Utilizzo in sicurezza dell AZOTO

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Utilizzo in sicurezza dell AZOTO"

Transcript

1 pag. 1/12 Utilizzo in sicurezza dell AZOTO File Rev. 01 Revisione: Stefania Bertoldo, Sonia Pareschi, Milva Bardon Data applicazione : 16/09/13 Verifica Dr Alberto Rigo, Dr Antonio Bressan Copia CONTROLLATA Approvazione Dr Gianni Tessari, Direttore Sanitario

2 pag. 2/12 INDICE: Scopo... 3 Campo di applicazione... 3 Compiti e responsabilità..3 Documenti, normative di riferimento, termini e definizioni.3 Modalità operative 3 Norme generali di sicurezza... 5 Norme per la detenzione e il trasporto Norme per il travaso...6 Dispositivi di Protezione Individuale..6 Informazione e formazione.7

3 pag. 3/12 SCOPO Lo scopo della Istruzione Operativa è quello di definire ed uniformare i comportamenti degli operatori al fine di garantire la manipolazione in sicurezza delle bombole di azoto liquefatto (gas compresso, criogeno) ovvero ridurre al minimo i rischi principali (contatto di parti del corpo con la sostanza criogena, riduzione della quantità di ossigeno nell aria ambiente) e collaterali (esposizione ad agenti fisici), derivanti dall utilizzo. CAMPO DI APPLICAZIONE L Istruzione Operativa viene applicata in tutte le Unità Operative e nei Servizi dove viene utilizzato Azoto liquefatto. COMPITI E RESPONSABILITÀ I compiti e le responsabilità in merito alla presente procedura sono: Revisione: Stefania Bertoldo - SPP, Milva Bardon Coordinatrice Poliambulatori, Sonia Pareschi - Coordinatrice UOC Anatomia Istologia Patologica Verifica: Dr Alberto Rigo- Direzione Medica Ospedaliera, Dr Antonio Bressan - SPP Approvazione: Dr Gianni Tessari, Direttore Sanitario Attuazione: tutto il personale del Servizio di Anatomia ed Istologia Patologica, dei Poliambulatori di Legnago e Bovolone e del Punto Sanità di Nogara. I Coordinatori delle Unità Operative interessate, individuati quali Referenti per l azoto : - curano l informazione e la formazione del personale in merito al presente documento; - vigilano affinché le disposizioni di cui alla specifica Istruzione Operativa vengano messe in atto sistematicamente da tutto il personale coinvolto, valutandone periodicamente l operato e relazionando al Servizio Prevenzione Protezione (vedere modulistica Allegato n 1); DOCUMENTI, NORMATIVE DI RIFERIMENTO, TERMINI E DEFINIZIONI I Documenti di riferimento per la presente procedura sono: Procedura Aziendale Norme di sicurezza per l utilizzo di gas medicali e tecnici compressi all interno delle unità Operative e dei Servizi. DGRV n 1463 del 19 maggio 2009 Modello Regionale di Sistema di gestione della Sicurezza per le strutture sanitarie pubbliche. D. Lgs. n 81/2008. DEFINIZIONI Criogeno: sostanza che congela; Bombola: recipiente,per gas o liquidi, realizzato in unico pezzo di capacità compresa tra 5 e 150 litri; Ogiva: fondo superiore della bombola; Codice colore: colore di identificazione dell ogiva della bombola; Contenitore per criogeni: contenitore in metallo con elevato potere isolante DPI: Dispositivi di Protezione Individuale; Coordinatore: Caposala/Capotecnico. N 2: simbolo chimico dell AZOTO

4 pag. 4/12 MODALITA OPERATIVE L Azoto è una sostanza che si presenta normalmente in forma gassosa che può essere contenuta in bombole di colore bianco con ogiva di colore NERO. L azoto liquefatto (a temperature inferiori a 196 C) viene invece stoccato in appositi contenitori per criogeni, operanti a pressione atmosferica. Normalmente le bombole per gas compressi, disciolti o liquefatti (azoto, argon, anidride carbonica) sono recipienti dotati di un elevato grado di affidabilità a condizione che vengano sempre osservate precauzioni particolari per la conservazione e procedure per la movimentazione e l uso (vedere Procedura di Sicurezza aziendale Norme di sicurezza per l utilizzo di gas medicali e tecnici compressi all interno delle unità Operative e dei Servizi ). I contenitori per criogeni possono essere aperti o muniti di tappo con tubo di sfiato o altro dispositivo che permetta lo scarico del vapore ed eviti il formarsi di pressioni troppo elevate. E buona norma ispezionare frequentemente i dispositivi di scarico dei contenitori per accertarsi che non siano bloccati dal ghiaccio che può formarsi per effetto della condensazione dell umidità atmosferica. L Azoto (N 2), in Azienda, viene normalmente utilizzato nel Laboratori del Servizio di Anatomia ed Istologia Patologica e negli Ambulatori di Dermatologia nelle sedi di Legnago, Bovolone e Nogara. I rischi principali dell azoto sono legati alla temperatura (-196 C), valore che garantisce alla sostanza di essere mantenuta allo stato liquefatto. pertanto il contatto con il liquido può provocare gravi ustioni da freddo e, se prolungato, può portare al congelamento della parte interessata. Per quanto riguarda il rischio d incendio, l azoto non presenta particolari problemi essendo un gas non infiammabile e non comburente. Non sono quindi da adottare particolari misure antincendio. Se, poi, l azoto risultasse presente nell aria in quantità superiori alla sua normale concentrazione (circa il 78%), potrebbe provocare condizioni di asfissia. Questo può realizzarsi a seguito dell evaporazione dell azoto liquido in ambienti chiusi (fenomeno che non può essere evitato in alcun modo nei contenitori dedicati). E quindi necessario prevedere lo stoccaggio dei contenitori di azoto esclusivamente in locali ben areati e dotati di dispositivo di misurazione della concentrazione percentuale di ossigeno, o all aperto. L utilizzo deve essere fatto in ambienti aerati. Nel caso di sversamento accidentale o di perdita dai contenitori, la prima cosa a cui si deve porre attenzione è evitare il contatto con il liquido e con il vapore che fuoriesce e si deve quindi provvedere ad isolare la zona interessata dalla fuoriuscita finché la perdita non è sotto controllo. Per tutte le operazioni che possono comportare il contatto con il liquido o con il contenitore da cui si è verificata la perdita, utilizzare gli appositi Dispositivi di Protezione Individuale resistenti alle basse temperature. ATTENZIONE: la nebbia che si forma quando si espone all aria un gas liquefatto, è dovuta all umidità che condensa e non al gas stesso che, invece, è trasparente ed incolore.

