La presenza dei familiari durante la rianimazione cardiopolmonare del bambino in ambito ospedaliero

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "La presenza dei familiari durante la rianimazione cardiopolmonare del bambino in ambito ospedaliero"

Transcript

1 La presenza dei familiari durante la rianimazione cardiopolmonare del bambino in ambito ospedaliero Contributi Essere testimoni di una rianimazione cardiopolmonare è sempre traumatico, soprattutto per i genitori dei bambini rianimati. Metodo. È stata fatta una revisione della letteratura su MedLine, PubMed, Ebsco, prendendo come parole chiave: Family presence, Relatives, Parents presence, Pediatric Resuscitation, Cardiopulmonary Resuscitation, Pediatric intensive care unit per valutare se il comportamento migliore sia quello di allontanare o far rimanere i genitori, ed il loro bisogno di supporto. La maggior parte delle linee guida pediatriche sostengono l importanza della presenza dei genitori durante le manovre rianimatorie, ma sottolineano anche il loro bisogno di sostegno. Risultati. La letteratura rileva un beneficio anche per il personale sanitario che migliora le capacità di relazione con i membri della famiglia, facilitando la loro informazione/educazione rispetto ai bisogni/problemi dell assistito. Conclusioni. Il grado di formazione, gli anni di esperienza e protocolli di gestione dei familiari durante le manovre rianimatorie, possono sensibilizzare gli operatori verso una maggiore accettazione dei genitori durante gli eventi critici. Marina Cologna 1 Gabriele Magnarelli 2 Fabio Pederzini 3 1Coordinatore Gastroenterologia, APSS Trento 2Clinica S. Anna di Merano 3Neonatologo Terapia Intensiva Neonatale Trento Nella maggior parte delle unità di terapia intensiva, in concomitanza di situazioni ad alta criticità, ove è necessaria la rianimazione cardiopolmonare, viene preclusa la possibilità ai familiari di essere presenti. La negazione o l allontanamento, sono sovente espressione della buona fede del personale sanitario, nella convinzione di rispettare il valore etico del non nuocere al familiare, o nel timore che la presenza del familiare, durante la rianimazione cardiopolmonare del proprio figlio, possa far nascere eventi avversi, come la perdita del controllo ed il tentativo di interrompere le cure, o che addirittura possa mettere in soggezione il personale stesso, riducendone le abilità tecniche e la capacità assistenziale. Viene quindi spontaneo chiedersi quale sia il comportamento migliore da adottare in caso di emergenza, tenendo conto dell evoluzione nella modalità di assistere; quali benefici i genitori possono trarre nell essere presenti alla rianimazione del proprio figlio; infine, se siano necessarie figure dedicate al supporto della famiglia. Abbiamo cercato di rispondere a queste domande consultando materiale bibliografico dal 1987 ad oggi, attraverso l utilizzo di banche dati e motori di ricerca, come MedLine, PubMed, Ebsco, prendendo come parole chiave: Family presence, Relatives, Parents presence, Pediatric Resuscitation, Cardiopulmonary Resuscitation, Pediatric intensive care unit. Epidemiologia dell evento rianimatorio in età pediatrica Le circostanze nelle quali si può instaurare l emergenza pediatrica non sono numerose, 1 ma possono variare ed indurre stati di gravità diversa o sovrapporsi tanto da provocare situazioni imprevedibili. Viene tralasciata l eziologia traumatica, che pur riveste il primo posto nella classifica delle cause di morte dopo il primo anno di vita dei bambini e degli adolescenti perché sostanzialmente, prevede una gestione extra-ospedaliera e vengono affrontate le cause di morte prevenibili in ambito intra-ospedaliero

2 Contributi Le emergenze pediatriche, in effetti, rappresentano un campo specifico della medicina d urgenza, nella cui gestione i professionisti spesso non hanno una formazione ottimale, soprattutto perché non frequentemente esposti. L approccio al bambino ed alla famiglia Il ricovero del bambino in una unità di terapia intensiva pediatrica è un evento altamente stressante tanto per il bambino, quanto per la famiglia. Il modello assistenziale Patient- and Family- Centered Care, 3 riconosce il ruolo della famiglia e suggerisce, la collaborazione tra famiglia e professionisti sanitari. 4 In un ottica di assistenza sempre più centrata sul paziente e sulla famiglia, un bambino, anche se incosciente, è comunque un bambino; quindi ogni suo bisogno, e azione conseguentemente svolta, vengono ad inserirsi in un quadro generale che richiede la mediazione della famiglia. È per questa ragione che non è pensabile parlare di bisogni del bambino senza parlare di bisogni dei singoli familiari e del nucleo familiare nel suo complesso. Per tale motivo, è necessario inquadrare la famiglia ed il bambino come un unica entità che ha bisogno di presa in carico globale, rafforzando il ruolo dell operatore sanitario come figura in grado, in qualsiasi situazione, di identificare le necessità del familiare e di metterlo nella condizione di individuare le risorse necessarie per rispondere ai suoi bisogni. 5 Il bambino è una parte di un soggetto ancora più ampio, cioè la famiglia, pertanto un modello di presa in carico, dovrebbe basare le scelte terapeutiche tenendo conto delle volontà di chi è coinvolto nel processo di cura. La volontà della famiglia di partecipare alla rianimazione cardiopolmonare del proprio figlio, dovrebbe pertanto diventare una possibilità percorribile nell organizzazione sanitaria. 6 Le preferenze dei familiari La famiglia è parte integrante del processo di cura del bambino e la sua presenza, durante situazioni ad elevata criticità, è una delle strade incoraggiate dai modelli assistenziali centrati sulla famiglia. 7 Il primo caso in cui fu concessa alla famiglia la possibilità di essere presente durante le manovre rianimatorie risale al 1982, al Foote Hospital di Jackson nel Michigan, dove ad entrambi i familiari, che avevano insistito nell essere presenti durante la rianimazione del proprio figlio, venne data la possibilità di assistere alle manovre rianimatorie, senza risvolti negativi post - traumatici. Da tale esperienza ebbero inizio una serie di studi che esaminavano il bisogno-desiderio dei genitori di essere presenti durante le manovre rianimatorie. La maggior parte dei familiari esprimevano il desiderio di essere coinvolti e consideravano tale pratica positiva Alla fine degli anni novanta venne fatta una ricerca prospettica che esaminava il desiderio del genitore di essere presente non solo in caso di rianimazione cardiopolmonare, ma in cinque scenari diversi, durante procedure con livello di invasività crescente: venipuntura, sutura di una ferita, puntura lombare, intubazione endotracheale. Per la rianimazione cardiopolmonare sono stati compresi il posizionamento di una linea d infusione centrale, intubazione, tracheotomia e cardioversione. I genitori volevano essere presenti durante tutte e cinque le procedure, con livello descrescente in base al grado di invasività, e comunque sempre se il bambino fosse stato in punto di morte. Altro dato importante, è risultato la volontà dei partecipanti a decidere e non dipendere dalla scelta del medico. 11 Un protocollo per la gestione dei familiari durante le manovre rianimatorie favorisce l elaborazione dell esperienza e dà la possibilità ai genitori di esprimere i propri sentimenti al figlio, sapendo che è stato fatto tutto il possibile. 12 Benefici per i familiari Molti familiari presenti durante tentativi di rianimazione del proprio caro, ritenevano che la loro presenza fosse importante sia per il bambino per il senso di conforto nei momenti più vicini alla morte, sia per loro, in quanto avevano avuto la possibilità di rivolgergli un ultimo saluto. Questo costituirebbe secondo gli autori, una base emotiva utile ad affrontare meglio il dolore derivante dall insuccesso della terapia rianimatoria. 8,

