Studio di fattibilità per la realizzazione di un Sistema Informativo Regionale Integrato del Piemonte

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1 Studio di fattibilità per la realizzazione di un Sistema Informativo Regionale Integrato del Piemonte

2 Lo studio di fattibilità per la realizzazione di un sistema informativo regionale integrato è stato elaborato grazie al contributo della Regione Piemonte, che ha incaricato la Città di Torino a coordinare l'attività. I lavori sono stati realizzati dalla Cooperativa Eta Beta in collaborazione con il Coordinamento Regionale Informagiovani del Piemonte. Il gruppo di ricerca è costituito da: G. Brondello G. D Ursi R. D Ursi L. Giordano M. Testi. Per le attività relative al reperimento dei dati in rete: G. Brondello (web) G. D Ursi - T. Nesci E. Rizzo. Per lo sviluppo della banca dati: M. Testi A. Del Galdo. Per la produzione delle mappe: E. Rizzo. Gennaio 2

3 INDICE Premessa... 3 Capitolo GLI INFORMAGIOVANI. Introduzione La strategia di sviluppo La mappa attuale Il questionario L approfondimento dei dati Le interviste agli operatori Giovani profili Capitolo 2 L'ANALISI DEL CONTESTO REGIONALE: UNA FOTOGRAFIA ATTRAVERSO I DATI 2. La popolazione giovanile: quanti sono i giovani in Piemonte? La scuola La Formazione Professionale L università La mobilità degli studenti universitari piemontesi Le biblioteche Il lavoro Il tempo libero Capitolo 3 LE AGGREGAZIONI GIOVANILI NEI SOCIAL NETWORK AL TEMPO DEL WEB Introduzione Il quadro generale... 8 Capitolo 4 LO SVILUPPO DELLA BANCA DATI 4. La Banca Dati: deposito condiviso di conoscenza Dal passato al presente La metodologia di sviluppo: prototipi, test, feedback e documentazione Le caratteristiche dell applicazione Il sito del Coordinamento Regionale Il Sistema Informativo Giovanile dell Emilia-Romagna... 23

4 Capitolo 5 LO STUDIO DI FATTIBILITA' DEL SISTEMA INFORMATIVO REGIONALE 5. Introduzione Verso il Sistema Informativo Regionale Descrizione delle attività nel breve, medio e lungo periodo Breve periodo Medio periodo Lungo periodo Descrizione del flusso relativo al processo di erogazione del servizio Strumenti di monitoraggio Elementi innovativi Bibliografia Allegati Allegato - Sedi Informagiovani Allegato 2 - Questionario Allegato 2b - Approfondimento dei dati Allegato 3 - Scuole secondarie di primo e secondo grado Allegato 4 - Agenzie formative Allegato 5 - Sedi e facoltà universitarie Allegato 6 - Residenze universitarie Allegato 7 - Associazioni studentesche Allegato 8 - Biblioteche comunali Allegato 9 - Lavoro_i principali sportelli Allegato - Società sportive Allegato - Gruppi scout Allegato 2 - Oratori Allegato 3 - Associazioni e aggregazioni del territorio Allegato 4 - Social network e web 2. Allegato 5 - Definizione banca dati 2

5 Premessa Descrivere un Sistema Informativo Regionale dedicato ai giovani, significa indagare la presenza, le abitudini, i percorsi scolastici, quelli lavorativi, le opportunità aggregative e le modalità di comunicazione proprie di questa fascia di popolazione. E un analisi che, tenendo conto delle differenti caratteristiche culturali, geografiche e sociali presenti nelle otto province piemontesi, permette di descrivere le azioni necessarie a migliorare, implementare, ottimizzare quanto già presente e, di pari passo, sottolinea i bisogni e gli scenari utili per fare dei giovani, oltre che i fruitori, i protagonisti del Sistema stesso. Il presente lavoro di ricerca, si struttura in cinque capitoli per ognuno dei quali si evidenzierà, in questa premessa, il significato di ricerca assunto e gli obiettivi individuati. Nel primo capitolo, denominato Gli Informagiovani, è stato utile riprendere la storia degli IG dalle sue origini, avvenuta lo ricordiamo, in Italia nel 982 e precisamente a Torino, evidenziando l evoluzione organizzativa e strategica maturata dal servizio nel corso degli anni successivi, fino ad arrivare a oggi, nel 2. Gli IG sono passati da una prima identità di servizio pubblico di informazione e di primo orientamento per i giovani di età 4-29 anni, fino a divenire oggi dei veri e propri snodi cruciali di politica attiva verso i giovani e i territori di riferimento. Snodi, capaci di interagire direttamente nei piani di attuazione delle politiche giovanili nel territorio regionale. La finalità di questa analisi è stata quella di voler rilevare e valorizzare le competenze professionali maturate nel corso del tempo dagli IG, non dimenticando mai la funzione informativa che si è arricchita negli anni, connettendosi sempre di più non solo ai tanti e diversi giovani ma anche ai diversi territori di riferimento e alle opportunità presenti in essi. Sempre in questo primo capitolo dedicato agli IG, si è voluto indagare il punto di vista degli operatori rispetto al mondo giovanile, rilevando direttamente la visione tecnica e professionale relativa ai bisogni espressi dai giovani e alle criticità riscontrate nei territori. Per tale ragione è presente il paragrafo I questionari, che ha visto l invio (a otto membri del Comitato tecnico scientifico del Coordinamento Regionale Informagiovani del Piemonte e a quattordici IG) di un questionario aperto, con l obiettivo di far emergere gli argomenti da approfondire nel corso delle successive indagini dedicate agli operatori e ai giovani, illustrate nei paragrafi Le interviste agli operatori e Giovani profili. Questi paragrafi documentano gli incontri e la relazione con i tecnici (sia operatori IG sia operatori del privato sociale), che lavorano direttamente con i giovani nei diversi territori, e quelli con i giovani, unitamente all analisi dei loro bisogni. Il dato più significativo di questi paragrafi evidenzia come entrambe le parti, quella tecnica operativa e quella giovanile, richiedano una stessa attenzione che sinteticamente si rifà, da una parte ad avere maggiore cura alla qualità del lavoro che si svolge, ponendo attenzione anche al contesto in cui si opera, e dall altra, In seguito si utilizza la sigla IG. 3

