SPORTELLO PROVINCIALE AUTISMO

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1 MIUR - Direzione Generale per il Veneto Ufficio XIII - Ufficio Scolastico di Vicenza Rete dei CTI - Centri Territoriali per l Integrazione della provincia di Vicenza SPORTELLO PROVINCIALE AUTISMO Consulente Sportello: Lara Testolin Sofia: un pulcino che sta crescendo

2 La strutturazione: lo spazio e il tempo a misura del bambino entrata relax

3 COSA FARE? Preparare l inclusione: In-formare colleghe e bambini Strutturare = impalcatura fondamentale per iniziare a costruire

4 STRUTTURAZIONE La mente della persona con disturbi dello spettro autistico è caotica e l ambiente ordinato e strutturato l aiuta a mettere ordine.

5 COSA STRUTTURARE? Spazio Tempo Materiale per le attività Comunicazione Relazioni:tutoring, piano sostituzione assenze (per lui, per noi)

6 L AMBIENTE A causa delle difficoltà nel linguaggio ricettivo, le persone con ASD spesso non capiscono le indicazioni e le regole. La strutturazione dell'ambiente dà loro i suggerimenti visivi per aiutarli a capire.

7 L AMBIENTE Strutturare lo spazio significa rispondere alla domanda "Dove?". L ambiente di lavoro organizzato in spazi chiaramente e visivamente delimitati, ognuno con delle funzioni specifiche chiaramente visualizzate, consente all alunno di sapere con precisione ciò che ci si aspetta da lui in ogni luogo e in ogni momento. Ci sarà, per esempio, uno spazio di lavoro individuale, uno dedicato all apprendimento, uno spazio di riposo e di tempo libero, ognuno chiaramente delimitato e contrassegnato da opportuni simboli di identificazione.

8 IL TEMPO Strutturare il tempo significa rispondere alla domanda "Quando? Per quanto tempo? Il passare del tempo è una nozione difficile da apprendere, perché si appoggia su dati non visibili. Per questo motivo è molto importante strutturare la giornata attraverso una organizzazione del tempo, che informi l alunno su ciò che sta accadendo, ciò che è accaduto e che accadrà, aumentando in questo modo la prevedibilità e il controllo della situazione, e diminuendo l'incertezza fonte di ansia e spesso di comportamenti problema. Si costruirà una "agenda" giornaliera, costituita da una sequenza di oggetti, di immagini o di parole scritte, a seconda delle sue abilità che permetteranno di comprendere il trascorrere del tempo.

9 LE ATTIVITA Strutturare il materiale di lavoro significa rispondere in modo chiaro e concreto alla domanda "Che cosa? Oltre all agenda giornaliera delle attività, l alunno disporrà di uno schema di lavoro posizionato sul tavolo di lavoro, costituito ad esempio da lettere dell alfabeto, numeri, colori, ognuna delle quali è riportata su una scatola di lavoro.

10 LE ATTIVITA E molto importante che il compito sia "self explaining", cioè comprensibile senza bisogno di spiegazioni. Il lavoro viene sempre svolto da sinistra verso destra.

11 INTERVENTO INDIVIDUALIZZATO Il programma si deve basare su tutte le aree di funzionamento Le abilità vanno suddivise in compiti più semplici (step by step) Le attività proposte devono essere alla portata del bambino/ragazzo L uso di rinforzi risulta fondamentale per incentivare la motivazione

12 La strutturazione deve essere considerata come una impalcatura che sorregge un edificio in costruzione e che viene tolta gradualmente, a mano a mano che la costruzione acquista stabilità; allo stesso modo la rigidità della strutturazione spazio-temporale va diminuita man mano che ci si rende conto che la persona può farne a meno.

13 Pensami adulto! L obiettivo più importante da raggiungere è l AUTONOMIA della persona con autismo.

14 LA COMUNICAZIONE La difficoltà nel linguaggio ricettivo e' una caratteristica tipica dei Disturbi dello Spettro Autistico sia per le persone a basso che ad alto funzionamento. Molte volte uno studente potrebbe non comprendere il linguaggio così bene come si crede, e di conseguenza sviluppare comportamenti aggressivi o mancanza di iniziativa, passività. Potrebbe, inoltre, non possedere il linguaggio necessario per comunicare appropriatamente i propri bisogni, rischiando così di non riuscire a far sapere quando è stanco, ha male, quando ha caldo, freddo, ha fame, ha finito un compito o quando è annoiato, mettendo così in atto comportamenti problematici.

15 Se un bambino non è capace di comunicare verbalmente, non significa che non abbia voglia di farlo, ma che probabilmente quelle parole, in quel dato momento, risultano per lui essere troppo difficili. Per questo è importante fornire al bambino i mezzi necessari e più concreti possibile affinché lo aiutino a comunicare e progredire: un bambino non può volere ciò che non è in grado di comprendere. (T. Peeters)

16 CAA: COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA Alternativa perché utilizza modalità di comunicazione alternative e diverse da quelle tradizionali. Aumentativa perché non sostituisce, ma incrementa le possibilità comunicative naturali della persona. Non è un metodo, ma un insieme di tecniche.

17 CAA: COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA Esiste un delicato equilibrio tra la difficoltà e la volontà di comunicare: se lo sforzo richiesto è eccessivo, la volontà di comunicare diminuisce; al contrario, se si riesce a limitare lo sforzo il desiderio di comunicare aumenterà. Lo sforzo risulta essere minore con l utilizzo di immagini, dunque un linguaggio visivo.

18 CAA: COMUNICAZIONE AUMENTATIVA ALTERNATIVA Pre requisiti: Indicare Sguardo Si/no Fare scelte Uso dei gesti

19 Strutturazione relazioni Scheda sostituzioni assenze Documento word Documento pdf

20 CONCLUSIONE C è ancora molto da fare, ma le basi ci sono ed ora è più facile lavorare e le soddisfazioni che si ottengono, nonostante le tante difficoltà, sono davvero impagabili. La cosa più importante è la serenità di questi bambini, ragazzi e delle loro famiglie e vedere arrivare a scuola Sofia con il sorriso è già una grande conquista!

21 Grazie per l attenzione e buon lavoro!!!

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