Incontro tecnico la frutticoltura: PSA-Batteriosi dell actinidia: sintomi, diagnosi e situazione in provincia di Brescia Martedì 17 Dicembre 2013

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1 Incontro tecnico la frutticoltura: PSA-Batteriosi dell actinidia: sintomi, diagnosi e situazione in provincia di Brescia Martedì 17 Dicembre 2013 Francesca Gaffuri-Laboratorio Fitopatologico Regione Lombardia- Servizio Fitosanitario Regionale

2 Distribuzione geografica: nel mondo 2008 Francia, Spagna, Portogallo e Svizzera Anni 90 Corea e Italia 2008 Turchia, Cile, Nuova Zelanda e Australia Anni 80 Cina e Giappone

3 Lazio Calabria Campania Emilia-Romagna Friuli-Venezia Giulia Piemonte Veneto Lombardia Distribuzione geografica: In Italia

4 È un batterio Particolarmente aggressivo su piante di kiwi a polpa gialla (Jin Tao, Hort/16A e Soreli) e verde (Hayward in primis) È patogeno specifico, colpisce solo il kiwi. Al momento non esistono cultivars resistenti all'attacco di questo batterio. Si moltiplica per scissione binaria: ogni venti minuti dà origine a una nuova generazione e dopo solo sette ore, partendo da un singolo batterio se ne originano 2 milioni. Durante la sua moltiplicazione, è in grado di mutare il genoma a seconda delle condizioni ambientali

5 Può entrare da qualsiasi apertura artificiale o naturale Fortemente implicati nel processo infettivo: Stomi e aperture fiorali Anche i Fiori rappresentano un punto di infezione

6 Cascola prematura Nei fiori maschili il patogeno migra nelle antere generando polline infetto

7 Fuoriuscita di essudato batterico Cancro batterico del kiwi: sintomi

8 Cancro batterico del kiwi: sintomi Emissione di essudato denso ( mieloso ) di colore bianco trasparente, che successivamente per processi ossidativi diviene rossastro, in corrispondenza delle gemme e dell inserzione dei nuovi rami sulle branche più vecchie.

9 Sui rami colpiti, sollevando l epidermide in corrispondenza delle gemme, si riscontra una necrosi corticale (che comprende quindi anche il floema).

10 Grazie a numerosi studi, si è potuto quindi stabilire che il batterio è presente maggiormente nei tessuti con maggior afflusso di acqua soprattutto: germogli primaverili e frutti (columella e polpa). Nei germogli estivi, il batterio si muove durante l estate e a volte non determina sintomatologia ma viene ritrovato nel legno dell anno successivo. Probabilmente quindi sia muove per via xilematica: INFEZIONE SISTEMICA

11 L evento scatenante dell epidemia probabilmente è stato rappresentato dalle condizioni climatiche. Il batterio si diffonde negli impianti durante i mesi primaverili. La sua pericolosità decresce con l inizio della stagione estiva e l innalzamento delle temperature. Ulteriore colonizzazione la si può osservare in autunno

12 Le ferite causate dall ovodeposizione delle cicaline sono causa di infezione (non sono noti vettori) Vive sulle superfici organiche e inorganiche È in grado di sopravvivere su materiale plastico o inerte formando strutture protettive (film protettivo) può quindi risultare resistente anche a disinfettanti Su legno è in grado di sopravvivere per circa 2 settimane Sui residui culturali è stato ritrovato fino a 2 mesi Per brevi periodi anche in acqua o nel suolo

13 Cosa succede nella pianta? Riduzione dell ampiezza degli anelli di crescita Riduzione dei vasi Cambiamento del legno con formazione di numerose tille. (Estroflessioni prodotte dalle cellule vegetali) Nel caso di infezione, nei rami/cordoni, è fondamentale una robusta potatura dopo la raccolta. La capitozzatura nel caso di infezioni da tronco è poco consigliata (il batterio raggiunge tutte le parti della pianta velocemente e perpetua il suo ciclo biologico).

14 Monitoraggio costante

15 L analisi di laboratorio e necessaria per identificare la presenza di PSA

16 Numerosi sono ancora gli aspetti da chiarire nell epidemiologia della malattia: 1. Quali siano i fattori ambientali e fisiologici che innescano la malattia 2. Quale sia l influenza della giunzione fra nesto e portainnesto nella migrazione del patogeno 3. In quali organi il patogeno rimane latente 4. L influenza dell età della pianta con lo sviluppo della sintomatologia

17 Grazie per l attenzione Francesca Gaffuri f.gaffuri@fondazioneminoprio.it fitolab@regione.lombardia.it

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