PRIMAVERA-ESTATE 2002 NUMERO PRIMAVERA 2006 NUMERO

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1 1 I=E? 241 )8-4) -56) )8-4) $ 7-4! 7 I C HE? IJEJKA JA il modo di fare e vivere la politica a vari livelli richiede una robusta cura ricostituente ggi per rinsaldare i valori e le regole di base, per rinnovare gli strumenti e gli attori della competizione e del governo, per tradurre in atti concreti ed efficaci la tanto auspicata partecipazione. In questo ampio contesto, abbiamo pensato di dedicare questo numero a tre temi disgiunti fra loro e tuttavia strettamente collegati perché ciascuno di essi a suo modo è rivolto a rafforzare ed accrescere i valori di garanzia, unità e presenza riconosciuta ed efficace del cittadino nella vita attiva nazionale e locale. Il nucleo centrale è pertanto dedicato al ricordo del 60 anniversario della Costituente, pietra d angolo per la costruzione e lo sviluppo del nostro sistema democratico, il cui spirito fondatore è da salvaguardare in occasione del referendum del 25 e 26 giugno, respingendo in modo netto con un NO la conferma di una riforma che lo intacca e lo stravolge. A questo proposito, oltre ad una nota di Walter Vitali che delinea alcuni aspetti rilevanti dei problemi legati al referendum, In questo numero: Verso il partito democratico: Antonio La Forgia e Valerio Serra ci indicano alcune condizioni irrinunciabili all interno del processo della sua costituzione. Alle pagine 2 e 3. Referendum: un appuntamento fondamentale, per il NO: Walter Vitali prospetta le questioni sul tappeto (p. 4) e Roberto Lipparini illustra i meccanismi del referendum costituzionale (p.12). I costituenti che fecero l impresa ( ): nel 60 dell Assemblea Costituente a parlare sono proprio i padri costituenti: Lelio Basso, Piero Calamandrei, Ugo Della Seta, Giuseppe Dossetti, Roberto Lucifero, Francesco S. Nitti, Vittorio E. Orlando, Meuccio Ruini, Umberto Terracini, Umberto Tupini, Palmiro Togliatti nei loro discorsi in Assemblea Costituente tenuti nel marzo del Alle p Ne è nato uno spettacolo inusuale: Nel nome dei figli, Riccardo Lenzi lo presenta a p. 5. Bologna 2007, l Assemblea Cittadina va riconvocata a metà mandato: anche questo un sogno? Proviamo a realizzarla in concreto. La proposta del Mosaico (e della rete UNIRSI) a p. 11. riportiamo una parte dei testi del dibattito in Assemblea Costituente, messo in scena il 6 giugno a Bologna, in Piazza S. Francesco, nel corso della quale, coadiuvati da attori e musicisti, eminenti rappresentanti della vita cittadina hanno interpretato il ruolo dei grandi padri della Costituzione. Il secondo tema trattato, con due brevi interventi di Antonio La Forgia e Valerio Serra, riguarda la costruzione del futuro Partito Democratico di cui tanto si parla in questi giorni. Al di là di possibili schieramenti ed anche di una maggiore o minore condivisione di un tale progetto, ci pare importante sottolineare come questo processo di aggregazione può avere un vero valore di rinnovamento, e può quindi vederci interessati e coinvolti, se e solo se nasce e cresce aperto e caldo. Milioni di persone, cioè, che contribuiscono con le proprie idee, i propri valori, la propria storia, le proprie speranze, la propria volontà di capirsi e costruire qualcosa insieme, consci della difficoltà di procedere, ma anche della necessità di guardare avanti, oltre gli steccati e gli apparati. Infine, presentiamo in modo sintetico la proposta di riconvocazione della Assemblea Cittadina, da tenersi agli inizi del 2007, come fase intermedia di un lungo percorso iniziato nel 2003 con la serie di assemblee di quartiere molto partecipate poi sfociate nell Assemblea del 30 e 31 gennaio 2004, e che terminerà nel 2009 con la verifica finale di ciò che si è fatto e con il voto. Questo passaggio intermedio deve consistere, secondo la proposta presentata dalla Rete UNIRSI (di cui Il Mosaico fa parte), in un percorso che prevede una ampia serie di incontri tematici pubblici da tenere nei quartieri durante l autunno/inverno e in una Assemblea Cittadina conclusiva, a fine gennaio, nel corso della quale si tireranno le fila del lavoro svolto, si ascolteranno interventi del Sindaco e dell Amministrazione, di esperti e rappresentanti di associazioni, movimenti, comitati e categorie, di singoli delegati eletti nei quartieri, e di cittadini. Tutto ciò in un contesto governato da un regolamento concordato (disponibile in rete, in bozza, ma da definire fra le varie componenti del Comitato Promotore) e gestito da un Comitato di Garanti. Un impegno di partecipazione innovativo e complesso ed una sfida per tutti, ma che vale la pena di tentare e vincere. Flavio Fusi Pecci

