DOVE PORTA LA Strada: adattarsi ai cambiamenti climatici dalla teoria alla pratica 6 ottobre Milano

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1 A. Sulis - Regione Lombardia U.O. Protezione Civile S. Barbero - Arpa Piemonte Dipartimento Sistemi Previsionali A. Salvetti - Cantone Ticino Ufficio del Corsi d Acqua

2 Ricchezza di risorse naturali Territorio abitato e di passaggio Vocazione economica e turistica Complessità meteoclimatica Cambiamento climatico Rischi naturali 2 Stati, 7 Regioni Confini naturali e amministrativi L ACQUA SUPERA I CONFINI RISORSA CONDIVISA PERICOLI CONDIVISI

3 Si fonda su elementi tecnico-scientifici basilari, utilizzati per la valutazione del grado di criticità/pericolo PREVISTO in un territorio nelle successive ore Zonazione Gradualità di attivazione Scenari predefiniti Modelli previsionali Soglie di riferimento sulla rete osservativa Flussi informativi Documenti/codici standard Modelli numerici di previsione

4 Il Sistema di Allertamento italiano è definito dalla Direttiva PCM 27/02/2004, a cui ogni Regione ha dato attuazione secondo il livello di autonomia definito nel Titolo V della Costituzione (materia concorrente). Si basa sull individuazione di valori di soglia PLUVIOMETRICA, valutati su zone omogenee del territorio, che costituiscono l indicatore quantitativo dell insorgenza del rischio, inteso come effetti al suolo di un evento meteo avverso ( pericolosità ) FRANE/MOVIMENTI GRAVITATIVI DI VERSANTE: precipitazioni critiche associate all innesco di nuovi dissesti, valutate sulla base di statistiche storiche e di condizioni di saturazione del terreno ESONDAZIONI: si definisce una portata critica in un punto/tratto del fiume e si determina a ritroso la pioggia «soglia» che la può generare INOLTRE Per il GOVERNO DELLE PIENE bacino del PO la Dir. PCM 8/03/2013 ha introdotto il modello idrologico idraulico di previsione delle piene operativo presso AIPO come sistema di supporto alle decisioni ufficiale soglie idrometriche PER NUBIFRAGI/TEMPORALI FORTI: su zone meteo omogenee soglie di probabilità di accadimento di temporali intensi e/o persistenti su una porzione significativa della zona omogenea (Doc. Rif CSPC)

5 Fonte: Dipartimento Nazionale di Protezione Civile L allertamento è un attività di «PREVENZIONE» nell ambito della «protezione civile» (art. 3 bis l. 225/92)

6 SCENARI PER «RISCHIO» IDRAULICO DIFFUSO Superamento di livelli pluviometrici critici sui settori montuosi e collinari con conseguente esteso sviluppo di fenomeni di instabilità Superamento di livelli idrometrici critici lungo i corsi d acqua a regime torrentizio con conseguente esteso sviluppo di fenomeni di trasporto in massa e di inondazione SCENARI PER «RISCHIO» IDROGEOLOGICO LOCALIZZATO Superamento di livelli pluviometrici critici nei settori collinari e montuosi con conseguente sviluppo di fenomeni di instabilità localizzati; Superamento di livelli idrometrici critici lungo i corsi d acqua a regime torrentizio con conseguente sviluppo di fenomeni di trasporto in massa e di inondazione localizzati; Superamento di livelli idrometrici critici lungo i corsi d acqua principali con conseguente sviluppo di fenomeni alluvionali Superamento dei livelli idrometrici critici lungo la rete idrografica minore, con conseguentes viluppo di fenomeni di inondazione in ambito urbano per insufficiente smaltimento delle acque.

7 APP PIERINA «Piemonte Rischi Naturali» APP Protezione Civile Lombardia

8 Descrizione codificata della criticità prevista per le sezioni idrometriche dei corsi d acqua principali A supporto della gestione delle piene: 3 orizzonti temporali di previsione a +12h, +24h, +36h 16 corsi d acqua 25 tratti fluviali 1 lago

9 PO (8 tratti) Lambro (5 tratti) Secchia Area Nord Milano 8 fiumi/torrenti 19 tratti

10 Condivisione dati tra le regioni Condivisione previsioni operative dei livelli Po e affluenti principali Unità di Comando e Controllo (organo decisionale interregionale) ci vorrebbe una pagina web unica nazionale

11 La relazione tra livelli di criticità (momento della previsione) e livelli di allerta (momento di gestione dell emergenza) che devono attuati dalle autorità di protezione civile a seguito di un avviso sono definiti nell ambito dell autonomia regionale. Livelli di Criticità Livelli di Allerta Attività di protezione civile