6 Premessa alla richiesta di voler divenire non solo fruitori di servizi informativi ma anche direttamente produttori di sistemi di comunicazione e di informazione, rivolti ai propri pari e collegati con i territori di appartenenza. Il secondo capitolo, denominato L analisi del contesto regionale: una fotografia attraverso i dati, ha seguito l obiettivo di analizzare attraverso una vera e propria mappatura del territorio le caratteristiche della regione, fornendo riferimenti puntuali rispetto alle opportunità presenti per i giovani e anche alla diversa distribuzione degli stessi nelle otto province. In questo capitolo, i paragrafi denominati La popolazione giovanile: quanti sono i giovani in Piemonte?, La scuola, La Formazione Professionale, L università, intendono esaminare ciò che effettivamente nel 2 è presente per i giovani nella regione Piemonte e l uso che gli stessi attivano su tali opportunità in riferimento ovviamente ai bisogni, agli interessi e anche alle caratteristiche di residenza nel territorio. I successivi paragrafi denominati Il lavoro e Il tempo libero intendono restituire una fotografia dell attuale situazione in Piemonte, indicando i dati più significativi in fatto di attivazione del mercato del lavoro e di opportunità territoriali aggregative presenti. Il terzo capitolo, Le aggregazioni giovanili nei Social Network al tempo del Web 2., al contrario, esamina i bisogni di aggregazione che i giovani esprimo attraverso l utilizzo di internet sottolineando, allo stesso tempo, come questi strumenti non sostituiscano il bisogno di incontro con i pari, che i giovani continuano a richiedere. Il quarto capitolo, denominato Lo sviluppo della Banca Dati, ha preso in considerazione alcuni punti imprescindibili per il lavoro di sviluppo, che si rifanno alla scelta operativa verso servizi on-line, alla scelta della piattaforma CMS come luogo di elezione per l elaborazione documentale e per la creazione di flussi eventualmente multi-canale e multidirezionali e infine, all occasione di rivedere il sistema di navigazione e di accesso alle informazioni. L analisi di tutto il materiale rilevato si è concretizzata nello sviluppo del quinto capitolo denominato Lo studio di fattibilità del Sistema Informativo Regionale. Si tratta di un progetto articolato che intende rispondere direttamente ai bisogni dei giovani e alle esigenze professionali degli operatori IG rilevate nello studio, non dimenticando la contestualizzazione del territorio regionale, valorizzandone i punti forti presenti e fornendo delle risposte operative alle criticità riscontrate. In sintesi, le finalità che la progettazione dell intero Sistema Informativo Regionale persegue si riferiscono ai seguenti punti: miglioramento dei sistemi di accesso e di diffusione dell informazione in modo capillare ed egualitario per tutti i giovani della regione Piemonte, indipendentemente dalla collocazione geografica; restituzione di informazioni di qualità, al fine di arricchire il patrimonio di conoscenza dei singoli individui; promozione della cittadinanza attiva, realizzata concretamente attraverso la creazione di redazioni dei giovani; miglioramento delle competenze tecniche e relazionali degli operatori IG attraverso il continuo confronto operativo e strategico con i referenti territoriali e con i giovani. 4

7 Premessa In conclusione, è utile rilevare che la progettazione del SIR (Sistema Informativo Regionale), proposto dal presente lavoro di ricerca, segue un modello e un metodo di lavoro improntati all empowerment sociale, nell accezione di vero e proprio processo operativo intenzionale e continuo, centrato sulla comunità locale, le sue risorse e quindi sulla relazione con il contesto nel quale è inserito. Questo metodo persegue l obiettivo realistico di valorizzare ciò che è presente e attivo nell intero territorio regionale, al fine di promuovere azioni operative riconosciute valide non solo da parte dei tecnici e dagli amministratori locali ma anche dalla popolazione del territorio e quindi dai giovani, i diretti promotori di buone prassi educative e progettuali. 5

8 Capitolo GLI INFORMAGIOVANI. Introduzione Gli Informagiovani sono nati con il mandato di essere i soggetti specifici che presidiano la funzione informativa per i giovani, garantendo loro un importante diritto di cittadinanza di base, che si sviluppa attraverso le opportunità di conoscenza. Nel corso degli anni gli IG, arricchendosi di una strategia di lavoro più articolata, hanno assunto sempre più funzioni legate alle politiche giovanili e ruoli cruciali di snodo tra il territorio e i giovani, tra le politiche attive di intervento per i giovani e i bisogni degli stessi. La storia degli Informagiovani inizia in Italia nel 982 e precisamente la loro origine nel nostro paese è tutta torinese. Il primo IG nasce a Torino proprio in quell anno. Successivamente sono seguiti gli IG di Milano, nel 983, e di Forlì nel 984. E opportuno puntualizzare però che la loro storia risale alla seconda metà degli anni Sessanta, quando questi servizi hanno iniziato a svilupparsi in Europa, precisamente in Francia e Belgio. Il modello di riferimento per gli IG italiani è stato quindi il CIDJ - Centre d Information et de Documentation Jeunesse di Parigi, cresciuto in un contesto di tutela nazionale e locale molto forte, diversamente da quanto è avvenuto in Italia, dove gli IG sono sempre stati avviati in virtù di condizioni amministrative locali particolarmente sensibili in fatto di politiche giovanili. Gli Informagiovani nascono come servizi pubblici d informazione e di primo orientamento per i giovani dai 4 ai 29 anni, anche se oggi rispondono a una fascia d età decisamente più ampia. I temi trattati riguardano: la formazione, il lavoro, la salute, il tempo libero, lo sport, la cultura e i viaggi. Il loro punto forte risiede proprio nel fatto di essere un servizio che risponde alle esigenze di un target specifico e allo stesso tempo è capace di rispondere alle diverse domande di quel target. A livello nazionale gli IG sono cresciuti molto ma a macchia di leopardo. Oggi in Italia sono presenti circa.2 IG e in Piemonte quelli attivi sono 67. Gli Informagiovani in Piemonte si distinguono in Centri Informagiovani veri e propri, che coincidono con un reale servizio di contatto e relazione con il pubblico, e quindi con la presenza di un font-office e di un back-office, e in Punti Informativi, che sono ospitati all interno di strutture pubbliche definite (CPI, biblioteche comunali,...). L informazione disponibile presso gli IG risponde a veri e propri criteri di qualità definiti in un Decalogo del 986, arricchito con le indicazioni della Carta europea dell informazione per la gioventù, adottata a Bratislava nel 24, che recepisce le indicazioni e le tendenze evidenziate nel Libro Bianco sulla Gioventù. 6

