LA CHIESA DI SAN MARTINO, GIOIELLO DEL BAROCCO ASTIGIANO. Giornate FAI di primavera marzo 2016

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Matteo Chiari
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1 LA CHIESA DI SAN MARTINO, GIOIELLO DEL BAROCCO ASTIGIANO Giornate FAI di primavera marzo 2016

2 1756 che invece della diserta chiesa del Carmine, verrei condotto così a quella di San Martino, distante da casa, posta nel bel centro della città e frequentatissima sull ora del mezzogiorno a tutti gli oziosi del bel mondo (Vittorio Alfieri, Vita, cap. IV)

3 STORIA 886 Prima citazione della chiesa di San Martino in un atto di permuta di terreni 1168 Il vescovo di Asti Anselmo cede la chiesa ai Monaci della Congregazione di S. Lorenzo di Oulx 1328 Subentrano i Canonici secolari 1345 Viene citato un ospedale per i pellegrini presso la chiesa 1552 Cessione ai Frati eremitani di S. Agostino, che tuttavia non ebbe seguito 1585 La chiesa è amministrata da Sacerdoti secolari 1606 Arrivano i Barnabiti, giunti ad Asti già nel 1601, su invito del vescovo Aiazza e con l appoggio di Carlo Emanuele I per insegnare alla gioventù 1627 Apertura della scuola pubblica nel palazzo adiacente al sito della chiesa, donato nel 1616 dal marchese Antonio Guttuari di Vasino

4 Convento dei Barnabiti, lato orientale,

5 Particolare del Theatrum Statuum Sabaudiae 1682

6 Pianta dell antica chiesa di San Martino, da una carta del 1630

7 La chiesa antica Di stile gotico, a tre navate, con facciata a ponente e con un piccolo portico dello stesso stile a tramontana. Di soda e bella costruzione, ma senza volta, con pareti né imbiancate né arricciate, con finestre senza vetri e priva di pavimento, col suolo qua e là smosso per le recenti sepolture. Non v era neppure la sacrestia, e le sacre suppellettili custodivansi in una cassa di legno (dalla relazione fatta da mons. Peruzzi in occasione della Visita Apostolica del 1585)

8 Costruzione, rifacimenti e restauri 1695 Demolizione della chiesa antica Costruzione del nuovo edificio, su progetto del barnabita Ambrogio Mazenta ( ) 1736 Consacrazione della chiesa 1781 Rifacimento del campanile antico, con innalzamento di un piano Rifacimenti interni ed esterni Restauri 1932 Restauri 1987 I Barnabiti lasciano la chiesa 1988 Restauri architettonici Restauro della decorazione ad affresco

10 Veduta del campanile del sec. XIV ca. sopraelevato nel 1781

12 Carlo Francesco RISTA, San Martino, 1732

13 San Giacomo, XVIII sec., proveniente dalla chiesa della Certosa di Valmanera

14 San Filippo proveniente dalla chiesa della Certosa di Valmanera,

15 Portone ligneo con pannelli decorati con motivo a ragnatela 1731

18 1. Cappella della Madonna di Lourdes 2. Cappella dei Santi Barnabiti 3. Pulpito 4.5. Tribune 6. Presbiterio 7. Coro 8. Cappella del Sacro Cuore 9. Battistero 10. Cupola 11. Sacrestia

20 Cappella della Madonna di Lourdes, 1884

21 Cappella laterale a destra, detta dei Santi Barnabiti, già della Natività, dono del vescovo Milliavacca. Altare dei Santi Barnabiti, Opera scultorea di Pompeo Marchesi e del figlio Giulio Gabriele, provenienti da Saltrio (VA) Il dipinto è stato realizzato da un pittore romano, Giorgio Szoldaticsz nel 1889.

22 Particolare della cimasa dell altare

23 L opera raffigura i Santi Barnabiti: in alto San Paolo, a sinistra A. M. Zaccaria, fondatore dell ordine, A. Sauli e F. M. Bianchi; A destra i Santi patroni della congregazione, S. Carlo Borromeo e S. Francesco di Sales.

24 Profeta, raffigurato a sinistra dell altare dei Santi Barnabiti

25 Giovanni Carlo Aliberti, Adorazione dei Magi, 1720

26 Giovanni Carlo Aliberti, Riposo nella fuga in Egitto, 1720

27 G. C. Aliberti, cupola con La Gloria di San Martino e pennacchi con quattro allegorie: Carità, Fede, Speranza e Giustizia. Nel tamburo sono raffigurati i Quattro Evangelisti

28 Carità

29 Giustizia

30 Decorazione a stucco, opera di maestri luganesi

31 Presbiterio Altare maggiore,attribuito al ticinese Francesco Ferraris, 1756, proveniente dalla distrutta chiesa di San Bernardino. Candelabri in legno dorato del XVIII secolo Pavimento 1736

32 Crocifisso ligneo Sec. XVIII

33 Cancelletto in ferro battuto con stemma dei Barnabiti 1740

34 Sulle pareti del coro: Scene dalla vita di San Martino. San Martino dona il mantello al povero, dipinte nel 1729 dal bolognese Antonio Caccioli, poi ripassate nel 1866 (Mantovani)

35 San Martino viene consacrato vescovo di Tours

36 San Martino resuscita un morto

37 Coro con 17 stalli in noce realizzato nel 1720 dal minusiere astigiano Antonio Manzone

39 Matronei decorati con grata lignea, sec. XVIII

41 Decorazione a stucco, con testine di angeli, motivi a girali e conchiglia

43 Tribuna in marmi policromi (sec. XVIII) proveniente dalla chiesa di San Bernardino, un tempo in piazza Roma. Si nota al centro lo stemma abraso dei Mazzetti.

44 Particolare con stemma dei Mazzetti (tre mazzette)

45 Pulpito, sec. XIX

46 Particolare della volta, con la rappresentazione del Trionfo di San Martino, con angeli che reggono i simboli del Santo

47 Edoardo Mentasti, Gloria di Maria,

49 Cappella laterale a sinistra Altare del Sacro Cuore, già del- L Annunciazione Opera di Pompeo Marchesi e figlio (1715) Affreschi di Giovanni Battista Pozzo (primi decenni XVIII secolo) Dono del dott. G. B. Volpini

50 Stemma del medico astigiano G. B. Volpini

51 Particolare della decorazione ad affresco, realizzata da G.B. Pozzo: Re Davide

52 G.B.Pozzo, Il sogno di Giuseppe

53 G.B. Pozzo Visitazione

54 Michelangelo Pittatore, Sacro Cuore e Santa Margherita Alacoque, 1888

55 Quadratura Motivo decorativo

56 Confessionale di A. Manzone 1734

57 Affreschi della controfacciata con i profeti Geremia e Isaia; vetrata ditta Albano di Torino

58 Vetrata con Predica di san Paolo, 1938 Ditta Albano di Torino

59 Particolare della decorazione ad affresco della controfacciata, attribuita al pittore Antonio Caccioli: San Michele o San Martino?

61 Battistero realizzato nel 1880 con pannello sec. XVII-XVIII

63 Sacrestia: affreschi della volta dipinti dai fratelli Pietro Antonio e Giovanni Pietro Pozzi nel Armadioni in noce, opera di A. Manzone del 1714.

69 Ricciolo di pastorale, appartenenente alla statua di san Martino in facciata, sec. XVIII

70 Copia del dipinto Madonna della Provvidenza, del pittore Scipione Pulzone, ( ) conservato a Roma, chiesa di San Carlo ai Catinari dei Padri Barnabiti.

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