2 J IJ=J I?HEJJ E GKAIJECE H EIK? 2=HJEJ,A?H=JE? A IA@= K =F=HJA?EI H=CE =IFAH=HA?DAIEIE==LLE=J K FH?AII =FAHJ AEHHALAHIE>E A FAH = C =? H= B HJEHAIEIJA A AIF E?EJ= JAA BKJKH I CCAJJ F EJE? 3KAIJAHAIEIJA A =I? AIK =?=HJ=@AE L= HE?DA? JAH= E FAHE F=HJEJ =I AIK = FH?AII? IJEJKA JA AIK AFH?A@KHA?DA A HAC AH= =LEJ= E JAH = IA?E LAHH= =@ AFHE =HEAFAH =IA A E A@A AIKA? =IIE@EHECA JE 5e vogliamo che il Partito Democratico sia l approdo della faticosa trasformazione che si è avviata agli inizi degli anni 90, è necessario uscire dalla logica difensiva del in fondo piccolo è bello o peggio ancora del meglio primi in Gallia che secondi a Roma. La costituzione di un partito è infatti un fatto volontario e la storia ci insegna che non è possibile che nasca e si sviluppi tramite atti di forza, ma neppure attraverso compromessi che partendo dalla situazione attuale perpetuino lo statu quo. Si tratta di convincersi che se la finalità è la nascita di un nuovo grande soggetto popolare che sappia radicarsi nei territori, tornare ad attrarre le nuove generazioni alla politica e anche ambire a convincere, attraverso le politiche che saprà attuare, quanti oggi si rivolgono alla sua destra come alla sua sinistra, è necessario che proprio a partire dalla fase costituente il percorso sia trasparente, condiviso e inclusivo. Perché sia democratico di fatto e non soltanto di nome, all interno di questa nuova forza politica si dovrà praticare un sistema di regole e procedure fondate sulla regola di maggioranza, non dimenticando mai la garanzia dei diritti delle minoranze, a partire da quello di poter diventare maggioranza a sua volta. Solo così si potrà far convivere e permettere una sintesi fra le culture riformiste socialiste, popolari e del liberalsocialismo che sono le radici da cui vogliamo che si generi il partito democratico. 1 F AFHE =HEA Bisognerà poi che, con coraggio e convinzione, gli attuali dirigenti politici non solo si esprimano a favore delle primarie, ma si impegnino concretamente a far sì che possano aver luogo in concreto, ovunque ci sia più di un candidato a concorrere. Personalmente non ho ancora una opinione definita sul fatto che le primarie debbano essere adottate anche per la selezione dei dirigenti del futuro partito, ma fermamente credo che debbano diventare la prassi nella selezione dei candidati a livello di elezioni amministrative e politiche. Le primarie rendono esplicite e pubbliche le differenti posizioni che, come sempre è stato e sempre sarà, camminano sulle gambe di donne e uomini, permettendo ai cittadini di

3 scegliere fra le differenti opzioni politiche, determinandole come previsto dalla costituzione. Se è quindi vero che i gruppi dirigenti vedranno limitato uno dei loro poteri (quando peraltro l ultima legge elettorale ha dato luogo a una situazione profondamente antidemocratica in cui poche decine di persone hanno eletto di fatto l attuale Parlamento) rimarrà sempre la loro facoltà di proposta, tanto più autorevole quanto sapranno mettersi sinceramente in ascolto del loro elettorato. Ma soprattutto, come hanno dimostrato le primarie del 16 ottobre, i benefici in termini di mobilitazione e forza, che derivano dall utilizzo di questo strumento, devono a mio avviso far superare ogni resistenza al riguardo: solo ridando il senso alla parola partecipazione si torneranno a mobilitare gli elettori. Infine, solo attraverso l esercizio del potere di scelta e l assunzione delle responsabilità che ne derivano, si permette a un individuo come a una società di crescere e progredire, contribuendo in modo determinante a uno degli obiettivi principali che il centrosinistra deve avere. Fra gli straordinari insegnamenti che ci vengono da quell esperienza, credo che vada anche evidenziato che ha permesso un proficuo confronto fra uno spettro di posizioni nominalmente molto più ampio, dai Disobbedienti all Udeur, di quello presente nel Partito democratico, perché tutti i promotori erano in fondo convinti di potersi giocare una possibilità a prescindere dal fatto che Romano Prodi fosse il candidato naturale che certamente sarebbe prevalso. Infine, un partito che nascesse con questi presupposti sarebbe certamente capace di condizionare positivamente anche lo schieramento di centrodestra, obbligandolo a uscire dall attuale strutturazione leaderistica ed aziendalistica. Per questo auspico che quanto prima si formi un comitato promotore aperto a tutti coloro che si riconoscono nel progetto dell Ulivo: dagli iscritti agli attuali partiti, ai potenziali iscritti singoli e associazioni al futuro partito. Per questo assieme ad altri amici abbiamo costituito il comitato Democrazia e Uguaglianza. Per un nuovo Partito Democratico, che invita chiunque sia interessato ad avviare un confronto su questi temi per passare a una fase di concreta realizzazione. Valerio Serra v.serra@iperbole.bologna.it 8AHI E )>>E= E JAHLEIJ=J ) J E =. HCE= AIF A JA@A = F FH FKC =J HA@EK LAH HE L= A = H =CCHAC= E A?DAIKFAHEC EIJA??