Provvedimenti per lo sviluppo dell imprenditoria giovanile

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1 GRUPPO CONSILIARE PROVINCIALE Via Perathoner BOLZANO Tel Consigliere Mauro Minniti DISEGNO DI LEGGE PROVINCIALE Provvedimenti per lo sviluppo dell imprenditoria giovanile Presentato dal Consigliere provinciale del Popolo per le Libertà Mauro Minniti Alessandro Urzì Maurizio Vezzali

2 DISEGNO DI LEGGE PROVINCIALE Provvedimenti per lo sviluppo dell imprenditoria giovanile RELAZIONE Secondo una statistica elaborata nel maggio 2006 dall IRE, l istituto di ricerca della Camera di Commercio di Bolzano le imprese individuali i cui i titolari sono giovani con 30 anni di età o meno rappresentano il 4,9 per cento del totale dell imprenditoria altoatesina. Lo studio mette in evidenza anche come il dato sia nettamente inferiore alla media nazionale che si attesta al 7,9 per cento. Emerge, infatti, l elevato numero di imprese, formate da giovani imprenditori, nell Italia meridionale a conferma di come il lavoro autonomo rappresenti spesso una via di uscita al problema occupazionale. In Alto Adige i giovani imprenditori sono maggiormente presenti nei settori legati all informatica ed alla comunicazione: si tratta dell editoria e della grafica, della produzione di macchine per ufficio, delle telecomunicazioni e dell informatica. Anche nell edilizia, nelle assicurazioni e nei settori legati ai servizi alle persona la quota di giovani imprenditori è relativamente elevata. Una situazione che ricalca quella esistente sul piano nazionale per quanto concerne i settori di interesse, ma che,tuttavia evidenzia alcune sostanziali differenze. Più forte, in Alto Adige, si configura il problema della successione aziendale che è molto più sentita e praticata in altre regioni italiane, tanto che nel settore alberghiero a livello nazionale la percentuale è nettamente superiore rispetto a quanto si registra in Alto Adige. Anche il Veneto tra le regioni confinanti presenta una realtà altrettanto significativa registrando un perdita di imprese giovanili pari al 4,9%, percentuale leggermente superiore a quella registrata nel 2000 A contribuire all affievolimento dell imprenditorialità giovanile incidono vari fattori, non ultimo quello dell andamento demografico; ma è pensabile che anche la crisi economica registrata negli ultimi anni abbia lasciato il segno. Significativa a questo riguardo è la crisi che da qualche anno sta attraversando il mondo agricolo locale con l abbandono delle giovani generazioni dei campi coltivati dai padri e più in generale dell intero comparto. E ovvio che i dati sopra esposti devono fare riflettere poiché il settore imprenditoriale dovrebbe rappresentare sia esso agricolo, artigianale, industriale o commerciale una fonte della ricchezza di questa terra. Esso è ancor più importante se si considera che il dato fa riferimento all ambito giovanile il quale - se non altro per logiche anagrafiche - dovrebbe rappresentare in parte il futuro dell economia altoatesina. Occorre insomma, a parere dello scrivente, fornire ai giovani gli strumenti per tratteggiare un futuro credibile e sostenibile. In questo contesto, per esempio, non esiste in questa nostra provincia, alcune iniziativa che incentivi la formazione e l'istituzione di una imprenditoria giovanile che possa rappresentare le fondamenta per il futuro. Serve creare

