Con il finanziamento della Regione Toscana

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1 RETE INFORMAGIOVANI DEL VALDARNO Con il finanziamento della Regione Toscana

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4 Articolo 4 La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società. 2

5 Sono passati molti anni dalla firma della Costituzione, eppure il diritto sancito dall Articolo 4 è sempre più attuale. I cambiamenti e le trasformazioni della società e del mondo del lavoro hanno portato in primo piano il tema dell occupabilità e del diritto di ogni cittadino ad essere occupabile. Certezze e sicurezze del posto di lavoro sono ormai messe in discussione; soltanto attraverso la formazione continua e lo sviluppo di competenze sarà possibile affrontare il futuro con maggiore fiducia. Questa guida vuole essere uno strumento che accompagna chi cerca lavoro e chi desidera cambiarlo verso una maggiore consapevolezza delle proprie risorse e possibilità, un aiuto per muoversi nella ricerca, per affrontare adeguatamente i cambiamenti e diventare sempre più protagonista della propria vita professionale. 3

6 SOMMARIO SOMMARIO PREMESSA 07 La sfida dell occupabilità INTRODUZIONE CON CHI TI RICONOSCI? I percorsi 10 A. Adolescenti in obbligo scolastico 10 B. Giovani alla ricerca di prima occupazione 10 C. Giovani laureati 11 D. Disoccupati di breve e lunga durata 11 E. Donne in cerca di lavoro o reinserimento 13 F. Appartenenti alla categorie protette 13 G. Immigrati 14 H. Aspiranti imprenditori ESSERE ORIENTATI Orientamento e lavoro Strumenti per orientarsi L autovalutazione Gli aiuti alla scelta L orientamento scolastico ESSERE FORMATI La formazione professionale La formazione continua e il progetto TRIO Il diritto/dovere all istruzione e alla formazione COME CERCARE LAVORO Prepararsi alla ricerca del lavoro Il mercato del lavoro nascosto Come organizzare la ricerca I canali della ricerca Gli strumenti della ricerca del lavoro Affrontare il colloquio di selezione 40

7 5. I TIROCINI I tirocini di formazione e di orientamento Il tirocinio estivo di orientamento Attivare il tirocinio IL MERCATO DEL LAVORO Le trasformazioni I contratti di lavoro Le indennità di disoccupazione ESSERE IMPRENDITORI Chi è l imprenditore Come mettersi in proprio Il Business Plan I SERVIZI DEL TERRITORIO Dove e cosa cercare 62

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9 PREMESSA La sfida dell occupabilità Il titolo di questa guida si rifà all articolo 4 della nostra Costituzione in cui si afferma che la Repubblica Italiana riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Sono passati molti anni dal Che cosa significa oggi, nell attuale mercato del lavoro, promuovere le condizioni che rendono effettivo il diritto al lavoro? In sessanta anni siamo passati dall era del posto di lavoro fisso, per tutta la vita, all era dei tanti lavori, con tutte le opportunità, ma anche con tutte le paure, rischi e incertezze che questo passaggio sta comportando. Il mondo del lavoro si è trasformato. Sono cambiate le organizzazioni, le professionalità, gli strumenti e le tecnologie. La flessibilità è ormai una realtà di fatto: lavoro a tempo, interinale, a progetto, part time, e tutti i nuovi contratti nati con la Legge 30/2003, sono nuove forme di lavoro, cosiddetto atipico, che affiancano il tradizionale rapporto di lavoro a tempo indeterminato. Per molti flessibilità è diventato sinonimo di precarietà. Avere paura, piangere e lamentarsi non serve. Serve invece interrogarsi per capire e per prepararsi ai cambiamenti. In questo mercato, dove il lavoro sembra essere sempre meno diritto e sempre più progetto, è importante che il lavoratore sia in grado di rispondere adeguatamente alle trasformazioni, evitando le trappole della sfiducia e della passività, per diventare protagonista della propria vita professionale. Emerge con forza il tema dell occupabilità, della capacità di ogni cittadino di porsi davanti al mercato del lavoro con competenze e conoscenze adeguate alle richieste del mondo del lavoro. Essere occupabili è il diritto più importante dei lavoratori di oggi. Questo diritto si realizza: rendendo le persone più forti e consapevoli di fronte ai cambiamenti e alle trasformazioni del mercato del lavoro; modernizzando il sistema di istruzione e formazione; realizzando sistemi territoriali efficaci nella rilevazione dei fabbisogni formativi e professionali; migliorando la gestione dell incrocio tra la domanda e l offerta di lavoro. Le comunità locali possono avere un grande ruolo per assolvere a questo compito, che è anche dovere morale di una moderna società che guarda al suo futuro con speranza e ottimismo. INTRODUZIONE Questa guida vuole essere prima di tutto un messaggio di fiducia e di speranza per tutti i giovani che stanno per entrare nel mondo del lavoro, per tutti quelli che stanno già lavorando, per quelli che hanno difficoltà ad entrare o rientrare, per quelli che si sentono esclusi, per quelli che stanno perdendo la fiducia e la stima di se stessi. Naturalmente, la guida non riuscirà a rispondere a tutte le domande possibili, ma vuole essere uno strumento di facile consultazione, un manuale utile per tutti coloro che vogliono e hanno diritto a cambiare la propria condizione. La guida è stata pensata per: - aiutare le persone ad attivarsi autonomamente alla ricerca del lavoro; - rispondere ai bisogni principali delle persone, tenendo conto delle variabili soggettive di ognuno, quali l età, la formazione e la propria storia individuale; - far conoscere a chi cerca lavoro, o vuole cambiarlo, i servizi a cui rivolgersi e le opportunità che essi offrono. 7

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11 CON CHI TI RICONOSCI? 11.1 I percorsi A. Adolescenti in obbligo scolastico B. Giovani alla ricerca di prima occupazione C. Giovani laureati D. Disoccupati di breve e lunga durata E. Donne in cerca di lavoro o reinserimento F. Appartenenti alle categorie protette G. Immigrati H. Aspiranti imprenditori 9