=JE FKHL= HE AIJ HEA@E?E=I?K 8EFHAIA JE= EFK JEGK= EBE?= JEAEF=IIE@=? FEAHAFAHCAJJ=HA A E@A@EK E =HE?DEAIJ=@E LEJ K EJ AF=HJA?EF= E A?DAFH LEA A@= \A AJJ JH IE EIJH= 1. PERCHÈ Perché le differenze e le divisioni che hanno motivato le diverse organizzazioni politiche del passato, in particolare nel campo della sinistra, sono state superate con la fine tragica dell esperienza del comunismo internazionale. Il progetto dell Ulivo nel corso di dieci anni ha dimostrato che è possibile una convergenza molto ampia intorno alla domande cui deve rispondere la politica del nostro tempo, e che una ricerca delle risposte è più produttiva se integra diverse culture. 2. FATTO DA CHI E CON CHI A me pare che DS e Margherita abbiano ormai avviato un processo irreversibile. Non penso però che questi due partiti da soli debbano monopolizzare il processo di costruzione. Vi sono altre culture politiche che debbono partecipare e soprattutto è indispensabile il contributo di quelle forme di partecipazione politica della cittadinanza attiva che giustamente non trovano più soddisfacente il modo di essere degli attuali partiti. 3. CON QUALI TEMPI Non è rilevante il tempo che sarà necessario per raggiungere il risultato. È importante che il processo sia irreversibile, ma credo che le tappe non debbano essere bruciate compromettendo la profondità della condivisione e l ampiezza della partecipazione. 4. COME Nessuno finora ha descritto in modo analitico le forme di quello che tutti chiamiamo il percorso costituente del nuovo partito. È più facile indicare i rischi che debbono essere evitati, e il principale è quello della cosiddetta fusione fredda fra due apparati. 5. QUAL È LA STELLA POLARE Come stella polare dovremmo tenere quel passaggio dalla repubblica dei partiti a una repubblica dei cittadini che ha guidato dall inizio degli anni 90 il movimento per la riforma del sistema politico italiano. Se teniamo fermo questo obiettivo il nuovo partito deve essere un partito di cittadini e non da iscritti e apparati. Cioè i cittadini e gli elettori debbono essere i protagonisti di tutte le scelte. 6. CON O SENZA PRIMARIE Naturalmente con le primarie che hanno mostrato la loro efficacia tutte le volte che sono state utilizzate per scegliere candidature e responsabilità monocratiche e che debbono essere sistematicamente utilizzate per la selezione del personale politico. Occorre studiare i modi per avere una partecipazione diretta degli elettori anche ad alcune opzioni fondamentali di natura programmatica e politica. Le primarie di ottobre per investire Prodi della leadership hanno dimostrato che c è un enorme domanda di partecipazione che non trova soddisfazione nella vita degli attuali partiti. 7. QUALE POTREBBE ESSERE IL DANNO SE SI COMPISSERO ERRORI Se non si facesse, il danno fondamentale sarebbe di lasciare senza uno strumento adeguato tutti i cittadini che sono mossi da una ispirazione progressista di uguaglianza delle opportunità e di giustizia sociale. La fatica con cui abbiamo vinto queste ultime elezioni e anche la difficoltà nella composizione del governo dimostrano che siamo già in grande ritardo. 8. CHI DELL UNIONE NON CI STA CHE COSA DOVREBBE FARE Premesso che ritengo che in un grande partito democratico potrebbe esserci spazio anche per posizioni particolarmente radicali, così come accade nelle esperienze anglosassoni, sono convinto che una aggregazione delle forze della sinistra radicale costituirebbe comunque un elemento positivo di semplificazione. Non che io consideri la semplificazione un valore in sé, ma considero un impaccio per la politica divisioni giustificate solo da orgoglio di organizzazione e non da reali differenziazioni di progetto politico. 9. QUALE IMPATTO SULLA VITA DEL CITTADINO MEDIO Una possibilità più autentica di partecipazione, quindi un esigenza di impegno politico individuale più diffuso, ma anche una possibilità di incidere effettivamente sulla determinazione delle scelte politiche. 10. TU CHE RUOLO PUOI/VUOI SVOLGERE Essendo stato per 30 anni nel PCI, PDS e DS, penso di potere contribuire alla costruzione del nuovo partito sia con la memoria di ciò che può essere un partito vitale, sia con gli anticorpi di chi conosce quali siano i limiti di una prevalenza della burocrazia sulla creatività politica. La redazione!