3 l'impresa del futuro, giovane nel presente, forte nel tempo. Oggi le imprese altoatesine chiudono, decapitando l'occupazione locale, sia perchè non c'e' un ricambio generazionale visto che i giovani non sono sostenuti e non si trovano nelle condizioni nemmeno mentali di affrontare, creandole, nuove esperienze imprenditoriali. Ma chiudono anche perché le aziende straniere praticano prezzi concorrenziali adottando la cosiddetta paga orientale. Fenomeni questi che sembrano di una realtà lontana dall Alto Adige, ma che in verità hanno già raggiunto anche questa terra, pregiudicando soprattutto l'occupazione per la gente della provincia di Bolzano. In realtà, da tempo si aveva lanciato l allarme per l imprenditoria altoatesina. Nelle quattro principali città altoatesine, infatti, è da<tempo apparso chiaro il fiorire delle aziende straniere che lentamente vanno a soppiantare quelle locali. Il trend è preoccupante e la Provincia autonoma di Bolzano pare abbia assunto un atteggiamento errato, perché non solo non sembra interviene per frenare il fenomeno, ma addirittura promuove la costituzione di imprese extracomunitarie, assegnando ad ognuna di esse, per l avvio di attività, 30 mila euro di mutuo a fondo perduto. Cosicché, fra il 2004 ed il 2008, risulta che essa abbia versato 27 milioni di euro per le 900 nuove ditte straniere non UE sorte in Alto Adige. Inoltre, in questo stesso periodo di tempo sono state più le aziende altoatesine che hanno chiuso la propria attività nei comuni di Bolzano, merano, Laives e Bressanone (2.222) che non quelle che si sono iscritte (1978) con un deficit di oltre il 12%. Estremamente diverso invece, il dato riguardante le ditte straniere (UE e non UE) le cui iscrizioni superano del 48% le cancellazioni, con una forte punta del 59% a riguardo della aziende il cui titolare è cittadino non UE. Apparentemente i numeri non dovrebbero far preoccupare, ma è proprio il trend che impensierisce, invece, poichè non ci si può limitare alla lettura di numeri, ma bisogna approfondire anche le percentuali e la tipicità nazionale delle aziende stesse. Una lettura superficiale tenderebbe a considerare pressoché un pareggio fra aziende presenti e quelle di un tempo. In realtà, a parte che il pareggio in questione non esiste, si constata che sono in numero preoccupante le aziende locali che chiudono (nelle quattro città, appunto, 2.222) e in modo altrettanto preoccupante quelle straniere che aprono (641), aziende che non assumeranno mai personale locale, ma solo straniero, creando di conseguenza nuovi posti di lavoro e promuovendo pure una continua immigrazione. E innegabile che la presenza di un numero così alto di aziende intestate a cittadini extracomunitari sottragga spazi all imprenditoria locale. Se la tendenza ad aprire nuove aziende da parte di cittadini non facenti parte dell Unione europea rimarrà la stessa, ampi settori dell economia saranno preclusi ai locali. Non si è contrari ad una integrazione ma occorre con maggiore attenzione di un tempo controllare lo sviluppo dell economia e del lavoro affinchè non si inneschi un meccanismo che va a ledere la nascita, l incentivazione, la competitività e lo sviluppo dell imprenditoria locale. E in questo contesto che nasce la convinzione di procedere con l approvazione di provvedimenti a sostegno dell imprenditoria giovanile al fine di individuare le forme più idonee per facilitare l insorgenza di nuova imprenditorialità anche in Alto Adige laddove se ne ravvisa la disponibilità, ma anche la necessità. Sono molte le regioni che hanno approvato un testo di legge in favore sia delle imprese guidate da giovani imprenditori, a partire dalla Toscana, dall Abruzzo e dalla Puglia, mentre altre Regioni come il Veneto hanno preferito il ricorso ai contributi ed alle agevolazioni regionali approvate con specifica ed apposita delibera. Diversamente, in Provincia di Bolzano ci si è limitati ad intervenire solo promuovendo l imprenditoria femminile, altra specificità significativa di questa terra, tanto che in proposito alla fine del mese di aprile 2009 la Giunta provinciale ha approvato lo stanziamento di 800 mila euro-

4 In effetti in Provincia di Bolzano, a fronte di un numero di dipendenti privati pari a quasi 181 mila unità si registrano pubblici dipendenti in misura pari ad oltre 34 mila persone testimoniando così l esistenza di una notevole forza lavoro non autonoma in grado, con la propria esperienza acquisita e se dotata appunto di strumenti adeguati, di creare le condizioni per una nuova imprenditoria proiettata verso il futuro. Bisogna anche tenere presente che al 28 febbraio 2009 tra gli iscritti alle liste di collocamento i giovani sotto i 25 anni risultavano essere circa 896, quelli in un età compresa fra i 25 e i 29 anni quasi 1072 e quelli fra i 30 e i 39 anni Dati questi in salita rispetto al passato, anche perché la piena occupazione, in seguito alla crisi economica manifestatasi in Europa, pure in questa Provincia sta divenendo solamente un ricordo. In quest ottica l offerta di nuove possibilità professionali può entrare a pieno titolo tra le misure anticrisi varate di recente dalla giunta provinciale in quanto può combattere quella disoccupazione che pure esiste nella nostra provincia, tanto da aver avuto un impennata del 26% fra il 2007 ed il Come intervenire e quali strumenti offrire, quindi? Anzitutto non si crede possano improntarsi normative esclusivamente concentrate su forme di incentivo da parte dell ente pubblico. Peraltro in questo contesto non si può certo affermare che in provincia di Bolzano siano venuti meno gli aiuti alle imprese. Interventi che del resto non sono mancati per i settori del turismo, del commercio e dell industria a sostegno di investimenti aziendali, promozione di servizi per la consulenza e formazione, con mutui erogati dal fondo di rotazione per investimenti aziendali e per nuova fondazione di impresa, per l acquisizione e l apprestamento di aree produttive, per contributi a consorzi e comunioni di interessi fra imprese e per contributi alla garanzie per le perdite. Ma si tratta di provvedimenti generali che non hanno tenuto in considerazione nello specifico l imprenditoria giovanile. In relazione alla tipologia degli interventi, crediamo, diversamente, che la Provincia possa anche prevedere contributi, pure attraverso la costituzione di un apposito fondo di rotazione per spese d'investimento o di esercizio, con prestiti da restituire in dieci anni a un tasso d'interesse pari al tasso ufficiale di sconto, da rimborsare a partire dal quarto anno successivo a quello di finanziamento o a quello d inizio dell attività. Con questo Disegno di legge si intende in definitiva mirare appunto a favorire la nascita di una nuova imprenditorialità giovanile cercando di facilitare l avvio di nuove attività con dei finanziamenti agevolati da restituire dopo un determinato numero di anni dall inizio dell attività per rendere meno difficoltoso il superamento del primo periodo. Questo progetto peraltro non solo tende ad arricchire il mercato imprenditoriale ma anche ad offrire nuove opportunità a chi si trova in difficoltà occupazionale attraverso l incentivazione dell avvio di attività economiche private utilizzando in maniera proficua risorse altrimenti destinate al pagamento di indennità di disoccupazione o mobilità. Si rimette quindi all Aula questo documento auspicandone un analisi seria e serena da parte della Giunta provinciale e dell intero Consiglio capace di raccogliere quello stimolo necessario a creare nuove opportunità professionali in provincia ed una ulteriore possibilità di ricchezza per questa terra.

