Contratti e comportamento sleale

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1 Pe20_ :40 Pagina 645 Capitolo 20 Contratti e comportamento sleale Un impiegato naviga su Internet per piacere anziché per lavoro quando il capo non lo sorveglia. Una persona che ha noleggiato un automobile esce di strada e rovina le sospensioni. Il dentista vi ottura un dente senza che sia necessario solamente perché vuole uno stereo nuovo. Ciascuno di tali esempi illustra un impiego inefficiente delle risorse dovuto a un comportamento sleale, ove la parte informata trae vantaggio a scapito di quella meno informata, spesso per mezzo di un azione nascosta (Capitolo 19). Nel presente capitolo esaminiamo come stendere dei contratti che eliminino le inefficienze dovute ai problemi di comportamento sleale senza spostare il rischio sulle persone che non vogliano sostenerlo, ovvero contratti che perlomeno raggiungano un buon compromesso tra questi due obiettivi. Per esempio, le società assicurative devono scegliere se ridurre il comportamento sleale e incrementare il rischio corso dagli acquirenti delle polizze. Poiché una società assicurativa si assume un pool di rischi, agisce come se fosse neutrale al rischio (Capitolo 17) e offre contratti di polizze ai proprietari di case avversi al rischio per ridurre la loro esposizione al rischio. Se i proprietari delle case possono acquistare un assicurazione completa che consenta loro di non subire perdite in caso di incendio, alcuni di loro non prenderanno le dovute precauzioni, conservando in casa liquidi infiammabili e pile di giornali vecchi, incrementando in tal modo la probabilità di occorrenza di incendi catastrofici. Un contratto che evita tale problema di comportamento sleale specifica che la compagnia di assicurazione non effettuerà il rimborso in caso di incendio se può dimostrare che il detentore della polizza conservava in casa materiale infiammabile. Se tuttavia tale metodo non è praticabile, la compagnia di assicurazione potrebbe offrire un contratto che fornisca una copertura parziale, coprendo solo una porzione dei danni provocati dagli incendi. Minore è la copertura, più il detentore della polizza è incentivato a evitare le attività pericolose ma maggiore è il rischio che deve correre il proprietario di casa avverso al rischio. Per illustrare i metodi di controllo dei comportamenti sleali e il compromesso tra il rischio e il comportamento sleale, in questo capitolo ci concentriamo sui contratti tra principale (per esempio un datore di lavoro) e agente (per esempio un impiegato). Il principale stipula un contratto con un agente perché attui delle azioni che gli apportino un beneficio. Sinora abbiamo ipotizzato che le imprese possano produrre in modo efficiente. Tuttavia, se un principale non può in pratica controllare un

2 Pe20_ :40 Pagina CAPITOLO 20 Contratti e comportamento sleale agente in ogni momento, questi potrebbe rubare, non lavorare sodo oppure adottare altri tipi di comportamento opportunistico che riducono la produttività. 1 Il comportamento opportunistico da parte di un agente informato danneggia un principale meno informato. A volte le perdite sono talmente ingenti che le parti sarebbero più soddisfatte se entrambe possedessero informazione completa e non fosse possibile un comportamento sleale. In questo capitolo esaminiamo sette argomenti principali 1. Il problema principale-agente. Il tipo di contratto stipulato tra un principale non informato e un agente informato determina l occorrenza dei comportamenti sleali e la suddivisione dei rischi tra le parti. 2. L efficienza produttiva. La quantità prodotta dall agente dipende dal tipo di contratto adottato e dall abilità del principale nel controllare le azioni dell agente. 3. Il compromesso tra l efficienza produttiva e l efficienza allocativa del rischio. Un principale e un agente potrebbero concordare un contratto che, pur non eliminando i comportamenti sleali e non suddividendo i rischi in modo ottimale, consenta tuttavia di raggiungere un compromesso tra i due obiettivi. 4. I compensi legati alla produzione o al profitto. Gli impiegati lavorano di più se sono premiati per la maggiore produttività individuale o di gruppo. 5. Il controllo. Gli impiegati lavorano di più se il datore di lavoro controlla il loro comportamento e fa in modo che convenga non essere licenziati. 6. I controlli sui principali. Per limitare lo sfruttamento degli impiegati, un datore di lavoro potrebbe concordare degli impegni contrattuali per cui sia nel suo miglior interesse dire sempre la verità agli impiegati. 7. La scelta del contratto. Osservando il tipo di contratto che un agente sceglie se gliene viene offerta la possibilità, un principale potrebbe ottenere informazioni sufficienti per ridurre i comportamenti sleali IL PROBLEMA PRINCIPALE-AGENTE Quando stipulate un contratto con persone di cui non potete osservare o valutare le azioni, esse potrebbero avvantaggiarsi a vostre spese. Se pagate su base oraria un commercialista che vi prepari la dichiarazione dei redditi, non sapete se egli abbia lavorato tutte le ore fatturate. Se impegnate un avvocato pagandolo in anticipo sull onorario perché vi rappresenti in una causa legale in seguito a un incidente, non sapete se l accordo che l avvocato vi consiglia è nel vostro o nel suo miglior interesse. Ovviamente molte persone si comportano onestamente anche se hanno l opportunità di sfruttare gli altri. Ma vi sono anche molte persone che ritengono di aver lavorato tutto il giorno pur non essendosi impegnate tanto quanto avrebbero potuto. Per esempio Anna, che gestisce la tipografia di Patrizia, percepisce un salario orario e lavora il numero di ore previsto, anche se Patrizia raramente la controlla; ciononostante Anna potrebbe non spendere il suo tempo nel modo più efficiente possibile; ella infatti offre il suo aiuto a chi entra nel negozio in modo cor- 1 A volte il problema dei principali non consiste tanto nel controllare l agente quanto nel verificare legalmente che questi abbia adottato un comportamento opportunistico. Per esempio, una società di assicurazione (principale) potrebbe essere in grado di stabilire che il proprietario della casa (agente) abbia appiccato un incendio doloso ma potrebbe incontrare delle difficoltà nel provare tale affermazione. In questi casi gli economisti dicono che il comportamento sleale è osservabile (dal principale) ma non verificabile (davanti a un tribunale).

