UBI SICAV. Société d Investissement à Capital Variable Multicomparto. (SICAV di diritto lussemburghese)

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1 Société d Investissement à Capital Variable Multicomparto (SICAV di diritto lussemburghese) Relazione annuale comprensiva del bilancio certificato 11-13, Boulevard de la Foire L-1528 Lussemburgo Registro imprese Lussemburgo n. B Non possono essere accettate sottoscrizioni basate sulle relazioni finanziarie; esse sono valide esclusivamente se effettuate sulla base del prospetto informativo corrente corredato dell ultima relazione annuale e semestrale, se pubblicata successivamente.

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3 Indice Pagina Gestione e amministrazione 6 Relazione degli amministratori 7 Relazione del Réviseur d Entreprises Agréé 10 Stato patrimoniale 11 Prospetto del risultato operativo e delle variazioni del patrimonio netto 19 Variazioni del numero di Azioni 27 Dati statistici 38 UBI SICAV - Euro Fixed Income Prospetto degli investimenti 49 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 52 UBI SICAV - Euro Equity Prospetto degli investimenti 53 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 54 UBI SICAV - USA Equity Prospetto degli investimenti 55 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 57 UBI SICAV - Asia Pacific Equity Prospetto degli investimenti 58 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 64 UBI SICAV - Emerging Markets Equity Prospetto degli investimenti 65 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 70 UBI SICAV - Global Equity Prospetto degli investimenti 71 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 78 UBI SICAV - Euro Corporate Bond Prospetto degli investimenti 79 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 82 UBI SICAV - High Yield Bond Prospetto degli investimenti 83 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 92 UBI SICAV - Short Term EUR Prospetto degli investimenti 93 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 95 UBI SICAV - Euro Liquidity Prospetto degli investimenti 96 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 97 UBI SICAV - Active Beta Prospetto degli investimenti 98 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 99 UBI SICAV - Global Corporate Bond Prospetto degli investimenti 100 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 104 3

4 Indice (continua) UBI SICAV - Euro Corporate Short Term Prospetto degli investimenti 105 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 109 UBI SICAV - Euro Equity High Dividend Prospetto degli investimenti 110 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 111 UBI SICAV - Emerging Markets Bond Prospetto degli investimenti 112 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 114 UBI SICAV - Global Dynamic Allocation Prospetto degli investimenti 115 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 117 UBI SICAV - Cedola Certa Prospetto degli investimenti 118 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 120 UBI SICAV - Beta Neutral Prospetto degli investimenti 121 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 123 UBI SICAV - Long/Short Euro Prospetto degli investimenti 124 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 125 UBI SICAV - Cedola Certa Prospetto degli investimenti 126 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 128 UBI SICAV - Protezione e Crescita 2017 Prospetto degli investimenti 129 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 130 UBI SICAV - Cedola Certa Prospetto degli investimenti 131 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 134 UBI SICAV - Focus Italia Prospetto degli investimenti 135 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 137 UBI SICAV - Cedola Mercati Emergenti Prospetto degli investimenti 138 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 140 UBI SICAV - Protezione Mercati Emergenti Prospetto degli investimenti 141 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 142 UBI SICAV - Multiasset Europe 50 Prospetto degli investimenti 143 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 147 UBI SICAV - Global High Yield Euro Hedged Prospetto degli investimenti 148 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 154 4

5 Indice (continua) UBI SICAV - Global Multiasset 30 (1) Prospetto degli investimenti 155 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 157 UBI SICAV - Italian Equity (1) Prospetto degli investimenti 158 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 159 UBI SICAV - Income Opportunities (1) Prospetto degli investimenti 160 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 163 UBI SICAV - European Equity (1) Prospetto degli investimenti 164 Classificazione geografica ed economica degli investimenti 165 Nota integrativa al bilancio 166 Appendice non certificata 207 (1) Cfr. Nota 19 5

6 Gestione e amministrazione Consiglio di Amministrazione della SICAV: Presidente: Sergio Paci Presidente del Consiglio di amministrazione UBI Pramerica SGR S.p.A. Via Monte di Pietà 5, I Milano Membri del Consiglio di amministrazione: Andrea Pennacchia (fino al 28 luglio 2015) Direttore Generale IW Bank Private Investments Piazzale Fratelli Zavattari, 12 I Milano Andrea Ghidoni (dal 28 luglio 2015) CEO e Direttore Generale UBI Pramerica SGR S.p.A. 5, Monte di Pietà I Milano Suzanne Rohe Amministratrice UBI Pramerica SGR S.p.A. Via Monte di Pietà 5, I Milano Società di gestione: UBI Management Company S.A. 37/A, Avenue J.F. Kennedy L-1855 Lussemburgo Cabinet de révision agréé: Deloitte Audit Société à responsabilité limitée 560, rue de Neudorf L-2220 Lussemburgo Consulenti legali: - per il diritto islandese: Lex Law Offices Borgartuni 26, 105 Reykjavik - per il diritto lussemburghese: Bonn & Schmitt 22-24, rives de Clausen L-2165 Lussemburgo - per il diritto italiano: Galante e Associati Studio Legale Via del Banco di S. Spirito, 42 I Roma Sede legale: Boulevard de la Foire L-1528 Lussemburgo R.C.S. Luxembourg B Distributori: UBI Banca International S.A. 37/A, Avenue J.F. Kennedy L-1855 Lussemburgo UBI Pramerica SGR S.p.A. Sede legale: piazza Vittorio Veneto 8, I Bergamo; Uffici amministrativi: Via Monte di Pietà 5, I Milano Gestori degli investimenti: UBI Pramerica SGR S.p.A. Sede legale: piazza Vittorio Veneto 8, I Bergamo; Uffici amministrativi: Via Monte di Pietà 5, I Milano per tutti i comparti, fatta eccezione per quelli di seguito menzionati. Prudential International Investments Advisers, LLC Gateway Center Three 655 Broad Street, Newark, NJ USA per i seguenti comparti: UBI SICAV USA Equity UBI SICAV Asia Pacific Equity UBI SICAV Emerging Markets Equity UBI SICAV Global Equity UBI SICAV High Yield Bond UBI SICAV Global Corporate Bond UBI SICAV Emerging Markets Bond UBI SICAV Cedola Mercati Emergenti UBI SICAV Global High Yield Euro Hedged Sub-gestori degli investimenti: Quantitative Management Associates LLC (QMA) Gateway Center 2 McCarter Highway & Market Street Newark, NJ USA Prudential Investment Management, Inc. Prudential Plaza Newark, NJ USA Jennison Associates LLC 466 Lexington Avenue New York, NY USA Pramerica Investment Management Limited Grand Buildings, 1-3 Strand, Trafalgar Square Londra WC2N 5HR Regno Unito Banca depositaria: RBC Investor Services Bank S.A. 14, Porte de France L-4360 Esch-sur-Alzette Agente amministrativo, Conservatore del registro e Agente di trasferimento: RBC Investor Services Bank S.A. 14, Porte de France L-4360 Esch-sur-Alzette 6