5 DISEGNO DI LEGGE PROVINCIALE Provvedimenti per lo sviluppo dell imprenditoria giovanile NOTE AGLI ARTICOLI Le finalità della Legge sono indicate all art. 1 secondo il quale per raggiungere la piena occupazione, la Provincia autonoma di Bolzano, attraverso finanziamenti agevolati, promuove lo sviluppo dell imprenditorialità giovanile, favorendo la nascita di nuove imprese e società, anche cooperative, di produzione e di lavoro aventi sede legale ed amministrativa in Alto Adige ed ivi operanti e costituite da giovani fino a 30 anni di età attraverso la concessione delle agevolazioni previste dalla presente legge e/o attraverso l'integrazione, sotto forma di cofinanziamento, di risorse statali. L Art. 2 indica i beneficiari ai quali la Provincia concede i finanziamenti di cui all art. 1 per la costituzione di nuove imprese individuali o di società che si configurino come continuazione di imprese preesistenti nei settori produttivo, commerciale e dei servizi. L art. 3 indica le caratteristiche dei soggetti che possono accedere ai benefici della presente legge In base al comma 1 possono accedere ai benefici: i soggetti titolari delle imprese di cui all articolo 1, la cui età non sia superiore ai 30 anni. le società di persone il cui consiglio di amministrazione sia costituito almeno per i due terzi da componenti la cui età non sia superiore ai 30 anni, mentre per le società di capitali le quote di partecipazione spettino peri due terzi devono essere detenute da soggetti con meno di 30 anni di età e, comunque, il 51 per cento del capitale sociale deve essere detenuto da soci la cui età sia inferiore ai 30 anni; e, per le società costituite in forma cooperativa, l età dei rappresentanti legali ed almeno il 50 per cento dei soci lavoratori non deve essere superiore ai 30 anni I soggetti beneficiari di cui ai commi precedenti: a) non devono essere titolari di un attività imprenditoriale nello stesso settore; b) devono essere disoccupati o inoccupati da almeno sei mesi alla data di presentazione della domanda di concessione dei finanziamenti. c) devono possedere le caratteristiche comunque previste dalle disposizioni comunitarie per l'individuazione delle piccole imprese, vale a dire: 1) meno di cinquanta dipendenti; 2) ed un fatturato annuo non superiore a 7 milioni di euro o totale di bilancio annuo non superiore a 5 milioni di euro; La Tipologia delle agevolazioni è regolamentata dall art. 4 secondo il quale le agevolazioni di cui all articolo 1 consistono in: a) contributi per spese di investimento fino al settanta per cento della spesa ammissibile e per un importo massimo di euro; b) finanziamenti a tasso di interesse agevolato tramite apposito fondo di rotazione. Si precisa inoltre che le agevolazioni per l avvio e l espansione delle attività imprenditoriali possono essere concesse sotto forma di finanziamento o di contributi.

