Aterosclerosi. a carattere infiammatorio, cronico, multifattoriale e degenerativo
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- Bernadetta Marconi
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1 Aterosclerosi forma di arteriosclerosi caratterizzata da un ispessimento subintimale localizzato (ateroma) delle arterie di medio e grosso calibro, che può ridurre o impedire del tutto il flusso ematico a carattere infiammatorio, cronico, multifattoriale e degenerativo
2 ATEROSCLEROSI L aterosclerosi è associata ad un danno del rivestimento endoteliale e alla formazione di depositi lipidici nella tonaca media. Questa è la forma più comune di arteriosclerosi.
3 Patogenesi
4 FASE 1: come si forma una placca le LDL in eccesso si accumulano nella parete del vaso, dove subiscono alterazione chimica le LDL modificate stimolano le cellule endoteliali a esporre molecole di adesione, che si fissano ai monociti e ai linfociti T nel sangue le cellule endoteliali secernono anche chemochine, che richiamano le cellule immunitarie verso l intima nell intima i monociti maturano trasformandosi in macrofagi attivati i macrofagi espongono sulla propria membrana anche recettori c.d. scavanger,che li aiutano a ingerire le LDL modificate
5
6 FASE 2: formazione della placca i macrofagi inglobano grandi quantità di LDL, riempiendosi di gocce lipidiche e assumendo un caratteristico aspetto schiumoso le cellule schiumose, assieme ai linfociti T, costituiscono la STRIA LIPIDICA, ossia la struttura iniziale della placca aterosclerotica
7 FASE 3: crescita della placca le molecole infiammatorie promuovono la crescita della placca e la formazione di un cappuccio fibroso sopra il nucleo lipidico il cappuccio si sviluppa quando le molecole inducono le cellule muscolari lisce della tonaca media a migrare alla superficie dell intima
8 FASE 4: la rottura della placca sostanze infiammatorie, secrete dalle cellule schiumose, indeboliscono il cappuccio se la placca indebolita si rompe si avrà la formazione di un trombo CONSEGUENZE il trombo bloccherà il flusso sanguigno diretto al cuore, causando un infarto del miocardo ALTRE POSSIBILI CONSEGUENZE ictus, aneurisma, embolo, ischemia renale e ateropatie periferiche
9 L aterosclerosi è silente fino alla comparsa di stenosi o trombosi ed i sintomi si manifestano gradualmente mentre l ateroma oblitera il lume vasale. L ostruzione viene solitamente confermata mediante angiografia o eco Doppler.
10 CONSEGUENZE Con il crescere della placca verso l interno si determina un aumento dello spessore della parete che può determinare: ischemia restringimento del lume dell arteria con minore apporto di sangue al tessuto a valle; trombo interruzione improvvisa di un vaso per la creazione di un coagulo di sangue a livello dell arteria; che se non tempestivamente risolto determina infarto del tessuto coinvolto; embolo distacco dell ateroma da dove si è formato ed ingresso nel circolo, con possibile occlusione.
11 CAUSE E PREDISPOSIZIONE Individui anziani, specialmente uomini, sono più predisposti a sviluppare placche aterosclerotiche. Prove indicano che gli estrogeni possono rallentare la formazione della placca. Ciò può giustificare la minore incidenza di malattia coronarica, infarto del miocardio ed ictus nelle donne. Con la menopausa la produzione di estrogeni diminuisce e di conseguenza aumenta il rischio di suddette malattie. Oltre all anzianità e al sesso, altri importanti fattori di rischio sono rappresentati da elevati livelli ematici di colesterolo, ipertensione e fumo.
12 Fattori di Rischio CONTROLLABILI: dieta sedentarietà fumo ipertensione iperlipidemia diabete obesità ipercolesterolemia NON MODIFICABILI: fattori genetici età sesso
13 Il modo più efficace per prevenire le complicanze cardiovascolari dell aterosclerosi è la prevenzione dell aterosclerosi stessa andando ad intervenire sui fattori di rischio modificabili
14 .. ma è soprattutto attraverso un attività fisica moderata e costante, svolta con regolarità, che si possono prevenire le complicanze e diminuire gli eventuali fattori di rischio.
15 Misure Preventive Sono quel complesso delle misure destinate a impedire che si verifichino malattie o la loro diffusione. Si distinguono in prevenzione primaria e prevenzione secondaria.
16 Prevenzione primaria Incomincia con l eliminazione dei fattori di rischio modificabili, ancor prima che esplichino i loro effetti.
17 Il primo obbligo è quello di correggere le abitudini dietetiche. Non meno importante è svolgere una costante attività fisica, che è in grado di prevenire e curare le patologie delle coronarie e prevenirne le complicanze una volta che ci si è ammalati.
18 Prevenzione secondaria E volta a ridurre il rischio di recidive nei soggetti affetti da malattia trombotica, impedendo che un evento si ripeta. Essa oltre che sulla riduzione dei fattori di rischio, si basa anche sull uso di farmaci antitrombotici.
19 TRATTAMENTO Potenziali trattamenti per le placche aterosclerotiche comprendono: la cateterizzazione, l angioplastica con palloncino e gli stent. Comunque il miglior approccio è ridurre o eliminare i fattori di rischio: Riducendo la quantità di colesterolo e grassi saturi nella dieta, limitando il consumo di carni grasse, tuorli d uovo e panna; Non fumando; Controllando la pressione arteriosa; i livelli ematici di colesterolo; e il peso corporeo; Facendo esercizio fisico.
20 PROTOCOLLO Il protocollo per questi soggetti prevede farmaci, dieta e attività fisica: le statine stabilizzano la colesterolemia e riducono le placche arteriosclerotiche, riducendo al contempo i disturbi cardiovascolari e la mortalità legata ad essi; i fibrati aumentano le HDL e modificano le LDL. La correzione della dieta con diminuzione dei grassi saturi ha dimostrato una diminuzione delle LDL. L attività fisica migliora le condizioni cardiovascolari e agisce anche sui grassi. L esercizio aerobico aumenta la [HDL] del 10%, riduce i trigliceridi del 30%, diminuisce gli acidi grassi e il fibrinogeno. Bisogna lavorare con una intensità tra il 60-80% per min, 3-4 volte la settimana.
21 PRESCRIZIONE DELL ATTIVITA Frequenza aerobica: tutti i giorni se possibile forza: 2-3 giorni/settimana Intensità aerobica 40-60% VO2max forza: 60-80% 1RM (proprio carico massimo teorico *) Durata aerobica: minuti intermittente o continui. Se intermittente, serie da 10 minuti fino a un totale di 60 minuti forza: almeno una serie da 8-12 ripetizioni per 8-10 esercizi Tipo aerobica: corsa, cammino, bicicletta, nuoto forza: pesi liberi o macchine isotoniche Il carico massimo teorico si calcola: carico sollevato diviso ( per n. ripetizioni)
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