apertamente la natura ed il valore della vita umana all inizio del suo sviluppo, le leggi europee in materia d aborto risultano spesso ambigue ed incerte, rispecchiando l anima tormentata della cultura occidentale al riguardo. Nel 1967 viene emanato l Abortion Act del Regno Unito, che determinerà la spinta liberalizzatrice negli Stati Uniti, dove l aborto è stato legalizzato non dal parlamento, ma da due sentenze della Corte Suprema del 22 gennaio 1973, il caso Roe contro Wade (n.70 18) ed il caso Doe contro Balton (n.70 40). 29 Dopo le sentenze americane la 27 C. Casini, Prospettive di riforma dell attuale legislazione sull aborto. Il dibattito italiano ed europeo, Incontro 1994, 5: II XX. 28 C. Casini, L evoluzione delle leggi in Europa in tema di diritto alla vita, Iustitia 2002, 2: , p Per un commento sul significato e le ripercussioni europee delle due sentenze della Corte Suprema degli Stati Uniti si veda, C. Casini, La sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti in materia di aborto: significato e prospettive, La Famiglia 1989, 137: 9 22.

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