Istituto Comprensivo di Casazza

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1 Istituto Comprensivo di Casazza Scuola dell infanzia - Primaria - Secondaria di I Grado Via Broli, 4, Casazza ( Bg ) Tel. 035/ / Fax 035/ bgic839003@istruzione.it Anno scolastico

2 INDICE GENERALE 1.IDENTITÀ EDUCATIVA E PROPOSTA FORMATIVA DELLA SCUOLA DELL AUTONOMIA CENTRALITÀ DELLA PERSONA PER UNA NUOVA CITTADINZANZA PER UN NUOVO UMANESIMO 9 2.FINALITÀ DELLA SCUOLA PROMUOVERE COMPETENZE CHIAVE IL PROFILO DELLO STUDENTE ORGANIZZAZIONE DEL CURRICOLO INDICAZIONI METODOLOGICHE 16 3.LA SCUOLA DELL INFANZIA I CAMPI DI ESPERIENZA DELLA COMPETENZA DALLA SCUOLA DELL INFANZIA ALLA SCUOLA PRIMARIA LA SCUOLA DEL PRIMO CICLO AL TERMINE DELLA SCUOLA DEL PRIMO CICLO 22 ITALIANO 22 PRIMA LINGUA COMUNITARIA - INGLESE 23 SECONDA LINGUA COMUNITARIA FRANCESE/ SPAGNOLO 23 STORIA 24 GEOGRAFIA 24 MATEMATICA 25 SCIENZE 26 MUSICA 27 ARTE E IMMAGINE 27 EDUCAZIONE FISICA 28 TECNOLOGIA ORARIO SETTIMANALE DELLA SCUOLA PRIMARIA ORARIO SETTIMANALE DELLA SCUOLA SECONDARIA LA VALUTAZIONE SCOLASTICA LINEE GUIDA PER LA CONDUZIONE DEGLI SCRUTINI INTERMEDI E FINALI VALUTAZIONE ALUNNI NON ITALOFONI CRITERI PER LA MOTIVATA DEROGA DEL CONSIGLIO DI CLASSE INDICATORI DELLA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO NELLA SCULA PRIMARIA INDICATORI DELLA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO NELLA SCUOLA SEC. DI 1 GRADO CERTIFICAZIONE SCUOLA PRIMARIA CERTIFICAZIONE SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO 40 6.CONTINUITA DEL PERCORSO DI FORMAZIONE ORIENTAMENTO 45

3 8. PIANO ANNUALE INCLUSIVITA L INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI L INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ (LEGGE 104/92) IL GRUPPO DI LAVORO PER L INCLUSIONE GLI STRUMENTI RUOLI E COMPETENZE I PROGETTI D ISTITUTO PER IL SOSTEGNO ALLA PERSONA PROGETTO DI SUPPORTO PSICOPEDAGOGICO PROGETTO «ANDARE BENE A SCUOLA SI PUO» COMMISSIONE PER IL SUPPORTO ALLA PERSONA RUOLI E COMPETENZE STRUMENTI COMPENSATIVI MISURE DISPENSATIVE L'INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON ALTRI BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI ALLOCTONI PROCEDURA ATTIVATA DALL ISTITUTO ARRICCHIRE L OFFERTA FORMATIVA COSTRUIRE INSIEME LA SCUOLA CONSIGLIO DI INTERSEZIONE, DI INTERCLASSE E DI CLASSE COLLEGIO DEI DOCENTI CONSIGLIO DI ISTITUTO E GIUNTA ESECUTIVA ASSEMBLEE COLLOQUI INDIVIDUALI IL COMITATO DEI GENITORI COMMISSIONI DEL COLLEGIO DOCENTI SICUREZZA A SCUOLA (D.LGS. 81/2008) LE SCUOLE DELL ISTITUTO COMPRENSIVO DI CASAZZA SCUOLA DELL INFANZIA SCUOLE PRIMARIE SCUOLE SECONDARIE DI PRIMO GRADO SCUOLA DELL INFANZIA DI SPINONE AL LAGO SCUOLA PRIMARIA DI CASAZZA SCUOLA PRIMARIA DI ENDINE MARTIRI SCUOLA PRIMARIA DI ENDINE ROVA SCUOLA PRIMARIA DI GAVERINA SCUOLA PRIMARIA DI MONASTEROLO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI ENDINE GAIANO SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO DI CASAZZA ALLEGATO ALLEGATO

4 Composizione del Consiglio d Istituto Triennio 2012/2015 Presidente del Consiglio: Del Bello Catia Vice Presidente del Consiglio: Zambetti Daniela Componente Genitori Brighenti Laura Baiguini Giulia Componente Docenti Cambianica Ettore Barbaro Maria I. Candreva Sergio Del Bello Catia Nicoli Massimo Oberti Sara Totis Daniele Zambetti Daniela Bertocchi Annarosa Consoli Monica Morlini Bianca Radaelli Laura Saetta Claudio Salvioni Paola Componente ATA Facchinetti Lorenzo Giudici Anna Composizione della Giunta Esecutiva Membri di Diritto D. S. Dott. Maria Antonia Savio D. S. G. A. Paola Carosso Componente Genitori Componente Docenti Componente ATA Del Bello Catia Nicoli Massimo Saetta Claudio Facchinetti Lorenzo 4

5 ORGANIGRAMMA DELL ISTITUTO COMPRENSIVO DI CASAZZA SEZIONE DIDATTICA ANNO SCOLASTICO 2014/15 Dirigente Scolastico Dott. Maria Antonia Savio Collaboratore Vicario Prof. Claudio Saetta FUNZIONI STRUMENTALI SOSTENGO alla PERSONA Eliana Zambetti Scuola Primaria Endine INTERCULTURA Maria Barbaro Scuola Primaria di Monasterolo del C. CONTINUITÀ/ORIENTAMENTO POF e CURRICOLI Antonella Bertocchi Scuola Secondaria Casazza Monica Consoli Scuola Secondaria Casazza RESPONSABILI DI PLESSO Scuola Infanzia di Spinone Scuola Primaria Casazza Scuola Primaria Endine Martiri Scuola Primaria Endine Rova Scuola Primaria Gaverina Scuola Primaria Monasterolo del Castello Scuola Secondaria Primo Grado Casazza Scuola Secondaria Primo Grado Endine Maria Angela Longa Rosaria Patelli Annarosa Bertocchi Gloria Zoppetti Gloria Carsana Silvana Bernardis Claudio Saetta Brunella Sonzogni 035/ / / / / / / /

6 ORGANIGRAMMA DELL ISTITUTO COMPRENSIVO DI CASAZZA SEZIONE AMMINISTRATIVA - ANNO SCOLASTICO 2014/15 Dirigente Scolastico Dott. Maria Antonia Savio DIRETTORE DEI SERVIZI GENERALI ED AMMINISTRATIVI Carosso Paola SOSTITUTO DELLA D. S. G. A. Facchinetti Adriana FUNZIONI AGGIUNTIVE ASSISTENTI AMMINISTRATIVI FACCHINETTI LORENZO FACCHINETTI ADRIANA PIZZO MARIA GIOVANNA Gestione autonoma area giuridica pers. Scuola Infanzia e Scuola Primaria stipendi personale tempo determinato (supplenze brevi e saltuarie) Gestione sito internet Gestione autonoma area giuridica docenti Scuola Secondaria Gestione autonoma area giuridica pers. ATA management area protocollo FORESTI ROBERTA ROSA GIOVANNI SIGNORELLI FRANCESCA Area gestione amministrativa contabile - Gestione autonoma area affari generali, con particolare riguardo al controllo inventariale e di magazzino Aggiornamento reti informatiche e management area ufficio alunni istituto Supporto management area ufficio alunni istituto - aggiornamento doc. privacy COLLABORATORI SCOLASTICI REFERENTI D.S.G.A. Scuola Primaria di Casazza Giudici Anna Scuola Primaria di Endine Martiri Filisetti Patrizia Scuola Primaria di Endine Rova Ziboni Maria Scuola Primaria di Gaverina Del Santo Antonia Scuola Primaria di Monasterolo del Castello Zambetti Marinella 035/ / / / / Scuola dell Infanzia di Spinone Scuola Secondaria di Primo Grado di Casazza Scuola Secondaria di Primo Grado di Endine Brignoli Antonella Suardi Silvana Pezzotti Sergio 035/ / / FUNZIONI AGGIUNTIVE COLLABORATORI SCOLASTICI Art. 7 Supporto alunni diversamente abili Art. 7 Addetto alla gestione cassetta primo soccorso e controllo dispositivi antincendio Art. 7 Supporto docenti e Sala stampa Scuola dell Infanzia - Spinone Primaria di Casazza Primaria di Casazza Art. 7 Addetto alla gestione cassetta primo soccorso e controllo dispositivi antincendio Art. 7 Supporto alunni diversamente abili - Addetto alla gestione cassetta primo soccorso e controllo dispositivi antincendio Art. 7 Supporto alunni diversamente abili - Addetto alla gestione cassetta primo soccorso e controllo dispositivi antincendio 6 Secondaria di Casazza Primaria di Endine Rova Primaria di Monasterolo

7 1. I D E N T I T À E D U C A T I V A E P R O P O S T A F O R M A T I V A D E L L A S C U O L A D E L L A U T O N O M I A Stabilire una costante alleanza educativa con le famiglie Sviluppare un identità consapevole e aperta Valorizzare gli aspetti peculiari della personalità di ognuno Educare ad una nuova cittadinanza Sviluppare l'autonomia Promuovere legami cooperativi CENTRALITA DELLA PERSONA Padroneggiare competenze chiave Stabilire relazioni che sostangano e valorizzino tutte le forme di diversità, disabilità o svantaggio Interagire in un contesto multiculturale Promuovere la capacità di dare senso alla varietà delle esperienze Imparare a imparare 7

8 Premessa Il Piano dell'offerta formativa (POF) è la carta d'identità della scuola e costituisce un impegno formativo: in esso vengono illustrate le linee distintive dell'istituto, l'ispirazione culturalepedagogica che lo muove, la progettazione curricolare, extracurricolare, didattica ed organizzativa delle sue attività, nel rispetto dei vincoli posti dalle Indicazioni ministeriali. Cultura Scuola Persona Negli ultimi anni, il paesaggio educativo è diventato estremamente complesso e la capacità adulta di insegnare il senso del limite e il rispetto delle regole risulta oggi sempre più attenuata, i processi di identificazione e di differenziazione adulto/bambino sono diventati più impegnativi. L intesa tra adulti non è più scontata e implica la faticosa costruzione di interazione tra famiglia e scuola. Mutate sono anche le forme dello stare insieme, del crescere bambini e ragazzi. La scuola è investita da una domanda che comprende, insieme, l apprendimento e il saper stare al mondo, traguardi perseguibili solo con la condivisione di comuni intenti educativi con le famiglie. In tale scenario, gli obiettivi formativi del nostro Istituto, in sintonia con le Indicazioni Nazionali 2012, diventate operative a partire dall anno scolastico , ruotano intorno a tre cardini fondamentali: centralità della PERSONA, promozione della CONVIVENZA CIVILE, sviluppo della CULTURA CENTRALITÀ DELLA PERSONA Obiettivo prioritario della scuola è quello di formare ogni persona sul piano relazionale, cognitivo e culturale creando collegamenti con le esperienze di apprendimento che avvengono al di fuori della scuola. La scuola intende quindi realizzare percorsi formativi che favoriscano il raggiungimento di un'identità consapevole e aperta, ponendo al centro dell attenzione lo studente come persona, non un individuo astratto, ma persone che vivono qui e ora, che sollevano domande esistenziali, che vanno alla ricerca di orizzonti di significato. I percorsi educativi e didattici vengono pertanto progettati sin dalle prime fasi dell accoglienza partendo dalla persona che apprende, ponendo al centro dell attenzione: la singolarità e la complessità di ogni persona in tutti i suoi aspetti: cognitivi, affettivi, relazionali, corporei, estetici, etici, spirituali, religiosi la scuola come luogo accogliente e la classe come gruppo in cui promuovere legami cooperativi tra i suoi componenti la formazione di importanti legami di gruppo quale condizione indispensabile per lo sviluppo della personalità di ognuno le disabilità e ogni altra forma di fragilità e la rimozione di qualsiasi ostacolo che possa impedire il pieno sviluppo della persona, come sancito dalla nostra Costituzione (art. 2, 3 e 4) la conquista dell autonomia quale capacità di fronteggiare le sfide mobilizzando tutte le proprie risorse, di sviluppare strategie di soluzione dei problemi, di saper vivere con gli altri cooperando, di difendere con argomentazioni il proprio punto di vista, ma anche di saper ascoltare il punto di vista degli altri. 8

9 1.2. PER UNA NUOVA CITTADINZANZA La scuola persegue una doppia linea formativa: verticale e orizzontale. In verticale fornisce le chiavi per imparare ad imparare, impostando un apprendimento che possa continuare per tutta la vita, in orizzontale indica la necessità di una stretta collaborazione tra la scuola e gli attori extrascolastici che svolgono funzioni a vario titolo educative, la famiglia in primo luogo. E necessario quindi stringere relazioni costanti e aperte che riconoscano i reciproci ruoli e che si supportino vicendevolmente nelle comuni finalità educative. In quest ottica, risulta prioritario progettare una scuola di cittadinanza, ponendo al centro: l alleanza educativa con i genitori e con gli altri attori extrascolastici, favorendo una stretta connessione con il territorio il rispetto delle regole del vivere e del convivere la costruzione di responsabilità, consapevolezza e partecipazione sociali e civiche la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni studente la formazione di cittadini italiani che siano al tempo stesso cittadini dell Europa e del mondo la conoscenza del presente come intreccio tra passato e futuro, tra memoria e progetto 1.3. PER UN NUOVO UMANESIMO La scuola deve educare alla consapevolezza delle relazioni tra il microcosmo personale e il macrocosmo dell umanità e del pianeta, nel senso che, se da un lato tutto ciò che accade nel mondo influenza la vita di ogni individuo, dall altro, ogni persona ha una responsabilità unica e singolare nei confronti del futuro dell umanità. Per perseguire questo traguardo, la nostra scuola pone al centro dell azione educativa alcuni obiettivi prioritari, evitando un approccio nozionistico: soddisfare il bisogno di conoscenze degli studenti sia attraverso il pieno dominio dei singoli ambiti disciplinari che con l elaborazione di molteplici connessioni, nella prospettiva di un nuovo umanesimo fondato sull alleanza tra scienza, storia, discipline umanistiche, arte e tecnologia insegnare a ricomporre i grandi oggetti della conoscenza superando la frammentazione delle discipline e integrandole tra loro promuovere i saperi propri di un nuovo umanesimo cogliendo problemi, implicazioni, condizioni dell uomo, della scienza e della tecnologia, valutandone limiti e possibilità per vivere ed agire acquisire la consapevolezza che i grandi problemi dell attuale condizione umana possono essere affrontati con la collaborazione tra nazioni, ma anche fra discipline e culture elaborare saperi necessari per comprendere la condizione dell uomo planetario, attraverso l esercizio consapevole di una cittadinanza che permetta di interconnettere il microcosmo personale con il macrocosmo umano. 9

10 2. F I N A L I T À D E L L A S C U O L A LA SCUOLA Ha come finalità Lo sviluppo armonico ed integrale della persona Fa riferimento alle Indicazioni Nazionali 2012, pubblicate dal Ministero e diventate operative a partire dall A.S. 2013/2014 che Fissano: gli obiettivi generali gli obiettivi di apprendimento i relativi traguardi per ciascuna disciplina o campo d esperienza. Elabora un proprio curricolo attraverso la progettazione di percorsi, tutelando la libertà di insegnamento e l autonomia organizzativa. Pone attenzione alla realtà sociale nella quale è inserita e alle esigenze rilevate nell ascolto dei bisogni. Opera in una ricerca continua, rielaborando costantemente le pratiche didattiche. Persegue le competenze fondamentali: si preoccupa NON SOLO di ciò che l alunno sa, Promuovere Competenze Chiave ma di ciò che sa fare e diventa con quello che sa. 10

11 2.1.Promuovere Competenze Chiave Le Indicazioni Nazionali fissano gli obiettivi generali, gli obiettivi di apprendimento e i relativi traguardi per lo sviluppo delle competenze dei bambini e dei ragazzi per ciascuna disciplina o campo di esperienza. Ferme restando la tutela della libertà di insegnamento e l autonomia funzionale delle scuole, le Indicazioni Nazionali chiamano ogni singola istituzione scolastica a elaborare un proprio curricolo di scuola attraverso la progettazione di percorsi centrati sui soggetti, partendo da traguardi e da obiettivi formativi prescrittivi da possedere in uscita. L orizzonte di riferimento verso cui tendere è il quadro delle competenze chiave dell apprendimento permanente definite dal Parlamento europeo e dal Consiglio dell Unione europea (Raccomandazione del 18 dicembre 2006), che ai fini di un apprendimento lungo tutto l arco della vita, considera rilevante le seguenti competenze chiave: COMPETENZA MATEMATICA IN CAMPO SCIENTIFICO E TECNOLOGICO COMUNICARE NELLA MADRELINGUA COMUNICARE NELLA LINGUA STRANIERA CONSAPEVOLEZZA ED ESPRESSIONE CULTURALE COMPETENZE CHIAVE COMPETENZA DIGITALE SPIRITO D INIZIATIVA E IMPRENDITORIALITA COMPETENZE SOCIALI E CIVICHE IMPARARE AD IMPARARE In quest ottica, gli obiettivi formativi che la scuola persegue ruotano intorno a Sapere Fare Essere conoscenze disciplinari, interdisciplinari e sovradisciplinari abilità operative apprese ed esercitate competenze personali nell utilizzare conoscenze e abilità acquisite nel sistema formale della scuola, non formale delle altre istituzioni formative e informale della vita sociale nel suo complesso 11

12 Al termine del ciclo di istruzione obbligatoria, la normativa italiana del 2007 sull obbligo scolastico considera rilevante la padronanza delle seguenti competenze chiave: Imparare a imparare organizzare il proprio apprendimento, individuando, scegliendo edutilizzando varie fonti e varie modalità di informazione e di formazione (formale, non formale ed informale), anche in funzione dei tempi disponibili, delle proprie strategie e del proprio metodo di studio e di lavoro. Progettare Comunicare Collaborare e partecipare elaborare e realizzare progetti riguardanti lo sviluppo delle proprie attività di studio e di lavoro, utilizzando le conoscenze apprese per stabilire obiettivi significativi e realistici e le relative priorità, valutando i vincoli e le possibilità esistenti, definendo strategie di azione e verificando i risultati raggiunti. comprendere messaggi di genere diverso (quotidiano, letterario, tecnico, scientifico)e di complessità diversa, trasmessi utilizzando linguaggi diversi (verbale,matematico, scientifico, simbolico, ecc.) mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali). rappresentare eventi, fenomeni, principi, concetti, norme, procedure, atteggiamenti, stati d animo, emozioni, ecc. utilizzando linguaggi diversi (verbale, matematico, scientifico, simbolico, ecc.) e diverse conoscenze disciplinari, mediante diversi supporti (cartacei, informatici e multimediali). interagire in gruppo, comprendendo i diversi punti di vista, valorizzando le proprie e le altrui capacità, gestendo la conflittualità, contribuendo all apprendimento comune ed alla realizzazione delle attività collettive, nel riconoscimento dei diritti fondamentali degli altri. Agire in modo autonomo e responsabile sapersi inserire in modo attivo e consapevole nella vita sociale e far valere al suo interno i propri diritti e bisogni riconoscendo al contempo quelli altrui, le opportunità comuni, i limiti, le regole, le responsabilità. Risolvere problemi Individuare collegamenti e relazioni Acquisire ed interpretare l informazione affrontare situazioni problematiche costruendo e verificando ipotesi, individuando le fonti e le risorse adeguate, raccogliendo e valutando i dati, proponendo soluzioni utilizzando, secondo il tipo di problema, contenuti e metodi delle diverse discipline. individuare e rappresentare, elaborando argomentazioni coerenti, collegamenti e relazioni tra fenomeni, eventi e concetti diversi, anche appartenenti a diversi ambiti disciplinari, e lontani nello spazio e nel tempo, cogliendone la natura sistemica, individuando analogie e differenze, coerenze ed incoerenze,cause ed effetti e la loro natura probabilistica. acquisire ed interpretare criticamente l'informazione ricevuta nei diversi ambiti ed attraverso diversi strumenti comunicativi, valutandone l attendibilità e l utilità, distinguendo fatti e opinioni. 12

13 2.2. Il Profilo dello Studente Il sistema scolastico italiano assegna alla scuola dell infanzia e alla scuola del primo ciclo un ruolo preminente in considerazione dell importanza che tale periodo assume nella biografia di ogni persona. E una tappa importante nella maturazione della personalità e del proprio progetto di vita, pone le basi per i traguardi educativi, culturali e professionali perseguiti successivamente. Compito della scuola, in tutte le sue tappe, è sempre di stimolare al massimo livello possibile, e in tutte le dimensioni della personalità, le capacità di ciascuno affinché diventino competenze. Il Profilo dello studente esplicita le competenze disciplinari e di cittadinanza, che un ragazzo di 14 anni dovrebbe possedere al termine della scuola del primo ciclo. Profilo delle competenze al termine del primo ciclo di istruzione Lo studente al termine del primo ciclo, attraverso gli apprendimenti sviluppati a scuola, lo studio personale, le esperienze educative vissute in famiglia e nella comunità, è in grado di iniziare ad affrontare in autonomia e con responsabilità, le situazioni di vita tipiche della propria età, riflettendo ed esprimendo la propria personalità in tutte le sue dimensioni. Ha consapevolezza delle proprie potenzialità e dei propri limiti, utilizza gli strumenti di conoscenza per comprendere se stesso e gli altri, per riconoscere ed apprezzare le diverse identità, le tradizioni culturali e religiose, in un ottica di dialogo e di rispetto reciproco. Interpreta i sistemi simbolici e culturali della società, orienta le proprie scelte in modo consapevole, rispetta le regole condivise, collabora con gli altri per la costruzione del bene comune esprimendo le proprie personali opinioni e sensibilità. Si impegna per portare a compimento il lavoro iniziato da solo o insieme ad altri. Dimostra una padronanza della lingua italiana tale da consentirgli di comprendere enunciati e testi di una certa complessità, di esprimere le proprie idee, di adottare un registro linguistico appropriato alle diverse situazioni. Nell incontro con persone di diverse nazionalità è in grado di esprimersi a livello elementare in lingua inglese e di affrontare una comunicazione essenziale, in semplici situazioni di vita quotidiana, in una seconda lingua europea. Utilizza la lingua inglese nell uso delle tecnologie dell informazione e della comunicazione. Le sue conoscenze matematiche e scientifico-tecnologiche gli consentono di analizzare dati e fatti della realtà e di verificare l attendibilità delle analisi quantitative e statistiche proposte da altri. Il possesso di un pensiero razionale gli consente di affrontare problemi e situazioni sulla base di elementi certi e di avere consapevolezza dei limiti delle affermazioni che riguardano questioni complesse che non si prestano a spiegazioni univoche. Si orienta nello spazio e nel tempo dando espressione a curiosità e ricerca di senso; osserva ed interpreta ambienti, fatti, fenomeni e produzioni artistiche. Ha buone competenze digitali, usa con consapevolezza le tecnologie della comunicazione per ricercare e analizzare dati ed informazioni, per distinguere informazioni attendibili da quelle che necessitano di approfondimento, di controllo e di verifica e per interagire con soggetti diversi nel mondo. Possiede un patrimonio di conoscenze e nozioni di base ed è allo stesso tempo capace di ricercare e di procurarsi velocemente nuove informazioni ed impegnarsi in nuovi apprendimenti anche in modo autonomo. Ha cura e rispetto di sé, come presupposto di un sano e corretto stile di vita. Assimila il senso e la necessità del rispetto della convivenza civile. Ha attenzione per le funzioni pubbliche alle quali partecipa nelle diverse forme in cui questo può avvenire: momenti educativi informali e non formali, esposizione pubblica del proprio lavoro, occasioni rituali nelle comunità che frequenta, azioni di solidarietà, manifestazioni sportive non agonistiche, volontariato, ecc. Dimostra originalità e spirito di iniziativa. Si assume le proprie responsabilità e chiede aiuto quando si trova in difficoltà e sa fornire aiuto a chi lo chiede. In relazione alle proprie potenzialità e al proprio talento si impegna in campi espressivi, motori ed artistici che gli sono congeniali. È disposto ad analizzare se stesso e a misurarsi con le novità e gli imprevisti. 13