4 + IJEJK E A =CCE H =H = IJH=L CAH = fondamentale che vincano i NO al referendum costituzionale del 25 e 26 giugno, come premessa per aprire una discussione del tutto diversa sulla modernizzazione delle nostre istituzioni cambiando l art. 138 e prevedendo che d ora in poi le modifiche possono essere fatte solo a maggioranza del due terzi dei parlamentari. Il testo di Costituzione su cui saremo chiamati a pronunciarci demolisce infatti i pilastri fondamentali non solo della Costituzione italiana del 48 ma dello stesso stato di diritto, come hanno detto tutti i principali costituzionalisti italiani. Secondo quel testo non c è più un equilibrio di poteri tra il Governo, il Parlamento e il Presidente della Repubblica. Il premier è eletto in collegamento con i candidati alla Camera ed è sovrano sul Parlamento, nei fatti lo può sciogliere, configurando così quella che Romano Prodi ha efficacemente definito dittatura della maggioranza. Il Presidente della Repubblica viene di conseguenza ridotto a un ruolo meramente notarile e il Parlamento è ostaggio del Primo ministro. Cambia la composizione della Corte costituzionale. Su 15 componenti, quelli eletti dal Parlamento, e quindi potenzialmente da una maggioranza, passano da 5 a 7, esponendo così la Corte all influenza della maggioranza parlamentare. Ed è stata approvata la devolution così cara alla Lega. In base al testo di costituzione approvato dal centrodestra si attribuiscono alle Regioni le competenze legislative esclusive in materia di polizia amministrativa regionale e locale, di assistenza e organizzazione sanitaria, di organizzazione scolastica e definizione della parte dei programmi di interesse specifico della Regione. In tutti e tre i casi si dà luogo a un conflitto permanente con gli organi centrali, poiché l ordine pubblico, le norme generali sulla tutela della salute e sull istruzione sono materie di esclusiva competenza statale. Le regioni, ad esempio, possono decidere l istituzione di un corpo di polizia amministrativa regionale distinto dalle polizie municipali. Possono istituire un sistema sanitario fondato sulle mutue. O un sistema scolastico " che premia le scuole private. Naturalmente solo le regioni più ricche si possono permettere di finanziare questi sistemi, perché manca completamente qualsiasi principio di perequazione finanziaria, e le regioni più povere si devono arrangiare. È vero, si può creare un conflitto con le norme generali deliberate dal Parlamento. Ma in questo caso l ultima parola spetta al Parlamento stesso, quindi alla sua maggioranza, che in seduta comune deve decidere sulla tutela dell interesse nazionale nei confronti della legge regionale eventualmente contestata dal Governo. /E L= E5=HJ HEIK + HHEAHA@A =IAH=@A # $D=>A IFEAC=J?DA AC E JA AH?E =+ IJEJK E A@E,A/=IFAHEA6AHH=?E E FEKJJ IJ?DA?= >E=H =? GKA EA5?DEB= E =?DAIA =+ IJEJK E \"&=LHA>>A>EI GK=?DA=CCE H = A J )CCE H = A J IJH=L CE A J )>>E=?DEAIJ = IA =J HA9= JAH 8EJ= E?DA? A JE= E?E IE E FAC =J IJHA K= A JA A =? F AIIEJ A =GKAIJE A Democrazia ed eguaglianza dei diritti per i cittadini sono quindi davvero in pericolo. Una Costituzione del genere porterebbe l Italia fuori dal novero delle democrazie parlamentari per collocarla in una zona grigia di sistemi autoritari e plebiscitari. Sarebbe un premierato assoluto, come ha detto Leopoldo Elia, presidente emerito della Corte costituzionale, per di più caratterizzato dalla disgregazione dei principi stessi dell unità nazionale. Impegnarsi per un forte NO il 25 e 26 giugno è dunque doveroso. Ma quale NO? Nei giorni scorsi si è aperta una discussione, anche nel centrosinistra, tra conservatori e innovatori, cioè tra chi propone comunque il mantenimento della Costituzione del 48 tranne qualche modifica non essenziale (tra le quali si potrebbero annoverare anche modifiche al nuovo Titolo V relativo alle autonomie territoriali) e chi propone l avvio di una nuova stagione di modifiche costituzionali più profonde, pur senza intaccare i principi fondamentali della prima parte. La mia opinione è innanzitutto che tutti i NO, anche diversamente motivati, sono i benvenuti, poiché in questa fase vincere il referendum è prioritario. Sarebbe opportuno anche sollecitare qualche presa di posizione per il NO anche nel centrodestra: Bruno Tabacci e altri esponenti dell UDC avevano preannunciato un loro impegno nel referendum contro la Costituzione Calderoli-Schifani, e anche Giulio Andreotti aveva votato contro. Per il resto io mi atterrei al programma dell Unione in materia di riforme istituzionali, che giudico positivo ed equilibrato. In quel programma si indicano anche punti di modifica rilevante, come ad esempio il bicameralismo, ma lo si fa a partire dalla garanzia che non ci saranno più Costituzioni approvate a maggioranza e per questo bisogna innanzitutto modificare l art. 138 della Costituzione, sempre secondo quanto prevede il programma dell Unione. A questo fine io non vedrei male, dopo l auspicabile vittoria al referendum, la costituzione di una sede nella quale si faccia una ricognizione di ciò che è necessario per modernizzare davvero le nostre istituzioni, che potrebbe essere una Convenzione senza poteri decisionali con una rappresentanza parlamentare, una rappresentanza di Regioni ed enti locali ed una rappresentanza di associazioni che operano nei campi più diversi. Probabilmente, anzi sicuramente, si scoprirebbe che la gran parte delle modifiche necessarie non riguardano la Costituzione e si potrebbe operare di conseguenza. Walter Vitali