5 pag. 5/12 Particolare attenzione va rivolta a tutte le operazioni che contemplano l uso diretto del liquido. I rischi più frequenti si hanno nelle operazioni di TRAVASO e nelle operazioni di IMMERSIONE ed ESTRAZIONE DI OGGETTI DAL LIQUIDO a causa della produzione di schizzi dovuti alla variazione della temperatura del liquido criogeno. Queste sono quindi OPERAZIONI DA SVOLGERE SEMPRE LENTAMENTE, prevedendo l uso dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI) come: guanti di protezione da ustioni da freddo, occhiali muniti di protezioni laterali o visiere e protezioni degli arti inferiori per evitare, soprattutto nei travasi, sgocciolamenti all interno delle calzature. I guanti devono essere larghi per poter essere facilmente sfilati nel caso in cui gocce o schizzi vi entrino. Per estrarre oggetti immersi nel liquido usare sempre pinze o tenaglie, maneggiando con cautela sia queste che gli oggetti; oltre ai rischi da contatto già citati, bisogna infatti ricordare che molti materiali teneri o flessibili a temperatura ambiente, diventano duri e fragili a basse temperature. AI fine di garantire la sicurezza del personale, nella situazione specifica di rischio, nell'impiego di una sostanza criogenia, devono essere rispettate e fatte rispettare le indicazioni di seguito descritte. NORME GENERALI DI SICUREZZA 1. Seguire le indicazioni riportate nelle schede di sicurezza della sostanza che la ditta fornitrice deve rilasciare all'atto del primo acquisto. 2. Evitare il contatto accidentale con il liquido criogeno o il gas evaporato che si trova ancora a temperature tali da causare ustioni da freddo che possono essere gravi quanto quelle causate da temperature elevate. 3. Stoccare ed utilizzare il liquido criogeno in sistemi chiusi con pressione positiva per prevenire l'infiltrazione e solidificazione dell'aria o di altri gas, la cui conseguenza potrebbe essere l'ostruzione di passaggi di sfogo e valvole di sicurezza. 4. Mantenere pulite le superfici su cui l'aria si condensa, in quanto l'aria condensata è arricchita di ossigeno (l'azoto evapora prima dell'ossigeno), soprattutto in prossimità delle valvole e degli sfiati, dove può essere presente del lubrificante. Un'elevata concentrazione di ossigeno può accrescere il rischio di incendio. 5. Controllare, secondo le indicazioni della ditta fornitrice, il corretto funzionamento delle valvole di sicurezza dei contenitori di liquido criogeno, in quanto il trasferimento di una piccola quantità di calore al liquido determina l'espansione del liquido stesso.

6 pag. 6/12 NORME PER LA DETENZIONE ED IL TRASPORTO 1. Il personale autorizzato al trasporto deve essere informato e formato dal Coordinatore riguardo i rischi, le misure di prevenzione e protezione e la presente Istruzione Operativa. 2. Spostare i contenitori dell azoto (siano essi pieni o vuoti) evitando urti che potrebbero provocare un'evaporazione incongrua e dar luogo ad un aumento di flusso di gas attraverso i dispositivi di sfogo. 3. Effettuare il trasporto dei contenitori del gas criogeno con appositi carrelli. 4. Fissare in modo sicuro ed indipendente ciascun contenitore. 5. Se la consegna comporta l uso di un ascensore, essa deve avvenire senza accompagnamento o più precisamente: un operatore si posiziona al piano di arrivo, per il ritiro del contenitore, mentre un secondo operatore lo invia, senza salire. 6. Ovviamente deve essere utilizzato un ascensore che, anche se chiamato, non si ferma ai piani intermedi. 7. Non lubrificare valvole o riduttori con oli e grassi, in quanto si accentua il rischio di fuoriuscite indebite di gas dal contenitore. Inoltre la temperatura molto bassa del criogeno può provocare la condensazione dell'ossigeno presente nell'aria sulle valvole e sugli sfiati: se queste superfici sono rivestite di olio o altro lubrificante vi è potenzialmente il rischio di incendio. 8. Verificare che la ventilazione all'interno dell eventuale locale dove sono stoccati i contenitori, sia pieni che vuoti, sia adeguata. NORME PER IL TRAVASO 1. Le operazioni di travaso dell'azoto liquido devono essere effettuate da operatori opportunamente informati sui rischi potenziali associati alla manipolazione di gas compressi e/o criogeni e istruiti in merito alle misure di prevenzione e protezione e alle eventuali procedure interne definite ed emanate dal Coordinatore. 2. Prima dell'inizio dell'operazione di travaso e per tutta la durata dell'operazione: accertarsi che il sensore di monitoraggio dell'ossigeno, ove presente, sia correttamente funzionante indossare i Dispositivi di Protezione Individuale idonei (guanti resistenti al freddo, visiera o occhiali, grembiule, scarpe)

7 pag. 7/12 3. Durante le operazioni di travaso: controllare la pressione sul contenitore che invia la sostanza criogena evitare ogni contatto diretto con la sostanza criogena 4. Se le bombole sono stoccate all'interno di un locale, in caso di intervento del dispositivo di allarme del livello di ossigeno in aria, si deve: abbandonare rapidamente i l locale attendere un certo periodo di tempo prima di rientrare effettuare l'operazione di rientro in sicurezza con adeguati DPI e alla presenza almeno di un altro operatore che resta all'esterno del locale, pronto ad intervenire. 5. Nel caso in cui una persona si sentisse intontita o perdesse i sensi, trasportarla immediatamente in un'area ben ventilata ed attivare le procedure di pronto soccorso. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE (DPI) Operazioni di trasporto del criogeno - guanti resistenti al freddo (marcatura CE EN 511) - calzature Operazioni di travaso del criogeno - guanti resistenti al freddo (marcatura CE EN 511) - visiera o occhiali (marcatura CE EN 166) - grembiule - calzature Operazioni di prelievo del criogeno - guanti resistenti al freddo (marcatura CE EN 511) - visiera o occhiali (marcatura CE EN 166) - grembiule - calzature INFORMAZIONE E FORMAZIONE Tutto il personale operante nelle Unità Operative interessate deve essere adeguatamente formato e informato su: 1) il contenuto delle presente Istruzione Operativa; 2) il contenuto della scheda di sicurezza dell azoto (in allegato).

8 pag. 8/12

9 pag. 9/12 Allegati

10 pag. 10/12 Allegato 1

11 pag. 11/12 Allegato 2 MODULO CARICO/SCARICO CONTENITORI AZOTO Ospedale di. U.O... n DATA Carico Scarico Tipologia Gas Capacità (litri) Punzonatura Colore ogiva Firma

12 pag. 12/12 Allegato 3 UTILIZZO IN SICUREZZA pag. 1/1 SCHEDA DI VERIFICA DELL IMPLEMENTAZIONE DELL ISTRUZIONE OPERATIVA DIPARTIMENTO di REPARTO/SERVIZIO DIRETTORE/DIRIGENTE Firma COORDINATORE SANITARIO Firma DATA 1 quadrimestre 2 quadrimestre 3 quadrimestre METODOLOGIA UTILIZZATA Osservazione diretta N Intervista N Altro (specificare): N La PROCEDURA/l ISTRUZIONE OPERATIVA E DA CONSIDERARSI: TOTALMENTE APPLICATA PARZIALMENTE APPLICATA Motivazione: NON APPLICATA Motivazione: PUNTI CRITICI RILEVATI NELL APPLICAZIONE: La seguente scheda, compilata in ogni sua parte, deve essere trasmessa al Servizio Prevenzione Protezione almeno 3 volte all anno (entro 30 aprile, 31 agosto, 31 dicembre).