7 Relazione degli amministratori Relazione annuale 2015 Scenario macroeconomico Nel corso del 2015 l economia mondiale è rimasta su un graduale percorso di ripresa, anche se non omogeneo tra le varie aree geografiche. Le economie avanzate hanno beneficiato dei bassi prezzi del petrolio, delle favorevoli condizioni finanziarie, del miglioramento del mercato del lavoro e dell aumentato livello di fiducia, derivante dal superamento delle difficoltà relative alla riduzione dell indebitamento del settore privato e al consolidamento fiscale. La crescita delle economie emergenti, invece, continua a essere contenuta da impedimenti strutturali e da sbilanci macroeconomici, in particolare in Cina. In alcuni paesi, le difficoltà sono state amplificate nel corso del 2015 dal peggioramento delle condizioni finanziarie globali e dalla discesa dei prezzi delle materie prime. L inflazione, a seguito dell andamento del prezzo del petrolio e dell eccesso di capacità produttiva, resta su livelli contenuti. L economia statunitense ha iniziato l anno con un primo trimestre più negativo delle attese. A tale dinamica hanno contribuito in misura rilevante una serie di fattori di natura temporanea, quali gli impatti di condizioni meteorologiche sfavorevoli e una serie di scioperi che hanno congestionato l attività nei principali porti della West Coast. A questo si è aggiunto il taglio degli investimenti nel settore energetico, in particolare nell ambito dello shale oil e dello shale gas, in seguito al calo dei prezzi del petrolio. Inoltre, il tasso di risparmio delle famiglie americane è salito e, quindi, l aumento di potere d acquisto determinato dalla riduzione dei costi dell energia non si è tradotto in misura significativa in un aumento dei consumi. Nel secondo trimestre l economia statunitense è tornata a una riaccelerazione della crescita, sebbene più graduale delle aspettative. In particolare, segnali di recupero più deciso sono venuti dal mercato immobiliare e dai consumi, oltre che dal mercato del lavoro, in cui si è osservata anche una limitata ripresa del costo del lavoro. Nella seconda parte dell anno il momentum della crescita ha rallentato nuovamente, soprattutto nella parte relativa all attività del settore industriale, tendenzialmente in funzione, oltre all impatto del prezzo del petrolio sul settore energetico, del rallentamento della crescita delle economie emergenti e del rafforzamento del Dollaro statunitense. Sono continuati, invece, i miglioramenti del mercato del lavoro e la fiducia dei consumatori è rimasta su livelli storicamente alti. Il PIL, nel terzo trimestre, è cresciuto del 2% rispetto all anno precedente mentre la disoccupazione alla fine dell anno è scesa al 5%. L inflazione complessiva è rimasta su livelli stabili e contenuti sulla scia del calo dei prezzi delle materie prime energetiche, mentre qualche segnale di ripresa è venuto dalla inflazione core. Alla fine dell anno, ultimo dato disponibile a novembre, l inflazione al consumo si è assestata sul +0,8% a/a, quella core è salita al +2% a/a. In tale contesto la Federal Reserve, anche se dopo un rinvio a settembre probabilmente a seguito della volatilità di fine estate sui mercati, nel mese di dicembre ha intrapreso l uscita dalla cosiddetta ZIRP (Zero Interest Rate Policy) e ha alzato i tassi di interesse di un quarto di punto. La banca centrale ha riaffermato che il percorso sarà graduale e dipendente dai dati macroeconomici. Questo ha comunque favorito un riprezzamento delle aspettative del mercato, soprattutto nel breve termine, riguardo il percorso di rialzo dei rendimenti, percorso che dovrebbe rimanere con una inclinazione molto bassa rispetto ai cicli di rialzo del passato. Nell area dell Euro la ripresa economica ha continuato il consolidamento, anche se, dal terzo trimestre, abbiamo assistito a un modesto rallentamento rispetto alla prima metà del Nel terzo trimestre, infatti, il PIL reale è aumentato dello 0,3% in termini congiunturali, dopo un aumento dello 0,5% sia nel primo e del +0,4% nel secondo trimestre, e il livello del PIL complessivo dell area è ora vicino ai livelli della primavera del 2008, prima dell inizio della crisi. La crescita è stata trainata dalla domanda domestica mentre, per quanto riguarda il commercio con l estero, il contributo delle economie avanzate, come USA e Regno Unito, alle esportazioni dell area Euro è stato in aumento. Allo stesso tempo, le grandi economie emergenti, come la Cina e la Russia, che erano importanti contributori alle esportazioni dell area prima della crisi, hanno ulteriormente rallentato e diminuito la loro importanza. La domanda domestica è stata sostenuta in particolare dai consumi privati, uno dei fattori più importanti della ripresa. I consumi hanno tendenzialmente beneficiato dei miglioramenti del mercato del lavoro che ha indotto un positivo andamento del reddito disponibile delle famiglie. Allo stesso tempo, il processo di riduzione del livello di indebitamento privato, apparso necessario in alcuni Paesi dell area, ha avuto un effetto meno negativo rispetto agli ultimi anni. All incremento del reddito disponibile ha dato un contributo importante anche il calo del prezzo del petrolio. Per quanto riguarda il mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione è sceso al 10,5% a novembre, anche se misure più allargate dell eccesso di offerta mostrano ancora un elevato numero di lavoratori part-time involontari e di disoccupati, scoraggiati, che hanno cessato di cercare un occupazione. Il contributo degli investimenti è stato ancora debole per tutto l arco dell anno passato ed è rimasto ben al di sotto del contributo che aveva prima della crisi, nel L incremento nel tasso di utilizzo della capacità produttiva e la necessità di modernizzare gli impianti produttivi potrebbero, nei prossimi trimestri, essere fattori di supporto agli investimenti. Anche l andamento del settore immobiliare, importante fattore del calo degli investimenti complessivi durante la crisi, dovrebbe gradualmente migliorare, tendenzialmente grazie alla crescita del reddito disponibile, alle condizioni finanziarie favorevoli e ai tassi di interesse sui mutui particolarmente bassi. Per quanto riguarda il tasso di inflazione, esso, dopo aver toccato un minimo pari a -0,6% su base annua a gennaio, è prima risalito per poi tornare negativo nel terzo trimestre. Gradualmente, si è riportato in territorio positivo alla fine dell anno (+0,2% a dicembre), laddove il calo del prezzo del petrolio è stato compensato, in parte dall incremento dei prezzi dei beni alimentari, in parte dall effetto dell indebolimento dell Euro sui prezzi all importazione; anche l inflazione core è risalita a +0,9% a/a a dicembre. In questo contesto, al fine di contrastare i rischi connessi con un periodo eccessivamente prolungato di bassa crescita dei prezzi, la BCE, oltre ad avere mantenuto i tassi ufficiali di riferimento sui minimi, nel mese di gennaio ha annunciato un piano di acquisto di titoli, pubblici e privati, il primo della sua storia. Il piano prevedeva acquisti per un ammontare di 60 miliardi di Euro mensili, da marzo del 2015 fino ad almeno settembre 2016 o, comunque, finché non si fosse osservato un aggiustamento dell inflazione su un percorso che apparisse coerente con il raggiungimento del target, rappresentato da un tasso su base annua al di sotto, ma vicino, al 2% nel medio termine. Il piano, a dicembre, è stato modificato, sia prolungando la scadenza almeno fino a marzo 2017, sia ampliando le caratteristiche dei titoli acquistabili. In Giappone, l andamento del PIL è stato molto volatile. Nel primo trimestre abbiamo assistito a una crescita annualizzata del PIL del 4,4% su base trimestrale, sebbene alla crescita abbia contribuito in misura significativa un notevole accumulo delle scorte. Nel secondo trimestre il PIL si è inaspettatamente contratto, riflettendo un calo sia delle esportazioni, in particolare verso le economie emergenti, sia dei consumi. Nel terzo trimestre la variazione del PIL è tornata positiva, sorprendendo anche le letture provvisorie sul dato, grazie ancora a rilevazioni sulle scorte superiori alle attese. Questo dato ha evitato che il Giappone cadesse in una recessione tecnica e ha probabilmente ritardato l adozione di un nuovo piano di politica monetaria da parte della banca centrale. Nonostante gli indicatori del I dati riportati all interno della Relazione degli amministratori sono dati storici non necessariamente indicativi dei risultati futuri 7