5 1 1 E IE=BBAH =A AJJAI E@AH=@E?E A =? I?EA =@AEF F EA A =HA= =LEJ= = E = AAE JAH = E = A = H= E FHE?EFE HE?DE= \ HAL A EJJED=L= HA AD=L= HAFAHK JEL J IA F E?A FAH?D IE=BBAH =E GKAIJ A J E =HAIF I=>E F E FAH = H IJ HE=AE U) H=LAH= A JAU =IJ HE=K ELAHI= A IEB=CEK@E E K ELAHI= A FH FHE FAH?D EF F EIEIA J HAIF I=>E ELAHI IAIJAIIE ALAHI EFH FHEBEC E UIE= HAIF I=>E ELAHI E IJHEBEC E LAHI E IJHE EF JE 2AHGKAIJ B=??E= K = K L=? IJEJK E AU (Palmiro Togliatti, , Assemblea Costituente pp ) A A@AEBEC E '"$ $ E+ IJEJKA JE?DABA?AH \E FHAI= Una rievocazione in forma inusuale del dibattito che ebbe luogo nell Assemblea Costituente del marzo 1947, avvenuta in piazza San Francesco ii 6 giugno scorso. CEKC $ =4AFK>> E?=EJ= E= =? FEH $= E = F=HJA EC E HA@EGKA?DAIE= = E JE?DA?ED=? IAC =J = E>AHJ A@AEF?DE?DA HF E IJHEF=@HE? IJEJKA JE 7 E EE K E =JE?DA IJ= JAEB HJE? JH=IJE AC EE ALEJ=>E E? FH AIIE D=? FEKJ E F? JA F K IB H E FHAIIE = JA =@A A+=HJA? IJE JK E = EFE >A 2KHJH FF E = 4AIEIJA == = =I?EJ=@EK =4AFK>> =L H ^ K =@A AF=CE A A? I?EKJAAHE? H@=JA@A = IJH= IJ HE= ==L JA =5J HE=IE=BB=??E=IK FHAIA JA E B H A E FHALA@E>E A JA=??=JJEL= JE FAHHE? H@=H?E?DEIE= 1 AHA =JA ALEIE AAKI?EHA@E?=I=U, F K =HEB AIIE A@E4E??=H@ A E E@A=J HA@A \E E E=JE L= LEFHAIA JE= K = =HC=F=HJA@AEJAIJE`I?A JE@=2= 2 >A E`?DAE GKA \??=IE AI IJ=JE AJJE@=F EJE?EA FH J=C EIJE@A =LEJ=@AE IJHECE H E E?=, E E *A= JHE?A,H=CDAJJE 4 >AHJ =KH=/H=IIE E>AH =?K I +=H =? /E L= E5= E E /E= E5 BHEA4A 7 ELEAHE A IKCCAIJEL I?A =5=.H=?AI? = AJJKH= IJ=J= FF HJK = A JA? F AJ=J=@= =HA?EJ= E HEA \=?? F=C = A KIE?EIJEFAH =HACE=@E 2= *E E \E E E=JEL=D==LKJ E F=JH?E \7 C \)IIA > A= ACEI =JEL=4ACE A- E E= 4 = C =2H LE?E=A@A + K A@E* C = I C A AF=H A ~~ ~ ~~ +osa accomuna la faticosa realizzazione di un sogno al risvegliarsi da un incubo che pareva interminabile? Di sicuro in entrambi i casi si prova un senso di sollievo che restituisce serenità. Una serenità minacciata nel primo caso dal timore di un fallimento; e nel secondo dalla paura di non risvegliarsi. Alla vigilia dello spettacolo Nel nome dei figli, nel 60 anniversario dell Assemblea Costituente, queste sono le sensazioni che provo. Una grande soddisfazione per la realizzazione di un sogno il cui significato è racchiuso in quel titolo. Abituati a constatare come le colpe dei padri ricadano sui figli, io e i tanti amici che mi hanno aiutato a realizzare questa impresa abbiamo condiviso una precisa consapevolezza: ci sono momenti in cui i figli devono farsi carico dei meriti dei padri (e delle madri). Non semplicemente conservandoli, ma ravvivando in forme sempre nuove il senso più profondo di quelle preziose lezioni di vita. 1994: mentre la maggioranza degli italiani si illude di aver archiviato la prima repubblica, avviandosi con incauta leggerezza verso il nuovo, viene pubblicato un libercolo dal titolo apparentemente paradossale: Il mite giacobino. Si tratta di una raccolta di riflessioni in forma di dialogo di un grande italiano, Alessandro Galante Garrone. Un azionista che, come il ben più mite Carlo Azeglio Ciampi, considerava la Carta costituzionale nata dalla Resistenza una sorta di Bibbia laica. Rileggere oggi, a distanza di dodici anni, quei pensieri che allora potevano apparire inattuali è un esperienza che definirei illuminante. Reduci come siamo da una stagione fatta di facili entusiasmi e di deprimenti disillusioni, fa bene allo spirito lasciarsi conquistare dalle parole di chi, come Galante Garrone, ha vissuto senza dogmi e con molti dubbi. Il dubbio, per esempio, che, limitandosi a dire ai giovani che la democrazia si difende con la democrazia, si rinunci a far capire un altra cosa che noi vi abbiamo insegnato, praticandola: che bisogna saper lottare per la democrazia, individuando i suoi nemici e colpendoli. In una democrazia troppe volte colpita dai suoi nemici le mafie, il terrorismo, l endemica corruzione la paura ha quasi sempre prevalso sull esercizio del dubbio. Le prime vittime di questa paura, mascherata da buon senso, sono state le parole: lotta, educazione e financo resistenza. Fateci caso: mentre un intera classe dirigente veniva processata, salvo poi autoassolversi e rigenerarsi come un inestirpabile gramigna, parallelamente anche le parole salivano sul banco degli imputati. E con esse i pensieri. Solo ricostruendo un nesso razionale e sentimentale tra le parole e le idee, la storia, la memoria possiamo sperare di liberarci dalla paura e ricominciare a essere artefici del nostro futuro. Un altro Alessandro tentò, insieme al fratello Pietro e a una piccola società di amici, di incoraggiare gli italiani a liberarsi dei loro vizi, quando ancora l Italia non esisteva: «Chi ha il coraggio di rifiutare un buon pensiero in ossequio della lingua o dell ordine conviene ancora che abbia coraggio di essere mediocre, se pure già non lo è, quando fa lo svantaggioso cambiamento delle cose colle parole» (Alessandro Verri Pensieri scritti da un buon uomo per instruzione di un buon giovine ). Riccardo Lenzi #