14 2.3. Organizzazione del curricolo Il curricolo rappresenta il cuore didattico del Piano dell Offerta Formativa, la sua elaborazione è il terreno su cui si misura concretamente la capacità progettuale dei tre ordini di scuola. Ogni singola istituzione scolastica è chiamata a prendere decisioni di carattere didattico ed organizzativo, ad operare specifiche scelte rispetto a contenuti, metodi, organizzazione e valutazione, con particolare attenzione alla continuità del percorso educativo dai tre ai quattordici anni. Per il curricolo verticale relativo ai campi d esperienza e alle discipline si rimanda all allegato Il Curricolo Verticale delle Discipline. IL CURRICOLO ha come riferimento normativo le INDICAZIONI NAZIONALI è redatto dai DOCENTI di ogni singola scuola che individuano esperienze di apprendimento, scelte didattiche significative e strategie idonee è suddiviso in anni, ma prevede un PERCORSO scolastico PROGRESSIVO e CONTINUO è scandito in OBIETTIVI DI APPRENDIMENTO, riferiti a campi del sapere e abilità indispensabili per acquisire competenze contiene indicazioni per ATTIVARE - REGOLARE - VALUTARE le azioni didattiche intraprese è basato sui traguardi fissati a livello nazionale e troverà documentazione, valutazione e rilevazione dei risultati acquisiti da ogni singolo studente nelle CERTIFICAZIONI 14

15 Le indicazioni costituiscono il quadro riferimento per la progettazione curriculare. Le singole scuole hanno il compito di concretizzare le indicazioni nel proprio contesto, ovvero di organizzare il proprio curricolo sulla base delle competenze previste nel profilo dello studente al termine del primo ciclo, sono chiamate a definire e ridefinire le proprie scelte alla luce di questo documento aperto. I docenti individuano le esperienze di apprendimento più efficaci, le scelte didattiche più significative, le strategie più idonee, con attenzione all integrazione fra le discipline e alla loro possibile aggregazione in aree. I docenti, in stretta collaborazione, promuovono attività significative per confrontare e intrecciare gli strumenti e i metodi delle discipline evitando argomenti distanti dall esperienza e nozioni frammentate da memorizzare. L apprendimento di ogni individuo è legato alla sua esperienza attraverso una rielaborazione personale continua e autonoma. L acquisizione di efficaci competenze comunicative della lingua italiana deve essere un compito condiviso da tutti gli insegnanti, per consentire ad ogni individuo una precisa espressione orale e scritta. L itinerario scolastico è progressivo e continuo, un percorso dinamico in continua evoluzione che inizia dalla scuola dell infanzia passando per la scuola primaria fino alla scuola secondaria di primo e secondo grado. Nelle nuove indicazioni il traguardo generale è delineato nel profilo delle competenze dello studente al termine del primo ciclo e viene poi declinato in traguardi per lo sviluppo delle competenze da raggiungere per la scuola dell Infanzia, per la primaria e per la secondaria di primo grado. I traguardi sono riferimenti ineludibili e prescrittivi, impegnando le istituzioni scolastiche affinché ogni alunno le possa conseguire. Le possibilità di organizzarsi e di scegliere l itinerario più opportuno è compito di ogni singola scuola. La progettazione didattica è scandita in obiettivi di apprendimento che individuano campi del sapere e abilità indispensabili per il conseguimento dei traguardi per lo sviluppo delle competenze. Sono definiti in periodi didattici lunghi : la scuola dell infanzia, la scuola primaria e il triennio della scuola secondaria di primo grado. Le diverse attività didattiche si articolano con modalità di conduzione flessibili, privilegiando attività laboratoriali. La qualità della relazione educativa i nf atti, è centrale: l interazione costituisce un insostituibile elemento del processo formativo, da cui si possono sviluppare varie forme di apprendimento collaborativo. Gli alunni imparano l uno dall altro, quando sono impegnati in un compito comune; lavorare insieme consente di superare l egocentrismo cognitivo e quello sociale, di confrontare idee e visioni del mondo, di mettere in comune conoscenze, di far emergere ruoli ed evidenziare la reciproca rilevanza perché tutti concorrono all obiettivo condiviso. Il lavoro cooperativo stimola l argomentazione; si impara grazie al dover rendere ragione delle proprie convinzioni e alla scoperta che esistono anche altre ragioni, altri punti di vista, che possono migliorare o arricchire il nostro. La valutazione precede, accompagna e segue i percorsi curriculari: attiva le azioni da intraprendere, regola quelle avviate, valuta criticamente quelle condotte a termine. Ha come fine precipuo una funzione formativa, di accompagnamento dei processi di apprendimento e di stimolo al miglioramento continuo. Le verifiche intermedie e le valutazioni periodiche e finali devono essere coerenti con gli obiettivi e i traguardi previsti nel curricolo. Le certificazioni delle competenze al termine della scuola primaria e secondaria di primo grado attestano la padronanza delle competenze progressivamente acquisite e permettono allo studente un orientamento per il futuro. 15

16 2.4. Indicazioni Metodologiche La scuola sviluppa la propria azione educativa in coerenza con i principi dell inclusione delle persone e dell integrazione delle culture e deve operare per garantire il successo formativo di tutti gli alunni. Particolare cura è riservata a bambini e ragazzi con disabilità o con bisogni educativi speciali e a bambini e ragazzi non italiani, attraverso adeguate strategie organizzative e didattiche volte a creare un contesto educante dove realizzare concretamente la scuola di tutti e di ciascuno. La scuola diventa inclusiva quando sa accogliere tutte le diversità, intese non sol o come disabilità o differenze culturali, ma come diversità che si identificano con la molteplicità delle situazioni personali, tanto da diventare normalità. Molti sono i principi metodologici che contraddistinguono un efficace azione didattica, ad essi devono però sempre essere sottesi: LA VALORIZZAZIONE DELLE ESPERIENZE E DELLE CONOSCENZE possedute dagli alunni per dare senso a ciò che si va imparando LA PROMOZIONE DI UN SAPERE "ESPLORATO E SCOPERTO" per promuovere il gusto e la ricerca di nuove conoscenze L'ATTENZIONE VERSO LE DIVERSITA' perchè non diventino disuguaglianze LA FINALITA' DI RENDERE OGNI ALUNNO CONSAPEVOLE del proprio modo di apprendere, dei propri limiti e delle proprie abilità LA DIMENSIONE SOCIALE DELL'APPRENDIMENTO per una vera interazione e collaborazione tra pari L'IMPORTANZA DELLE ATTIVITA' LABORATORIALI per incoraggiare la ricerca, la progettualità, la condivisione e la compartecipazione 16

17 3. L A S C U O L A D E L L I N F A N Z I A La scuola dell infanzia è la risposta al diritto di tutte le bambine e i bambini dai tre ai sei anni all educazione e alla cura come sancito dalla Costituzione Italiana e dalla convenzione sui diritti dei minori dell Unione Europea. Essa ha finalità di promuovere nei bambini lo sviluppo dell identità, dell autonomia e della competenza e li avvia alla cittadinanza. I BAMBINI I bambini sono il nostro futuro e la ragione più profonda per conservare e migliorare la vita comune sul nostro pianeta. Ogni bambino/a è diverso e unico e riflette la diversità degli ambienti di provenienza. Ogni bambino/a cerca legami affettivi e punti di riferimento, serenità e conferme, nuovi stimoli. LE FAMIGLIE Le famiglie sono il contesto più influente per lo sviluppo affettivo- cognitivo dei bambini e nella loro diversità esse sono portatrici di risorse. Nell incontro con la scuola dell infanzia, la famiglia diventa ancor più cosciente delle proprie responsabilità educative e impara a condividere finalità e contenuti, strategie educative e interventi per aiutare i piccoli a crescere. IDENTITA * imparare a conoscersi e ad essere riconosciuti come persona unica e irripetibile * vivere bene tutte le dimensioni del proprio io * essere rassicurati nel proprio fare e sentire * sentirsi sicuri in un ambiente sociale allargato, sperimentando diversi ruoli AUTONOMIA * maturare la fiducia in se stessi e fidarsi degli altri * partecipare alle decisioni esprimendo opinioni * esprimere sentimenti ed emozioni COMPETENZE * attraverso il gioco imparare a muoversi, manipolare, curiosare, porsi domande e riflettere su tutte le esperienze * ascoltare e comprendere * raccontare e rievocare esperienze vissute e tradurle in tracce personali e condivise LA SCUOLA DELL INFANZIA e i suoi PROTAGONISTI CITTADINANZA * scoprire l altro da sé e attribuire progressiva importanza agli altri e ai loro bisogni * comprendere la necessità di stabilire regole condivise * dialogo fondato sull ascolto e sull attenzione al punto di vista dell altro DOCENTI La capacità di ascolto, di accompagnamento, di interazione, di osservazione, di sostegno e di incoraggiamento del bambino, caratterizza lo stile educativo dei docenti della scuola dell Infanzia. AMBIENTE D APPRENDIMENTO Un ambiente accogliente e una regolazione distesa dei ritmi della giornata si offrono come base sicura per nuove esperienze e nuove sollecitazioni. L apprendimento avviene attraverso il gioco in tutte le sue forme. 17

18 3.1. I campi di esperienza Gli insegnanti valorizzano la curiosità, la voglia di esplorare le proposte dei bambini, creando occasioni di apprendimento per favorire l organizzazione di ciò che essi vanno scoprendo. Attraverso le attività proprie dei diversi campi di esperienza, si avviano i fondamentali processi di simbolizzazione e astrazione. I traguardi sono utilizzati dai docenti per creare piste di lavoro, per organizzare attività ed esperienze, per promuovere le competenze. 3.2.Traguardi per lo sviluppo della competenza Il sé e l'altro Il bambino gioca in modo costruttivo e creativo con gli altri, sa argomentare, confrontarsi, sostenere le proprie ragioni con adulti e bambini. Sviluppa il senso dell identità personale, percepisce le proprie esigenze e i propri sentimenti, sa esprimerli in modo sempre più adeguato. Sa di avere una storia personale e familiare, conosce le tradizioni della famiglia, della comunità e le mette a confronto con altre. Riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini e comincia e riconoscere la reciprocità di attenzione tra chi parla e chi ascolta. Pone domande sui temi esistenziali e religiosi, sulle diversità culturali, su ciò che è bene o male, sulla giustizia, e ha raggiunto una prima consapevolezza dei propri diritti e doveri, delle regole del vivere insieme. Si orienta nelle prime generalizzazioni di passato, presente, futuro e si muove con crescente sicurezza e autonomia negli spazi che gli sono familiari, modulando progressivamente voce e movimento anche in rapporto con gli altri e con le regole condivise. Riconosce i più importanti segni della sua cultura e del territorio, le istituzioni, i servizi pubblici, il funzionamento delle piccole comunità e della città. Il corpo e il movimento Il bambino vive pienamente la propria corporeità, ne percepisce il potenziale comunicativo ed espressivo, matura condotte che gli consentono una buona autonomia nella gestione della giornata a scuola. Riconosce i segnali e i ritmi del proprio corpo, le differenze sessuali e di sviluppo e adotta pratiche corrette di cura di sé, di igiene e di sana alimentazione. Prova piacere nel movimento e sperimenta schemi posturali e motori, li applica nei giochi individuali e di gruppo, anche con l uso di piccoli attrezzi ed è in grado di adattarli alle situazioni ambientali all interno della scuola e all aperto. Controlla l esecuzione del gesto, valuta il rischio, interagisce con gli altri nei giochi di movimento, nella musica, nella danza, nella comunicazione espressiva. Riconosce il proprio corpo, le sue diverse parti e rappresenta il corpo fermo e in movimento. 18

19 Immagini suoni e colori Il bambino comunica, esprime emozioni, racconta, utilizzando le varie possibilità che il linguaggio del corpo consente. Inventa storie e sa esprimerle attraverso la drammatizzazione, il disegno, la pittura e altre attività manipolative; utilizza materiali e strumenti, tecniche espressive e creative; esplora le potenzialità offerte dalle tecnologie. Segue con curiosità e piacere spettacoli di vario tipo (teatrali, musicali, visivi, di animazione ); sviluppa interesse per l ascolto della musica e per la fruizione di opere d arte. Scopre il paesaggio sonoro attraverso attività di percezione e produzione musicale utilizzando voce, corpo e oggetti. Sperimenta e combina elementi musicali di base, producendo semplici sequenze sonoromusicali. Esplora i primi alfabeti musicali, utilizzando anche i simboli di una notazione informale per codificare i suoni percepiti e riprodurli. I discorsi e le parole Il bambino usa la lingua italiana, arricchisce e precisa il proprio lessico, comprende parole e discorsi, fa ipotesi sui significati. Sa esprimere e comunicare agli altri emozioni, sentimenti, argomentazioni attraverso il linguaggio verbale che utilizza in differenti situazioni comunicative. Sperimenta rime, filastrocche, drammatizzazioni; inventa nuove parole, cerca somiglianze e analogie tra i suoni e i significati. Ascolta e comprende narrazioni, racconta e inventa storie, chiede e offre spiegazioni, usa il linguaggio per progettare attività e per definirne regole. Ragiona sulla lingua, scopre la presenza di lingue diverse, riconosce e sperimenta la pluralità dei linguaggi, si misura con la creatività e la fantasia. Si avvicina alla lingua scritta, esplora e sperimenta prime forme di comunicazione attraverso la scrittura, incontrando anche le tecnologie digitali e i nuovi media. La conoscenza del mondo Il bambino raggruppa e ordina oggetti e materiali secondo criteri diversi, ne identifica alcune proprietà, confronta e valuta quantità; utilizza simboli per registrarle; esegue misurazioni usando strumenti alla sua portata. Sa collocare le azioni quotidiane nel tempo della giornata e della settimana. Riferisce correttamente eventi del passato recente; sa dire cosa potrà succedere in un futuro immediato e prossimo. Osserva con attenzione il suo corpo, gli organismi viventi e i loro ambienti, i fenomeni naturali, accorgendosi dei loro cambiamenti. Si interessa a macchine e strumenti tecnologici, sa scoprirne le funzioni e i possibili usi. Ha familiarità sia con le strategie del contare e dell operare con i numeri sia con quelle necessarie per eseguire le prime misurazioni di lunghezze, pesi, e altre quantità. Individua le posizioni di oggetti e persone nello spazio, usando termini come avanti/dietro, sopra/sotto, destra/sinistra, ecc; segue correttamente un percorso sulla base di indicazioni verbali. 19

20 3.3. Dalla scuola dell infanzia alla scuola primaria Ogni campo di esperienza offre specifiche opportunità di apprendimento, ma contribuisce allo stesso tempo a realizzare i compiti di sviluppo pensati unitariamente per i bambini dai tre ai sei anni, in termini di identità (costruzione del sé, autostima, fiducia nei propri mezzi), di autonomia (rapporto sempre più consapevole con gli altri), di competenza (come elaborazione di conoscenze, abilità, atteggiamenti), di cittadinanza (come attenzione alle dimensioni etiche e sociali). Al termine della scuola dell infanzia, ci si può attendere che ogni bambino abbia sviluppato alcune competenze di base che strutturano la sua crescita personale, ovvero: Riconosce ed esprime le proprie emozioni, è consapevole di desideri e paure, avverte gli stati d animo propri e altrui. Ha un positivo rapporto con la propria corporeità, ha maturato una sufficiente fiducia in sé, è progressivamente consapevole delle proprie risorse e dei propri limiti, quando occorre sa chiedere aiuto. Manifesta curiosità e voglia di sperimentare, interagisce con le cose, l ambiente e le persone, percependone le reazioni ed i cambiamenti. Condivide esperienze e giochi, utilizza materiali e risorse comuni, affronta gradualmente i conflitti e ha iniziato a riconoscere le regole del comportamento nei contesti privati e pubblici. Ha sviluppato l attitudine a porre e a porsi domande di senso su questioni etiche e morali. Coglie diversi punti di vista, riflette e negozia significati, utilizza gli errori come fonte di conoscenza. Sa raccontare, narrare, descrivere situazioni ed esperienze vissute, comunica e si esprime con una pluralità di linguaggi, utilizza con sempre maggiore proprietà la lingua italiana. Dimostra prime abilità di tipo logico, inizia ad interiorizzare le coordinate spazio-temporali e ad orientarsi nel mondo dei simboli, delle rappresentazioni, dei media, delle tecnologie. Rileva le caratteristiche principali di eventi, oggetti, situazioni, formula ipotesi, ricerca soluzioni a situazioni problematiche di vita quotidiana. È attento alle consegne, si appassiona, porta a termine il lavoro, diventa consapevole dei processi realizzati e li documenta. Si esprime con creatività e partecipazione, è sensibile alla pluralità di culture, lingue, esperienze. 20

21 4. L A S C U O L A D E L P R I M O C I C L O Il primo ciclo di istruzione comprende la scuola primaria e la scuola secondaria di primo grado. Compito specifico del primo ciclo è l acquisizione delle conoscenze e delle abilità fondamentali per sviluppare le competenze culturali nella prospettiva del pieno sviluppo della persona. La scuola primaria mira, nello sviluppo delle dimensioni cognitive, emotive, affettive, sociali, corporee, etiche e religiose, all acquisizione degli apprendimenti di base. Si pone come scuola formativa che, attraverso gli alfabeti caratteristici di ciascuna disciplina, permette di esercitare differenti stili cognitivi, ponendo così le premesse per lo sviluppo del pensiero riflessivo e critico. La scuola secondaria di primo grado realizza, nello sviluppo della dimensione globale della persona, l accesso alle discipline come punti di vista sulla realtà e come modalità di conoscenza, interpretazione e rappresentazione del mondo. Le discipline vengono pienamente valorizzate se presentate come chiavi interpretative aperte ad ogni possibile utilizzazione e in continuo dialogo tra loro. Le competenze disciplinari sviluppate nel primo ciclo d istruzione concorrono alla promozione di competenze chiave più ampie e trasversali, condizione essenziale per la piena realizzazione personale e per la partecipazione attiva alla vita sociale. Obiettivi irrinunciabili sono la costruzione del senso di legalità e lo sviluppo di un etica della responsabilità, anche attraverso una prima conoscenza della Costituzione della Repubblica Italiana e dei valori in essa sanciti. 21

22 4.1. Traguardi per lo sviluppo delle competenze al termine della Scuola del Primo Ciclo ITALIANO SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO L allunno partecipa a scambi comunicativi (conversazione, discussione di classe o di gruppo) con compagni e insegnanti rispettando il turno e formulando messaggi chiari e pertinenti, in un registro il più possibile adeguato alla situazione. Ascolta e comprende testi orali "diretti" o "trasmessi" dai media cogliendone il senso, le informazioni principali e lo scopo. Legge e comprende testi di vario tipo, continui e non continui, ne individua il senso globale e le informazioni principali, utilizzando strategie di lettura adeguate agli scopi. Utilizza abilità funzionali allo studio: individua nei testi scritti informazioni utili per l apprendimento di un argomento dato e le mette in relazione; le sintetizza, in funzione anche dell esposizione orale; acquisisce un primo nucleo di terminologia specifica. Legge testi di vario genere facenti parte della letteratura per l infanzia, sia a voce alta sia in lettura silenziosa e autonoma e formula su di essi giudizi personali. Scrive testi corretti nell ortografia, chiari e coerenti, legati all esperienza e alle diverse occasioni di scrittura che la scuola offre; rielabora testi parafrasandoli, completandoli, trasformandoli. Capisce e utilizza nell uso orale e scritto i vocaboli fondamentali e quelli di alto uso; capisce e utilizza i più frequenti termini specifici legati alle discipline di studio. Riflette sui testi propri e altrui per cogliere regolarità morfosintattiche e caratteristiche del lessico; riconosce che le diverse scelte linguistiche sono correlate alla varietà di situazioni comunicative. È consapevole che nella comunicazione sono usate varietà diverse di lingua e lingue differenti (plurilinguismo). Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative all organizzazione logico-sintattica della frase semplice, alle parti del discorso (o categorie lessicali) e ai principali connettivi. Lo studente interagisce in modo efficace in diverse situazioni comunicative, attraverso modalità dialogiche sempre rispettose delle idee degli altri; con ciò matura la consapevolezza che il dialogo, oltre a essere uno strumento comunicativo, ha anche un grande valore civile e lo utilizza per apprendere informazioni ed elaborare opinioni su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. Usa la comunicazione orale per collaborare con gli altri, ad esempio nella realizzazione di giochi o prodotti, nell elaborazione di progetti e nella formulazione di giudizi su problemi riguardanti vari ambiti culturali e sociali. Ascolta e comprende testi di vario tipo "diretti" e "trasmessi" dai media, riconoscendone la fonte, il tema, le informazioni e la loro gerarchia, l intenzione dell emittente. Espone oralmente all insegnante e ai compagni argomenti di studio e di ricerca, anche avvalendosi di supporti specifici (schemi, mappe, presentazioni al computer, ecc.). Usa manuali delle discipline o testi divulgativi (continui, non continui e misti) nelle attività di studio personali e collaborative, per ricercare, raccogliere e rielaborare dati, informazioni e concetti; costruisce sulla base di quanto letto testi o presentazioni con l utilizzo di strumenti tradizionali e informatici. Legge testi letterari di vario tipo (narrativi, poetici, teatrali) e comincia a costruirne un interpretazione, collaborando con compagni e insegnanti. Scrive correttamente testi di tipo diverso (narrativo, descrittivo, espositivo, regolativo, argomentativo) adeguati a situazione, argomento, scopo, destinatario. Produce testi multimediali, utilizzando in modo efficace l accostamento dei linguaggi verbali con quelli iconici e sonori. Comprende e usa in modo appropriato le parole del vocabolario di base (fondamentale; di alto uso; di alta disponibilità). Riconosce e usa termini specialistici in base ai campi di discorso. Adatta opportunamente i registri informale e formale in base alla situazione comunicativa e agli interlocutori, realizzando scelte lessicali adeguate. Riconosce il rapporto tra varietà linguistiche/lingue diverse (plurilinguismo) e il loro uso nello spazio geografico, sociale e comunicativo Padroneggia e applica in situazioni diverse le conoscenze fondamentali relative al lessico, alla morfologia, all organizzazione logico-sintattica della frase semplice e complessa, ai connettivi testuali; utilizza le conoscenze metalinguistiche per comprendere con maggior precisione i significati dei testi e per correggere i propri scritti. 22

