Unità didattica 1.1. Scienza Economica ed Economia Aziendale

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1 Unità didattica 1.1 Scienza Economica ed Economia Aziendale Obiettivo formativo: Al termine di questa unità didattica dovresti essere in grado di definire che cosa studia l economia aziendale e come questa disciplina si colloca nell ambito della scienza economica. La comprensione degli argomenti trattati in questa unità didattica si avvale, in particolare, della conoscenza dei dieci principi dell economia trattati nel corso di Economia politica e dei quattro principi posti a base dell Economia aziendale Cosa studia l Economia L economia studia i modi in cui la società gestisce le proprie risorse. Nella maggior parte delle società moderne le risorse non vengono allocate da un istituzione centralizzata di pianificazione, ma dall azione combinata di milioni di individui e di imprese. Per questa ragione gli economisti studiano le decisioni dei singoli individui: quanto lavorano, cosa consumano, quanto risparmiano e come impiegano i propri risparmi. Gli economisti si occupano anche dell interazione tra individui: per esempio, analizzano il modo in cui una pluralità di compratori e venditori di un determinato bene riesce a definirne il prezzo e la quantità venduta. Infine, gli economisti analizzano le forze e le tendenze che influenzano l economia nel suo complesso: la crescita del reddito medio, la porzione di popolazione che non riesce a trovare lavoro e il tasso a cui aumentano i prezzi. (Mankiw G., Principi di economia, 3 edizione, Zanichelli, pag. 2). Lo studio dell economia, secondo Mankiw, si basa su dieci principi fondamentali ripartibili in tre macro aree che riguardano: 1. decisioni dei singoli individui (principi I/IV); 2. interazione tra individui (principi V/VII); 3. condizioni che influenzano l economia nel suo complesso (principi VIII/X) I 10 principi fondamentali dell economia I 4 principi delle decisioni individuali. Principio I - gli individui devono affrontare scelte alternative, per prendere decisioni su come raggiungere gli obiettivi stabiliti tenendo conto delle limitate risorse a disposizione (Mankiw). - i fini/scopi degli individui possono essere molteplici per cui diviene necessario fare delle scelte o, in altre parole, decidere quali obiettivi perseguire tra più obiettivi possibili. Si osservi che le scelte degli individui riguardano sia gli obiettivi da realizzare e sia le azioni da intraprendere per raggiungerli (Robbins) I 10 principi fondamentali dell economia Principio II - il costo 1 di qualcosa è ciò a cui si deve rinunciare per ottenerla, in questo caso il sacrificio che si sostiene per procurarsi un beneficio segna una condizione limitativa della scelta (Mankiw). - i mezzi a disposizione per realizzare i fini/scopi sono scarsi rispetto ai bisogni e il loro utilizzo per uno scopo ne limita l impiego per scopi alternativi. L individuo manifesta bisogni infiniti e risorse per appagarli limitate. Quindi deve scegliere come impiegare le risorse scarse per rendere massimo il beneficio conseguibile (Robbins). 1 Costo: Non vengono sommate solo le voci direttamente quantificabili, ma bisogna considerare anche il costo opportunità che è ciò a cui si deve rinunciare per possedere un determinato bene. Ad esempio, la ragazza che vuole comprarsi il gioiello deve lavorare di più rinunciando ad uscire con gli amici per molte sere.

2 Questionario n. 1: Le imposte sugli alcolici e il ticket sui medicinali costituiscono un sacrificio economico che ha anche l effetto di limitarne il consumo. Lo studente evidenzi gli effetti possibili dell influenza del sacrificio da sostenere in termini di costo per i consumi di alcolici ed i consumi di medicinali I 10 principi fondamentali dell economia Principio III - gli individui razionali pensano al margine: un soggetto razionale (individuo o impresa) decide di compiere un azione se, e solo se, il beneficio marginale supera il costo marginale. Le variazioni incrementali rispetto ad una situazione data, sono denominate dagli economisti variazioni marginali 2. Mettendo a confronto il beneficio marginale 3 ed il costo marginale 4 si può valutare se la scelta è conveniente (Mankiw). - i mezzi sono suscettibili di usi alternativi, nel senso che possono essere impiegati per soddisfare bisogni differenti. L impiego sarà deciso in relazione al vantaggio che se ne può ottenere. Quindi, la decisione di impiego alternativo dipende dal confronto costo/beneficio (Robbins). Questionario n. 2: Il treno che percorre giornalmente la tratta Cagliari Sassari è formato da 10 carrozze che sono generalmente sufficienti per i passeggeri ordinari (prezzo del biglietto 24). In occasione della partita di calcio Cagliari Torres gli sportivi chiedono 4 carrozze ferroviarie con biglietti di viaggio a condizioni particolarmente vantaggiose. La società Trenitalia per decidere il prezzo del biglietto tiene conto del costo aggiuntivo per carrozza di 660 (per 60 passeggeri) che deve sostenere per aggiungere al convoglio nuove carrozze. Il prezzo dei biglietti per gli sportivi viene determinato tra il costo marginale unitario e il prezzo ordinario di trasporto. Quale sarà il prezzo definitivo? I 10 principi fondamentali dell economia Principio IV - gli individui rispondono agli incentivi, in quanto il loro comportamento potrà cambiare al variare dei costi e dei benefici scaturenti (Mankiw). - i fini/scopi hanno differente rilevanza in quanto il loro perseguimento comporta diversi gradi di appagamento. Il grado di beneficio costituisce un importante incentivo all azione dell individuo e alla determinazione dei suoi comportamenti (Robbins) I 10 principi fondamentali dell economia I 3 principi che descrivono l interazione tra individui. Principio V - lo scambio può essere vantaggioso per tutti, in quanto nessun individuo, o gruppo di individui, trarrebbe vantaggio dall isolamento (Mankiw). - ciò che il compratore cede nello scambio, ad esempio denaro, ha un minor valore di ciò che ottiene con l acquisto, ad esempio una autovettura Fiat. Per la Fiat il denaro ricevuto ha maggior valore dell autovettura ceduta. In questo modo, lo scambio, accresce il valore consumabile da parte di ognuno degli individui scambisti. Nelle transazioni commerciali si dice che l affare si fa in due (Buccellato) I 10 principi fondamentali dell economia Principio VI - i mercati sono di solito uno strumento efficace per organizzare l attività economica, in quanto l insieme delle decisioni della molteplicità di venditori e compratori, interessati esclusivamente al proprio benessere, attiva un meccanismo (mano invisibile) di regolazione efficace del mercato (Mankiw). 2 Variazione marginale: Cambiamenti incrementali rispetto a un piano d azione. 3 Beneficio marginale: Beneficio aggiuntivo scaturente dalla scelta presa. 4 Costo marginale: Costo aggiuntivo derivante dalla scelta presa.

