PIANO DI AZIONE COESIONE PIANO DI INTERVENTO SERVIZI DI CURA PER GLI ANZIANI PRIMO RIPARTO DEL PROGRAMMA SERVIZI DI CURA

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1 PIANO DI AZIONE COESIONE PIANO DI INTERVENTO SERVIZI DI CURA PER GLI ANZIANI PRIMO RIPARTO DEL PROGRAMMA SERVIZI DI CURA FORMULARIO PER LA PRESENTAZIONE DEL PIANO DI INTERVENTO REGIONE CALABRIA 1. DATI IDENTIFICATIVI Denominazione del Distretto socioassistenziale Comune Capofila BOVALINO BOVALINO Dati contabili e fiscali Sede Indirizzo di PEC del Comune Capofila C.F P.I. Contatto Comune Capofila PIAZZA CAMILLO COSTANZO comunebovalino@cert.comune.bovalino.rc.it , Telefono marcelloprimerano@comune.bovalino.rc.it 0964/ ASP/Distretto sanitario di riferimento Distretto n.2 Distretto Sud sede Bovalino 1

2 2. REQUISITI GENERALI 2.1 FORMA ASSOCIATIVA E APPROVAZIONE DEL PIANO DI INTERVENTO IPOTESI 1: I Comuni che compongono il Distretto socio-assistenziale hanno formalizzato la forma associativa ex d.lgs. 267/00 (Convenzione, Consorzio, Unione di Comuni) Forma associativa Convenzione tra i Comuni del Distretto socio-assistenziale (ai sensi dell art. 30 d.lgs. 267/2000) OPPURE Convenzione tra i Comuni di approvazione dello Statuto del Consorzio (ai sensi dell art. 31 d.lgs. 267/2000) Approvazione del Piano di Intervento Delibera del Comune Capofila di approvazione del verbale dell Assemblea dei Sindaci dei Comuni del Distretto socio-assistenziale Verbale dell Assemblea dei Sindaci dei Comuni del Distretto IPOTESI 2: I Comuni che compongono il Distretto socio-assistenziale NON hanno formalizzato la forma associativa ex d.lgs. 267/00 (Convenzione, Consorzio, Unione di Comuni) Forma associativa Accordo di Programma tra i Comuni del Distretto socio-assistenziale con specificazioni sull esercizio delle funzioni associate Accordo di Programma sottoscritto in data Approvazione del Piano di Intervento Delibera del Comune Capofila di approvazione del verbale del Comitato dei Sindaci dei Comuni del Distretto socio-assistenziale Verbale del Comitato dei Sindaci dei Comuni del Distretto Delibera G.M. n. 249 del Verbale n. 9 del CONDIVISIONE DEL PIANO DI INTERVENTO CON IL PARTENARIATO LOCALE (max 10 righe) Gli incontri con il terzo settore e i sindacati, convocati con avvisi pubblici prot. n del e prot. n del , effettuati l e il , hanno permesso una attenta lettura del territorio, hanno fatto emergere i bisogni degli anziani e sono state 2

3 individuate strategie comuni d'intervento. I soggetti partecipanti, Sindacati, Cooperative e Terzo Settore coinvolti attraverso avvisi pubblicati sui siti di tutti i Comuni hanno dato il loro contributo per la redazione del piano e di conseguenza hanno contribuito validamente ad una programmazione più dettagliata e confacente alle esigenze REQUISITI SPECIFICI PER CURE DOMICILIARI INTEGRATE Integrazione socio-sanitaria per gestione CDI Protocolli di intesa/accordi tra ASP/distretti sanitari e distretti socio-assistenziali in vigore (se esistenti) Vigente (SI/NO) Atto per l accesso alle risorse del PAC Accordo di programma tra Distretto socio-assistenziale e Distretto sanitario per l accesso alle risorse del PAC no Accordo di Programma siglato il

