ULCERE DA PRESSIONE TERAPIA
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- Giovanna Monti
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1 TERAPIA 1. Eliminazione della compressione locale 2. Rimozione del tessuto necrotico 3. Disinfezione dell ulcera 4. Applicazione di presidi di medicazione idonei 5. Eliminazione o riduzione dei fattori di rischio
2 CURA DELLA CUTE (1) La cute deve essere pulita non appena si sporca e a intervalli regolari, evitando di usare acqua molto calda e usando un detergente delicato che riduca al minimo l irritazione e la secchezza della pelle.
3 CURA DELLA CUTE (2) Durante la pulizia bisogna ridurre al minimo la forza e la frizione sulla cute. Si devono inoltre minimizzare i fattori ambientali che possono causare la disidratazione della pelle, ossia scarsa umidità ed esposizione al freddo.
4 CURA DELLA CUTE (3) Non utilizzare mai prodotti alcolici o a base di alcool (alcool saponoso, acqua di colonia, ecc ); l alcool, infatti, disidrata la cute, la priva dello strato corneo, la rende più fragile e aggredibile agli insulti esterni.
5 CURA DELLA CUTE (4) Evitare assolutamente il massaggio sulle prominenze ossee. NON ESISTE IL MASSAGGIO MIRACOLOSO!!!
6 CURA DELLA CUTE (5) Si deve ridurre al minimo l esposizione della cute all umidità causata da incontinenza, sudorazione o secrezione della ferita, utilizzando creme protettive o prodotti e ausilii per l incontinenza.
7 Ulcere da pressione o piaghe da decubito Al momento del ricovero a due mesi di trattamento con medicazioni avanzate
8 Ulcere da pressione o piaghe da decubito Al momento del ricovero a due mesi di trattamento con medicazioni avanzate
9 PREVENZIONE La migliore prevenzione è rappresentata dalla mobilizzazione del paziente!! 1. Stabilire degli orari per girare il paziente 2. Lasciare il paziente seduto il meno possibile (non più di 2 ore) 3. Sollevare la testa del paziente meno di 30 nel letto 4. Insegnare al paziente, quando possibile, a eseguire spesso piccoli movimenti e a cambiare posizione 5. Valutare l idoneità del letto e del materasso per i pazienti con alto rischio di lesioni cutanee o con piaghe da decubito
10 PIANO DI ASSISTENZA 1. Identificare il paziente a rischio 2. Ridurre la pressione 3. Ridurre lo scivolamento 4. Ridurre il surriscaldamento 5. Controllare l incontinenza 6. Migliorare l alimentazione 7. Aumentare la mobilità 8. Migliorare l igiene corporea 9. Impiegare correttamente gli ausili e i presidi antidecubito
11 INDICE DI NORTON Condizioni Generali Stato Mentale Deambulazione Mobilità Incontinenza 4 Buone Lucido Normale Piena Assente 3 Discrete Apatico Cammina con aiuto Moderat. limitata Occasionale 2 Scadenti Confuso Costretto su sedia Molto limitata Abitudinale (urine) 1 Pessime Stuporoso Costretto a letto Paziente immobile Doppia I.N. > 14 = rischio assente I.N = rischio lieve I.N. > 12 = rischio elevato
12 SCALA DI BRADEN Percezione sensoriale Umidità cutanea Attività fisica Mobilita Alimentazione Frizione e scivolamento 1 Limitatissima Perm. umida Allettato Assente Molto scadente Problema presente 2 Molto limitata Molto umida In poltrona Molto limitata Probabilmente inadeguata Problema potenziale 3 Lievemente limitata Occas. umida Cammina occas. Lievemente limitata Adeguata Nessun problema apparente 4 Nessuna limitazione Raramente umida Cammina spesso Non limitata Eccellente > 16 = rischio assente = rischio lieve = rischio moderato < 12 = rischio elevato
13 RIDURRE LA PRESSIONE
14 RIDURRE LA PRESSIONE
15 RIDURRE LA PRESSIONE
16 RIDURRE LA PRESSIONE
17 RIDURRE PRESSIONE E SCIVOLAMENTO Forze abrasive Forze Compressive Forze Gravitazionali
18 RIDURRE PRESSIONE E SCIVOLAMENTO Forze abrasive Forze Compressive Forze Gravitazionali
19 RIDURRE PRESSIONE, SCIVOLAMENTO, SURRISCALDAMENTO
20 RIDURRE PRESSIONE E SCIVOLAMENTO Forze abrasive Forze Compressive Forze Gravitazionali
21 RIDURRE PRESSIONE E SCIVOLAMENTO
22 RIDURRE PRESSIONE E SCIVOLAMENTO
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