Il distretti agricoli
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- Gianluigi Falco
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1 Il distretti agricoli Paolo Lassini 28 novembre 2012 Pavia
2 Sistema rurale milanese SAU 2010 Autosufficienza alimentare : Lavoratori aziendali : 1 lavoratore ogni 13 ha ha 41,00 % 65 gg/anno 0,5 % degli occupati attivi scarso presidio
3 Sistema rurale milanese difficoltà Assenza di sinergia tra proprietario,imprenditore agricolo, consumatori, altri imprenditori e ente pubblico : Instabilità contrattuale, instabilità territoriale, consumo di suolo, frammentazione, Inerzia burocratica, Produzione agricolo slegata da territorio e soggetta alla fluttuazione dei prezzi Filiera agroindustriale sbilanciata verso la grande industria e la GDO Assenza di filiere intermedie Riduzione graduale incentivi tradizionali Scarso presidio territoriale e ridotta occupazionale, abbandono della edilizia rurale, usi asociali e degrado
4 Sistema rurale: opportunità Attenzione crescente all agricoltura Capacità imprenditoriale delle aziende agricole Crescita del turismo rurale e di vicinanza Vicinanza al mercato, avvio di nuove filiere agroalimentari diversificate Nuove normative Nuove aggregazioni: Distretti agricoli, consorzi forestali
5 Riferimenti normativi dei distretti l Decreto Legislativo 228/2001 Orientamento e modernizzazione del settore agricolo, che definisce i distretti rurali e agroalimentari di qualità, demandandone l individuazione alle regioni (articolo 13) Legge 27 dicembre 2002 n. 289 (finanziaria 2003) e modifiche (L 80/2005 art.10) che istituisce i contratti di filiera e di distretto, che possono accedere a misure di sostegno ad essi destinati. Legge regionale 23 gennaio 2007 n.1 strumenti di competitività per le imprese e per il territorio della Lombardia e relative delibere di applicazione
6 Legge 23 dicembre 2005 n. 266 che autorizza per le aziende aderenti al Distretto Rurale l accesso al credito agevolato e facilitato attraverso contrattazione diretta con gli istituti di credito Legge 9 aprile 2009 n. 33 che fissa la possibilità di attivare un contatto diretto con l Agenzia delle Entrate con la possibilità di concordare, in assenza di controlli e per un periodo di tempo di tre anni, un aliquota unica per le aziende aderenti al Distretto Rurale Legge 27 dicembre 2002 n.289 & Legge 14 maggio 2005 n. 80 che fissano le misure a sosteno dei Distretti Rurali con appositi fondi C.I.P.E.
7 Si definiscono distretti rurali i sistemi produttivi locali caratterizzati da un'identità storica e territoriale omogenea derivante dall'integrazione fra attività agricole e altre attività locali
8 Si definiscono distretti di filiera sistemi produttivi di comparto ad elevata specializzazione caratterizzati da una forte integrazione di filiera tra gli operatori e da una rappresentatività significativa in termini economici a livello settoriale e regionale..
9 Si definiscono distretti agroalimentari di qualità ai sensi del Decreto Legislativo 228/2001 i sistemi produttivi locali, anche a carattere interregionale, caratterizzati da significativa presenza economica e da interrelazione e interdipendenza produttiva delle imprese agricole e agroalimentari, nonchè da una o più produzioni certificate e tutelate ai sensi della vigente normativa comunitaria o nazionale, oppure da produzioni tradizionali o tipiche.
10 L attività del distretto non può limitarsi a interventi settoriali in ambito esclusivamente agricolo, ma deve essere in grado di attivare e rafforzare l integrazione tra mondo agricolo e altri settori economici e di programmazione quali urbanistica, trasporti, ambiente, energia, turismo, artigianato, servizi sociali, formazione e ricerca ed altri necessari a favorire lo sviluppo socio economico di un territorio..