12 1.1 I PERCORSI Di fronte al problema della disoccupazione le persone non sono tutte uguali. Nella gara per trovare lavoro, i disoccupati non partono tutti alla pari. Sono molti e diversi i motivi per cui manca il lavoro. Manca in maniera differente a seconda del territorio, manca a seconda del titolo di studio posseduto, manca secondo l età e il sesso, manca per determinate categorie e fasce sociali, manca perché c è chi lo rifiuta, manca perché spesso non coincidono formazione e competenze richieste dal mercato del lavoro, manca per scarsa informazione, manca perché c è poco orientamento. Per questi motivi la ricerca del lavoro, e quindi la strategia di accompagnamento alla ricerca del lavoro, per essere efficace, deve tener conto delle storie, delle esperienze e delle diversità di ognuno. Per inserirsi o reinserirsi nel mercato del lavoro non esiste una risposta univoca. Ogni persona porta con sé valori, competenze, conoscenze, capacità, che occorre saper valorizzare; ma anche bisogni, disponibilità e vincoli che è necessario considerare. La guida è pensata come una mappa sulla quale muoversi a seconda della propria condizione. Questo per dare la possibilità ai lettori di immedesimarsi in almeno uno dei percorsi consigliati. Troverete otto tipologie di persone, contrassegnate dalla A alla H, otto situazioni significative di condizioni lavorative specifiche, con il relativo percorso consigliato. Ognuno può scegliere quello nel quale si riconosce maggiormente e farsi guidare nelle diverse tappe che compongono una ricerca del lavoro fatta con metodo e, speriamo, fortuna. ADOLESCENTI IN OBBLIGO SCOLASTICO Qualcuno ti chiama testa di legno. Non hai terminato il ciclo di studi, hai deciso di abbandonare la scuola. Ma per fare cosa? Certamente lavorare, ma quale lavoro? Non sai fare niente e poi cosa ti piacerebbe fare? Con gli studi ci hai litigato quindi tornare sui banchi in questo momento sembra una scelta difficile. Forse un corso di formazione, si, ma quale? Sei assalito da dubbi e paure, ci sono tante alternative che alla fine ti confondono. Chi mi aiuta a scegliere? Percorso che ti consigliamo Prima tappa CAP. 8 I servizi del territorio Seconda tappa CAP. 3 Essere formati Il diritto/dovere all istruzione e alla formazione - Formazione Professionale Terza tappa CAP. 2 Essere orientati L orientamento scolastico Quarta tappa CAP. 5 I tirocini Quinta tappa CAP. 4 Come cercare lavoro Sesta tappa CAP. 6 I contratti di lavoro GIOVANI ALLA RICERCA DI PRIMA OCCUPAZIONE La scuola è finita, il diploma è in tasca, di continuare a studiare non se ne parla, deluso o contento, è arrivato il momento di affrontare il mondo del lavoro e la paura di diventare adulti. Un mondo che senti estraneo e a volte anche incomprensibile. È il momento dei dubbi, delle paure e delle domande. Sei pronto per affrontare il mondo del lavoro? Sai cosa e come cercare? Sei convinto del tuo obiettivo professionale? Saranno sufficienti le conoscenze che la scuola ti ha dato? Sai quali sono le tue motivazioni? Queste sono solo alcune delle domande che ti stai ponendo. Alcuni amici già lavorano, altri non riescono a trovare niente. Ai primi colloqui che riesci a fare ti dicono che vogliono persone con esperienza, ma allora: Come faccio se nessuno me la fa fare una prima esperienza?. Percorso che ti consigliamo Prima tappa CAP. 2 Essere orientati Seconda tappa CAP. 8 I servizi del territorio 10

13 Terza tappa Quarta tappa Quinta tappa Sesta tappa CAP. 3 Essere formati CAP. 6 ll mercato di lavoro CAP. 4 Come cercare lavoro CAP. 5 I tirocini GIOVANI LAUREATI Tanti anni di studio, specializzazioni, master utili per completare il proprio curriculum formativo. Formazione che ha portato altra formazione. Anni di ricerca del contatto giusto. Centinaia di curriculum inviati e poche risposte. Chili di giornali, riviste, stampa letta per mantenersi informati. Hai inserito il tuo C.V. in tutti i siti di incrocio domanda/offerta di lavoro che si trovano in Internet. Non hai dimenticato di frequentare le diverse fiere del lavoro, i saloni dell orientamento, i Job fair, e giustamente provare con i concorsi. Anni di lavoretti qualsiasi, perché bisogna pur vestirsi e divertirsi, e non si può chiedere tutto alla famiglia. Risultati? Qualche stage (a fare fotocopie) poi finito lì, qualche contratto a progetto per vendere cassette del pronto soccorso e prodotti alimentari. Sono deluso, davvero, comincio a credere che abbia ragione il mio amico: per trovare lavoro bisogna essere raccomandati! Percorso che ti consigliamo Prima tappa CAP. 2 Essere orientati Seconda tappa CAP. 8 I servizi del territorio Terza tappa CAP. 6 Il mercato del lavoro Quarta tappa CAP. 5 I tirocini Quinta tappa CAP. 4 Come cercare lavoro DISOCCUPATI DI BREVE E LUNGA DURATA Quello che speravi non succedesse mai è invece accaduto. Sei fuori: ti sei dimesso, ti hanno licenziato, messo in mobilità o sospeso, non cambia il risultato. La cosa peggiore è che ti senti solo ad affrontare la ricerca di un nuovo lavoro e non sai da che parte cominciare. Dopo anni di lavoro ti sembra di non saper far niente, ma soprattutto ti senti deluso, e a volte disperato. Sono passati ormai diversi 11