Università Politecnica delle Marche Dipartimento Scienze della Vita e dell Ambiente

Università Politecnica delle Marche Dipartimento Scienze della Vita e dell Ambiente Norme per l Utilizzo in sicurezza dell AZOTO LIQUIDO Lo scopo delle presenti istruzioni è quello di definire ed uniformare i comportamenti degli operatori al fine di garantire la manipolazione in sicurezza

Dettagli

MISURE DI SICUREZZA UTILIZZO DI AZOTO LIQUIDO

MISURE DI SICUREZZA UTILIZZO DI AZOTO LIQUIDO MISURE DI SICUREZZA UTILIZZO DI AZOTO LIQUIDO Redazione: Verifica: Approvazione: Servizio Prevenzione e Protezione Ing. Stefano Del Do Tecnico della Prevenzione Francesca Pecorale Chiara Giorgi SOC Servizi

Dettagli

SCHEDA TECNICA N 7 OSSIGENO LIQUIDO

SCHEDA TECNICA N 7 OSSIGENO LIQUIDO SCHEDA TECNICA N 7 OSSIGENO LIQUIDO SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE V I A A L B E R T O N I, 1 5-4 0 1 3 8 B O L O G N A 0 5 1. 6 3. 6 1. 1 3 7 - FA X 0 5 1. 6 3. 6 11 4 5 E-mail: spp@aosp.bo.it OSSIGENO

Dettagli

CONTENITORI PER GAS LIQUEFATTI REFRIGERATI PARTE GENERALE

CONTENITORI PER GAS LIQUEFATTI REFRIGERATI PARTE GENERALE OPUSCOLO INFORMATIVO DEI LAVORATORI (ai sensi degli artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) CONTENITORI PER GAS LIQUEFATTI REFRIGERATI PARTE GENERALE a cura del RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE

Dettagli

CONTENITORI E GAS LIQUEFATTI REFRIGERATI

CONTENITORI E GAS LIQUEFATTI REFRIGERATI SCHEDA TECNICA N 16 CONTENITORI E GAS LIQUEFATTI REFRIGERATI SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE V I A M A S S A R E N T I, 9-4 0 1 3 8 B O L O G N A 0 5 1. 6 3. 6 1 4. 5 8 5 - FA X 0 5 1. 6 3. 6 4. 5 8

Dettagli

SCHEDA TECNICA N 16 AZOTO LIQUIDO

SCHEDA TECNICA N 16 AZOTO LIQUIDO SCHEDA TECNICA N 16 AZOTO LIQUIDO SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AZIENDALE V I A A L B E R T O N I, 1 5-4 0 1 3 8 B O L O G N A 0 5 1. 6 3. 6 1. 1 3 7 - FA X 0 5 1. 6 3. 6 1. 1 4 5 E-mail: spp@aosp.bo.it

Dettagli

NORME PER USO DI FLUIDI CRIOGENI

NORME PER USO DI FLUIDI CRIOGENI NORME PER USO DI FLUIDI CRIOGENI A CURA DI: Lucia Landi Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali - D3A Definizione: i fluidi criogenici:

Dettagli

LIQUIDI CRIOGENI. Collana Cultura della Sicurezza. Quaderno informativo N. 12. Edizione gennaio 2013

LIQUIDI CRIOGENI. Collana Cultura della Sicurezza. Quaderno informativo N. 12. Edizione gennaio 2013 Collana Cultura della Sicurezza LIQUIDI CRIOGENI Quaderno informativo N. 12 Edizione gennaio 2013 Università degli Studi di Roma La Sapienza CF 80209930587 P.IVA 02133771002 Ufficio Speciale Prevenzione

Dettagli

Caratteristiche fisiche dei GAS

Caratteristiche fisiche dei GAS La gestione sanitaria dei gas medicinali Corso per formatori delle Aziende sanitarie Bologna 15 Novembre 2012 e 17 gennaio 2013 Caratteristiche fisiche dei GAS p.i. Magnani Massimo Servizio Tecnico AO

Dettagli

REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI -------------------------------------- Via Marconi, 23 13900 Biella

REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI -------------------------------------- Via Marconi, 23 13900 Biella REGIONE PIEMONTE AZIENDA SANITARIA LOCALE BI -------------------------------------- Via Marconi, 23 13900 Biella LAVORARE SICURI! Formazione e informazione dei lavoratori per l igiene e la sicurezza sul

Dettagli

NORME DI SICUREZZA PER L UTILIZZO DI GAS MEDICALI E TECNICI COMPRESSI ALL INTERNO DELLE UNITA OPERATIVE E DEI SERVIZI

NORME DI SICUREZZA PER L UTILIZZO DI GAS MEDICALI E TECNICI COMPRESSI ALL INTERNO DELLE UNITA OPERATIVE E DEI SERVIZI NORME DI SICUREZZA PER L UTILIZZO DI GAS MEDICALI E TECNICI COMPRESSI ALL INTERNO DELLE UNITA OPERATIVE E DEI SERVIZI Il contenuto delle presenti norme deve essere messo a conoscenza di tutto il personale

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO II DI SELVAZZANO

ISTITUTO COMPRENSIVO II DI SELVAZZANO PROCEDURA 07 PER IL CONTROLLO DELLE SOSTANZE PERICOLOSE Per utilizzo di prodotti chimici si intende, nel caso della scuola, l utilizzo di prodotti per le pulizie. Altri prodotti sono vietati. Si ricorda

Dettagli

Dipartimento affari generali, tecnico e per la sicurezza

Dipartimento affari generali, tecnico e per la sicurezza SCHEDA LABORATORIO Dipartimento di Sez. di Direttore di Dipartimento Responsabile sezione LABORATORIO RESPONSABILE/I del laboratorio: SIG. / DOTT. / PROF. AMBIENTI DI LAVORO indicare il numero di stanze

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA GRAZIA CUTULI VIA Boccioni, 1 Tel/Fax. 0962/961635 88900 CROTONE PROCEDURA 07

ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA GRAZIA CUTULI VIA Boccioni, 1 Tel/Fax. 0962/961635 88900 CROTONE PROCEDURA 07 ISTITUTO COMPRENSIVO MARIA GRAZIA CUTULI VIA Boccioni, 1 Tel/Fax. 0962/961635 88900 CROTONE PROCEDURA 07 ISTRUZIONE OPERATIVA PER IL CONTROLLO DELLE LE SOSTANZE PERICOLOSE Per presa visione Emessa il R.L.S

Dettagli

SCHEDA INFORMATIVA N 03 VESTIZIONE E SVESTIZIONE NELLA MANIPOLAZIONE DI ANTIBLASTICI NELLE U.O. CON LOCALI DEDICATI

SCHEDA INFORMATIVA N 03 VESTIZIONE E SVESTIZIONE NELLA MANIPOLAZIONE DI ANTIBLASTICI NELLE U.O. CON LOCALI DEDICATI SCHEDA INFORMATIVA N 03 VESTIZIONE E SVESTIZIONE NELLA MANIPOLAZIONE DI ANTIBLASTICI NELLE U.O. CON LOCALI DEDICATI SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE V I A M A S S A R E N T I, 9-4 0 1 3 8 B O L O G N

Dettagli

N NORME OPERATIVE PER L IMPIEGO DI APPARECCHIATURE LASER DI CLASSE 3 e 4

N NORME OPERATIVE PER L IMPIEGO DI APPARECCHIATURE LASER DI CLASSE 3 e 4 N NORME OPERATIVE PER L IMPIEGO DI APPARECCHIATURE LASER DI CLASSE 3 e 4 Destinatari: Personale medico e sanitario U.O. di Oculistica REV. 0 Servizio Prevenzione e Protezione Aziendale Pag. 1 X CAMPO DI

Dettagli

NORME PER L'USO DI GAS COMPRESSI IN BOMBOLE

NORME PER L'USO DI GAS COMPRESSI IN BOMBOLE NORME PER L'USO DI GAS COMPRESSI IN BOMBOLE A CURA DI: Lucia Landi Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione Dipartimento di Scienze Agrarie Alimentari e Ambientali - D3A NORME PER L'USO DI

Dettagli

LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE. Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza

LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE. Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza LA PREVENZIONE INCENDI E LA GESTIONE DELLE EMERGENZE Informazioni relative alla prevenzione, alla lotta antincendio e alla gestione dell emergenza Definizione di incendio L incendio è la combustione sufficientemente

Dettagli

UTILIZZO IN SICUREZZA DEI GAS MEDICALI E TECNICI COMPRESSI ALL INTERNO DELLE UNITA OPERATIVE E DEI SERVIZI

UTILIZZO IN SICUREZZA DEI GAS MEDICALI E TECNICI COMPRESSI ALL INTERNO DELLE UNITA OPERATIVE E DEI SERVIZI pag. 1/34 UTILIZZO IN SICUREZZA DEI GAS MEDICALI E TECNICI COMPRESSI ALL INTERNO DELLE UNITA OPERATIVE E DEI SERVIZI File: Elaborazione : Stefania Bertoldo Servizio Prevenzione Protezione; Francesco Parolotti

Dettagli

1) È una sostanza che a temperatura ambiente (20 C) ed alla pressione atmosferica si trova allo stato gassoso (aeriforme) V

1) È una sostanza che a temperatura ambiente (20 C) ed alla pressione atmosferica si trova allo stato gassoso (aeriforme) V 1601 Il gas... 1) È una sostanza che a temperatura ambiente (20 C) ed alla pressione atmosferica si trova allo stato gassoso (aeriforme) V 2) È una sostanza che si trova allo stato aeriforme alla temperatura

Dettagli

LE ALTRE TIPOLOGIE DI IMPIANTO

LE ALTRE TIPOLOGIE DI IMPIANTO LE ALTRE TIPOLOGIE DI IMPIANTO impianti per la distribuzione e l'utilizzazione di gas di qualsiasi tipo, comprese le opere di evacuazione dei prodotti della combustione e ventilazione ed aerazione dei

Dettagli

GESTIONE IN SICUREZZA: SOSTANZE E MISCELE INFIAMMABILI

GESTIONE IN SICUREZZA: SOSTANZE E MISCELE INFIAMMABILI SIC03 Pag. 1/5 SOMMARIO 1. OGGETTO E SCOPO... 2 2. CAMPO E LUOGO DI APPLICAZIONE... 2 3. RESPONSABILITÀ... 2 3.1. Responsabilità di applicazione... 2 3.2. Responsabilità di redazione... 2 3.3. Responsabilità

Dettagli

COMUNICAZIONE DEI RISCHI

COMUNICAZIONE DEI RISCHI COORDINAMENTO SICUREZZA APPALTI INTERNI/DUVRI (DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENZIALI) DISPOSIZIONI E NOTE INFORMATIVE AI SENSI DELL ART. 26 D.LGS. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i. FONDAZIONE

Dettagli

ISTRUZIONE OPERATIVA N. 07 DEPOSITO TEMPORANEO RIFIUTI CHIMICI

ISTRUZIONE OPERATIVA N. 07 DEPOSITO TEMPORANEO RIFIUTI CHIMICI ISTRUZIONE OPERATIVA N. 07 DEPOSITO TEMPORANEO RIFIUTI CHIMICI A cura di: Servizio Ambiente e Progettazione per la Sicurezza Premessa L Art.183 del D.Lgs n.152/06 definisce il Deposito Temporaneo come

Dettagli

LOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI

LOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE LOZIONI ALCOLICHE PER CAPELLI INFORMAZIONI GENERALI Nome commerciale: Descrizione prodotto: Azienda: TECHNIQUE SYSTEM ENERGY LOZIONE ANTICADUTA

Dettagli

Valvole rompivuoto VB14 e VB21 Istruzioni di installazione e manutenzione

Valvole rompivuoto VB14 e VB21 Istruzioni di installazione e manutenzione 3.528.5275.100 IM-P019-05 ST Ed. 2 IT - 2005 Valvole rompivuoto VB14 e VB21 Istruzioni di installazione e manutenzione 1. Informazioni generali per la sicurezza 2. Informazioni generali di prodotto 3.

Dettagli

3 La sicurezza. La sicurezza. Nel trasporto dei gas in auto.

3 La sicurezza. La sicurezza. Nel trasporto dei gas in auto. 3 La sicurezza. La sicurezza. Nel trasporto dei gas in auto. 02 La sicurezza nel trasporto dei gas. La sicurezza. Nel trasporto del gas. I recipienti di gas sono oggetti molto pesanti. Viaggiano alla stessa

Dettagli

SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE SHAMPOO PER CAPELLI. associazione di tensioattivi anionici e anfoteri in soluzione acquosa.

SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE SHAMPOO PER CAPELLI. associazione di tensioattivi anionici e anfoteri in soluzione acquosa. SCHEDA INFORMATIVA PRODOTTO COSMETICO AD USO PROFESSIONALE SHAMPOO PER CAPELLI INFORMAZIONI GENERALI Nome commerciale: Descrizione prodotto: Azienda: TECHNIQUE SILVER SHAMPOO ANTIGIALLO associazione di

Dettagli

Sommario. 2. Classificazione dei gas: caratteristiche, rischi, precauzioni.

Sommario. 2. Classificazione dei gas: caratteristiche, rischi, precauzioni. Sommario 1. Cos è un gas: definizione, proprietà. 2. Classificazione dei gas: caratteristiche, rischi, precauzioni. 3. Schede di sicurezza: prodotto, composizione, identificazione pericoli, etc. 4. Pressurizzazione

Dettagli

GESTIONE DEI GAS MEDICINALI E DEI GAS DISPOSITIVI MEDICI IN OSPEDALE: APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE TORINO, 13 OTTOBRE 2016

GESTIONE DEI GAS MEDICINALI E DEI GAS DISPOSITIVI MEDICI IN OSPEDALE: APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE TORINO, 13 OTTOBRE 2016 GESTIONE DEI GAS MEDICINALI E DEI GAS DISPOSITIVI MEDICI IN OSPEDALE: APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE TORINO, 13 OTTOBRE 2016 Autoproduzione gas medicinali: aria medicinale e ossigeno 93% L. Ferrari - L. Messa

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA (DIRETTIVA) TUTOLO DI MAIS

SCHEDA DI SICUREZZA (DIRETTIVA) TUTOLO DI MAIS SCHEDA DI SICUREZZA (DIRETTIVA) TUTOLO DI MAIS 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO. 1.1 Nome del prodotto : Tutolo di mais. 1.2 Tipo di prodotto: Granuli di tutolo non trattati; ricavati dalla parte dura del

Dettagli

CAPITOLO 5.5 DISPOSIZIONI SPECIALI

CAPITOLO 5.5 DISPOSIZIONI SPECIALI 5.5.1 (Soppresso) CAPITOLO 5.5 DISPOSIZIONI SPECIALI 5.5.2 Disposizioni speciali applicabili alle unità di trasporto merci sottoposte a fumigazione 5.5.2.1 Generalità 5.5.2.1.1 Le unità di trasporto merci

Dettagli

COMUNICAZIONE DEI RISCHI

COMUNICAZIONE DEI RISCHI COORDINAMENTO SICUREZZA APPALTI INTERNI/DUVRI (DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTERFERENZIALI) DISPOSIZIONI E NOTE INFORMATIVE AI SENSI DELL ART. 26 D.LGS. 81 del 9 aprile 2008 e s.m.i. FONDAZIONE