4 3. INFORMAZIONI E DATI SUI SERVIZI PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI EROGATI NEL DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE E/O NEI COMUNI CHE LO COMPONGONO: 3.1 CONTESTO TERRITORIALE E SOCIALE DEL DISTRETTO (max 1 cartella) Il Distretto è composto da 23 Comuni. All 1/1/2013, il più grande (Locri ) aveva abitanti e il più piccolo (Staiti) aveva 262. Gli insediamenti abitativi sono ubicati per la maggior parte nella fascia media collinare del versante jonico aspromontano. I collegamenti stradali sono disagevoli per cui buona parte della popolazione affronta notevoli disagi per accedere ai servizi (ospedale, poliambulatori, scuole superiori ecc. ). Il territorio ha una superficie di 746,06 kmq ed è prevalentemente montano e collinare. L attività produttiva prevalente è l agricoltura, ma la parcellizzazione della proprietà, che nel passato ha consentito a molte famiglie di sopravvivere e progredire, oggi si rivela come fattore negativo precudendo la possibilità di colture intensive e non creando duraturi posti di lavoro. La pastorizia e l allevamento del bestiame sono praticate da piccole aziende a conduzione familiare. L assenza di industrie e di un valido artigianato aggravano la situazione occupazionale. Si aspetta invano il decollo del turismo, che da decenni viene indicato come volano per lo sviluppo economico della zona. Intanto però questo territorio continua ad essere uno dei più poveri d Italia e crescono l emigrazione e la criminalità organizzata. Il tasso di disoccupazione è altissimo. Le fasce della popolazione maggiormente colpite sono i giovani e le donne. La popolazione del distretto è in costante diminuzione. Tra il censimento della popolazione del 2001 e quello del 2011 c è stato un calo di unità ( si è passati da abitanti nel 2001 a i nel 2011) e continua a decrescere ( all 1/1/2013 la popolazione era , un calo di 249 unità in poco più di un anno). Il calo più preoccupante è quello della popolazione compresa tra 0 a 14 anni che tra il 2002 e il 2012 è diminuita di abitanti. Nello stesso periodo la popolazione compresa tra 15 e 64 anni è diminuita di 568 abitanti e quella con 65 e più anni è aumentata di 205 unità. Dal censimento 2001 a quello del 2011 i Comuni che più hanno perso popolazione sono quelli con insediamenti in zona collinare. Staiti è quello con calo percentuale più alto ( 29,90%), che oggi ha una popolazione di 262 abitanti. Altri comuni come Samo, Palizzi, Caraffa del Bianco, Bruzzano Zeffirio, Ciminà e Ferruzzano hanno avuto riduzioni che vanno dal 20,60% al 12,60%. Qasi tutti questi Comuni hanno problemi di sopravvivenza della scuola, della guardia medica, delle farmacia, dell ufficio postale ecc.. Al censimento 2011 gli ultra sessantacinquenni erano (19,61% circa della popolazione complessiva) di cui n maschi e n femmine. Questa ampia fascia comprende n (9,07% )abitanti di età compresa tra 66 e 75 anni, n. 6253(9,78%) abitanti di età compresa tra 76 e 90 anni e n. 484 (0,76% ) abitanti con oltre 90 anni. E evidente che non tutti sono ammalati o disabili, ma è evidente anche che specialmente dopo i 75 anni è più frequente l insorgenza di malattie degenerative che peggiorano la qualità della vita e possono determinare le condizioni di non autosufficienza. 3.2 SISTEMA DI OFFERTA DI SERVIZI PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI NEL 2012 (max 1 cartella) La consistente presenza di popolazione anziana determina rilevanti problemi ad essa connessi che ancora oggi vengono temperati fortunatamente dal diffuso senso solidaristico e dall efficienza delle reti familiari che quasi sempre riescono a supplire alle carenze dei servizi pubblici. Nel territorio esistono alcune strutture residenziali gestite da privati destinate ad ospitare anziani non 4