23 PRIMA LINGUA COMUNITARIA - INGLESE SCUOLA PRIMARIA (I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d Europa) L alunno comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente ed elementi che si riferiscono a bisogni immediati. Interagisce nel gioco; comunica in modo comprensibile, anche con espressioni e frasi memorizzate, in scambi di informazioni semplici e di routine. Svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall insegnante, chiedendo eventualmente spiegazioni. Individua alcuni elementi culturali e coglie rapporti tra forme linguistiche e usi della lingua straniera. SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO (I traguardi sono riconducibili al Livello A2 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d Europa) Lo studente comprende oralmente e per iscritto i punti essenziali di testi in lingua standard su argomenti familiari o di studio che affronta normalmente a scuola e nel tempo libero. Descrive oralmente situazioni, racconta avvenimenti ed esperienze personali, espone argomenti di studio. Interagisce con uno o più interlocutori in contesti familiari e su argomenti noti. Legge semplici testi con diverse strategie adeguate allo scopo. Legge testi informativi e ascolta spiegazioni attinenti a contenuti di studio di altre discipline. Scrive semplici resoconti e compone brevi lettere o messaggi rivolti a coetanei e familiari. Individua elementi culturali veicolati dalla lingua materna o di scolarizzazione e li confronta con quelli veicolati dalla lingua straniera, senza atteggiamenti di rifiuto. Affronta situazioni nuove attingendo al suo repertorio linguistico; usa la lingua per apprendere argomenti anche di ambiti disciplinari diversi e collabora fattivamente con i compagni nella realizzazione di attività e progetti. Autovaluta le competenze acquisite ed è consapevole del proprio modo di apprendere. SECONDA LINGUA COMUNITARIA FRANCESE/ SPAGNOLO SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO (I traguardi sono riconducibili al Livello A1 del Quadro Comune Europeo di Riferimento per le lingue del Consiglio d Europa). Lo studente comprende brevi messaggi orali e scritti relativi ad ambiti familiari. Comunica oralmente in attività che richiedono solo uno scambio di informazioni semplice e diretto su argomenti familiari e abituali. Descrive oralmente e per iscritto, in modo semplice, aspetti del proprio vissuto e del proprio ambiente. Legge brevi e semplici testi con tecniche adeguate allo scopo. Chiede spiegazioni, svolge i compiti secondo le indicazioni date in lingua straniera dall insegnante. Stabilisce relazioni tra semplici elementi linguisticocomunicativi e culturali propri delle lingue di studio. Confronta i risultati conseguiti in lingue diverse e le strategie utilizzate per imparare. 23

24 STORIA SCUOLA PRIMARIA L alunno riconosce elementi significativi del passato del suo ambiente di vita. Riconosce e esplora in modo via via più approfondito le tracce storiche presenti nel territorio e comprende l importanza del patrimonio artistico e culturale. Usa la linea del tempo per organizzare informazioni, conoscenze, periodi e individuare successioni, contemporaneità, durate, periodizzazioni. Individua le relazioni tra gruppi umani e contesti spaziali. Organizza le informazioni e le conoscenze, tematizzando e usando le concettualizzazioni pertinenti. Comprende i testi storici proposti e sa individuarne le caratteristiche. Usa carte geo-storiche, anche con l ausilio di strumenti informatici. Racconta i fatti studiati e sa produrre semplici testi storici, anche con risorse digitali. Comprende avvenimenti, fatti e fenomeni delle società e civiltà che hanno caratterizzato la storia dell umanità dal paleolitico alla fine del mondo antico con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità. Comprende aspetti fondamentali del passato dell Italia dal paleolitico alla fine dell impero romano d Occidente, con possibilità di apertura e di confronto con la contemporaneità. SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO Lo studente si informa in modo autonomo su fatti e problemi storici anche mediante l uso di risorse digitali. Produce informazioni storiche con fonti di vario genere anche digitali e le sa organizzare in testi. Comprende testi storici e li sa rielaborare con un personale metodo di studio, Espone oralmente e con scritture anche digitali le conoscenze storiche acquisite operando collegamenti e argomentando le proprie riflessioni. Usa le conoscenze e le abilità per orientarsi nella complessità del presente, comprende opinioni e culture diverse, capisce i problemi fondamentali del mondo contemporaneo. Comprende aspetti, processi e avvenimenti fondamentali della storia italiana dalle forme di insediamento e di potere medievali alla formazione dello stato unitario fino alla nascita della Repubblica, anche con possibilità di aperture e confronti con il mondo antico. Conosce aspetti e processi fondamentali della storia europea medievale, moderna e contemporanea, anche con possibilità di aperture e confronti con il mondo antico. Conosce aspetti e processi fondamentali della storia mondiale, dalla civilizzazione neolitica alla rivoluzione industriale, alla globalizzazione. Conosce aspetti e processi essenziali della storia del suo ambiente. Conosce aspetti del patrimonio culturale, italiano e dell umanità e li sa mettere in relazione con i fenomeni storici studiati. GEOGRAFIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO L alunno si orienta nello spazio circostante e sulle carte geografiche, utilizzando riferimenti topologici e punti cardinali. Utilizza il linguaggio della geo-graficità per interpretare carte geografiche e globo terrestre, realizzare semplici schizzi cartografici e carte tematiche, progettare percorsi e itinerari di viaggio. Ricava informazioni geografiche da una pluralità di fonti (cartografiche e satellitari, tecnologie digitali, fotografiche, artistico-letterarie). Riconosce e denomina i principali oggetti geografici fisici (fiumi, monti, pianure, coste, colline, laghi, mari, oceani, ecc.) Individua i caratteri che connotano i paesaggi (di montagna, collina, pianura, vulcanici, ecc.) con particolare attenzione a quelli italiani, e individua analogie e differenze con i principali paesaggi europei e di altri continenti. Lo studente si orienta nello spazio e sulle carte di diversa scala in base ai punti cardinali e alle coordinate geografiche; sa orientare una carta geografica a grande scala facendo ricorso a punti di riferimento fissi. Utilizza opportunamente carte geografiche, fotografie attuali e d epoca, immagini da telerilevamento, elaborazioni digitali, grafici, dati statistici, sistemi informativi geografici per comunicare efficacemente informazioni spaziali. Riconosce nei paesaggi europei e mondiali, raffrontandoli in particolare a quelli italiani, gli elementi fisici significativi e le emergenze storiche, artistiche e architettoniche, come patrimonio naturale e culturale da tutelare e valorizzare. Osserva, legge e analizza sistemi territoriali vicini e lontani, nello spazio e nel tempo e valuta gli effetti di azioni dell uomo sui sistemi territoriali alle diverse scale geografiche. 24

25 GEOGRAFIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO Coglie nei paesaggi mondiali della storia le progressive trasformazioni operate dall uomo sul paesaggio naturale. Si rende conto che lo spazio geografico è un sistema territoriale, costituito da elementi fisici e antropici legati da rapporti di connessione e/o di interdipendenza. MATEMATICA SCUOLA PRIMARIA L alunno si muove con sicurezza nel calcolo scritto e mentale con i numeri naturali e sa valutare l opportunità di ricorrere a una calcolatrice. Riconosce e rappresenta forme del piano e dello spazio, relazioni e strutture che si trovano in natura o che sono state create dall uomo. Descrive, denomina e classifica figure in base a caratteristiche geometriche, ne determina misure, progetta e costruisce modelli concreti di vario tipo. Utilizza strumenti per il disegno geometrico (riga, compasso, squadra) e i più comuni strumenti di misura (metro, goniometro...). Ricerca dati per ricavare informazioni e costruisce rappresentazioni (tabelle e grafici). Ricava informazioni anche da dati rappresentati in tabelle e grafici Riconosce e quantifica, in casi semplici, situazioni di incertezza. Legge e comprende testi che coinvolgono aspetti logici e matematici. Riesce a risolvere facili problemi in tutti gli ambiti di contenuto, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Descrive il procedimento seguito e riconosce strategie di soluzione diverse dalla propria. Costruisce ragionamenti formulando ipotesi, sostenendo le proprie idee e confrontandosi con il punto di vista di altri. Riconosce e utilizza rappresentazioni diverse di oggetti matematici (numeri decimali, frazioni, percentuali, scale di riduzione,...). Sviluppa un atteggiamento positivo rispetto alla matematica, attraverso esperienze significative, che gli hanno fatto intuire come gli strumenti matematici che ha imparato ad utilizzare siano utili per operare nella realtà. SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO Lo studente si muove con sicurezza nel calcolo anche con i numeri razionali, ne padroneggia le diverse rappresentazioni e stima la grandezza di un numero e il risultato di operazioni. Riconosce e denomina le forme del piano e dello spazio, le loro rappresentazioni e ne coglie le relazioni tra gli elementi. Analizza e interpreta rappresentazioni di dati per ricavarne misure di variabilità e prendere decisioni. Riconosce e risolve problemi in contesti diversi valutando le informazioni e la loro coerenza. Spiega il procedimento seguito, anche in forma scritta, mantenendo il controllo sia sul processo risolutivo, sia sui risultati. Confronta procedimenti diversi e produce formalizzazioni che gli consentono di passare da un problema specifico a una classe di problemi. Produce argomentazioni in base alle conoscenze teoriche acquisite (ad esempio sa utilizzare i concetti di proprietà caratterizzante e di definizione). Sostiene le proprie convinzioni, portando esempi e controesempi adeguati e utilizzando concatenazioni di affermazioni; accetta di cambiare opinione riconoscendo le conseguenze logiche di una argomentazione corretta. Utilizza e interpreta il linguaggio matematico (piano cartesiano, formule, equazioni,...) e ne coglie il rapporto col linguaggio naturale. Nelle situazioni di incertezza (vita quotidiana, giochi, ) si orienta con valutazioni di probabilità. Ha rafforzato un atteggiamento positivo rispetto alla matematica attraverso esperienze significative e ha capito come gli strumenti matematici appresi siano utili in molte situazioni per operare nella realtà. 25

26 SCIENZE SCUOLA PRIMARIA L alunno sviluppa atteggiamenti di curiosità e modi di guardare il mondo che lo stimolano a cercare spiegazioni di quello che vede succedere. Esplora i fenomeni con un approccio scientifico: con l aiuto dell insegnante, dei compagni, in modo autonomo, osserva e descrive lo svolgersi dei fatti, formula domande, anche sulla base di ipotesi personali, propone e realizza semplici esperimenti. Individua nei fenomeni somiglianze e differenze, fa misurazioni, registra dati significativi, identifica relazioni spazio/temporali. Individua aspetti quantitativi e qualitativi nei fenomeni, produce rappresentazioni grafiche e schemi di livello adeguato, elabora semplici modelli. Riconosce le principali caratteristiche e i modi di vivere di organismi animali e vegetali. Ha consapevolezza della struttura e dello sviluppo del proprio corpo, nei suoi diversi organi e apparati, ne riconosce e descrive il funzionamento, utilizzando modelli intuitivi ed ha cura della sua salute. Ha atteggiamenti di cura verso l ambiente scolastico che condivide con gli altri; rispetta e apprezza il valore dell ambiente sociale e naturale. Espone in forma chiara ciò che ha sperimentato, utilizzando un linguaggio appropriato. Trova da varie fonti (libri, internet, discorsi degli adulti, ecc.) informazioni e spiegazioni sui problemi che lo interessano. SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO Lo studente esplora e sperimenta, in laboratorio e all aperto, lo svolgersi dei più comuni fenomeni, ne immagina e ne verifica le cause; ricerca soluzioni ai problemi, utilizzando le conoscenze acquisite. Sviluppa semplici schematizzazioni e modellizzazioni di fatti e fenomeni ricorrendo, quando è il caso, a misure appropriate e a semplici formalizzazioni. Riconosce nel proprio organismo strutture e funzionamenti a livelli macroscopici e microscopici, è consapevole delle sue potenzialità e dei suoi limiti. Ha una visione della complessità del sistema dei viventi e della loro evoluzione nel tempo; riconosce nella loro diversità i bisogni fondamentali di animali e piante, e i modi di soddisfarli negli specifici contesti ambientali. È consapevole del ruolo della comunità umana sulla Terra, del carattere finito delle risorse, nonché dell ineguaglianza dell accesso a esse, e adotta modi di vita ecologicamente responsabili. Collega lo sviluppo delle scienze allo sviluppo della storia dell uomo. Ha curiosità e interesse verso i principali problemi legati all uso della scienza nel campo dello sviluppo scientifico e tecnologico. 26

27 MUSICA SCUOLA PRIMARIA L alunno esplora, discrimina ed elabora eventi sonori dal punto di vista qualitativo, spaziale e in riferimento alla loro fonte. Esplora diverse possibilità espressive della voce, di oggetti sonori e strumenti musicali, imparando ad ascoltare se stesso e gli altri; fa uso di forme di notazione analogiche o codificate. Articola combinazioni timbriche, ritmiche e melodiche, applicando schemi elementari; le esegue con la voce, il corpo e gli strumenti, ivi compresi quelli della tecnologia informatica. Improvvisa liberamente e in modo creativo, imparando gradualmente a dominare tecniche e materiali, suoni e silenzi. Esegue, da solo e in gruppo, semplici brani vocali o strumentali, appartenenti a generi e culture differenti, utilizzando anche strumenti didattici e auto-costruiti. Riconosce gli elementi costitutivi di un semplice brano musicale, utilizzandoli nella pratica. Ascolta, interpreta e descrive brani musicali di diverso genere. SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO Lo studente partecipa in modo attivo alla realizzazione di esperienze musicali attraverso l esecuzione e l interpretazione di brani strumentali e vocali appartenenti a generi e culture differenti. Usa diversi sistemi di notazione funzionali alla lettura, all analisi e alla produzione di brani musicali. È in grado di ideare e realizzare, anche attraverso l improvvisazione o partecipando a processi di elaborazione collettiva, messaggi musicali e multimediali, nel confronto critico con modelli appartenenti al patrimonio musicale, utilizzando anche sistemi informatici. Comprende e valuta eventi, materiali, opere musicali riconoscendone i significati, anche in relazione alla propria esperienza musicale e ai diversi contesti storico-culturali. Integra con altri saperi e altre pratiche artistiche le proprie esperienze musicali, servendosi anche di appropriati codici e sistemi di codifica. (*) per il quadro delle competenze specifiche connesse allo studio dello strumento musicale, si rinvia alle specifiche norme di settore. ARTE e IMMAGINE SCUOLA PRIMARIA L alunno utilizza le conoscenze e le abilità relative al linguaggio visivo per produrre varie tipologie di testi visivi (espressivi, narrativi, rappresentativi e comunicativi) e rielaborare in modo creativo le immagini con molteplici tecniche, materiali e strumenti (grafico-espressivi, pittorici e plastici, ma anche audiovisivi e multimediali). È in grado di osservare, esplorare, descrivere e leggere immagini (opere d arte, fotografie, manifesti, fumetti, ecc.) e messaggi multimediali (spot, brevi filmati, videoclip, ecc.) Individua i principali aspetti formali dell opera d arte; apprezza le opere artistiche e artigianali provenienti da culture diverse dalla propria. Conosce i principali beni artistico-culturali presenti nel proprio territorio e manifesta sensibilità e rispetto per la loro salvaguardia. SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO Lo studente realizza elaborati personali e creativi sulla base di un ideazione e progettazione originale, applicando le conoscenze e le regole del linguaggio visivo, scegliendo in modo funzionale tecniche e materiali differenti anche con l integrazione di più media e codici espressivi. Padroneggia gli elementi principali del linguaggio visivo, legge e comprende i significati di immagini statiche e in movimento, di filmati audiovisivi e di prodotti multimediali. Legge le opere più significative prodotte nell arte antica, medievale, moderna e contemporanea, sapendole collocare nei rispettivi contesti storici, culturali e ambientali; riconosce il valore culturale di immagini, di opere e di oggetti artigianali prodotti in paesi diversi dal proprio. Riconosce gli elementi principali del patrimonio culturale, artistico e ambientale del proprio territorio e è sensibile ai problemi della sua tutela e conservazione. Analizza e descrive beni culturali, immagini statiche e multimediali, utilizzando il linguaggio appropriato. 27

28 EDUCAZIONE FISICA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO L alunno acquisisce consapevolezza di sé attraverso la percezione del proprio corpo e la padronanza degli schemi motori e posturali nel continuo adattamento alle variabili spaziali e temporali contingenti. Utilizza il linguaggio corporeo e motorio per comunicare ed esprimere i propri stati d animo, anche attraverso la drammatizzazione e le esperienze ritmico-musicali e coreutiche. Sperimenta una pluralità di esperienze che permettono di maturare competenze di giocosport anche come orientamento alla futura pratica sportiva. Sperimenta, in forma semplificata e progressivamente sempre più complessa, diverse gestualità tecniche. Agisce rispettando i criteri base di sicurezza per sé e per gli altri, sia nel movimento che nell uso degli attrezzi e trasferisce tale competenza nell ambiente scolastico ed extrascolastico. Riconosce alcuni essenziali principi relativi al proprio benessere psico-fisico legati alla cura del proprio corpo, a un corretto regime alimentare e alla prevenzione dell uso di sostanze che inducono dipendenza. Comprende, all interno delle varie occasioni di gioco e di sport, il valore delle regole e l importanza di rispettarle. Lo studente è consapevole delle proprie competenze motorie sia nei punti di forza che nei limiti. Utilizza le abilità motorie e sportive acquisite adattando il movimento in situazione. Utilizza gli aspetti comunicativo-relazionali del linguaggio motorio per entrare in relazione con gli altri, praticando, inoltre, attivamente i valori sportivi (fair play) come modalità di relazione quotidiana e di rispetto delle regole. Riconosce, ricerca e applica a se stesso comportamenti di promozione dello star bene in ordine a un sano stile di vita e alla prevenzione. Rispetta criteri base di sicurezza per sé e per gli altri. È capace di integrarsi nel gruppo, di assumersi responsabilità e di impegnarsi per il bene comune. TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO L alunno riconosce e identifica nell ambiente che lo circonda elementi e fenomeni di tipo artificiale. È a conoscenza di alcuni processi di trasformazione di risorse e di consumo di energia, e del relativo impatto ambientale. Conosce e utilizza semplici oggetti e strumenti di uso quotidiano ed è in grado di descriverne la funzione principale e la struttura e di spiegarne il funzionamento. Sa ricavare informazioni utili su proprietà e caratteristiche di beni o servizi leggendo etichette, volantini o altra documentazione tecnica e commerciale. Si orienta tra i diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso adeguato a seconda delle diverse situazioni. Lo studente riconosce nell ambiente che lo circonda i principali sistemi tecnologici e le molteplici relazioni che essi stabiliscono con gli esseri viventi e gli altri elementi naturali. Conosce i principali processi di trasformazione di risorse o di produzione di beni e riconosce le diverse forme di energia coinvolte. È in grado di ipotizzare le possibili conseguenze di una decisione o di una scelta di tipo tecnologico, riconoscendo in ogni innovazione opportunità e rischi. Conosce e utilizza oggetti, strumenti e macchine di uso comune ed è in grado di classificarli e di descriverne la funzione in relazione alla forma, alla struttura e ai materiali. 28

29 TECNOLOGIA SCUOLA PRIMARIA SCUOLA SECONDARIA di PRIMO GRADO Produce semplici modelli o rappresentazioni grafiche del proprio operato utilizzando elementi del disegno tecnico o strumenti multimediali. Inizia a riconoscere in modo critico le caratteristiche, le funzioni e i limiti della tecnologia attuale. Utilizza adeguate risorse materiali, informative e organizzative per la progettazione e la realizzazione di semplici prodotti, anche di tipo digitale. Ricava dalla lettura e dall analisi di testi o tabelle informazioni sui beni o sui servizi disponibili sul mercato, in modo da esprimere valutazioni rispetto a criteri di tipo diverso. Conosce le proprietà e le caratteristiche dei diversi mezzi di comunicazione ed è in grado di farne un uso efficace e responsabile rispetto alle proprie necessità di studio e socializzazione. Sa utilizzare comunicazioni procedurali e istruzioni tecniche per eseguire, in maniera metodica e razionale, compiti operativi complessi, anche collaborando e cooperando con i compagni. Progetta e realizza rappresentazioni grafiche o infografiche, relative alla struttura e al funzionamento di sistemi materiali o immateriali, utilizzando elementi del disegno tecnico o altri linguaggi multimediali e di programmazione. 29

30 4.2. ORARIO SETTIMANALE NELLA SCUOLA PRIMARIA DISCIPLINA Classe 1^ Classe 2^ Classe 3^ Classe 4 Italiano Inglese Matematica Scienze Storia e Geografia Arte e Immagine Educazione Fisica Musica Classe 5^ Tecnologia 1 1 trasversale trasversale trasversale IRC Le attività opzionali (2 ore alla settimana) prevedono principalmente attività legate alle discipline extraverbali ORARIO SETTIMANALE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO DISCIPLINA Classe 1^ Classe 2^ Classe 3^ Italiano + approfondimento Inglese Francese o Spagnolo Matematica e Scienze Arte e Immagine Storia e Geografia Educazione Fisica Tecnologia Musica IRC