8 Relazione degli amministratori (continua) quarto trimestre abbiano dato segnali di un contributo superiore alle attese da parte del settore produttivo, la banca centrale giapponese a dicembre ha modificato la composizione del programma di allentamento qualitativo e quantitativo di politica monetaria (allungando la scadenza media dei titoli acquistabili) e aumentato gli acquisti di ETF. La modifica è stata motivata con l obiettivo di radicare maggiormente i recenti sviluppi sul fronte dell inflazione. La Bank of Japan ha invece mantenuto invariato l obiettivo di variazione della base monetaria (circa 80 trilioni di Yen l anno). Nel corso del 2015 la crescita economica in Cina è scesa al 6,9% annualizzato del terzo trimestre, sotto l obiettivo del 7% definito dal governo nell ambito del processo di transizione verso un modello di sviluppo più bilanciato, da un modello di crescita basato prevalentemente sugli investimenti a uno in cui il contributo dei consumi aumenti, in linea con i paesi più avanzati. Già nel primo semestre era emersa una crescente discrepanza tra i dati di contabilità nazionale e le informazioni desumibili dall andamento degli indicatori correlati con il PIL. Ad agosto, ai crescenti dubbi degli investitori sulla reale tenuta dell economia, si è aggiunta la decisione delle autorità di adottare un meccanismo di definizione del cambio tra Renminbi e Dollaro statunitense più vicino al mercato, che ha significato una immediata svalutazione della valuta cinese nei confronti di quella americana. Questa decisione è stata un fattore importante per l inizio di un periodo di turbolenza dei mercati e di avversione al rischio. Nel quarto trimestre dell anno il quadro economico, rilevato dai vari indicatori, sembra aver dato segnali di stabilizzazione. Uno dei fattori più importanti per l evoluzione futura sarà la capacità delle autorità cinesi di gestire questa fase di transizione insieme a una corretta comunicazione al mercato. Dal secondo trimestre il quadro macroeconomico delle economie emergenti è stato dominato dal rallentamento della Cina, che ha contribuito a indebolire i corsi internazionali delle materie prime, con ricadute negative sulla crescita dei maggiori esportatori. In America Latina la crescita è diventata negativa, non solo per l impatto dei prezzi delle materie prime ma anche per gli squilibri nelle bilance dei paesi e, in particolare per il Brasile, a causa delle difficoltà della politica. In Russia le spinte recessive si sono intensificate, tendenzialmente a causa del continuo calo dei prezzi del petrolio e della reiterata svalutazione del Rublo, oltre che per le sanzioni internazionali, con un ulteriore deterioramento del clima di fiducia, cui la banca centrale ha reagito con un ciclo di 5 tagli dei tassi di interesse da gennaio ad agosto. L attività economica in alcuni paesi asiatici importatori di materie prime (come l India) e nella maggioranza dei paesi dell Europa dell Est è rimasta, invece, relativamente robusta. Andamento dei mercati Mercati Azionari Nel corso del 2015 l andamento dei mercati azionari è stato variabile. Nei primi mesi dell anno i principali listini europei hanno registrato un movimento rialzista uniforme, accentuato dopo l annuncio di Draghi, nel mese di gennaio, del programma di allentamento quantitativo iniziato poi a marzo. La salita degli indici azionari europei è stata probabilmente supportata anche dal rafforzamento delle prospettive congiunturali dell area, come evidenziato dal miglioramento dei dati macroeconomici pubblicati. Dalla seconda metà del mese di aprile i listini europei hanno mostrato un incremento della volatilità e hanno ridotto in parte i guadagni realizzati nel periodo precedente, all interno di uno scenario caratterizzato dalle crescenti tensioni sulle trattative tra la Grecia e le istituzioni creditrici internazionali. L evoluzione della crisi greca ha visto solo in extremis il raggiungimento di un accordo fra l Unione Europea e il governo Tsipras nel mese di luglio. Nel mese di agosto, a seguito delle notizie provenienti dalla Cina, i mercati azionari hanno iniziato una severa correzione insieme a un impennarsi della volatilità registrata. Dopo questa fase negativa, i mercati azionari europei sono migliorati gradualmente tra settembre e dicembre, tendenzialmente anche per l aspettativa di politiche monetarie divergenti tra l area Euro e gli Stati Uniti, confermata dal rialzo dei tassi da parte della FED da una parte e dall ampliamento del programma di acquisti della BCE dall altra. Tra i settori peggiori dell anno, compaiono quelli dell energia e delle materie prime, penalizzati dall andamento dei prezzi sui mercati internazionali; bene, invece, sia il settore della tecnologia sia quello dei beni di prima necessità. Il settore finanziario ha avuto un anno con due volti, una prima parte molto positiva e una seconda in cui il settore ha perso quanto guadagnato in precedenza. A fine 2015 l EuroStoxx 50 ha realizzato una performance positiva pari al +3,8%, il FTSEMib +12,7%. I listini statunitensi hanno mostrato un andamento altalenante fino ad agosto, sulla scia dell incertezza sulle mosse di politica monetaria della FED e dei timori legati agli impatti di un eventuale rialzo anticipato dei tassi di riferimento. Ad agosto anche i listini americani hanno subito l impatto delle notizie provenienti dalla Cina; solo nel mese di ottobre, dopo che la FED aveva rinviato il primo rialzo dei tassi e con dati confortanti sull andamento dell economia americana, il mercato azionario ha recuperato i livelli che aveva raggiunto prima della correzione. Sul finire dell anno, sia l andamento del prezzo del petrolio sia le notizie provenienti dai mercati emergenti sono stati tra i fattori che hanno indebolito parzialmente l andamento dei listini. Per quanto riguarda l andamento settoriale, questo ha ricalcato per lo più quello descritto per il mercato europeo, con la differenza di un buon andamento dei beni voluttuari rispetto a quelli di prima necessità. A fine 2015 il Dow Jones ha realizzato un -2,2%, lo S&P 500-0,7% e il Nasdaq +5,7%. I mercati azionari delle principali economie emergenti hanno avuto performance differenziate. L indice brasiliano BOVESPA, che nella prima parte dell anno ha avuto una buona performance positiva, dal mese di maggio ha invertito la tendenza e la performance di fine anno è diventata negativa: l indice ha chiuso l anno con un -13,3%. L indice del mercato cinese, lo Shangai Composite Index, dopo un primo semestre di forti acquisti, ha registrato nel corso dell estate una forte correzione delle quotazioni; dal mese di settembre un parziale recupero ha permesso all indice di chiudere il 2015 con una performance positiva, +9,4%. I mercati delle economie emergenti in generale, dall estate, hanno subito forti flussi di capitale in uscita, tendenzialmente causati dai timori sull andamento dell economia cinese, dal calo dei prezzi delle materie prime e dalle aspettative sul rialzo dei tassi di interesse da parte della FED. Il mercato russo, dopo il forte calo del 2014, ha invece fatto segnare un buon recupero, +26,1%. In Giappone, l indice Nikkei ha beneficiato nel primo semestre di un significativo miglioramento del quadro macroeconomico e della continuazione della politica monetaria fortemente espansiva attuata dalla Banca Centrale; dal mese di agosto anche il Nikkei ha subito una decisa correzione, recuperata parzialmente prima della fine dell anno. A fine 2015, l indice ha guadagnato il 9,1%. (Tutte le variazioni percentuali degli indici sono espresse in valuta locale) I dati riportati all interno della Relazione degli amministratori sono dati storici non necessariamente indicativi dei risultati futuri 8