3 M. Cologna et al.: La presenza dei familiari durante la rianimazione cardiopolmonare del bambino in ambito ospedaliero La maggior parte dei genitori si dice favorevole alla presenza durante le manovre di rianimazione e negli ultimi momenti di vita del bambino, confermando il concetto di beneficio psico-fisico per sé stessi, riduzione dell ansia e facilitazione ad elaborare il lutto. 9 (Tabella 1). Voce contraria è quella di Osuagwu 20 il quale in una lettera al Journal of Emergency Nursing afferma che l evento rianimatorio sarebbe una circostanza troppo traumatica per i familiari e non terapeutica, con difficoltà di elaborazione del lutto soprattutto nei primi sei mesi dalla morte del proprio caro. Tabella 1 - Benefici per i familiari della presenza alle manovre rianimatorie. 1. Migliore comprensione delle condizioni cliniche del paziente; 2. Sicurezza che tutto il possibile è stato fatto; 3. Offrire supporto al paziente; 4. Riduzione di paura ed ansia; 5. Dare la possibilità di dire addio al paziente e facilitare l elaborazione del dolore. Fonte: Mian Il punto di vista degli operatori Punti a sfavore. Ai familiari non veniva concesso di essere presenti durante manovre invasive sui propri figli. Il genitore però potrebbe essere un indispensabile aiuto nell assistenza al bambino, per le procedure ad elevata invasività, anche se la convinzione del personale sanitario, è che la presenza del genitore non apporti benefici, con diverse motivazioni, non sempre basate sulle evidenze, che vanno da effetti sfavorevoli sulla cura del paziente ad un maggior stress e nervosismo per il personale, a paura di denunce per negligenza Tabella 2 Tabella 2 - Motivazioni del personale sanitario per negare la presenza del genitore alle manovre rianimatorie. 1. Non esistono abbastanza ricerche a supporto della presenza dei genitori durante la rianimazione; 2. La presenza dei familiari comporta un aumento delle denuncie per negligenza nella pratica; 3. Infermieri e medici non possono farsi carico di questo problema; 4. La presenza del familiare durante le manovre rianimatorie, comporta maggior stress e nervosismo per il personale, tanto da danneggiare il paziente; 5. Non è abbastanza noto l impatto psicologico sui familiari presenti durante la rianimazione del proprio caro; 6. La presenza della famiglia viola la privacy del paziente. Punti a favore. Le evidenze scientifiche non sono mai state a supporto dell esclusione della famiglia; semmai, in dieci anni di studi, i dati riscontrati, sono a favore della presenza dei familiari durante le manovre rianimatorie. 12, 21, Anche nell unico trial clinico randomizzato che valutava l aspetto psicologico e traumatico della presenza dei genitori durante le manovre rianimatorie, non è stato evidenziato nessun impatto negativo sui familiari, anzi, effetti positivi dal punto di vista psicologico, tanto da indurre gli stessi ricercatori ad interrompere lo studio perché non sarebbe stato etico proseguirlo. 15 Un piano di gestione del familiare, strutturato e formalizzato, precedenti esperienze, sia educative che assistenziali, unite ad una particolare attitudine alla presenza dei familiari durante la rianimazione, possono incidere favorevolmente sulle opinioni del personale sanitario e sulla performance della rianimazione. 9, Gli infermieri sono più favorevoli alla presenza del genitore rispetto ai medici in quanto la considerano un diritto della famiglia. 12, 19,

4 Contributi Mason 21 nella sua revisione, cita l esperienza di alcuni ospedali, dove protocolli che prevedevano la presenza del familiare durante le manovre rianimatorie, non hanno incrementato le denunce nei confronti degli operatori sanitari. La American Academy of Pediatrics, nel suo documento, afferma che la letteratura sul Risk Management, indica che il paziente e la famiglia sono meno incentivati ad intraprendere azioni legali, anche quando sussistano errori assistenziali, se tra loro e gli operatori si instaura una comunicazione aperta alle necessità di entrambi ed un rapporto basato sulla fiducia. 36 Le ragioni di questo comportamento vengono identificate nella inclinazione dei familiari a cogliere l impegno e la partecipazione, che tutto quello che era possibile fare per il proprio figlio è stato fatto, piuttosto che le incertezze e gli impacci del team di rianimazione. 31 Approccio strutturato alla presenza dei genitori Diverse associazioni mediche ed infermieristiche prendono posizione a favore della presenza dei genitori durante le manovre rianimatorie, in particolare, la Emergency Nurses Association (ENA) che, nel 1993, adotta una risoluzione a supporto della presenza dei familiari e sviluppa, tra il 1995 ed il 2001, un programma educativo per protocolli di gestione dei familiari durante la rianimazione. Per l Italia, a favore della presenza dei genitori molto importante è il contributo della Società di Medicina d Emergenza e Urgenza Pediatrica e dell Italian Resuscitation Council. 42 Un protocollo per la gestione dei familiari durante la rianimazione potrebbe quindi, essere una soluzione per rendere praticabile e meglio accettata la presenza dei familiari da parte di medici ed infermieri, in situazioni ad elevata tensione. Sia la Canadian Association of Critical Care Nurses (CACCN), 38 sull esempio della ENA, 37 che la American Association of Critical Care Nurses (AACN), 43 hanno cercato di formalizzare alcune raccomandazioni e linee guida di riferimento per gli infermieri di area critica su il ruolo della famiglia durante la rianimazione, la formazione degli operatori per lo sviluppo di standard di competenza, la ricerca continua di evidenze aggiornate su vantaggi e svantaggi della presenza dei familiari. (Tabella 3) Due pubblicazioni presentano i primi esempi di protocolli gestionali, che potrebbero essere adottati quando la presenza del familiare viene accettata come standard assistenziale. 7, 21 Adottare tali protocolli nel quotidiano appare piuttosto complicato, soprattutto per i molteplici aspetti che dovrebbero essere presi in esame. Come indicato da York, 30 sarebbe necessaria l approvazione di un comitato etico; si dovrebbe disporre di un area dedicata ai familiari di pazienti che incorrono in rianimazione cardiopolmonare, con una linea diretta con la sala di rianimazione e/o con un facilitatore. Tabella 3 - Estratto delle raccomandazioni 2004 della American Association of Critical Care Nurses (AACN) Verificare che il reparto abbia adottato programmi e protocolli a supporto della presenza del familiare durante le manovre rianimatorie; 2. Protocolli e programmi educativi per il personale, dovrebbero includere: a. benefici dalla presenza dei familiari per gli stessi e per il paziente; b. criteri per la valutazione dei membri della famiglia a garanzia della continuità assistenziale; c. ruolo del Family Facilitator, nel preparare la famiglia all evento rianimatorio; d. supporto nella decisione di non assistere all evento; e. controindicazioni alla presenza dei familiari (persone violente, con alterato stato mentale, ecc.) 3. Sviluppare gli standard di competenza per il personale coinvolto, a garanzia del personale, dei pazienti e dei familiari; 4. Determinare la percentuale di compliance del personale al protocollo di gestione dei familiari e, se inferiore a 90%, sviluppare dei piani che migliorino la compliance: a. rivalutare la formazione del personale; b. attivare delle verifiche annuali di competenza; c. sviluppare strategie comunicative per ricordare al personale la strategia del reparto in materia di presenza dei familiari; 5. Sviluppare linee guida formali per la presenza dei familiari. 196

