La ripresa degli approcci partecipativi nelle discipline del progetto

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1 La ripresa degli approcci partecipativi nelle discipline del progetto Origini Ragioni teoriche Approcci Metodi e tecniche Obbiettivi / ambiti di utilità Esperienze Limiti e rischi Effetti Politecnico di Milano. Facoltà di Architettura e Società. Corso di Laurea Specialistica in Architettura. AA 2006/07 Corso Integrato di Urbanistica. Progettazione urbanistica partecipata Prof. Paola Bellaviti Origini Origini partecipative (e anarchiche) della pianificazione (Howard, Mumford, Geddes ) Community architecture (Inghilterra, anni 60: John Turner/ rivoluzione abitativa : ricucire la relazione fra il progettista e l utente dei manufatti) Advocacy planning ( l urbanista di parte, USA anni 60/ 70: Davidoff, Peattie...) Partecipazione istituzionalizzata (Italia/Europa anni 70) 1

2 Ragioni teoriche per un ritorno ai soggetti sociali Difficoltà delle discipline progettuali a fronte di: Processi accelerati di mutamento sociale (differenziazione sociale) Crisi delle teorie della modernizzazione (rappresentazioni unitarie della società) Crisi del modello di operare dell attore pubblico ispirato alla teoria amministrativa dei bisogni Separatezza fra sfera della competenza tecnica e sfera della vita quotidiana (tendenze disciplinari, esigenze produttive, ignoranza..) Riavvicinamento agli attori sociali Come strada per migliorare l efficacia dell azione pubblica, attraverso valorizzazione risorse conoscitive e progettuali dei destinatari delle politiche Caratteri degli attuali approcci partecipativi Approccio pragmatico: ottenere risultati positivi nei singoli processi Consapevolezza del carattere interattivo, negoziale, comunicativo del processo di piano Metodi e tecniche innovativi, eterogenei, adattabili ai differenti contesti Atteggiamento non convenzionale degli esperti Processi molto strutturati Iniziative specifiche: coinvolgere direttamente i soggetti locali e gli abitanti 2

3 Strategia progettuale Al centro: piena utilizzazione di tutte le risorse analitiche e progettuali depositate nell esperienza quotidiana degli abitanti Strategia di ascolto strutturato attraverso fasi successive capace di condurre un gruppo di soggetti ampio e ricco di competenze/esperienze (abitanti, attivisti locali, tecnici, amministratori, ecc.) dalla ridefinizione dei problemi alla individuazione delle possibili soluzioni Modello del team di progettazione Stimolare la partecipazione di tutti gli attori e favorire lo sviluppo di una conoscenza profonda e plurale dell ambito interessato dal progetto Metodi e tecniche: esperienze e letteratura di riferimento Planning for Real (gruppo di Parkes) Harvard Square project Workshop Contributi riconducibili al lavoro di Christopher Alexander Esperienza di Making Microplanning (Goethert and Hamdi, 1981) 3

4 Metodi e tecniche: strumenti per il coinvolgimento Ricerca-intervento: la conoscenza condivisa di un contesto locale come forma di progettazione Tecniche deboli, amichevoli, volte a favorire le diverse modalità di espressione (parola, vista, disegno, manualità),ludiche Tecniche di discussione strutturata (es. workshop, tavoli di lavoro) per la costruzione di una immagine progettuale, sintetica e condivisa, della situazione problematica Tecniche di visualizzazione immediata del progetto (es. Planning for Real, mappe di uso sociale del terrritorio di Officina Ecologica) Metodi e tecniche: strumenti per il coinvolgimento Tecniche di osservazione della relazione fra persone e luoghi, di shadowing (coinvolgimento indiretto) Tecniche di osservazione diretta con gli abitanti (programmi di consapevolezza/educazione ambientale, passeggiate di quartiere, ecc.) Costruzione di scenari (di stato, di processo, simulazioni di alternative, evolutivi, ecc.) Costruzione di dispositivi (laboratori di quartiere, ecc.) per la gestione del processo di progettazione partecipata 4

5 Metodi e tecniche: fasi, strumenti, tempi Definizione del contesto/situazione problematica: caratteristiche dell area/del problema, tipo e numero dei partecipanti, oggetto del lavoro (indagine, progetto preliminare/esecutivo, progetto/politica di settore o integrata, intervento diretto, autopromosso/promosso dall istituzione), posta in gioco, conflittualità, risorse Scelta e combinazione degli strumenti (sequenze molto locali di tecniche) Costruzione di un meta-progetto del percorso progettuale (partecipanti, fasi, tempi, dispositivi) Obiettivi / ambiti di utilità della partecipazione Valorizzare le diverse competenze e conoscenze (sfida al professionalismo) Antidoto all autoreferenzialità Favorire l innovazione Favorire il negoziato Trattare in modo integrato diverse dimensioni del territorio Fertile strategia analitica, di ascolto (profondità conoscenza) Creare processi che alimentano l autoaffidamento degli attori (locali) Sviluppare senso di appartenenza Migliorare le prestazioni delle politiche pubbliche 5

