Corso per allenatori di 1 livello LEZIONE nr 7 OGNI ETÀ HA LE SUE

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1 Corso per allenatori di 1 livello LEZIONE nr 7 LA PROGRAMMAZIONE OGNI ETÀ HA LE SUE CARATTERISTICHE ED OBIETTIVI GENERALI Stefano Faletti

2 PERCHÉ PROGRAMMARE? ORDINA CREA FATTORI FACILITANTI VALUTA FAVORISCE I PROCESSI D APPRENDIMENTO ORIENTA verso gli obiettivi

3 PER INIZIARE Schematicamente possiamo identificare un iter generale d intervento che possiamo così riassumere: 1. ANALISI DELLA SITUAZIONE chi e come sono i miei i allievi? i? 2. DEFINIZIONE DEGLI OBIETTIVI dove vogliamo arrivare? 3. SELEZIONE DEI CONTENUTI cosa devo fare? 4. SCELTA E ORGANIZZAZIONE DEI METODI E DELLE ATTIVITÀ come devo fare? 5. SCELTA E ORGANIZZAZIONE DEI MATERIALI E DEGLI STRUMENTI cosa mi occorre? 6. STRUTTURAZIONE DELLE SEQUENZE D APPRENDIMENTO quando devo fare? 7. REALIZZAZIONE 8. VALUTAZIONE ho raggiunto gli obiettivi?

4 LA PROGRAMMAZIONE dell ALLENAMENTO Lo sviluppo delle capacità fisiche e psico-fisiche del bambino richiedono una programmazione di lavoro organizzata nel tempo e basato sulla conoscenza delle dinamiche i con cui procede lo sviluppo naturale e su tutte le norme che regolano il processo d allenamento e d apprendimento affinché non si commettano errori che non permettano di continuare o rallentare ed in alcuni casi fermare il lavoro di costruzione della macchina uomo. Quindi, se la programmazione dell allenamento è strettamente correlata alle capacità dell allievo, possiamo affermare che non esiste una programmazione standardizzata, valida cioè per tutti i casi della pratica sportiva.

5 PROGRAMMA A LUNGO TERMINE 1^ fase (6\10 anni) Preparazione di base e della formazione generale: miglioramento delle capacità fisiologiche e della sensibilità dei gesti attraverso attività e giochi di grande movimento, imitativi, derivati e propedeutici i dell attività ità sportiva scelta. Le esercitazioni dovranno essere tali da stimolare il sorgere ed il consolidarsi di apprendimenti di carattere generale, trasferibili anche in altre discipline sportive. Obiettivi da raggiungere sono quindi la conoscenza e padronanza del proprio corpo, raggiungimento i del fine comune (collaborazione e socializzazione), sviluppo degli schemi motori di base e delle capacità coordinative.

6 2^ fase (11\13 anni) avviamento sportivo e della preparazione specifica iniziale: si opererà sull insegnamento tecnico specifico per perfezionare la padronanza dei gesti ed assimilare gli elementi fondamentali della tecnica. Il gioco dovrà trovare ancora molto spazio e darà modo di inserire l abilità acquisita nei fondamentali della tecnica nell azione del gioco, evitando in questo modo che la destrezza sia fine a sé stessa. Obiettivi da raggiungere sono la polivalenza e la multilateralità, il potenziamento fisiologico (sviluppo delle capacità condizionali), il perfezionamento degli schemi motori di base. 3^ fase (14\16 anni) specializzazione: scelta della disciplina sportiva, del ruolo, acquisizione di abilità tecnico-tattiche t tti e incremento delle capacità condizionali. i

7 4^ fase (17\18 anni) perfezionamento sportivo: obiettivo principale il perfezionamento delle abilità tecnico-tattiche, l elevata prestazione in gara e lo sviluppo selettivo delle capacità condizionali. 5^ fase (oltre i 18 anni) grande forma: ricercare la massima prestazione in gara e mantenimento delle capacità condizionali i acquisite. it

8 RESPONSABILE COME FARE CARATTERISTICHE C PSICOLOGICHE ATTIVITA istruttore giocare con il legato alla capacità iàsenso calcio mamma percettive animatore gioco senza ruolo incapace di collaborare schemi motori e posturali 6\7 ANNI gioco 5c5 gioco con poche regole dipendente dagli adulti sensibile ai rmproveri acrobatica fantasia motoria guida interno dominio palla

9 RESPONSABILE COME FARE CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE ATTIVITA istruttore giocare per imparare animatore attivita organizzatore polivalente stimolare la fantasia 8\9 ANNI gioco 7c7 si distacca emotivamente dalla famiglia aumentano gli interessi sportivi Bisognoso di affetto Linguaggio più chiaro equilibrio (perdere eriacquistare) differenziazione spazio temporale e dinamica acrobatica dribbling 1c1 guida interno, palleggio collo-piede e testa guida della palla e tiro

10 RESPONSABILE COME FARE CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE ATTIVITA Organizzatore Giocare per più controllo del resistenza imparare corpo attraverso il Istruttore gioco Attivita collabora velocità e Animatore polivalente Inizio io nell attività gliami amici ie rapidità mobilità atiolae articolare specializzazione l istruttore diventano guida esterno importanti palleggio ricevere la palla è bisognoso di affetto smarcamento fallo laterale 10 ANNI gioco 9c9

