RELAZIONE SULL ATTIVITA SPELEOLOGICA IN GRIGNA NELL ANNO

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1 RELAZIONE SULL ATTIVITA SPELEOLOGICA IN GRIGNA NELL ANNO 2005 Di Luana Aimar (Speleo Club Erba) Fornire una descrizione dettagliata di tutte le attività speleologiche svolte nell anno 2005 nelle aree del Parco sarebbe impossibile, sia per il numero elevato di speleologi e Gruppi Speleologici che vi hanno operato (unitamente alla loro dispersione geografica sul territorio), sia per la necessità di non usare un linguaggio eccessivamente tecnico. La seguente relazione dunque - lungi dal voler essere esaustiva - si pone come obiettivo di illustrare riassuntivamente e nella maniera più chiara possibile le principali attività speleologiche svolte dai Gruppi aderenti al Progetto InGrigna. Ho scelto di seguire un criterio cronologico delle esplorazioni. Naturalmente la maggior parte delle attività è stata svolta nel mese di Agosto, in corrispondenza dell annuale Campo estivo al Rifugio Bogani. Complice la benevolenza del tempo e le scarse precipitazioni nevose, nel 2005 il periodo di lavoro in Grigna è stato particolarmente lungo: dagli inizi di Maggio fino alla fine di Ottobre. L ultima parte della relazione vuole invece essere un rapido cenno agli articoli sull argomento che sono già in corso di pubblicazione e che speriamo di farvi avere il più presto possibile. Maggio 2005 L attenzione degli speleologi si concentra su un nuovo ingresso ventilato situato in Valle dei Mulini, circa trecento metri sotto il sentiero che conduce ai rifugi Bietti e Bogani. Tale cavità era stata reperita nel 2004 da Carlo Civillini (Speleo Club Erba) e battezzata per l occasione Sandalo Ribelle. Lo speleologo comincia in solitaria il lavoro di disostruzione per superare la frana iniziale. Il 14 Maggio 2005 tale ostacolo viene superato e nelle settimane successive incomincia l esplorazione dei pozzi iniziali - di modesta profondità - che attraversano la restante parte della frana e conducono nella zona veramente carsica della grotta. Si atterra in una bella forra ventilatissima, quindi altre due modeste verticali conducono ad un salone dal fondo ingombro di massi di frana. Qui la via attiva della grotta (ossia interessata da scorrimento idrico) si perde in ambienti troppo stretti per essere percorsi; invece nella zona fossile viene passata la frana stessa e si scendono altre verticali fino alla profondità massima di 120 metri circa. Purtroppo questi rami si rivelano essere un semplice ringiovanimento della grotta e non si prospettano ulteriori possibilità esplorative. La cavità viene interamente rilevata e disarmata. Contemporaneamente l attività prosegue anche in zona Lavine dove vengono battuti in maniera approfondita gli scoscesi canaloni e le pareti. Si rinvengono e si rilevano tre modeste cavità: la più significativa - battezzata Un manzo e si passa - è costituita da uno stretto meandro d ingresso e da un pozzo da trenta metri, ornato da magnifiche concrezioni bianche. La verticale conduce in una sala terminale che per il momento costituisce il fondo della grotta. Giugno 2005 Si sfrutta il ponte del 2 Giugno per organizzare un mini-campo di quattro giorni nelle zone più alte del massiccio. All iniziativa aderiscono elementi di vari gruppi lombardi (Speleo Club Erba, Gruppo Grotte Milano, Gruppo Grotte Saronno, Speleo Club Valceresio), oltre ad alcuni speleologi piemontesi e toscani; viene scelto come base logistica il rifugio Bogani. Le uscite si concentrano soprattutto nel Complesso dell Alto Releccio, scaturito nell Agosto 2004 dalla giunzione di ben quattro cavità: I Ching, Il Mostro, Antica Erboristeria e W le Donne. Nella grotta I Ching viene terminata l esplorazione del Ramo Panariello, la cui scoperta data all Ottobre In corrispondenza di un pozzo da trenta metri viene raggiunta una finestra ed esplorata una galleria di una cinquantina di metri. Inoltre, al fondo della verticale stessa, si scende un ulteriore pozzo profondo una quarantina di metri. L esplorazione termina a questo punto, su strettoie molto ventilate ma decisamente intransitabili.