6 Partecipazione: esperienze italiane Campo di sperimentazione plurale Ecopolis (Milano) Avventura urbana (Torino) Istituto per la ricerca sociale (Milano) Laboratori di progettazione ecologica degli insediamenti umani (Università di Firenze e Milano) Laboratori di quartiere di Roma, Otranto, Bari e Cosenza Dalla sperimentazione al consolidamento Milano / Contratti di Quartiere Programma Contratti di Quartiere II (Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti e Regioni, 2003) Milano: proposte di candidatura di 5 quartieri di edilizia pubblica degradati e con forte problematiche sociosanitarie Intervento sulla dimensione fisica dei quartieri Intervento sulla dimensione sociale ed economica Riqualificazione dei servizi e delle infrastrutture 6

7 Milano / Contratti di Quartiere Coinvolgimento della comunità locale nella definizione della proposta e nella sua implementazione Fase elaborazione delle proposte Tavoli di discussione collettiva con i soggetti locali su condizioni abitative e sociali, indicazioni progettuali e azioni Questionario agli abitanti su condizioni abitative Fase realizzativa Sostenere il passaggio dai progetti preliminari all attuazione Laboratorio di quartiere PAS-Piano di Accompagnamento Sociale Laboratorio di Quartiere Finalità discutere e programmare le attività del cdq dare stabilità all interazione fra attori dare continuità e radicamento del programma assunzione e condivisione di responsabilità autopromozione degli abitanti monitorare le azioni Attività informazione/ascolto/ comuniazione progettazione partecipata spazi comuni/pubblici servizi di integrazione animazione sociale supporto autogestione attivazione reti adeguamento progetto 7

8 PAS Animazione e comunicazione Finalità Processo trasparente e comprensibile Mantenere coinvolgimento Trame di relazione Azioni Prodotti di comunicazione/di divulgazione Incontri pubblici Ufficio stampa Feste ed eventi Sportello sociale Progettazione partecipata Accompagnamento riqualificazione alloggi Contributo di idee, competenze ed esperienze Rete di soggetti Mediare conflitti Esigenze degli abitanti Problemi ristrutturazione Piano della mobilità Ripristino legalità Tavoli tematici Progetto condiviso Aspetti funzionali e gestionali degli interventi Indagine sulle condizioni edilizie Gestione piano della mobilità Sviluppo locale e di comunità Integrazione sociale/incremento occupazione Nuovi soggetti Auto-organizzazione Forme di servizio e modelli di gestione Idee di sviluppo degli abitanti Forme organizzate Attivazione nuovi soggetti Partecipazione: limiti e rischi Limiti Riflessione teorica ancora da sviluppare Strumenti da sperimentare, costruire, affinare Atteggiamenti e abilità dell esperto non facilmente assimilabili/trasmissibili (diversi dal bagaglio formativo tradizionale) /investimento emotivo Condizioni di contesto non sempre adeguate (es. rapporto di fiducia locali/istituzioni, locali/ricercatori) Difficoltà di insediamento nelle strutture e procedure istituzionali (investimento riorganizzativo e operativo) Difficoltà da parte dei soggetti locali a entrare in relazione con strumenti/procedure formalizzate (richieste micro/troppo generalizzate, proposte troppo vaghe, distanti, incompatibili) 8

9 Partecipazione: limiti e rischi Rischi Manipolazione, marketing politico (utilizzo per costruire il consenso su scelte già prese altrove) Collusione (atteggiamenti collusivi con gli attori portatori di ideologie affini) Atteggiamento paternalista (eccessiva interpretazione per nobilitare il lavoro dei soggetti locali) Ininfluenza, inefficacia (se non inserite in un quadro di politiche) Sottovalutazione/mortificazione delle potenzialità ed energie locali (per i vincoli e i limiti degli strumenti istituzionali) Rappresentatività relativa dei soggetti partecipanti (soggetti organizzati/abitanti) Partecipazione: effetti Ridefinizione dell azione pubblica nelle politiche urbane verso un approccio integrato e interattivo Investimento ri-organizzativo e sviluppo di nuove competenze 9

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