Visione nazionale sulla prevenzione
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- Olivia Belloni
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1 XI Workshop Stato dell arte e prospettive a 30 anni dall avvio del Sistema Epidemiologico Integrato dell Epatite Virale Acuta (SEIEVA) ISS - 17 dicembre 2015 Visione nazionale sulla prevenzione Stefania Iannazzo Direzione Generale della Prevenzione Sanitaria Ministero della Salute
2 circa 2 miliardi di persone infettate Eptite B più di 240 milioni di persone con infezione cronica Circa persone muoiono ogni anno per le sue conseguenze acute o croniche Acute hepatitis B progresses to chronic HBV infection in 30% 90% of people infected as infants or young children and in <5% of people infected during adolescence or adulthood. Chronic infection with HBV may result in chronic liver disease, including cirrhosis, liver cancer, and death. La prevalenza di infezione cronica da virus dell epatite B* Fonte: Yellow Book 2016 CDC
3 3-4 milioni di persone sono state infettate ogni anno Epatite C circa 170 milioni di persone hanno un infezione cronica e sono a rischio di sviluppare cirrosi epatica e/o cancro del fegato più di persone muoiono ogni anno a causa di malattie epatiche correlate About 15 45% of infected persons spontaneously clear the virus within 6 months of infection without any treatment.the remaining 55 85% of persons will develop chronic HCV infection. Of those with chronic HCV infection, the risk of cirrhosis of the liver is 15 30% within 20 years. La prevalenza dell'infezione cronica da virus dell'epatite C Fonte: Yellow Book CDC
4 In Italia L incidenza di epatite acuta da HBV si è ridotta progressivamente (grazie anche all introduzione della vaccinazione di massa nel 1991) da 12 casi/ abitanti nel 1987 a 0,7/ abitanti nel 2014 Dal 2000 al casi notificati di epatite da HBV: 85% italiani e 10% stranieri (5%: nazionalità non nota). Anche graduale decremento delle notifiche: da nel 2000 a 778 del 2009 Oggi i soggetti affetti da epatite B sono soprattutto maschi La fascia d età maggiormente interessata è anni Fonte: Ministero della Salute - Direzione Generale della Prevenzione, Ufficio V Malattie infettive e.
5 In Italia non è mai stato condotto uno studio di prevalenza dell infezione da virus dell epatite C rappresentativo dell intera popolazione Dagli studi (locali) disponibili, emerge che: la prevalenza di HCV RNA è, generalmente, >3% nei soggetti nati prima del 1950 e aumenta progressivamente con l età, mentre è considerevolmente più bassa nelle generazioni più giovani, in assenza di tossicodipendenza la prevalenza è più alta nelle aree Meridionali e Insulari rispetto a quelle del Centro e del Nord, con una prevalenza che varia dall 8% al 2%. Secondo i dati del sistema di sorveglianza SEIEVA dell ISS l incidenza di epatite C in Italia si è ridotta da: 5 casi/ abitanti nel ,2/ abitanti nel 2014
6 Inoltre.. Sono oltre i portatori cronici di infezione da HCV (circa la metà HCV-RNA+) e oltre quelli di HBV L HCV da solo è la causa principale di epatiti croniche, cirrosi, tumori epatici, trapianti di fegato circa decessi ogni anno sono da attribuire all HCV Attualmente si stimano casi di cirrosi epatiche da HBV e HCV. Ciò significa affrontare, nei prossimi 5-10 anni, un grande impatto socio-economico per la cura e il trattamento delle epatiti, dei tumori al fegato e per i trapianti di fegato.
7 Nuovi scenari epidemiologici diminuzione di casi di epatite B in soggetti italiani aumento popolazione immigrata (dal 2004 al 2010 più che raddoppiata) con problematiche sociali, culturali e sanitarie (adesempiomoltepersoneprovengonodapaesiadalta endemia di virus B e C) scenari epidemiologici nuovi diminuzione del numero di casi di epatite B in età pediatrica (0-14 anni) e negli adolescenti/giovani adulti (15-24 anni) direttamente interessati dall intervento vaccinale reso obbligatorio nel 1991 aumento dei soggetti con infezione cronica da HBV e HCV
8 Nuove problematiche diffondersi di pratiche estetiche (piercing, tatuaggi, etc.) nuovi e diffusi fattori di rischio di contagio parenterale co-infezione epatiti croniche/hiv aumento di portatori di HBV resistente agli anti-virali, che potrebbe portare ad infezioni ex novo da virus resistente
9 Con la Risoluzione del maggio 2010, l OMS riconosce le epatiti virali come un grave problema di salute pubblica e richiede agli Stati membri un approccio globale alla prevenzione e al controllo di tali patologie. L'OMS ha istituito il Programma Globale epatiti con i seguenti obiettivi: ridurre la trasmissione di agenti che causano l'epatite virale; ridurre la morbilità e la mortalità per epatite virale attraverso il miglioramento della cura dei pazienti affetti da epatite virale; ridurre l'impatto socio-economico di epatite virale a livello individuale, della comunità e della popolazione.