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15 mesi, hai fatto colloqui e selezioni, inviato curriculum e una volta la settimana sei andato al centro per l impiego e alle agenzie interinali, ma il lavoro ancora non l hai trovato. Ci sono nuove regole e nuovi contratti. Rientrare, se non sei più giovane, ma soprattutto se il tuo livello di occupabilità è basso, non è sempre facile. Per un posto qualsiasi butteresti a mare tutte le esperienze che hai maturato in tanti anni di lavoro, perché bisogna mangiare, essere realisti. Hai l impressione che ai colloqui non credano che stai cercando lavoro da tanto tempo, temono che tu sia una persona che ha scarsa voglia di lavorare o che abbia qualche problema. Come faccio a riprendere fiducia in me stesso ed essere convincente del contrario? Percorso che ti consigliamo Prima tappa CAP. 8 I servizi del territorio Seconda tappa CAP. 2 Essere orientati Terza tappa CAP. 3 Essere formati Quarta tappa CAP. 6 Il mercato del lavoro Quinta tappa CAP. 5 I tirocini Sesta tappa CAP. 4 Come cercare lavoro DONNE IN CERCA DI LAVORO O REINSERIMENTO La famiglia, si proprio alla famiglia negli ultimi anni è andato tutto il tempo e tutte le tue energie. Certo che hai lavorato, ma senza stipendio e senza busta paga. Adesso che i figli sono un po più grandi e ti senti più libera cerchi di reinserirti. Certo la famiglia non è scappata, l ideale sarebbe un part time, ma che adesso tutti ti dicono che sia più difficile da trovare. Inoltre, oggi senza un secondo stipendio è sempre più difficile arrivare a fine mese, e poi hai bisogno di una nuova identità che solo il lavoro ti può dare. Certamente il mondo del lavoro è cambiato, tutto è diverso, eppure mai come adesso sei certa delle tue capacità, delle tue motivazioni e della voglia di misurarti. Da che parte devo cominciare se cercano tutte ragazze giovani anche senza esperienza, come faccio per reinserirmi? Percorso che consigliamo Prima tappa CAP. 8 I servizi del territorio Seconda tappa CAP. 2 Essere orientati Terza tappa CAP. 3 Essere formati Quarta tappa CAP. 6 Il mercato del lavoro Quinta tappa CAP. 5 I tirocini Sesta tappa CAP. 4 Come cercare lavoro APPARTENENTI ALLA CATEGORIE PROTETTE Quello che speravi e che sentivi come un diritto, che cioè quel tuo piccolo o grande problema ti aprisse almeno più facilmente le porte del lavoro, non si è mai avverato. Quanti colloqui e quante prove umilianti, perché troppo lontane e diverse da quello che puoi concretamente fare. Hai problemi alla schiena e allora ti mandano a fare il muratore. Hai problemi alla vista e allora ti chiedono di stare una giornata intera al computer. Si, negli ultimi anni si è comunque fatto tanto dal punto di vista legislativo e culturale, ma è ancora insufficiente. La domanda che ti passa per il capo è la stessa: Perché è cosi difficile considerarmi una risorsa anziché un problema?. Percorso che ti consigliamo Prima tappa CAP. 8 I servizi del territorio Seconda tappa CAP. 2 Essere orientati Terza tappa CAP. 3 Essere formati Quarta tappa CAP. 5 I tirocini Quinta tappa CAP. 6 Il mercato del lavoro 13

16 IMMIGRATI La condizione di immigrato non è facile. Hai cambiato usi, costumi, ambiente. Nel tuo paese sei ingegnere, meccanico, farmacista, chimico o dottore, ma tutto questo, qui, sembra non contare. Sei costretto ad amputare una parte della tua vita. Qui sei disponibile a tutto, anche a quei lavori non qualificati, faticosi, rischiosi, sporchi, che molti italiani adesso non vogliono più fare. Altre volte hai trovato lavoro non riconosciuto, cosiddetto a nero, che ti ha permesso di sfamarti, ma non di inserirti con dignità nella realtà socio-economica. Hai trovato lavoro sempre grazie agli amici, al passaparola della tua comunità, ma adesso il permesso di soggiorno sta per scadere Chi mi può aiutare oltre agli amici della mia comunità? Percorso che ti consigliamo Prima tappa CAP. 8 I servizi Seconda tappa CAP. 4 Cercare lavoro Terza tappa CAP. 6 Il mercato del lavoro ASPIRANTI IMPRENDITORI Basta con il lavoro da subordinato, adesso vuoi lavorare in proprio. Desideri non avere più orari fissi, non avere un capo, essere tu il responsabile. Sei pronto alla sfida con te stesso, ma prima di fare un salto nel vuoto vuoi verificare e analizzare l idea che da tempo hai nella testa e non ti fa dormire. Passare dall idea a un progetto vero e proprio non è semplice. Ti manca ancora qualcosa che ti permetta di calcolare esattamente il rischio che sei pronto a correre. Tua moglie dice che è meglio un disoccupato con qualche risparmio in banca che disoccupato e con i debiti, ma tu sei testardo e vuoi andare avanti. Chi mi può aiutare? Percorso che ti consigliamo Prima tappa CAP. 8 I servizi del territorio Seconda tappa CAP. 2 Essere orientati Seconda tappa CAP. 7 Essere imprenditori 14

17 ESSERE ORIENTATI Orientamento e lavoro 2.2 Strumenti per orientarsi 2.3 L autovalutazione 2.4 Gli aiuti alla scelta 2.5 L orientamento scolastico 15

18 2.1 ORIENTAMENTO E LAVORO Essere orientati non è mai stato così importante come negli ultimi anni. Questo perché sempre più spesso, oggi, ci troviamo di fronte a situazioni di transizione che ci obbligano a scegliere. La vita, fino ad alcuni anni fa, era divisa in tre momenti ben definiti: formazione nei primi anni, lavoro nella fase centrale e poi la meritata pensione. Oggi tutto è cambiato: la formazione avviene per tutto l arco della vita; il lavoro, spesso, non è più lo stesso per tutta la vita ma si cambia, si perde e si ricambia ancora, tutto molto rapidamente; alla pensione bisogna pensarci fin da giovani. Questo tipo di società e mondo del lavoro porta a dover effettuare continuamente delle scelte. Inoltre, se fino a pochi anni fa le professioni erano alcune decine, il mercato del lavoro oggi offre oltre 5000 professioni, per non parlare delle opportunità scolastiche e formative a disposizione. Diventa fondamentale quindi essere orientati, essere in grado di prendere decisioni, fare delle scelte rispetto alle alternative che ci si presentano davanti. Ma cosa significa prendere una decisione relativa al lavoro? Intanto già prendere una decisione significa che ci stiamo muovendo come protagonisti, e non come spettatori passivi. Significa essere attivi nel cercare, chiedere e partecipare. Significa prima di tutto sapere cosa cercare, dove e come cercare un lavoro che coincida il più possibile con le proprie aspettative. Significa definire le priorità e i valori che si cercano nel lavoro: guadagno, prestigio, creatività, sicurezza del posto, sviluppo personale, e così via. La definizione delle priorità e dei valori sarà fondamentale per indirizzare la scelta, perché servirà a scartare alcune alternative e limitare il ventaglio delle occupazioni su cui concentrare i propri sforzi di ricerca. Per inserirsi consapevolmente nel mondo del lavoro è necessario, dunque, non soltanto conoscere il mercato del lavoro, ma anche e soprattutto conoscere se stessi (competenze, conoscenze, capacità, valori, interessi). Prima di partire alla ricerca di un lavoro è utile, quindi, farsi alcune domande: Cosa desidero fare? Cosa sono in grado di fare? Cosa è possibile fare? 2.2 STRUMENTI PER ORIENTARSI Orientarsi è la capacità di raggiungere una méta, utilizzando le informazioni e gli strumenti disponibili. Per orientarsi occorre conoscere: - Il punto: dove si è e dove si vuole arrivare. - La mappa: quali sono le caratteristiche dell ambiente circostante. - La bussola: quali sono gli strumenti per individuare la direzione. Proviamo ad analizzare meglio questi tre aspetti. IL PUNTO Significa valutare la situazione esistente relativamente a: - Se stessi: sapere, capacità, competenze, punti forti e deboli, valori, motivazioni, aspettative, vincoli, disponibilità. - Il proprio obiettivo: riconoscere cosa occorre, misurare le opportunità dell ambiente e della situazione esterna. Quello che si deve fare è un bilancio tra le proprie caratteristiche e quelle richieste dall ambiente. Dopo questo lavoro sarà più facile definire una strategia di attivazione, di rafforzamento, e darsi dei tempi di attivazione. LA MAPPA Disegnare la propria mappa significa avere informazioni utili per il raggiungimento del proprio obiettivo relativo alla scelta da compiere. Le informazioni possono riguardare diversi aspetti: il mercato del lavoro locale, le professioni, la formazione, le leggi, ecc. 16