31 5. L A V A L U T A Z I O N E S C O L A S T I C A Per poter parlare di valutazione scolastica è necessario innanzitutto indicare alcuni presupposti di carattere generale riferiti al processo educativo. Per processo educativo noi intendiamo l insieme delle interazioni tra un soggetto educando e un complesso di agenti educativi in direzione di fini intenzionalmente perseguiti. Tale insieme di interazioni si realizza nell ambito di un organizzazione educativa in cui tutti i fattori umani, materiali, culturali rappresentano i mezzi mediante i quali la scuola dovrebbe realizzare nella misura più ampia e nel modo migliore i fini voluti. La presenza del controllo nella struttura del processo educativo è dunque necessaria per il tipo di rapporto esistente tra fine educativo e organizzazione educativa. Ma cosa si deve tener presente nell effettuare una valutazione? Gli insegnanti ritengono che un efficace controllo del profitto scolastico debba tener conto sia dei risultati delle prove oggettive somministrate sia di tutte quelle componenti che sono essenziali nel processo educativo (attitudini, comportamento, impegno, atteggiamenti, interessi ). Tali riflessioni nascono soprattutto in considerazione del fatto che sovente alunni/e con soddisfacenti capacità di apprendimento vanno richiamati ad una maggiore attenzione o ad un impegno più costante e proficuo. Viceversa alunni/e con un apprendimento più faticoso, ma con un positivo atteggiamento nei confronti dell esperienza scolastica, vanno sostenuti e valutati pure in considerazione di ciò. Inoltre è indispensabile considerare i prerequisiti di base su cui poi costruire il progetto educativo didattico; nei casi di oggettive limitazioni o disagi occorre mettere in campo misure e strumenti compensativi, dispensativi o alternativi (vedasi situazioni di disabilità in genere, Disturbi Specifici dell Apprendimento, alunni/e non italofoni ). La valutazione tiene conto anche di una componente emotiva importante; nell alunno/a è in costruzione una capacità meta cognitiva del controllo delle emozioni: esse influenzano tutto il processo di apprendimento. Da questo si evince che è di fondamentale importanza che il docente abbia una buona conoscenza della classe nel suo insieme e dei/delle singoli/e alunni/e. L atto del valutare, che segue l accertamento delle prove oggettive, deve consistere nell interpretare i risultati e nel giudicarli in funzione di criteri stabiliti in precedenza. La somministrazione periodica di prove di verifica di diverso tipo, insieme alle osservazioni sistematiche condotte dai docenti nel corso delle attività didattiche, consentono un costante monitoraggio dell andamento dell alunno/a e permettono interventi tempestivi di supporto all apprendimento, stabiliti dal team docenti (vedi programmazioni differenziate, personalizzate, progetti ad hoc). Si deve necessariamente tener conto che l apprendimento, così come la valutazione, sono un processo in divenire ed è indispensabile considerarne i progressi, all interno di un ottica di valutazione formativa e non unicamente sommativa LINEE GUIDA PER LA CONDUZIONE DEGLI SCRUTINI INTERMEDI E FINALI L I.C. si adopera ad attivare i corsi di recupero per gli alunni in difficoltà e i docenti di classe utilizzeranno strategie individualizzate atte al raggiungimento dei minimi strumentali (attività semplificate, verifiche semplificate, ecc.), pensate perché si arrivi allo scrutinio con una valutazione positiva (cfr. sopra LA VALUTAZIONE SCOLASTICA). Per un eventuale non ammissione alla classe successiva o al successivo ordine di istruzione è necessario che il team degli insegnanti/ Consiglio di Classe: 31

32 1. condivida la proposta al suo interno; 2. incontri la famiglia affinché sia messa a conoscenza delle strategie che la scuola ha attuato per colmare le lacune dell alunno/a e sia consapevole che la proposta di non ammissione è un opportunità formativa e non punitiva per il/la proprio/a figlio/a; 3. il Dirigente Scolastico su proposta del team dei docenti valuterà l eventuale classe d inserimento dell alunno/a; 4. nella scuola primaria alla fine dell anno scolastico presenti al Dirigente Scolastico una relazione, in cui si esplicitino sia le strategie educativo-didattiche, sia le motivazioni che hanno portato a tale scelta. 5. in sede di scrutinio conclusivo dell anno scolastico, presieduto dal Dirigente Scolastico o da suo delegato, deliberi la non ammissione (D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122 art. 2, comma 6) all unanimità per la scuola primaria, a maggioranza per la scuola secondaria. Va precisato inoltre che, poiché dall anno scolastico 2008/2009, nella Scuola Secondaria di Primo Grado, sono ammessi alla classe successiva, ovvero all esame di stato, gli studenti che hanno ottenuto, con decisione assunta a maggioranza dal Consiglio di Classe un voto non inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline (D.P.R. 22 giugno 2009, n. 122 art. 3, comma 2), si è rilevata la necessità di adottare linee guida per la conduzione degli scrutini intermedi e finali. Essendo la Scuola Secondaria di Primo Grado un anello tra la Scuola Primaria e la Secondaria di Secondo Grado, nell elaborare i seguenti criteri, il Comitato Tecnico ha tenuto presente la possibilità di recupero delle carenze formative fino ad un massimo di tre discipline garantita dalla Scuola Secondaria di Secondo Grado. I singoli Consigli di classe avranno facoltà di decidere autonomamente, indicando le motivazioni di tale scelta. La premessa fondamentale per una eventuale non ammissione all anno successivo è l effettivo impegno profuso dagli alunni. 1- Qualora, nonostante l impegno, l alunno mantenga ancora fino a 3 insufficienze (voto 5), ma abbia dimostrato un livello di cura del lavoro scolastico, i docenti in consiglio si confronteranno, ma, potranno decidere per l innalzamento del voto a 6 e per l ammissione, previa indicazione a verbale della situazione. 2- Quando le insufficienze saranno 4 (voto 5) si potrà agire per l ammissione solo se a) tali voti provengano da insufficienze peggiori (voto 4) e quindi si registri un miglioramento dovuto ad impegno; anche in questo caso si verbalizzerà in modo che all inizio del successivo anno si possa dare il via immediatamente a strategie di personalizzazione b) l alunno abbia frequentato con impegno i corsi di recupero proposti dalla scuola 3- Quando le insufficienze sono pari al voto 4 in almeno 3 discipline, il Consiglio di classe potrà decidere per la non ammissione se i risultati sono frutto di un rifiuto a svolgere le attività di recupero (mancata frequenza o partecipazione passiva), oppure, anche in presenza di differenziazione delle attività, l alunno abbia assunto un atteggiamento di disimpegno. 4- Ogni docente, indipendentemente dalla propria valutazione disciplinare, ha facoltà, in sede di C.d.C. di esprimere parere favorevole o contrario all ammissione alla classe successiva o all esame di stato conclusivo del primo ciclo di istruzione. 32

33 5.2. VALUTAZIONE ALUNNI NON ITALOFONI La Commissione Intercultura, dopo aver letto e vagliato numerosi documenti inerenti le Indicazioni per l inserimento degli alunni NAI (Neo Arrivati in Italia) e linee orientative sulla valutazione degli alunni stranieri, DPR 394 del 31 agosto 1999, non abrogato dalle recenti disposizioni in materia; protocolli di vari istituti, legge n 40/1998; legge n 189/2002; DL 226/2005; CM 24/2006; nota MIUR AOODGOS/465 DEL 27/01/2012 ha elaborato la seguente proposta da sottoporre al Collegio dei Docenti del ns. Istituto.(Vedi PDP per alunni stranieri). Il PDP( Piano Didattico Personalizzato) per alunni stranieri favorisce l inserimento dell alunno nel nuovo contesto scolastico, l acquisizione della lingua italiana e il successo formativo. Si ritiene opportuno indicare nel segmento del POF che cita il PDP la data di compilazione del documento (entro il 30 novembre o entro i due mesi dall arrivo degli alunni inseriti in corso d anno). La scuola provvede a rilevare le competenze per valutare il livello scolastico e formativo di partenza al fine di definire per ciascun alunno straniero un percorso personalizzato. Esso va predisposto sia per gli allievi NAI, che per gli allievi immigrati da più tempo o nati in Italia con particolari bisogni linguistici e di apprendimento. In questo contesto, si privilegerà la valutazione formativa rispetto a quella certificativa, prendendo in considerazione aspetti quali: il percorso dell alunno i passi realizzati gli obiettivi possibili la motivazione e l impegno e, soprattutto, le potenzialità di apprendimento dimostrate In particolare, nel momento in cui si decide il passaggio o meno da una classe all altra o da un grado scolastico al successivo, occorre far riferimento a una pluralità di elementi fra cui non può mancare una valutazione degli obiettivi raggiunti dall alunno. Considerando quindi gli orientamenti generali espressi nelle circolari e nelle direttive per la valutazione, che sottolineano fortemente l attenzione ai percorsi individualizzati, si propone di: definire nel consiglio di classe, specificandolo nel verbale della seduta, che la valutazione è adeguata al Piano Didattico Personalizzato dell alunno. 33

34 5.3. CRITERI PER LA MOTIVATA DEROGA DEL CONSIGLIO DI CLASSE ALLA FREQUENZA NECESSARIA PER LA VALIDAZIONE DELL ANNO SCOLASTICO (In applicazione del D.Leg.vo del 19 febbraio 2004 n. 59) L art. 11 DL n. 59/2004 recita: Ai fini della validità dell anno, per la valutazione degli allievi è richiesta la frequenza di almeno tre quarti dell orario annuale personalizzato di cui ai commi 1 e 2 dell art. 10. Per casi eccezionali, le istituzioni scolastiche possono autonomamente stabilire motivate deroghe al suddetto limite. La Commissione Valutazione propone di adottare i seguenti criteri atti a valorizzare esclusivamente situazioni che possono essere apprezzate come eccezionali: 1. in caso di malattie certificate (considerare solo quelle invalidanti) che comportino l assoluta incompatibilità con la frequenza, con esclusione dei casi in cui sia possibile a richiesta della famiglia richiedere o accedere a forme di assistenza didattica domiciliare o ospedaliera; 2. assenze dovute a problemi personali e/o familiari segnalati, anche in forma riservata, per iscritto, dai servizi sociali del Comune, dell ASL o del Tribunale; per altre ipotesi si dovrà sempre certificare formalmente con idonea documentazione l eccezionalità dell impedimento e dimostrare l assoluta impossibilità di frequenza anche alternativa presso altre strutture scolastiche pubbliche o private; 3. in caso di tardiva iscrizione non causata da inadempienza dei genitori (es. alunni inseriti tardivamente nel gruppo classe) o di minori in stato di abbandono affidati dall autorità giudiziaria o da una pubblica autorità, si potrà attuare la deroga laddove il Consiglio di classe apprezzi specificamente, nell interesse del minore, l opportunità che questi venga ammesso alla classe successiva in considerazione dell età, delle abilità di base e delle concrete potenzialità di recupero; 4. per ulteriori eccezionali ipotesi non ricomprese nei punti precedenti, e comunque in coerenza con l impostazione seguita per gli stessi, si potrà attuare la deroga laddove il Consiglio di classe apprezzi specificamente, nell interesse del minore, l opportunità che questi venga ammesso alla classe successiva in considerazione dell età, delle abilità di base e delle concrete potenzialità di recupero. 34

35 5.4. INDICATORI DELLA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO NELLA SCUOLA PRIMARIA Da un confronto sulla valutazione del comportamento nella scuola primaria e secondaria, emerge una differenza degli indicatori utilizzati nei due ordini di scuola. Si ritiene quindi importante cercare di mediare questa discordanza attraverso l integrazione, da parte della scuola primaria, di un ulteriore indicatore che permetta un raccordo con la secondaria, salvaguardando le specificità di ogni scuola. Rispetto delle persone e dell ambiente che lo circonda Relazioni sociali Rispetto delle regole Atteggiamento nei confronti del dovere scolastico (4-5 ) 10 L alunno è sempre stato corretto e rispettoso nei confronti degli adulti, dei coetanei e dell ambiente circostante. (L alunno) si è relazionato in modo positivo e costruttivo con i compagni e gli insegnanti (L alunno) ha rispettato consapevolmente le regole. Ha assunto sempre un atteggiamento responsabile nei confronti del dovere scolastico. 9 L alunno è stato corretto e rispettoso nei confronti degli adulti, dei coetanei e dell ambiente circost. (L alunno) si è relazionato in modo positivo con i compagni e gli insegnanti (L alunno) ha rispettato le regole. Ha assunto un atteggiamento responsabile nei confronti del dovere scolastico. 8 L alunno è stato abbastanza corretto e rispettoso nei confronti degli adulti, dei coetanei e dell ambiente circostante. (L alunno) si è relazionato generalmente in modo positivo (o corretto) con i compagni e gli insegnanti (L alunno) è stato abbastanza rispettoso delle regole concordate. Ha assunto un adeguato atteggiamento nei confronti del dovere scola 7 L alunno a volte ha faticato rispettare gli adulti, i coetanei e l ambiente circostante. (L alunno) presenta ha presentato qualche difficoltà a relazionarsi con i compagni e gli insegnanti. (L alunno) non sempre ha rispettato le regole concordate. Ha assunto un atteggiamento abbastanza responsabile nei confronti del dovere scolastico. 6 L alunno ha faticato a rispettare gli adulti, i coetanei e l ambiente circostante. (L alunno) ha presentato difficoltà a relazionarsi con i compagni e gli insegnanti. (L alunno) è stato poco rispettoso (ha faticato a rispettare, ha osservato con difficoltà ) delle regole concordate. - Ha assunto un atteggiamento poco responsabile nei confronti del dovere scolastico. - Va incoraggiato ad assumere un adeguato atteggiamento - Non sempre assume un adeguato atteggiamento 5 L alunno non ha rispettato gli adulti, i coetanei e l ambiente circostante, assumendo a volte atteggiamenti lesivi (L alunno) ha assunto atteggiamenti relazionali negativi e/o oppositivi. (L alunno) non è stato rispettoso delle regole concordate -Ha assunto un inadeguato atteggiamento nei -Ha faticato ad assumere.. 35

36 5.5. INDICATORI DELLA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO NELLA SCUOLA SECONDARIA DI 1 GRADO 1. Rispetto delle regole di comportamento in tutti i contesti educativi (prima, durante e dopo le lezioni, durante le uscite, frequenza e puntualità, ecc.) 2. Partecipazione alle lezioni (attenzione, qualità degli interventi) 3. Collaborazione con insegnanti e compagni (attenzione agli altri, disponibilità a prestare aiuto, assumere incarichi) 4. Rispetto degli impegni scolastici (rispetto delle consegne e dei tempi di lavoro, esecuzione dei compiti a casa, regolarità dello studio) Voto Indicatore E consapevole delle regole di comportamento concordate e le rispetta in ogni situazione; Partecipa in modo interessato, attivo e consapevole alle lezioni; Assume un ruolo propositivo all interno del gruppo classe e con gli insegnati; Svolge regolarmente e in modo completo i compiti assegnati in classe e a casa. Rispetta le regole di comportamento concordate; Partecipa positivamente alle lezioni; Collabora positivamente con gli insegnanti e/o i compagni; Generalmente svolge con regolarità e in modo completo i compiti assegnati in classe e a casa. Rispetta quasi sempre le regole di comportamento concordate; Partecipa in modo discontinuo all attività didattica; Si dimostra poco collaborativo nel gruppo classe e/o con gli insegnanti; Svolge in modo non sempre puntuale i compiti assegnati in classe e/o a casa. Non sempre rispetta le regole di comportamento concordate; Partecipa in modo superficiale alle attività proposte; Collabora solo se sollecitato con insegnanti e/o compagni; Svolge saltuariamente e in modo frammentario i compiti assegnati in classe e/o a casa. Ignora con frequenza le regole di comportamento concordate; Manifesta scarso interesse per l attività didattica; Evidenzia una limitata disponibilità alla collaborazione con insegnanti e/o compagni ; Trascura quasi completamente lo svolgimento dei compiti assegnati in classe e/o a casa. Non rispetta le regole di comportamento concordate; Manifesta completo disinteresse per l attività didattica; Non collabora con insegnanti e/o compagni; Non è consapevole dei propri impegni scolastici. Sono considerate valutazioni positive del comportamento i voti 8, 9 e 10, benché l 8 segnali una presenza in classe poco costruttiva e partecipativa. Il 7 e il 6 corrispondono ad una valutazione negativa determinata da diversi gradi di passività, episodi di intemperanza e mancato rispetto degli impegni scolastici. Il 5 viene attribuito solo in caso di gravi e comprovati atteggiamenti di rifiuto verso le regole e le attività proposte, nonostante i richiami e gli interventi di recupero progettati dal C.d.C. 36

37 5.6. CERTIFICAZIONE SCUOLA PRIMARIA MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA I S T I T U T O C O M P R E N S I V O S T A T A L E Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria - Via Broli, CASAZZA (BG) Tel 035/ Fax 035/ Codice Fiscale CERTIFICAZIONE (al termine della Scuola Primaria) IL DIRIGENTE SCOLASTICO Visti gli atti d Ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti, agli esiti conseguiti e alle documentazioni acquisite in sede di scrutinio; CERTIFICA che l alunna/o «cognome» «nome» nata/o a «comune_nascita» («provincia») «data di nascita» ha conseguito il seguente livello di competenza al termine della Scuola Primaria - Anno Scolastico 2013/2014. Ambito Competenze Livello di competenza* ITALIANO Comprensione orale e scritta 1.Coglie informazioni in una comunicazione orale. 2.Legge in modo espressivo. 3.Ricava informazioni esplicite e implicite in vari tipi di testo scritto. Produzione orale Produzione scritta 1.Comunica e si esprime in modo corretto ed efficace. 1.Riconosce e utilizza le regole ortografiche. 2.Riconosce e utilizza le regole grammaticali. 3.Espone in modo chiaro e logico il proprio pensiero e le proprie conoscenze. Ambito Competenze Livello di competenza* INGLESE Comprensione orale e scritta Produzione orale Produzione scritta 1.Comprende semplici informazioni in una conversazione e in un dialogo scritto. 1.Fornisce parole e semplici informazioni su se stesso e l ambiente. 1.Scrive brevi e semplici frasi utilizzando correttamente le strutture linguistiche di base all interno di un modello dato. 37

38 Ambito Competenze Livello di competenza* STORIA Conosce ed utilizza le categorie temporali. 2.Riconosce, analizza e confronta fonti storiche. 3.Riconosce gli elementi principali che costituiscono un quadro di civiltà. 4.Individua nessi di causa - effetto negli eventi storici. GEOGRAFIA 1.Analizza e ricava informazioni dagli strumenti geografici (es. cartine, punti cardinali, grafici, tabelle, coordinate cartesiane) 2.Coglie elementi fisici, politici ed economici di un ambiente. 3.Stabilisce confronti e relazioni, applicando le conoscenze acquisite. Ambito Competenze Livello di competenza* MATEMATICA Opera con i numeri. 2.Risolve situazioni problematiche anche non numeriche. 3.Opera con il S.M.D. 4.Riconosce le principali caratteristiche delle figure geometriche e sa calcolare perimetro e area. 5.Usa un linguaggio appropriato. Ambito Competenze Livello di competenza* SCIENZE Conosce il metodo scientifico sperimentale per indagare la realtà. 2.Organizza e rielabora, per l esposizione, le conoscenze relative agli argomenti affrontati. Ambito Competenze Livello di competenza* INFORMATICA Utilizza la strumentazione tecnologica: la videoscrittura e i principali programmi informatici. 38

39 Ambito Competenze Livello di competenza* MUSICA Riproduce semplici ritmi con il corpo e gli strumenti musicali. 2.Riconosce e riproduce le quattro caratteristiche del suono. Ambito Competenze Livello di competenza* ARTE E IMMAGINE Si esprime e comunica attraverso il linguaggio iconico. Ambito EDUCAZIONE FISICA Competenze 1.Gestisce e controlla il proprio corpo in situazioni statiche e di movimento. 2. Coopera nel gruppo e si confronta lealmente nei giochi sportivi. Livello di competenza* Firma dei Docenti dell équipe pedagogica Il Dirigente Scolastico Dott. Maria Antonia Savio Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi. Casazza, giugno 2015 Legenda 1 = livello elementare: la competenza è acquisita in modo minimo in situazioni semplici. 2 = livello essenziale: la competenza è acquisita in modo sufficiente in contesti noti. 3 = livello intermedio: la competenza è acquisita in modo completo in contesti diversi. 4 = livello avanzato: la competenza è acquisita in modo pieno e personale in contesti nuovi e complessi. 39

40 AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA INGLESE ITALIANO Area Disciplina Voto in decimi 5.7. CERTIFICAZIONE SCUOLA SECONDARIA 1 GRADO MINISTERO DELL ISTRUZIONE DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA I S T I T U T O C O M P R E N S I V O S T A T A L E Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria - Via Broli, CASAZZA (BG) Tel. 035/ Fax 035/ Codice Fiscale CERTIFICAZIONE (al termine del 1 ciclo di istruzione) Il Presidente della Commissione d esame visti gli atti d ufficio relativi alle valutazioni espresse dagli insegnanti, agli esiti conseguiti e alle documentazioni acquisite in sede di esame di Stato; ATTESTA che l alunno «cognome» «nome», nato a «comune» (Prov. «provnasc») il «data_nascita», ha superato l Esame di Stato conclusivo del primo ciclo di istruzione con la valutazione finale di.. (1); CERTIFICA che, tenuto conto del percorso scolastico e delle prove d esame, l alunno ha conseguito i seguenti livelli di competenza nelle discipline di studio. Livelli di Competenza 1. Essenziale (voto 6) 2. Intermedio (voto 7/8) 3. Avanzato (voto 9/10) (barrare la casella relativa alla competenza riconosciuta) 1. Comprende il significato globale di un messaggio orale e riconosce in esso informazioni utili. Comprende il significato globale di un testo scritto e localizza in esso informazioni utili. Comunica verbalmente su contenuti noti con mezzi espressivi semplici, utilizzando in modo funzionale regole ortografiche e strutture morfosintattiche. Comunica per iscritto su contenuti noti con mezzi espressivi semplici, utilizzando in modo funzionale regole ortografiche e strutture morfosintattiche. 2. Ascolta e comprende messaggi e coglie le informazioni implicite ed esplicite. Comprende i messaggi letti e coglie le informazioni implicite ed esplicite. Adatta le strategie di lettura alle tipologie testuali riconoscendone la struttura. Produce comunicazioni coerenti, chiare e lineari, rispettando le strutture morfosintattiche e lessicali. Produce testi coerenti, chiari e lineari rispettando le regole ortografiche e le strutture morfosintattiche. 3. Comprende messaggi orali complessi individuando le idee principali, le parole chiave, le informazioni implicite, lo scopo e la tipologia. Comprende testi complessi letti individuando le idee principali, le parole chiave, le informazioni implicite, lo scopo e la tipologia. Esprime verbalmente idee e opinioni personali in forma chiara, coerente e coesa, mediante registri adeguati allo scopo. Sa argomentare le proprie informazioni utilizzando in modo funzionale strutture discorsive e morfosintattiche. Esprime per iscritto idee e opinioni personali in forma chiara, coerente e coesa, mediante registri adeguati allo scopo. Sa argomentare le proprie informazioni utilizzando in modo funzionale strutture discorsive e morfosintattiche. 1. Ascolta e comprende in modo essenziale semplici messaggi su argomenti familiari espressi con articolazione lenta e chiara. Legge e comprende brevi testi su argomenti di vita quotidiana cogliendone le informazioni principali. Produce, con pronuncia e intonazione comprensibili, espressioni e frasi brevi isolate su argomenti di vita quotidiana. Interagisce in brevi conversazioni di routine. Produce brevi frasi e messaggi scritti su argomenti noti usando lessico, strutture e funzioni elementari, anche se con qualche errore di base. 2. Ascolta e comprende in modo globale messaggi su argomenti noti di vita quotidiana espressi con articolazione chiara. Legge e comprende in modo globale testi di varia tipologia, anche ricavando dal contesto il significato di nuovi vocaboli. Produce, con pronuncia, intonazione e forma generalmente corrette, espressioni relative ad argomenti noti. Opera semplici confronti con il Paese straniero. Interagisce in brevi conversazioni su argomenti noti utilizzando lessico, strutture e funzioni globalmente corrette. Produce brevi testi scritti attinenti alla sfera personale e alla vita quotidiana usando lessico e sintassi in modo sostanzialmente appropriato, anche se con imperfezioni formali. 3. Ascolta e comprende in modo globale e dettagliato messaggi chiari, in lingua standard, relativi alla vita quotidiana. Legge e comprende in modo globale e dettagliato testi di varia tipologia senza difficoltà ricavando il significato delle informazioni implicite. Produce, con pronuncia, intonazione e forma corrette, espressioni articolate funzionali allo scopo. Sa operare confronti fra culture diverse. Interagisce con uno o più interlocutori in contesti noti, con una certa disinvoltura, utilizzando lessico, strutture funzioni in modo corretto. Produce testi coerenti e coesi di vario tipo attinenti alla sfera personale e alla vita quotidiana, usando in modo corretto lessico, strutture e funzioni. 40