9 Gli Informagiovani.2 La strategia di sviluppo L area di sviluppo della complessa realtà degli IG si è concentrata sempre più sulla necessità di costruire strategie differenziate di informazione per e con i giovani. Molte sono state e continuano a essere le modalità e gli strumenti dell informazione pubblica, che deve avere la capacità di contestualizzare i bisogni dei giovani secondo le caratteristiche dei territori nella regione Piemonte. Infatti, se non c è una valutazione adeguata si rischia di investire senza però essere in grado di raggiungere i risultati attesi dai giovani del territorio. La regione Piemonte ha una rete interessante di informazione per i giovani, però ci sono alcune aree dove non è presente uno sviluppo capillare di percorsi informativi. Queste differenze erano già state segnalate nella ricerca Molte gioventù nuovi Informagiovani, dove si indicava la strada di lavoro su cui si sarebbero dovute creare le condizioni per avviare nuovi percorsi progettuali in quei territori sprovvisti. Resta comunque di fondamentale importanza il sostegno e la competenza informativa degli operatori, chiamati sempre più a svolgere un ruolo di orientatori nell analisi dei bisogni espressi dai giovani. Nella ricerca Molte gioventù nuovi Informagiovani si individuavano tre prospettive utili per creare lo sviluppo degli IG:. l IG come snodo dell informazione sul territorio; 2. l informazione diffusa nei luoghi di socializzazione formali; 3. l informazione diffusa nei luoghi di socializzazione informali. Per il primo punto, il presente lavoro di ricerca ha rivolto l attenzione a indagare il territorio, le sue opportunità e criticità e quindi anche i bisogni dei giovani e degli operatori. Ne emerge l importanza che gli IG abbiano risorse tali per poter costruire rete e relazioni con gli altri soggetti presenti sul territorio, per meglio rispondere ai bisogni informativi della popolazione giovanile. Solo così gli IG possono assumere il ruolo di riferimento per quanto riguarda l informazione per i giovani. Il secondo punto, mirava a individuare contesti nei quali fosse possibile ed efficace realizzare tale spazio informativo anche nei luoghi sprovvisti di IG ma con realtà organizzative capaci di assolvere tale compito. Per questa ragione, nello studio attuale si è voluta verificare la possibilità di attivare una funzione informativa in luoghi di aggregazione e socializzazione quali oratori, biblioteche, scuole, facendo attenzione a che tali presidi, come indicato nella precedente ricerca, diventino dei riferimenti a territori più ampi. In questi contesti gli operatori IG diventeranno dei veri e propri facilitatori che metteranno le proprie conoscenze e competenze in ambito informativo a disposizione di altre figure professionali quali educatori, insegnanti, istruttori sportivi, animatori, che sono in relazione con i gruppi giovanili. Questi figure attiveranno così il processo della mediazione informativa. La costruzione di una rete sociale di secondo livello che, potremmo dire, è il nuovo mandato che viene affidato agli operatori IG con il Sistema Informativo Regionale, ha un valore decisivo e determinante per poter incidere nelle politiche giovanili dei territori di appartenenza. Gli operatori diverrebbero così dei veri e propri attivatori di processi culturali e organizzativi, attuati nei contesti territoriali di riferimento. Nel terzo punto, nella ricerca Molte gioventù nuovi Informagiovani, si indicava di rivolgere l attenzione verso quelle aree che non possono comprendere né un IG né altri servizi in grado di accogliere 7

10 Gli Informagiovani uno spazio informativo. In questo caso, si sottolineava come fosse utile poter coinvolgere alcuni soggetti informali del territorio, come educatori, giovani o adulti in particolari luoghi di incontro. In riferimento a tale indicazione lo studio attuale del SIR ha voluto progettare un sistema di raccordo tra le figure professionali coinvolte nella funzione di diffusione dell informazione verso i giovani e i territori. Si sono progettate delle redazioni operatori e delle redazioni giovani, al fine di valorizzare e stimolare i territori e i soggetti di riferimento. Il principio di base degli Informagiovani, nello svolgere attivamente la propria funzione informativa, è diventato sempre più quello di essere lo snodo privilegiato per la diffusione delle informazioni e per la costruzione di relazioni sia con i tanti e differenti giovani presenti nei territori, sia con le opportunità territoriali particolarmente importanti per lo sviluppo dei giovani, come le scuole, le associazioni, le università, i CPI, le società sportive. Questo, per meglio incontrare la popolazione di riferimento degli IG e la loro pluralità e per saper rispondere a una sempre più differente gamma di bisogni e di interessi che caratterizzano l evoluzione dei giovani e il loro modo di esprimersi. E importante sottolineare come la funzione degli IG sia nel tempo mutata e abbia dovuto tener conto del contesto giovanile anch esso modificato. Gli operatori sono stati chiamati, nel corso degli anni, ad acquisire competenze professionali via via di tipo orientativo, a divenire, soprattutto nei piccoli centri abitati, operatori di ascolto e di osservazione del mondo giovanile. Si è dovuto orientare l ascolto su differenti necessità una fra tutte, quella di non dimenticare di creare relazione e scambio attivo con i diretti beneficiari. Unitamente a questa evoluzione in termini professionali, gli operatori IG, sono chiamati continuamente a garantire il principio basilare di accesso a un informazione pluralistica e completa, considerato diritto fondamentale di cittadinanza, per una crescita critica e consapevole. E per tale ragione che i Centri Informagiovani sono oggi snodi cruciali di contatto e di attivazione di scambio con i giovani e con il loro territorio di riferimento, passando operativamente da una visione locale a una visione di sistema, al fine realistico di sviluppare potenzialità presenti nel territorio piemontese in fatto di servizi e opportunità per i giovani e creare una connessione contestualizzata alle diversità dei tanti giovani e delle caratteristiche territoriali di riferimento. 8