3 Pe20_ :40 Pagina 647 Il problema principale-agente 647 tese (ma impersonale), mentre, se ricevesse un incentivo finanziario adeguato (per esempio una quota del profitto del negozio), memorizzerebbe i nomi dei clienti, li accoglierebbe con entusiasmo chiamandoli per nome e si informerebbe presso le imprese vicine per scoprire se sono interessate a nuovi servizi. Un modello I tipi di contratto Possiamo descrivere molte interazioni tra principale e agente utilizzando il seguente modello, con il quale vogliamo evidenziare che il prodotto o il profitto derivante da tale relazione e il rischio assunto dalle due parti dipende dalle azioni dell agente e dallo stato di natura. In una tipica relazione tra principale e agente, il principale, Paolo, possiede una proprietà (per esempio un impresa) oppure ha dei diritti di proprietà (come il diritto di citare in giudizio per i danni subiti in un infortunio). Paolo assume, ossia stipula un contratto con un agente, Matteo, perché compia le azioni a che incrementino il valore della sua proprietà o che producano un profitto, π, utilizzando tale proprietà. Il principale e l agente hanno bisogno l uno dell altro. Se Paolo assume Matteo per gestire la gelateria, Matteo ha bisogno del negozio di Paolo e Paolo ha bisogno degli sforzi dei Matteo per vendere il gelato. Il profitto derivante dal gelato venduto, π, dipende dal numero delle ore di lavoro di Matteo, a. Il profitto potrebbe dipendere anche dall esito di una variabile casuale, θ, che rappresenta lo stato di natura: π = π(a, θ) Per esempio, il profitto può dipendere dall eventualità che la macchina per il gelato si rompa, θ = 1, oppure no, θ = 0. Oppure può dipendere dall eventualità che la giornata sia calda, ove il valore di θ è pari a quello della temperatura. In casi estremi la funzione di profitto dipende solo dalle azioni dell agente o solo dallo stato di natura. In un caso estremo il profitto dipende esclusivamente dalle azioni dell agente, π = π(a), se vi è un unico stato di natura, ossia non vi è incertezza dovuta a eventi casuali. Nel nostro esempio la funzione di profitto ha tale forma se la domanda non varia con le condizioni atmosferiche e se la macchina per il gelato è affidabile. Nell altro caso estremo il profitto dipende esclusivamente dallo stato di natura, π = π(θ), come in un mercato di assicurazioni in cui il profitto o il valore dipende solamente dallo stato di natura e non dalle azioni degli agenti. Prendiamo l esempio di una coppia di fidanzati che acquista una polizza che li assicuri contro la pioggia nel giorno del loro matrimonio; il valore che essi attribuiscono alla loro cerimonia di nozze all aperto è π(θ), che dipende solo dalle condizioni atmosferiche, θ, dato che non sono coinvolte azioni di alcun tipo. Ove esiste un mercato formale, è possibile che il principale tratti in modo impersonale con un agente anonimo acquistando un bene al prezzo di mercato. In questo capitolo studiamo le situazioni ove non esiste un mercato formale oppure un principale e un agente concordano un contratto personalizzato volto a ridurre l opportunismo. Un contratto tra un principale e un agente determina le modalità di suddivisione del risultato della loro associazione (come il profitto o il prodotto). Tre tipologie diffuse di contratto sono il contratto a compenso fisso, il contratto di assunzione e il contratto contingente.

4 Pe20_ :40 Pagina CAPITOLO 20 Contratti e comportamento sleale In un contratto a compenso fisso il pagamento all agente, F, è indipendente dalle sue azioni, a, dallo stato di natura, θ, e dal risultato, π. Il principale tiene il profitto residuale, π(a, θ) F. Alternativamente, il principale potrebbe ottenere una somma fissa e l agente potrebbe percepire il profitto residuale. Per esempio, l agente potrebbe pagare un canone fisso per il diritto di utilizzare la proprietà del principale. 2 In un contratto di assunzione il pagamento all agente dipende dalle sue azioni così come vengono osservate dal principale. Due tipi comuni di contratto di assunzione retribuiscono gli impiegati con una retribuzione oraria oppure a cottimo (per unità prodotta). Se w è il salario orario (o il prezzo per unità di prodotto) e Matteo lavora a ore (o produce a unità di output), allora Paolo paga a Matteo wa e tiene il profitto residuale π(a, θ) wa. In un contratto contingente il compenso di ogni persona dipende dallo stato di natura, che potrebbe non essere noto alle parti al momento della stesura del contratto. Per esempio, Riccardo concorda di pagare ad Alessio una somma maggiore per la riparazione del tetto in caso di pioggia che senza pioggia. Un tipo di contratto contingente è il contratto di condivisone ove il compenso di ogni persona è una frazione dei ricavi totali (che sono osservabili). Per esempio, Alan vende la casa di Pamela su sua richiesta al prezzo π(a, θ) in cambio di una commissione del 7% sul prezzo di vendita; egli riceve 0,07π(a, θ) e Pamela tiene 0,93π(a, θ). L efficienza l tipo di contratto scelto dipende da ciò che le parti possono osservare. Un principale adotterà più probabilmente un contratto di assunzione se può controllare facilmente le azioni dell agente. È probabile che venga scelto un contratto contingente se lo stato di natura può essere osservato a opera compiuta. Un contratto a compenso fisso non dipende da alcuna osservazione, quindi può essere utilizzato in ogni caso. Idealmente il principale e l agente concordano un contratto efficiente, ossia un accordo corredato di clausole che assicurano che nessuna parte può avvantaggiarsi a scapito dell altra. L adozione di un contratto efficiente porta a efficienza nella produzione ed efficienza nella distribuzione del rischio. L efficienza produttiva richiede la massimizzazione del valore combinato (i profitti), π, del principale e dell agente. Diciamo che la produzione è efficiente se Matteo gestisce l impresa di Paolo in modo tale che i profitti non possono essere incrementati. Nei nostri esempi il comportamento sleale danneggia il principale in misura maggiore di quanto non avvantaggi l agente, pertanto il profitto totale diminuisce. Per raggiungere l efficienza produttiva occorre quindi prevenire il comportamento sleale. L efficienza allocativa del rischio richiede che la distribuzione del rischio sia ottimale, nel senso che la porzione maggiore del rischio venga assunta dalla persona meno preoccupata del rischio (quella neutrale o meno avversa al rischio). Nel Capitolo 17 abbiamo visto che le persone avverse al rischio sono disposte a pagare un premio sul rischio per evitare di correrlo, mentre alle persone neutrali al rischio non interessa se corrono un rischio equo oppure no. Supponete che Roberto sia 2 Nel romanzo giallo di Sherlock Holmes Uno studio in rosso, Jefferson Hope racconta: Presentai domanda presso l ufficio di un proprietario di taxi e presto ottenni l impiego. Dovevo portargli settimanalmente una data somma e qualsiasi cosa avanzasse avrei potuto tenerla per me.

5 Pe20_ :40 Pagina 649 L efficienza produttiva 649 avverso al rischio e sia disposto a pagare un premio sul rischio pari a 100 per evitare un dato rischio, mentre Piero è neutrale al rischio e correrebbe il rischio senza premio; i due pertanto possono raggiungere un accordo per cui Piero si assume tutto il rischio di Roberto in cambio di un pagamento compreso tra 0 e 100. Per semplicità consideriamo situazioni in cui una parte è avversa al rischio e l altra è neutrale al rischio (generalmente se entrambe le parti sono avverse al rischio e una delle due lo è in misura maggiore rispetto all altra, entrambe possono essere più soddisfatte se la persona meno avversa al rischio si assume una parte maggiore del rischio, senza correrlo tutto). Nel resto del capitolo esaminiamo che cosa accade quando le parti non dispongono di informazione completa. L inefficienza produttiva è più probabile quando l agente possiede maggiori informazioni del principale oppure quando entrambe le parti sono incerte sullo stato di natura. Quando l agente dispone di maggiori informazioni del principale e non vi è rischio perché vi è un solo stato di natura, i contratti adottati per raggiungere l efficienza produttiva apportano al principale le informazioni opportune affinché vengano eliminati i problemi di comportamento sleale. In alternativa i contratti potrebbero prevedere degli incentivi che scoraggiano la persona informata ad adottare un comportamento opportunistico. L efficienza allocativa del rischio non viene considerata perché non vi è rischio. Se le parti sono soggette sia a informazione asimmetrica sia a rischio, cercano di stipulare un contratto che porti a efficienza produttiva e di assunzione di rischio. Spesso, tuttavia, non si possono raggiungere entrambi gli obiettivi; pertanto occorre trovare un compromesso L EFFICIENZA PRODUTTIVA Il contratto adottato da agente e principale influisce sull efficienza produttiva. Nel seguente esempio si raggiunge l efficienza produttiva massimizzando il profitto totale o congiunto, ossia la somma dei profitti individuali del principale e dell agente. Per isolare l aspetto della produzione da quello dell allocazione del rischio, ipotizziamo inizialmente che vi sia un solo stato di natura, per cui le parti non sono soggette a rischio dovuto a eventi casuali: il profitto totale, π(a), è esclusivamente una funzione delle azioni dell agente, a. Il contratto efficiente Per essere efficiente e massimizzare il profitto congiunto, il contratto che un principale offre a un agente deve avere due proprietà. Innanzitutto deve offrire un compenso sufficientemente elevato da convincere l agente a partecipare al contratto. Sappiamo che il compenso del principale è adeguato ad assicurare la sua partecipazione perché è lui stesso a offrire il contratto. In secondo luogo il contratto deve essere incentivo-compatibile in quanto deve offrire un compenso tale che l agente voglia svolgere il compito assegnatogli anziché adottare un comportamento sleale. Vale a dire che deve essere nel miglior interesse dell agente intraprendere azioni che massimizzino il profitto congiunto. Se il contratto non è incentivo-compatibile (per cui l agente cerca di massimizzare il profitto personale anziché quello congiunto) si può raggiungere l efficienza solo se il principale controlla l agente e lo obbliga ad assumere un comportamento che massimizzi il profitto congiunto.