9 Relazione degli amministratori (continua) Mercati Obbligazionari Per quanto riguarda il mercato delle obbligazioni governative, il 2015 è stato un anno in cui hanno avuto peso le politiche monetarie delle banche centrali e, in particolare, la divergenza tra le politiche della FED e della BCE. Nel corso dell anno, infatti, i rendimenti dei titoli di stato americani sono generalmente saliti per scontare l inizio del ciclo di rialzo dei tassi ufficiali. In particolare nel finale d anno, a cavallo del primo rialzo dei tassi operato dalla FED, il movimento ha interessato i rendimenti della parte a breve della curva statunitense e ha provocato un deciso appiattimento della stessa. I rendimenti del decennale, infatti, sono passati dal 2,2% al 2,3% a fine dicembre, mentre quelli dei titoli a due anni sono passati dallo 0,67% all 1,05% di fine anno. I rendimenti in Europa sono stati in calo, all inizio dell anno, prevalentemente grazie all annuncio del primo programma di acquisto di titoli nella storia della BCE e poi, sul finire del 2015, per l ampliamento dello stesso programma. Solo nel periodo tra aprile e giugno, in contemporanea con la crisi greca, i rendimenti in Europa hanno fatto segnare un deciso rialzo. Durante la fase di alta volatilità del mese di agosto, dovuta alle notizie provenienti dalla Cina, i rendimenti, sia in Europa sia negli Stati Uniti, sono risultati sostanzialmente stabili. Alla fine dell anno, i rendimenti dei titoli di stato decennali tedeschi sono stati leggermente superiori a quelli di inizio anno, mentre quelli dei titoli a breve termine hanno realizzato cali importanti portandosi su livelli decisamente negativi e pertanto la curva dei rendimenti ne è risultata decisamente più ripida. I rendimenti del decennale tedesco sono così passati dallo 0,54% allo 0,63% a fine dicembre mentre quelli dei titoli a due anni hanno raggiunto quota -0,35%. La stessa evoluzione ha caratterizzato l andamento dei rendimenti della periferia, dove anche i titoli a breve termine italiani hanno raggiunto valori negativi mentre i rendimenti del decennale sono scesi dall 1,8% all 1,6%. Per quanto riguarda l area emergente, la prima parte del 2015 è stata caratterizzata da un calo dei differenziali di rendimento sul debito dei paesi emergenti rispetto ai titoli di stato dei paesi avanzati ritenuti più affidabili. In seguito, le preoccupazioni sull andamento dell economia cinese e sull evoluzione dei prezzi delle materie prime sono state tra i fattori alla base di un nuovo incremento degli stessi differenziali. Nella seconda metà dell anno, si è aggiunta la preoccupazione per un impatto negativo del rialzo dei tassi di interesse da parte della FED. In alcuni paesi, come il Brasile, il peggioramento delle condizioni finanziarie è stato reso ancor più gravoso dalle difficoltà politiche dei rappresentanti al governo. Riguardo al mercato corporate, l inizio del 2015 ha visto una contrazione degli spread, sia sulla parte High Yield che sulla parte Investment Grade. In seguito, i differenziali sono tornati ad allargarsi, tendenzialmente insieme alla reiterata debolezza del prezzo del petrolio e delle altre materie prime. In particolare il prezzo del greggio, in continuo calo, è stato uno dei fattori più importanti nel peggioramento delle condizioni finanziarie delle società nel settore energetico, specialmente nel segmento High Yield statunitense. Dopo il picco raggiunto sul finire dell estate, in contemporanea con la correzione dei mercati azionari, i differenziali si sono mossi lateralmente, terminando l anno in rialzo rispetto al dicembre del Mercati Valutari e Commodities Nel corso del 2015 l Euro ha registrato un indebolimento nei confronti delle principali valute delle economie avanzate. Tra gennaio e la prima metà di marzo, l Euro si è indebolito velocemente nei confronti del Dollaro statunitense. Tale dinamica è da mettere in relazione alle aspettative sull inizio del programma di acquisto titoli che la BCE era in procinto di varare proprio a marzo, il primo nella sua storia. Dopo un lento recupero, dovuto con molta probabilità al continuo rinvio del primo rialzo dei tassi da parte della FED, tra ottobre e novembre, quando la banca centrale americana ha lasciato intendere che a dicembre avrebbe alzato i tassi, l Euro è tornato a indebolirsi verso la valuta statunitense. Contemporaneamente, la BCE rendeva esplicita l intenzione di ampliare il programma di acquisto di titoli, ampliamento avvenuto poi nel mese di dicembre. Al termine del 2015, l Euro si è deprezzato nei confronti del Dollaro statunitense di circa il 10%. L Euro ha avuto la stessa evoluzione anche nei confronti dello Yen giapponese; la valuta nipponica è risultata in rafforzamento già dall estate, probabilmente anche in virtù della sua funzione di valuta rifugio tra quelle asiatiche, al palesarsi della crisi cinese e della svalutazione del Renminbi nei confronti del Dollaro statunitense. Anche l annuncio dell ampliamento del programma di accomodamento quantitativo giapponese nel mese di dicembre ha provocato solo un temporaneo indebolimento dello Yen nei confronti dell Euro. Alla fine del 2015, l Euro si è deprezzato di quasi il 10% nei confronti dello Yen. Nei confronti del Rublo russo, l Euro si è dapprima indebolito, fino ad Aprile, poi, insieme al nuovo indebolimento del prezzo del petrolio, il Rublo è tornato a deprezzarsi chiudendo l anno vicino ai minimi. Dopo un recupero delle quotazioni nel primo semestre, il prezzo del petrolio è tornato a indebolirsi nuovamente dall estate. Tra i fattori alla base di tale indebolimento, sono da considerare il perdurante squilibrio tra offerta e domanda globale, l indebolimento di economie molto importanti come quella cinese e l impossibilità per i partecipanti al cartello OPEC di trovare un accordo per la stabilizzazione del prezzo del greggio. Da un massimo dell anno superiore ai 60 Dollari, fatto segnare tra maggio e giugno, il prezzo del Brent è così tornato velocemente a scendere nella seconda parte dell anno, fino a raggiungere i 37 Dollari al barile a fine 2015, con un calo del 35%. Per quanto riguarda i prezzi delle materie prime non energetiche, dopo una certa stabilità nella prima parte dell anno, i corsi hanno ripreso a scendere, soprattutto per quanto riguarda i metalli non preziosi. Anche i prezzi delle derrate cerealicole, stabili nella seconda parte dell anno, hanno comunque chiuso il 2015 con un calo delle quotazioni. I dati riportati all interno della Relazione degli amministratori sono dati storici non necessariamente indicativi dei risultati futuri 9