3 - il cliente sceglie la merce da acquistare e in questo modo premia il produttore acquistando le sue mercanzie e reintegrando con la somma pagata il costo sostenuto per la loro produzione. Le scelte dei clienti operano la selezione dei produttori e influiscono sui prezzi di vendita (Buccellato) I 10 principi fondamentali dell economia Principio VII - l intervento dello Stato talvolta può migliorare il risultato del mercato, attraverso interventi mirati ad attutire carenze evidenziate dalla mano invisibile (Mankiw). - l operosità degli individui può svilupparsi soltanto in un sistema di valori condivisi dalla collettività il cui rispetto può essere imposto dallo Stato per delega ricevuta dalla stessa collettività amministrata (democrazia). Ma lo Stato interviene in economia anche con incentivi e disincentivi ed altresì come produttore ed erogatore di beni e servizi destinati alla generalità dei cittadini (Buccellato) I 10 principi fondamentali dell economia I 3 principi che descrivono il funzionamento dei sistemi economici nel loro complesso. Principio VIII - il livello di benessere di un paese dipende dalla sua capacità di produrre beni e servizi, ossia dalla sua produttività 5 (Mankiw). - la produttività si misura con il rapporto tra quantità di prodotto ottenuto e quantità di fattore produttivo utilizzato. Così, un rendimento di 100 pezzi prodotti in 20 ore di lavoro dà una misura di produttività di 5 pezzi/ora (Buccellato). Approfondimento n. 1: Il costo della raccolta del grano per il tunisino e l italiano è differente. Il costo in termini monetari di un quintale di grano prodotto con i due sistemi diversi di raccolta può essere più utile per un raffronto omogeneo e per l apprezzamento della produttività I 10 principi fondamentali dell economia Principio IX - i prezzi aumentano quando lo Stato stampa troppa moneta, in quanto viene generata inflazione 6 (Mankiw). - la misura obiettiva del valore di un bene si determina al momento dello scambio, cioè ad una certa data con la moneta che al momento ha un certo valore. La perdita di valore della moneta riduce il valore monetario del bene. Ciò che si è pagato 100 oggi dovrebbe essere valutato 102,5 (Buccellato) principi fondamentali dell economia Principio X - nel breve periodo i sistemi economici sono costretti a scegliere tra inflazione e disoccupazione; l aumento della quantità di moneta nell economia genera, almeno nel breve periodo, inflazione ed un minore livello di disoccupazione (Mankiw). - le scelte di politica economica dello Stato possono influire sui comportamenti dei consumatori e delle imprese generando sviluppo o disoccupazione. Se e come i governanti possano e debbano intervenire per controllare l economia è oggetto specifico della politica (Buccellato) Aspetti economici e non economici delle attività umane: i 4 principi che individuano l aspetto economico. - Secondo Robbins (1932) non è corretto distinguere nettamente gli atti economici, che contribuiscono al benessere materiale, dagli atti non economici, in quanto l attività umana ha vari aspetti, tra cui quello economico che può essere oggetto di autonoma analisi. - A parere del Robbins, sono necessarie e sufficienti quattro condizioni per rendere la condotta umana suscettibile di considerazione economica. Più precisamente, esiste aspetto economico nell attività umana quando contemporaneamente: 5 Produttività: Quantità di beni e servizi prodotti da un individuo in un ora di lavoro. 6 Inflazione: Crescita generalizzata del livello di prezzi in un sistema economico