6 Pe20_ :40 Pagina CAPITOLO 20 Contratti e comportamento sleale Esaminiamo un esempio per illustrare perché alcuni tipi di contratti portino all efficienza mentre altri no. Paolo, il principale, possiede un negozio chiamato Il brutto anatroccolo (situato presso un canale) che vende sculture di anatre in legno. Arturo, l agente, gestisce il negozio. Il profitto congiunto di Paolo e Arturo è π(a) = R(a) 12a ove R(a) è il fatturato derivante dalla vendita di a sculture e 12a è il costo delle sculture in legno. Ad Arturo costa 12 ottenere e vendere ogni anatra, compresa la somma che paga allo scultore locale e il valore opportunità (il miglior uso alternativo) del suo tempo. Poiché Arturo sostiene l intero costo marginale di vendere una scultura aggiuntiva, egli vuole vendere il prodotto che massimizza il profitto congiunto solo se riceve anche il completo beneficio marginale derivante dalla vendita di un anatra aggiuntiva. Per determinare la soluzione che massimizza il profitto congiunto possiamo chiederci che cosa farebbe Arturo se possedesse il negozio e percepisse tutto il profitto, situazione in cui sarebbe incentivato a massimizzare il profitto totale. Quante anatre deve vendere Arturo per massimizzare il profitto congiunto delle parti? Come mostra il grafico (a) della Figura 20.1, Arturo massimizzerebbe il profitto vendendo 12 sculture, valore per cui la curva del ricavo marginale, MR, interseca la curva del costo marginale, MC = 12, nel punto di equilibrio e. 3 Il grafico (b) mostra che il profitto totale, π, raggiunge un massimo di 72 nel punto E. Quali tipi di contratto conducono all efficienza nella produzione? Per risolvere il quesito esaminiamo innanzitutto quali contratti producano tale risultato quando entrambe le parti dispongono di informazione completa, successivamente consideriamo quali contratti portino al risultato desiderato quando il principale è relativamente disinformato. È importante ricordare che stiamo considerando un caso particolare: i contratti che qui funzionano potrebbero non funzionare in altri contesti, mentre i contratti che qui non funzionano potrebbero funzionare altrove. Informazione completa Supponete che sia Paolo sia Arturo dispongano di informazione completa: entrambi conoscono le azioni compiute da Arturo (il numero di anatre vendute) e l effetto di tali azioni sul profitto. Poiché Paolo ha un informazione completa, egli detta esattamente ciò che Arturo deve fare. Esistono contratti incentivo-compatibili che non richiedono tale controllo e supervisione? Per rispondere alla domanda consideriamo quattro tipi di contratto: un contratto di locazione a canone fisso, un contratto di assunzione e due tipi di contratti vincolati. Il contratto di locazione a canone fisso. Se Arturo affitta il negozio da Paolo per un tasso fisso, F, il profitto congiunto viene massimizzato. Arturo guadagna un profitto residuale pari alla differenza tra il profitto congiunto e il tasso fisso pagato a Paolo, π(a) F. Poiché la somma percepita da Paolo è fissa, Arturo ottiene l intero profitto marginale derivante dalla vendita di un anatra aggiuntiva. Ne consegue che la 3 La curva di domanda è p = a, dove p è il prezzo e a è il numero delle anatre vendute. Il ricavo è R = 24a 1 2a 2 e il ricavo marginale è MR = 24 a. Il profitto è massimizzato quando MR = 24 a = 12 = MC ossia a = 12.

7 Pe20_ :40 Pagina 651 L efficienza produttiva 651 Figura 20.1 La massimizzazione del profitto congiunto quando l agente percepisce il profitto residuale. Nel grafico (a): se l agente, Arturo, percepisce tutto il profitto congiunto, π, massimizza il suo profitto vendendo 12 sculture nel punto e, ove la curva del ricavo marginale interseca la sua curva del costo marginale: MR = MC = 23; se egli paga al principale, Paolo, un canone fisso di locazione pari a 48, massimizza il suo profitto vendendo 12 sculture (un canone fisso non influisce né sul suo ricavo marginale né sul suo costo marginale). Nel grafico (b): il profitto congiunto per 12 sculture ammonta a 72, nel punto E; se Arturo paga a Paolo un affitto di 48, il suo profitto è pari a π 48; vendendo 12 sculture e massimizzando il profitto congiunto, Arturo massimizza anche il suo profitto.

8 Pe20_ :40 Pagina CAPITOLO 20 Contratti e comportamento sleale quantità, a, che massimizza il profitto di Arturo, π(a) F, massimizza anche il profitto congiunto, π(a). Nella Figura 20.1 Arturo paga a Paolo F = 48 per l affitto. Tale pagamento fisso non influisce sul costo marginale di Arturo, pertanto egli massimizza il suo profitto al netto dell affitto, π 48, ponendo il suo ricavo marginale pari al suo costo marginale: MR = MC = 12 nel punto e del grafico (a). Poiché Arturo paga lo stesso canone di locazione fisso a prescindere dal numero di unità che vende, la curva di profitto dell agente nel grafico (b) si trova 48 sotto la curva del profitto congiunto per ogni quantità. Ne consegue che la curva del profitto netto di Arturo raggiunge il punto massimo (in E*) in corrispondenza della stessa quantità, 12, per cui la curva del profitto congiunto raggiunge il suo massimo (in E). Il contratto di locazione a canone fisso è quindi incentivo-compatibile. Arturo partecipa al contratto perché guadagna 24 dopo aver pagato l affitto e le sculture (nel punto E*). Il contratto di assunzione. Supponete ora che Paolo stipuli un contratto per pagare Arturo per ogni scultura venduta. Se Paolo paga ad Arturo solo 12 per scultura, Arturo chiude esattamente in pareggio a ogni vendita; gli è quindi indifferente partecipare o meno al contratto. Anche se sceglie di partecipare, Arturo non vende il numero di anatre che massimizzano il profitto congiunto a meno che Paolo non supervisioni le sue azioni. Se Paolo supervisiona Arturo, gli ordina di vendere 12 sculture e si appropria di tutto il profitto congiunto di 72. Perché Arturo voglia partecipare al contratto e vendere le anatre senza supervisione, deve ricevere più di 12 per scultura. Se Paolo paga Arturo 14 per anatra, per esempio, Arturo realizza un profitto di 2 per scultura. Egli è ora incentivato a vendere la quantità più grande possibile di sculture; tale comportamento non massimizza il profitto congiunto, pertanto questo tipo di contratto non è incentivo-compatibile. Il profitto congiunto non viene massimizzato nemmeno se il contratto stabilisce che Arturo ottenga 14 per scultura e Paolo controlli il numero delle anatre vendute. Paolo percepisce il ricavo meno la somma pagata ad Arturo, 14, moltiplicato per il numero di anatre, R(a) 14a L obiettivo di Paolo differisce quindi dall obiettivo di massimizzazione del profitto congiunto, π = R(a) 12a. Il profitto congiunto viene massimizzato quando il ricavo marginale è pari al costo marginale di 12. Poiché il costo marginale di Paolo, 14, è maggiore, egli ordina ad Arturo di vendere un numero minore di anatre rispetto al numero ottimale. 4 Il contratto di compartecipazione al ricavo. Se Paolo e Arturo adottano un contratto contingente con il quale si suddividono il ricavo, il profitto congiunto non viene 4 Paolo massimizza R 14a = (24a 1 2a 2 ) 14a = 10a 1 2a 2. Ponendo la derivata rispetto ad a pari a zero, 10 a = 0, troviamo che Paolo massimizza il suo profitto vendendo 10 sculture. Il profitto congiunto per tale quantità ammonta solo a 70, rispetto ai 72 corrispondenti al livello ottimale di 12 sculture.