10 Deloitte Audit Société à responsabilité limitée 560, rue de Neudorf L-2220 Lussemburgo BP 1173 L-1011 Lussemburgo Relazione del Réviseur d Entreprises Agréé Tel.: Fax: Ai signori Azionisti di UBI SICAV 11-13, Boulevard de la Foire L-1528 Lussemburgo A seguito della nostra nomina da parte dell assemblea generale annuale degli Azionisti della SICAV tenutasi il 20 aprile 2015, abbiamo sottoposto a revisione contabile l allegato bilancio di UBI SICAV (la "SICAV") e di ciascuno dei relativi comparti, comprendente lo stato patrimoniale e il prospetto degli investimenti, nonché il prospetto del risultato operativo e delle variazioni del patrimonio netto per l esercizio chiuso a tale data, unitamente a una sintesi delle politiche contabili principali e altre note esplicative del bilancio stesso. Responsabilità del Consiglio di amministrazione della SICAV relativamente al bilancio Il Consiglio di amministrazione della SICAV è responsabile della redazione e corretta presentazione del presente bilancio ai sensi dei requisiti di legge e normativi lussemburghesi in materia di redazione dei bilanci, nonché dei controlli interni a suo giudizio necessari per consentire la redazione di bilanci non viziati da dichiarazioni erronee rilevanti, dovute a frode o errore. Responsabilità del Réviseur d Entreprises Agréé La nostra responsabilità consiste nell esprimere un parere sul presente bilancio in base alla nostra revisione contabile. Detta revisione è stata da noi condotta in conformità agli International Standards on Auditing adottati per il Lussemburgo dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier. Tali criteri ci impongono di osservare norme etiche e di pianificare e condurre la revisione contabile in modo da poter essere ragionevolmente certi che il bilancio sia privo di significative dichiarazioni erronee. Una revisione contabile consiste nell eseguire procedure volte ad acquisire prove documentali relativamente agli importi e alle informazioni esposti in bilancio. Le procedure selezionate dipendono dal giudizio del Réviseur d Entreprises Agréé, inclusa la valutazione dei rischi di sostanziali anomalie del bilancio, dovute a frode o errore. Nell effettuare tali valutazioni dei rischi, il Réviseur d Entreprises Agréé considera i controlli interni rilevanti per la redazione e per la corretta presentazione del bilancio, al fine di pianificare le procedure di revisione adeguate alle circostanze, ma non al fine di esprimere un parere sull efficacia dei controlli interni della società stessa. Una revisione contabile include inoltre la valutazione dell adeguatezza delle politiche contabili utilizzate e ragionevolezza delle stime contabili elaborate dal Consiglio di amministrazione della SICAV, oltre a una valutazione della presentazione generale del bilancio. Riteniamo che le prove ottenute per la verifica siano sufficienti e appropriate a costituire una base per il nostro parere di revisori. Parere È nostro parere che il bilancio allegato fornisca un quadro equo e veritiero della situazione finanziaria di UBI SICAV e di ciascuno dei relativi comparti, nonché del risultato operativo e delle variazioni del patrimonio netto per l esercizio chiuso a tale data, in conformità agli adempimenti di legge e normativi vigenti nel Lussemburgo in materia di redazione dei bilanci. Altre questioni Nell ambito del nostro mandato sono state esaminate informazioni supplementari incluse nella relazione annuale, senza averle sottoposte a specifiche procedure di revisione sulla base dei principi contabili di cui sopra. Non esprimiamo pertanto alcun parere su tali informazioni. Non abbiamo tuttavia alcun rilievo da formulare circa dette informazioni nel contesto del bilancio nel suo complesso. Per Deloitte Audit, Cabinet de révision agréé Emmanuelle Miette, Réviseur d Entreprises Agréé Partner 15 aprile