19 Le fonti informative possono essere varie: stampa, servizi di d informazione, sportelli di accoglienza, servizi per l impiego, informagiovani, associazioni di categoria e sindacati, enti pubblici, ecc. LA BUSSOLA La bussola è lo strumento che serve per muoversi, per andare in una direzione precisa. Sono le tecniche di ricerca attiva del lavoro che permettono di esser protagonista nella ricerca del lavoro, ovvero, non essere passivi, ma cercare attivamente il proprio lavoro utilizzando gli strumenti più efficaci. 2.3 L AUTOVALUTAZIONE Prima di avviare la ricerca di un lavoro è importante fare il punto su se stessi: conoscere le proprie attitudini, i propri interessi, le proprie aspirazioni e i propri sogni, senza perdere mai di vista la realtà. Di fondamentale importanza è saper riconoscere le proprie motivazioni, perché queste ci spingono a compiere delle scelte, ad intraprendere un percorso anziché un altro. La nostra motivazione determina il successo o l insuccesso di quel che desideriamo, perché è la molla che ci spinge a trovare tutte le soluzioni adottabili. Il primo passo da compiere nella ricerca di un lavoro è, quindi, fare una seria autovalutazione: un bilancio delle proprie risorse, delle proprie conoscenze e delle motivazioni che ci spingono a compiere le scelte importanti. Autovalutarsi serve a comprendere: - chi siamo professionalmente, su quali punti di forza e capacità possiamo fare affidamento; - cosa ci piace, interessa e motiva di più; - dove veramente desideriamo arrivare. Se non esiste una spinta interna sufficiente, sarà un peso fare ciò che è necessario per trovare un lavoro: cercare informazioni utili, scrivere lettere, fare colloqui, cercare contatti, ecc. Soltanto dopo aver fatto il percorso di autovalutazione, al momento in cui siamo più consapevoli del nostro obiettivo, possiamo cominciare ad utilizzare tutte le tecniche di ricerca attiva del lavoro. A questo punto si tratta di passare dall obiettivo ideale ad una strategia di ricerca, ad un piano di azione concreto, analizzando il mercato del lavoro e le imprese del settore inerenti la nostra scelta. 2.4 GLI AIUTI ALLA SCELTA Come abbiamo già detto, accade sempre più spesso di trovarsi di fronte a scelte che riguardano la scuola, la formazione o la ricerca di lavoro. Ogni persona solitamente, in queste fasi, cerca di governare il proprio percorso di orientamento alla scelta da sola, e lo fa mettendo insieme tutto quello che può raccogliere dalla propria vita, dalle proprie conoscenze ed esperienze. Ma a volte da soli non ci si riesce, ed allora si sente il bisogno di avere un punto di vista diverso dal proprio, che aiuti a leggere la situazione e ad impostare il proprio problema (o COMPITO) in maniera corretta, per affrontarlo e risolverlo. Questo è il momento di chiedere aiuto a un consulente. L azione del consulente supporta, sostiene, motiva, rafforza e mette in condizione la persona di trovare la soluzione al compito, per poter scegliere in maniera consapevole. Vediamo quali sono i diversi tipi di colloquio a seconda del bisogno della persona: Il colloquio informativo È utile quando c è un bisogno di conoscenze (dati, informazioni, previsioni, tecniche di ricerca del lavoro) e a volte anche quando si è incapaci di utilizzarle in modo produttivo. Il colloquio di sostegno orientativo È utile quando emerge un bisogno di essere supportati, dal punto di vista metodologico, ad affrontare un problema, solitamente legato ad una scelta. La scelta della scuola, di un percorso formativo, di un obiettivo professionale di inserimento o reinserimento al lavoro. La persona ha necessità, certe volte, di 17