9 Pe20_ :40 Pagina 653 L efficienza produttiva 653 massimizzato. Supponete che Arturo percepisca tre quarti del ricavo, 3 4R, e Paolo guadagni il resto, 1 4R. Il grafico (a) della Figura 20.2 mostra il ricavo marginale che Arturo ottiene dalla vendita di una scultura aggiuntiva, MR* = 3 4MR; egli massimizza Figura 20.2 Perché la compartecipazione al ricavo riduce gli sforzi dell agente. Nel grafico (a): il profitto congiunto è massimizzato per 12 sculture, ove MR = MC = 12 nel punto di equilibrio e; se Arturo percepisce tre quarti del ricavo e Paolo guadagna il resto, Arturo massimizza il suo profitto vendendo 8 sculture, ove la sua nuova curva del ricavo marginale MR* = 3 4MR è pari al suo costo marginale nel punto e*. Nel grafico (b): il profitto congiunto raggiunge il massimo di 72 in E, ove vengono vendute 12 sculture al giorno; se Paolo e Arturo si suddividono il ricavo, Arturo vende 8 anatre al giorno e percepisce 24 in E* mentre Paolo riceve i rimanenti 40 (= 64 24).

10 Pe20_ :40 Pagina CAPITOLO 20 Contratti e comportamento sleale il profitto al livello di 24 vendendo 8 sculture, valore per cui MR* = MC in e*. Paolo guadagna il profitto rimanente di 40, che è la differenza tra il profitto totale congiunto derivante dalla vendita di 8 anatre al giorno, π = 64, e il profitto di Arturo. Nel grafico (b) quindi il profitto congiunto per a = 8 è pari a 65, che è inferiore di 8 rispetto al profitto massimo possibile di 72 (nel punto E). Arturo è incentivato a vendere un numero minore di anatre rispetto al numero ottimale perché sostiene tutto il costo marginale di ogni scultura che vende, 12, mentre riceve solo tre quarti del ricavo marginale. 5 Il contratto di compartecipazione al profitto. Paolo e Arturo potrebbero adottare invece un contratto contigente con il quale si suddividono il profitto economico, π. Se concordano sul fatto che l effettivo costo marginale e medio ammonta a 12 per scultura (somma che include il costo opportunità del tempo di Arturo), il contratto è incentivo-compatibile perché Arturo vuole vendere il numero ottimale di sculture. Solo massimizzando il profitto totale egli può massimizzare la sua porzione di profitto. Come mostra la Figura 20.3, Arturo riceve un terzo del profitto congiunto e Figura 20.3 Perché la compartecipazione al profitto è efficiente. Se l agente, Arturo, percepisce un terzo del profitto congiunto, egli massimizza il suo profitto, 1 3 π, massimizzando il profitto congiunto, π. 5 Il profitto congiunto non viene massimizzato nemmeno se Paolo controlla il numero delle sculture vendute. Poiché la somma che egli guadagna, 1 4R, dipende solo dal ricavo e non dal costo di ottenere le sculture, Paolo vuole che sia venduta la quantità che massimizza il ricavo. Il ricavo viene massimizzato ove il ricavo marginale è nullo per a = 24, come mostra il grafico (a). Arturo non parteciperebbe al contratto se questo gli garantisse solo tre quarti del ricavo ma gli imponesse di vendere 24 sculture perché in tal caso egli subirebbe una perdita.

11 Pe20_ :40 Pagina 655 L efficienza produttiva 655 sceglie di produrre la quantità, a = 12, che massimizza il profitto congiunto. 6 Guadagnando 24, Arturo è quindi disposto a partecipare al contratto. La seconda colonna della Tabella 20.1 riassume la nostra analisi. L efficienza produttiva viene raggiunta o meno a seconda del tipo di contratto adottato da principale e agente. Se il principale dispone di informazione completa (conosce le azioni dell agente), egli raggiunge l efficienza produttiva senza necessità di supervisione utilizzando uno dei contratti incentivo-compatibili: la locazione a canone fisso oppure la compartecipazione al profitto. Problema risolto 20.1 Gianna e Patrizia sono socie di un negozio ove svolgono tutto il lavoro; si suddividono equamente il profitto commerciale (non considerando quindi il costo opportunità del loro tempo). Il contratto di compartecipazione al profitto commerciale le incentiva a massimizzare il profitto economico congiunto se nessuna delle due può obbligare l altra a lavorare? (Suggerimento: immaginate il ragionamento di Gianna se un sabato sera, a tarda ora, si trova da sola nel negozio e rifletta se tenere aperto ancora un po oppure andare a divertirsi.) (continua) Tabella 20.1 L efficienza di produzione e i problemi di comportamento sleale per Il brutto anatroccolo Informazione completa Informazione asimmetrica Efficienza Efficienza Problema Tipo di contratto di produzione di produzione di comportamento sleale Contratto di locazione a canone fisso Affitto (al principale) Sì Sì No Contratto di assunzione, retribuzione per unità La retribuzione è pari al costo marginale No a No b Sì La retribuzione è maggiore del costo marginale No c No Sì Contratto vincolato Compartecipazione al ricavo No No b Sì Compartecipazione al profitto Sì No b Sì a L agente potrebbe non partecipare al contratto e non ha alcun incentivo a vendere il numero ottimale di sculture. L efficienza potrebbe essere raggiunta solo con la supervisione del principale b A meno che l agente non ottenga tutto il ricavo (o il profitto) derivante da una vendita aggiuntiva, il risultato è inefficiente. c L agente vende una quantità eccessiva oppure il principale impone all agente di vendere un numero troppo piccolo di sculture. 6 Arturo percepisce un terzo del profitto, 1 3π = 1 3(R C) = 1 3R 1 3C, ove R è il ricavo e C è il costo. Egli massimizza il suo profitto ove 1 3MR = 1 3MC. Pur ottenendo solo un terzo del ricavo marginale, 1 3MR, egli sostiene solo un terzo del costo marginale. Dividendo entrambi i membri dell equazione per 1 3, troviamo che tale condizione è identica a quella di massimizzazione del profitto totale: MR = MC.