5 M. Cologna et al.: La presenza dei familiari durante la rianimazione cardiopolmonare del bambino in ambito ospedaliero Il facilitatore è una figura del gruppo assistenziale che, nell occasione, si sgancia dall assistenza diretta e si dedica ai familiari durante l evento critico. Questa figura dovrebbe avere una formazione incentrata sul sostegno e la relazione nei momenti critici. Tenendo conto dell epidemiologia delle criticità in pediatria, è difficile immaginare che il facilitatore diventi un ruolo dedicato ed esclusivo, ma dovrebbe essere espressione di una riflessione condivisa dagli operatori di terapia intensiva, e diventare risorsa temporanea nel momento critico. Questa nuova funzione, non dovrebbe fermarsi alla sola fase acuta dell evento rianimatorio, ma protrarsi anche dopo l evento critico, curando momenti di debriefing e follow - up per la famiglia ed il gruppo assistenziale. Conclusioni C è un sempre maggior impegno delle figure professionali, che operano nelle unità di cura pediatriche-neonatali, ad accogliere il nucleo familiare, secondo il modello del family-centered care. Le stesse direttive della Comunità Europea, impongono la continuità di cura e la vicinanza ventiquattro ore su ventiquattro al bambino in ospedale. 44 Il concetto di assistenza, si sta spostando da aspetto dualistico, 4 sanitario - paziente, ad un quadro più ampio di soggetti che intervengono nel processo di cura. 4 Se partiamo da questo presupposto, integrare il nucleo familiare nel processo di cura del bambino appare necessario, soprattutto in terapia intensiva, dove maggiore diventa la dimensione di separazione tra genitori e bambino. Malgrado quest apertura alla presenza del genitore in ambito pediatrico-neonatale nel momento di massima criticità come quello di manovre intensive e rianimatorie, emergono tuttora diverse limitazioni ed ostacoli a tale pratica. Gli studi che valutano la presenza dei familiari durante manovre invasive o rianimatorie, indicano, sempre più chiaramente, che le famiglie desiderano che venga loro proposto di essere presenti e, quando questo avviene, nella maggior parte dei casi scelgono di essere presenti e partecipi. 11, 12, 31 Benché gli studi esaminati soffrano di diverse limitazioni e necessitino di ulteriori validazioni, offrono spunti per concludere che questa richiesta dei familiari, sia diffusa ed omogenea. Tra gli operatori sanitari si riscontrano però opinioni divergenti: anche se molti abbracciano apertamente la pratica di far partecipare il familiare alle manovre rianimatorie, 31 altrettanti almeno riferiscono che la presenza dei familiari è d intralcio e nociva per gli stessi familiari ed il team, soprattutto per le procedure ad elevata invasività. 24 Molte delle preoccupazioni percepite dai sanitari, si collocano nel bisogno di proteggerli rispetto da una situazione emotivamente straziante. La presenza del familiare durante la rianimzione fa risaltare la dimensione umana della situazione critica, con gli effetti del coinvolgimento emotivo degli operatori. Sembra di poter cogliere negli studi, piccole ma significative differenze tra i professionisti: gli infermieri sembrano più favorevoli alla presenza dei familiari, rispetto ai medici. Ma ancor più che i diversi ruoli, è emerso il significato dell esperienza del sanitario che ha vissuto il momento critico con la presenza del familiare, come possibile fattore di disponibilità ad accogliere ancora la istanza del genitore/familiare in situazioni similari. I contributi più recenti della letteratura e delle società scientifiche mediche ed infermieristiche, si orientano a strutturare la formazione dei sanitari alla presenza dei familiari del bambino critico, in modo da garantire strumenti adeguati ad una riflessione anticipatoria, riconoscendo in anticipo un esigenza del familiare, che non può essere trascurata o dimenticata. C è ancora molto lavoro da fare nell ambito della ricerca, per la rappresentatività delle popolazioni indagate, sia di familiari che di operatori sanitari, e la scelta dei metodi di valutazione. Nuovi ambiti da esplorare potrebbero essere le esperienze di pazienti che hanno superato la rianimazione. Si potrebbero incoraggiare le strutture che hanno già adottato protocolli di gestione, a riportare sistematicamente le esperienze, sia negative che positive, dal punto di vista dei familiari e del personale sanitario. Bibliografia 1. Clift L. Relatives in the resuscitation room: a review of benefits and risks. Paediatric Nurs 2006; 18: Centers for Disease Control and Prevention, National Center for Injury Prevention and Control. 197

6 Contributi Web-based Injury Statistics Query and Reporting System (WISQARS). Avaible: ncipc/wisqars/ 3. Cook D. Patient autonomy versus parentalism. Crit Care Med 2001; 29: O Malley P, Mace SE, Brown K, American Academy of Pediatrics, American College of Emergency Physicians. Patient- and family-centred care and the role of the emergency physician providing care to a child in the emergency department. Ann Emerg Med 2006; 48: Desai PP, Ng JB, Bryant SG. Care of children and families in the CICU: a focus on their developmental, psychosocial, and spiritual needs. Crit Care Nurs Q 2002; 25: Goold SD, Williams B, Arnold RM. Conflicts regarding decisions to limit treatment: A differential diagnosis. JAMA 2000; 283: Nibert L, Ondrejka D. Family presence during pediatric resuscitation: an integrative review for evidence-based practice. J Ped Nurs 2005; 20: Hanson C, Strawser D. Family presence during cardiopulmonary resuscitation: Foote hospital emergency department s nine-year perspective. J Emerg Nurs 1992; 18: Sacchetti A, Lichenstein R, Carraccio CA, Harris RH. Family member presence during pediatric emergency department procedures. Pediatr Emerg Care 1996; 12: Meyers TA, Eichhorn DJ, Guzzetta CE. Do families want to be present during CPR? A retrospective survey. J Emerg Nurs 1998; 24: Boie ET, Moore GP, Brummett C, Nelson DR. Do parents want to be present during invasive procedures performed on their children in the emergency department? A survey of 400 parents. Ann Emerg Med 1999; 34: Mangurten J, Scott SH, Guzzetta CE, Clark AP, Vinson L, Sperry J et al. Effects of family presence during resuscitation and invasive procedures in a pediatric emergency department. J Emerg Nurs 2006; 32: Zoltie N, Sloan JP, Wright B. Should relatives watch resuscitation? May affect doctors performance. BMJ 1994; 309: Connors P. Should relatives be allowed in the resuscitation room? (Accident and Emergency). Nurs Stand 1996; 10: Robinson SM, Mackenzie-Ross S, Campbell Hewson GL, Egleston CV, Prevost AT. Psychological effect of witnessed resuscitation on bereaved relatives. Lancet 1998; 352: Resuscitation Council. Should relatives witness resuscitation? Resuscitation Council (UK) Powers KS, Rubenstein JS. Family presence during invasive procedures in the pediatric intensive care unit: a prospective study. Arch Pediatr Adoles Med 1999; 153: Martin J. Rethinking traditional thoughts. J Emerg Nurs 1991; 17: Mian P, Warchal S, Whitney S, Fitzmaurice J, Tancredi D. Impact of a multifaceted intervention on nurses and physicians attitudes and behaviors toward family presence during resuscitation. Crit Care Nurs 2007; 27: Osuagwu CC. More on family presence during resuscitation. J Emerg Nurs 1993; 19: Mason DJ. Guest editorial. Family presence: evidence versus tradition. Am J Crit Care 2003; 12: Bauchner H, Waring C, Vinci R. Parental presence during procedures in an emergency room: results from 50 observations. Pediatrics 1991; 87: Helmer SD, Smith RS, Dort JM, Shapiro WM, Katan BS. Family presence during trauma resuscitation: a survey of American Association for the Surgery of Trauma (AAST) and Emergency Nurses Association (ENA) members. J Trauma 2000; 48: McClenathan BM, Torrington KG, Uyehara CF. Family member presence during cardiopulmonary resuscitation: a survey of US and international critical care professionals. Chest 2002; 122: Blair P. Legal checkpoints. Is family presence practical during emergency resuscitation? Nurs Manage 2004; 35(6): Goldstein A, Berry K, Callaghan A. Resuscitation witnessed by relatives: has proved acceptable to doctors in paediatric cases. BMJ 1997; 314: Back D, Rooke V. The presence of relatives in the resuscitation room. Nurs Times 1994; 90: Jarvis AS. Parental presence during resuscitation: attitudes of staff on a paediatric intensive care unit. Int Crit Care Nurse 1998; 14: McGahey PR. Family presence during pediatric resuscitation: a focus on staff. Crit Care Nurse 2002; 22(6): York NL. Implementing a family presence protocol option. Dimens Crit Care Nurs 2004; 23(2): Meyers TA, Eichhorn DJ, Guzzetta CE, Clark AP, Taliaferro E. Family presence during invasive procedures and resuscitation team. Am J Nurs 2000; 100(2): Fein JA, Ganesh J, Alpern ER. Medical staff attitudes toward family presence during pediatric procedures. Pediatr Emerg Care 2004; 20: Gold KJ, Gorenflo DW, Schwenk TL, Bratton SL. Physician experience with family presence during cardiopulmonary resuscitation in children. Pediatr Crit Care Med 2006; 7: Fulbrook P, Latour JM, Albarran JW. Paediatric critical care nurses attitudes and experiences of parental presence during cardiopulmonary resuscitation: A European survey. Int J Nurs Stud 2007; 44: Beckman AW, Sloan BK, Moore GP, Cordell WH, Brizendine EJ, Boie ET et al. (Parental Presence during Painful Pediatric Procedures) Research Group. Should parents be present during emergency department procedures on children, and who should make that decision? A survey of emergency physician and nurse attitudes. Acad Emerg Med 2002; 9: American Academy of Pediatrics, Committee on Hospital Care. Policy statement: Family-centered care and the pediatrician s role. Pediatrics 2003; 112: Emergency Nurses Association. Emergency nurses Association position statement: Family presence at the bedside during invasive procedures and resuscitation Available at: ENA Emergency Nurses Association - ENA Position Statements. 38. Canadian Association of Critical Care Nurses (CACCN). Family presence during resuscitation. Dynamics the Official Journal of the CACCN 2005; 16(4): International Liaison Committee on Resuscitation. Consensus on Science With Treatment Recommendations for Pediatric and Neonatal Patients: Pediatric Basic and Advanced Life Support. Pediatrics 2006; 5: Hazinski MF, Zaritsky AL, NadkarnI VM, Hickey RW, Schexnayder SM, Berg RA. PALS provider manual. Dallas: American Heart Association, Cummins RO, Hazinski MF. The most important changes in the international ECG and CPR guidelines Circulation 2002; 702: IRC, SIMEUP. PALS. Pediatric Advanced Life Support. Supporto alle funzioni vitali in Pediatria. Milano: Ed. Masson,