12 gestione della criticità trasmette valutazione della criticità Flussi di comunicazione e documenti sono adottati nell ambito dell autonomia regionale Centro Funzionale Nazionale DPC Centro Funzionale Regionale pubblica predispone e pubblica Previsione Monitoraggio e Sorveglianza Bollettino di Vigilanza Meteorologica Nazionale Bollettino di Criticità Nazionale Vigilanza Meteorologica Regionale Criticità Regionale REPORT INFORMATIVI TESTUALI trasmette trasmette Comuni Prefetture Province AIPO Uffici regionali: Sedi Territoriali Unità di Crisi Regionale Gestori di servizi : comandi di polizia locale consorzi Bonifica, concessionari acque, consorzi laghi, gestori grandi dighe Gestori infrastrutture critiche Agenzia Stampa Regionale

13 Flussi di comunicazione e documenti sono adottati nell ambito dell autonomia regionale Fenomeni Piogge Temporali Nevicate Venti Freddo Caldo Valanghe Attività Previsione Meteo Previsione Crticita' Monitoraggio Sorveglianza Documenti Azioni in caso di avviso frequenza giornaliera Vigilanza Meteo - ore 13:00 fax e rupar Previsione dei fenomeni meteorologici Per successive 36 ore E tendenza 3 giorno, articolata in: Fenomeno assente/debole Fenomeno intenso (Avviso meteo) Trasmissione Meteo per Informare Avviso frequenza giornaliera Idrogeologico ed idraulico ore 13:00 fax e rupar Nevicate ore 13:00 fax e rupar Valanghe - ore 14:00 fax e rupar Previsione degli Effetti al suolo e sulla popolazione per 36 ore successive articolata in tre livelli 1 Criticità Ordinaria 2 Moderata Criticità (Avviso di Criticità) 3 Elevata Criticità (Avviso di Criticità) Trasmissione Avviso di Criticità per Allertare in caso d'evento critico previsto Aggiornamento - ogni 6/12 ore fax e rupar Tabella dei Dati Pluviometrici - ogni ora rupar Tabella dei Dati Idrometrici - ogni ora rupar Descrizione testuale della situazione in atto e prevista a breve termine in caso d'evento critico imprevisto Avviso Straordinario fax e rupar Emissione di messaggio per Aggiornare Descrizione testuale della situazione in atto e prevista a breve termine

14 I cittadini devono conoscere il livello di rischio a cui sono esposti Art. 13 del D.Lgs.49/ Relazioni ed informazioni alla Commissione europea Sito web DPC, d intesa con le Regioni e le Province Autonome, con sezione dedicata all allertamento meteo-idro dove devono essere pubblicati: ogni giorno entro le ore il Bollettino di vigilanza meteorologica nazionale. ogni giorno, entro le 16.00, il Bollettino di Criticità Nazionale. comunicati stampa in caso di Avvisi Meteo. una pagina web che raccoglie i link dei siti web delle Regioni e Province Autonome, nei quali pubblicati: Bollettini di vigilanza meteorologica Avvisi di Condizioni Meteorologiche Avverse. Bollettini di criticità idrogeologica e idraulica Avvisi di criticità idrogeologica e idraulica. Allerte in corso.

15 Adozione di definizioni omogenee di rischi a livello nazionale Adozione di codici colore univoci per le allerte Il Dipartimento Nazionale comunica giornalmente con comunicati stampa I livelli di allerte sono online non solo per tecnici ma per tutti Omogeneizzazione scenari di riferimento per i messaggi di allerta Omogeneizzazione relazioni tra allerte e piani di emergenza (in corso) 15

16 Direttiva 2007/60/CE D.lgs. 49/2010 Per consultare il progetto di Piano: Una sintesi è disponibile su

17 Il sistema di allerta svizzero è stato riorganizzato nel 2011 con la Nuova ordinanza federale sull allarme (OAII) del 18/08/2010, in cui sono individuati gli organi federali e cantonali e il relativo coordinamento, per la determinazione dello stato di allerta per i pericoli naturali: fenomeni meteo pericolosi, piene, frane, incendi, valanghe e terremoti (per analogia, no allerta solo notifica). Sono definiti per tutti i pericoli 5 livelli di allerta determinati sulla base di scenari di PERICOLOSITA (=fenomeno fisico), ogni organo tecnico elabora la sua previsione. Esiste un livello di «preallerta» (liv.2/5) noto solo alle autorità. Il livello FEDERALE collabora al suo interno e con i Cantoni nel redigere l allerta. Gli organi FEDERALI specializzati nell emissione del livello di allerta sono: a. fenomeni meteorologici pericolosi (PIOGGE, TEMPORALI, gelo, canicola, strade sdrucciolevoli): Ufficio federale di meteorologia e climatologia (MeteoSvizzera: ww.meteosvizzera.admin.ch); b. piene, movimenti di masse geologiche e incendi boschivi: Ufficio federale dell ambiente (UFAM: L attività di allertamento NON è considerata PROTEZIONE CIVILE