12 Pe20_ :40 Pagina CAPITOLO 20 Contratti e comportamento sleale Risposta Dimostrate che ogni socia è incentivata a lavorare un numero eccessivamente piccolo di ore. Una socia che lavora un ora aggiuntiva sostiene tutto il costo opportunità di tale ora aggiuntiva ma percepisce solo la metà del benefico marginale derivante dal profitto commerciale aggiuntivo. Il costo opportunità del tempo aggiuntivo speso nel negozio è il miglior impiego alternativo del tempo della socia, che potrebbe guadagnare di più lavorando per qualcun altro oppure impiegando il proprio tempo per divertirsi. Dato che una socia sostiene tutto il costo marginale ma percepisce solo la metà del beneficio marginale (il profitto commerciale aggiuntivo) derivante da un ora aggiuntiva di lavoro, ogni socia lavora solo sino al punto ove il costo marginale è pari alla metà del beneficio marginale. Quindi ciascuna è incentivata a impiegare meno sforzi rispetto al livello che massimizza il profitto congiunto, ove il costo marginale è pari al beneficio marginale. 7 Informazione asimmetrica Supponete ora che il principale, Paolo, disponga di minori informazioni rispetto all agente, Arturo. Paolo non può osservare il numero delle anatre vendute né il ricavo. A causa di tale informazione asimmetrica, Arturo può derubare Paolo senza che questi se ne accorga. Come mostra la Tabella 20.1, in presenza di informazione asimmetrica l unico contratto che porta all efficienza produttiva senza alcun problema di comportamento sleale è quello per cui il principale percepisce un canone fisso di locazione. Tutti gli altri contratti portano a inefficienza e Arturo ha l opportunità di avvantaggiarsi a scapito di Paolo. Il contratto di locazione a canone fisso. Arturo paga a Paolo il canone di locazione fisso stabilito perché Paolo sa se viene pagato di meno. Arturo percepisce il profitto residuale, ossia la differenza tra il profitto congiunto e il canone fisso, pertanto vuole vendere il numero di sculture che massimizza il profitto congiunto. Il contratto di assunzione. Se Paolo propone di pagare ad Arturo l effettivo costo marginale di 12 per scultura e Arturo è onesto, questi potrebbe rifiutarsi di partecipare al contratto perché non realizzerebbe alcun profitto. Anche se vi partecipasse, non sarebbe incentivato a vendere il numero ottimale di sculture. Se Arturo è disonesto, potrebbe denunciare un numero minore di vendite rispetto a quello effettivo e intascare parte del ricavo aggiuntivo. A meno che egli non possa 7 Quando frequentavo il master condividevo l appartamento con un compagno che era pazzamente innamorato di una donna che viveva in un altra città. I due si erano accordati di suddividersi equamente i costi delle telefonate extraurbane, a prescindere da chi partisse la telefonata. Tale accordo portò a conversazioni molto lunge. Chi dei due traeva più piacere dalla telefonata evidentemente credeva di ottenere tutto il beneficio marginale di un minuto aggiuntivo di conversazione dovendo pagare solo la metà del costo marginale. Ciò che imparai da tale esperienza fu di non leggere la bolletta del telefono per evitare di rimanere scioccato dalle dimensioni dell importo.

13 Pe20_ :40 Pagina 657 L efficienza produttiva 657 Applicazione rubare tutto il ricavo aggiuntivo derivante da una vendita aggiuntiva, egli vende una quantità inferiore a quella che massimizza il profitto congiunto. Se Paolo retribuisce Arturo con una somma maggiore dell effettivo costo marginale per scultura, Arturo è incentivato a venderne un numero troppo elevato, a prescindere dal fatto che rubi o meno. Se Arturo in aggiunta ruba, ha un incentivo ancora maggiore a vendere una quantità eccessiva di sculture. Il contratto di compartecipazione al ricavo. Anche in presenza di informazione completa il contratto di compartecipazione al ricavo risulta inefficiente. L informazione asimmetrica apporta un problema di comportamento sleale: l agente potrebbe derubare il principale. Se Arturo può rubare una quota maggiore dei ricavi rispetto a quanto specificato nel contratto, egli è meno incentivato a produrre una quantità troppo piccola rispetto alla situazione con informazione completa. In realtà, se l agente può sottrarre tutto il ricavo aggiuntivo derivante da una vendita aggiuntiva, egli agisce in modo efficiente per massimizzare il profitto congiunto, che tiene tutto per sé. Il contratto di compartecipazione al profitto. Se le due parti adottano un contratto contingente per cui concordano di suddividersi il profitto economico, Arturo deve riferire a Paolo sia il ricavo sia il costo perché si possano calcolare le quote. Se Arturo può dichiarare dei valori maggiori di costo o minori di ricavo rispetto ai valori effettivi, egli è incentivato a produrre una quantità non ottimale. Solo potendo impossessarsi di tutto il profitto Arturo produce in modo efficiente. I CONTRATTI E LA PRODUTTIVITÀ IN AGRICOLTURA In agricoltura i proprietari terrieri (i principali) stipulano un contratto con gli agricoltori (gli agenti) perché lavorino la loro terra. Gli agricoltori potrebbero lavorare la propria terra (nel qual caso il principale e l agente coinciderebbero), lavorare la terra affittata da un proprietario terriero (con un contratto di locazione a canone fisso), lavorare come impiegati per un tasso orario o a cottimo (con un contratto di assunzione) oppure fare i mezzadri (con un contratto contingente). Un mezzadro suddivide il prodotto (il raccolto) con il proprietario terriero a fine stagione. Secondo la nostra analisi, la disponibilità degli agricoltori a lavorare sodo dipende dal tipo di contratto utilizzato. Gli agricoltori che tengono tutto il profitto marginale derivante dal lavoro aggiuntivo (coloro che posseggono la terra o che la affittano a un canone fisso) lavorano duro e massimizzano il profitto (congiunto). I mezzadri, che sostengono l intero costo marginale di lavorare un ora aggiuntiva e percepiscono solo una frazione del ricavo aggiuntivo, impiegano troppo poco sforzo. Gli agricoltori assunti che sono pagati all ora potrebbero non lavorare sodo a meno che non vengano supervisionati attentamente; vale a dire che potrebbero comportarsi da scansafatiche, un tipo di comportamento sleale ove l agente non fornisce tutti i servizi per cui è pagato. Tali previsioni sul tipo di contratto e lo sforzo dell agente vennero sottoposte a verifica utilizzando i dati relativi agli agricoltori delle Filippine. Foster e Rosenzweig (1994) non potevano controllare direttamente lo sforzo lavorativo (non più di quanto possa la maggior parte dei proprietari terrieri), ma si ingegnarono per misurarlo in modo indiretto. Essi sostenevano che, più duramente si lavora, più si mangia e più si consuma massa corporea (definita come il rapporto tra il peso e il quadrato dell altezza), mantenuto costante l apporto di calorie. Foster e Rosenzweig stimarono l effetto di ogni metodo di retribuzione sulla massa corporea e il consumo (in seguito ad adeguamenti che considerassero il sesso, l età, il tipo di attività e altri elementi) e trovarono che le persone che lavorano per sé o che sono pagate a cottimo consumano il 10% in più di massa corporea, mantenuto costante il (continua)