11 Stato patrimoniale UBI SICAV - Euro Fixed Income UBI SICAV - Euro Equity UBI SICAV - USA Equity UBI SICAV - Asia Pacific Equity Note EUR EUR EUR EUR ATTIVITÀ Investimenti in titoli al valore di mercato (2) , , , ,05 Opzioni (acquistate) al valore di mercato (2)(11) 7.766, Disponibilità liquide presso banche e crediti verso intermediari (2) , , , ,20 Crediti per vendita di investimenti ,56 Crediti per sottoscrizioni , , ,24 Crediti per interessi e dividendi , , , ,19 Interessi attivi su contratti per differenza Crediti per interessi su swaption Spese di costituzione capitalizzate (2) Crediti sull acquisto di valute , ,96 Utili netti non realizzati su contratti di cambio a termine (10)(2) 3.178, Valore di mercato delle swaption (13)(2) Utili netti non realizzati su contratti future (8)(2) 2.508, ,58 Utili netti non realizzati su contratti per differenza (12)(2) Utili netti non realizzati su swap (14)(2) Altre attività , TOTALE ATTIVITÀ , , , ,78 PASSIVITÀ Scoperti bancari e debiti verso intermediari , ,73 Debiti per acquisto di investimenti Debiti per rimborsi , , , ,83 Perdite nette non realizzate su contratti di cambio a termine (10)(2) Perdite nette non realizzate su contratti future (8)(2) Perdite nette non realizzate su contratti per differenza (12)(2) Perdite nette non realizzate su swap (14)(2) Debiti per commissioni di gestione e distribuzione (3) , , , ,52 Crediti per commissioni legate al rendimento (4) , ,29 Imposta sulle plusvalenze da investimenti non realizzate (2) Debiti per imposte e spese , , , ,65 Debiti per interessi su contratti per differenza (2) Debiti sulla vendita di valute , ,91 Altre passività TOTALE PASSIVITÀ , , , ,93 TOTALE PATRIMONIO NETTO , , , ,85 Valore patrimoniale netto per azione Classe A Classe B Classe C 5, Classe D - 6,152 6,730 5,657 Classe I 11,478 6,865 9,840 7,063 Classe R 10,931 5,925 8,699 6,190 Numero di azioni in circolazione Classe A Classe B Classe C , Classe D , , ,814 Classe I , , , ,641 Classe R , , , ,215 La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio. 11