41 AREA STORICO-GEOGRAFICA GEOGRAFIA STORIA EDUCAZIONE FISICA AREA LINGUISTICO-ARTISTICO-ESPRESSIVA ARTE E IMMAGINE MUSICA FRANCESE Area Disciplina Voto in decimi Livelli di Competenza 1. Essenziale (voto 6) 2. Intermedio (voto 7/8) 3. Avanzato (voto 9/10) (barrare la casella relativa alla competenza riconosciuta) 1. Ascolta e comprende semplici messaggi orali su argomenti noti cogliendone le informazioni principali. Legge e comprende semplici messaggi scritti su argomenti noti cogliendo solo le informazioni esplicite. Interagisce in brevi conversazioni di routine purché l interlocutore lo aiuti. Produce in modo meccanico semplici messaggi orali. Produce brevi e semplici messaggi scritti su argomenti noti e di vita quotidiana anche se con qualche errore di base. 2. Ascolta e comprende globalmente vari tipi di messaggi orali su argomenti di interesse personale. Legge e comprende globalmente vari tipi di messaggi scritti su argomenti di interesse personale. Interagisce in brevi conversazioni su argomenti noti. Produce semplici messaggi con pronuncia e intonazione generalmente corrette. Produce brevi testi scritti relativi alla sfera personale pur con errori che non compromettono la comprensione. 3. Ascolta e comprende in modo dettagliato messaggi orali articolati su argomenti noti. Legge e comprende in modo dettagliato testi scritti di varia tipologia e articolati. Interagisce con disinvoltura in contesti noti. Produce messaggi orali corretti a livello fonetico e grammaticale ed usa un lessico specifico. Produce testi scritti di vario tipo attinenti alla sfera personale usando in modo corretto lessico, strutture e funzioni. Sa operare confronti tra culture diverse. 1. In situazioni relative al proprio vissuto musicale quotidiano, utilizza la musica in modo consapevole, ne descrive i tratti essenziali ed esegue semplici produzioni sonore. 2. Nell ambito delle attività scolastiche strutturate utilizza in modo consapevole gli elementi fondamentali del linguaggio musicale individuando gli aspetti contestuali funzionali della musica. Sa produrre eventi musicali tratti dai diversi repertori rispettando i segni di espressione. 3. Riconosce brani musicali di vario genere e provenienza negli aspetti ritmico, melodico, timbrico e formale, inserendoli anche in un contesto storico. Sa produrre eventi musicali tratti dai diversi repertori con consapevolezza interpretativa anche rielaborandoli in modo autonomo e personale. 1. Realizza semplici elaborati, usando tecniche e materiali in modo meccanico; descrive gli elementi di un opera d arte, usando un linguaggio essenziale. 2. Realizza elaborati facendo uso di tecniche e materiali di diverso tipo; adotta le regole del linguaggio visivo; descrive e analizza gli elementi di un immagine e di un opera d arte usando un linguaggio specifico. 3. Produce elaborati in maniera personale, facendo uso di tecniche e materiali; individua e colloca un opera d arte nel suo contesto storico e culturale, utilizzando un linguaggio specifico corretto e personale. 1. Durante le attività motorie sportive individuali o di gruppo, è quasi sempre in grado di utilizzare in maniera autonoma le conoscenze apprese. Durante il gioco sportivo individuale e di squadra padroneggia semplici capacità coordinative e tattiche di gioco. E in grado di rispettare autonomamente le regole. 2. Durante le attività motorie sportive individuali o di gruppo, è in grado di trasferire ciò che ha appreso in situazioni simili. Durante il gioco sportivo individuale e di squadra padroneggia semplici capacità coordinative e tattiche di gioco in modo creativo. E in grado di applicare le regole per ottenere risultati positivi per sé e per il gruppo. 3. Durante le attività motorie sportive individuali o di gruppo, è in grado di trasferire ciò che ha appreso in situazioni simili e diverse riconoscendo ruoli e compiti per il raggiungimento di uno scopo. Durante il gioco sportivo individuale e di squadra padroneggia con disinvoltura e creatività capacità coordinative e sa proporre e utilizzare tattiche di gioco. E in grado di riconoscere e utilizzare le regole come strumento di convivenza civile. 1. Colloca semplici fatti storici nel tempo e nello spazio. Si interroga sulle cause che l hanno determinato. Espone in modo semplice le informazioni acquisite da fonti diverse (interviste, fotografie, documenti, oggetti del passato). 2. Colloca correttamente fatti storici nel tempo e nello spazio. Individua le cause degli eventi e le conseguenze che determinano. Espone in modo ordinato le informazioni acquisite da fonti diverse. 3. Colloca con padronanza gli avvenimenti storici nel tempo. Rielabora le informazioni individuando cause e conseguenze. Espone i risultati della ricerca con linguaggio appropriato, argomentando le proprie riflessioni. 1. Sa orientarsi nell ambiente e sulle carte in modo sufficientemente autonomo. Riconosce in generale l intervento dell uomo in ambienti geografici vicini. Riconosce realtà diverse dalla propria. 2. Si muove consapevolmente nell ambiente. Usa carte e mappe di vario tipo. Riconosce l intervento dell uomo sull ambiente. Individua e descrive le differenze tra ambienti conosciuti e nuovi. 3. E in grado di confrontare diverse realtà geografiche con un linguaggio opportuno. Individua e valuta criticamente gli interventi che l uomo opera sull ambiente. 41

42 TECNOLOGIA AREA MATEMATICO-SCIENTIFICO-TECNOLOGICA SCIENZE MATEMATICA Area Disciplina Voto in decimi Livelli di Competenza 1. Essenziale (voto 6) 2. Intermedio (voto 7/8) 3. Avanzato (voto 9/10) (barrare la casella relativa alla competenza riconosciuta) 1. Sa utilizzare procedimenti di calcolo in situazioni semplici e di routine. Comprende un problema semplice, individua le informazioni importanti e lo risolve ricorrendo a strategie elementari. Raccoglie, organizza e rappresenta dati di situazioni semplici. Sa analizzare figure geometriche semplici ed individua in esse proprietà elementari. Usa in modo essenziale il linguaggio specifico. 2. Sa utilizzare autonomamente e correttamente procedimenti di calcolo. Comprende un problema in contesti noti, individua le informazioni e lo risolve ricorrendo ad una strategia. Raccoglie, organizza e rappresenta dati in situazioni note. Sa analizzare figure geometriche, individua in esse proprietà riconoscendole in situazioni concrete. Comprende e usa in modo appropriato il linguaggio specifico. 3. Sa utilizzare autonomamente e correttamente procedimenti di calcolo in situazioni nuove. Comprende un problema anche complesso, individua le informazioni e lo risolve utilizzando la strategia più opportuna. Organizza, rappresenta e interpreta dati in situazioni nuove. Sa analizzare figure geometriche complesse, individua in esse proprietà, riconoscendole in situazioni nuove. Si esprime con un linguaggio appropriato, chiaro e specifico sapendo argomentare. 1. Osserva un fenomeno e lo descrive individuando i suoi elementi essenziali. Manifesta atteggiamenti di curiosità nei confronti della realtà naturale. 2. Osserva la realtà riconoscendo relazioni, modificazioni, rapporti causali. Evidenzia atteggiamenti di interesse nei confronti dei problemi e dei progressi scientifici. 3. Osserva, descrive e rappresenta fenomeni, riconoscendo relazioni complesse, modificazioni, rapporti causali. Evidenzia atteggiamenti di curiosità, attenzione e rispetto nei confronti della realtà naturale. 1. Utilizza gli attrezzi e sa rappresentare le figure piane. Indica la funzione svolta dall oggetto e riconosce i materiali. Riconosce le caratteristiche dei materiali comuni. 2. Sa rappresentare figure geometriche sul piano. Riconosce le caratteristiche dell oggetto. Descrive il ciclo produttivo dei principali materiali. 3. Sa rappresentare i solidi nelle tre dimensioni. Descrive le caratteristiche fisiche, meccaniche e tecnologiche dell oggetto. Indica i materiali più adatti in base alla loro utilizzazione. Anche con riferimento a prove d esame sostenute con esito molto positivo, ha mostrato specifiche capacità e potenzialità nei seguenti ambiti disciplinari: Il piano di studi, seguito nel triennio, si è caratterizzato con un tempo scuola di 30 ore settimanali Il presente certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi. Casazza, li giugno 2015 (1) Esprimere la valutazione in decimi. Alunno «cognome» «nome» Il Presidente di Commissione 42

43 6. C O N T I N U I T A D E L P E R C O R S O D I F O R M A Z I O N E t r a i t r e o r d i n i d i S c u o l a Per garantire continuità al percorso educativo che gli alunni compiono nel primo tratto della loro formazione, il Collegio dei Docenti istituisce ogni anno una commissione Continuità, formata da docenti della Scuola dell Infanzia, della Scuola Primaria e della Scuola Secondaria di primo grado. Tale Commissione opera al fine di: programmare la realizzazione di esperienze che facilitino l integrazione nel successivo ordine di scuola (attività ponte); condividere i curricoli; aggiornare le prove in uscita e le prove in entrata; predisporre proposte relative ai criteri per la formazione delle classi; realizzare quanto più possibile continuità metodologica e valutativa, soprattutto per quanto riguarda la Scuola Primaria e la Scuola Secondaria di primo grado; trasmettere informazioni rilevanti in occasione del passaggio da un ordine di scuola a quello successivo. Sono, inoltre, previsti ulteriori specifici momenti di lavoro, ai quali sono chiamati i docenti delle classi terminali e iniziali di ciascun ordine di scuola. Per quanto riguarda il passaggio dalla Scuola dell Infanzia alla Scuola Primaria, nell ultima parte di ciascun anno scolastico è previsto un dettagliato scambio di informazioni tra insegnanti della Scuola dell Infanzia e insegnanti delle future classi prime della Scuola Primaria, relativo ad ogni singolo alunno e finalizzato a mettere in evidenza potenzialità ed elementi di problematicità, al fine di garantire ad ognuno di essere accolto con la propria unicità ed individualità. Vengono, inoltre, progettate le attività ponte che consentiranno ai bambini dell ultimo anno della scuola dell Infanzia di recarsi alla Scuola primaria nella quale sono stati iscritti, dove svolgeranno, insieme agli alunni delle classi prime e quinte, attività ludiche volte ad una iniziale conoscenza dell ambiente scolastico, degli insegnanti, dei collaboratori scolastici. Le Scuole Primarie, prima dell apertura delle iscrizioni, organizzano open days nel corso dei quali genitori e futuri alunni, potranno visitare i plessi dell Istituto. Per quei plessi di Scuola Primaria nei quali si formerà più di una classe prima, i docenti provvedono ad una prima aggregazione degli alunni in gruppi - classe, nei quali i bambini lavoreranno nei primi giorni dell anno scolastico successivo. I gruppi classe vengono formati, cercando di creare classi eterogenee ma equilibrate, valutando i seguenti parametri; numero maschi/femmine; alunni che compiono i 6 anni entro il 30 Aprile dell anno successivo; alunni nati nel 1 semestre dell anno ; alunni nati nel 2 semestre dell anno; rapporti di parentela entro il secondo grado: fratelli e sorelle tendenzialmente vengono inseriti in classi diverse, salvo motivata richiesta dei genitori non determinata da opportunità pratica, sentito il parere degli insegnanti di intersezione e dei membri della Commissione Continuità. frequenza alla scuola dell Infanzia/non frequenza alla scuola dell Infanzia; notizie fornite dalle insegnanti della Scuola dell Infanzia di provenienza; presenza di alunni alloctoni; presenza di alunni diversamente abili; (si creeranno classi meno numerose nelle quali inserirli, in base alla norma vigente). L efficacia formativa delle aggregazioni proposte verrà verificata durante le attività di accoglienza, tenendo conto della maturazione degli alunni nel frattempo intervenuta, della diversa motivazione nei confronti della Scuola Primaria, della presenza nel gruppo di alunni provenienti da diverse scuole dell Infanzia. 43

44 Alla fine del periodo di inserimento e di osservazione, gli insegnanti della Scuola Primaria definiranno la composizione delle classi prime. Per quanto riguarda il passaggio dalla Scuola Primaria alla Scuola Secondaria, nei mesi di aprile e maggio si effettuano gli open days, durante i quali gli alunni delle classi quinte delle Scuole Primarie visitano gli ambienti della Scuola Secondaria e partecipano ad alcune attività didattiche e/o di laboratorio insieme con gli alunni di classe prima. Al termine di ciascun anno scolastico di svolge un incontro tra insegnanti delle classi quinte della Scuola Primaria e membri della Commissione Continuità, per procedere alla formazione delle classi prime dell anno scolastico successivo. Al fine di creare classi il più possibile equilibrate, vengono attualmente considerati i seguenti elementi: livello di preparazione degli alunni; provenienza ( plessi o paesi); presenza di alunni diversamente abili o di alunni che presentano disturbi del comportamento o notevoli difficoltà di apprendimento; presenza di alunni alloctoni; numero di maschi e femmine; aggregazioni che si sono rivelate positive o negative nel corso della Scuola Primaria; eventuali legami di parentela dei futuri alunni con gli insegnanti della Scuola Secondaria (si eviterà di formare classi con alunni aventi rapporti di parentela significativa con i docenti titolari ); separazione di gemelli, supportata da indicazioni dei docenti della Scuola Primaria; presenza di alunni ripetenti (inseriti, in genere, nella stessa sezione, a meno che la classe di destinazione non sia ritenuta idonea a ricevere il nuovo alunno); Per quanto riguarda la formazione classi, con seconda lingua francese o spagnolo, si precisa: - che è obbligatorio da parte della dirigenza mantenere il numero di tre classi prime con seconda lingua francese, perché la titolare, in base alla normativa vigente, ha diritto al mantenimento del posto; - che l attribuzione degli alunni alle classi prime con la seconda lingua spagnola viene garantita solamente se sussistono le condizioni di almeno due classi, in quanto la presenza di una sola classe prima non permetterebbe la composizione di un gruppo eterogeneo tra i richiedenti; anche in riferimento al fatto che gli alunni stranieri scelgono preferibilmente come seconda lingua il francese e, per disposizioni ministeriali non possono essere in un gruppo con una percentuale superiore al 30%. Per queste motivazioni la composizione di due classi di lingua spagnola merita una particolare attenzione dalla commissione continuità proprio perché il criterio da privilegiare deve essere sempre quello dell eterogeneità del gruppo come fonte di ricchezza per la pluralità delle diversità. - con un numero elevato di richieste si procede al sorteggio della dirigenza. Il passaggio di informazioni sui singoli alunni avviene a settembre, durante il primo consiglio di classe. In questa sede, gli insegnanti della Scuola Primaria trasmettono ai docenti della Scuola Secondaria la storia didattico-educativa di ogni alunno, e si confrontano in merito ai cambiamenti intervenuti, alle modalità di apprendimento, ai processi di socializzazione e integrazione, con particolare attenzione alle situazioni di fragilità, disagio, handicap. 44

45 7. O R I E N T A M E N T O L Orientamento, come processo educativo, si identifica col concetto di formazione e si sostanzia nel condurre l alunno a maturare e ad acquistare quelle abilità e competenze che lo portino a potersi realizzare come persona, imparando a star bene con se stesso e con gli altri. Capacità, abilità, competenze, interessi e valori, uniti a competenze di tipo cognitivo, relazionale, motivazionale, sociale, di presa di decisione, oltre che culturali, cominciano a manifestarsi, si sviluppano e si consolidano nel periodo scolastico. L orientamento si sta, perciò, affermando come uno dei grandi temi culturali che interessano sempre più il mondo scolastico, in quanto manifesta in sé il momento sinergico non solo dell apprendimento, ma soprattutto della formazione in vista delle scelte future: Secondaria di Secondo Grado o qualifica professionale, presupposto indispensabile per poter, poi, accedere nel mondo del lavoro Nel progetto Orientamento convergono tante altre attività come l educazione alla salute, all ambiente, all affettività, alla convivenza civile, perché la didattica per essere formativa, deve essere necessariamente orientativa. La didattica perché sia formativa, deve essere attenta allo sviluppo della persona, pertanto in tale progetto viene inserita l attività sullo sviluppo e l analisi della personalità dell alunno come conoscenza di sé, rapporto con gli altri, motivazioni personali nelle scelte. L Orientamento rappresenta uno dei cardini della programmazione scolastica e mira particolarmente a valorizzare la personalità dell alunno. Il percorso si sviluppa attraverso: FINALITA : - Mettere l individuo nella condizione di prendere coscienza delle proprie caratteristiche personali e di svilupparle in vista delle decisioni riguardanti i suoi studi e le future possibilità professionali; - Guidare l alunno ad orientarsi è chiaramente un compito che non può competere ad un solo docente, ma a tutto il Consiglio di Classe che affianca, in questo modo, il compito della famiglia. I docenti, attraverso gli interventi formativi hanno l occasione di aiutare i ragazzi ad apprendere e cioè: o o o o o a raccogliere informazioni su di sé e sulla realtà esterna; ad analizzare e valutare le informazioni; ad effettuare operazioni di previsione; a operare delle scelte; a sostenere le decisioni razionalmente prese. 45

46 OBIETTIVI, METODOLOGIE E STRUMENTI OBIETTIVI GENERALI CLASSE PRIMA CLASSE SECONDA CLASSE TERZA a) Conoscenza di se stessi b) Conoscenza della realtà di appartenenza c) Conoscenza del sistema scolasticoformativo d) Conoscenza del mondo del lavoro e) Capacità di autovalutazio ne (autoorientamento). delle proprie passioni, dei propri sogni, desideri e progetti;. della propria capacità di comunicare.. rendersi conto che imparare è una necessità;. presa di coscienza del proprio modo di studiare e di organizzare il lavoro scolastico.. della scuola secondaria di primo grado come nuova realtà scolastica (accoglienza e conoscenza del nuovo ambiente).. che cos è il lavoro;. i diversi settori economici;. il lavoro cambia nel tempo.. prendere coscienza del proprio modo di studiare e di organizzare il lavoro scolastico;. conoscere le proprie attitudini, aspirazioni e limiti.. dei cambiamenti della propria persona;. delle proprie abitudini, capacità ed interessi;. della propria capacità d informarsi (interessi e possibili indirizzi).. delle proprie capacità e dei propri limiti rispetto all impegno scolastico;. del proprio stile cognitivo.. della relazione tra professione e formazione scolastica (titolo di studio e tipo di lavoro).. settori produttivi, ruoli professionali, organizzazione del lavoro;. occupazione e disoccupazione.. imparare a valutare e a valutarsi;. conoscere le aspettative della propria famiglia.. continuazione delle attività di conoscenza di sé;. verifica delle motivazioni (interessi, attitudini, opinioni negli altri).. della propria capacità di pianificare attività ed impegni;. delle opportunità di lavoro sul territorio.. dell ordinamento scolastico italiano;. delle scuole presenti sul territorio: durata dei corsi (brevi, medi o frazionati, lunghi); orari, discipline, sperimentazioni, progetti; servizi (mensa, biblioteca, etc);. della possibilità di accesso all università.. delle nuove professioni;. mercato del lavoro e nuove professionalità (mobilità e flessibilità);. saper raccogliere informazioni utili per l inserimento nel mondo del lavoro.. imparare ad essere responsabili delle proprie scelte;. identificare e valutare le proprie abilità scolastiche generali;. riflettere sul proprio percorso formativo e di maturazione. operare la scelta. METODOLOGIE E STRUMENTI. spiegazione dell insegnante;. discussione in classe;. somministrazione di questionari e test;. lettura di testi;. partecipazione delle classi terze a momenti d incontro/presenta zione con la scuola superiore del proprio territorio;. distribuzione di materiale illustrativo ed informativo agli alunni;. progetti di Orientamento destinati agli alunni diversabili in passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado. divulgazione di incontri per genitori ed alunni con esperti esterni (saloni orientamento a cura del USR Lombardia, Ambito Territoriale di Bergamo;. relazioni;. raccolta dati;. consegna alle famiglie del Consiglio Orientativo in terza. 46

47 Il momento orientativo si arricchisce ulteriormente: dell integrazione del progetto di Educazione all affettività, coordinato da una psicologa psicoterapeuta, con una calendarizzazione degli incontri per gli alunni delle classi quinte elementari e delle prime, seconde e terze della Secondaria di primo grado; dello sportello di consulenza psicologica per genitori e docenti; della visione di film, al fine di arricchire i momenti formativi dei ragazzi dal punto di vista orientativo con uno sviluppo triennale che possano servire a stimolare il dibattito, con tematiche relative all età preadolescenziale. dell analisi sulla problematica del Bullismo, come espressione del disagio del preadolescente nella società odierna, in seguito ai momenti rapportati alle singole realtà classe; integrazione arricchimento dell educazione all affettività con l intervento della Polizia di Stato per una presa di coscienza sulle seguenti tematiche: o il disagio minorile nei rapporti di gruppo con particolare riferimento allo sport e alle manifestazioni pubbliche; o o l uso di internet: siti oscurabili e prevenzione della pirateria; uso e abuso dell alcol nel preadolescente: conseguenze e riflessi sulla crescita e nei rapporti con gli altri. Tale momento formativo porta l alunno a vivere la trattazione in modo personale, stimolante, con il quadro comparativo non solo a livello nazionale, ma soprattutto a livello territoriale, grazie anche al dibattito spontaneo che viene a maturarsi tra gli esperti e gli stessi alunni. PROSPETTIVE FUTURE: L Orientamento, nello sviluppo della triennalità e nell aspetto conclusivo del terzo anno, ha anche come centralità due tematiche di particolare rilevanza: - Il processo di scelta - L evoluzione del mercato del lavoro. Tale riflessione viene ampiamente affrontata non in senso di semplice elencazione di indirizzi, ma soprattutto come condivisione sulla visione psicologica e formativa del preadolescente, desideroso sì di apprendere, ma particolarmente di essere ascoltato nelle sue emozioni. L Ufficio Scolastico della Lombardia, Ambito Territoriale di Bergamo ha istituito un piano di orientamento per l anno scolastico con l obbiettivo di aiutare gli alunni e le famiglie a scegliere in maniera consapevole il proprio percorso di studi allo scopo di promuovere e potenziare l integrazione delle azioni di orientamento, favorire l incontro tra domanda e offerta, sostenere le istituzioni scolastiche nella realizzazione di percorsi di orientamento, che coinvolga i genitori in un confronto stimolante, sulle esigenze, le riflessioni di una scelta orientativa, finalizzata a recepire le aspirazioni sì dei figli, ma anche a tener conto dello sviluppo relativo al mercato del lavoro, come obiettivo reale e rispondente alle esigenze future del cittadino del domani. In ciò la partecipazione della componente genitori e di quella docente serve a focalizzare l analisi della personalità di ogni preadolescente anche in collegamento con il progetto di Educazione all Affettività, di cui si è illustrato lo sviluppo e la valenza formativa. 47