6 Per quanto riguarda il finanziamento diretto a tasso zero nella percentuale massima del 70 per cento dell investimento in beni materiali ed immateriali. La percentuale massima dell investimento è elevabile al 75 percento nel caso di registrazione di marchi e brevetti, mentre per quel che concernono i contributi per spese di esercizio, limitatamente ai primi tre anni di attività, fino al 60 per cento della spesa ammissibile e per un importo annuo massimo di 30 mila Euro erogato con prestito da restituire in dieci anni ad un tasso d interesse pari al tasso ufficiale di sconto, al momento di partenza del rimborso, da rimborsare a partire dal quarto anno successivo a quello d inizio dell attività. Sempre in base all art. 4, poi, possono essere agevolate le spese per la costituzione della società, quelle di progettazione, per la formazione specifica degli imprenditori e dei lavoratori, le spese relative alla locazione degli immobili destinati alla produzione, le spese relative all acquisto di brevetti e licenze e di macchinari ed impianti, attrezzature ed arredi ad esclusioni delle costruzioni. Le spese ammissibili saranno al netto dell IVA, ed i beni materiali ed immateriali dovranno essere direttamente collegati all'iniziativa produttiva, commerciale o di servizi a condizione che non siano stati oggetto di precedenti agevolazioni pubbliche e offrano idonee e comprovate garanzie di funzionalità. Inoltre, alle imprese di cui all articolo 2, comma 2 che ricevono le agevolazioni previste dalla presente legge è garantito un tutoraggio per i primi due anni dall inizio dell attività Le agevolazioni previste dalla presente legge sono concesse nei limiti del regime de minimis, di cui al regolamento CE n La cumulabilità delle agevolazioni con altri contributi provinciali è, invece, esclusa dall articolo dall art. 5. L art. 6 riguarda le Disposizioni relative all istituzione di un apposito fondo di rotazione attraverso cui sono concesse le agevolazioni previste dall articolo 4 la cui gestione è affidata nel rispetto della legge vigente ad un apposito organismo indicato dalla giunta provinciale che istituisce ogni anno un apposito capitolo nel bilancio. La normativa prevede all art. 7 le modalità di applicazione dei benefici indicati all art.5. A questo riguardo le domande per usufruire dei benefici di cui all'articolo 3 sono presentate entro il 30 giugno di ogni anno all'assessorato competente e devono contenere per i soggetti di cui all'articolo 2: a) copia autentica dell'atto costitutivo e dello statuto omologato e registrato dalle cooperative e dalle società; b) progetto dettagliato dal quale risultino: 1) gli obiettivi da realizzare in conformità alle finalità di cui all'articolo 1; 2) le previsioni di redditività ed economicità di gestione, con riferimento alla concreta possibilità di collocare i prodotti ed i servizi oggetto dell'attività, suffragate da eventuali ricerche di mercato; 3) il tipo e l'entità delle agevolazioni richieste con allegate le specifiche tecniche degli investimenti ed i preventivi; c) il piano finanziario e conto economico previsti per i primi tre anni di attività relativi al progetto di cui alla lettera b); d) eventuale richiesta di attività di formazione professionale utile ai fini dell'attuazione del progetto di cui alla lettera b); e) "curriculum vitae" dei soci della cooperativa, della società e dell'impresa di cui all art. 2; f) dichiarazione del responsabile o dei responsabili legali della cooperativa o della società o dell'impresa attestante che non siano state concesse o non siano in corso di concessione

7 analoghe agevolazioni da parte della Provincia, dello Stato, dell'unione Europea e di altri enti pubblici. Inoltre le domande di agevolazione di cui al comma 1 sono valutate, sulla base di criteri predeterminati dalla Giunta provinciale, da un comitato nominato con decreto del Presidente della Giunta e presieduto dall'assessore competente in materia di attività produttive o da un suo delegato e costituito da: a) un rappresentante dell'assessorato competente in materia di attività produttive; b) un rappresentante dell'assessorato competente in materia di scuola, formazione professionale e politiche del lavoro; c) un rappresentante dell'assessorato competente in materia di economia e finanza; d) un rappresentante dell'assessorato competente in materia di politiche per la promozione della cultura, dello spettacolo e del turismo. Il comma 3 prevede che il comitato venga nominato con decreto del Presidente della Giunta provinciale, comitato che formula il proprio parere entro 60 giorni dalla relativa domanda. Da parte sua la Giunta provinciale, tenuto conto del parere del comitato di cui al comma 2, concede le agevolazioni previste dall'articolo 3 entro 30 giorni dall'acquisizione del parere stesso mentre l 'erogazione dei contributi è effettuata, dietro presentazione della documentazione comprovante le spese sostenute, in tre soluzioni, di cui le prime due pari al 30 per cento la terza al 40 per cento dei contributi concessi. Con l art. 8 (Formazione) si predispone che la Provincia possa realizzare direttamente o possa stipulare convenzioni con le associazioni di categoria o con organismi di consulenza specializzati nei settori produttivo, commerciale e dei servizi per realizzare corsi per la formazione manageriale dei giovani. L art. 9 è infine relativo alle Norme finanziarie in base alle quali la spesa per l'attuazione della presente legge, prevista in 5 milioni di, grava su un capitolo del bilancio 2010 di nuova istituzione denominato: "Contributi a sostegno dello sviluppo della imprenditorialità giovanile in Alto Adige". Alla copertura della spesa si provvede mediante utilizzo della somma di 100 mila.

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