6 A E 1 &CEKC '"$ =5KFHA =+ HJA@E+=II= E AD=HAI JE EHEIK J=JE@ABE EJELE@A IK =B H =EIJEJK E = A@A IJ=J 5EI FH K?E=JEFAH = =H?DE= %$' &"A AJJ HE FAH =HAFK>> E?= %% ' &A AJJ HE AI?DA@A K AI IJ=JA "'& #" \1J= E= KBBE?E= A JAK =HAFK>> E?= 1 + IJEJKA JE?DABA?AH \E FHAI= Il fascismo cadde il 25 luglio del 1943 dopo una guerra che aveva sconvolto l Italia, spaccato la popolazione, scavato odi e come ogni guerra civile aveva visto eroismi e pietà, ferocia e senso del dovere. Nasceva un mondo nuovo: erano tornati i partiti politici insieme alla grande discussione pubblica sui giornali, ci si batteva per decidere, finalmente col voto libero di ognuno, quale dovesse essere il futuro politico. C era tutto da ricostruire, una vita politica da organizzare, una costituzione da scrivere e tutti i partiti avevano delle proposte, tutti avevano schierato i loro uomini migliori. I partiti erano molti, ma contavano soprattutto i primi, che si rifacevano a grandi tradizioni: il nuovo partito cattolico era il maggiore; seguivano il blocco delle sinistre con comunisti e socialisti, i due partiti che rappresentavano le vecchie forze del liberalismo e il piccolo partito d azione, che riuniva due anime, una liberale di sinistra e una socialista. Erano questi che avevano idee costituzionali e che le facevano dibattere dai loro uomini di punta e dai loro giornali. Uno dei problemi che l Assemblea Costituente doveva affrontare era la necessità di stabilire norme capaci di garantire, anche a costo di ingessare un po le possibilità del cambiamento, l effettiva attuazione e il mantenimento del sistema costituzionale. La storia recente aveva mostrato la facilità con cui una costituzione può essere violata o annullata dagli arbìtri del potere quando non esistano garanzie giuridiche o organi di controllo. Il 4 marzo 1947 il presidente Umberto Terracini aprì la seduta di discussione sul progetto di Carta Costituzionale che la Commissione dei Settantacinque aveva preparato. =E E A JA@EI?KIIE A HAL E? =II LAHA` JHA=GKA? IJEJK E = A`K = JH? C EI LH=IJ= =?AHJ C EIJ=F=H B HJ =JKJJE? H `AI E? A IKH=>E A JA EFE BH=E F F EJ= E= `?DA A \EIJEJKJ F=H = A J=HA LA@ =C=H= E= =CCE HA@E C EHACCE A =JKJJE? H?DAI E I ` A FH FHE IFEHEJ `@E C E BBAI=AE CEKHE=?DALA C=F HJ=J=? JH E FHE?EFE H=FFHAIA J=JEL AC EEIJEJKJE AEGK= EAII IJ HE?= A JA CCE I\E?=H = L C E FAH GKAIJE LA C= A = FH LAHA?DA I => H=HAJAIJE ACEI =JELEA? IJEJK E = E JKJJEEFH FHE A >HEAIA FE = 2=AIA@EE JH= IECA = IJK AIJ E JA AJ JK= A@=? H=` A IEFAH AJJ=`@E HA?EFH? I=>E = AC E=JJEA A AAIFHAIIE JH IFEHEJK= I@AC I=HE K?E==@ C EHE?AH?=@EB=?E EF F =HEJ H A@A =@EC \)IIA > A= F J= J=E A E E= E A = E = A HEJH L=HA@\K JH=JJ GKA \E?H =>E AAGKE E >HE E JAHE HAIA =E GK= A =? I=FAL AA? IACKA JA=JJELEJ F EJE?= A?E =JJELEJ E IAHLE >A AFK>> E? 1 GKAFA I=HA HAL E? ACDE?DA \= J= E FHAI=?KE CCE LAHA EFHE EF=IIE E FAC LE C E IJH=B H =@\E CAC C E IJH A C E IJHEBAHL HA@EBA@A HEKI?EH =@=HAFH L==E IJHEA=E?EJ J=@E \)IIA > A=? IJEJKA JA EJ= E= = F=HE= =IK= EIIE A A@AC = A JAH=FFHAIA J= E F F?DA \D=A AJJ= K F F FH > AH E? E? HH JJ Sorprendentemente a parlare dopo l eminente comunista fu un leader del partito liberale che era stato sostenitore della monarchia e non lo nascondeva. Roberto Lucifero, marchese d Aprigliano; aveva partecipato, da posizioni conservatrici, al lavoro della Commissione dei Settantacinque. =? >E = E ALK A AB HIA I J= J =? >E = E A?DAE GKAIJ=FHE =IA@KJ=@A \)IIA > HF AI IJ= == =4AFK>> E?=EJ= E= = FAHFHE =F=H JJ IA =HEIAHLA IA =HAJE?A A? FEA = A= J K =>A =>=JJ=C E= -B HIA FF HJK?DAIE=? I FAH?D H=?DA =H?DE?EAHAFK>> E?= EIEHEJH LE IK = IJH=@=? K A@A =2=JHE=A?DA? B EJJEAI?EIIE LA I?AII=JE =2=JHE= =? IJHKE= JKJJEK EJE =? IJHKE HA =E AGK= J FE =LHA E IA I=>E GKAIJ= IJH== E A J= J FE FH HEIK IJH =L H HEIK JAH IA=LHA F =HEIF IJ== GKAIJ FHE E JAHH C=JEL =H?DE= 4AFK>> E?= 5 = 4AFK>> E?=A?E A ACCEA =? IJEJK E A@A =4AFK>> E?= E?KEAIIALAHH= =FF E?=JAF JH= HEI LAHA = GKAIJE AEIJEJK E = A $