48 Il percorso di orientamento segue diverse direttrici: Conoscenza dell offerta scolastica Conoscenza della realtà territoriale Conoscenza di sé Conoscenza delle proprie capacità Conoscenza delle proprie attitudini Conoscenza dell offerta professionale Orientamento nel mondo del lavoro Orientamento tra scuola e lavoro Conoscenza delle proprie aspirazioni Orientamento tra Istituti professionali e Licei 48

49 8. P I A N O A N N U A L E I N C L U S I V I T A UNA SCUOLA PER TUTTI 8.1. L inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali La Direttiva Ministeriale sugli alunni con Bisogni Educativi Speciali del 27 dicembre 2012 delinea e precisa la strategia inclusiva della scuola italiana al fine di realizzare appieno il diritto all apprendimento per tutti gli alunni e gli studenti in situazione di difficoltà, spostando definitivamente l attenzione della scuola dalle procedure di certificazione alla rilevazione dei bisogni di ciascuno studente. Con la nozione di BES si descrivono tutte le situazioni in cui la proposta educativa scolastica quotidiana, standard pur considerando una fisiologica fascia di variabilità individuale, non consente allo studente un apprendimento e uno sviluppo efficace, a causa delle difficoltà dovute a situazioni di varia natura: disabilità, disturbi evolutivi specifici, deficit del linguaggio, delle abilità non verbali, della coordinazione motoria, dell attenzione e dell iperattività, funzionamento intellettivo limite, svantaggio socioeconomico, linguistico e culturale. Rientrano nella definizione anche tutte le situazioni non evidenziate e non tutelate da normative specifiche. Di seguito si presenta il quadro delle principali situazioni di Bisogni Educativi Speciali che sono individuate nella direttiva con i conseguenti interventi attuati nell I.C. di Casazza. Esse sono riconducibili a tre categorie principali: quella della disabilità (L. 104/92) quella dei disturbi evolutivi specifici (L. 170/2010) quella dello svantaggio socioeconomico, linguistico, culturale. ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI Alunni con disabilità Legge 104/1992 Alunni con altri BES Direttiva ministeriale Alunni con DSA Legge 170/

50 8.2. L inclusione degli alunni con disabilità (Legge 104/92) Valorizzare l unicità e la singolarità della persona promuovendo le potenzialità di ciascuno Finalità educative generali Le finalità educative generali che la scuola intende raggiungere sono quelle di favorire l inserimento, promuovere l integrazione scolastica e lo sviluppo delle potenzialità dell alunno disabile o in situazione di svantaggio nell apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione. Per il raggiungimento della finalità educativa sono necessarie: COLLEGIALITA : coinvolgimento di tutti gli educatori (genitori, insegnante di classe, di sostegno, assistenti educatori, Funzione Strumentale, operatori della NPI...) nella stesura e nell attuazione del progetto educativo didattico, nella sua verifica e valutazione; PERSONALIZZAZIONE dell insegnamento: progettazione delle attività, nel rispetto delle capacità e delle potenzialità dell alunno; insegnamento gestibile all interno della classe, in gruppi di classi aperte, in piccoli gruppi o in un rapporto uno a uno, a seconda della necessità, ma privilegiando la dimensione comunitaria; FLESSIBILITA nell organizzazione: vengono garantiti ritmi di attività adeguati, opportunità di successo e di esperienze motivanti e gratificanti; qualora sia necessario, viene assicurata la partecipazione dei genitori a visite didattiche, a uscite sul territorio o a progetti particolari (es. nuoto) per agevolare l integrazione e sostenere emotivamente il soggetto disabile; CONTINUITA fra i vari ordini di scuola e ORIENTAMENTO: realizzazione di progetti ponte, articolati secondo le seguenti modalità : Partecipazione degli alunni delle classi ponte ad attività del nuovo ordine di scuola (laboratori espressivi, iniziative comuni, uscite sul territorio ) secondo i tempi stabiliti. Intervento da parte dei futuri docenti nella scuola già frequentata dai bambini per una conoscenza diretta dei medesimi, oltre che delle modalità d integrazione adottate; Incontri costanti fra gli operatori della scuola (compreso l assistente educatore ove presente), della Neuropsichiatria infantile (NPI) e la famiglia per la condivisione delle finalità educative e del Progetto Vita; Scambio di informazioni relative al Piano Educativo Individualizzato (PEI) e al Profilo Dinamico Funzionale (PDF); Passaggio della documentazione riguardante gli alunni segnalati; Condivisione della programmazione educativa generale annuale e delle prove d ingresso che si prevedono; Affiancamento, se possibile, dei nuovi docenti da parte di quelli uscenti per alcune ore delle attività di classe ; Verifica del progetto; Realizzazione di progetti di Orientamento destinati agli alunni in passaggio dalla scuola secondaria di primo grado a quella di secondo grado nella logica della costruzione del Progetto di Vita. Tali progetti ponte sono realizzati in collaborazione con la famiglia, con l Assessorato ai Servizi Sociali del Consorzio Valcavallina e con la NPI. 50

51 FORMAZIONE per docenti, genitori, assistenti educatori, organizzata dalla commissione per il Sostegno alla Persona, con la collaborazione d i esperti anche nel settore della Dislessia. LAVORO DI RETE con il territorio: Osservatorio Handicap, coordinato dal Consorzio della Valcavallina, cui partecipano i rappresentanti del mondo della scuola, delle famiglie dei ragazzi disabili, della NPI, delle Cooperative che operano nella zona. Progetti d integrazione (ad esempio Insieme con trasporto, in collaborazione con l Istituto Comprensivo di Tavernola, cui il nostro Istituto partecipa dall'a.s. 2001/2002 ; ha previsto la presenza dei ragazzi disabili e dei loro compagni ad una competizione organizzata con altre scuole (classi quinte primaria e secondaria). Contatti con gli educatori che operano negli spazi gioco per la socializzazione, l aggregazione e l integrazione, gestiti in collaborazione fra Comuni, Consorzio della Valcavallina, oratori dei vari paesi facenti capo agli Istituti Comprensivi di Casazza e di Borgo di Terzo Il gruppo di lavoro per l Inclusione Il gruppo di lavoro per l inclusione è un gruppo di studio e di lavoro del Collegio dei Docenti, aperto alla componente dei genitori e alle Agenzie territoriali, che ha come compito specifico quello di definire le azioni strategiche finalizzate ad incrementare, anno per anno, il livello di inclusività dell istituto. Il gruppo di lavoro per l inclusione dell Istituto Comprensivo di Casazza è composta da: Dirigente Scolastico / Funzione Strumentale; Docenti di classe e di sostegno della scuola dell infanzia, primaria (elementare), secondaria di 1 grado (media) e secondaria di 2 grado (superiore) ; Assistenti Educatori; Formatori; Genitori (in momenti definiti); Rappresentanti dell Ufficio Scolastico Provinciale o delle Agenzie del territorio (al bisogno). Ogni anno viene destinato un monte ore (da sei a dieci ore circa) da spendere unitamente a genitori e ad assistenti educatori operanti sul territorio, per condividere strategie educative miranti all integrazione dei soggetti disabili e non. Il gruppo può lavorare anche per sottogruppi. Il Gruppo di lavoro per l inclusione si occupa di: inclusione degli alunni con Bisogni Educativi Speciali; Accoglienza delle situazioni di disagio; Sostegno al lavoro dei docenti; Formazione degli insegnanti e formazione congiunta di scuola, famiglia e assistenti educatori Continuità educativo didattica; Passaggio d informazioni, d indirizzi e di materiale utili; Collaborazione con le agenzie educative presenti sul territorio (scuole, NPI, Comunità Montana, Cooperative...); Verifica dell efficacia degli interventi. 51

52 8.4. Gli strumenti Profilo Dinamico Funzionale (PDF)* E' atto successivo alla Diagnosi Funzionale (a cura della NPI) e indica in via prioritaria, dopo un primo periodo di inserimento scolastico, il prevedibile livello di sviluppo che l'allievo disabile dimostra di possedere nei tempi brevi e nei tempi medi. Viene redatto, congiuntamente con la famiglia e la NPI, dai docenti di classe, dall insegnante di sostegno e dall assistente educatore ove presente, entro il 30 novembre dell anno scolastico frequentato dall alunno, sulla scorta delle osservazioni sistematiche effettuate nel primo periodo. Il PDF è contenuto nel fascicolo personale dell'alunno ed è conservato a cura del Dirigente Scolastico. Piano Educativo Individualizzato (PEI)* Viene predisposto dal Consiglio di Intersezione/Interclasse/Classe e dall assistente educatore ove presente e concordato con la famiglia e la NPI. Definito entro il 30 novembre dell anno scolastico frequentato dall alunno, sulla base degli elementi forniti dalla Diagnosi Funzionale e dal Profilo Dinamico Funzionale, è il documento scolastico di sintesi dei dati conosciuti e di previsione degli interventi. Comprende: Presentazione dell alunno Orario settimanale Programmazione percorsi individualizzati Programmazione comune alla classe Modalità organizzativa degli interventi Incontri scuola - famiglia Incontri scuola operatori socio sanitari Relazione finale Il PEI deve essere approvato dal Consiglio di Intersezione/Interclasse/Classe e dal Collegio Docenti. Il PEI è contenuto nel fascicolo personale dell'alunno ed è conservato a cura del Dirigente Scolastico (sulla base del Protocollo d Intesa tra il Centro Servizi Amministrativi, le Aziende Sanitarie Locali e le Aziende Ospedaliere della Provincia di Bergamo, previsto dalla Legge 104/92 art. 12). *Profilo Dinamico Funzionale (PDF) - Piano Educativo Individualizzato (PEI): indicazioni comuni La collaborazione e lo scambio di informazioni fra tutte le parti coinvolte è essenziale, anche per la stesura del PDF e del PEI. Gli operatori della NPI, della Scuola e l assistente educatore (ove presente) devono stabilire almeno tre incontri annuali (inizio, metà, fine anno) per una cooperazione proficua, ma all occorrenza ne vengono fissati anche altri. Gli insegnanti, oltre agli incontri con le famiglie stabiliti dal calendario annuale approvato dal Collegio dei Docenti, danno massima disponibilità rispetto ad ulteriori momenti di confronto. La compilazione (redatta sulla base della progettazione collegiale) del PDF e del PEI è a cura dell insegnante di sostegno. Anche l assistente educatore partecipa alla stesura dei suddetti documenti, tenuto conto della valenza educativa del suo ruolo e in base al Protocollo d Intesa stilato. 52

53 8.5. Ruoli e competenze Insegnanti di classe e insegnante di sostegno: Il primo passo verso un processo d integrazione attuale dell alunno disabile è la stretta collaborazione tra gli insegnanti di classe e l insegnante di sostegno, tanto da parlare di interscambiabilità dei ruoli, salvaguardando le specifiche competenze di ciascuno. Inoltre è compito di tutti gli educatori facilitare l appartenenza dell alunno disabile al contesto socio-educativo del gruppo classe. L insegnante di sostegno è da considerarsi come risorsa aggiuntiva assegnata alla classe, ovvero come un arricchimento delle potenzialità del bambino, per progettare soluzioni e per migliorare il tessuto relazionale del sistema in collaborazione con il team. Si richiedono a tal fine le seguenti conoscenze e competenze : generali relativamente alle situazioni di disabilità relazionali disciplinari e metodologiche teoriche e applicative di contenuti relative al soggetto disabile in merito alla valorizzazione delle differenze dei contesti di vita della comunità della società L insegnante di sostegno, in accordo con il team docente, può operare con diverse modalità, coerentemente con il tipo di attività educativo didattica che s intende realizzare(prediligendo momenti comunitari): in classe in piccoli gruppi della stessa classe o a classi aperte in rapporto uno a uno solo quando si avverte la necessità. L orario settimanale è stabilito in base alle esigenze educative didattiche, della socializzazione e di quanto programmato e condiviso all interno degli organismi collegiali (intersezione, modulo, consigli di classe), ricordando di privilegiare non l inserimento ma soprattutto l inclusione, intesa come momento attivo di vita con il gruppo, nelle singole manifestazioni del quotidiano scolastico. Assistente educatore: L assistente educatore opera per la promozione e la realizzazione del Progetto Vita della persona disabile e in questa logica soprattutto nell area dell autonomia personale, dell autosufficienza di base, della generalizzazione delle abilità apprese nei vari contesti di vita e delle relazioni sociali; è indispensabile che l attività di assistenza educativa nella scuola sia affidata a personale con buone competenze pedagogiche e conoscenze delle risorse del territorio, per garantire la massima realizzazione del diritto all educazione, che è obiettivo primario della scuola. Secondo quanto espresso nel Protocollo d Intesa, l assistente educatore collabora alla stesura e alla realizzazione degli obiettivi previsti dal PEI con il Consiglio di Intersezione/Interclasse/Classe. Ogni assistente educatore deve guardare al disabile nella sua globalità, divenendo soggetto ponte tra le esigenze possibilità del soggetto disabile e le risorse presenti nel suo territorio di appartenenza, sia durante il periodo scolastico sia in quello extra scolastico. Si deve garantire la continuità della figura dell assistente educatore, soprattutto nel passaggio dell alunno ai diversi ordini di scuola. La responsabilità sulla classe rimane di competenza dell insegnante presente. 53

54 Dirigente Scolastico Il Dirigente Scolastico è colui che ricopre la funzione di garante nel processo d integrazione del bambino disabile. A tal fine dovrà assicurare al proprio Istituto: il reperimento di tutti gli ausili e/o attrezzature necessarie nel caso di precise esigenze dell alunno l utilizzo dei docenti di sostegno come contitolari nelle attività didattico-educative con la classe e non legate esclusivamente al soggetto disabile la copertura con supplenza per assenza del docente di classe e/o di sostegno l impiego del docente di sostegno solo sulla classe di appartenenza Personale non docente I compiti del personale non docente sono relativi all ambito dell assistenza fisica al disabile, in mancanza di altre risorse, sia in ambiente scolastico sia in ambienti esterni alla scuola (uscite sul territorio). Orientamento L orientamento scolastico necessita di una progettualità organica. Il punto di partenza è costituito dall attivazione di un percorso formativo dell alunno. L ipotesi di orientamento, completa di indicazioni operative, deve essere costruita insieme con la struttura che accoglierà l alunno. Il tempo ultimo in cui iniziare l intervento di orientamento, si colloca nel mese di febbraio della seconda classe della scuola secondaria di primo grado. (Circ. n 2874/C34 del 26/02/2003 dell USP di Bergamo). Modi e tempi di raccordo sono concordati con la famiglia attraverso reciproco ascolto e collaborazione. Tutti i docenti e l assistente educatore devono collaborare alla progettazione e all attuazione delle attività di orientamento, tenendo conto delle caratteristiche, delle aspirazioni, delle risorse dell allievo diversamente abile e delle aspettative della famiglia. Alla stesura del progetto concorrono gli specialisti del settore sanitario e gli operatori dei servizi extra-scolastici coinvolti. Il gruppo di lavoro, per l integrazione degli alunni in situazione di disabilità, deve essere un punto di riferimento rilevante: deve, quindi, avere al proprio interno alcuni docenti stabilmente presenti nella scuola che possono garantire una continuità almeno per un triennio. Tali docenti non devono necessariamente essere impegnati sul sostegno. Il progetto di raccordo sarà sottoposto a continue verifiche e, se necessario, saranno apportate eventuali modifiche. È prevista una verifica finale tra gli operatori coinvolti I progetti d Istituto per il sostegno alla persona A partire dall a.s. 2008/2009, l Istituto Comprensivo di Casazza propone vari Progetti per il sostegno alla persona scaturiti dalla messa in rete di alcune esperienze e di diverse progettualità condivise tra le Funzioni Strumentali che agiscono nell ambito del Disagio, e le specialiste che, da anni, cooperano con i docenti per la prevenzione e il trattamento dei disturbi di matrice psicologica, cognitiva, comportamentale, affettivi relazionale dei nostri alunni e del supporto educativo alle loro famiglie. 54

55 PROGETTO DI SUPPORTO PSICOPEDAGOGICO PROGETTO FINALITA DESTINATARI ATTIVITA PREVISTE TEMPI RILEVAZIONE DEI PREREQUISITI ALUNNI ULTIMO ANNO SCUOLA DELL INFANZIA Osservazione e rilevazione dei prerequisiti degli alunni dell ultimo anno della scuola dell infanzia. Alunni della scuola dell Infanzia di Spinone Valutazione prerequisiti cognitivi Condivisione con gli insegnanti e i genitori dei dati emersi Novembredicembre 20 ore totali PSICOMOTRICITA e DANZOTERAPIA Conoscenza del proprio corpo Esplorare e utilizzare lo spazio Emozionarsi e dare un nome alle emozioni Controllo funzione motoria Alunni classi 1^ e 2^ scuola primaria di tutto l istituto, alunni classi 3^ primaria di Gaverina Interventi di gruppo sugli alunni Secondo quadrimestre 150 ore totali INTERVENTI DI PSICOLOGIA SCOLASTICA Educazione all affettività, alla sessualità, ai rischi del vivere e prevenzione del bullismo Alunni Classi 2^ della scuola secondaria Presentazione degli interventi ai docenti. Incontri di presentazione alle famiglie del servizio. Interventi nelle classi Secondo quadrimestre 56 ore totali nelle classi 6 ore di presentazione/ restituzione ai docenti 4 ore di presentazione/ restituzione ai genitori SPORTELLO ASCOLTO Sportello Ascolto: sportello di consulenza psicologica per docenti, genitori e alunni Docenti Genitori Alunni Consulenza per genitori, alunni e docenti 80 ore annue da calendarizzare secondo i bisogni da novembre a maggio 55

56 L inclusione degli alunni con Disturbi Specifici dell Apprendimento (Legge 170/2010) PROGETTO «ANDARE BENE A SCUOLA SI PUO» Interventi a favore degli alunni con DSA e difficoltà scolastiche Tra i tuoi alunni c è Giovanni che trattiene le lacrime. In questo momento ha visto che gli altri bambini hanno capito i segni che tu hai scritto alla lavagna. A lui quei trattini sembrano uguali o quasi, altri hanno lo stesso suono, ma vede che vengono scritti diversamente. Tu gli hai detto che non faceva abbastanza attenzione, ecc perché sbagliava e rimaneva sempre indietro. Gli hai anche detto che avrebbe lavorato durante la ricreazione, anziché giocare, così si sarebbe rimesso alla pari con gli altri Sembra che lo faccia apposta. Muove le mani, giocherella, si gira, guarda i compagni, dice di non riuscire a vedere bene la lavagna, chiede d uscire. Poi rientra e scrive in modo disordinato Che problema ci sarà mai a copiare, dicasi co-pia-re, a A a A di ape e anatra?... Hai parlato con la mamma, hai dato esercizi in più da fare a casa, per imparare, ma non c è niente da fare. La mamma dice che lui si stanca presto, che si alza tante volte, che sembra quasi assonnato, stanchissimo. Che sia troppo protetto? Pare sempre svogliato e si direbbe che non gli importi niente della scuola. Sta diventando scostante, chiuso. Speriamo che non diventi anche turbolento. Cosa sta succedendo? Perché lo chiamano pigro, svogliato, disattento? Lui non si sente così. Sta facendo del suo meglio per cercare di decifrare i segni che vede scritti. Gli costa tanta fatica e impiega tempo più degli altri, ma lo fa. Ecco, sente male allo stomaco e alla testa. Gli viene da piangere, ma caccia dentro le lacrime. Se imparare a leggere e a scrivere è tutto questo, sente che non può farcela. Giovanni non vuol più imparare a leggere e a scrivere. Giovanni è uno dei tanti dislessici che ogni anno entrano nella scuola. Le ricerche mostrano che ce n è almeno uno per classe. (da La dislessia raccontata agli insegnanti, AID) COSA SONO I DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO Legge 170, Art. 1 La presente legge riconosce la dislessia, la disgrafia, la disortografia e la discalculia quali disturbi specifici di apprendimento, di seguito denominati «DSA», che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in assenza di patologie neurologiche e di deficit sensoriali, ma possono costituire una limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana. Con Disturbi specifici dell apprendimento ci si riferisce ad un gruppo eterogeneo di disturbi manifestati da significative difficoltà nell acquisizione e nell uso di abilità di ascolto, espressione orale, lettura, ragionamento e matematica.. 56

57 I DSA riconosciuti per legge sono quattro: Dislessia (disturbo della lettura) Disgrafia (disturbo della scrittura) Disortografia (disturbo della compitazione) Discalculia (disturbo nell area del numero) Questi disturbi possono presentarsi singolarmente o in comorbilità (associati tra loro). Tutti i ragazzi che presentano una diagnosi di DSA hanno un livello cognitivo non patologico, tuttavia questi possono essere molto diversi e disomogenei tra loro e dare conseguentemente origine a modalità completamente diverse sia di studio che di elaborazione delle informazioni. Le difficoltà di apprendimento dei ragazzi con DSA non devono derivare da una situazione di svantaggio socio-culturale, che non ha garantito loro adeguate opportunità di apprendimento e un adeguato livello di istruzione. L etichetta diagnostica non deve sostituirsi alla complessità dello studente che si ha di fronte. Ogni ragazzo con DSA è diverso dall altro, come diversa è la sua storia scolastica e familiare e pertanto approcciandosi ad uno studente dislessico occorre porsi nella condizione di chi desidera conoscere e scoprire l altro senza dare nulla per scontato. Questi disturbi hanno origine neurobiologica, ciò però non significa che siano immutabili o ineluttabili: l ambiente d apprendimento gioca un ruolo chiave nel minimizzare o acuire le difficoltà che il ragazzo incontra. Possono coesistere con i DSA problemi nei comportamenti di autoregolazione, nella percezione sociale e nell interazione sociale, ma non costituiscono di per sé un DSA. Al fine di individuare, aiutare e sostenere gli alunni con DSA, sono attivi all interno dell Istituto i seguenti progetti: Commissione Supporto alla Persona: azioni di screening per l individuazione di segnali predittori dei DSA; Doposcuola Compensa per tutti gli alunni con DSA o difficoltà scolastiche delle classi 4^ e 5^ della scuola Primaria e 1^, 2^ e 3^ della Scuola Secondaria di Primo Grado; Mille Classi Digitali progetto di didattica inclusiva nelle classi con supporti informatici e consulenza specialistica COMMISSIONE SUPPORTO ALLA PERSONA Nell ottica di individuare preventivamente i segnali predittori è attivo nell Istituto un progetto di screening al fine di fornire alle insegnanti gli strumenti e le occasioni per cogliere tali segnali e predisporre piani d intervento mirati a sviluppare tutte le potenzialità, soprattutto dei bambini che dimostrano maggior fragilità. Gli screening costituiscono un primo livello di individuazione delle difficoltà e contribuiscono a delineare il quadro di funzionamento degli alunni, che si completa con le osservazioni sulle modalità di apprendimento registrate nelle diverse aree disciplinari, sull'atteggiamento di fronte agli ostacoli e sul livello di consapevolezza con il quale gli alunni affrontano l'impegno scolastico. 57