11 Gli Informagiovani.3 La mappa attuale Le due mappe che concludono questo paragrafo, evidenziano in maniera veloce, intuitiva e visiva, i luoghi in cui più si concentra la presenza degli IG. In particolare l allegato indica in modo analitico e attuale, provincia per provincia, la copertura e i vuoti degli IG. ALESSANDRIA I punti rivolti ai giovani nell intera provincia sono 7, di cui uno vede le sue attività momentaneamente sospese ed è quello di Valenza Po. Due punti si trovano nel territorio del comune di Alessandria e sono ben pubblicizzati (il primo con sito proprio e il secondo con una pagina nel sito del Comune ma con propria e visibilità dal punto di vista del web). I rimanenti quattro punti sono collocati in altrettanti comuni (Casale Monferrato, Novi Ligure, Ovada, Rivalta Bormida). Il Punto giovani di Novi Ligure e l IG di Ovada sono gestiti dalla cooperativa Azimut e le informazioni relative sono presenti sul sito della Cooperativa e sul sito del Comune di Novi Ligure (nella sezione dei Servizi sociali). Anche il Comune di Ovada ha una pagina interna che indica i servizi offerti ai giovani. Ultimo punto informativo è quello di Casale Monferrato, inserito nella caratteristica cornice del Castello del Monferrato, che eroga informazioni anche dal punto di vista del turismo e del lavoro. L IG di Rivalta Bormida ha sede presso la biblioteca civica. ASTI Le 2 realtà informative della provincia di Asti sono situate una nella città di Asti, ed è quella momentaneamente sospesa, mentre la seconda realtà è attivata presso l URP del Comune di Nizza Monferrato. La pagina web di questa realtà è una pagina interna del sito del Comune. Questi dati evidenziano come una provincia intera dal punto di vista degli sportelli IG sia piuttosto sguarnita. BIELLA Ha 2 IG, uno nel comune di Biella e il secondo in quello di Cossato, entrambi hanno un sito web proprio e una buona visibilità. CUNEO Nella provincia di Cuneo gli IG sono 6, di cui 4 sono momentaneamente non attivi (Borgo San Dalmazzo, Cherasco, Fossano e Garessio). Fossano, che è uno di questi, aggiorna una bacheca presso la biblioteca comunale. I rimanenti dodici sportelli indicati sempre nell allegato, denominato Sedi Informagiovani, sono in altrettanti comuni (Alba, Bra, Busca, Caraglio, Ceva, Cortemilia, Cuneo, Dronero, Mondovì, Racconigi, Saluzzo e Savigliano), nella maggior parte dei casi hanno pagine interne nei rispettivi siti istituzionali dei comuni in cui hanno sede. Hanno un sito proprio gli sportelli di Saluzzo, Dronero, Busca e Caraglio. NOVARA Nella provincia di Novara gli sportelli sono 8, di cui uno non attivo (nel comune di Cerano). Uno sportello ha sede presso il comune di Novara e dispone di proprie pagine web all interno del sito del Comune, così come gli altri cinque sportelli, che si collocano all interno di altrettanti comuni. Le particolarità riguardano lo sportello di Trecate, che è convenzionato con i comuni di Cerano, Sozzago, Terdobbiate e Borgolavezzaro. Inoltre lo sportello di Grignasco è presso la biblioteca comunale mentre Borgomanero e Varallo Pombia sono autonomi. 9

12 Gli Informagiovani TORINO In questa provincia gli IG sono 34, di cui due con le attività momentaneamente sospese (Avigliana e Sant Ambrogio di Torino). L IG di Torino ha numerose pagine web proprie nel sito del Comune ed è sede della segreteria del Coordinamento Regionale degli Informagiovani del Piemonte. I restanti trentuno sportelli informativi indicati nell allegato sono distribuiti in altrettanti comuni (Alpignano, Borgaro Torinese, Brandizzo, Candiolo, Carmagnola, Caselle Torinese, Chieri, Chivasso, Collegno, Ciriè, Cuorgnè, Grugliasco, Ivrea, Leinì, Mappano, Moncalieri, Nichelino, None, Perosa Argentina, Pinerolo, Rivalta di Torino, Rivarolo Canavese, Rivoli, San Maurizio Canavese, San Mauro Torinese, Settimo Torinese, Strambino, Trofarello, Venaria Reale, Vinovo e Volpiano). La loro visibilità, per quel che riguarda il web, è spesso affidata ai siti dei comuni di appartenenza, tranne nei casi di Ciriè, Grugliasco, Nichelino, Rivalta, Chieri e Rivoli, che hanno siti propri. VCO In questo territorio gli IG sono 3, presenti nei comuni di Domodossola, Omegna e Verbania. Tutti hanno pagine interne al sito del comune di appartenenza e l IG di Omegna ha anche un sito proprio. VERCELLI In questa provincia sono presenti 5 IG, di cui uno momentaneamente non attivo (a Trino Vercellese). L IG con un sito proprio è quello di Vercelli, mentre dei restanti tre (Borgosesia, Gattinara e Varallo) soltanto due hanno pagine web interne a quelle del comune di appartenenza. L esito della mappatura permette di sviluppare una progettualità che risponde alle esigenze e alle carenze espresse nei singoli territori. Di seguito vengono evidenziate alcune aree particolarmente scoperte: la situazione di assenza di sportelli informativi nella zona che parte da Avigliana e prosegue nell Alta e nella Bassa Val di Susa, oltre che nella Val Sangone; la temporanea chiusura dell Informagiovani di Asti, la cui assenza crea una situazione di disagio in tutto il territorio, solo parzialmente coperto dagli altri sportelli informativi. Questi ultimi, però, sono principalmente orientati a fornire un informazione puntuale su singoli argomenti (es. Agenzie Formative, CPI, associazioni datoriali,...); l offerta non omogenea dell alessandrino che, diminuisce rispetto al capoluogo, nell Ovadese e a Novi Ligure; la riduzione di una ricchezza espressa da una provincia, come quella di Cuneo, dovuta ai tagli di bilancio e alla chiusura di alcune realtà che consentivano la diffusione delle informazioni in un area con un estensione territoriale significativa; la situazione di difficoltà espressa dagli operatori del VCO e del novarese, tradotta in un grandissimo lavoro di front-office, pur con mezzi talvolta ridotti, che erode progressivamente la qualità del tempo da dedicare al back office.