14 Pe20_ :40 Pagina CAPITOLO 20 Contratti e comportamento sleale consumo di calorie, rispetto ai lavoratori pagati a ora e il 13% in più rispetto ai mezzadri. Foster e Rosenzweig scoprirono inoltre che i lavoratori a cottimo consumano il 25% in più di calorie al giorno e che coloro che lavorano la propria terra consumano il 16% rispetto ai lavoratori pagati a ore IL COMPROMESSO TRA L EFFICIENZA PRODUTTIVA E L EFFICIENZA ALLOCATIVA DEL RISCHIO Stendere un contratto efficiente è estremamente difficile se l agente dispone di maggiori informazioni del principale, il principale non viene mai a conoscere la verità ed entrambi sono soggetti a un rischio. In genere un contratto non raggiunge l efficienza sia nella produzione sia nell assunzione di rischio, in quanto le clausole contrattali che incrementano l efficienza nella produzione potrebbero ridurre l efficienza nell allocazione del rischio e viceversa; per ovviare a tale incompatibilità di obiettivi le parti potrebbero stendere dei contratti imperfetti che raggiungono un compromesso tra i due tipi di efficienza. Per illustrare i compromessi implicati, consideriamo una situazione comune in cui sia difficile raggiungere l efficienza: concludere un contratto con un esperto come un avvocato. Mostriamo come i contratti influiscono sul risultato servendoci del seguente esempio: Pamela, il principale, subisce delle lesioni in un incidente stradale ed è attore in una causa civile; Alfredo, l agente, è il suo avvocato. Pamela è soggetta a incertezza dovuta a rischio e informazione asimmetrica. Il risarcimento che le viene riconosciuto alla conclusione del processo, π(a, θ), dipende da a, il numero delle ore di lavoro di Alfredo prima del processo, e θ, lo stato di natura relativo all atteggiamento (sconosciuto) del giudice. A parità di altre condizioni, più tempo Alfredo dedica al caso, a, maggiore è la somma, π, che il giudice probabilmente stabilirà. Pamela non viene mai ad apprendere l atteggiamento del giudice, θ, pertanto non può valutare accuratamente gli sforzi di Alfredo nemmeno dopo il processo. Per esempio, se perde la causa, non sa se tale esito sia dovuto al fatto che Alfredo non abbia lavorato sodo (a basso) oppure al fatto che la causa fosse debole e il giudice fosse mal predisposto nei suoi confronti (θ sfavorevole). I contratti e l efficienza La quantità di ore di lavoro di Alfredo dipende dal suo atteggiamento nei confronti del rischio e dalla sua conoscenza del compenso per la sua preparazione al processo. Per ogni ora che non dedica alla causa di Pamela, Alfredo può lavorare alle altre cause, pertanto il costo marginale che sostiene per lavorare alla causa di Pamela è costituito dalla più remunerativa delle opportunità cui rinuncia. Il beneficiario del compenso aggiuntivo che scaturisce se Alfredo lavora più duramente dipende dal suo contratto con Pamela. Se Alfredo è neutrale al rischio e percepisce l intero beneficio marginale derivante dal lavoro aggiuntivo, egli lavora il numero ottimale di ore che massimizza il compenso congiunto atteso dei due. Alfredo infatti percepisce il benefico marginale derivante dal lavoro aggiuntivo e ne sostiene il costo marginale, pertanto pone il suo beneficio marginale atteso pari al suo costo marginale, massimizzando così il compenso congiunto atteso. La scelta tra i vari possibili contratti tra Pamela e Alfredo determina il raggiungimento o meno dell efficienza nella produzione e nell allocazione del rischio. I due scelgono tra un contratto a tariffa fissa, un contratto di assunzione (con pagamento

15 Pe20_ :40 Pagina 659 Il compromesso tra l efficienza produttiva e l efficienza allocativa 659 orario) e un contratto contingente. Nella Tabella 20.2 sono riassunti i risultati relativi a ciascuno di tali contratti. L avvocato percepisce un onorario fisso. Se Pamela retribuisce Alfredo con una somma fissa, F, egli viene pagato a prescindere dalla quantità di lavoro che svolge, pertanto è poco incentivato a lavorare sodo su tale causa e la produzione è inefficiente. 8 L efficienza produttiva potrebbe essere raggiunta solo se Pamela potesse controllare Alfredo e obbligarlo ad agire in modo ottimale. La maggior parte dei singoli attori, tuttavia, non possono controllare un avvocato e pertanto non possono determinare se egli si comporti in modo adeguato oppure no. Il contratto a onorario fisso può portare o meno all efficienza a seconda dell attitudine al rischio del principale e dell agente. Pamela, il principale, sostiene tutto il rischio. Il compenso di Alfredo, F, è certo, mentre il compenso netto di Pamela, π(a, θ) F, varia con lo stato di natura sconosciuto, θ. Un avvocato che gestisce molte cause analoghe potrebbe essere meno avverso al rischio rispetto a un singolo cliente il cui futuro finanziario dipenda da quell unica causa. Se Alfredo ha molte cause analoghe a quelle di Pamela e se il futuro di Pamela poggia sul risultato di tale causa, la scelta di questo tipo di contratto porta all inefficienza sia nella produzione che nell allocazione del rischio. Non solamente Alfredo svolge un lavoro non sufficientemente accurato, ma Pamela sostiene tutto il rischio nonostante sia maggiormente avversa al rischio rispetto ad Alfredo. Supponiamo invece che Alfredo sia un avvocato autonomo impegnato in questa causa importante di Pamela, la quale gestisce una grossa compagnia assicurativa con molte cause analoghe. Alfredo è avverso al rischio e Pamela è neutrale al rischio (perché è in grado di accumulare molte cause analoghe). In questo caso l assunzione totale del rischio da parte del principale è efficiente. Se la compagnia assicurativa può controllare il comportamento di Alfredo, è possibile raggiungere anche l efficienza produttiva. In effetti molte compagnie assicurative incaricano gli avvocati secondo tale metodo. L attore percepisce un pagamento fisso. Le due parti potrebbero invece concordare un contratto in base al quale Alfredo paga a Pamela una somma fissa, F, per il diritto Tabella 20.2 L efficienza dei contratti tra cliente e avvocato Onorario fisso Pagamento fisso Avvocato Contratto Tipo di contratto all avvocato al cliente con retribuzione oraria vincolato Compenso dell avvocato F π(a, θ) F wa απ(a, θ) Compenso del cliente π(a, θ) F F π(a, θ) wa (1 α)π(a, θ) Efficienza di produzione No* Sì No* No* Parte che si assume il rischio Cliente Avvocato Cliente Avvocato *L efficienza di produzione è possibile se il cliente può monitorare l avvocato e imporgli lo sforzo ottimale. 8 Il principale incentivo di Alfredo consiste nel costruirsi una reputazione da bravo avvocato per attrarre futuri clienti. Per semplicità ignoreremo tale effetto, dato che esso vale per tutti i tipi di contratto.