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA CLP-Y660A, CLP-Y660B

SCHEDA DI SICUREZZA CLP-Y660A, CLP-Y660B SAMSUNG ELECTRONICS ITALIA SPA pag. 1/2 Data emissione 16 agosto 2007 SCHEDA DI SICUREZZA [1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO CHIMICO E DELLA SOCIETÀ] NOME DEL PRODOTTO: SOCIETÀ: CLP-Y660A, CLP-Y660B Samsung

Dettagli

1 Rischio biologico ospedaliero, decalogo di prevenzione

1 Rischio biologico ospedaliero, decalogo di prevenzione INTEGRAZIONE ALLA VALUTAZIONE DEI RISCHI Localizzazione: RISCHI GENERALI LEGATI AL COMPARTO OSPEDADIERO Personale coinvolto: Personale dipendente e/o a contratto (sanitario e non), visitatori, accompagnatori,,

Dettagli

Pulizia Sistema GPL con micrologic PREMIUM 136 Pulitore rail e iniettori GPL TUNAP Kit regolatore di pressione TUNAP Kit accessori GPL

Pulizia Sistema GPL con micrologic PREMIUM 136 Pulitore rail e iniettori GPL TUNAP Kit regolatore di pressione TUNAP Kit accessori GPL Pulizia Sistema GPL con micrologic PREMIUM 136 Pulitore rail e iniettori GPL TUNAP 138 00 Kit regolatore di pressione TUNAP 138 60 Kit accessori GPL Introduzione Il sistema TUNAP consente di utilizzare

Dettagli

LA SICUREZZA NEI LABORATORI SCIENTIFICI! Prof. Gianluigi Mauriello! 2 CFU! 6 ore in aula!

LA SICUREZZA NEI LABORATORI SCIENTIFICI! Prof. Gianluigi Mauriello! 2 CFU! 6 ore in aula! LA SICUREZZA NEI LABORATORI SCIENTIFICI! Prof. Gianluigi Mauriello! 2 CFU! 6 ore in aula! OBIETTIVI! La maggior parte degli studenti della nostra Facoltà svolge un attività, legata alla preparazione della

Dettagli

Operazione: DOSAGGIO AUSILIARI

Operazione: DOSAGGIO AUSILIARI Scheda 3 Categoria: TINTORIA Operazione: DOSAGGIO AUSILIARI Scopo dell operazione Nel bagno di tintura dei materiali tessili, oltre ai coloranti organici in polvere, vengono impiegati altri prodotti chimici

Dettagli

Pagina :2 / 2 5 MISURE ANTINCENDIO Pericoli specifici Prodotti di combustione pericolosi Mezzi di estinzione utilizzabili Metodi specifici Mezzi di pr

Pagina :2 / 2 5 MISURE ANTINCENDIO Pericoli specifici Prodotti di combustione pericolosi Mezzi di estinzione utilizzabili Metodi specifici Mezzi di pr Pagina :1 / 1 1 IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA' FORNITRICE Scheda Nr 018B-01 Prodotto Anidride carbonica, solida Sinonimo Ghiaccio secco Formula chimica CO2 Identificazione della società

Dettagli

SCHEDA DATI DI SICUREZZA H.ARC 1. Revisione n 03. Etichetta 2.2 : Gas non infiammabile non tossico

SCHEDA DATI DI SICUREZZA H.ARC 1. Revisione n 03. Etichetta 2.2 : Gas non infiammabile non tossico Etichetta 2.2 : Gas non infiammabile non tossico 1. IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA O DELLA MISCELA E DELLA SOCIETA / IMPRESA Nome commerciale : H. ARC 1 Scheda Nr : Usi della sostanza o miscela: Applicazioni

Dettagli

le misure di prevenzione e protezione dott. Massimiliano Tacchi Tecnico della Prevenzione U.F.C. P.I.S.L.L.

le misure di prevenzione e protezione dott. Massimiliano Tacchi Tecnico della Prevenzione U.F.C. P.I.S.L.L. le misure di prevenzione e protezione MISURE DI PREVENZIONE il complesso delle disposizioni o misure necessarie anche secondo la particolarità del lavoro, l esperienza, la tecnica, per evitare o diminuire

Dettagli

UNITA DI STAFF SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE NORME DI SICUREZZA PER L UTILIZZO E LO STOCCAGGIO DI BOMBOLE DI GAS

UNITA DI STAFF SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE NORME DI SICUREZZA PER L UTILIZZO E LO STOCCAGGIO DI BOMBOLE DI GAS UNITA DI STAFF SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE NORME DI SICUREZZA PER L UTILIZZO E LO STOCCAGGIO DI BOMBOLE DI GAS MEDICALI COMPRESSI ALL INTERNO DELLE UNITA OPERATIVE REVISIONE DATA RSPPA 0 07/08/2003

Dettagli

EWOO DROPSHINE CRISTALLI LIQUIDI SEMI DI LINO

EWOO DROPSHINE CRISTALLI LIQUIDI SEMI DI LINO Scheda informativa prodotto cosmetico ad uso professionale EWOO DROPSHINE CRISTALLI LIQUIDI SEMI DI LINO Data di compilazione: 18 aprile 2011 Data e numero di revisione: 01 febbraio 2012 1. IDENTIFICAZIONE

Dettagli

COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60

COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60 COLLANTE RASANTE PER CAPPOTTO CR60 NUOVA SIGA COLLANTI E RASANTI IN POLVERE A BASE CEMENTO PER INTERNI E PER ESTERNI A BASSO SPESSORE ED ELEVATA LAVORABILITA 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA

Dettagli

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTEFERENTI (D.U.V.R.I.)

DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTEFERENTI (D.U.V.R.I.) Allegato 2 DOCUMENTO UNICO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI INTEFERENTI (D.U.V.R.I.) GARA: SERVIZI DI PULIZIA E DI LAVANDERIA DELLA RESIDENZA SANITARIA ASSISTENZIALE CODICE C.I.G. 40202639F8 1. OGGETTO DELLA

Dettagli

SCHEDA DATI DI SICUREZZA

SCHEDA DATI DI SICUREZZA IDENTIFICAZIONE DEL E DELLA SOCIETÀ ( Nastro nero per famiglia Signum ); codice produzione BT SETTORE RICHIEDENTE PRODUTTORE Compuprint S.p.A. INDIRIZZO Via Martiri d'italia, 26-10014 Caluso - Torino -

Dettagli

Scheda Dati di Sicurezza

Scheda Dati di Sicurezza Pagina: 1/5 ELIO Data: 27/09/2010 Etichetta 2.2: Gas non infiammabile non tossico ATTENZIONE 1-IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA/PREPARATO E DELLA SOCIETA / IMPRESA. Prodotto ELIO COMPRESSO Nome Commerciale

Dettagli

I GAS MEDICINALI NELLE STRUTTURE SANITARIE: ASPETTI LEGISLATIVI E GESTIONALI. Giovedì 23 maggio 2002 Sala Congressi Milan Marriott Hotel

I GAS MEDICINALI NELLE STRUTTURE SANITARIE: ASPETTI LEGISLATIVI E GESTIONALI. Giovedì 23 maggio 2002 Sala Congressi Milan Marriott Hotel I GAS MEDICINALI NELLE STRUTTURE SANITARIE: ASPETTI LEGISLATIVI E GESTIONALI Giovedì 23 maggio 2002 Sala Congressi Milan Marriott Hotel LA GESTIONE IN QUALITA E SICUREZZA DEI GAS MEDICINALI: LE COMPETENZE