2 L attenzione degli speleologi si sposta dunque nella zona della giunzione tra le grotte I Ching e W le Donne, esaminata una volta soltanto nell Agosto 2004 in occasione della giunzione stessa. Il rilievo parziale tracciato in quell occasione mostra numerosi punti di domanda e non rende in maniera adeguata la geografia dei luoghi. In particolare attrae l attenzione la presenza di due profonde verticali ancora inesplorate. All atto della discesa una di queste risulta essere il Gran Salto dell Orda, un pozzo di ottanta metri già noto da anni in W le Donne. Tale verticale era stata esplorata dalla parte esattamente opposta alla nostra via di discesa e viene riconosciuta grazie alla corda che ancora si trova sul luogo dopo più di dieci anni. Di tutt altro spessore si rivela invece la discesa della seconda verticale: si cimentano nell impresa dapprima gli speleologi toscani, i quali si calano per circa un centinaio di metri e si fermano per mancanza di corde senza aver raggiunto la base della verticale. Terminano successivamente il lavoro membri di Speleo Club Erba e Associazione Speleologica Comasca, che per primi raggiungono il fondo di quella che si rivela essere - fino a questo momento - la verticale più profonda della Grigna: un pozzo di centottanta metri, i cui ultimi cinquanta metri sono in realtà una verticale già nota in W le Donne. Le ulteriori indagini in zona inoltre permettono di esplorare e rilevare numerosi altri vuoti ipogei, di chiudere parecchi anelli con regioni già conosciute e di individuare, in corrispondenza di una frana, un altra serie di profonde verticali che tuttora attendono di essere esplorate. Al termine del mini-campo appaiono ormai evidenti l estrema complessità dei luoghi in questione e la loro struttura labirintica che si sviluppa sia in senso suborizzontale sia in senso verticale. Nei week-end terminali di Giugno l attività si sposta invece in un altra cavità facente parte del Complesso dell Alto Releccio: l Antica Erboristeria. Tale grotta era stata scoperta da Carlo Civillini e Marzio Merazzi dello Speleo Club Erba nell estate dell anno Il suo ingresso è situato alla base di una paretina verticale sulla Cresta di Piancaformia, versante Releccio. L esplorazione della grotta era ferma al fondo di un pozzo terminale da ottanta metri, che non presentava ulteriori possibilità di prosecuzione. Il 18 Giugno una spedizione costituita da elementi di Speleo Club Erba e Gruppo Grotte Saronno traversa a metà del pozzo stesso, fino a prendere una finestra di ampie dimensioni ed incredibilmente ventilata. Una breve condotta e sotto i piedi degli esploratori si apre una notevole verticale. Con le poche corde a disposizione si riesce a scendere solo per una quindicina di metri, fino a raggiungere un ampia cengia che si affaccia sul vuoto. Il pozzo appena scoperto, che riapre nettamente le possibilità esplorative dell Antica Erboristeria, viene battezzato Erotika Mansarda e la sua discesa completa viene rimandata al futuro. Luglio 2005 Le prime due settimane del mese vengono dedicate a lavori di rilievo ed esplorazione della grotta Bellaria, situata in uno scosceso canalone in località Lavine. Tale cavità, il cui ingresso era stato reperito dopo un violento temporale che aveva dilavato il canalone stesso, era stata esplorata negli anni precedenti scendendo una serie di pozzetti di modesta profondità fino ad un ampio salone concrezionato. Oltre questo sono stati percorsi rami secondari di modeste dimensioni fino ad una strettoia terminale che ha sancito il termine delle esplorazioni. Le uscite effettuate nel 2005 non hanno conseguito risultati eclatanti: infatti sono stati esplorati alcuni rametti secondari e scesi brevi sfondamenti fino a collegare con regioni già note della grotta stessa. Il