12 Stato patrimoniale (continua) UBI SICAV - Emerging Markets Equity UBI SICAV - Global Equity UBI SICAV - Euro Corporate Bond UBI SICAV - High Yield Bond Note EUR EUR EUR EUR ATTIVITÀ Investimenti in titoli al valore di mercato (2) , , , ,58 Opzioni (acquistate) al valore di mercato (2)(11) Disponibilità liquide presso banche e crediti verso intermediari (2) , , , ,29 Crediti per vendita di investimenti ,62 944, Crediti per sottoscrizioni , , , ,20 Crediti per interessi e dividendi , , , ,09 Interessi attivi su contratti per differenza Crediti per interessi su swaption Spese di costituzione capitalizzate (2) ,76 Crediti sull acquisto di valute , , Utili netti non realizzati su contratti di cambio a termine (10)(2) , ,29 Valore di mercato delle swaption (13)(2) Utili netti non realizzati su contratti future (8)(2) , Utili netti non realizzati su contratti per differenza (12)(2) Utili netti non realizzati su swap (14)(2) Altre attività , ,12 TOTALE ATTIVITÀ , , , ,33 PASSIVITÀ Scoperti bancari e debiti verso intermediari , , , ,22 Debiti per acquisto di investimenti Debiti per rimborsi , , , ,63 Perdite nette non realizzate su contratti di cambio a termine (10)(2) Perdite nette non realizzate su contratti future (8)(2) 5.522, ,32 - Perdite nette non realizzate su contratti per differenza (12)(2) Perdite nette non realizzate su swap (14)(2) Debiti per commissioni di gestione e distribuzione (3) , , , ,22 Crediti per commissioni legate al rendimento (4) 2.108, , , ,71 Imposta sulle plusvalenze da investimenti non realizzate (2) 4.732, Debiti per imposte e spese , , , ,95 Debiti per interessi su contratti per differenza (2) Debiti sulla vendita di valute , , Altre passività TOTALE PASSIVITÀ , , , ,73 TOTALE PATRIMONIO NETTO , , , ,60 Valore patrimoniale netto per azione Classe A ,685 Classe B Classe C - 4,838 4,941 4,821 Classe D 4,785 6,542 5,166 4,919 Classe I 5,666 8,482 7,599 9,633 Classe R 5,015 7,513 7,085 9,009 Numero di azioni in circolazione Classe A ,644 Classe B Classe C , , ,557 Classe D , , , ,617 Classe I , , , ,708 Classe R , , , , La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio.

13 Stato patrimoniale (continua) UBI SICAV - Short Term EUR UBI SICAV - Euro Liquidity UBI SICAV - Active Beta UBI SICAV - Global Corporate Bond Note EUR EUR EUR EUR ATTIVITÀ Investimenti in titoli al valore di mercato (2) , , , ,18 Opzioni (acquistate) al valore di mercato (2)(11) , Disponibilità liquide presso banche e crediti verso intermediari (2) , , , ,08 Crediti per vendita di investimenti Crediti per sottoscrizioni , , ,41 Crediti per interessi e dividendi , , , ,56 Interessi attivi su contratti per differenza Crediti per interessi su swaption Spese di costituzione capitalizzate (2) Crediti sull acquisto di valute Utili netti non realizzati su contratti di cambio a termine (10)(2) ,58 Valore di mercato delle swaption (13)(2) Utili netti non realizzati su contratti future (8)(2) - 625, ,24 - Utili netti non realizzati su contratti per differenza (12)(2) Utili netti non realizzati su swap (14)(2) Altre attività TOTALE ATTIVITÀ , , , ,81 PASSIVITÀ Scoperti bancari e debiti verso intermediari 7.748,48 160, ,22 2,85 Debiti per acquisto di investimenti 8.710, ,81 Debiti per rimborsi 5.003, , , ,85 Perdite nette non realizzate su contratti di cambio a termine (10)(2) ,57 - Perdite nette non realizzate su contratti future (8)(2) , Perdite nette non realizzate su contratti per differenza (12)(2) Perdite nette non realizzate su swap (14)(2) Debiti per commissioni di gestione e distribuzione (3) , , , ,85 Crediti per commissioni legate al rendimento (4) ,07 Imposta sulle plusvalenze da investimenti non realizzate (2) Debiti per imposte e spese 8.461, , , ,95 Debiti per interessi su contratti per differenza (2) Debiti sulla vendita di valute Altre passività TOTALE PASSIVITÀ , , , ,38 TOTALE PATRIMONIO NETTO , , , ,43 Valore patrimoniale netto per azione Classe A Classe B Classe C ,989 Classe D ,057 Classe I 3,759 5,155 5,351 6,012 Classe R 3,706 5,001-5,811 Numero di azioni in circolazione Classe A Classe B Classe C ,129 Classe D ,977 Classe I , , , ,133 Classe R , , ,540 La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio. 13