58 PREMESSA Le classi prime dell istituto, presentando un alta percentuale di stranieri al loro interno, non saranno oggetto di screening, per permettere a tutte le alunne e gli alunni di essere esposti alla lingua italiana un tempo ragionevole prima di essere sottoposti ai test. Ciò comporta per gli insegnanti un attenta programmazione delle fasi dell apprendimento della letto-scrittura e li investe di maggior responsabilità e consapevolezza del loro ruolo per evitare l insorgenza di disturbi specifici dell apprendimento, adottando pratiche didattiche preventive. SCREENING CLASSE 2^ e 3^ Nell anno scolastico corrente si è costituita la commissione per il Supporto alla Persona con le seguenti fasi: PRESENTAZIONE PROGETTO AI GENITORI E AI DOCENTI; FORMAZIONE DEL GRUPPO DOCENTI CLASSE 2^ Le insegnanti di lingua di classe seconda, coordinate dalla dott.ssa Sentieri, somministreranno agli alunni le prove MT nel mese di marzo. Le docenti saranno formate su tali azioni e supportate soprattutto nella fase di analisi dei risultati. Solo al termine degli screening e dopo attenta riflessione con tutte le persone coinvolte (dirigente, psicologa, funzione strumentale e docenti), si affronterà un colloquio con i genitori degli alunni per i quali si richiederanno accertamenti approfonditi presso la NPI. FORMAZIONE DEL GRUPPO DOCENTI CLASSE 3^ Le insegnanti di lingua e matematica, che presentano all interno della propria classe alunni che avevano manifestato fragilità al termine della classe 2^, saranno convocate per valutare se persistono le condizioni richiedenti una fase di ritest. Solo al termine degli screening e dopo attenta riflessione con tutte le persone coinvolte (dirigente, psicologa, funzione strumentale e docenti), si affronterà un colloquio con i genitori degli alunni per i quali si richiederanno accertamenti approfonditi presso la NPI. I progetti nel dettaglio: INDIVIDUAZIONE PRECOCE SEGNALI DSA Commissione per il Supporto alla Persona PROGETTO RICERCA- AZIONE CLASSE 1^ SCREENING CLASSE 2^ Presentazione progetto ai genitori e ai docenti Somministrazione test e proposta attività di rinforzo Restituzione dei risultati ai docenti e ai genitori Consultazione docenti delle classi al cui interno vi sono alunni con fragilità Somministrazione test e proposta di attività di rinforzo Restituzione dei risultati ai docenti e ai genitori 58

59 CONSULENZA - Dott.ssa Eliana Zambetti Supporto ai docenti nell individuazione delle strategie personalizzate adeguate per ciascun alunno con diagnosi di DSA e nella realizzazione del Piano Didattico Personalizzato Supporto alla genitorialità per affrontare con maggiore serenità e consapevolezza il percorso formativo dei propri figli Serate di formazione per genitori PROGETTI AUTONOMIA Dott.ssa Isabella Baldini - Dott.ssa Daniela Bonetti DOPOSCUOLA COMPENSA Attività pomeridiane (due pomeriggi a settimana) di lavoro in piccolo gruppo per imparare insieme a fare da soli MILLE CLASSI DIGITALI Sperimentazione di didattica inclusiva nelle classi con il supporto degli strumenti informatici Favorire l autonomia nell esecuzione dei compiti scolastici mediante il supporto di ausili informatici 59

60 Linee guida Luglio Ruoli e competenze Il Referente DSA Le funzioni del referente sono riferibili all ambito della sensibilizzazione ed approfondimento delle tematiche, nonché del supporto ai colleghi direttamente coinvolti nell applicazione didattica delle proposte. Il referente che avrà acquisito una formazione adeguata e specifica sulle tematiche, a seguito di corsi formalizzati o in base a percorsi di formazione personali e/o alla propria pratica esperienziale/didattica, diventa punto di riferimento all interno della scuola ed, in particolare, assume, nei confronti del Collegio dei docenti, le seguenti funzioni: fornisce informazioni circa le disposizioni normative vigenti; fornisce indicazioni di base su strumenti compensativi e misure dispensative al fine di realizzare un intervento didattico il più possibile adeguato e personalizzato; collabora, ove richiesto, alla elaborazione di strategie volte al superamento dei problemi nella classe con alunni con DSA; offre supporto ai colleghi riguardo a specifici materiali didattici e di valutazione; cura la dotazione bibliografica e di sussidi all interno dell Istituto; diffonde e pubblicizza le iniziative di formazione specifica o di aggiornamento; fornisce informazioni riguardo alle Associazioni/Enti/Istituzioni/Università ai quali poter fare riferimento per le tematiche in oggetto; fornisce informazioni riguardo a siti o piattaforme on line per la condivisione di buone pratiche in tema di DSA; funge da mediatore tra colleghi, famiglie, studenti (se maggiorenni), operatori dei servizi sanitari ed agenzie formative accreditate nel territorio; informa eventuali supplenti in servizio nelle classi con alunni con DSA. Docenti con alunni con DSA La eventuale presenza all interno dell Istituto scolastico di un docente esperto, con compiti di referente, non solleva il Collegio dei Docenti ed i Consigli di classe interessati dall impegno educativo rispetto agli alunni con DSA. Risulta infatti indispensabile che sia l intera comunità educante a possedere gli strumenti di conoscenza e competenza, affinché tutti siano corresponsabili del progetto formativo elaborato e realizzato per gli alunni con DSA. In particolare, ogni docente, per sé e collegialmente: - durante le prime fasi degli apprendimenti scolastici cura con attenzione l acquisizione dei prerequisiti fondamentali e la stabilizzazione delle prime abilità relative alla scrittura, alla lettura e al calcolo, ponendo contestualmente attenzione ai segnali di rischio in un ottica di prevenzione ed ai fini di una segnalazione; - mette in atto strategie di recupero; - segnala alla famiglia la persistenza delle difficoltà nonostante gli interventi di recupero posti in essere; - prende visione della certificazione diagnostica rilasciata dagli organismi preposti; - procede, in collaborazione con i colleghi di classe, alla documentazione dei percorsi didattici individualizzati e personalizzati previsti; - attua strategie educativo-didattiche di potenziamento e di aiuto compensativo; - adotta misure dispensative; - attua modalità di verifica e valutazione adeguate e coerenti; - realizza incontri di continuità con i colleghi del precedente e successivo ordine o grado di scuola al fine di condividere i percorsi educativi e didattici effettuati; 60

61 Documenti Piano Didattico Personalizzato (PDP) Il Consiglio di Classe predispone, nelle forme che ritiene idonee ed entro la fine di novembre, un documento (Piano Didattico Personalizzato) che dovrà contenere almeno le seguenti voci, articolato per discipline coinvolte dal disturbo: Dati anagrafici dell alunno; Tipologia del disturbo; Attività didattiche individualizzate attività didattiche personalizzate; Strumenti compensativi utilizzati; Misure dispensative adottate; Forme di verifica e valutazione personalizzate. Nella predisposizione della documentazione in questione è fondamentale il raccordo con la famiglia, che può comunicare alla scuola eventuali osservazioni su esperienze sviluppate dallo studente anche autonomamente o attraverso percorsi extrascolastici. Sulla base di tale documentazione, nei limiti della normativa vigente, vengono predisposte le modalità delle prove e delle verifiche in corso d anno o a fine ciclo. Adozione di percorsi personalizzati e di criteri valutativi adeguati (DPR 122/2009) - Tenendo conto delle valutazioni diagnostiche e di quanto emerge dal rapporto scuolafamiglia - Rispettando le disposizioni nazionali della legge 170/2010 e in materia di esami finali, soprattutto in relazione agli Esami di Stato di I e II grado e degli esami di qualifica - Definendo e registrando per ogni disciplina le strategie utili al raggiungimento del successo formativo - Definendo e registrando i criteri personalizzati relativi alla valutazione formativa, tenendo conto delle caratteristiche specifiche dello studente STRUMENTI COMPENSATIVI Gli strumenti compensativi sono strumenti didattici e tecnologici che sostituiscono o facilitano la prestazione richiesta nell abilità deficitaria. - Il Personal Computer con la sintesi vocale, che trasforma l attività di lettura in un compito di ascolto; - Il registratore digitale, che consente all alunno o allo studente di non scrivere gli appunti della lezione; - Il Personal Computer con sintesi vocale e programmi di video scrittura con correttore ortografico, che permettono la produzione di testi sufficientemente corretti senza l affaticamento della rilettura e della contestuale correzione degli errori (eco in scrittura); - La calcolatrice (vocale), che facilita le operazioni di calcolo; - Altri strumenti tecnologicamente meno evoluti quali tabelle(dei mesi, dell alfabeto, dei vari caratteri), tavola pitagorica (o linea dei numeri), formulari (di matematica, di geometria, di chimica, di fisica, ), mappe concettuali delle lezioni e di quanto studiato, ecc. - Cartine geografiche e storiche (cartacee e on line) - Risorse registrate audio e video (MP3-DVD-CDrom-on line) - Libri di testo in digitale (PDF) - Dizionari di lingua straniera digitalizzati (CD-rom o on line) - Controllo della gestione del diario Tali strumenti sollevano l alunno o lo studente con DSA da una prestazione resa difficoltosa dal disturbo, senza peraltro facilitargli il compito dal punto di vista cognitivo. L utilizzo di tali strumenti non è immediato e i docenti anche sulla base delle indicazioni del Referente di Istituto avranno cura di sostenerne l uso da parte di alunni e studenti con DSA. 61

62 8.9. MISURE DISPENSATIVE Le misure dispensative sono interventi che consentono all alunno o allo studente di non svolgere alcune prestazioni che, a causa del disturbo, risultano particolarmente difficoltose e che non migliorano l apprendimento (es. la lettura ad alta voce, la scrittura veloce sotto dettatura, l uso del vocabolario, lo studio mnemonico delle tabelline). L adozione delle misure dispensative, al fine di non creare percorsi immotivatamente facilitati, che non mirano al successo formativo degli alunni e degli studenti con DSA, dovrà essere sempre valutata sulla base dell effettiva incidenza del disturbo sulle prestazioni richieste, in modo tale, comunque, da non differenziare, in ordine agli obiettivi, il percorso di apprendimento dell alunno o dello studente in questione. - Dispensa, ove necessario e comprovato dalla diagnosi, dallo studio della lingua straniera in forma scritta, a causa delle difficoltà rappresentate dalla differenza tra scrittura e pronuncia. - Programmazione di tempi più lunghi per le prove scritte e per lo studio a casa, ovvero diminuzione della quantità di prove assegnate. - Assegnazione di compiti a casa in misura adeguata alle effettive possibilità dell allievo. - Possibilità di uso di testi ridotti non per contenuto, ma per quantità di pagine. - Privilegiare le verifiche orali consentendo l uso di mappe durante l interrogazione. - Organizzazione di interrogazioni programmate. - Valutazione delle prove scritte ed orali con modalità che tengano conto del contenuto e non della forma, utilizzando anche prove con domande a risposta multipla L inclusione degli alunni con altri Bisogni Educativi Speciali (Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012) La situazione dei Bisogni Educativi Speciali è più delicata rispetto alle precedenti nella su individuazione. Non parte da una diagnosi da parte di professionisti dell ambito clinicoriabilitativo, ma dall osservazione sistematica dei comportamenti e delle prestazioni scolastiche dello studente che fa sospettare con fondatezza il prevalere dei vissuti personali dei ragazzi o dei fattori dell ambiente di vita quali elementi ostativi all apprendimento. L individuazione della presenza di alunni in situazione di BES e la scelta di un intervento didattico specifico non possono, quindi, avvenire se non dopo una rilevazione dell esistenza di difficoltà nelle attività scolastiche, a cui segue un osservazione sistematica per raccogliere dati oggettivi e stabili, vagliata attraverso un confronto tra adulti ed integrata con una valutazione degli elementi contestuali che possono essere concausa delle difficoltà, ovvero mitigarle o accentuarle. L osservazione è sempre a sostegno, all interno di un approccio educativo, dell assunzione di precise scelte pedagogiche che comportano l individuazione degli aspetti su cui porre maggiore attenzione e la definizione degli obiettivi e delle strategie da attuare con le singole situazioni. 62

63 Procedura per individuare le situazioni di Bisogni Educativi Speciali: CONSIGLIO DI CLASSE RILEVARE le problematiche nell esperienza scolastica VALUTARE l esistenza di necessità educative non soddisfabili con le tradizionali metodologie didattiche Osservazioni mediante strumenti condivisi. Recepimento documentazioni (Verbali di Accertamento handicap, Diagnosi di DSA, relazioni cliniche, altro ) ELABORARE l intervento personalizzato PDP Direttiva PDF-PEI L. 104/1992 PDP L. 170/2010 PDP Direttiva La novità sta nel fatto che in presenza di BES non rientranti nelle categorie della disabilità e dei disturbi evolutivi specifici ( e quindi non certificati ) si può giungere alla definizione di un PDP. RUOLI E COMPITI DEL TEAM DOCENTI/CONSIGLI DI CLASSE 1. Verificare il bisogno di un intervento didattico fortemente personalizzato: Esaminare la documentazione clinica (dei servizi pubblici o dei centri autorizzati) presentata dalla famiglia; Esaminare qualsiasi altro documento (ad esempio relazione dello psicologo, servizi sociali ); Prendere inconsiderazione ogni situazione che necessita di un possibile intervento di tipo pedagogico-didattico e che, pur in assenza di documentazione clinica o diagnosi, motiva l assunzione delle stesse. 2. Deliberare l adozione da parte dei docenti di strategie didattiche personalizzate (soprattutto per favorire lo sviluppo di abilità), di modalità di insegnamento inclusive e di misure dispensative (le dispense sono una scelta didattico metodologica da parte dei docenti) ed inoltre stabilire l uso di strumenti compensativi da parte degli studenti. 3. Elaborare collegialmente e corresponsabilmente il PDP, puntando non sulla quantità di dispense e di compensazioni, ma sulla loro effettiva pertinenza ed efficacia nel processo di apprendimento, strettamente personale, di ciascuno studente e su criteri d azione e di valutazione condivisi fattivamente dai docenti. 63

64 IL PDP PER I BES Il PDP per i BES è uno strumento di lavoro in itinere per i docenti, con la funzione di condividere con le famiglie le strategie di intervento programmate. Può essere modificato ogni qualvolta sia segnalato un cambiamento nei bisogni o difficoltà dell alunno; può avere il carattere della temporaneità, ossia è può essere utilizzato fino a quando le difficoltà e i bisogni dello studente non siano risolti. La Direttiva individua anche la possibilità di una progettazione più centrata sulla classe, con l individuazione di uno specifico piano per tutti gli alunni della classe con BES, focalizzando l attenzione sulle strategie inclusive. Il PDP è firmato dal Dirigente Scolastico o da un docente delegato, dai docenti del CDC e dalla famiglia. La sottoscrizione del PDP mette in evidenza la corresponsabilità nel percorso educativo: Il Dirigente in qualità di garante nell applicazione della normativa; i docenti (tutti) quali responsabili delle strategie didattiche e dei criteri di valutazione degli apprendimenti; la famiglia come corresponsabile della stesura e applicazione del PDP. STRUMENTI COMPENSATIVI E MISURE DISPENSATIVE Gli strumenti compensativi, già elencati nella sezione per gli alunni con DSA, consentono all alunno di controbilanciare le carenze funzionali determinate dal disturbo permettendogli di svolgere la parte automatica della consegna, concentrando l attenzione sui compiti cognitivi più complessi. Non incidono sul contenuto, ma possono avere importanti ripercussioni sulla velocità e/o sulla correttezza dell esecuzione della prestazione richiesta dall insegnante. Le misure dispensative, invece, già presentate nella sezione per i DSA, evitano allo studente di cimentarsi in forme di attività che sono destinate al sicuro fallimento, indipendentemente dall impegno del soggetto, in quanto minate dal disturbo. Non è possibile accedere alla dispensa dalle prove scritte di lingua straniera se non in presenza di uno specifico disturbo clinicamente diagnosticato, secondo quanto previsto dall art. 6 del DM n del 12 luglio In sede di Esame di Stato per questi alunni non sono attualmente previste modalità differenziate di verifica degli apprendimenti. L uso temporaneo di dispense, di compensazioni e di flessibilità didattica è utile al fine di porre l alunno e lo studente nelle condizioni di sostenere, al termine del percorso di studi, l esame di licenza con le stesse modalità e i medesimi tempi degli studenti che non vivono situazioni di BES. 64

65 9. I N T E G R A Z I O N E S C O L A S T I C A D E G L I A L U N N I A L L O C T O N I Il sistema educativo ha il compito di educare alla convivenza proprio attraverso la valorizzazione delle diverse identità e radici culturali di ogni studente, evitando, nel contempo, d ingenerare situazioni di marginalità e di diseguaglianza. È, quindi, indispensabile tendere al reciproco riconoscimento, attraverso relazioni intersoggettive significative basate sul confronto, senza dimenticare che, al di là di tutte le differenze che contraddistinguono gli individui e i popoli, c è una fondamentale comunanza, determinata dal fatto che le diverse culture non sono altro che modi molteplici di affrontare il significato dell esistenza delle persone. È importante essere consapevoli del fatto che ogni cultura è multiculturale, perché in ciascuna di esse coesistono sistemi valoriali differenti e perché ciascuna di esse porta le tracce dei movimenti continui di persone e di idee protrattesi nel corso dei secoli. Il multiculturalismo che caratterizza le attuali società, non è determinato esclusivamente dalla presenza degli immigrati: essi aggiungono altre differenze a quelle già esistenti, contribuendo a renderle più visibili. Le trasformazioni sociali in atto richiedono un intervento interculturale, con il quale si intende creare una cultura della partecipazione capace di offrire ad ogni persona le stesse opportunità. L Istituto Comprensivo di Casazza é ubicato in una zona ad alta affluenza migratoria; per questo motivo è importante che le scuole dell'istituto sappiano accogliere in maniera consapevole gli alunni alloctoni. Uno strumento indispensabile per garantire un inserimento sereno di questi studenti é Il Protocollo dell'accoglienza nel quale sono indicate procedure e strategie finalizzate a: definire pratiche condivise all'interno dell'istituto in tema di accoglienza di alunni alloctoni; facilitare l'ingresso nella scuola di minori stranieri e sostenerli nella fase di adattamento al nuovo ambiente; favorire un clima di accoglienza nella scuola; entrare in relazione con la famiglia alloctona; promuovere la comunicazione e la collaborazione tra le scuole e il territorio relativamente ai temi dell'accoglienza e dell'educazione interculturale. Il criterio generale è quello di inserire l alunno secondo l età anagrafica, come previsto dall articolo 45 del DPR 394 /99: I minori stranieri soggetti all'obbligo scolastico vengono iscritti alla classe corrispondente all'età anagrafica, salvo che il collegio dei docenti deliberi l'iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto: a. dell'ordinamento degli studi del Paese di provenienza dell'alunno, che può determinare l'iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all'età anagrafica. b. dell'accertamento di competenze, abilità e livelli di preparazione dell'alunno. c. del corso di studi eventualmente seguito dall'alunno nel Paese di provenienza. d. del titolo di studio eventualmente posseduto dall'alunno. Occorre tuttavia ponderare con molta attenzione tale possibilità, anche alla luce delle seguenti considerazioni: 65

66 1. l alunno ha una vita di relazione che risulta prioritaria rispetto alla sua preparazione scolastica, soprattutto nella 1^ fase di inserimento e di rendimento della nuova lingua 2. l accertamento dei reali livelli di competenza e abilità risulta spesso difficoltoso per ovvi problemi di comunicazione, che, seppure in parte superabili tramite l intervento di un mediatore, possono comunque falsare i risultati delle prove somministrate a tale scopo Procedura attivata dall Istituto Il team di docenti interessato, con il supporto della F.S. e del Dirigente Scolastico, valuta attentamente la scelta di iscrivere l alunno ad una classe immediatamente inferiore o superiore a quella corrispondente all età anagrafica, in relazione ai benefici che potrebbe apportare e sentita comunque la famiglia dell alunno. Per un pieno inserimento è opportuno che l alunno trascorra tutto il tempo scuola nel gruppo classe, fatta eccezione per le ore di lingua italiana a lui dedicate, in quanto l immersione in un contesto di seconda lingua, parlata da adulti e compagni, facilita l apprendimento del linguaggio funzionale. I mediatori culturali possono intervenire nell Istituto per: aiutare un alunno appena arrivato ad ambientarsi; supportare i docenti nella valutazione iniziale di un alunno neo arrivato attraverso la somministrazione di test predisposti opportunamente dai moduli o dai consigli di classe; collaborare con i docenti per risolvere situazioni di disagio (problemi di relazione con i compagni ); aiutare i docenti a verificare eventuali disabilità. Gli interventi di alfabetizzazione si articolano su tre diversi livelli : I livello di alfabetizzazione II livello di alfabetizzazione II livello avanzato Per facilitare l integrazione degli alunni alloctoni e i loro processi di apprendimento, nel corso degli anni, è possibile utilizzare le ore di alternativa alla religione in accordo con le famiglie per l alfabetizzazione. E stata istituita un apposita biblioteca di Istituto, situata presso la Scuola Secondaria di primo grado di Casazza, che comprende volumi di diverse tipologie: testi generici su problematiche multiculturali; favole, fiabe, racconti dai vari paesi del mondo; testi specifici per l insegnamento della lingua italiana; testi specifici per l apprendimento della storia attraverso unità di apprendimento semplificate. Per consentire un attenta riflessione sulle dinamiche interculturali che interessano l'istituto, e per coordinare le attività di inserimento, alfabetizzazione ed educazione interculturale, opera la Commissione Intercultura, formata da insegnanti dei diversi plessi e coordinata dalla Funzione Strumentale, deliberata dal Collegio dei docenti unitario. La Commissione Intercultura ha redatto il Protocollo di Accoglienza, approvato dal collegio unitario; il PDP (allegato 2) e la SCHEDA PASSAGGIO INFORMAZIONI (allegato 3) È opportuno, infine, ricordare che l Istituto Comprensivo di Casazza fa parte della rete di scuole che aderiscono e collaborano con lo Sportello Stranieri, per il corrente anno scolastico, a Borgo di Terzo, in stretto collegamento con l Ufficio del sostegno alla persona del Consorzio Valcavallina. 66