rilievo della cavità è ancora oggi incompleto ed in corso di esecuzione. Il 16 Luglio membri di Speleo Club Erba e Associazione Speleologica Comasca scendono in esplorazione il pozzo Erotika Mansarda in Antica Erboristeria. La verticale risulta essere profonda 99 metri ed alla sua base si apre un ampio salone dal pavimento inclinato e ingombro di massi di frana. Un passaggio nella frana stessa permette di accedere ad un pozzetto di pochi metri e ad una saletta secondaria, che tuttavia non presenta ulteriori possibilità esplorative. Vengono raggiunte anche due finestre sulla verticale stessa. Una si apre a sette-otto metri dalla base di Erotika Mansarda: in essa purtroppo gli speleologi sono subito bloccati da una frana invalicabile, quando ormai mancano pochi metri a giuntare con un altra cavità che si sviluppa in questa regione: la grotta Buffer. La seconda finestra si apre invece una decina di metri sotto la partenza del pozzone: si

3 atterra in una saletta e si scendono tre brevi pozzetti che purtroppo ricollegano con il pozzo Erotika Mansarda stesso. Ancora una volta le esplorazioni in Antica Erboristeria sembrano essere giunte al termine. Nel frattempo si apre un nuovo - assolutamente inatteso - capitolo esplorativo nella zona della Porta di Prada. Infatti Tiziano Manzi (CAI Mandello Lario) e Carlo Civillini (Speleo Club Erba) cominciano una massiccia disostruzione in un buco ventilato conosciuto da sempre ma mai preso seriamente in considerazione. Poche sedute di scavo ed i due passano: due pozzetti di modeste dimensioni nel calcare bianchissimo e concrezionato li conducono ad un bivio. Continuando a scendere una breve serie di verticali pervengono a strettoie intransitabili; risalendo ad una finestra si accede invece alla partenza di un pozzo di una quindicina di metri. Per questo mese le esplorazioni nella nuova cavità - battezzata Abisso Enea - si interrompono a questo punto. Il 23 Luglio, mentre una squadra dello Speleo Club Erba continua i lavori di rilievo in Antica Erboristeria, due soci di Associazione Speleologica Comasca e Gruppo Grotte Milano scendono al fondo dell Abisso Kinder Brioschi (-880m) per valutare le possibilità esplorative della grotta e terminare il rilievo dei rami del fondo. Purtroppo riportano la notizia che la cavità non mostra ulteriori evidenti prosecuzioni, anche se lungo la via di discesa devono ancora essere valutati numerosi punti che potrebbero rivelarsi interessanti per esplorazioni future. L ultimo week-end del mese viene dedicato al trasporto di materiali presso il rifugio Bogani, che servirà da base logistica per l ormai imminente campo estivo InGrigna Tra le attrezzature si possono annoverare circa 800 metri di corde, fettucce, moschettoni, chiodi da roccia, fix, spit, placchette, due trapani a batteria, set da rilievo, carburo, sacchi da grotta e materiali da disostruzione. Agosto 2005 Il campo InGrigna ha ufficialmente inizio il 7 Agosto e dura due settimane. In tale lasso di tempo vengono organizzate spedizioni nelle varie grotte del massiccio al ritmo di due-tre al giorno. I lavori vengono concentrati soprattutto in due cavità principali: Topino e le Giostre e Antica Erboristeria. L ingresso di Topino e le Giostre si apre in prossimità della Cresta di Piancaformia, a quota 2210 metri circa, ad un ora e mezzo di cammino dal rifugio Bogani. La sua scoperta - ad opera di Carlo Civillini dello Speleo Club Erba - data già a qualche anno, ma i lavori in questa cavità cominciano soltanto nell Agosto 2004 quando elementi di Speleo Club Erba e Gruppo Grotte Milano scendono in esplorazione i brevi pozzi iniziali e si fermano a quaranta metri di profondità per mancanza di corde. Durante il campo InGrigna 2005 Topino e le Giostre viene fatta meta di ben quattro punte: l