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9 A=FHAIA J=HIE A JHAFE FH >=>E A?DA \=JJK= AIEIJA =@EK =? = E E A@EF=HJEJE? JE KE 5EC LAH ==JJH= LAHI =?? H@EFAHI = EBH=E?=FE@AEF=HJEJEB H = JE = =C CE H= = 1 IEIJA ==JJK= A -@= H=? A IEGK= EBE?= -\K / HE= A?DAIKFF AK =F KH= BKIE A \K FHE=@A \7 5J=J 2E F=HJE? =H A JAE I = =IEJK= E A=JJK= AIEFK GK= EBE?=HAK JHEK LEH=J 2=H BH=?= A JA IA =L= EAKBA EI A? GKA => =HEAJ?DA K =@A A>A A?=H=JJAHEIJE?DA IJHAEJ= E= A E L HHAE FH IFAJJ=HLEK =EF JAIE?DA EIFEH=J= ==?K IA = EC EJ F E?D E L C E = A= AIIK 5KFF GKA?DAIE H@,A/=IFAHE 6 C E=JJE A A E E J=? I AIIEI F=@H E@EB=HAGKA?DA L C E Francesco Saverio Nitti, Presidente del Consiglio nella fase che aveva preceduto il fascismo, era poi dovuto riparare in esilio in Francia; esprimeva l incapacità di una generazione di accettare il mondo nuovo che si era aperto col 1945., F >E=HA A+ IJEJK E E AE JA FE F ELE JE 1LE?EJ HE A?= >E= + + IJEJK E E@E =JKH=AIJHA = A JA@ELAHI= E HE \1 CDE JAHH= \) AHE?=A =4KIIE= D= JH L=J K =@=?= >E=HA I ELE JE?DAI? IJHAJJE@= A?AIIEJ = KJ=HAE H H@E = A JE =CKAHH=@A '" &BKHACE?E@= HEH JKJJEE I LH= E@EJKJJA =H?DEA@\-KH F= EF F EI?? >A JE /AH = E= 4KIIE= )KIJHE= 7 CDAHE= 6KH?DE=E GK= E??KF=L= GK=IEEGK=JJH GKE JE@A \-KH F=? JE A J= A LE@AH?=@AHAJKJJ= = H F JA = JKJJEE H I LH= EAJKJJA AB H AF EJE?DA@A F=II=J =CKAHH==JJK= F?DAC EK JE E@KAI LH= LAH E@E A@E=F JA = \1J= E=A =5F=C = I IJ= JE EGKE@=JE D==BBH J=J = JHA =H?DEA FE J=J=HEL K E =HE= A AB H AA? E?DA AI?E= E =CKAHH=D=FHAI K =IFAJJ H =E=? HFE JAH HE>E A IE E EJ=FE =@=?K A@EIJHK E EF EJE?DA 3KA IJ =IFAJJ =L= =N F=H =L=@AC E=IE CHAIIE@A =F=?AA2H K@D B=?AL= \=F CE=@A =CKAHH= )LAL=>A? FHAI?DA =CKAHH= AE F F E LLAHJEJHE?A E HEL K E =HE 5A=LAIIE =LKJ K \-KH F=F=?EBE?= FH >=>E A JA =LHA =LKJ LLAHJE A JE?DA IEI LAHEBE?=JE A \ H@E AA? E? A \ H@E AI?E= AA A \ H@E AF EJE? 1LE LKJ A?AIIEJ IACKEHA = CA AH= =?DAIE = EBAIJ=J= H= E?EJH BH JA= = = K L=+ IJEJK E A A A J FACCE HA ED=FAH@KJ E IA E>HE A AF=IIE EFE A??EJ=JAAC EE JAHAIIEFE FF IJEIE =CEJ= Palmiro Togliatti, leader dei comunisti italiani, si era conquistato, tra i pochi stranieri dell Europa occidentale, un posto al vertice del movimento comunista internazionale, non parlava come capo di un partito di minoranza, ma nella prospettiva di una egemonia nazionale. 3K= J FE LEL= A JA \AIECA =@A?H=JE?= IA JEJ= J= J FE IA JEJ=GKAIJ=HAIF I=>E EJ JA=@K =IJAII=CA AH= E A@EAIIAHAIFAJJ=JHE?A@E =IJ HE? A@AIA?KJHE?A@AECEK@E =?DA A@AHEL= A =? I?EA =F F =HA ) H=LAH= A JA =IJ HE=IEB=CEK@E E K ELAHI= AFH FHE FAH?D EF F EIE IA J HAIF I=>E E@A FH LAHI IAIJAIIEA LAHI EFH FHEBEC E -\LAH GKA?DAD=@AJJ \ HAL A EJJE IE= HAIF I=>E ELAHI E IJHEBEC E LAHI E IJHE EF JE 2AH GKAIJ B=??E= K K L=? IJEJK E A?E L C E= H@E = A J? IJEJK E = A K L JA GKA?DA =??=@KJ?E AI A@EK FH?AII IJ HE? AF EJE??DAIE?? KI? K =?=J=IJH BA = E = A 3KAIJ=?=J=IJH BA IEC HE IJ=J=E F=HEJA F E B= E A =? =IIA@EHECA JA GKA =LAH= GKAIJE A?DAIJ=@=L= JE= EA?DA?E@ALA HEA J=HAE JKJJ IJEJK E = A + ACDE E IA J HEIFAJJ A=?DAFE?DAHEIFAJJ FAHC EK E E?DAIEA@ E GKAIJ\=K =A?DA=FF=HJA C =ECHKFFE?DABKH F=HJAE JACH= JA@EGKAIJ=LA??DE=? =IIA@EHECA JA 5 IA FHA@EIF IJ =@=I? J=HAE H? IEC E FAH F II IA JEHAA =BBAH =HA?DA =?DAGKAIJEK E EF HJ= K =F=HJA@A =HAIF I=>E EJ FAH =?=J=IJH BA?DAIE =>>=JJKJ=IK F F EJ= E= 2AH?D L E=LAL=JA??DEA =LAJALEIJ A+= AHA@A =L H IE@EIJHKCCAL= A IJHA HC= E = E E IEIFE= =L= = IK A? FAH=JE LA?=JJ E?DA IE=II= J=L= E K E?EFEE? A=H E IEB=?AL=K =B AFHA@E?= E A = E = EB IJA? F E?E@EHAJJE =IA =@K>>E AH=L=JAE AF=H A?DA=LHA>>AH F = K EJ =JKJJ E F F = E =K =HAIEIJA =ABBE?=?A? JH GKA 2=H GKE? AH=FFHAIA J= JA@EK =? =IIA FAH=E=A =? =IIA FAH=E= IA FHAIJ=J=FE K EJ= HE=@A => HCDAIE= => HCDAIE=BK@= EK EJ=HE= A A IKA@EBBAHA JEBH= E E I FAHF=HJE? =HEIK E JELEAC E IJE?E IA FHA? BAII=>E E A JHA =? =IIA FAH=E=BK K EJ=HE=FAH?D =IK= EIIE A F JAL==@A FEAHIEIA IKI?= = = E = A Le parole di Meuccio Ruini mettevano l accento sulla difficoltà del compito dei Costituenti. Già anziano, rappresentava il piccolo partito della Democrazia del Lavoro, erede della destra socialista, era un fine giurista ed un grande burocrate, presiedeva la Commissione dei 75 che aveva redatto il progetto. HAL A2HAIE@A JA HAL E? ACDAA? A@EBBE? =F IE E AE?KEIEJH L= =+ EIIE AFAH =+ IJEJK E AAE IK 2HAIE@A JA =+ EIIE A K >?? D=K =L?A I = \ A >HE@A \)IIA > A= K \)IIA > A= E JJ=L? JKJJA AIKAE@AAA AIKAF=IIE E 0= =L H=J BE =@ CCEE IE A E E I H@E = = \K JE JA?EJ HE H=F=H =E FK>> E?? \A? B H E@=>E A@A = IJ= F= A@EBBE? J LA C = = K?A A@A AJAIE?DABKH LE JAA HE =IAH E E H= = A A@EI?KIIE E@A =+ EIIE A IE= =?DA EA -\IJ=J =??A =J?DAE = FH F IJ K?AHJ CE A =L HE?DA BK =FFH L=J E= E IAC = E? CKE@=HAC E= JHE? LE?AH E IEHEAI?AIA FHA=? LE?AHA =E L C E =BBAH =HA J BAH = A =HAIF I=>E =+ EIIE A )>>E= F JKJ =LAHA@AE@EIIA IEJH= E E ALEJ=>E E =>>E= JH L=J GK=?DAL J=@A A??E E= E '