13 Gli Informagiovani MAPPA - Distribuzione delle sedi Informagiovani (vedi allegato )

14 Gli Informagiovani MAPPA 2 - Concentrazione territoriale delle sedi Informagiovani 2

15 Gli Informagiovani.4 Il questionario Come scritto in premessa, l invio dei questionari (vedi allegato 2) è stata una delle prime azioni svolte, con l obiettivo di far emergere gli argomenti da approfondire e per avere un quadro complessivo, il più puntuale e aggiornato possibile, per realizzare un back-office efficace, efficiente e integrato con territorio, società, destinatari e attori delle politiche giovanili. Sono stati inviati 4 questionari a IG e punti informativi. Le realtà in cui il servizio era momentaneamente sospeso oppure chiuso sono risultate 9; i questionari che ci sono tornati compilati sono stati 44; le realtà che non ci hanno risposto sono state 5. Quest ultimo dato è parzialmente dovuto al poco tempo lasciato per la compilazione, al periodo e alla scarsità di tempo da dedicare a questo tipo di attività che alcune realtà hanno a disposizione. I principali punti di approfondimento riguardano la rete territoriale e le caratteristiche relative ai giovani che frequentano le strutture, punti indagati in maniera più attenta attraverso le interviste effettuate successivamente. Le strutture che più facilmente costruiscono sinergie con gli Informagiovani sono le scuole, le realtà formative e le associazioni giovanili. I punti della rete con i quali si auspicano maggiori rapporti sono le Camere di Commercio, le Associazioni datoriali e i centri commerciali, che risultano essere un luogo dove i giovani si incontrano e trascorrono parte del loro tempo. La produzione delle informazioni avviene: utilizzando i siti internet di altri enti pubblici (spesso quello dell IG di Torino); attraverso la collaborazione con associazioni, CPI, ; tramite il rapporto diretto con enti di formazione e scuole, agenzie interinali e altri. Oltre il 5% degli Informagiovani che ci hanno risposto, produce informazioni che condivide con altri soggetti della rete, ad esempio con i CPI, con URP o con altri IG appartenenti a comuni con i quali c è uno scambio progettuale relativo al PLG (Piano Locale Giovani). La diffusione delle informazioni avviene attraverso modalità tradizionali quali il contatto diretto, l affissione di materiale cartaceo, la pubblicazione di materiale promozionale. Si continua poi con la presenza di proprie pagine web, l apertura di profili su social network quali Facebook (FB), la collaborazione con radio e TV locali. I giovani che frequentano l IG sono soprattutto quelli che vivono nel territorio in cui è presente lo sportello e sono per lo più disoccupati o studenti. Gli occupati sono presenti con numeri meno significativi. Per lo sviluppo futuro gli operatori dell IG pensano soprattutto a un ottimizzazione del back-office e a un back-office virtuale, che aiuti in un quotidiano fatto di risorse che diventano sempre più scarse. Si punta anche a potenziare i contatti con i centri di aggregazione giovanile. Le criticità da evidenziare, oltre alle scarse risorse, sono costituite dai supporti tecnologici obsoleti, dalla difficoltà di accesso alle nuove tecnologie, che pure sono fondamentali per attività come quella informativa, e dalla difficoltà ad avere spazi adeguati ben identificabili, dove i giovani si possano incontrare. 3

16 Gli Informagiovani La lettura dei questionari evidenzia anche il dato relativo all aumento dell età di coloro che usufruiscono del servizio. I bisogni espressi vanno dal lavoro alla formazione, dal tempo libero e cultura alle vacanze. Gli operatori sottolineano che, oltre a fornire informazioni corrette, l attività è rivolta all approfondimento dell informazione per coloro che la sanno reperire autonomamente ma che si rivolgono allo sportello proprio per avvalersi dell operatore o per richieste di maggiore complessità. Per coloro che non sono in grado di reperire le informazioni in modo autonomo, il lavoro da fare è di tipo orientativo, di accompagnamento alla ricerca di informazione, risorse e servizi. Come abbiamo evidenziato nelle righe precedenti, una criticità è anche quella degli spazi, della visibilità degli IG, della loro identificazione e della loro pubblicizzazione. Concludiamo questo breve paragrafo ricordando le diverse voci degli operatori che segnalano con forza la richiesta da parte dei ragazzi di spazi di aggregazione dove ritrovarsi spontaneamente per costruire relazioni significative, un po come avviene ed è stato sottolineato nel capitolo sul web 2. con i social network. 4

17 Gli Informagiovani.5 L approfondimento dei dati Al primo questionario inviato è seguito un approfondimento (vedi allegato 2b) volto a rilevare la realtà di erogazione del servizio. Pertanto sono state poste nuove domande a 8 Informagiovani, il ritorno conferma che di questi undici momentaneamente non erogano il servizio. Di seguito una tabella con gli IG non attivi DENOMINAZIONE INDIRIZZO COMUNE PROV Informagiovani Tortona AL Informagiovani - URP Comune di Valenza Po Piazza XXXI Martiri Valenza Po AL Pig - Punto Informa Giovani Comune di Asti Via Goltieri 3 c/o Centro Giovani Asti AT Punto Informagiovani Comune di Cherasco Cherasco CN Informagiovani Valsusa Piazza del Popolo 2 Avigliana TO Punto Informagiovani Punto info@valle Condove TO Punto Informagiovani Punto info@valle Punto Informagiovani Comune di Sant'Ambrogio di Torino Informagiovani Comune di Strambino Piazza Cinque Martiri c/o Posto Prestito Libri ( piano Municipio) Piazza San Giovanni 5 c/o Biblioteca Comunale San Giorio di Susa Sant'Ambrogio di Torino TO TO Piazza Municipio c/o Uffici Comunali Strambino TO Informagiovani Comune di Trino Provincia di Vercelli Corso Italia 53 Trino VC Informagiovani Comune di Fossano Castello Principi d'acaia piazza Castello c/o Biblioteca Civica Fossano CN Relativamente agli sportelli momentaneamente non attivi segnaliamo la particolare condizione di: Asti, Cherasco, Tortona e Fossano. Il Comune di Asti, ha un operatore che dedica una parte del suo tempo al back office,.mentre a Tortona è attivo da tempo un Centro giovani e in futuro sarà avviato l Informagiovani, in realtà già in questo momento vengono erogati servizi legati al lavoro in sinergia con il CPI. Per quel che riguarda il Comune di Cherasco sono in corso lavori di ristrutturazione dei locali che dovranno in futuro accogliere la sede dell Informagiovani. Infine a Fossano viene aggiornata una bacheca presente all interno della biblioteca civica. Lo schema fotografa la situazione relativa a dicembre 2, la situazione è in continuo cambiamento difatti i primi mesi del 2 hanno visto l apertura di tre sedi: Valenza, Strambino e Sant Ambrogio di Torino, che erano definite come momentaneamente non attive nell anno precedente. Per quel che riguarda gli sportelli attivi, tutti e settanta hanno risposto o al questionario o alla successiva telefonata di approfondimento. Il primo punto di questa analisi è relativo allo spazio inteso come luogo fisico nel quale è ubicato l IG e dalle risposte ricevute emerge come di queste 7 realtà 45 hanno spazi dedicati, mentre 25 condividono 5