16 Pe20_ :40 Pagina CAPITOLO 20 Contratti e comportamento sleale di intentare la causa e percepire l intero risarcimento stabilito dal verdetto meno il pagamento versato a Pamela, π(a, θ) F. Con un tale contratto, Alfredo è incentivato a impegnarsi un numero ottimale di ore. Egli lavora sino a che il suo costo marginale (il costo opportunità del suo tempo) è pari al beneficio marginale (la somma aggiuntiva che ottiene se vince il processo). Poiché egli ha già pagato Pamela, gli spetta tutta la somma aggiuntiva guadagnata al processo. Con questo contratto Alfredo si assume tutto il rischio correlato al risultato del processo. A prescindere dalla misura della propria avversione al rischio, Pamela potrebbe esitare a concordare un tale contratto. Poiché non è un esperta di giurisprudenza, non può prevedere facilmente quale potrebbe essere la sentenza del giudice, pertanto non conosce la somma fissa che dovrebbe spettarle. Non vi è alcun metodo pratico per portare Alfredo a rivelarle credibilmente le sue informazioni sul probabile esito del processo; in effetti Pamela sospetta che sia nel miglior interesse di Alfredo riferirle che il probabile compenso sia inferiore a quanto egli realmente pensa. 9 L avvocato è assunto con una retribuzione oraria. Nelle cause complicate il prodotto di un avvocato non è facilmente misurabile, pertanto non lo si può pagare a cottimo. Pamela potrebbe retribuire Alfredo con un salario pari a w all ora per le a ore che egli lavora. Tale sistema crea il presupposto per un grave problema di comportamento sleale se Pamela non può controllare Alfredo per determinare il numero delle ore di lavoro. Se Pamela non può controllarlo, Alfredo potrebbe fatturare un numero maggiore di ore di lavoro rispetto a quelle effettive. 10 Anche se Pamela può osservare la quantità delle ore di lavoro di Alfredo, non sa se egli lavori in modo efficace e se il lavoro svolto sia necessario. Pertanto per Pamela è difficile, se non impossibile, controllare il lavoro di Alfredo. In questo caso Pamela si assume tutto il rischio. Il compenso di Alfredo, wa, viene determinato prima che si conosca l esito del processo. Il compenso di Pamela, π(a, θ) wa, varia con lo stato di natura ed è sconosciuto sino al momento del verdetto. Il compenso è contigente. Alcuni avvocati offrono agli attori un contratto per cui l avvocato lavora gratuitamente (senza alcuna retribuzione oraria) in cambio della compartecipazione al risarcimento stabilito in giudizio o pattuito prima del processo. L avvocato riceve un compenso contigente, ossia un pagamento che è rappresentato da una quota del risarcimento stabilito dalla corte (in genere dopo avervi detratto le spese legali) se il cliente vince ed è nullo se il cliente perde; se la quota del 9 Anche Alfredo potrebbe esitare a offrire a Pamela una somma fissa. Il successo in tribunale dipende dai meriti della causa e Alfredo, almeno all inizio, non sa quanto sia giustificata la causa di Pamela; ella infatti è inizialmente incentivata a cercare di convincerlo che la sua causa sia molto fondata. Inoltre l avvocato potrebbe essere preoccupato nel caso pagasse all attore una somma fissa perché questi potrebbe non cooperare pienamente nella preparazione della causa (una questione che abbiamo ignorato nel nostro esempio, ove consideriamo solamente le azioni dell avvocato). 10 Un avvocato muore in un incidente e va in paradiso. Una schiera di angeli lo accoglie con uno striscione: Benvenuto all uomo più vecchio. L avvocato è stupito: Perché pensate che sia l uomo più vecchio che sia mai vissuto? Avevo solo 47 anni quando sono morto. Uno degli angeli risponde: Non puoi imbrogliarci; avevi almeno 152 anni. Abbiamo visto le ore di lavoro che hai fatturato!.

17 Pe20_ :40 Pagina 661 Il compromesso tra l efficienza produttiva e l efficienza allocativa 661 risarcimento che va all avvocato è α e il risarcimento viene stabilito pari a π(a, θ), l avvocato riceve απ(a, θ) e il principale (1 α)π(a, θ). Tale metodo è allettante per molti attori che non possono controllare il lavoro dell avvocato e non sono in grado o non sono disposti a effettuare pagamenti prima della conclusione del processo. Il modo in cui le parti si suddividono il risarcimento dipende dalla quantità di rischio assunta da ciascuno. Se Alfredo riceve un quarto del risarcimento, α = 1 4, e Pamela tre quarti, Pamela si assume una quantità maggiore di rischio rispetto ad Alfredo. Supponete che il risarcimento ammonti a 0 o 40 con pari probabilità: Alfredo riceve 0 o 10, pertanto il suo compenso medio è 5 e la sua varianza (Capitolo 17) è σ 2 a = 1 2(0 5) (10 5) 2 = 25 Pamela guadagna 0 o 30, pertanto il suo compenso medio è 15 e la sua varianza è σp 2 = 1 2(0 15) (30 15) 2 = 225 La varianza del compenso di Pamela è quindi maggiore di quella di Alfredo. Tale metodo di suddivisione del rischio è desiderabile o meno a seconda della misura dell avversione al rischio di ciascuna parte. Se una parte è neutrale al rischio e l altra vi è avversa, è efficiente che la persona neutrale al rischio se lo assuma tutto. Se le parti sono ugualmente avverse al rischio, potrebbe risultare ottimale la regola per cui α = 1 2 ed entrambe le parti sono soggette a pari rischio. 11 Un contratto di compartecipazione incoraggia il comportamento di scarso impegno: è probabile che Alfredo si impegni troppo poco. Egli sostiene il costo completo dei suoi sforzi (l impiego del tempo cui rinuncia) ma percepisce solo la quota α dei rendimenti di tale sforzo. Questo tipo di contratto porta pertanto a inefficienza produttiva e potrebbe portare o meno a inefficienza allocativa del rischio. La scelta del contratto migliore Quale contratto sia migliore dipende dall atteggiamento delle parti nei confronti del rischio, dal grado del rischio, dalla difficoltà del controllo e da altri elementi. Se Alfredo è neutrale al rischio, le due parti possono raggiungere entrambi gli obiettivi di efficienza se Alfredo offre a Pamela un pagamento fisso: egli è incentivato a impegnarsi al livello ottimale e non gli interessa assumersi il rischio. Se invece Alfredo è avverso al rischio e Pamela è neutrale, i due potrebbero non essere in grado di raggiungere entrambi gli obiettivi. I contratti in base ai quali Alfredo riceve un compenso fisso o una retribuzione oraria portano Pamela a sostenere tutto il rischio e conducono all inefficienza produttiva perché Alfredo è troppo poco incentivato a lavorare sodo. Spesso quando le parti capiscono di non poter raggiungere entrambi gli obiettivi, scelgono un contratto che non ne raggiunge nemmeno uno. Per esempio potrebbero adottare un contratto contingente che non porta all efficienza produttiva e potrebbe non portare nemmeno all efficienza allocativa del rischio. Il contratto contingente raggiunge un compromesso tra i due obiettivi: Alfredo è maggiormente incentivato a lavorare se condivide il compenso rispetto alla situazione in cui riceve un onorario fisso, ed è meno probabile che lavori un numero eccessivo di ore rispetto al caso 11 Se Pamela e Alfredo si spartiscono il risarcimento equamente e ciascuno riceve 0 o 20, la varianza di ciascuno è 1 2(0 10) (20 10) 2 = 100.