20 essere accompagnata nella pianificazione del proprio progetto, oltre che nell impostazione corretta del proprio problema. Il bilancio di competenze È utile quando esiste il bisogno di fare il punto sul proprio percorso professionale, perché si è disoccupati o si desidera cambiare lavoro. È un percorso orientativo molto approfondito e mirato. Il bilancio prevede una forte collaborazione tra operatore e utente (patto) per esplorare tutte le risorse personali e professionali che possono essere investite e valorizzate nell elaborazione di un nuovo progetto professionale. Conselling È utile quando la persona non è in grado di leggere la propria situazione e impostare il proprio problema. Questo perché la persona è senza risorse, o perché intervengono fattori critici esterni che interferiscono nella vita e condizionano il compito da affrontare. Occorre un intervento che affronti le interferenze che agiscono non solo sul problema (o COMPITO) da affrontare, ma principalmente sulla persona, per cercare di riattivare nuovamente la sua progettualità bloccata. Chiunque - studenti, occupati e disoccupati - sia in una delle condizione di bisogno sopra esposta può rivolgersi presso i centri per l impiego e richiedere il servizio gratuitamente. 2.5 L ORIENTAMENTO SCOLASTICO Spesso quando dobbiamo fare una scelta e siamo di fronte a varie possibilità abbiamo sempre il timore che la scelta fatta risulti quella non giusta per noi, che rimarremo delusi e che, con il passare del tempo, le altre opportunità risultino migliori. Restiamo nel dubbio finché vediamo che: o le cose vanno bene e ci convinciamo che non potevamo scegliere di meglio, oppure ci rendiamo conto di avere fatto degli errori e cominciamo a preoccuparci. Sicuramente quando si tratta di scelte importanti, le cose diventano più complesse e impegnative. Ecco che diventa fondamentale scegliere in maniera consapevole, valutando tutti i pro e i contro di ogni possibilità. Occorrerà più tempo, ma alla fine saremo soddisfatti. La scelta degli studi da intraprendere dopo la licenza media o dopo il diploma non è cosa da poco, è un momento importante nella vita di uno studente poiché anche attraverso lo studio si costruisce la strada per il futuro. Per scegliere consapevolmente e serenamente il percorso di studi, bisogna conoscere bene i propri interessi, le proprie abilità e aspirazioni. Bisogna provare a chiedersi: Cosa mi piacerebbe fare? Cosa sono in grado di fare? Cosa vorrei fare? Molto utile è riflettere su queste domande insieme a persone che ci conoscono bene: i genitori, gli insegnanti, gli amici. Dopo questo confronto avremo raccolto le prime informazioni utili per la nostra scelta. Analizzare i nostri interessi e le nostre abilità farà sicuramente emergere un quadro senz altro interessante. Un altro aiuto veramente importante deriva dal rivolgersi agli operatori e ai consulenti per l orientamento presenti nei Centri per l Impiego: ti potranno dare numerose informazioni sugli istituti superiori, sui corsi universitari, sulle opportunità formative. È importante che la scelta della scuola/università non sia affrettata, ma che sia il frutto di un confronto con gli altri e di una ricerca esterna e interna a se stessi, secondo anche le modalità sopra descritte. È necessario tenere presente che oggi l istruzione è fondamentale, poiché il mondo del lavoro richiede standard di professionalità sempre più elevati e l istruzione/formazione può aiutare a raggiungerli. 18

21 ESSERE FORMATI La formazione professionale 3.2 La formazione continua e il progetto TRIO 3.3 Il diritto/dovere all istruzione e alla formazione 19

22 3.1 LA FORMAZIONE PROFESSIONALE La formazione professionale è un elemento centrale nel mondo del lavoro, perché permette di acquisire le conoscenze di tipo teorico e pratico necessarie per mantenere aggiornati i livelli di competenza, conoscenza e abilità di una persona. In tal modo, la formazione offre la possibilità di sviluppare e accrescere professionalità e competenze spendibili sul mercato del lavoro. In altre parole, la formazione e, più in generale, l apprendimento sono i pilastri che permettono alle persone di essere occupabili, le porte di accesso e di mantenimento del posto di lavoro. In alcuni casi, però, i corsi di formazione possono anche rivelarsi inutili perdite di tempo, e questo accade quando facciamo dei corsi senza le dovute valutazioni. È importante scegliere un percorso formativo non perché si è disoccupati, o non si sa cosa fare, o perché è gratuito, ma sulla base di un preciso obiettivo professionale e di una forte motivazione. Oltre a questo, occorre poi essere certi della serietà di chi li organizza. La formazione professionale è rivolta: ai giovani che devono assolvere il diritto-dovere all istruzione e alla formazione (15-18 anni), agli occupati che necessitano di riqualificazione o aggiornamento professionale, ai disoccupati in cerca di prima occupazione, ai disoccupati di breve e di lunga durata e a tutti quei soggetti che sono interessati a migliorare la propria professionalità e le proprie competenze. La formazione può essere di tre tipi: Finanziata l attività formativa viene svolta dalle agenzie formative accreditate presso la Regione Toscana. Questi corsi sono finanziati con il F.S.E. (Fondo Sociale Europeo) e la partecipazione è gratuita. Autorizzata l attività formativa viene proposta da soggetti pubblici o da aziende private ed è rivolta solo ai propri dipendenti. Qualora il corso venga approvato dalla Regione, otterrà un finanziamento pubblico fino ad un max dell 80% del costo previsto. Riconosciuta l attività formativa viene proposta da soggetti pubblici o da aziende private e rientra nella programmazione prevista dalla Regione. Il riconoscimento avviene solo se i corsi di formazione riguardano le qualifiche presenti nel repertorio dei profili professionali. Al termine del corso agli allievi viene rilasciato un attestato, che si consegue dopo aver superato un esame davanti ad un apposita commissione. L attestato viene riconosciuto a livello regionale. Sulla base di tali attestati, i Centri per l Impiego assegnano le qualifiche professionali valide ai fini dell avviamento al lavoro e dell inquadramento aziendale. Inoltre, sono considerati titoli validi per l ammissione ai concorsi pubblici ed hanno valore per l iscrizione in specifici albi professionali. Esistono quattro tipologie di corsi di formazione: Corsi di qualifica permettono di acquisire una preparazione teorico-pratica per un determinato profilo professionale. La durata minima è di 600 ore. I corsi di qualifica si hanno per diversi settori produttivi ed hanno durata annuale o biennale, comprensiva di stage. Dopo avere sostenuto l esame, viene rilasciato un attestato di qualifica professionale. Corsi di specializzazione permettono un approfondimento delle capacità e delle conoscenze in ambiti specifici. Questi corsi hanno una durata compresa tra 300 e 700 ore e sono rivolti a chi ha già avuto esperienze di lavoro o di studio in quel settore. Viene rilasciato un attestato di specializzazione. 20