67 1 0. A R R I C C H I R E L O F F E R T A F O R M A T I V A La scuola, avvalendosi anche della collaborazione degli Enti Locali, propone percorsi di arricchimento dell offerta formativa paralleli alle attività didattiche quotidiane, che consentono agli alunni di fare esperienze specifiche, strutturate e condotte secondo modalità diverse da quelle di classe, che concorrono alla crescita piena e armonica della persona. Il compito di progettare i percorsi di arricchimento dell offerta formativa spetta ai docenti dell Istituto, i quali condividono le proprie proposte con i genitori, attraverso i Consigli di classe, i Consigli di Interclasse, d intersezione e il Consiglio di Istituto. Ogni singolo plesso, pur ponendo a fondamento della propria progettazione la condivisione degli obiettivi educativi unitariamente espressi dall Istituto e i criteri approvati dagli Organi Collegiali competenti, sceglie autonomamente le attività annuali di arricchimento dell offerta formativa, tendendo conto di alcuni importanti elementi, quali: competenze specifiche degli insegnanti di plesso continuità con precedenti esperienze rivelatesi positive proposte avanzate dal Comitato Genitori proposte avanzate dalle Amministrazioni Comunali Progetti e aree di approfondimento I percorsi di ampliamento dell offerta formativa si realizzano attraverso: attività volte allo sviluppo di abilità trasversali (conoscenza di sè, capacità logiche, capacità relazionali, autonomia..); attività volte allo sviluppo di abilità motorie e di coordinazione (discipline sportive, attività manipolatorie); attività di approfondimento di tematiche curricolari, cioè inerenti gli argomenti trattati nel corso delle lezioni in classe; attività di approfondimento di tematiche trasversali, rilevanti per la crescita degli alunni (educazione alla salute, all affettività, alla convivenza civile); attività di approfondimento relative alla conoscenza del territorio dal punto di vista storico, geografico e culturale (attraverso visite didattiche e viaggi si istruzione anche tramite la collaborazione degli Enti Locali, del Consorzio della Valcavallina, delle Amministrazioni Comunali, della Polizia Municipale, delle Guardie Ecologiche e delle Associazioni Culturali operanti sul territorio). Vi sono alcuni percorsi che vengono riproposti annualmente in tutti i plessi dell Istituto, data la loro importanza e valenza formativa: accoglienza (Scuola dell Infanzia, classi prime Scuola Primaria, classi prime Scuola Secondaria di primo grado); psicomotricità (Scuola dell Infanzia, classi 1^, 2^, 3^ della Scuola Primaria); avvicinamento alla lingua inglese (Scuola dell Infanzia); lettura (Scuola dell Infanzia); educazione all affettività (classi quinte delle Scuole Primarie, classi della Scuola Secondaria di primo grado); educazione stradale (Scuola Primaria, Scuola Secondaria di primo grado); Insieme con trasporto (Scuola Secondaria di primo grado); orientamento (Scuola Secondaria di primo grado); progetti ponte (dalla Scuola dell Infanzia alla Primaria, dalla Primaria alla Secondaria di primo grado); recupero delle difficoltà di apprendimento (Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado); alfabetizzazione per alunni alloctoni (Scuola Primaria e Scuola Secondaria di primo grado). 67

68 Tra la attività di ampliamento dell offerta formativa rientrano i progetti realizzati nel corso delle ore opzionali e facoltative, introdotte dalla legge 53/2003. CENTRO SPORTIVO SCOLASTICO Il 04 ottobre 2010 viene istituito il Centro Sportivo Scolastico della Scuola Secondaria di Primo Grado di Casazza, finalizzato all organizzazione dell attività sportiva Scolastica. I soggetti del C.S.S. sono i docenti di Educazione Fisica, tra i quali il Dirigente Scolastico nomina il responsabile. Questi, incaricato del coordinamento dello stesso, in collaborazione con i docenti della materia, elabora un progetto didattico-sportivo, relativo a tutte le iniziative da proporre agli alunni durante l anno scolastico. Gli studenti manifesteranno la loro libera volontà di aderire alle attività proposta che si svolgeranno nelle prime ore del pomeriggio. Obiettivi: aiutare i ragazzi a vivere il proprio corpo con maggior fiducia, a sapersi comportare con gli altri e a saper essere squadra con spirito positivo favorire l inserimento degli alunni più disagiati aiutarli a vivere la competizione come momento di verifica di se stessi e non come scontro o aggressione dell avversario educarli a vivere correttamente la vittoria ed elaborare la sconfitta in funzione di un miglioramento personale contribuire ad aumentare il senso civico degli alunni, migliorare l aggregazione, l integrazione e la socializzazione. PROGETTO ACCOGLIENZA DELLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO In seguito all esigenza di potenziare gli spazi di incontro e di confronto tra scuola e famiglia, per offrire ulteriori possibilità di ascolto e di collaborazione superando eventuali conflitti, rigidità e paure reciproche, i docenti della Scuola Secondaria hanno accolto i genitori degli alunni delle classi prime, prima dell inizio dell anno scolastico. Le iniziative già in atto sono state migliorate in alcuni aspetti e cambiate in alcune modalità. OPEN DAY : assemblea di genitori e insegnanti finalizzata ad una prima conoscenza. Data: sabato di settembre precedente l inizio dell Anno Scolastico : saluto del dirigente a tutti i genitori degli alunni delle classi prime, in auditorium : colloquio tra alcuni docenti del consiglio di classe e i genitori degli alunni delle classi prime, seconde e terze, nelle rispettive aule. Chi presiede l assemblea pone domande per attivare una discussione che permette a tutti di esprimere la propria visione sugli aspetti relativi alla vita scolastica e al rapporto educativo. Ogni intervento viene ascoltato e accolto come un contributo alla reciproca conoscenza e collaborazione, anche per definire meglio la specificità dei compiti degli insegnanti e dei genitori : possibilità per i genitori di elaborare un messaggio scritto (auguri, aspettative, desideri, consigli) da lasciare affisso in aula per gli alunni. I vari messaggi comporranno un cartellone creativamente assemblato (es albero, edificio, mongolfiera, nave) 68

69 1 1. C O S T R U I R E I N S I E M E L A S C U O L A Per raggiungere le finalità educative che la comunità scolastica si propone, è importante la partecipazione, la consapevolezza e la collaborazione di tutti i soggetti che agiscono all interno della scuola. Per questa ragione assumono particolare rilievo gli incontri dei diversi organi collegiali che sono chiamati a compiere le scelte organizzative, educative e didattiche che caratterizzano l Istituto. PERSONALE AMMINISTRATIVO DIRIGENTE SCOLASTICO INSEGNANTI STRINGONO RELAZIONI COSTANTI CHE RICONOSCANO I RECIPROCI RUOLI E FAVORISCANO IL CONFRONTO ATTRAVERSO GENITORI COLLABORATORI SCOLASTICI GLI ORGANI COLLEGIALI CONSIGLIO D INTERSEZIONE/INTERCLASSE/CLASSE COLLEGIO DEI DOCENTI CONSIGLIO D ISTITUTO E GIUNTA ESECUTIVA ASSEMBLEE COLLOQUI INDIVIDUALI COMITATO GENITORI COMMISSIONI DEL COLLEGIO DOCENTI *per ulteriori dettagli cfr. organigrammi pag. 4, 5, 6. 69

70 11.1. Consiglio di intersezione, di interclasse e di classe. Il Consiglio di intersezione nella scuola dell Infanzia, il Consiglio di interclasse nelle scuole primarie e il Consiglio di Classe nella scuola secondaria di primo grado sono rispettivamente composti dai docenti delle sezioni dello stesso plesso nella scuola dell Infanzia, dai docenti dello stesso plesso nella scuola Primaria e dai docenti di ogni singola Classe nella scuola secondaria di primo grado. Fanno parte del Consiglio di intersezione, di interclasse e del Consiglio di Classe anche i docenti di sostegno che sono contitolari delle classi interessate. Fanno, inoltre, parte del Consiglio di intersezione e di interclasse un rappresentante per sezione /classe, eletto dai genitori; quattro rappresentanti eletti dai genitori per ciascun Consiglio di classe nella Scuola Secondaria di Primo grado. Le competenze relative alla realizzazione del coordinamento didattico e dei rapporti interdisciplinari spettano al Consiglio di intersezione, di interclasse e di Classe con la sola presenza dei docenti. I consigli di intersezione, di interclasse e di Classe sono presieduti rispettivamente dal Dirigente Scolastico oppure da un docente, membro del Consiglio, s u o delegato; si riuniscono in ore non coincidenti con l'orario delle lezioni, con il compito di: formulare al collegio dei docenti proposte in ordine all'azione educativa e didattica e ad iniziative di sperimentazione; agevolare ed intensificare i rapporti reciproci tra docenti, genitori ed alunni; esercitare le competenze in materia di programmazione valutazione e sperimentazione previste dagli articoli 126, 145, 167, 177 e 277 (Cfr. Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione) Collegio dei docenti. Il collegio dei docenti è composto da tutto il personale docente di ruolo e non di ruolo in servizio nell'istituto, ed è presieduto dal Dirigente Scolastico. Il collegio dei docenti ha potere deliberante in materia di funzionamento didattico dell'istituto. In particolare: cura la redazione del Piano dell Offerta Formativa, al fine di rispondere con la propria azione educativa alle specifiche esigenze formative e didattiche della propria utenza e di favorire il coordinamento interdisciplinare. Esso esercita tale potere nel rispetto della libertà d insegnamento garantita a ciascun docente; formula proposte al Dirigente Scolastico per la formazione, la composizione delle classi e l'assegnazione ad esse dei docenti, per la formulazione dell'orario delle lezioni e per lo svolgimento delle altre attività scolastiche, tenuto conto dei criteri generali indicati dal Consiglio di Istituto; delibera, ai fini della valutazione degli alunni e unitamente per tutte le classi, la suddivisione dell'anno scolastico in due o tre periodi; valuta periodicamente l'andamento complessivo dell' azione didattica per verificarne l'efficacia in rapporto agli orientamenti e agli obiettivi programmati, proponendo, ove necessario, opportune misure per il miglioramento dell attività scolastica; provvede all'adozione dei libri di testo, sentiti i consigli di interclasse o di Classe e, nei limiti delle disponibilità finanziarie indicate dal Consiglio d Istituto, alla scelta dei sussidi didattici; adotta o promuove, nell'ambito delle proprie competenze, iniziative di sperimentazione in conformità degli articoli 276 e seguenti; propone iniziative di aggiornamento dei docenti dell'istituto; elegge, al suo interno, i docenti che fanno parte del Comitato per la valutazione del servizio del personale docente. Nell'adottare le proprie deliberazioni il Collegio dei Docenti tiene conto delle eventuali proposte e pareri dei consigli di intersezione, di interclasse o di Classe. 70

71 11.3. Consiglio di Istituto e giunta esecutiva Il Consiglio d Istituto è costituito da 19 componenti, di cui 8 rappresentanti del personale docente, 2 rappresentanti del personale amministrativo, tecnico e ausiliario e 8 rappresentanti dei genitori degli alunni e il Dirigente Scolastico. Il Consiglio d Istituto è presieduto da uno dei membri, eletto tra i rappresentanti dei genitori degli alunni; può essere eletto anche un vice presidente. Il Consiglio d Istituto elegge nel suo seno una giunta esecutiva, composta da un docente, da un impiegato amministrativo o tecnico o ausiliario e da due genitori. Della giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha la rappresentanza dell'istituto, ed il Direttore generale dei servizi amministrativi che svolge anche funzioni di segretario della giunta stessa. Il Consiglio di Istituto e la Giunta Esecutiva durano in carica per tre anni scolastici. Coloro che nel corso del triennio perdono i requisiti per essere eletti in Consiglio vengono sostituiti dai primi dei non eletti nelle rispettive liste. Le funzioni di segretario del Consiglio d Istituto sono affidate dal presidente ad un membro del Consiglio stesso. Il Consiglio d Istituto elabora e adotta gli indirizzi generali e determina le forme di autofinanziamento. Esso delibera il bilancio preventivo, il conto consuntivo e dispone in ordine all'impiego dei mezzi finanziari per quanto concerne il funzionamento amministrativo e didattico dell'istituto Comprensivo. Il Consiglio d Istituto, fatte salve le competenze del Collegio dei Docenti e dei consigli di Intersezione, di Interclasse e di Classe, ha potere deliberante, su proposta della giunta, per quanto concerne l'organizzazione e la programmazione della vita e dell'attività della scuola, nei limiti delle disponibilità di bilancio, nelle seguenti materie: adozione del regolamento interno dell'istituto, comprese le modalità per il funzionamento della biblioteca e per l'uso delle attrezzature culturali, didattiche e sportive, per la vigilanza degli alunni durante l'ingresso e la permanenza nella scuola nonché durante l'uscita dalla medesima, per la partecipazione del pubblico alle sedute del Consiglio ai sensi dell'articolo 42; acquisto, rinnovo e conservazione delle attrezzature tecnico-scientifiche e dei sussidi didattici, compresi quelli audio-televisivi e le dotazioni librarie e l acquisto dei materiali di consumo occorrenti per le esercitazioni; adattamento del calendario scolastico alle specifiche esigenze ambientali; criteri generali per la programmazione educativa (POF dell Istituto); criteri per la programmazione e l'attuazione delle attività parascolastiche, interscolastiche, extrascolastiche, con particolare riguardo ai corsi di recupero e di sostegno, alle libere attività complementari, alle visite guidate e ai viaggi di istruzione; promozione di contatti con altre scuole o istituti al fine di realizzare scambi d informazioni, di esperienze e di intraprendere eventuali iniziative di collaborazione; partecipazione del l Istituto Comprensivo ad attività culturali, sportive e ricreative di particolare interesse educativo; forme e modalità per lo svolgimento di iniziative assistenziali che possono essere assunte dall'istituto. Il Consiglio di Istituto indica, altresì, i criteri generali relativi alla formazione delle classi, all'assegnazione ad esse dei singoli docenti, all'adattamento dell'orario delle lezioni e delle altre attività scolastiche alle condizioni ambientali e al coordinamento organizzativo dei Consigli di Intersezione, di Interclasse o di Classe; esprime parere sull'andamento generale, didattico ed amministrativo dell'istituto e stabilisce i criteri per l'espletamento dei servizi amministrativi. Esercita le funzioni in materia di sperimentazione ed aggiornamento previste dagli articoli 276 e seguenti. 71

72 11.4. Assemblee Le assemblee possono essere di sezione, di classe o di Istituto. Vengono solitamente convocate dagli insegnanti di sezione e di Classe, con la finalità di confrontarsi con i genitori degli alunni in merito all andamento educativo e didattico delle sezioni o classi. Le assemblee della scuola secondaria di primo grado, di norma, sono sostituite dai Consigli di Classe, ai quali è ammessa la partecipazione di tutti i genitori della classe. I genitori possono, altresì, richiedere al Dirigente Scolastico l utilizzo dei locali scolastici per la convocazione di assemblee dei genitori, di classe, di plesso, d Istituto, con la precisazione di comunicare l ordine del giorno previsto e l orario d inizio e di conclusione dell assemblea, secondo una modalità di almeno 2 giorni prima, al fine di predisporre gli aspetti giuridici ed organizzativi Colloqui individuali I colloqui individuali sono finalizzati al confronto ed allo scambio di informazioni relativi al percorso formativo e didattico di ciascun alunno. Consistono nell incontro tra i genitori e tutti i docenti della classe; hanno, di norma, frequenza bimestrale con l opportunità di concordare incontri intermedi in casi di necessità rilevate sia dalla componente docente che da quella genitoriale Il comitato dei genitori Il Comitato dei Genitori dell Istituto Comprensivo di Casazza, costituitosi nel 2001, è formato da tutti i genitori rappresentanti di classe eletti mediante gli Organi Collegiali, che vi partecipano di diritto, e da tutti i genitori interessati. Il Comitato dei Genitori ha la facoltà di convocare l Assemblea dei Genitori, promuovere la piena partecipazione dei genitori al progetto educativo dell Istituto, formulando proposte al Collegio dei Docenti e al Consiglio d Istituto in merito a: piano dell offerta formativa; iniziative di formazione per genitori ed alunni; visite guidate ed iniziative extrascolastiche; mensa, trasporto, pre e post scuola; interventi e manutenzione degli edifici scolastici Commissioni del Collegio Docenti Le commissioni del Collegio Docenti sono gruppi di lavoro che hanno come obiettivo l approfondimento di alcune tematiche rilevanti per la comunità scolastica. Sono coordinate da insegnanti con specifici incarichi di supporto al funzionamento dell Istituto, Funzioni Strumentali, e sono composte da docenti dei tre ordini di scuola. Il Collegio Docenti dell Istituto Comprensivo di Casazza ha istituito le seguenti commissioni: Piano dell offerta formativa e Curricoli Continuità e Orientamento Intercultura Supporto alla Persona Sicurezza Gite 72

73 1 2. S I C U R E Z Z A A S C U O L A ( D. L g s. 8 1 / ) Il compito di tutelare la sicurezza dei lavoratori e degli studenti negli ambienti scolastici è affidato al Dirigente Scolastico, equiparato dalla normativa vigente al datore di lavoro. Il Dirigente Scolastico ha designato il Prof. Claudio Saetta, Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, persona specificamente formata per il macrosettore di riferimento (ATECO) e in possesso di esperienza pluriennale, capacità e competenze specifiche con l acquisizione dei corsi previsti dalla normativa vigente e allegati al decreto di nomina sottoscritto dal Dirigente Scolastico. Il Collegio dei Docenti, all inizio di ogni anno scolastico, costituisce la Commissione Sicurezza, rappresentata da almeno un docente per plesso. Tale commissione è presieduta dall RSPP, Prof. Saetta, che coordina tutte le attività di prevenzione e di protezione dai rischi come, peraltro, previsto dal D. Lgs. 81/2008. La Commissione Sicurezza si riunisce più volte nell anno scolastico; ha il compito di collaborare alla revisione annuale dei Documenti di Valutazione dei Rischi e dei Piani di Emergenza. I membri hanno, inoltre, l incarico di segnalare tempestivamente alla Dirigenza, in collaborazione con il Responsabile di Plesso, individuato con nomina annuale del responsabile dell Istituzione Scolastica, eventuali situazioni a rischio che si verificano in corso d anno e, per ridurre le possibilità d infortunio, ad attuare le procedure temporanee in attesa di intervento risolutivo da parte dell Ente proprietario. Nella Commissione Sicurezza dell I. C. di Casazza, è presente, inoltre, l insegnante Maria Teresa Pezzagno, la quale possiede competenze specifiche in materia di sicurezza, poiché ha partecipato ai Corsi per A. S. P. P. (moduli A e B con specificità di macrosettore ATECO), superando gli esami previsti a conclusione di ogni modulo. La Commissione Sicurezza, all inizio di ogni anno scolastico, indica al Dirigente Scolastico le Figure Sensibili, persone formate con specifici corsi come previsto dalla normativa vigente, che fanno parte delle squadre addette all emergenza per la prevenzione incendi, interventi di primo soccorso ed evacuazione delle persone in caso di pericolo grave ed immediato. Il Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza, la docente della scuola secondaria di primo grado, Maria Antonia Miceli, è parte integrante della Commissione succitata: è stata individuata dalla RSU dell Istituto e formata attraverso un corso di formazione specifico, completando, infine, l organigramma d Istituto per la sicurezza. In seguito alla revisione dei Documenti di Valutazione dei Rischi o in base a segnalazioni da parte dei membri della commissione o dei Responsabili di Plesso vengono individuate le difformità che sono segnalate agli enti proprietari (Amministrazioni comunali), affinché attuino i provvedimenti di competenza per risolvere quanto segnalato in loco.. Durante l anno scolastico si effettuano, in ogni plesso, almeno due prove generali di evacuazione, di cui una programmata e una a sorpresa. Il responsabile dell emergenza del plesso o il suo sostituto, in collaborazione con il responsabile di plesso, controlla i tempi e analizza eventuali comportamenti difformi; provvede, successivamente, a stendere un verbale di evacuazione, in cui saranno messe in evidenza le criticità da illustrare al personale in apposite riunioni o comunicate attraverso l invio di copia del verbale stesso, sempre trasmesso al legale rappresentante dell Istituzione Scolastica e all R.S.P.P 73

74 La Commissione Sicurezza, al fine di ottemperare agli obblighi sanciti dagli artt. 36 e 37 del D. Lgs. 81/2008, ha predisposto, già dagli anni passati, una serie di proposte ai docenti da utilizzare didatticamente con i propri alunni, suddivise per fascia di età, legate alla sicurezza nei vari momenti della giornata: a scuola, per strada e a casa. Il personale docente ed ATA si aggiorna attraverso la frequenza di corsi che l Istituto attiva per la formazione e l arricchimento del personale preposto, avvalendosi anche del supporto dei Vigili del Fuoco, della Croce Rossa e con riunioni di settore. L R. S. P. P. coordina sempre tutte le attività, supportando anche nei momenti di difficoltà dei singoli plessi in una realtà così complessa, e comunicando al Dirigente Scolastico quanto necessario per la riduzione delle problematiche emerse nel corso dell attività scolastica quotidiana. L apporto di una figura, giuridicamente fondamentale per tutti coloro vivono la realtà scolastica è garanzia per la tutela dei minori e del lavoratori in un clima di costruttiva collaborazione interna ed esterna con le Amministrazioni comunali. Nel seguente organigramma sono riassunte le figure che interagiscono per la prevenzione dei rischi e la sicurezza sul posto di lavoro: Dirigente Scolastico Dott. Maria Antonia Savio RSPP Prof. Claudio Saetta Addetti alla gestione emergenza antincendio e primo soccorso Vedi elenco allegato ai piani d emergenza di plesso Commissione Sicurezza d Istituto - R. S. P. P. - R. L. S. - Almeno 1 rappresentante di ogni plesso Lavoratori: Vedi elenco allegato al piano d emergenza di plesso 74

75 Commissione di Sicurezza dell I.C. di Casazza Scuola d Infanzia di Spinone al Lago Ins. Caterina Scarpella Scuola Primaria di Casazza Ins. Caterina Pedretti Scuola Primaria di Endine Martriri A. S. P. P. Ins. Mariateresa Pezzagno Scuola Secondaria di Endine Prof. Lara Arrighetti R.S.P.P. Prof. Claudio Saetta Scuola Primaria di Endine Rova Ins. Bianca Carrara Scuola Secondaria di 1^ G. di Casazza. Prof. Claudio Saetta Scuola Primaria di Monasterolo del Castello Ins. Silvana Bernardis Scuola Primaria di Gaverina Terme Ins. Monica Messa 75

76 1 3. L E S C U O L E D E L L I S T I T U T O C O M P R E N S I V O D I C A S A Z Z A L Istituto Comprensivo si trova nella zona a est di Bergamo, fra il capoluogo ed il lago di Endine. La sede centrale dell Istituto è a Casazza, importante centro, situato all imboccatura sud del lago, ricco di testimonianze storiche. Gli altri plessi sono situati lungo le sponde del lago di Endine Gaiano (Monasterolo al Castello, Spinone al Lago, Endine Gaiano) e sulle colline che circondano il lago stesso (Gaverina Terme). L Istituto Comprensivo di Casazza comprende una scuola statale dell Infanzia, cinque scuole primarie, due scuole secondarie di primo grado Scuola dell Infanzia Spinone al Lago Scuola dell Infanzia S.Carlo Via Diaz, n. 22 Tel. 035/ bgic839003@istruzione.it Orari: da lunedì a venerdì dalle 8,15 alle 16, Scuole Primarie Casazza Scuola Primaria Papa Giovanni XXIII Via Broli, 2 Tel. 035/ Fax: 035/ bgic839003@istruzione.it Orari: da lunedì a sabato dalle 8,00 alle Endine Gaiano Scuola Primaria Martiri della Libertà Via Partigiani Tel. e Fax :035/ bgic839003@istruzione.it Orari: da lunedì a sabato dalle ore 8,15 alle ore 12,50 mercoledì dalle ore 14,00 alle ore 16,30. 76

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