e 17 Agosto. I risultati che vengono conseguiti durante queste uscite superano di gran lunga le più ottimistiche speranze degli speleologi. Si continua a scendere la successione di pozzetti da dove era stata interrotta l anno precedente ma ben presto si giunge ad un meandro impercorribile: il sasso lasciato cadere oltre la strettoia rivela la presenza di un pozzo valutato di una cinquantina di metri. Purtroppo tale verticale risulta per noi irraggiungibile! Quando l esplorazione della grotta sembra quindi ormai al termine, Daniele Bassani dell Associazione Speleologica Comasca realizza un aereo traverso a metà di un pozzo e raggiunge una finestra che si rivela la vera prosecuzione. Da qui infatti vengono percorsi un certo numero di meandri e di pozzetti fino ad una saletta da cui dipartono due vie. La via attiva prosegue con due pozzi in successione al cui fondo non vengono reperite ulteriori prosecuzioni. Anche la via fossile si sviluppa con due verticali fino ad una strettoia. Tuttavia quest ultima viene facilmente allargata e gli speleologi di turno possono accedere alla Sala dell Obelisco e, superata una seconda strettoia verticale, ad un sinuoso meandro con un ampio arrivo sulla sinistra. Ancora un certo numero di meandri e brevi verticali e sotto i piedi degli speleologi si apre finalmente la prima verticale veramente significativa della grotta: il Pozzo Maledetto Corvo, profondo una quarantina di metri. Sotto a questa verticale la grotta prosegue con il ramo Non avrai il mio scalpo caratterizzato da una monotona successione si meandri e verticali. Un nuovo traverso permette di intercettare una

4 stupenda forra discendente, che dopo numerosi pozzetti nel calcare bianchissimo conduce in una meravigliosa saletta (Sala della Tirolese). Da qui una via a pozzi è ancora inesplorata, mentre gli speleologi hanno preferito risalire ad una finestra ed intraprendere l esplorazione del Ramo Verde, in cui si incontra la seconda verticale significativa della grotta: un pozzo profondo trenta metri. Dopo innumerevoli meandri di agevole percorrenza ed alcuni pozzi di modesta profondità l esplorazione di Topino e le Giostre si arresta a 275 metri di profondità e circa un chilometro di sviluppo spaziale, in corrispondenza di un pozzo stimato da una ventina di metri tuttora inesplorato. Si deve inoltre tenere presente che nel corso delle esplorazioni si è seguita una supposta via principale tralasciando altre prosecuzioni anche di notevole importanza. Per la precisione sono stati trascurati quattro bivi: 1) sopra al P40 attende di essere esplorato il Ramo Cutter; 2) lungo il P40 stesso può essere discesa una via alternativa che probabilmente non collega con le regioni già esplorate; 3) lungo il ramo Non avrai il mio scalpo attende di essere esplorato un pozzo stimato di venticinque metri; 4) alla saletta da cui si origina il Ramo Verde può essere imboccata anche una via di cui è stato sceso soltanto un pozzo per mancanza di materiali. I lavori in questa grotta riprenderanno nell estate del L Antica Erboristeria invece viene fatta meta di una fortunatissima punta il 15 Agosto. Durante tale uscita vengono rilevati alcuni rami della grotta già esplorati l anno precedente; inoltre si decide di dare un ultimo sguardo al pozzo Erotika Mansarda in previsione di un suo disarmo. E proprio alla sua base il socio dello Speleo Club Erba Marco Corvi individua una finestra prima mai notata a circa dieci metri d altezza. Arrampica in libera nonostante la roccia si riveli marcissima, raggiunge la finestra, supera una facile strettoia ed accede ad una sala dal pavimento ingombro di massi di frana. Questa regione è vicinissima - pochi metri di distanza in pianta - alla già nota grotta dei Coltellini. Tra i massi della frana si apre una