23 Corsi di aggiornamento sono indirizzati a chi lavora e possiede competenze in quel settore produttivo e vuole approfondire le proprie conoscenze. La durata massima è di 100 ore. Viene rilasciato un certificato di frequenza. Corsi di perfezionamento sono indirizzati a chi lavora e possiede competenze in quel settore produttivo e vuole ampliare e approfondire le proprie conoscenze. La durata può variare da 100 a 300 ore. Viene rilasciato un certificato di frequenza. Gli operatori degli sportelli Informagiovani e dei servizi per l impiego possono darti tutte le informazioni necessarie sui corsi di formazione che vengono svolti in Toscana e nelle altre Regioni. Insieme a loro è possibile trovare il corso che più si avvicina alle tue competenze e ai tuoi interessi. 3.2 LA FORMAZIONE CONTINUA E IL PROGETTO TRIO Come si deve provvedere alla manutenzione di una macchina, se vogliamo conservarne la produttività, alla stessa maniera dobbiamo mantenere e sviluppare le proprie conoscenze e competenze. Di qui l esigenza della formazione continua, che oggi riguarda non soltanto chi deve entrare nel mondo del lavoro, ma anche coloro che vi sono già entrati. Obiettivo della formazione continua è soprattutto quello della riqualificazione della propria professionalità. Essere formati e durante tutto l arco della vita, attraverso anche nuove modalità di apprendimento, sarà l elemento fondamentale per prevenire la disoccupazione Il progetto TRIO (tecnologie-ricerca-innovazione-orientamento) Di particolare interesse è il progetto TRIO della Regione Toscana. Si tratta di un progetto innovativo di formazione a distanza, COMPLETAMENTE GRATUITO ed erogato attraverso il Web. Con TRIO la Regione intende attivare un processo di costante riqualificazione professionale del proprio tessuto socio-economico, dando l opportunità a numerosi cittadini di acquisire e accrescere le proprie conoscenze e competenze professionali. Vediamo in che cosa consiste. I servizi di TRIO Tutti i servizi sono progettati a partire dalle esigenze degli utenti e garantiscono flessibilità e adattabilità. In Trio si trovano servizi di: - orientamento e bilancio di competenze on line - tutoraggio on line - didateca (materiale didattico) - certificazione di percorsi formativi Gli strumenti - La porta d ingresso al TRIO è il portale Web Learning; - Poli di tele-formazione, ovvero centri didattici attrezzati con PC e aula per video-conferenza. Offrono a tutti l opportunità gratuita di utilizzare moderni strumenti informatici con l assistenza di un tutor ed esperti tecnici; - Il proprio PC con il quale hai accesso diretto a Trio. Per entrare in trio Entrare nel mondo TRIO è molto facile e conveniente, perché hai la possibilità di seguire i corsi on line senza alcun costo. Il servizio offre infatti fino a 40 ore di connessione internet gratuita. È sufficiente: - collegarsi al sito 21

24 - registrarsi - sceglier un corso tra i circa 200 disponibili in didateca - iscriversi ed entrare in classe Aree di interesse Tra le aree di maggior interesse ci sono: - area dell alfabetizzazione informatica - area linguistica - area marketing e comunicazione - area delle professioni - area dell ecologia Uno dei 18 Poli di teleformazione si trova a Empoli, presso l Agenzia per lo Sviluppo Empolese-Valdelsa, dove puoi rivolgerti per avere maggiori informazioni sul progetto e sulle modalità di partecipazione ai corsi. 3.3 IL DIRITTO-DOVERE ALL ISTRUZIONE E ALLA FORMAZIONE La legge di riforma del sistema scolastico (legge Moratti: n. 53 del 2003) ha istituito il diritto all istruzione e alla formazione per tutti, fino ai 18 anni. A tutti dovrà essere garantito il diritto all istruzione e alla formazione per almeno 12 anni o, comunque, fino al conseguimento di una qualifica professionale entro i 18 anni. L innalzamento dell obbligo scolastico (diritto-dovere all istruzione a alla formazione) dagli attuali nove anni ai dodici dovrà realizzarsi gradualmente. I ragazzi che hanno conseguito la licenza media e non hanno compiuto 15 anni (età a partire dalla quale è possibile iscriversi ai corsi di formazione professionale o inserirsi nell apprendistato) devono iscriversi al 1 anno di un Istituto Superiore. Essendo in vigore il diritto/dovere all istruzione e alla formazione per 12 anni, o almeno fino al conseguimento di una qualifica professionale entro i 18 anni, tutti i giovani, entro il compimento dei 18 anni, potranno intraprendere uno di questi percorsi per arrivare al diploma o alla qualifica: 1. proseguire nel sistema di Istruzione Scolastica fino al conseguimento del diploma; 2. accedere alla formazione professionale per il raggiungimento di una qualifica professionale; 3. iniziare il percorso di Apprendistato per l ottenimento di una qualifica professionale, che attesti le competenze professionali acquisite. A 18 anni tutti i giovani dovranno essere in possesso di un diploma o, in alternativa, di una qualifica professionale. Questo provvedimento legislativo è finalizzato alla promozione dell apprendimento durante tutto l arco della vita e tenta di assicurare a tutti l opportunità di raggiungere standard culturali più elevati rispetto al passato, attraverso lo sviluppo di capacità e competenze, al fine di facilitare l inserimento nella vita sociale e lavorativa. Per rendere più facile l attuazione del diritto/dovere all istruzione, la legge ha previsto che il ragazzo possa passare da un percorso all altro senza troppi ostacoli, attraverso il riconoscimento dei crediti formativi acquisiti: il giovane potrà passare dalla formazione professionale alla scuola e viceversa, oppure dalla scuola all apprendistato, e così via, utilizzando i crediti formativi accumulati. Le istituzioni dovranno impegnarsi nell assistere quegli studenti che vorranno cambiare indirizzo all interno degli Istituti Superiori, ma anche che vorranno passare dalla scuola superiore alla formazione professionale, oppure all apprendistato. Le stesse istituzioni dovranno realizzare iniziative didattiche per rendere i tre percorsi integrati, ed aiutare il ragazzo a fare una scelta consapevole ed adeguata. La legge pone una particolare attenzione ai portatori di handicap, per i quali sono previste modalità di personalizzazione dei percorsi, dei moduli e dei servizi di sostegno. Vediamo le particolarità dei tre percorsi possibili per l espletamento del diritto-dovere all istruzione e alla formazione: 22