11 RESPONSABILE COME FARE CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE ATTIVITA Istruttore Organizzatore Animatore Giocare per imparare Conoscenza di tutti tti i reparti e settori Ha inizio la fase pre-puberale. Si forma il sistema nervoso. Frequenti sono le forme di ribellione e contestazione. capacità di differenzazione, reazione, orientamento, adattamento e accoppiamento velocità e rapidità mobilità articolare Disponibile all apprendimento. 11 ANNI gioco 9c9 Critici verso i compagni Sono influenzati dai mass-media

12 CARATTERISTIC RESPONSABILE COME FARE HE PSICOLOGICHE Istruttore imparare a giocare Organizzatore specializzazione del reparto fase pre- puberale. si forma il sistema nervoso. feq frequenti entisono le forme di ribellione e contestazione. disponibile all apprendimento. critici verso i compagni sono influenzati dai mass-media 12 ANNI sono influenzati gioco 11c11 ATTIVITA cap. di differenzazione, reazione, orientamento, adattamento e accoppiamento forza veloce temporeggiamento colpo di testa controllo interno ed esterno

13 RESPONSABILE COME FARE CARATTERISTICHE PSICOLOGICHE ATTIVITA istruttore giocare a Si allungano gli arti al imparare contrario del tronco. organizzatore Appare goffo ed impacciato incidendo specializzazione sulle cap. coordinative del reparto in negativo. È insicuro, specializzazione insoddisfatto ed in del ruolo nel contrasto con gli reparto adulti. Maturazione sessuale che può distogliere dal calcio. 13\14\15 ANNI I gruppi appaiono gioco 11c11 omogenei nel vestire o pettinarsi. Necessità di elogi ed incoraggiamenti. Controllo: tutte le parti Tiro: interno, esterno, collo Alternanza difesa\attacco Sovrapposizioni Cap. condizionali escluse quelle lattacide Cap. coordinative

14 RESPONSABILE COME FARE RESPONSABILE COME FARE Organizzatore imparare a Istruttore imparare a giocare giocare Istruttore Allenatore specializzazione specializzazione Allenatore del ruolo nel reparto del ruolo nel reparto 16 ANNI gioco 11c11 17\18 ANNI gioco 11c11

15 PROGRAMMA A MEDIO TERMINE Anche durante l arco della stagione sportiva le attività devono essere distribuite in base agli obiettivi, le capacità e la situazione. Generalmente la stagione agonistica viene divisa i tre grandi periodi: 1. Periodo preparatorio 2. Periodo agonistico 3. Periodo transitorio Il PERIODO REPARATORIO dovrebbe iniziare circa 45 giorni prima dell attività agonistica, inizialmente con l obiettivo di riattivare e sviluppare le capacità condizionali e quindi le capacità tecniche e tattiche. È utile quindi suddividere il periodo preparatorio in due fasi, la PRIMA FASE va dedicata quasi esclusivamente alla preparazione generale, mentre la SECONDA FASE va rivolta maggiormente alla preparazione specifica.

16 Al PERIODO AGONISTICO bisognerà arrivare in ottime condizioni di forma e di preparazione tecnica al fine di esprimere il massimo risultato. In questa fase sarà determinante l applicazione del principio dell ALTERNANZA (supercompensazione) al fine di mantenere il più possibile elevato il grado prestativo.

17 Il PERIODO TRANSITORIO intercorre tra due stagioni agonistiche e in questa fase è utile un lavoro molto ridotto rispetto al periodo precedente, senza però tralasciare le esercitazioni i i fondamentali che garantiscono il mantenimento delle potenzialità acquisite. È il periodo in cui si cerca di smaltire la fatica fisica e psichica accumulate in tutto l'arco della stagione, mantenendosi però nelle condizioni di poter riprendere un lavoro impegnativo per imminente stagione, senza perdite di tempo, anzi garantendosi una condizione fisica ideale a ulteriori incrementi di carico e di risultato. t Va evitato il riposo assoluto in quanto facilita la perdita di quanto acquisito e ritarda i tempi di ripresa per le tappe future. Il periodo transitorio è irrinunciabile se si vogliono garantire futuri risultati; è infatti paragonabile al tempo di recupero tra una serie e l'altra e tra un allenamento e l'altro, ovvero di quella pausa necessaria affinché l'organismo assorba il lavoro svolto, si adatti e infine risponda esprimendosi i a livelli lli sempre maggiori. i

18 PROGRAMMA A BREVE TERMINE Si estende normalmente nell'arco di una settimana, di un mese operun numero di sedute che può variare da un minimo di 4 fino a 12 e oltre. È la parte più breve ma abbastanza completa dell'intero processo di allenamento. Riveste una priorità fondamentale per rendere efficace al massimo il lavoro che si svolge al fine del raggiungimento di un obiettivo immediato. Si possono classificare in MICROCICLO di PREPARAZIONE, PRE- GARA, di GARA (quantità di carico ridotta), di COMPENSAZIONE (a carico nettamente ridotto sia nella quantità che nella intensità).

19 SEDUTA d ALLENAMENTO È la programmazione del singolo allenamento. La seduta d allenamento è costituita da 3 fasi: 1. Fase iniziale o RISCALDAMENTO 2. Fase centrale o SVILUPPO dell OBIETTIVO 3. Fase conclusiva o VERIFICA dell OBIETTIVO e DEFATICAMENTO La FASE CENTRALE è quindi suddivisa in Esercitazioni analitiche Situazioni di gioco Giochi a tema Gioco finale (Per un approfondimento sulla seduta d allenamento si rimanda alla lezione nr 2)

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