5 autosufficienti. Tali strutture, però, sono dislocate quasi esclusivamente nei comuni litoranei, lontani dai piccoli centri. Queste strutture, convenzionate con la Regione, consentono anche agli anziani più bisognosi di essere assititi adeguatamente. Non esitono strutture a titolarità pubblica. Gli anziani che per vari motivi vengono ricoverati sono in numero molto ridotto in quanto la maggior parte vengono assistiti presso il proprio domicilio dai propri familiari. Negli ultimi anni i comuni, utilizzando soltanto i finanziamenti provenienti dai fondi per la non autosufficienza, hanno effettuato brevi periodi di assistenza domiciliare, appaltando il servizio o assumendo con borse lavoro donne in difficoltà. Nell anno 2012 il servizio di assistenza domiciliare a favore degli anziani non autosufficienti ha interessato n. 137 anziani del territorio per complessive n di ore, per una spesa di ,00. I dati di cui sopra sono stati forniti dai soli comuni che hanno effettuato il servizio. I Comuni non hanno effettuato il servizio di Assistenza Domiciliare Integrata. IN PARTICOLARE PER LE CURE DOMICILIARI PER GLI ANZIANI NON AUTOSUFFICIENTI 3.3 FUNZIONAMENTO DEI SERVIZI DOMICILIARI ALL INTERNO DEL DISTRETTO Modello organizzativo (max 15 righe) I servizi di assistenza domiciliare per gli anziani non autosufficienti ( aiuto domestico, lavaggio della biancheria, aiuto per l igiene personale e cura della persona, preparazione pasti, aiuto assunzione pasti, promozione della socializzazione e dell autonomia dell anziano, azione di stimolo alla partecipazione a momenti di vita associativa ecc.) sono stati erogati dai comuni che, per la maggior parte, hanno effettuato il servizio utilizzando donne in difficoltà, disoccupate (in particolare ragazze madri, divorziate, mogli di detenuti ecc.). Il Distretto non ha erogato direttamente tali servizi. Gli interventi vengono monitorati dai comuni che gestiscono il servizio e che rendicontano al distretto. Negli 2011 e 2012 l'asp della Provincia di Reggio Calabria ha effettuato assistenza domiciliare integrata sul territorio del Distretto rispettivamente a nr. 5 utenti per 100 ore erogate con infermiere e fisioterapista con una spesa di ,00 e nr. 30 utenti per 618 ore erogate con infermiere e fioterapista con una spesa di , Procedure di accesso per la presa in carico e l erogazione dei servizi agli utenti (max 10 righe) La presa in carico degli assistiti è avvenuta seguendo la seguente procedura : avviso pubblico a cura del comune, presentazione di apposita domanda da parte degli utenti, valutazione della documentazione presentata. In particolare, si è tenuto conto della gravità della situazione sanitaria, del reddito e della situazione familiare. L'assistenza è stata erogata per brevi periodi utilizzando, tranne qualche caso sporadico, esclusivamente i finanziamenti dei fondi per la non autosufficienza, stante le scarse disponibilità finanziarie dei comuni che non riescono a trovare risorse per garantire la continuità del servizio,nemmeno per i casi più bisognosi Requisiti obbligatori per la fornitura dei servizi da parte di soggetti privati (max 7 righe) 5

6 Il privato sociale ha fornito servizi solo nel caso in cui ha partecipato a regolari gare di appalto. Hanno partecipato a gare di appalto soltanto cooperative sociali in possesso dei requisiti previsti dalla Legge 381/ DIMENSIONE DELL OFFERTA DEI SERVIZI E LIVELLI DI SPESA Tavola 1 - Annualità 2010 Servizio n. ore erogate n. utenti Spesa pubblica ( ) Assistenza domiciliare socio-assistenziale integrata all assistenza socio-sanitaria Assistenza domiciliare socio-assistenziale ,58 Specificare fonte: Dati forniti dai comuni Tavola 2 - Annualità 2011 Servizio n. ore erogate n. utenti Spesa pubblica ( ) Assistenza domiciliare socio-assistenziale integrata all assistenza socio-sanitaria Assistenza domiciliare socio-assistenziale ,56 Specificare fonte: Dati forniti dai comuni Tavola 3 - Annualità 2012 Servizio n. ore erogate n. utenti Spesa pubblica ( ) Assistenza domiciliare socio-assistenziale integrata all assistenza socio-sanitaria Assistenza domiciliare socio-assistenziale ,01 Specificare fonte: Dati forniti dai comuni Note e commenti (max 5 righe) I dati riportati nelle tavole di cui sopra riguardanti le annualità 2010, 2011 e 2012 sono quelli forniti dai Comuni per interventi effettuati utilizzando quasi esclusivamente i fondi dei piani di zona. I dati Istat riguardanti gli interventi e i servizi sociali dei Comuni del Distretto non risultano pubblicati. 6

7 4. INTERVENTO PROPOSTO 4.1 OBIETTIVI DEL PIANO DI INTERVENTO (max 1 cartella) Gli obiettivi del Piano d'intervento sono i seguenti: 1) Potenziare il servizio ADI aumentando il numero di anziani da prendere in carico e garantendo le ore di assistenza necessarie. Attualmente il servizio è gestito dall'asp senza un valido supporto da parte dei comuni. Le risorse del PAC garantiscono l'aumento delle ore e il numero degli anziani da prendere in carico. Per questo servizio è stato previsto l'utilizzo di operatori qualificati (O.S.S.). 2) Potenziare il servizio Assistenza Domiciliare (S.A.D.) incrementando il numero degli anziani da assistere e il numero delle ore di assistenza. Per questo servizio è stato previsto l'utilizzo di operatori (O.S.A.). 3) Istituzione del Punto Unico d'accesso con l'utilizzo di N.4 assistenti sociali part-time, ai quali sarà affidato il compito della presa in carico degli utenti, della stesura dei piani individualizzati di assistenza, del coordinamento e del monitoraggio dei servizi. Per il funzionamento del PUA sono state previste alcune ore di lavoro settimanale di personale amministrativo fornito dai comuni per gestire il lavoro d'ufficio. 4.2 RISULTATI ATTESI E RISORSE DA IMPIEGARE PER IL LORO RAGGIUNGIMENTO Tavola 4 Risultati attesi e risorse per annualità e confronto con consuntivo 2012 n. ore Servizio erogate Assistenza domiciliare socio-assistenziale integrata all assistenza socio- sanitaria n. utenti spesa pubblica ( ) 2012 Totale Interventi (consuntivo) Interventi da realizzare con risorse PAC Interventi da realizzare con altre risorse Totale Interventi (previsioni) Interventi da realizzare con risorse PAC , Interventi da realizzare con altre risorse ,08 Totale Interventi (previsioni) ,94 Assistenza domiciliare socio-assistenziale 2012 Totale Interventi (consuntivo) ,00 Interventi da realizzare con risorse PAC Interventi da realizzare con altre risorse Totale Interventi (previsioni) Interventi da realizzare con risorse PAC ,50 Interventi da realizzare con altre risorse ,54 7