18 Gli Informagiovani lo spazio con altre strutture. Per quel che riguarda la condivisione dello spazio si rileva che in undici casi gli IG sono ospitati all interno di una biblioteca, in due casi sono collocati all interno dei CPI, in altri due casi la condivisione dello spazio è con l URP, mentre gli altri sono collocati in strutture diverse. Ci siamo poi interrogati su quanti locali fossero a disposizione di questi sportelli e, analizzando il dato aggregato, ovvero strutture che hanno spazi riservati e strutture che condividono il loro spazio, rileviamo che la maggior parte degli Informagiovani è collocata in una sola stanza, risultando 38 le realtà che indicano questo dato; seguite da 5 IG che segnalano di avere a disposizione due locali, 7 IG hanno a disposizione tre locali e altrettanti possono usufruire di una stanza in più ovvero hanno quattro locali a disposizione, infine 3 IG hanno a disposizione 5 locali; questi ultimi fanno parte del gruppo che ha spazi dedicati. Dal punto di vista del personale impegnato per il buon funzionamento degli Informagiovani osserviamo come in 4 sportelli venga messo a disposizione personale pubblico, supportato in 4 realtà anche da personale proveniente da strutture esterne private, mentre nei restanti 3 sportelli il personale proviene principalmente dal privato sociale o da strutture esterne private. Un ulteriore punto di approfondimento è costituito dal monte ore dedicato alle attività di sportello sia quelle a diretto contatto con il pubblico sia quelle necessarie per reperire le informazioni e rispondere alle richieste. Le risposte ottenute sono sintetizzate nei due grafici successivi: il primo rappresenta le ore dedicate al front dai singoli sportelli IG, mentre il secondo rappresenta le ore utilizzate per le attività di back office. Tempo dedicato al front-office fino a ore tra e 2 ore tra 2 e 4 ore tra 4 e 6 ore 26 ore Come si evince chiaramente dal grafico la maggior parte di sportelli IG svolge attività di front office per meno di 2 ore settimanali e gli sportelli attivi nel front office per oltre 2 ore settimanali sono quattordici. Il grafico non illustra situazioni particolari quali quelle di due sportelli: uno che eroga 5 ore al mese (Sportello lavoro-giovani-immigrazione, Comune di Sozzago e Comune di Trecate) e un altro in cui l operatore è presente secondo le necessità (Informagiovani Comune di Rivarolo Canavese in cui l operatore dell Agenzia CIAC Formazione, a seconda delle necessità l agenzia fornisce flessibilità nell orario per colloqui su appuntamento), mentre nel caso dell Informagiovani Sportello Comune di Brandizzo non si riesce a quantificare il tempo impegnato per l Informagiovani perché l operatore è impegnato anche in biblioteca, gli orari di apertura coincidono. Di seguito un grafico che illustra le ore dedicate al back office. 6

19 Gli Informagiovani Tempo dedicato al back office fino a ore tra e 2 ore 7 tra 2 e 4 ore tra 4 e 6 ore 5 ore Come è illustrato dal grafico per le attività di back le ore diminuiscono, tanto che alcune realtà non sono comprese dalla rappresentazione grafica che definisce le ore, poiché in quattro non hanno espresso le ore di back (e sono gli Ig presenti nei comuni di Sozzago, Casellette, Rivarolo Canavese e Borgosesia) mentre in un caso si esplicita che tutto viene svolto nelle ore di attività a contatto con il pubblico (sportello IG del Comune di Vinovo); in due casi il back office si svolge presso un altro sportello (gli sportelli di Borgolavezzaro e Cerano lavorano in stretta sinergia con Trecate che si occupa di svolgere le attività di back office per tutti); infine come esplicitato in precedenza l operatore dell IG di Brandizzo essendo anche il bibliotecario non è in grado di definire il tempo dedicato ad ogni singola azione. Il monte ore esplicitato non è quello complessivo erogato dai singoli sportelli perché in taluni casi ci sono presenze di raccordo, o soggetti che erogano servizi specifici (es. attività di coordinamento, attività di supporto psicologico, di animazione, ecc) e questo costituisce un monte ore aggiuntivo. Facendo una ricerca relativa alla possibilità di reperire le informazioni relative all orario di apertura attraverso il web, delle settanta sedi attive solo due non indicano in rete gli orari di apertura (Casellette e Cuorgnè). Considerando le ore complessive di apertura (895 ore settimanali) il 54% si svolge nel pomeriggio e il 46% di mattina. Per quel che riguarda la fascia giornaliera di apertura 7 IG hanno un orario solo pomeridiano, mentre 5 sportelli svolgono le loro attività di mattina. Le restanti sedi hanno un orario di apertura che comprende sia la mattina che il pomeriggio. Gli IG di Torino, Ciriè e Verbania garantiscono l apertura per 6 giorni su sette; diciotto IG garantiscono l apertura al pubblico per 5 giorni (sono: il Punto giovani di Novi Ligure; gli IG di: Alessandria, Nizza Monferrato, Biella, Alba, Borgo S. Dalmazzo, Cuneo, Mondovì; Racconigi, Borgomanero, Novara, Borgaro, Chivasso, Collegno, Grugliasco, S. Mauro, Domodossola e Borgosesia). In 4 realtà viene effettuata un apertura di sabato (sono: il Punto giovani di Novi Ligure, gli IG di: Serravalle Scrivia, Alba, Garessio, Racconigi, Saluzzo, Varallo Pombia, Caselle Torinese, Ciriè, Torino, Omegna, Verbania, Gattinara e Borgosesia); Ultimo dato rilevato riguarda la strumentazione tecnica a disposizione degli operatori poiché nel precedente questionario gli operatori stessi segnalavano come criticità l utilizzo di scarsa e obsoleta strumentazione. Nella lettura dei dati si tenga conto che nelle realtà più piccole spesso il computer a disposizione dell operatore è l unica strumentazione presente mentre nelle realtà più grandi potrebbero esserci altre postazioni dedicate agli utenti del servizio 7