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26 Istruzione scolastica Chi sceglie questo percorso si impegna a proseguire l istruzione e la formazione obbligatoria presso un istituto superiore (ciclo secondario), fino al conseguimento del diploma. In alternativa, chi frequenta un Istituto Professionale (secondo l ordinamento attualmente in vigore) può, alla fine della terza classe superiore, sostenere l esame e ottenere una qualifica professionale. Il diploma (quinquennale) conseguito permetterà l iscrizione: - ai corsi universitari; - ai corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS); - ai corsi di formazione professionale rivolti ai diplomati. Formazione Professionale Il percorso della formazione professionale, come mezzo per assolvere il diritto-dovere all istruzione e alla formazione, può essere intrapreso dal giovane che ha compiuto 15 anni e ha conseguito la Licenza Media. Se un ragazzo/adolescente ha conseguito la Licenza Media e non ha ancora compiuto i 15 anni non potrà frequentare un corso di formazione, bensì dovrà frequentare integralmente il 1 anno di un Istituto Superiore e aspettare di compiere 15 anni per iscriversi. Il percorso della formazione professionale avrà una durata variabile da uno a due anni (dalle 600 alle 1200 ore ) e permetterà di ottenere una qualifica professionale entro il diciottesimo anno di età. Per ottenere l attestato di qualifica, il ragazzo dovrà sostenere un esame finale, davanti ad una apposita commissione. Gli attestati di Qualifica Professionale costituiscono un titolo riconosciuto ai fini dell inserimento lavorativo e per l ammissione ai concorsi pubblici. La Formazione Professionale relativa al diritto-dovere all istruzione e alla formazione è di competenza delle Regioni che, tramite bandi pubblici, affidano ad altri soggetti (agenzie formative, istituti superiori, enti di formazione, ecc ) la realizzazione di corsi per conseguire qualifiche professionali, stabilite dalla Regione stessa. Apprendistato Un altro percorso da seguire per assolvere il diritto-dovere all istruzione e alla formazione è l Apprendistato. Per intraprendere tale percorso, bisogna avere conseguito la Licenza Media ed avere compiuto 15 anni. Il Dlgs 276/2003 individua l apprendistato come un mezzo per assolvere il diritto-dovere all istruzione e alla formazione, perché consente di conseguire una qualifica professionale e di favorire l ingresso nel mondo del lavoro dei più giovani. Infatti, il contratto di apprendistato è caratterizzato da due tipi di formazione: - una interna all azienda, per acquisire sul luogo di lavoro quelle abilità professionali richieste per lo svolgimento del ruolo professionale; - una esterna all azienda, per consolidare e approfondire, in strutture appositamente autorizzate, le conoscenze di base e trasversali che consentono al ragazzo di essere sempre aggiornato e occupabile. L apprendistato, come mezzo per assolvere il diritto-dovere di istruzione e formazione, ha una durata massima di 3 anni. La durata varierà a seconda della qualifica da ottenere, dei crediti professionali/formativi già acquisiti e dal bilancio di competenze, realizzato presso i servizi pubblici per l impiego o soggetti privati autorizzati. La qualifica professionale conseguita con l apprendistato costituisce un credito formativo, che potrà essere utilizzato qualora il ragazzo voglia proseguire il suo percorso di istruzione e formazione professionale negli altri percorsi. Per le caratteristiche del nuovo contratto di apprendistato, vedere la sezione relativa ai Contratti di lavoro (Cap.6) 24

27 COME CERCARE LAVORO Prepararsi alla ricerca del lavoro 4.2 Il mercato del lavoro nascosto 4.3 Come organizzare la ricerca 4.4 I canali della ricerca 4.5 Gli strumenti della ricerca del lavoro 4.6 Affrontare il colloquio di selezione 25

28 D. Cosa stai facendo per cercare lavoro? R. Di tutto. D. Si, ma cosa precisamente? R. Beh, tutte le settimane compro la Pulce D. E, cosa stai cercando? R. Qualsiasi cosa, sono disponibile a fare tutto Spesso iniziano cosi i colloqui tra chi è in cerca di lavoro e, ad esempio, un operatore all accoglienza di un servizio per l impiego. Già da queste brevi risposte l operatore si rende conto del bisogno dell utente ad essere accompagnato ad una ricerca del lavoro fatta, invece, con metodo. Senza obiettivi professionali, senza aver fatto un bilancio di se stessi, senza conoscere il proprio posizionamento nel mercato del lavoro, senza sapere come si cerca e trova lavoro, il rischio è quello di rimanere disoccupato per molto tempo. Conoscenze, competenze professionali e capacità, se non accompagnate dalla capacità di organizzare la ricerca, non sono più sufficienti a garantire il successo. Sono due le fasi importanti nella ricerca del lavoro: - prima fase: riguarda la conoscenza di se stessi, delle proprie motivazioni e dei propri obiettivi professionali - seconda fase: riguarda la messa in atto di tutti quegli strumenti per organizzare le strategie di ricerca. Non esistono segreti, se non quello di impegnarsi per cercare di diventare il più possibile protagonista della propria ricerca. Come fare? 4.1 PREPARARSI ALLA RICERCA DEL LAVORO La ricerca del lavoro è spesso condizionata da atteggiamenti negativi, comportamenti non corretti, pregiudizi, stereotipi, luoghi comuni, che possono diventare ostacoli insormontabili. Spesso sono la paura, l insicurezza e la sfiducia in sé stessi che annientano e bloccano le energie, invece, fondamentali e necessarie per una ricerca attiva. Meglio prima di partire fare un po di pulizia e di spazio dentro sé stessi, dentro le proprie convinzioni e certezze. - ho appena terminato gli studi, sono senza esperienza e tutti cercano solo chi ha esperienza - ho esperienza, non sono giovanissima, cercano solo ragazze giovani - ho inviato decine di CV e nessuno mi ha risposto - con questa crisi non troverò mai lavoro - il lavoro non c è, lo dice anche la mia migliore amica - qualcuno mi DEVE dare un posto di lavoro - è colpa degli extracomunitari che portano via il lavoro a noi italiani Molto spesso dietro queste frasi, tipiche di chi cerca lavoro, si nascondono paure o alibi rassicuranti, incapacità di vedere oggettivamente la propria situazione professionale, non conoscenza degli strumenti di ricerca del lavoro più efficaci. La ricerca del lavoro va affrontata con un atteggiamento positivo e con molta fiducia in se stessi, liberi da sentiti dire non verificati e da luoghi comuni. Prima cosa da fare: PORSI LE DOMANDE GIUSTE alle quali occorre rispondere in maniera oggettiva e sincera. Ad esempio: - Cosa significa il lavoro per me? - Ho un obiettivo professionale o lo sto costruendo? - Perché qualcuno dovrebbe assumermi? Se non si hanno risposte convincenti è meglio cercare l aiuto di consulenti d orientamento, ad esempio, presso i centri per l impiego. Seconda cosa importante: ESSERE INFORMATI Le informazioni sono infatti il bene più prezioso per chi cerca lavoro. Conoscere il mercato del lavoro, le opportunità che offre, le difficoltà, i vincoli, le trasformazioni in atto nei profili professionali, le strategie 26