8 Servizio n. ore erogate n. utenti spesa pubblica ( ) Totale interventi (previsioni) , QUANTIFICAZIONE DELL EVENTUALE APPORTO DI RISORSE PAC PER IL MANTENIMENTO DEI LIVELLI DI SERVIZIO DEGLI ANNI PRECEDENTI E MOTIVAZIONI (max 15 righe) Non vengono utilizzate le risorse del PAC per garantire i livelli del 2012 perché ormai si è alla fine dell'anno 2013 e non è possibile effetuare alcun servizio. Nel 2013 nessun Comune ha effettuato servizi di ADI o SAD. Si fa presente che per tutti i tipi previsti dal presente piano l'iva non è recuperabile dai comuni in quanto è stato stabilito di erogare il servizio di assistenza gratuitamente. Negli anni 2010, 2011 e 2012 e in quelli precedenti è stata effettuata l'assistenza domiciliare soltanto in presenza di finanziamenti derivanti dai fondi per le non autosufficienza provenienti dalla Regione Calabria con l'attuazione dei piani di zona. L'intera somma disponibile verrà utilizzata per interventi da effettuare nell'anno 2014 in quanto, non essendo stata effettuata assistenza nell'anno 2013, si ritiene di non dover utilizzare fondi PAC per il mantenimento dei livelli di servizio degli anni precedenti. Tavola 5 Livelli di mantenimento dei servizi in termini di ore erogate e risorse, Servizio Assistenza domiciliare socioassistenziale integrata all assistenza socio- sanitaria Assistenza domiciliare socioassistenziale Δ n. ore erogate con altre fonti (non PAC) (differenza 2013 rispetto al 2012) Δ n. ore erogate con altre fonti (non PAC) (differenza 2014 rispetto al 2012) Risorse PAC per il mantenimento del livello di servizi (2013) (1) Risorse PAC per il mantenimento del livello di servizi (2014) (2) Totale 0 0 Totale Risorse PAC assegnate al Distretto (3) ,00 % delle risorse disponibili usate per il mantenimento dei servizi (4) = (TOT1+TOT2)/(3) 0% 8

9 4.4 SINTESI DELLE AZIONI PREVISTE DAL PIANO DI INTERVENTO A VALERE SULLE RISORSE DEL PAC Tavola 6 Sintesi delle azioni/operazioni previste a valere sulle risorse PAC n. Azione/operazione n. ore erogate previste utenti previsti Importo richiesto a valere sul PAC ( ) n. ore erogate previste utenti previsti Importo richiesto a valere sul PAC ( ) Erogazione di prestazioni di assistenza domiciliare socio-assistenziale integrate all assistenza socio-sanitaria 1 Personale e gestione , TOTALE ,86 Erogazione di servizi in assistenza domiciliare socio-assistenziale (per anziani non autosufficienti non in CDI) 1 Nr. 23 schede d'intervento (una per ciascun comune) comprendenti spese per il personale e la gestione , TOTALE ,50 Investimento in allestimenti, forniture e adozioni di soluzioni innovative per la gestione 1 Nr. 4 Assistenti sociali CO.CO.PRO 2 Nr. 2 Amministrativi forniti dai Comuni (produttività) 3 Acquisto computer, fotoriproduttore, software ecc , , ,60 Acquisto cancelleria e spese varie 1.819,04 TOTALE ,64 9

10 4.5 DESCRIZIONE DELLE AZIONI FINANZIATE NEL DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE CON ALTRE FONTI FINANZIARIE NEL MEDESIMO PERIODO (max 1 cartella) Nell'anno 2014 i Comuni del Distretto utilizzeranno anche i fondi della non autosufficienza deliberate dalla Giunta della Regione Calabria con Atto n. 311 dell' , che ammontano ad Euro ,62. 10

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