4 1. i fini/scopi da realizzare sono molteplici; 2. tali fini/scopi hanno differente rilevanza e sono classificabili in ordine di importanza; 3. i mezzi a disposizione per realizzare i fini/scopi sono scarsi rispetto ai bisogni; 4. i mezzi sono suscettibili di usi alternativi, nel senso che possono essere impiegati per soddisfare bisogni differenti. - Sussistendo tutte queste quattro condizioni, è necessario effettuare delle scelte per adattare i mezzi scarsi a disposizione ai fini molteplici e di differente importanza da realizzare. Solo in questa ipotesi, infatti, la condotta umana prende la forma di una scelta tra più alternative e manifesta pertanto il suo aspetto economico, così come sopra definito, e cioè come un sistema di scelte volte ad adattare i mezzi scarsi a disposizione ai fini molteplici da conseguire. E opportuno far riferimento ai fini dell uomo anche con un approccio multidisciplinare eventualmente utilizzando le analisi tratte dalla filosofia, dalla religione, dalla psicologia. Le attività umane per il perseguimento dei fini dell individuo possono poi essere studiate nel loro aspetto economico Scienza economica come metodologia - Ciò che è importante evidenziare è che, secondo l impostazione del Robbins, l economia come scienza non si caratterizza per il suo particolare oggetto di studio limitato ai soli fenomeni che comunemente vengono qualificati economici ; essa si afferma, invece, soprattutto come metodologia, fondata sulla teoria delle decisioni, applicabile a tutte le attività umane, politiche, giuridiche, ecc.. L approccio basato sull analisi delle scelte ha indubbiamente portato una forte influenza innovativa negli studi del diritto, delle scienze politiche, della sociologia e del governo e dell amministrazione delle aziende. - Conclusivamente, secondo il Robbins, la scienza economica studia la condotta umana sotto l aspetto economico; quest ultima viene a configurarsi come l analisi delle relazioni tra fini e mezzi e come un insieme di scelte volte ad adattare in modo conveniente i mezzi scarsi disponibili ai molteplici fini da realizzare. Ogni scelta è ispirata al seguente criterio generale: massimizzazione dei fini/risultati da realizzare date certe risorse/mezzi a disposizione o, il che è lo stesso, minimizzazione dell impiego dei mezzi a parità di risultati da raggiungere Economia Politica ed Economia Aziendale - Sulla base di quanto sopra illustrato, in prima approssimazione, si può affermare che l Economia aziendale studia la condotta/comportamento dell azienda [degli individui che operano nelle organizzazioni denominate aziende ] sotto l aspetto economico, così come sopra definito, e cioè come un sistema di scelte volte ad adattare i mezzi scarsi a disposizione ai molteplici fini da conseguire. (G. Zanda, Lineamenti di Economia Aziendale, ed. Kappa, 2006). Questa definizione enfatizza il governo delle risorse scarse per la creazione di valore in una visione dinamica di processi di decisione, della loro esecuzione e del loro controllo. L economia aziendale e l economia politica rappresentano quindi i due rami in cui si articolano le scienze economiche perciò sono l una complementare all altra in quanto:

5 Economia Politica Osserva i fenomeni economici propri dei grandi aggregati regionali, nazionali ed internazionali (e delle decisioni individuali e delle interazione tra individui). Fondandosi anche sui contributi dell Economia Aziendale, elabora le conoscenze e le teorie economiche utili per le decisioni di politica economica regionale, nazionale ed internazionale Economia Aziendale Osserva i fenomeni economici propri nelle manifestazioni delle aziende singole, delle classi e degli aggregati particolari di aziende, così come nell ambiente in cui le aziende operano Fondandosi anche sui contributi dell Economia Politica, elabora le conoscenze e le teorie economiche utili per il governo delle aziende di ogni ordine (familiari, di produzione, di amministrazioni pubbliche) Fonte G. Airoldi, G. Brunetti, V. Coda, Economia aziendale, Il Mulino, 1994, pag Cosa abbiamo imparato? Che cosa studia l economia aziendale e come questa disciplina si colloca nell ambito della scienza economica? - La Scienza economica studia i modi in cui la società gestisce le proprie risorse, per questa ragione gli economisti studiano le decisioni dei singoli individui, si occupano anche dell interazione tra individui e analizzano le forze e le tendenze che influenzano l economia nel suo complesso. - l Economia aziendale studia la condotta/comportamento degli individui che operano nell azienda sotto l aspetto economico, così come sopra definito, e cioè come un sistema di scelte volte ad adattare i mezzi scarsi a disposizione ai molteplici fini da conseguire. - Ciò che è importante evidenziare è che la scienza economica, economia politica ed economia aziendale, si afferma come metodologia fondata sulla teoria delle decisioni. La scienza economica studia la condotta umana sotto l aspetto economico intesa come l analisi delle relazioni tra fini e mezzi e come un insieme di scelte volte ad adattare in modo conveniente i mezzi scarsi disponibili ai molteplici fini realizzabili. Il conveniente adattamento dei mezzi scarsi al conseguimento di prefissati fini è oggetto specifico dei sistemi di scelta, di esecuzione e di controllo che si attuano nelle aziende.

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