Dettagli

LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DELLE APPARECCHIATURE DELL OFFICINA MECCANICA

LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DELLE APPARECCHIATURE DELL OFFICINA MECCANICA LINEE GUIDA PER L UTILIZZO DELLE APPARECCHIATURE DELL OFFICINA MECCANICA Il Presente documento ha lo scopo di riassumere alcune linee guida relative all utilizzo delle apparecchiature presenti nell Officina

Dettagli

USO di BOMBOLE CONTENENTI

USO di BOMBOLE CONTENENTI Di.S.Te.B.A. Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche i e Ambientali Servizio dipartimentale per la Sicurezza e per lo Smaltimento Rifiuti Pericolosi USO di BOMBOLE CONTENENTI GAS COMPRESSI Per

Dettagli

L'UTILIZZO DI GAS COMPRESSI

L'UTILIZZO DI GAS COMPRESSI L'UTILIZZO DI GAS COMPRESSI I recipienti per gas o liquidi realizzati di un sol pezzo di capacità compresa tra 5 e 150 litri sono comunemente denominati BOMBOLE. art. 241 DPR 547/55 "gli impianti, le parti

Dettagli

Generatore di calore a gasolio MAXY

Generatore di calore a gasolio MAXY Generatore di calore a gasolio MAXY Ideali per capannoni, stabilimenti, allevamenti, strutture sportive, esposizioni e fiere di medio-alta dimensione (portata aria da 5.000 a 12.500 mc/h). Alcuni modelli

Dettagli

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PROCEDURE PROCEDURA H. Procedura utilizzo gas compressi

DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PROCEDURE PROCEDURA H. Procedura utilizzo gas compressi DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI PROCEDURE EDIZIONE N 01 REVISIONE N 00 DATA 20/06/08 SEZIONE 08 PAGINA 1 di 3 PROCEDURA H Procedura utilizzo gas compressi Le bombole di gas compresso sono costituite

Dettagli

SCHEDA DI RISCHIO INDIVIDUALE ANNO 20

SCHEDA DI RISCHIO INDIVIDUALE ANNO 20 Servizio Prevenzione e Protezione sul Lavoro Responsabile: Dott.ssa Francesca Pofi Tel. 06.7705.3724 -Vice Responsabile: 3461 - Segreteria: 3433- Fax 06.7705.3463 e-mail: fpofi@hsangiovanni.roma.it SCHEDA

Dettagli

D.Lgs 81/08 art. 96 c.1. Contenuti minimi del POS in presenza di rischi elettrici

D.Lgs 81/08 art. 96 c.1. Contenuti minimi del POS in presenza di rischi elettrici D.Lgs 81/08 art. 96 c.1 Contenuti minimi del POS in presenza di rischi elettrici POS: Il Piano Operativo di Sicurezza (POS) è un documento, redatto dal datore di lavoro, in cui devono essere riportate

Dettagli

Materiale didattico validato da: Rischio Chimico. Rev. 2 ott Rischio Chimico slide 1 di 24

Materiale didattico validato da: Rischio Chimico. Rev. 2 ott Rischio Chimico slide 1 di 24 Rischio Chimico Rev. 2 ott. 2009 Rischio Chimico slide 1 di 24 Cos è il rischio chimico Il rischio chimico in ambiente di lavoro è riconducibile all insieme dei rischi per la Sicurezza e per la Salute,

Dettagli

MODALITA DI ACCESSO ALL IMPIANTO

MODALITA DI ACCESSO ALL IMPIANTO Pagina 1 di 5 MODALITA DI ACCESSO ALL IMPIANTO Criteri generali di sicurezza per il trasporto dei materiali e/o rifiuti presso l impianto di via Remesina Esterna 27/a in località Fossoli di Carpi (MO)

Dettagli

REGISTRO DEI CONTROLLI ANTINCENDIO

REGISTRO DEI CONTROLLI ANTINCENDIO PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO SCUOLA COMUNE DI PREMESSA L art. 5 del D.P.R. 37/98 obbliga i responsabili di attività soggette ai controlli di prevenzione incendi a mantenere in stato di efficienza i sistemi,

Dettagli

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DEGLI ARTI INFERIORI

DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DEGLI ARTI INFERIORI SCHEDA TECNICA N 11 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DEGLI ARTI INFERIORI SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE AZIENDALE V I A A L B E R T O N I, 1 5-4 0 1 3 8 B O L O G N A 0 5 1. 6 3. 6 1. 1 3 7 -

Dettagli

parte i Nozioni fondamentali

parte i Nozioni fondamentali 9 Introduzione... pag. 17 parte i Nozioni fondamentali 1. Gas medicinali...» 21 1.1. Generalità...» 21 1.2. Principali caratteristiche dei gas medicali maggiormente utilizzati...» 25 1.2.1. Ossigeno (O

Dettagli

Gas Compressi. Utilizzo di gas compressi

Gas Compressi. Utilizzo di gas compressi Gas Compressi Utilizzo di gas compressi I recipienti per gas o liquidi realizzati di un sol pezzo di capacità compresa tra 5 e 150 litri sono comunemente denominati BOMBOLE. Ai sensi dell'art. 241 DPR

Dettagli

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO UNIVERSITA DEGLI STUDI DI CASSINO FACOLTA DI INGEGNERIA Corso di laurea in ingegneria meccanica Modulo didattico Sicurezza degli impianti industriali Seminario Il documento di valutazione dei rischi (Ing.

Dettagli

Atomizzatore Fuxtec Manuale d uso in italiano

Atomizzatore Fuxtec Manuale d uso in italiano Come passare da liquidi a polveri: Atomizzatore Fuxtec Manuale d uso in italiano 1) Togliere i dadi di bloccaggio laterali del serbatoio e smontare il serbatoio (vedi punto successivo in Fig.2 ). Rimuovere

Dettagli

Abbigliamento di protezione nucleare

Abbigliamento di protezione nucleare Abbigliamento di protezione nucleare Honeywell offre un sistema completo di soluzioni di protezione individuale prodotte e certificate in Europa, tra cui cappucci, indumenti professionali e sistemi di

Dettagli

NOTA INFORMATIVA GAS COMPRESSI

NOTA INFORMATIVA GAS COMPRESSI Università Politecnica delle Marche Dipartimento Scienze della Vita e dell Ambiente NOTA INFORMATIVA GAS COMPRESSI Presso i laboratori di Ricerca del DiSVA sono utilizzati gas compressi in bombole le cui

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA. Revisione n del 04/10/2006 COD. DERMI.4 Pag. 1 di 5

SCHEDA DI SICUREZZA. Revisione n del 04/10/2006 COD. DERMI.4 Pag. 1 di 5 SCHEDA DI SICUREZZA Revisione n 1.00.02 del 04/10/2006 COD. DERMI.4 Pag. 1 di 5 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO E DELLA SOCIETA' NOME COMMERCIALE: DERMIDROL Z Codice commerciale: DERMI.4 Tipo di prodotto

Dettagli

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro

Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro Dipartimento di Prevenzione U.O.C. SPISAL - Servizio Prevenzione Igiene e Sicurezza in Ambienti di Lavoro SCHEDA 2 Occhiali per la protezione degli occhi contro schizzi di liquidi, polveri, gas e metalli

Dettagli

I RIFIUTI SANITARI Misure di prevenzione e protezione

I RIFIUTI SANITARI Misure di prevenzione e protezione Servizio Prevenzione Protezione I RIFIUTI SANITARI Misure di prevenzione e protezione Dott. Stefania Bertoldo ottobre novembre 2014 L'ospedale, così come ogni altra realtà aziendale produttiva, dà origine