notevole verticale che viene subito battezzata Colpo Singolo. La sua discesa viene rimandata al futuro. Durante il Campo InGrigna vengono inoltre effettuate numerose altre attività secondarie. Tra le tante - senza la pretesa di fare un elenco esaustivo - ricordo: A) la ripetizione del rilievo della grotta I Cioop sul Monte Palone. Tale cavità era già stata catastata e rilevata in modo errato anni prima dal Gruppo Speleologico CAI Varese. Ora si è eseguito un rilievo corretto. B) la ripetizione parziale del rilievo della Grotta Guzzi in Moncodeno, poiché il vecchio rilievo appariva datato e di dubbia correttezza. C) la scoperta della grotta Mon Cherì in Moncodeno; tale cavità, che si prospetta interessantissima, è ancora in corso di esplorazione. D) l inizio dei lavori di disostruzione nella Grotta del Simbolo sul Monte Palone, scoperta da Carlo Civillini dello Speleo Club Erba. L ingresso dà accesso ad una saletta e tra i massi che ingombrano il suo fondo si intuisce la partenza di un pozzo al momento intransitabile. E) la scoperta ed il rilievo di numerose cavità secondarie in Moncodeno, sul Monte Palone e sulla Cresta di Piancaformia. Contemporaneamente, alcuni speleologi che non hanno potuto partecipare al campo (Tiziano Manzi, Carlo Civillini, Katia Poletti, Alessandro Marieni, Roberto Sala) continuano nell esplorazione del nascente Abisso Enea. Viene sceso il pozzo da 15 metri scoperto il mese precedente, superato un sinuoso meandro di notevole bellezza (Meandro Simpatia) e sceso un ulteriore pozzo da 35 metri. Alla base di questa nuova verticale si diparte una galleria ornata da stalattiti, stalagmiti e vaschette di concrezione. Nulla ha da invidiare ad una grotta turistica. Enea si rivela così una delle più belle grotte di tutta la Grigna. Al fondo della galleria riparte una nuova serie di pozzi che purtroppo conduce senza ulteriori speranze al termine della grotta, che ormai si avvicina al chilometro di sviluppo. L ultimo week-end di Agosto, sotto una pioggia torrenziale, si procede alla rivisitazione della grotta Frigobox in Moncodeno (LoLc1640) ed alla parziale ripetizione del suo rilievo. Inoltre cominciano i lavori di rilievo nella grotta Enea presso la Porta di Prada. Settembre 2005 I week-end di Settembre sono sostanzialmente dedicati a monotoni lavori di rivisitazione e di ripetizione di rilievi di cavità già esplorate e catastate in Moncodeno.

5 Particolarmente fortunati si rivelano invece il 24 e 25 Settembre. Infatti viene organizzata una spedizione in Antica Erboristeria, avente come obiettivo la discesa del pozzo Colpo Singolo scoperto durante il campo di Agosto. La discesa si rivela più problematica del previsto a causa della minacciosa frana che incombe sulla partenza della verticale stessa: è necessario scavare per due ore per mettere in sicura i blocchi di roccia instabili che giacciono alla partenza del pozzo. Alla fine la verticale viene domata e si rivela essere profonda 85 metri. Alla sua base una sala presenta due possibili prosecuzioni: a destra viene trascurato uno sfondamento attivo, mentre si preferisce scendere un pozzo di 20 metri. Si atterra in una seconda sala, più modesta della precedente, e si continua l esplorazione scendendo un ulteriore pozzo da 15 metri. In breve viene superata una frana e si percorre un bel meandro che, ormai a 400 metri di profondità, sfonda in un ultima verticale - stimata di una trentina di metri - dove l esplorazione si arresta per mancanza di materiali. E non è ancora finita! All uscita dalla grotta (mattinata del 25 Settembre), Andrea Maconi del Gruppo Grotte Milano individua sulla Cresta di Piancaformia un buco che sembra soffiare e, nonostante la stanchezza accumulata durante la punta in grotta, comincia lo scavo. Ottobre 2005 In questo mese