10 E GK=?DAL J= =L JJ E? K A IA JEJ=@= A? A@=JKJJEE A >HE@A =+ EIIE A 5 C =@ HC C EHA = F EJE?=GKE = =JAIJ=@A =+ EIIE A?DAD=FHAF=H=J = + IJEJK E AEJ= E= = Questione nodale era se si trattasse davvero di una Carta costituzionale scritta metà in latino e metà in russo, un compromesso politico al ribasso soprattutto fra il partito cattolico e le sinistre, o fosse invece il frutto dello sforzo coraggioso di trovare un terreno comune fra ideologie e prospet- tive diverse, per scrivere una costituzione che desse alle generazioni future un avvenire migliore. Emblematico in proposito fu il confronto fra le opinioni contrastanti di Piero Calamandrei, che non voleva che nella Costituzione fossero ricordati i Patti Lateranensi, e di Giuseppe Dossetti, leader cattolico, che difendeva la richiesta del Vaticano di ottenere la menzione di quei patti. Entrambi parlarono di un momento per ricomporre l unità del paese, entrambi lo fecero citando la resistenza, non come simbolo, bensì come esperienza viva, iscritta nella loro carne. 1 F II HE? H@=HAK = JH AIA FE?DAB HIA? I?A =?DA = IJH=? AC= =JJAE F E?D IEJH=JJ=@EK JA@E.EHA A E + AJJE K E?DAK CE H J H =I? IJ= A JA@= \)FFA LAAH=F=HJE CE= =I= KJ=HA =IK= = ==.EHA A,A K =IFE= =J = HJA? = JHEGK=JJH? F=C E@=K JHE>K = AIFA?E= AABK?E =J = += =HJA = =JJE == \= >= E?=HH A@A =FHE CE E C E= JHEGK=JJH AH= =BBH= JE A@ AC E?DAAH=?HA@A JA E? I =L= )K?AHJ FK J F=HLA?DA \EJE AH=HE A B IIAGKA FE >HALAFAH=HHEL=HA= += =HJA A@= F=C E@ ] =?DAIJH=@=?EB= B=HA ^- KEHEIF IA I ] JA A??KF=HA JKJJA AIJH=@AF HJ= E 2=H=@EI ^ + ACDE@A?HEIJE= E IALAH= A JAL EL AJAK E=E?KE=>>E= KCK= A@EC EJ H= AAF EJE?= JKJJEC EK E E?DA =L H= AI BBH IAL AJAF HJ=HA = L IJH=BA@A= IAHLE JJ=@EHA@A E AA@EHE L= E A?DA?EIJ=@E = E E J? \E FFE=JJ A =+ IJEJK E A@EIF IE E E?DAIJ=>E EI?= A E EBH= IIEA@ AHAJE?E BH=HAFH >EA@A AJJE FAHJKJJEC EK E E@E>K = L AHA ECE E HE? H@=JALE?DAJKJJA AIJH=@A F HJ= E 2=H=@EI Giuseppe Dossetti, figura ascetica di giurista appena trentenne, metteva in gioco quella stessa esperienza della resistenza, lui presidente del CLN di Reggio Emilia, per rivendicare una pacificazione che ponesse fine alle divisioni storiche in Italia fra laici e cattolici. A A@AEBEC E 1+ IJEJKA JE?DABA?AH \E FHAI= UH= = E=FHA??KF= E A J= A?DA IE=@@ELA =>E A JA = EF =JE? FE FH F IJA? CEK JA =?K A=??AJJ=>E EA= JHA@A JKJJ E =??AJJ=>E E A?DA =CA JAJ J= A JAE FHAF=H= J=AFAHCEK J=E C= =J=@=E A@E= F CKAHAABE L J B=L HAL A? F AIIEL IA I E =J =K HA E?DA=FFK J JH=IB H AHA>>AK IE@@AJJ=@A?H= E=@EHAJJ=E K A A JEL AEHHAIF I=>E A@EF A>EI?EJ 3K= JAL JA GKAIJ =??=@KJ? EJ A =IJ HE= =?DAHA?A JA A IJH=A@E= JHEF=AIEAKH FAE 2AH?E HEJA C I=>E AE? E?E=HA=FHAF=H= HA FE E AE E IA I E=J A?DE=H?DAEI E IAF IIE>E A AFH F IJAI= A@=GKA AE JHE IA?= A JAE =??AJJ=>E E = JHE A JEFHAF=HE= =F IIE>E HEBEKJ C >= A, /EKIAFFA, IIAJJE =CCE ''" 5 IJ=JEHE? H@=JEGKEFE L JAE IJHE HJE JKJJE E IJHE HJE =IFA?E= A JAE HJE@A =HAIEIJA = = \ FFHAII HA E HJEFAH = E>AHJ A =CEKIJE E= FAH CAHA=K =? LA EA =HAJ HE?=?DAE GKEL C E HE? BH=E IJHEJ= JE HJE K HJ = AF=HJE? =H A JALE?E 3K=IE@KA= EB= E CE '"# IK \)FFA E 4ACCE= 2HE =@A AFHE A K?E@A \= >= LA EL= ILAC E=JE@= \= K?E?DAJHKFFA AC E H@A JA@AI?DAAB=I?EIJA=LAL= H JJ K =F=HJA@A IJH I?DEA H= A J IK 5A??DE= 1? E?E=L=? I K =CE H =J=@E2=I GK=?DABKCE H =J=@E@KHE? >=JJE A JE 8AHI IAH=E A E? BKHE?=??E=J =LEJJ HE= = = IAH=BKJHEIJA 2H FHE K =@A A K JE ABK?E =JA=LAL=? FEJ - E E IJH LE?A? JA@E*HEC=J= -H=LA KJ = = IJH=>HEC=J=@= B H = E LAIEAH= B=JJ IJE =HAA@= =HA -JKJJE E \=LAL= IJE =J A@= =J FAH = IK=?=F=?EJ E IK L= HA =IK= > J -H=BAHEJ HJ= A JA = =? H= IA J A IFAH=L= A \E JAHLA IJH = E? = \= E? CCEGKEJH= E F J?DA = K E=H?E?DA = HJAAH= H =E E E A JA -= LAJJA=IIK AHIEE? I?DAGKA I=?HEBE?E E E E=J? J= J=CA AH IEJ? I?AIIA=?DA =IKFHA =CA AH IEJ GKA =@E? IK =HIE? I=FAL A JA LAHC E@EHA?DA =LEJ=AH= H =EBE EJ=FAH KEA@E@ LAHC E?DEA@AHA?DAAC E? I=FAL A JA = BBHEIIAFAH E FAH?D JKJJE@ELA J=IIE FE >K E FE BA@A E= LEL= IJE=E =H?E? A KEFAHE HE L= A E= *=IJ=H F?DAF=H AFAH?D AC E? JEIIA A? C EK JE EAIE EIB H E@A =L?A? BAH =IIA?E?DAC E=LAL?DEAIJ - EFHAIA JECEKH= = JA=K I=?HEBE?E? I I? I=FAL A?DA=LHA IA FHAIA JEJ A IIAHL=J \E FAC?DA AII E F HJ=L=FAH E 3KAIJ \E FAC? E GK= A CCELEF=H EJKJJE =L E LA =AIJHEAIACK=?E@EK \E@A= ` \E@A= E>AH= A`?DAL EIA JEJA=? H=FK I=HA A L IJH?K HA =?DA =K JA F IA JEJA@ LAHIE=FHEHAAE JACH=HA E E@AA K E FE CE L= E?DA=LAJA? I?EKJ A IKFAH=J AK JE A>=JJ=C EA A \= A EJ HE L=J HA@A = CEKIJE >>E= =LLAHJEHA =FHAIIKH=AE CA K A?DA@ >>E= E?DE K L? HA ECE I HEIFAJJ FAH?D E K =LA C= A =J AJH=@EJ E AII=CCE AE? FEJ?DAE IJHE HJE?ED= =I?E=J 1 AII=CCE?KEIEHE?DE= =L=E \ HAL A+= = K AII=CCE E JACH= A?? HHA I =?? C EAHAE JAIJ= A J?DA?EI IFE CA=? IJHKEHA K LAIJHKJJKHAI?E= E =?? HHAHE? I?AHA?DA A A K LAIJHKJJKHA FAH?D IE= LAH= A JA K LA FE CEKIJAAFE K = A E@ >>E= E AC E =FEA A = E JACH= A@A = IJH=? I?EA = ~ Cura redazionale Anna Alberigo e Maria Elisabetta Luciani

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