18 La trasmissione delle allerte alle autorità e alla popolazione avviene sempre tramite CENAL, la Centrale Nazionale Allarme, che diffonde le allerte emanate dagli organi specializzati alle centrali operative delle polizie cantonali su reti «dedicate». Centrali operative e servizi tecnici cantonali (Ufficio dei corsi d acqua) definiscono in autonomia la procedura di diffusione all interno del singolo cantone. Dal livello di allerta 4/5 i media sono obbligati a divulgare le allerte. Le allerte sono divulgate al pubblico con le corrispondenti norme di autoprotezione

19 Ogni organo specializzato si riferisce alle allerte rimandando/linkando al sito web unificato. Esiste un portale unico federale ( di riferimento ufficiale per raccolta e divulgazione al pubblico delle allerte per TUTTI i pericoli naturali. APP METEOSWISS per situazione meteo e consultazione allerte pericoli naturali

20 SERVIZI tecnici CANTONALI SERVIZI tecnici federali Centrale Nazionale Allarme AUTORITA MEDIA POPOLAZIONE Azioni di diramazione delle allerte più semplici Unicità e uniformità di comunicazione verso la popolazione Messaggio sintetico-convenzionale per gli operatori (=codice allerta) Messaggio al pubblico meno tecnico ma più «concreto»

21 I corsi d acqua sono gestiti sia dal livello federale che dal livello cantonale, ognuno elabora il livello di allerta per piene sui corsi d acqua di competenza. Sui corsi d acqua cantonali gli «uffici dei corsi d acqua» valutano il livello di allerta per tratti e per zone omogenee con codici colori Sui corsi d acqua: «federali» l Ufficio Federale dell Ambiente pubblica le allerte per aree omogene coerenti con le valutazioni cantonali sui fiumi minori e i tratti di fiumi principali con codici colori

22 Sul portale federale, per ogni pericolo sono pubblicate norme di autoprotezione indirizzate al pubblico associate al livello di allerta.

23 Tratto da un corso di formazione per esperti locali in pericoli naturali Registrazione dei dati Modelli Previsione Informazione/ Comunicazione Successo dell intervento Trasferimento dei dati Elaborazione bollettini, allerte Formazione/ Interpretazione locale Piani di emergenza Attuazione COMPORTAMENTI AUTO PROTEZIONE Consolidati?

24 Piattaforma GIN portale web per tutti i livelli territoriali: condivisione dati, allerte, output modelli previsionali, azioni, solo per operatori Piattaforma Dewetra portale web per condivisione dati, allerte, modelli previsionali solo per Rete centri funzionali Si potrebbe aprire ai comuni e altri operatori?

25 Suddivisione modulare delle attuali zone omogenee allerta in base a: - criteri tradizionali (idrografia, morfologia, confini amministrativi) - capacità previsionali attuali - omogeneità del rischio, utilizzando le mappe del PGRA e le Aree a Rischio Significativo Approccio tradizionale: «Individuo scenari di pericolosità in base a un tempo di ritorno» Approccio attuale: «Ad ogni scenario di rischio associo un tempo di ritorno» Elevata Stazione Q (m 3 /s) h (m) T R (y) Caslino d'erba Lambrugo Peregallo Feltre Salerano Stessi codici colori delle allerte Stessi scenari di riferimento delle allerte Attualmente adottate in fase di test in monitoraggio Utilizzabili in previsione, con adeguata modellistica

26 Operatività dello scambio dati tra le tre regioni nel tempo reale Aggiornamento delle basi dati di riferimento statistiche (Linee Segnalatrici di possibilità pluviometrica) per la valutazione della pericolosità delle precipitazioni, riducendo effetti di bordo Confronto tra i sistemi di allerta Capacity building

27 ANALOGIE DIFFERENZE Scenari analoghi, cambia la terminologia ma non la sostanza Analoghi orizzonti e capacità previsionali (stesso livello di sviluppo tecnologico) Analoghi strumenti previsionali e di supporto alle decisioni (strumenti consolidati) Il livello di responsabilità sul territorio è sempre del sindaco Importanza dell autoprotezione Diverso modello organizzativo territoriale (servizi tecnici protezione civile sale operative) Diversi flussi informativi delle allerte (modello accentratore vs delocalizzato/personalizzato) Diversi i contenuti della comunicazione al pubblico (dati tecnici vs norme autoprotezione) Diverse modalità di collaborazione tra livelli territoriali (livello centrale operativo vs coordinamento)

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