le attività si ripartiscono prevalentemente tra l Abisso Enea, la Grotta del Simbolo e la nuova cavità scoperta sulla cresta di Piancaformia. Il 9 Ottobre, durante una battuta esterna nella zona dell Abisso Enea, un socio dello Speleo Club Erba rinviene in corrispondenza di una placchetta verticale un ampio buco che si rivela essere il secondo ingresso della grotta stessa! Il medesimo giorno una squadra interna sempre dello Speleo Club Erba rinviene una prosecuzione in un ramo laterale dell Abisso Enea. La scoperta purtroppo ha storia breve: allargato nei giorni successivi il passaggio, viene sceso un breve pozzo ed una nuova frana pone termine alle esplorazioni. Più proficui si rivelano invece i lavori nella Grotta del Simbolo. Il 16 Ottobre viene interamente dedicato a lavori di ampliamento dell imbocco del pozzo, e la settimana successiva, dopo alcune ore di scavo, si riesce finalmente a scendere la verticale che si rivela essere un pozzo di 45 metri di profondità. Alla sua base una frattura impercorribile e senza aria pone fine alle esplorazioni. Dulcis in fundo, decisamente esaltanti le vicende della cavità scoperta da Andrea Maconi sulla Cresta di Piancaformia dopo la punta in Antica Erboristeria. Il 15 Ottobre Carlo Civillini dello Speleo Club Erba termina lo scavo già iniziato in Settembre e passa: supera una frana e percorre una sala, una nuova frana ed un pozzetto di una decina di metri. La grotta continua con un sinuoso meandro, piacevole a percorrersi, il quale ben presto si biforca. Un ramo in risalita chiude in strettoie poco lontano dalla superficie, l altro ramo sfonda in un pozzo di non trascurabile profondità, purtroppo dall imbocco troppo stretto per poter essere sceso. E nata una nuova grotta - che in un solo giorno già misura 200 metri di sviluppo - e la cavità viene battezzata Trans Patrizia. Il 23 Ottobre una squadra composta da elementi di Speleo Club Erba e Gruppo Grotte Milano comincia il lavoro di rilievo della cavità, mentre una seconda squadra di speleologi dello Speleo Club Erba amplia l ingresso del pozzo e comincia la sua discesa. Purtroppo le corde sono insufficienti: la verticale viene scesa solo per una cinquantina di metri, ma il suo fondo occhieggia almeno una ventina di metri più in basso. Attività divulgativa Una particolare attenzione viene da sempre rivolta alla divulgazione verso il pubblico speleologico e non delle attività da noi svolte. In assenza di fondi per pubblicazioni specifiche, le scoperte dell anno 2005 sono state pubblicate con tre brevi articoli di carattere generale sulla rivista Q4000- anno 2006 edita dalla sezione di Erba del Club Alpino Italiano. I primi due articoli, di carattere più narrativo, riportano in breve le attività generali svolte nel corso dell estate, con particolare attenzione alle esplorazioni dell abisso Topino e le Giostre. Il terzo articolo, più tecnico, riporta le descrizioni ed i dati catastali delle nuove cavità, oltre ai progressi ottenuti nelle grotte già

6 conosciute. Quest ultimo articolo è inoltre corredato di numerosi rilievi topografici delle cavità in questione. Inoltre nel Giugno 2006 vedrà la luce un ulteriore pezzo riguardante l argomento sulla rivista Speleologia edita dalla Società Speleologica Italiana (SSI). Tale articolo, corredato di fotografie e cartine a colori oltre a rilievi topografici, illustra la storia esplorativa del sottosuolo della Grigna dall anno 2000 ad oggi. E inoltre arricchito dalla descrizione geografica e geologica dell area, dalla spiegazione del contesto che ha portato alla nascita del Progetto InGrigna (cui ancora oggi aderiscono numerosi gruppi speleologici lombardi e non) e dalla descrizione delle principali cavità di recente scoperta.

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