14 Stato patrimoniale (continua) UBI SICAV - Euro Corporate Short Term UBI SICAV - Euro Equity High Dividend UBI SICAV - Emerging Markets Bond UBI SICAV - Global Dynamic Allocation Note EUR EUR EUR EUR ATTIVITÀ Investimenti in titoli al valore di mercato (2) , , , ,23 Opzioni (acquistate) al valore di mercato (2)(11) Disponibilità liquide presso banche e crediti verso intermediari (2) , , , ,89 Crediti per vendita di investimenti ,86 - Crediti per sottoscrizioni , , ,28 Crediti per interessi e dividendi , , , ,72 Interessi attivi su contratti per differenza ,87 Crediti per interessi su swaption Spese di costituzione capitalizzate (2) ,85 Crediti sull acquisto di valute Utili netti non realizzati su contratti di cambio a termine (10)(2) ,08 Valore di mercato delle swaption (13)(2) Utili netti non realizzati su contratti future (8)(2) ,22 Utili netti non realizzati su contratti per differenza (12)(2) Utili netti non realizzati su swap (14)(2) Altre attività , ,01 TOTALE ATTIVITÀ , , , ,15 PASSIVITÀ Scoperti bancari e debiti verso intermediari ,12 - Debiti per acquisto di investimenti Debiti per rimborsi , , ,27 Perdite nette non realizzate su contratti di cambio a termine (10)(2) ,37 - Perdite nette non realizzate su contratti future (8)(2) Perdite nette non realizzate su contratti per differenza (12)(2) ,59 Perdite nette non realizzate su swap (14)(2) Debiti per commissioni di gestione e distribuzione (3) , , , ,63 Crediti per commissioni legate al rendimento (4) , , ,98 Imposta sulle plusvalenze da investimenti non realizzate (2) Debiti per imposte e spese , , , ,42 Debiti per interessi su contratti per differenza (2) ,13 Debiti sulla vendita di valute Altre passività ,69 TOTALE PASSIVITÀ , , , ,71 TOTALE PATRIMONIO NETTO , , , ,44 Valore patrimoniale netto per azione Classe A ,290 Classe B ,481 Classe C - 4,929 4,817 4,908 Classe D 4,973 5,593 4,140 5,334 Classe I 5,744 6,778 5,049 6,529 Classe R 5,491 5,818 4,782 6,078 Numero di azioni in circolazione Classe A ,973 Classe B ,788 Classe C , , ,558 Classe D , , , ,398 Classe I , , , ,342 Classe R , , , , La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio.

15 Stato patrimoniale (continua) UBI SICAV - Cedola Certa UBI SICAV - Beta Neutral UBI SICAV - Long/ Short Euro UBI SICAV - Cedola Certa Note EUR EUR EUR EUR ATTIVITÀ Investimenti in titoli al valore di mercato (2) , , , ,08 Opzioni (acquistate) al valore di mercato (2)(11) Disponibilità liquide presso banche e crediti verso intermediari (2) , , , ,48 Crediti per vendita di investimenti , Crediti per sottoscrizioni , ,63 - Crediti per interessi e dividendi , , , ,56 Interessi attivi su contratti per differenza - 77, Crediti per interessi su swaption Spese di costituzione capitalizzate (2) , ,09 Crediti sull acquisto di valute Utili netti non realizzati su contratti di cambio a termine (10)(2) Valore di mercato delle swaption (13)(2) Utili netti non realizzati su contratti future (8)(2) Utili netti non realizzati su contratti per differenza (12)(2) - 149, Utili netti non realizzati su swap (14)(2) , Altre attività , ,72 - TOTALE ATTIVITÀ , , , ,21 PASSIVITÀ Scoperti bancari e debiti verso intermediari Debiti per acquisto di investimenti Debiti per rimborsi , , , ,06 Perdite nette non realizzate su contratti di cambio a termine (10)(2) Perdite nette non realizzate su contratti future (8)(2) , ,60 Perdite nette non realizzate su contratti per differenza (12)(2) Perdite nette non realizzate su swap (14)(2) Debiti per commissioni di gestione e distribuzione (3) , , , ,89 Crediti per commissioni legate al rendimento (4) ,53 - Imposta sulle plusvalenze da investimenti non realizzate (2) Debiti per imposte e spese , , , ,29 Debiti per interessi su contratti per differenza (2) - 849, Debiti sulla vendita di valute Altre passività , TOTALE PASSIVITÀ , , , ,84 TOTALE PATRIMONIO NETTO , , , ,37 Valore patrimoniale netto per azione Classe A Classe B Classe C Classe D Classe I - 4,946 5,408 - Classe R 5,302-4,999 5,394 Numero di azioni in circolazione Classe A Classe B Classe C Classe D Classe I , ,424 - Classe R , , ,654 La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio. 15

16 Stato patrimoniale (continua) UBI SICAV - Protezione e Crescita 2017 UBI SICAV - Cedola Certa UBI SICAV - Focus Italia UBI SICAV - Cedola Mercati Emergenti Note EUR EUR EUR EUR ATTIVITÀ Investimenti in titoli al valore di mercato (2) , , , ,92 Opzioni (acquistate) al valore di mercato (2)(11) Disponibilità liquide presso banche e crediti verso intermediari (2) , , , ,43 Crediti per vendita di investimenti ,95 Crediti per sottoscrizioni Crediti per interessi e dividendi , , , ,59 Interessi attivi su contratti per differenza Crediti per interessi su swaption , Spese di costituzione capitalizzate (2) , , ,69 Crediti sull acquisto di valute Utili netti non realizzati su contratti di cambio a termine (10)(2) Valore di mercato delle swaption (13)(2) , Utili netti non realizzati su contratti future (8)(2) Utili netti non realizzati su contratti per differenza (12)(2) Utili netti non realizzati su swap (14)(2) Altre attività ,56 TOTALE ATTIVITÀ , , , ,14 PASSIVITÀ Scoperti bancari e debiti verso intermediari ,87 Debiti per acquisto di investimenti Debiti per rimborsi , , ,53 Perdite nette non realizzate su contratti di cambio a termine (10)(2) ,54 Perdite nette non realizzate su contratti future (8)(2) , Perdite nette non realizzate su contratti per differenza (12)(2) Perdite nette non realizzate su swap (14)(2) Debiti per commissioni di gestione e distribuzione (3) , , , ,01 Crediti per commissioni legate al rendimento (4) Imposta sulle plusvalenze da investimenti non realizzate (2) Debiti per imposte e spese , , , ,73 Debiti per interessi su contratti per differenza (2) Debiti sulla vendita di valute Altre passività TOTALE PASSIVITÀ , , , ,68 TOTALE PATRIMONIO NETTO , , , ,46 Valore patrimoniale netto per azione Classe A Classe B Classe C Classe D Classe I Classe R 6,722 5,291 6,109 3,686 Numero di azioni in circolazione Classe A Classe B Classe C Classe D Classe I Classe R , , , , La nota integrativa allegata costituisce parte integrante del presente bilancio.

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