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11 6 luglio 2012 DD Ministero della Salute istituisce il Gruppo di lavoro per la prevenzione delle epatiti (costituito da rappresentanti di questo Ministero, dell Istituto Superiore di Sanità, delle Regioni, di Associazioni scientifiche e di pazienti) Il compito del Gruppo è quello di individuare strategie condivise, coerenti con le indicazioni fornite dall OMS, in merito alla prevenzione delle epatiti, resterà in carica per un periodo di due anni, dalla data di insediamento, al termine del quale potrà essere ulteriormente rinnovato. Piano Nazionale per la prevenzione delle epatiti virali da virus B e C
12 Il Piano è un documento programmatico finalità affrontare efficacemente i temi della prevenzione e cura delle epatiti virali in Italia coinvolgere tutti gli stakeholder di sistema (Istituzioni, pazienti e medici) e favorire la creazione di un network assicurare un approccio omogeneo a livello regionale, in accordo con il principio universalistico di diritto alla salute di tutti gli individui, sancito dall articolo 32 della Costituzione, fortemente perseguito dal Ministero della Salute, e salvaguardando i diritti all equità e qualità favorire l attuazione di politiche di armonizzazione attuare un continuo monitoraggio e miglioramento dell accesso alle cure, indirizzando gli investimenti e rendendoli costo-efficaci
13 Il Gruppo ha attivato al proprio interno sottogruppi di lavoro sulle seguenti tematiche, per le quali hanno collaborato anche esperti esterni. SOTTOGRUPPO EPIDEMIOLOGIA (infezioni, casi di malattia, trattamenti) E PREVENZIONE SOTTOGRUPPO CURA, TRATTAMENTO E ACCESSO SOTTOGRUPPO SENSIBILIZZAZIONE, INFORMAZIONE, FORMAZIONE SOTTOGRUPPO IMPATTO SOCIALE
14 Il Piano prevede 5 linee di indirizzo, ognuna delle quali con obiettivi obbiettivi specifici, attività chiave, indicatori e tempistica. LINEA DI INDIRIZZO 1 Epidemiologia Obiettivi: Obiettivo 1 - Conoscere la prevalenza delle infezioni croniche da virus B e C dell epatite, anche allo scopo di identificare il numero di pazienti non ancora diagnosticati Obiettivo 2 - Realizzare progetti pilota regionali di screening su HCV in regioni del Nord, Centro e Sud Italia su soggetti a rischio di infezione Obiettivo 3 - Implementare la qualità dei dati del sistema di notifica e di sorveglianza, e ove possibile, interrogare altri database (nazionali e regionali) per delineare la prevalenza di HBV e HCV, sia come infezione che come malattia acuta o cronica
15 LINEA DI INDIRIZZO 2 Prevenzione Obiettivi: Obiettivo 1 - Uniformare/standardizzare su tutto il territorio nazionale le attività di prevenzione delle infezioni nei soggetti a maggiore rischio Obiettivo 2 - Ampliare la copertura vaccinale per anti-hbv nelle popolazioni a rischio, con particolare attenzione a quelle difficili da raggiungere, prevenire la trasmissione perinatale nei figli di madri HBsAg positive, raggiungere e mantenere la copertura del vaccino anti- HBV >95% nei nuovi nati
16 LINEA DI INDIRIZZO 3 Sensibilizzazione, informazione, formazione Obiettivi: Obiettivo 1 - Valutare il grado di conoscenza e consapevolezza (o rischio percepito) sulle epatiti virali Obiettivo 2 - Effettuare campagne informative, educative e di prevenzione nella popolazione generale e nei gruppi a maggior rischio di esposizione all infezione Obiettivo 3 - Realizzare attività di formazione per il personale medico e paramedico e per gli operatori di specifici settori lavorativi
17 LINEA DI INDIRIZZO 4 Cura, Trattamento e Accesso Obiettivi: Obiettivo 1 - Istituire una rete nazionale di centri specializzati per garantire percorsi diagnostici, terapeutici ed assistenziali standard per i pazienti affetti da epatite e, quindi, equità di accesso qualificato alle cure, su tutto il territorio italiano Obiettivo 2 - Aggiornare e armonizzare le linee guida nazionali e creare un unico PDTA nazionale per il trattamento delle epatiti B e C Obiettivo 3 - Realizzare un registro nazionale per identificazione, cura ed esiti del trattamento delle epatiti virali Obiettivo 4 - Promuovere studi di costo efficacia dei diversi trattamenti anti HCV e anti HBV e dell impatto complessivo sulla spesa sanitaria nel breve e lungo periodo Obiettivo 5 - Promuovere studi clinici atti allo studio dei meccanismi di trasmissione verticale del virus HCV e HBV per ridurre l infezione al feto in donne infette gravide Obiettivo 6 - Stabilire dei percorsi standard di follow-up nei pazienti HCV guariti
18 LINEA DI INDIRIZZO 5 Impatto sociale Obiettivo 1 - Migliorare l aderenza terapeutica dei pazienti epatopatici, nonché la qualità di vita loro e dei familiari, attraverso il counselling Obiettivo 2 - Sperimentare un modello di assistenza domiciliare epatologica in pazienti con
19 Azione centralizzata di coordinamento e monitoraggio dell applicazione e dell efficacia del PNEV sotto la guida del Ministero della Salute coinvolgimento di tutti gli stakeholder : AIFA, ISS, Conferenza Stato- Regioni, Società scientifiche, esperti nella cura e trattamento delle epatiti virali, Associazioni di pazienti obiettivi: guidare e gestire gli interventi presenti nel PNEV in ragione delle priorità nazionali; coordinare a livello centrale le diverse attività alla base dei singoli obiettivi delle Linee di indirizzo; monitorare l intero processo per la corretta implementazione di tali attività; rendicontare con relazione annuale sugli obiettivi realizzati e sullo stato di avanzamento dei lavori.
20 Stato dell arte. La bozza del Piano, è stata condivisa con il Gruppo di Lavoro, l Istituto Superiore di Sanità, il Gruppo Interregionale Sanità Pubblica e Screening (GISPS). È stata inviata al Ministero con la richiesta di autorizzazione per acquisire il parere del Consiglio Superiore di Sanità Passi successivi Invio, per la stipula di un Accordo/Intesa, alla Conferenza Stato Regioni.
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