Dettagli

CARATTERISTICHE DEI GAS PERICOLI E REGOLE DI SICUREZZA GENERALI. V.Bascapè

CARATTERISTICHE DEI GAS PERICOLI E REGOLE DI SICUREZZA GENERALI. V.Bascapè CARATTERISTICHE DEI GAS PERICOLI E REGOLE DI SICUREZZA GENERALI CARATTERISTICHE DI PERICOLO Infiammabilità DEI GAS Potere ossidante Caratteristiche intrinseche Tossicità Asfissia Pressione Liquefazione

Dettagli

CANALE DA FUMO PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE

CANALE DA FUMO PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE 20027816-20025920 rev. 05-2010 CANALE DA FUMO PER IMPIANTI DI RISCALDAMENTO ISTRUZIONI PER L INSTALLAZIONE Verifiche tecniche 9101102931 XCAM01K ITALIANO Preparazione e pianificazione Prima di procedere

Dettagli

LA GESTIONE IN SICUREZZA DELL AZOTO LIQUIDO. A cura di: Gianni Aiello Servizio di Prevenzione e Protezione

LA GESTIONE IN SICUREZZA DELL AZOTO LIQUIDO. A cura di: Gianni Aiello Servizio di Prevenzione e Protezione LA GESTIONE IN SICUREZZA DELL AZOTO LIQUIDO A cura di: Gianni Aiello Servizio di Prevenzione e Protezione 1 Indirizzi Utili SPP (Servizio Prevenzione e Protezione): Tel. 1137 Fax 1145; Indirizzo di posta

Dettagli

Scheda. Descrizione della macchina. materiali di diverso tipo (figura 1). Figura 1 Vista di insieme della troncatrice

Scheda. Descrizione della macchina. materiali di diverso tipo (figura 1). Figura 1 Vista di insieme della troncatrice Scheda 11 Lavorazione: Macchina: TAGLIO TRONCATRICE Descrizione della macchina La troncatrice è impiegata per tagliare, mediante l abbassamento manuale di un disco dentato, materiali di diverso tipo (figura

Dettagli

SCHEDA DI SICUREZZA. Conforme al Regolamento CE 1907/2006, come modificato dal Regolamento CE 453/2010

SCHEDA DI SICUREZZA. Conforme al Regolamento CE 1907/2006, come modificato dal Regolamento CE 453/2010 Pag.1 di 5 1. IDENTIFICAZIONE DEL PRODOTTO 1.1 Nome commerciale: POLISMUR 685 Componente B 1.2 Uso: Usi sconsigliati: Impermeabilizzante, idrorepellente ed incolore per i trattamenti di cortine in muratura

Dettagli

Tritón X 100 QP 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato

Tritón X 100 QP 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato 1. Identificazione della sostanza/preparato e della societá o ditta 1.1 Identificazione della sostanza o del preparato Denominazione: Tritón X 100 1.2 Nome della societá o ditta: PANREAC QUIMICA, S.A.

Dettagli

D.P.I. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DEGLI ARTI INFERIORI

D.P.I. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DEGLI ARTI INFERIORI OPUSCOLO INFORMATIVO DEI LAVORATORI (ai sensi degli artt. 36 e 37 del D.Lgs. 81/08 e s.m.i.) D.P.I. DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE DEGLI ARTI INFERIORI a cura del RESPONSABILE DEL SERVIZIO DI PREVENZIONE

Dettagli

oggetti del laboratorio con guanti con cui si sono maneggiate sostanze chimiche Non usare i guanti al di fuori del laboratori

oggetti del laboratorio con guanti con cui si sono maneggiate sostanze chimiche Non usare i guanti al di fuori del laboratori Non toccare le maniglie delle porte e altri oggetti del laboratorio con guanti con cui si sono maneggiate sostanze chimiche Non usare i guanti al di fuori del laboratori Non tenere nelle tasche forbici,

Dettagli

REGISTRO ANTINCENDIO

REGISTRO ANTINCENDIO REGISTRO ANTINCENDIO Azienda SPA Via Roma, 1 20100 Milano (MI) Milano, 03/03/2010 Elenco attività soggette a controllo VV.FF. Attività Fascicolo Data Attività esempio fascicolo n.ro 123 03/03/2010 Estremi

Dettagli

ELENCO NOMRATIVE VIGENTI SULLA DIRETTIVA ATEX

ELENCO NOMRATIVE VIGENTI SULLA DIRETTIVA ATEX PUBBLICAZIONE IDENTIFICATIVO ITALIA TITOLO NOTE 12/06/2003 d. lgs. N. 233 23/03/1998 D.P.R. N. 126 Direttiva 94/9/CE Attuazione della direttiva 1999/92/CE relativa alle prescrizioni minime per il miglioramento

Dettagli

SCHEDA SICUREZZA. Via G. Di Vittorio, 13/ VIMODRONE (MI) Tel Fax

SCHEDA SICUREZZA. Via G. Di Vittorio, 13/ VIMODRONE (MI) Tel Fax 1. IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E DELLA IMPRESA NOME DEL PRODOTTO : APPLICAZIONE : FORNITORE: LUBEX CATENE MOTOSEGHE Olio motoseghe LUBEX S.P.A. Via G. Di Vittorio, 13/15-20090 VIMODRONE (MI) Tel 02 2651551

Dettagli

Ambienti Confinati. Lavori in ambienti Sospetti di Inquinamento o Confinati

Ambienti Confinati. Lavori in ambienti Sospetti di Inquinamento o Confinati Ambienti Confinati Lavori in ambienti Sospetti di Inquinamento o Confinati Normativa di riferimento: DLGS 81 / 2008 ( Testo Unico ) DPR 177 / 2011 ( Decreto Spazi Confinati) è un REGOLAMENTO recante norme

Dettagli

PROCEDURA TECNICA DI TRASPORTO CAMPIONI BIOLOGICI DAI REPARTI AL LABORATORIO

PROCEDURA TECNICA DI TRASPORTO CAMPIONI BIOLOGICI DAI REPARTI AL LABORATORIO Data di applicazione della procedura Redazione Verifica Approvazione Ruolo Data Firma Ruolo Data Firma Ruolo Data Firma Dirigente 1 livello Dr. M.L. Capuano 18/12/00 Responsabile U.O. Lab. P.O. Dr. R.

Dettagli

SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE RESPONSABILE: ING. ALESSANDRO SELBMANN

SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE RESPONSABILE: ING. ALESSANDRO SELBMANN SERVIZIO PREVENZIONE E PROTEZIONE RESPONSABILE: ING. ALESSANDRO SELBMANN PROCEDURA DI SICUREZZA INTERVENTO E BONIFICA A SEGUITO DI SPANDIMENTI ACCIDENTALI DI PRODOTTI O PREPARATI CHIMICI E FARMACI ANTIBLASTICI

Dettagli

Modulo 6: La segnaletica di sicurezza

Modulo 6: La segnaletica di sicurezza Modulo 6: La segnaletica di sicurezza La segnaletica svolge un ruolo importante ai fini della sicurezza: un giusto segnale trasmette immediatamente un messaggio che da indicazioni in merito a divieti,

Dettagli

Rischio chimico specifico per disinfettanti ed antisettici nella pratica quotidiana. Ing. Cristina Prandi Responsabile SPP ASL3

Rischio chimico specifico per disinfettanti ed antisettici nella pratica quotidiana. Ing. Cristina Prandi Responsabile SPP ASL3 Rischio chimico specifico per disinfettanti ed antisettici nella pratica quotidiana Ing. Cristina Prandi Responsabile SPP ASL3 Rischio Chimico D.Lgs 626/94 Titolo VII-bis Protezione da agenti chimici (inserito

Dettagli

ónetichetta 2.2 : Gas non infiammabile non tossico.