20 Gli Informagiovani Quindi dal punto di vista della strumentazione in 35 realtà è presente un solo computer mentre in diciassette Informagiovani ve ne sono due. Nove sportelli destinano agli operatori tre computer mentre ad avere quattro postazioni sono quattro Informagiovani. Proseguendo in questa breve carrellata rileviamo che in due realtà vengono utilizzati sei computer mentre in un solo caso sono in dotazione cinque postazioni e in un altro sette. In un solo caso oltre a due postazioni fisse si segnala l utilizzo di un notebook. L ultimo quesito posto è quello relativo alle connessioni ad internet che sono presenti sempre e su quasi tutte le postazioni dedicate agli operatori. Queste informazioni aggiuntive ci consentono di riaggiornare la situazione descritta in precedenza, attraverso uno sguardo d insieme che visualizzi i dati più significativi per provincia. ALESSANDRIA I punti rivolti ai giovani attivi nell intera provincia sono 6 e hanno un bacino d utenza pari a giovani residenti. Considerando l impegno di front e di back office le ore erogate sono, ma solo due realtà hanno un apertura superiore alle 2 ore settimanali di front office e sono l Informagiovani del Comune di Alessandria (che offre un servizio il cui impegno di attività di sportello è di 36 ore comprensive del back) e il Punto giovani di Novi ligure (con un impegno complessivo di 34 ore). Per queste due realtà e per il Castello del Monferrato le sale a disposizione sono tre. La strumentazione informatica per il Comune di Alessandria è costituita da sei computer, per il Castello del Monferrato le postazioni dedicate agli operatori sono tre, mentre a Novi Ligure sono due. In tutti casi è presente la connessione ad internet. ASTI Le 2 realtà informative della provincia di Asti sono situate una nella città di Asti, e è quella in cui le attività sono momentaneamente sospese, mentre la seconda realtà è attivata presso l URP del Comune di Nizza Monferrato, il personale di questo sportello è presente complessivamente tra front e back office 2 ore settimanali. Il giovani residenti in questa provincia sono 3.227, dato che evidenzia ulteriormente la scopertura nel capoluogo. BIELLA Nel biellese risiedono giovani, dove gli sportelli Informagiovani sono 2, uno nel comune di Biella e il secondo in quello di Cossato, entrambi hanno spazi dedicati e un congruo numero di ore di presenza allo sportello che a Biella consta di 96 ore settimanali e a Cossato di 59 ore, sempre comprensive di attività di front e back office. Anche gli spazi sono adeguati, essendo distribuiti in due locali a Biella e in cinque a Cossato. La dotazione informatica vede tre postazioni per operatori nel capoluogo e quattro a Cossato, in entrambe le realtà con connessioni ad internet. CUNEO Nella provincia di Cuneo gli IG attivi sono 4 per rispondere alle richieste di giovani. Complessivamente in tutta la provincia le ore di sportello sono 35,5. Nel capoluogo l Informagiovani è ospitato dal CPI, ha a disposizione tre sale e 38,5 ore settimanali di sportello tra back e front office, le attrezzature a disposizione degli operatori sono costituite da due computer. L Informagiovani di Alba impegna 45 ore complessive per lo sportello, di queste 26 sono di back office in cui vengono incluse anche progettazioni portate avanti dal servizio che segue anche le politiche giovanili, ha a disposizione quattro stanze e due computer. 8

21 Gli Informagiovani L'Informagiovani di Bra ha un'attività pari a 36 ore settimanali, dispone di quattro stanze e sette computer sono a disposizione degli operatori. Saluzzo, ospitato presso la Biblioteca civica, vede i suoi operatori impegnati allo sportello per 3ore, in queste attività l operatore pubblico è supportato da volontari del servizio civile, le stanze a disposizione sono quattro e le postazioni informatiche sono tre. In questa provincia esistono altri IG che hanno un monte ore superiore alle 2 ore settimanali e sono quelli di: Borgo S. Dalmazzo, Ceva, Mondovì e Racconigi. NOVARA Nella provincia di Novara gli sportelli attivi sono 8, a fronte di giovani residenti. Il capoluogo ha uno sportello IG che impegna i suoi operatori per 57 ore settimanali, di queste 2 sono di front office, ha a disposizione due stanze e quattro postazioni informatiche. L'IG di Trecate ha a disposizione tre uffici oltre ad uno spazio espositivo comune a più attività, i suoi operatori hanno a disposizione 7 ore ma bisogna tener conto che svolgono il servizio e il back anche per altri piccoli comuni limitrofi, la strumentazione a disposizione degli operatori è costituita da tre computer. Ultima realtà significativa dal punto di vista delle ore dedicate alle attività di sportello è quella di Borgomanero con 36 ore settimanali, ubicato in un stanza e con due postazioni informatiche, la struttura svolge anche attività di URP. TORINO In questa provincia gli IG sono 32 e il bacino di giovani è costituito da residenti. L IG di Torino, sede della segreteria del Coordinamento Regionale degli Informagiovani del Piemonte, cura la banca dati regionale pertanto gli operatori che gestiscono le attività dell'ig hanno a disposizione 26 ore di front office e 5 ore di back settimanali, lo spazio si articola in cinque uffici e le postazioni informatiche sono sei. Nella restante parte della provincia, considerando solo il parametro orario, emergono otto realtà il cui impegno è compreso tra le 34 e le 54 ore settimanali. Queste sono l'ig di S. Mauro i cui operatori hanno a loro disposizione 54 ore settimanali, di l'ig di Moncalieri vede le sue attività svolte con un monte ore pari a 4 ore così come L'Ig di Pinerolo. Gli operatori dell'informagiovani di Grugliasco hanno a disposizione un monte ore settimanale di 4 ore, sopratutto utilizzate per le attività di back, sia gli operatori dell'informagiovani di Ciriè che quelli di Volpiano e di Rivoli utilizzano 36 ore settimanali per le attività di sportello mentre quelli di Ivrea hanno una presenza di 34 ore settimanali VCO In questo territorio gli IG attivi sono 3 per una popolazione giovanile residente di , presenti nei comuni di Domodossola (dove l'ig ha un'attività di 2 ore settimanali), Omegna (il cui IG è attivo per 27,5 ore settimanali) e Verbania (l'ig ha un'attiva settimanale di 3 ore). VERCELLI In questa provincia sono presenti 4 IG dei quali fruiscono i giovani residenti. L Informagiovani di Varallo Sesia, ospitato all'interno del Municipio ma con un locale proprio, svolge le sue attività dedicando 36 ore settimanali allo sportello così come nel accade per l'ig attivo nel comune di Borgosesia. Il comune capoluogo ha un IG che dedica 28 ore settimanali alle proprie attività. Leggendo quanto esplicitato nelle righe precedenti bisogna tener presente che il numero dei giovani residenti esprime solo in parte la reale presenza dei giovani poiché a questi vanno aggiunti tutti coloro che sono iscritti alle diverse Facoltà piemontesi o coloro che si trovano in questa regione per motivi di lavoro. 9