7 M. Cologna et al.: La presenza dei familiari durante la rianimazione cardiopolmonare del bambino in ambito ospedaliero 43. American Association of Critical Care Nurses (AACN). Family presence during CPR and invasive procedures. AACN News 2004; 21(11): Parlamento Europeo. Carta Europea dei Bambini Degenti in Ospedale. G.U., delle Comunità Europee, 13/05/1986, n/c 148/37. SUMMARY Witnessing a cardiopulmonary resuscitation is a dramatic event for health care workers and for the relatives of those involved, especially for parents and relatives of children. Method. A literature review was performed on MedLine, PubMed, Ebsco, with the following keywords: Family presence, Relatives, Parents presence, Pediatric Resuscitation, Cardiopulmonary Resuscitation (CPR), Pediatric intensive care unit, to explore if parents should be allowed to witness or not and their need of support. Results. Most paediatric guidelines favour the presence of relatives during CPR and the results of surveys are consistent in reporting that parents prefer to see what is happening to their child. The benefits for health care workers include an improvement of the relationship with family members, thus facilitating the flow of information and health education. Years of education and experience, together with specific protocols may help health care workers to accept the presence of relatives during critical events. 199

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI

QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI QUALITÀ E SICUREZZA PER I NOSTRI PAZIENTI L ACCREDITAMENTO INTERNAZIONALE ALL ECCELLENZA Fondazione Poliambulanza ha ricevuto nel dicembre 2013 l accreditamento internazionale all eccellenza da parte di

Dettagli

Lezione 9: Principi Etici e Assistenza al Termine della Vita. Corso di Rianimazione Neonatale

Lezione 9: Principi Etici e Assistenza al Termine della Vita. Corso di Rianimazione Neonatale Lezione 9: Principi Etici e Assistenza al Termine della Vita Corso di Rianimazione Neonatale Principi etici e cure al termine della vita Contenuto della Lezione: Principi etici sull inizio o sull interruzione

Dettagli

PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI

PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI I PDTA e i protocolli nel Dipartimento di area Medica Specialistica Infermiera pediatrica coordinatrice Sabrina Contini PROTOCOLLI, PROCEDURE E PIANI ASSISTENZIALI

Dettagli

PILLOLE D EMERGENZA/26 22 GENNAIO 2011. Pillole d Emergenza

PILLOLE D EMERGENZA/26 22 GENNAIO 2011. Pillole d Emergenza Joint Policy Statement Guidelines for Care of Children in the Emergency Department Dichiarazione politica comune - Linee guida per l assi- stenza pediatrica nei dipartimenti di emergenza American Academy

Dettagli

Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento

Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento Corso di Aggiornamento Obbligatorio per Medici di Medicina Generale Le Cure Palliative in Medicina Generale L etica dell accompagnamento Arezzo, 18 marzo 2006 Ordine dei Medici, Viale Giotto 134 Dott.

Dettagli

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI

Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI Allegato B) PROCEDURA PER LA GESTIONE AZIENDALE DEI CASI DI EVENTI SENTINELLA 1. PREMESSA E INDICAZIONI GENERALI In base alla delibera della Giunta Regionale N 225 del 3/4/2006, la direzione sanitaria

Dettagli

FIGURE PROFESSIONALI INNOVATIVE: L INFERMIERE PIVOT IN ONCOLOGIA

FIGURE PROFESSIONALI INNOVATIVE: L INFERMIERE PIVOT IN ONCOLOGIA Laboratorio sull organizzazione per programmi centrati sul destinatario. Emilia Romagna Canada: un confronto FIGURE PROFESSIONALI INNOVATIVE: L INFERMIERE PIVOT IN ONCOLOGIA KATIA PRATI RUOLO DEGLI INFERMIERI

Dettagli

La formazione sul campo

La formazione sul campo La formazione sul campo Relazione a cura della dott.ssa Sonia Martin Università degli Studi di Verona Come si insegna la medicina? MASTER MANAGEMENT PER COORDINATORI DELLE PROFESSIONI SANITARIE Az. ULSS

Dettagli

L infermiere al Controllo di Gestione

L infermiere al Controllo di Gestione L infermiere al Controllo di Gestione Una definizione da manuale del Controllo di gestione, lo delinea come l insieme delle attività attraverso le quali i manager guidano il processo di allocazione e di

Dettagli

Corsi di Laurea una cultura delle Cure Palliative

Corsi di Laurea una cultura delle Cure Palliative Conferenza Permanente delle Classi di Laurea delle Professioni Sanitarie Firenze 13-14 maggio 2011 Orientamenti nazionali per diffondere nei Corsi di Laurea una cultura delle Cure Palliative Maria Grazia

Dettagli

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Che volontari cerchiamo? Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Premessa All arrivo di un nuovo volontario l intero sistema dell associazione viene in qualche modo toccato. Le relazioni si strutturano diversamente

Dettagli

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO!

ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! ALLINEARSI: IL DRIVER PER UNA INNOVAZIONE DI SUCCESSO! L allineamento del team esecutivo è definibile come l accordo dei membri del team in merito a: 1. Allineamento personale -consapevolezza dell impatto

Dettagli

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola)

CONTA SU DI ME. Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CONTA SU DI ME Volontari in emergenza (Ospedale, Domicilio, Scuola) CASINA DEI BIMBI Dal 2001 l Associazione Casina dei Bimbi Onlus opera nel territorio delle province di Reggio Emilia, Modena e Parma

Dettagli

Il Contributo Delle Associazioni Dei Genitori. Alla Gestione Del Dolore Dei Bambini In Ospedale: L esperienza di ASEOP.

Il Contributo Delle Associazioni Dei Genitori. Alla Gestione Del Dolore Dei Bambini In Ospedale: L esperienza di ASEOP. Il Contributo Delle Associazioni Dei Genitori Alla Gestione Del Dolore Dei Bambini In Ospedale: L esperienza di ASEOP Erica Andreotti ASEOP ONLUS ASSOCIAZIONE SOSTEGNO EMATOLOGIA ONCOLOGIA PEDIATRICA ASEOP

Dettagli

INFERMIERE E PERCORSO FORMATIVO Storia, prospettive e metodi. Busca, 14 dicembre 2006 Ivana Tallone

INFERMIERE E PERCORSO FORMATIVO Storia, prospettive e metodi. Busca, 14 dicembre 2006 Ivana Tallone INFERMIERE E PERCORSO FORMATIVO Storia, prospettive e metodi Busca, 14 dicembre 2006 Ivana Tallone La storia 1925: prima legge italiana per la formazione 1940: definizione di funzioni e compiti dell infermiera

Dettagli

I diritti del bambino

I diritti del bambino I diritti del bambino I diritti del bambino Principi fondamentali dei diritti dell'infanzia Sono quattro i principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza: a) Non discriminazione

Dettagli

Legga le informazioni che seguono e poi risponda alla domanda:

Legga le informazioni che seguono e poi risponda alla domanda: La scoperta del gene responsabile della fibrosi cistica ha permesso la messa a punto di un test genetico per identificare il portatore sano del gene della malattia. Si è aperto quindi un importante dibattito

Dettagli

Competenze generali delle professioni sanitarie SUP. Competenze professionali specifiche del ciclo di studio in Cure infermieristiche

Competenze generali delle professioni sanitarie SUP. Competenze professionali specifiche del ciclo di studio in Cure infermieristiche Competenze finali per le professioni sanitarie SUP Versione III 9 maggio 2011 Documenti tradotti dal testo ufficiale in lingua tedesca e francese pubblicato sul sito della Conferenza dei Rettori delle

Dettagli

Effetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria

Effetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria Effetti sull opinione di pazienti riguardo all utilizzo di un computer in uno studio medico nell assistenza ordinaria Christopher N. Sciamanna, Scott P. Novak, Bess H. Marcus. International Journal of

Dettagli

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega?

Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Operatori Socio Sanitari risorsa e opportunità per il miglioramento della qualità e dell assistenza. Attribuzione o delega? Pordenone, Marzo 2014 Dott.ssa Catia Cassin Delega In ambito gestionale per delega

Dettagli

I sentimenti causati da perdita e separazione. Dr.ssa Barbara Ottaviani

I sentimenti causati da perdita e separazione. Dr.ssa Barbara Ottaviani I sentimenti causati da perdita e separazione Dr.ssa Barbara Ottaviani Il confronto con la fine della vita - La morte fa ancora parte della nostra cultura? - Siamo ancora capaci di rappresentarla, di immaginarla?

Dettagli

Questionario PAI Personale Scolastico

Questionario PAI Personale Scolastico Questionario PAI Personale Scolastico La paziente e partecipata analisi del contesto locale porta ad evidenziare punti di vista diversi che possono generare ipotesi risolutive di problemi. Per questo motivo

Dettagli

I filoni della ricerca

I filoni della ricerca I filoni della ricerca infermieristica Anne Destrebecq Professore associato MED/45 Università degli Studi di Milano LA RICERCA INFERMIERISTICA: STATO DELL ARTE E PROSPETTIVE FUTURE Come si sta evolvendo

Dettagli

Questionario conoscitivo ALSO

Questionario conoscitivo ALSO Questionario conoscitivo ALSO Nello scorso mese di giugno è stata costituita a Gravedona un organizzazione di volontariato denominata : ASSOCIAZIONE LARIANA SOSTEGNO ONCOLOGICO (ALSO) camminiamo insieme.

Dettagli

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto. andrea.petromilli@psyveneto.it

Andrea Petromilli Ordine degli Psicologi del Veneto. andrea.petromilli@psyveneto.it L Ordine degli Psicologi del Veneto ed il processo di valutazione del rischio stress nella prospettiva delle azioni di miglioramento e lo sviluppo del benessere organizzativo. Andrea Petromilli Ordine

Dettagli

Il Caregiver: figura cardine per la sostenibilità della presa in carico del paziente complesso

Il Caregiver: figura cardine per la sostenibilità della presa in carico del paziente complesso UNIVERSITA DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA FACOLTA DI MEDICINA E CHIRURGIA Il Caregiver: figura cardine per la sostenibilità della presa in carico del paziente complesso Maria Angela Becchi Taranto

Dettagli

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA

AZIENDA ULSS 20 DI VERONA AZIENDA ULSS 20 DI VERONA Sede legale: via Valverde n.42-37122 Verona - tel. 045/8075511 Fax 045/8075640Cod. Fiscale e P. IVA 02573090236 Dipartimento delle Unità Organizzative della Direzione dei Servizi

Dettagli

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus

I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus I principi di Anffas Onlus sul tema della presa in carico precoce Michele Imperiali comitato tecnico anffas onlus Partire dalla culla.. Esiste un rapporto diretto tra il tempismo con cui ha luogo il processo

Dettagli

PROPOSTA DI DELIBERA

PROPOSTA DI DELIBERA COMUNE DI COMO PROPOSTA DI DELIBERA Oggetto: ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI VOLONTA Il consiglio comunale di Como Premesso che: - Con l espressione testamento biologico (o anche

Dettagli

THE SEE AND TREAT OF MANCHESTER TRIAGE SYSTEM 7-19 ottobre 2013

THE SEE AND TREAT OF MANCHESTER TRIAGE SYSTEM 7-19 ottobre 2013 I CONGRESSO SIMEU REGIONE BASILICATA THE SEE AND TREAT OF MANCHESTER TRIAGE SYSTEM 7-19 ottobre 2013 RELATRICE INF. ROSA MATARO CROWDING ED OVERCROWDING NEI PRONTO SOCCORSO... UN FENOMENO CHE AVANZA EFFETTI

Dettagli

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo

Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza. Ospedale Civile S. Bortolo VICENZA Regione Veneto Azienda ULSS 6 Vicenza Ospedale Civile S. Bortolo Dipartimento AREA MEDICA 1^ Direttore Dr. Giorgio Vescovo MEDICINA INTERNA PER INTENSITA DI CURE LA MEDICINA INTERNA OGGI. COMPLESSA..