ónetichetta 2.2 : Gas non infiammabile non tossico. AL51 Edizione riveduta no : 4 Pagina : 1 / 5 ónetichetta 22 : Gas non infiammabile non tossico 1 IDENTIFICAZIONE DELLA SOSTANZA / DELLA MISCELA E DELLA SOCIETÀ / DELL'IMPRESA Nome commerciale Scheda Nr

Dettagli

4.2. Contatto con la pelle: Lavare la zona interessata con acqua e sapone delicato. Se necessario consultare il medico.

4.2. Contatto con la pelle: Lavare la zona interessata con acqua e sapone delicato. Se necessario consultare il medico. Importante: Prima dell'uso e dello smaltimento del prodotto leggere questa scheda di sicurezza ed informare collaboratori, clienti ed utilizzatori del prodotto. 1. Identificazione della sostanza/del preparato

Dettagli

Bergonzoni Umberto Nardini Marco

Bergonzoni Umberto Nardini Marco Dipartimento Interaziendale Prevenzione e Protezione Redazione Istruzione Operativa Dipartimentale UTILIZZO IN SICUREZZA DEI GAS MEDICALI E TECNICI COMPRESSI Cognome/Nome Bergonzoni Umberto Nardini Marco

Dettagli

I simboli della Direttiva 67/548 che indicano rischio chimico. Esplosivo (E) Comburente (O) Estremamente infiammabile (F+) Facilmente infiammabile (F)

I simboli della Direttiva 67/548 che indicano rischio chimico. Esplosivo (E) Comburente (O) Estremamente infiammabile (F+) Facilmente infiammabile (F) PRODOTTI CHIMICI - Pittogrammi utilizzati fino all'applicazione del nuovo Regolamento REACH, obbligatorio dal 1 dicembre 2010. Anche dopo quella data e' possibile trovarli in confezioni di sostanze chimiche

Dettagli

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI

DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI Ministero dell Interno DIPARTIMENTO DELLA PUBBLICA SICUREZZA DIREZIONE CENTRALE DI SANITA MISURE IGIENICO-PREVENTIVE NEI SERVIZI DI ASSISTENZA, SOCCORSO E SCORTA A MIGRANTI PRECAUZIONI GENERALI Lavarsi

Dettagli

Scheda. Descrizione della macchina. La stozzatrice è una macchina usata per realizzare superfici. caratterizzata da una

Scheda. Descrizione della macchina. La stozzatrice è una macchina usata per realizzare superfici. caratterizzata da una Scheda 7 Lavorazione: Macchina: STOZZATURA STOZZATRICE Descrizione della macchina La stozzatrice è una macchina usata per realizzare superfici interne a spigoli vivi, partendo da fori pre-eseguiti. È una

Dettagli

SCHEDA TECNICA INFORMATIVA CERE/PASTE/STICK PER CAPELLI USO PROFESSIONALE

SCHEDA TECNICA INFORMATIVA CERE/PASTE/STICK PER CAPELLI USO PROFESSIONALE SCHEDA TECNICA INFORMATIVA CERE/PASTE/STICK PER CAPELLI USO PROFESSIONALE IDENTIFICAZIONE DEL DISTRIBUTORE L Oréal Italia S.p.A. - Via Garibaldi 42 10122 Torino - Tel. 011/4603111 ------------------------------------------------------------------------------------------------------------

Dettagli

Uso degli estintori 1

Uso degli estintori 1 Uso degli estintori 1 Premessa Protezione passiva Protezione attiva 2 La protezione passiva Barriere antincendio Per misure di protezione ione passiva si intendono tutte le misure che non richiedono l

Dettagli

PALL GASKLEEN FILTRO PRECONDIZIONATO PER GAS ISTRUZIONI DI INSTALLAZIONE /SOSTITUZIONE

PALL GASKLEEN FILTRO PRECONDIZIONATO PER GAS ISTRUZIONI DI INSTALLAZIONE /SOSTITUZIONE PALL GASKLEEN FILTRO PRECONDIZIONATO PER GAS ISTRUZIONI DI INSTALLAZIONE /SOSTITUZIONE 1. INSTALLAZIONE SUGGERITA Figure 1 2. INSTALLAZIONE E SOSTITUZIONE DEL FILTRO È raccomandata la seguente procedura

Dettagli

PROTOCOLLO OPERATIVO OSSIGENO-TERAPIA

PROTOCOLLO OPERATIVO OSSIGENO-TERAPIA PROTOCOLLO OPERATIVO OSSIGENO-TERAPIA L erogazione di ossigeno, come del resto quella di ogni terapia, va effettuata: dietro prescrizione medica specialistica (pneumologa) nel giusto dosaggio, nella giusta

Dettagli

Sicurezza nel Laboratorio: Laser

Sicurezza nel Laboratorio: Laser Sicurezza nel Laboratorio: Laser Per questo corso non si consiglia nessun libro di testo t pertanto t il file contiene sia pagine didattiche sia pagine di approfondimento messe a punto con l obiettivo

Dettagli

PROVINCIA DI REGGIO EMILIA DUVRI Documento unico di valutazione dei rischi da interferenza Rif. Art. 26, comma 3, D.Lgs. 81/2008

PROVINCIA DI REGGIO EMILIA DUVRI Documento unico di valutazione dei rischi da interferenza Rif. Art. 26, comma 3, D.Lgs. 81/2008 Data:23/12/2009 Premessa L affidamento di lavori a fornitori esterni all azienda attraverso contratti d appalto e/o d opera comporta l obbligo per il datore di lavoro, qualora vi siano interferenze, di

Dettagli

LA GESTIONE DEI GAS E LA NUOVA NORMATIVA Genova, 4 febbraio 2016

LA GESTIONE DEI GAS E LA NUOVA NORMATIVA Genova, 4 febbraio 2016 LA GESTIONE DEI GAS E LA NUOVA NORMATIVA Genova, 4 febbraio 2016 Approfondimenti sulla gestione dei gas medicinali : Il punto di vista dell industria Stefania Mariani I GAS UTILIZZATI IN OSPEDALE In ambito

Dettagli

Taratura valvole di sicurezza bar bar bar bar

Taratura valvole di sicurezza bar bar bar bar INFORMAZIONI TECNICHE Valvole di sicurezza Le pompe della serie sono equipaggiate con due valvole di sicurezza per prevenire eccessi di pressione sui due rami del circuito chiuso. In caso di possibili

Dettagli

impianti di distribuzione dei gas e di evacuazione dei gas anestetici

impianti di distribuzione dei gas e di evacuazione dei gas anestetici impianti di distribuzione dei gas medicinali, del vuoto e di evacuazione dei gas anestetici evoluzione del quadro tecnico normativo di riferimento a livello nazionale europeo e internazionale Giorgio Fusato

Dettagli

La tecnologia della concia delle sementi. Valore per l agricoltura e utilizzo sostenibile

La tecnologia della concia delle sementi. Valore per l agricoltura e utilizzo sostenibile La tecnologia della concia delle sementi Valore per l agricoltura e utilizzo sostenibile L innovazione del seme è al cuore della catena del valore del cibo Il punto di partenza di chiunque lavori in agricoltura

Dettagli