29 che utilizzano le imprese quando cercano personale, i servizi territoriali per l impiego, è indispensabile. Oggi dire non sapevo che c era quel corso di formazione; non sapevo che stavano cercando personale; non sapevo che su internet ci fossero quelle informazioni che cercavo, non sapevo di quel servizio; non sapevo che non è più una buona scusa. Ci sono servizi e sportelli sul territorio dove è possibile raccogliere le informazioni, consulenze specialistiche e aiuto. Chi cerca lavoro deve imparare prima di tutto a chiedere, è un suo diritto, e se trova risposte non adeguate, non sufficienti, può anche arrabbiarsi e pretendere informazioni precise (vedi il cap. 8). 4.2 IL MERCATO DEL LAVORO NASCOSTO La gran parte dei reali posti di lavoro (domande) non sono pubblicizzati, non sono cioè visibili, non arrivano presso i servizi pubblici e privati per l impiego o sui giornali. Sono i cosiddetti posti vacanti o posizioni nascoste. Basta fare una piccola statistica tra amici e i parenti per scoprire che molti hanno trovato lavoro grazie a una conoscenza o alla rete di relazioni sociali (non a una raccomandazione che è cosa diversa). Tutto ciò è in parte comprensibile, conoscendo le strategie di ricerca del personale che le aziende, soprattutto quelle medie-piccole, attivano. Si tratta di strategie di ricerca spesso artigianali e informali, come ad esempio il passaparola. Succede così che si crea un mercato del lavoro nascosto, dove ci sono la maggior parte di domande di lavoro, e quindi di opportunità lavorative, alle quali invece si rivolge una piccola parte di persone che cerca lavoro. 4.3 COME ORGANIZZARE LA RICERCA DOPO, soltanto dopo aver lavorato su se stessi, aver fatto un bilancio, anche impietoso, della propria professionalità, un analisi dei propri punti di forza e di sviluppo (vedi capitolo 2) può prendere avvio la ricerca, che non é altro che una strategia di promozione di se stessi. La ricerca del lavoro richiede organizzazione, metodo, pazienza, e soprattutto il non perdersi d animo di fronte alle difficoltà. Cercare lavoro è già un vero e proprio lavoro perché alla ricerca occorre dedicare diverse ore della giornata e deve essere pianificata con una strategia precisa. Uno strumento che può aiutare è questo semplice DIARIO DI RICERCA sul quale annotare tutte le azioni effettuate durante la settimana: invio cv, scadenze dei concorsi, giorni ed orari di colloqui, visite presso i servizi per l impiego, lettura di giornali, costruzione della rete dei rapporti. Tenere aggiornato il diario permette di verificare e monitorare la propria ricerca. Far vedere il diario ad un consulente del centro per l impiego permette di capire dove eventualmente si sta sbagliando o quale azione deve essere migliorata. Mese di dal.. al Raccolta informazioni presso sportelli e servizi Attivazione rete Telefonate aziende per autocanddatura Invio Cv Lettura giornali Risposte a inserzioni Appuntamenti Colloqui Consultazione banche dati su internet Visita servizi pubblici per l impiego Visita servizi privati LUNEDI MARTEDI MERCOLEDI GIOVEDI VENERDI 27

30 4.4 I CANALI DELLA RICERCA I risultati che ci si deve attendere dai canali di ricerca sono essenzialmente due: 1. conoscere tutte le opportunità di lavoro, soprattutto quelle del mercato del lavoro nascosto 2. far conoscere al mercato del lavoro che ci siamo Vediamo adesso quali sono i canali attraverso cui è opportuno ricercare un lavoro I servizi pubblici per l impiego: i nuovi servizi per le persone e per le imprese. Il ricordo del vecchio ufficio di collocamento sembra ormai appartenere a secoli fà, e non è un bellissimo ricordo. Diciamo che non si fanno rimpiangere le file ad aspettare la timbratura mensile del cartellino rosa dentro fondi o garage riadattati alla meglio. Anche le aziende non devono avere un buon ricordo, dato che l ufficio rappresentava più un ostacolo che un servizio a loro disposizione. I nuovi centri per l impiego Leggi e decreti 1 hanno finalmente trasformato il collocamento in un sistema di servizi per l impiego, ovvero agenzie pubbliche che rispondono in modo più efficace ai bisogni dei lavoratori e delle imprese del territorio, e ai quali è opportuno rivolgersi perché offrono tutta una rete di servizi e opportunità per chi cerca lavoro. Non più soltanto pratiche amministrative, quindi, ma servizi importanti e di supporto, quali: - Accoglienza - Informazione - Orientamento - Incrocio domanda/offerta di lavoro - Tirocini formativi - Sostegno alle fasce deboli e diversamente abili - Consulenza per la creazione d impresa - Servizi per l obbligo formativo Disoccupato = immediatamente disponibile al lavoro (D.lgs 181/00-297/02) Altra fondamentale innovazione introdotta è l abolizione delle liste di collocamento, sia ordinarie che speciali, e la loro sostituzione con un elenco anagrafico. Sparisce anche il libretto di lavoro, sostituito dalla scheda professionale. Viene introdotta una nuova definizione dello stato di disoccupazione, che è riconosciuto soltanto alle persone prive di lavoro e che dichiarano di essere immediatamente disponibili alla ricerca attiva di lavoro. Non si è disoccupati, come nel passato, solo per il semplice fatto di essere inseriti in una lista, bensì se si è effettivamente disponibili ad accettare un lavoro coerente con la propria qualificazione e con le proprie necessità. Il patto Anche la verifica della permanenza nello stato di disoccupazione non è più affidata alla periodica timbratura, ma alla effettiva attuazione di un programma di inserimento al lavoro, che si concretizza nella firma di un patto tra il disoccupato e il Centro per l impiego. Il patto costituisce una grande novità, perché permette di acquisire una concezione attiva e non più passiva del servizio, inteso adesso come aiuto e supporto qualificato, come promozione dell individuo a ricercare e valorizzare le proprie opportunità. I nuovi servizi Come abbiamo detto, i centri per l impiego sono chiamati ad offrire una serie di nuovi servizi destinati ai lavoratori e alle imprese, servizi che hanno soprattutto l obiettivo di prevenire la disoccupazione di lunga durata, attraverso interventi di formazione o di forme specifiche di inserimento lavorativo, come ad esem- 1 D.Igs 469 del 1997, L.R.52/98, L.30/2003, D.lgs 276/