Dettagli

Gli interventi delle professioni sanitarie

Gli interventi delle professioni sanitarie Gli interventi delle professioni sanitarie 19 febbraio 2015 Dott. BALDINI CLAUDIO Direttore UOC Direzione Professioni Sanitarie Territoriali ASL 11 EMPOLI 23/02/2015 1 Secondo me la missione delle cure

Dettagli

ETICA DELLA VITA: RIFLESSIONI ETICHE SU UN CASO CLINICO CASO CLINICO

ETICA DELLA VITA: RIFLESSIONI ETICHE SU UN CASO CLINICO CASO CLINICO ETICA DELLA VITA: RIFLESSIONI ETICHE SU UN CASO CLINICO CASO CLINICO SOGGETTO DI SESSO MASCHILE, ETÀ 42 ANNI, AFFETTO DA SCLEROSI LATERALE AMIOTROFICA (SLA), RICOVERATO D URGENZA NEL REPARTO DI RIANIMAZIONE

Dettagli

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE

IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE IL CONTRIBUTO DEGLI INFERMIERI ALLA IDEAZIONE DEL PSS REGIONALE Il presente documento, presentato in V commissione in occasione dell audizione del 23 settembre, si compone di due parti: Introduzione e

Dettagli

PROGETTO: TEATRO FORUM

PROGETTO: TEATRO FORUM 24 5 PROGETTO: TEATRO FORUM (per Oratori sensibili) Che cos è Il Teatro forum è un metodo e percorso formativo utilizzato spesso in situazioni di disagio socio-culturale e si propone come strumento per

Dettagli

M. Schiavoni, Infermiera neolaureata in Scienze Inf.che ed Ostetriche

M. Schiavoni, Infermiera neolaureata in Scienze Inf.che ed Ostetriche Codice colore in Pronto Soccorso: Valutazione della corretta attribuzione da parte dell infermiere di triage M. Schiavoni, Infermiera neolaureata in Scienze Inf.che ed Ostetriche T. Campanelli, Coordinatore

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna.

DELIBERAZIONE N. 5/31 DEL 11.2.2014. Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. Oggetto: Istituzione della rete per la terapia del dolore della Regione Sardegna. L Assessore dell'igiene e Sanità e dell'assistenza Sociale ricorda che la legge 15 marzo 2010, n. 38, tutela il diritto

Dettagli

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI INTEGRAZIONE, ORIENTAMENTO E BUONE PRASSI RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI L iscrizione degli alunni con certificazione L.104

Dettagli

Caratteristiche dell indagine

Caratteristiche dell indagine L indagine condotta dall Associazione Vivere senza dolore Negli ultimi mesi si è parlato spesso di dolore in vari contesti, dove è stato possibile ascoltare la voce di esperti, medici, politici, aziende

Dettagli

Linea guida 21 Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti http://www.snlg-iss.it/cms/files/lg_autismo_def.

Linea guida 21 Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti http://www.snlg-iss.it/cms/files/lg_autismo_def. Linea guida 21 Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti http://www.snlg-iss.it/cms/files/lg_autismo_def.pdf Istituto Superiore di Sanità Organo tecnico del Ministero

Dettagli

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2

LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2 LABORATORIO PERMANENTE di NARRAZIONE AUTOBIOGRAFICA NEFROLOGIA E DIALISI PERITONEALE OSPEDALE SAN PAOLO SAVONA ASL2 La narrazione autobiografica come progetto di cura nei pazienti uremici cronici L idea

Dettagli

Clinical Practise Guidelines Against ABA approach. Da pag 20 a pag 22 Le linee guida sull autismo pubblicate nel 2000 e emesse dall ICDL Clinical Practice Guidelines Workgroup dedicano una parte del documento

Dettagli

La Ricerca Infermieristica: Stato dell arte e prospettive

La Ricerca Infermieristica: Stato dell arte e prospettive UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI BARI Facoltà di Medicina e Chirurgia Corso di Laurea Magistrale in Scienze Infermieristiche e Ostetriche Coordinatore Didattico: Prof. Giancarlo Di Vella aa 2011/2012 Tesi Sperimentale

Dettagli

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012

Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Pagina 1 di 6 Sviluppo del Sistema Cure Intermedie al fine dell utilizzo corretto delle risorse ex DGR 1235/2012 Il presente documento è inteso a suggerire una allocazione ottimale dei pazienti che non

Dettagli

LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE

LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE LE LEGGI CHE DISCIPLINANO L ADOZIONE E L AFFIDO FAMILIARE Legge 184/83 E la prima normativa specifica che disciplina l adozione e l affidamento dei minori. Legge 28 marzo 2001 n.149 Disciplina dell adozione

Dettagli

Salute in tutte le politiche. Carlo Favaretti Università Cattolica del Sacro Cuore

Salute in tutte le politiche. Carlo Favaretti Università Cattolica del Sacro Cuore CIVES CITTÀ VIVE, EQUE E SANE 20-2323 APRILE 2015 Salute in tutte le politiche Carlo Favaretti Università Cattolica del Sacro Cuore Concetti chiave Che cos è la salute Che cos è la promozione della salute

Dettagli

QUESTIONARIO SODDISFAZIONE FAMIGLIA. Nome del bambino: Sesso: F M

QUESTIONARIO SODDISFAZIONE FAMIGLIA. Nome del bambino: Sesso: F M QUESTIONARIO SODDISFAZIONE FAMIGLIA Ministero della Salute - Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie (CCM) Progetti applicativi al programma CCM 2009 Presa in carico precoce nel primo anno di

Dettagli

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363

154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 154 31.3.2010 - BOLLETTINO UFFICIALE DELLA REGIONE TOSCANA - N. 13 DELIBERAZIONE 22 marzo 2010, n. 363 Protocollo d intesa Costituzione di un Centro regio nale per la promozione e lo sviluppo dell auto

Dettagli

Procedura di Responsabilità Sociale

Procedura di Responsabilità Sociale Pag. 1 di 5 INDICE 1. Generalità... 2 2. Responsabilità... 2 3. Procedura... 3 3.1 Piano di rimedio per bambini lavoratori... 3 3.2. Selezione ed assunzione di giovani lavoratori... 4 3.3. Comunicazione

Dettagli

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI

AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Provincia Autonoma di Trento AZIENDA PROVINCIALE PER I SERVIZI SANITARI Trento via Degasperi 79 VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE Reg. delib. n. 271 2014 OGGETTO: Approvazione del documento

Dettagli

REGOLAMENTO DEL COMITATO PRODUZIONE E RICERCA SCIENTIFICA SIAARTI

REGOLAMENTO DEL COMITATO PRODUZIONE E RICERCA SCIENTIFICA SIAARTI REGOLAMENTO DEL COMITATO PRODUZIONE E RICERCA SCIENTIFICA SIAARTI Il Comitato Produzione e Ricerca Scientifica (CPRS) svolge le seguenti funzioni: 1. Stabilisce la metodologia per la produzione di linee

Dettagli

Perchè fare ricerca in salute mentale? Più di un cittadino Europeo su tre

Perchè fare ricerca in salute mentale? Più di un cittadino Europeo su tre Perchè fare ricerca in salute mentale? I disturbi mentali costituiscono un enorme carico per le persone che ne soffrono, per i loro familiari e per la società. Più di un cittadino Europeo su tre vive un

Dettagli

U.O. Pronto Soccorso Emergenza Territoriale. alla Azienda USL di Ferrara.

U.O. Pronto Soccorso Emergenza Territoriale. alla Azienda USL di Ferrara. U.O. Pronto Soccorso Emergenza Territoriale Azienda USL Ferrara Istituita con delibera N. 2079 del 21/12/2000 in considerazione del fatto che una UNICA UO assicura più ampie garanzie di uniformità nella

Dettagli

L insegnamento del primo soccorso per il personale delle scuole di Roma Capitale. Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza Pediatrica

L insegnamento del primo soccorso per il personale delle scuole di Roma Capitale. Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza Pediatrica L insegnamento del primo soccorso per il personale delle scuole di Roma Capitale Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza Pediatrica Con il nuovo corso PBLS SIMEUP redatto secondo le nuove linee

Dettagli

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA

La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA La gestione del Rischio Clinico in Valle d Aosta: consolidamento del metodo FMEA Vuillermin Giuliana Berti Pierluigi Ippolito Rita Azienda USL Regione Valle d Aosta Analisi del contesto L Azienda USL della

Dettagli

CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO

CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO 1 CHE COS E L AUTO MUTUO AIUTO L Auto Mutuo Aiuto è una metodica semplice e spontanea, un approccio sociale, una cultura, una filosofia, sicuramente una risorsa. E un modo di trattare i problemi che ciascuno