11 Per l accreditamento dei distretti si considerano i seguenti requisiti: - rappresentatività del distretto a livello settoriale o territoriale; - numero delle imprese aderenti e fatturato complessivo; - disponibilità del patrimonio scientifico e tecnologico condivisibile; - integrazione di risorse e funzioni tra le imprese aderenti. - idonee garanzie per un corretto funzionamento sotto l aspetto operativo, societario e finanziario
12 La presentazione della domanda di riconoscimento del distretto alla Regione è fatta da un capofila pubblico o privato. Una volta riconosciuto il distretto deve dare origine ad una società di distretto privata e nella quale possono partecipare imprenditori agricoli e non, ma non possono partecipare gli enti pubblici. Gli enti pubblici possono costituire un Comitato di indirizzo consultivo Entro 120 giorni dalla costituzione della Società il distretto deve presentare alla Regione un piano di distretto.
13 Richiesta di accreditamento del distretto Le imprese che intendono richiedere l accreditamento di distretto devono sottoscrivere formale accordo con il quale si evidenziano le motivazioni e la rappresentatività del contesto economico e produttivo di riferimento a livello regionale.. La proposta di accreditamento di distretto, per il tramite di un soggetto designato a capofila, è trasmessa alla Regione,
14 Società di distretto Ad avvenuto accreditamento, le imprese costituiscono entro 60 giorni una società di distretto, che può assumere una delle forme previste dal codice civile. La società di distretto è retta da apposito Statuto il quale deve prevedere l adesione dei soli soggetti appartenenti alla rete di imprese.. Sono esclusi dalla partecipazione i soggetti pubblici. Per il corretto funzionamento e lo svolgimento delle attività, il distretto può stipulare appositi accordi con i soggetti pubblici, purchè coerenti agli obiettivi e funzionali al raggiungimento dei risultati o istituire un comitato di coordinamento consultivo
15 Comitato di distretto Il distretto può essere accompagnato da un Comitato di distretto con funzione consultiva Nel Comitato di sistretto possono entrare gli enti che sono interessati allo sviluppo del distretto e che in quanto non imprenditori non possono entrare nella Società di Distretto
16 Le ipotesi delle vie d acqua aree agricole nelle valli
17 Valorizzare la produzione alimentare dell'area attraverso nuove forme di rapporti tra produttori e consumatori
18 Favorire nuove opportunità reddituali e occupazionali per le imprese agricole e per quelle in relazione con le attività agricole
19 Incentivare il miglioramento ambientale e paesaggistico dell'area
20 Consentire e favorire il permanere dell attività agricola nell area metropolitana
21 Promuovere il riconoscimento del ruolo sociale ed ambientale che l'agricoltura metropolitana svolge per la collettività
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23 Prossimo calendario - Costituzione della società di Distretto entro dicembre 2012 (formata solo da imprenditori) - Redazione del piano di distretto ( entro marzo 2013
24 Progetti in istruttoria che riguardano il distretto - Progetto Librarsi: di collegamento ciclo pedonale e riqualificazione ambientale tra azienda agricole ( Corbetta, Abbiategrasso, Cisliano, Cassinetta..) - Progetto di riqualificazione del canale scolmatore Nord Ovest - Progetto 100 Fontanili
25 Alcune opportunità Sinergie e accordi anche pluridecennali con gli enti pubblici le proprietà pubbliche e private (contratti di distretto) Relazioni e integrazioni del mondo agricolo con le altre imprenditorialità del territorio Servizi comuni Incremento della occupazione Marketing territoriale Rete di servizi per i soci e all esterno Finanziamenti anche da settori extragricoli Sviluppo imprenditorialità Sviluppo di filere intermedie tra la GDO e la vendita diretta Reti per la fruizione
26 Possibilità di risorse PSR : priorità per progetti d'area e di filiera dedicati anche a enti, altre imprenditorie se sinergiche Art. 43 bis l.r. 12/2005 Compensazioni forestali Compensazioni aree rurali expo, altre compensazioni
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