22 Gli Informagiovani Inoltre l orario sul quale è stata fatta l elaborazione è quello di front e back office, bisogna tener conto che in molte realtà vengono dedicate altre risorse per le attività di raccordo e di elaborazione di progettazione. E stato preso come principale parametro quello dell orario perché è importante avere delle presenze operative in grado di fornire le informazioni ed è importante costruire continuità nel rapporto con i giovani. Un altro dato significativo è quello della presenza e della possibilità di dedicare alle attività dell Informagiovani da parte di personale pubblico che ne curi anche la progettualità ovviamente sollecitando la politica a porre attenzione alle esigenze dei giovani. La lettura della situazione degli IG rappresentata attraverso la conoscenza dei dati relativi allo spazio alle risorse e al tempo dedicato in ciascuna realtà rafforza quanto emerso dalle pagine dello studio di fattibilità. Questo ulteriore dettaglio fornisce materiale di riflessione per comprendere quali siano le zone di scopertura nelle quali necessariamente attivare sinergie con le strutture territoriali, a partire dalla scuola per arrivare alle associazioni del territorio, o quali siano quelle zone in cui necessita fornire un sostegno agli Informagiovani presenti per innescare un circolo virtuoso in grado di valorizzare anche le strutture limitrofe. 2

23 Gli Informagiovani.6 Le interviste agli operatori A seguito dei questionari sono state condotte delle interviste con i principali referenti degli IG e con alcuni referenti ed educatori delle cooperative e dei consorzi sociali presenti nel territorio piemontese. Nell accorpare le realtà per questa parte di indagine con gli addetti ai lavori, si è scelto di riorganizzare le presenze proponendo otto accorpamenti territoriali che si discostassero un po da quelli consueti pensati per provincia. Per ognuno di essi sono stati contattati i principali referenti tecnici e operativi in fatto di rapporto e progettazioni per i giovani. La finalità di tale approccio (ridefinire i confini territoriali, far comunicare ove possibile territori diversi tra loro), è stata quella di realizzare un vero e proprio momento di confronto e scambio tra operatori di diversi territori e di differenti realtà, per realizzare una discussione concreta e, dove possibile, formativa per chi ha voluto e potuto parteciparvi. Questo nuovo procedimento inizialmente faticoso da apprendere, è stato di fatto apprezzato da chi ha potuto aderire all iniziativa, rilasciando un feedback di incontro proficuo. Va però segnalato che non tutti sono riusciti a partecipare, lasciando alcuni territori scoperti di una testimonianza diretta rispetto alla visione del proprio contesto territoriale e alle esigenze che i giovani esprimono per quei territori. Prima di addentrarci negli effettivi risultati di questa parte di indagine, vale la pena soffermarsi su una sintetica premessa che deriva dal lavoro svolto con contesti operativi conosciuti e dal tipo di servizio offerto ai giovani. Le rappresentazioni che gli operatori, in quanto adulti, hanno del mondo giovanile, costituiscono necessariamente il retroterra su cui si basa l operatività dei servizi, determinando la qualità delle relazioni che essi riescono o non riescono a stabilire con i giovani. Da tale premessa deriva, come è noto, che i servizi per i giovani rappresentano un osservatorio privilegiato per comprendere gli atteggiamenti e le strategie comunicative degli adulti. Essi stessi rappresentano un territorio dal quale è possibile ricavare informazioni che non riguardano solo le modalità operative ma che hanno un valore esplicativo più generale, in quanto rimandano agli atteggiamenti culturali agiti nei confronti dei giovani. Cosa emerge dall indagine diretta con gli operatori/trici: mappa concettuale degli operatori - Estrema difficoltà da parte dei giovani a esprimere i propri bisogni, interessi, curiosità. - Difficoltà ad anticipare la domanda dei giovani. - Giovani abulici nel saper cogliere opportunità di cambiamento o di conoscenza di ciò che può realizzarsi al di fuori della familiarità conosciuta nei propri luoghi di origine. - Giovani e valli montane: campanilismo attivo e concreto. I giovani 5-2 anni delle valli montane (Val Susa, Val Sesia, Valli Montane cuneesi, Valli Montane del Pinerolese, Valli Montane del VCO) rimangono fortemente legati ai propri territori, il proprio buco, limitando di fatto una mobilità verso nuovi contesti territoriali, salvo in occasioni in cui vi sono manifestazioni create per i giovani e da loro riconosciute come effettivo bisogno. - Difficoltà di seguire e comprendere una nuova tendenza della mission operativa degli IG. Questo vissuto, probabilmente già noto, è particolarmente sentito dagli operatori IG (sia i più giovani in fatto di esperienza sia i più anziani), che hanno visto in questi anni verificarsi un cambiamento organizzativo e operativo del lavoro di informazione per i giovani. In molti servizi l integrazione con altre realtà istituzionali e organizzative (come biblioteche, Centri per l impiego, Pro Loco, ) ha fatto sì che le azioni informative fossero sempre più ri-orientate verso il mondo lavorativo (incontro domanda-offerta), piuttosto che verso il tempo libero e la creatività giovanile. Questo ha 2

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