Dettagli

SIDS : SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE. Suggerimenti per gli operatori che entrano in contatto con una famiglia colpita

SIDS : SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE. Suggerimenti per gli operatori che entrano in contatto con una famiglia colpita SIDS : SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE Suggerimenti per gli operatori che entrano in contatto con una famiglia colpita Obiettivo e metodo Obiettivo: Metodo: fornire spunti di riflessione e consigli pratici affinché

Dettagli

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale

L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale L integrazione dell Operatore Socio Sanitario nel processo assistenziale Ruolo dell O.S.S nell ambito del piano assistenziale Vito Petrara Principi di riferimento per l assistenza I principi di riferimento

Dettagli

Etica nella ricerca nelle cure oncologiche. Ufficio di Sanità Comitato Etico cantonale

Etica nella ricerca nelle cure oncologiche. Ufficio di Sanità Comitato Etico cantonale Etica nella ricerca nelle cure oncologiche Ufficio di Sanità Comitato Etico cantonale Ricerca clinica e etica Autonomia Beneficienza Giustizia Informazione Consenso Volontarietà Libertà d interruzione

Dettagli

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo

J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO. Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo J. Delors NELL EDUCAZIONE UN TESORO Rapporto all UNESCO della Commissione Internazionale sull Educazione per il XXI secolo L utopia dell educazione L educazione è un mezzo prezioso e indispensabile che

Dettagli

CIVICA DI TRENTO APSP

CIVICA DI TRENTO APSP CIVICA DI TRENTO APSP Finalità Far emergere, valorizzare e promuovere il dialogo e il confronto sul tema della morte e del morire, per trasformare l esperienza individuale degli operatori in esperienza

Dettagli

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi

Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Il volontariato: ruolo e impegni per la Conferenza dei Servizi Rel. sig. Giancarlo Cavallin Volontarinsieme Coordinamento delle Associazioni di volontariato della provincia di Treviso. Gruppo Salute, ospedale

Dettagli

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI)

COMUNE DI RAVENNA GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) COMUNE DI RAVENNA Il sistema di valutazione delle posizioni del personale dirigente GUIDA ALLA VALUTAZIONE DELLE POSIZIONI (FAMIGLIE, FATTORI, LIVELLI) Ravenna, Settembre 2004 SCHEMA DI SINTESI PER LA

Dettagli

Bocca e Cuore ooklets

Bocca e Cuore ooklets Bocca e Cuore ooklets Una guida per i pazienti Booklets Per aiutare a migliorare qualità e sicurezza delle cure pubblichiamo una collana di guide ( ) con lo scopo di fornire ai pazienti ed ai loro famigliari

Dettagli

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia.

1. Il minore ha diritto di crescere ed essere educato nell ambito della propria famiglia. Nuovo testo della Legge n. 184 del 1983 Diritto del minore ad una famiglia come modificata dalla legge del 28/3/2001 n. 149 TITOLO I Principi generali Art. 1 1. Il minore ha diritto di crescere ed essere

Dettagli

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche

Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Progetto Nazionale di Cure Palliative Pediatriche Ecco la proposta della Fondazione Maruzza Lefebvre D Ovidio, della fondazione Livia Benini, di altre Fondazioni ed Associazioni Italiane e successivamente

Dettagli

IL RUOLO DEL PS NELLA CATENA DEL SOCCORSO

IL RUOLO DEL PS NELLA CATENA DEL SOCCORSO ARRESTO CARDIACO: IL RUOLO DEL PRONTO SOCCORSO Dr.ssa Rita Previati U.O. Medicina Emergenza-Urgenza Azienda Ospedaliero Universitaria Ferrara Società Medico Chirurgica Azienda Ospedaliero-Universitaria

Dettagli

Prepararsi e sapere preparare all adozione Il punto sulle esperienze dei corsi per le coppie candidate all adozione

Prepararsi e sapere preparare all adozione Il punto sulle esperienze dei corsi per le coppie candidate all adozione Enti Autorizzati alle prese con il Protocollo Regione Emilia Romagna Già dalla firma del protocollo regionale gli EE.AA hanno mostrato le più diverse posizione: si andava dai contrari ad ogni costo fino

Dettagli

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE

PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE PARTIAMO DA ALCUNE DOMANDE Esiste l immagine del disabile intellettivo come persona adulta nella mia mente? Quali sono i maggiori ostacoli che i famigliari/ operatori incontrano nella costruzione di un

Dettagli

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO.

MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. ALLEGATO A MODELLO ORGANIZZATIVO REGIONALE PER LA GESTIONE DEL RISCHIO CLINICO. il sistema organizzativo che governa le modalità di erogazione delle cure non è ancora rivolto al controllo in modo sistemico

Dettagli

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE

L ASSEMBLEA LEGISLATIVA DELLE MARCHE Mozione n. 684 presentata in data 3 giugno 2014 a iniziativa dei Consiglieri Busilacchi, D'Anna, Camela, Comi, Bugaro, Perazzoli, Pieroni, Badiali, Eusebi, Foschi, Natali Progetto di Parent Training L

Dettagli

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo. L 320/8 Gazzetta ufficiale dell Unione europea IT 17.11.2012 REGOLAMENTO (UE) N. 1078/2012 DELLA COMMISSIONE del 16 novembre 2012 relativo a un metodo di sicurezza comune per il monitoraggio che devono

Dettagli

SETTE FASI PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE NELL AMBITO DELLE CURE PRIMARIE. Pietro Ragni. Risk Manager, Direzione Sanitaria AUSL di Reggio Emilia

SETTE FASI PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE NELL AMBITO DELLE CURE PRIMARIE. Pietro Ragni. Risk Manager, Direzione Sanitaria AUSL di Reggio Emilia SETTE FASI PER LA SICUREZZA DEL PAZIENTE NELL AMBITO DELLE CURE PRIMARIE Pietro Ragni Risk Manager, Direzione Sanitaria AUSL di Reggio Emilia Libera traduzione da National Patient Safety Agency (NPSA),

Dettagli

Migliorare la sua Competenza

Migliorare la sua Competenza Codice Deontologico dell Infermiere 1999 punto 3.1 L infermiere aggiorna le proprie conoscenze attraverso: 1. La Formazione Permanente 2. La Riflessione Critica sull esperienza 3. La ricerca al fine di

Dettagli

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile

Accogliere e trattenere i volontari in associazione. Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accogliere e trattenere i volontari in associazione Daniela Caretto Lecce, 27-28 aprile Accoglienza Ogni volontario dovrebbe fin dal primo incontro con l associazione, potersi sentire accolto e a proprio

Dettagli

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini

IL diabetico. Gestione condivisa. Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini IL diabetico anziano Gestione condivisa Claudio Marengo Marco Comoglio Andrea Pizzini SEEd srl C.so Vigevano, 35-10152 Torino Tel. 011.566.02.58 - Fax 011.518.68.92 www.edizioniseed.it info@seed-online.it

Dettagli

ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS

ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS ANCHE IL LINFEDEMA SECONDARI O E MALATTIA DISABILITAN TE: UN INDICE DA PROPORRE ALL INPS Dott. Maurizio Ricci U. O. Medicina Riabilitativa Azienda Ospedaliero- Universitaria Ospedali Riuniti di Ancona

Dettagli

Auto Mutuo Aiuto Lavoro

Auto Mutuo Aiuto Lavoro Assessorato al Lavoro Auto Mutuo Aiuto Lavoro progettazione e sperimentazione di un nuovo servizio rivolto a chi perde il lavoro Il progetto Nel quadro delle politiche attive al lavoro non esiste ad oggi

Dettagli

PROMUOVERE LA SALUTE MENTALE NELL ETA EVOLUTIVA I contributi della ricerca italiana