18 Pe20_ :40 Pagina CAPITOLO 20 Contratti e comportamento sleale Applicazione in cui percepisce un salario orario; inoltre nessuna delle parti deve sostenere tutto il rischio poiché esso viene condiviso. Gli avvocati in genere lavorano per un compenso fisso solo se il compito o la causa sono molto semplici, come per esempio stendere un testamento o gestire una causa di divorzio amichevole. Il cliente riesce a valutare in qualche modo se il lavoro è stato svolto in maniera soddisfacente, pertanto il controllo è relativamente semplice ed è coinvolto relativamente poco rischio. Nelle situazioni più rischiose vengono più spesso adottati gli atri tipi di contratto. Quando l avvocato è relativamente avverso al rischio o quando il principale si preoccupa molto dell impegno dell avvocato si potrebbe adottare un salario orario. Gli accordi con il compenso contingente sono particolarmente diffusi per gli avvocati che si specializzano in incidenti automobilistici, imperizia medica, responsabilità per i prodotti e altri illeciti civili, ossia atti illeciti in cui vengono danneggiati il corpo, la proprietà o la reputazione di una persona e per cui la parte offesa ha diritto a un risarcimento. Potendo in genere accumulare i rischi di più clienti, tali avvocati sono meno preoccupati del rischio rispetto ai clienti; ne consegue che sono disposti ad accettare compensi contingenti (e potrebbero anche accordare di pagare una somma fissa all attore). Inoltre i contratti vincolati sono spesso preferiti dalle vittime di incidenti, che non dispongono a volte delle risorse necessarie per pagare le ore di lavoro dell avvocato prima di vincere il processo. I COMPENSI CONTINGENTI DEGLI AVVOCATI Negli Stati Uniti gli avvocati percepiscono un compenso contigente nella maggior parte delle cause di illeciti civili che riguardano danni personali e imperizia medica. Kakalik e Pace (1986) riferiscono che la maggior parte degli attori di illeciti civili retribuiscono gli avvocati con un compenso contingente corrispondente a una percentuale del risarcimento, in genere dopo avervi dedotto le spese legali. Solo il 2% degli attori individuali nelle corti statali e il 6% nelle corti federali calcola il compenso su base oraria e solo l 1% adotta un metodo diverso come per esempio un compenso fisso. Anche la maggior parte degli attori costituiti da organizzazioni adottano i compensi contigenti, ma il 12% nelle corti statali e il 15% nelle corti federali retribuisce gli avvocati secondo una tariffa oraria. Le quote dei compensi contigenti degli avvocati variano tra il 20% e il 50%; sono particolarmente diffusi i tassi del 33% e del 40%. Alcune giurisdizioni limitano tali quote. La California limita le quote contigenti nel caso di imperizia medica al 40% per i primi $ di risarcimento, a un terzo per i successivi $ , al 25% per i successivi $ e al 10% per ogni somma superiore ai $ Tutte le province del Canada eccetto l Ontario consentono i compensi contingenti, mentre la maggior parte dei Paesi europei li vietano. In Inghilterra e nel Galles i contratti tra avvocato e cliente che stabiliscono un compenso contigente su stile americano non sono tutelabili in giudizio contro il cliente; il Courts and Legal Services Act del 1990, tuttavia, consente i contratti contigenti in base ai quali l avvocato non percepisce un compenso se la causa viene persa, mentre ha diritto ai costi normali oltre a un margine percentuale in caso di vincita. Problema risolto 20.2 La domanda di servizi medici (visite mediche) di Giulio dipende dalla sua salute. La metà del tempo Giulio gode di buona salute e ha la domanda D 1 del grafico; nel caso di cattiva salute la sua domanda è D 2. Senza assicurazione medica Giulio paga una visita 50. Essendo avverso al rischio, egli vuole acquistare un assicurazione medica:

19 Pe20_ :40 Pagina 663 Il compromesso tra l efficienza produttiva e l efficienza allocativa 663 con un assicurazione completa, Giulio paga una somma fissa all inizio dell anno e la compagnia assicurativa paga il costo intero della visita; in alternativa, con un contratto contigente Giulio paga un premio inferiore all inizio dell anno e la compagnia assicurativa paga solo 20 per visita, lasciando a Giulio il pagamento dei rimanenti 30. Qual è la probabilità che si verifichi un problema di comportamento sleale con ciascuno di tali contratti? Qual è il rischio di Giulio (la varianza dei suoi costi medici) con ogni tipo di contratto? Confrontate i contratti in termini del compromesso tra rischio e comportamento sleale. Risposta 1. Descrivete il comportamento sleale per ogni curva di domanda in ogni contratto. Se Giulio gode di buona salute, egli passa da una visita, a 1, senza assicurazione (ove paga 50 per visita) a 6 visite, c 1, con assicurazione completa (ove non paga le visite). Analogamente, se ha problemi di salute egli incrementa il numero delle visite mediche da 5, a 2, a 10, c 2. Pertanto, a prescindere dal suo stato di salute, con l assicurazione completa egli effettua cinque visite mediche aggiuntive all anno. Tali visite aggiuntive costituiscono il comportamento sleale. Con un contratto contingente in base al quale Giulio paga 30 per visita, il comportamento sleale è inferiore perché egli effettua solamente due visite aggiuntive anziché cinque (la differenza del numero di visite tra b 1 e a 1 e tra b 2 e a 2 ). 2. Calcolate la varianza delle spese mediche di Giulio con ogni tipo di assicurazione. Senza assicurazione il numero medio di visite di Giulio è 3 [= ( 1 2 1) + ( 1 2 5)], pertanto le sue spese mediche annuali ammontano (continua)

20 Pe20_ :40 Pagina CAPITOLO 20 Contratti e comportamento sleale in media a 150. La varianza delle spese mediche senza assicurazione è quindi σ 2 n = 1 2[(1 50) 150] [(5 50) 150] 2 = 1 2( ) ( ) 2 = Se Giulio ha un assicurazione completa, egli effettua un unico pagamento all anno e i suoi pagamenti non variano con lo stato di salute: la varianza è σ 2 f = 0. Infine, con un assicurazione parziale egli effettua in media 5 visite con un costo medio di 150 e la sua varianza è σ 2 p = 1 2( ) ( ) 2 = 3600 Pertanto σ 2 n > σ2 p > σ2 f. 3. Analizzate i compromessi. Dato che Giulio è avverso al rischio, per raggiungere l efficienza nell allocazione del rischio la compagnia assicurativa deve sostenere tutto il rischio, come nel caso della polizza completa. Tale tipo di assicurazione, tuttavia, porta al massimo comportamento sleale. Senza assicurazione non vi è comportamento sleale ma Giulio sostiene tutto il rischio. Il contratto contingente è un compromesso per cui il comportamento sleale e il grado di rischio assumono valori intermedi tra i due estremi I COMPENSI LEGATI ALLA PRODUZIONE O AL PROFITTO Esaminiamo ora in che modo l aggiunta di clausole a un contratto elimini o riduca il comportamento sleale. Per semplicità ignoriamo l allocazione del rischio e concentriamo la nostra attenzione sui contratti tra datore di lavoro e impiegato. Nella maggior parte di tali contratti gli impiegati vengono retribuiti su base oraria o percepiscono uno stipendio fisso. Il problema relativo a tali accordi è dato dal fatto che i lavoratori non vengono compensati direttamente per le azioni produttive che incrementano il profitto, pertanto tendono a comportarsi da scansafatiche. In questo caso compensare gli agenti per le attività produttive porta a una maggior efficienza. Vi sono principalmente due metodi per compensare lo sforzo produttivo in modo diretto. Uno consiste nel correlare lo stipendio al prodotto individuale del lavoratore; l altro consiste nel correlare lo stipendio del lavoratore al prodotto o alla redditività dell impresa. Tuttavia, i datori di lavoro che non possono controllare gli impiegati non utilizzano contratti incentivo-compatibili. I contratti di assunzione con retribuzione a cottimo Un metodo diretto per far lavorare sodo gli impiegati consiste nel retribuirli a cottimo (secondo la quantità che producono) anziché a tempo (il numero delle ore di lavoro). Le retribuzioni a cottimo sono generalmente efficaci per incrementare il prodotto, ma non sono praticabili in tutti i mercati. Un impegno maggiore. Le retribuzioni a cottimo, premiando esplicitamente la produttività, incentivano gli impiegati a lavorare sodo più dei salari orari. Per esempio,

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