PROMUOVERE LA SALUTE MENTALE NELL ETA EVOLUTIVA I contributi della ricerca italiana PROMUOVERE LA SALUTE MENTALE NELL ETA EVOLUTIVA I contributi della ricerca italiana Il trattamento dell Autismo in età evolutiva: presentazione linee guida Salvatore De Masi 1, Marina Dieterich 2, Alfonso

Dettagli

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE

STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE STATUTO DELL AZIENDA OSPEDALIERO-UNIVERSITARIA MEYER INDICE SEZIONE Titolo 3 - PROGRAMMAZIONE E SVILUPPO DELLA RETE PEDIATRICA REGIONALE Art. 20 - Art. 21 - Art. 22 - Art. 23 - Art. 24 - Art. 25 - Verso

Dettagli

L educatore in pediatria. Per un profilo professionale

L educatore in pediatria. Per un profilo professionale L educatore in pediatria Per un profilo professionale L educatore sanitario in pediatria L educatore sanitario è quel professionista chiamato in causa affinché a ciascun individuo sia permesso di riconoscere

Dettagli

Osservatorio ISTUD - seconda Survey: Aziende italiane e mercato unico europeo

Osservatorio ISTUD - seconda Survey: Aziende italiane e mercato unico europeo - seconda Survey: Aziende italiane e mercato unico europeo Quesito 1 In linea generale ritieni positiva la tendenza di molti paesi europei a cercare di proteggere alcuni settori ritenuti strategici per

Dettagli

HTA: FATTORE DI CFESCITA O OSTACOLO ALL INNOVAZIONE?

HTA: FATTORE DI CFESCITA O OSTACOLO ALL INNOVAZIONE? Dott. GEORGES PAIZIS Health Policy Director sanofi - aventis HTA: FATTORE DI CFESCITA O OSTACOLO ALL INNOVAZIONE? L Health Technology Assessment (HTA) è un processo multidisciplinare con ben documentate

Dettagli

International School of Siena. Procedura di ammissione. Le procedure

International School of Siena. Procedura di ammissione. Le procedure International School of Siena Procedura di ammissione L International School of Siena accoglie culture e nazionalità diverse. Offriamo un educazione generale utilizzando l inglese come lingua veicolare,

Dettagli

Le cure avanzate nel fine vita

Le cure avanzate nel fine vita Associazione Italiana Infermieri di Area Oncologica II Congresso Nazionale AIIAO L INFERMIERE IN ONCOLOGIA TRA MANAGEMENT E PRATICA CLINICA: QUALE FUTURO? Le cure avanzate nel fine vita Napoli, 24-25 Maggio

Dettagli

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA

COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA COMUNE DI PACIANO PROVINCIA DI PERUGIA Cap 06060 P.zza della Repubblica n. 4 P.IVA 00436320543 Tel. 075.830186 e-mail: info@comune.paciano.pg.it fax. 075.830447 REGOLAMENTO COMUNALE DEL SERVIZIO DI AFFIDAMENTO

Dettagli

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice

Psicologia dell orientamento scolastico e professionale. Indice INSEGNAMENTO DI PSICOLOGIA DELL ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE LEZIONE I ORIENTAMENTO E PSICOLOGIA PROF.SSA ANNAMARIA SCHIANO Indice 1 L orientamento: significato e tipologie ---------------------------------------------------------------

Dettagli

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI

GRUPPI DI INCONTRO per GENITORI Nell ambito delle attività previste dal servizio di Counseling Filosofico e di sostegno alla genitorialità organizzate dal nostro Istituto, si propone l avvio di un nuovo progetto per l organizzazione

Dettagli

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:

IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE: IL MARKETING E QUELLA FUNZIONE D IMPRESA CHE:! definisce i bisogni e i desideri insoddisfatti! ne definisce l ampiezza! determina quali mercati obiettivo l impresa può meglio servire! definisce i prodotti

Dettagli

Comune di Firenze - Servizi all infanzia Una collaborazione fra istituzioni per prevenire il disagio

Comune di Firenze - Servizi all infanzia Una collaborazione fra istituzioni per prevenire il disagio Assessorato all Educazione Servizi all infanzia Comune di Firenze - Servizi all infanzia Una collaborazione fra istituzioni per prevenire il disagio Giovanna Malavolti Coordinamento pedagogico Servizi

Dettagli

PROCEDURE - GENERALITA

PROCEDURE - GENERALITA PROCEDURE - GENERALITA Le PROCEDURE sono regole scritte, utili strumenti di buona qualità organizzativa, con le quali lo svolgimento delle attività viene reso il più possibile oggettivo, sistematico, verificabile,

Dettagli

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta

LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta LA CONTINUITA ASSISTENZIALE: La LETTERA di DIMISSIONE INFERMIERISTICA Infermiera Luisa Valleise Cardiologia- Utic Aosta PARLIAMO DI DIMISSIONE A DOMICILIO A.D.I. Quali possibilità ha il paziente anziano

Dettagli

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale.

Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Project Cycle Management La programmazione della fase di progettazione esecutiva. La condivisione dell idea progettuale. Il presente materiale didattico costituisce parte integrante del percorso formativo

Dettagli

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE

LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Delibera di Giunta - N.ro 2004/1016 - approvato il 31/5/2004 Oggetto: LINEE GUIDA PER IL POTENZIAMENTO DELL'ASSISTENZA AI DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE Prot. n. (SAM/03/27628) LA GIUNTA DELLA REGIONE

Dettagli

LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE

LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE S.I.M.G. LA GESTIONE DEL RISCHIO PROFESSIONALE IN MEDICINA GENERALE Strumenti e metodi di identificazione ed analisi di eventi avversi. L approccio reattivo e proattivo Damiano Parretti Arezzo 26 febbraio

Dettagli

Il 65% dei pazienti seguiti dagli psichiatri italiani soffre di schizofrenia, il 29% di disturbo bipolare e il 5% di disturbo schizoaffettivo.

Il 65% dei pazienti seguiti dagli psichiatri italiani soffre di schizofrenia, il 29% di disturbo bipolare e il 5% di disturbo schizoaffettivo. Keeping Care Complete Psychiatrist Survey Focus sull Italia Background Obiettivo dell indagine Keeping Care Complete è comprendere - in relazione alle malattie mentali gravi - quale ruolo e quale influenza

Dettagli

L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto

L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto L integrazione professionale per l assistenza a domicilio: infermieri e fisioterapisti a confronto Stefania Franciolini, Direttore U.O. Servizio Assistenza Infermieristica Territoriale Simonetta Tamburini,

Dettagli

Nell ambito del progetto ECM Sinergie è in grado di offrire un intervento di formazione per medici di medicina generale e specialisti:

Nell ambito del progetto ECM Sinergie è in grado di offrire un intervento di formazione per medici di medicina generale e specialisti: Nell ambito del progetto ECM Sinergie è in grado di offrire un intervento di formazione per medici di medicina generale e specialisti: L attuale esperienza Cosa hanno detto dei corsi precedenti ECM crediti

Dettagli

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test

Dalla Diagnosi Funzionale al PEI. Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Dalla Diagnosi Funzionale al PEI Valutazione delle abilità attraverso l osservazione del comportamento e i test Effetti del non Valutare Sopravvalutare Problemi di comportamento (isolamento) Sottovalutare

Dettagli

Maria Anna Conte Hospice Il gabbiano San Vito al Tagliamento Rete cure palliative provincia di Pordenone

Maria Anna Conte Hospice Il gabbiano San Vito al Tagliamento Rete cure palliative provincia di Pordenone Maria Anna Conte Hospice Il gabbiano San Vito al Tagliamento Rete cure palliative provincia di Pordenone Cos è un hospice Si definiscono centri residenziali di cure palliative (hospice) le strutture, facenti

Dettagli