La borsa Bambù del 1947 è uno dei modelli più famosi di GUCCI e sarà riproposto nel corso degli anni.

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1 LA MODA BOUTIQUE Durante le prime sfilate degli anni Cinquanta, la moda Boutique, sfila in contemporanea con l Alta Moda. Questo tipo di moda è l antesignana del pret à porter La vendita al dettaglio, ossia nei negozi era ancora poco diffusa in Italia nel dopoguerra. Esistevano alcuni grandi magazzini e pochi negozi con una tradizione alle spalle. Dalla fine degli anni Cinquanta il Boom economico crea una domanda sempre maggiore per prodotti già pronti e non da ordinare. Alcuni negozi di pelletteria e pellicceria come Gucci o Fendi iniziano a moltiplicare i prodotti in vendita e inseriscono anche l abbigliamento. Inizialmente non tutti i prodotti sono di loro produzione. Una borsa di Roberta di Camerino era per esempio in vendita sia da Ferragamo a Firenze che da Fendi a Roma negli anni Cinquanta. Solo con il tempo si definirà il discorso di modello esclusivo. Mentre Gucci si avvale di suoi laboratori per sperimentare modelli che brevetta di volta in volta, da Fendi una rivoluzione è portata dall incontro con un giovane stilista, Karl Lagerfeld. Sia Gucci che Fendi introdurranno un tessuto con Logo alla fine degli anni 60

2 La borsa Bambù del 1947 è uno dei modelli più famosi di GUCCI e sarà riproposto nel corso degli anni.

3 Vittorio Accornero de Testa, pittore, è l autore delle stampe floreali di Gucci. Crea un disegno che avrà la forza di un logo caratterizzando i foulard Gucci. Per l abito Flora della pe 1969 l uso di questo twill è funzionale alla riconoscibilità del marchio. Lo stesso modello era realizzato anche con la tela GG, e altri materiali come pelle e coccodrillo.

4 1965 FENDI è inizialmente un negozio di pelletteria e pellicceria romano. A metà degli anni 60 Le sorelle Fendi iniziano una ricerca nei settori della pelletteria alla ricerca di modelli più Giovani. La prima produzione era in cuoio con cuciture selleria. Dalla metà degli anni 60 Coinvolgono Karl Lagerfeld che disegna loro il logo e rinnova la produzione di pellicceria. In questo settore il desiderio è di introdurre una idea moda utilizzando anche pelli meno pregiate oltre a quelle più ricche, e comunque, di lavorarle come se fossero soprabiti disinvolti e non preziosi Status Symbol

5 FENDI

6 FENDI 1977 Bozzetto Karl Lagerfeld

7 Un articolo su Arianna fotografa un insieme di modelle dopo le sfilate boutique di Palazzo Pitti a Firenze e lo intitola La Moda Matta. In effetti la moda Boutique ha una maggiore libertà nel esprimersi perché generalmente non vincolata dagli schemi sociali legati alla funzione dell abito che condiziona maggiormente l alta moda La maglieria, con marchi come Missoni e Krizia è il primo settore a capire la necessità di un intervento progettuale di una figura professionale nuova lo stilista. Lo stilista deve dare coerenza alla collezione ed introdurre idee che possano contagiare il pubblico diffondendo nuove mode. Alcuni eccessi devono caratterizzare queste sfilate per creare attenzione mediatica e fare parlare il pubblico. Il successo della moda Boutique è anche legato ai giovani adolescenti nati nel Baby boom del dopoguerra che avranno un ruolo sempre più influente nell economia determinando il gusto e le mode.

8 EMILIO PUCCI 1967 Stampa Banano

9 La Boutique fa moda di per se, il prodotto già pronto è seducente perché appaga il desiderio di consumo all istante. Il prodotto già pronto è moderno ed è veloce. Alla fine degli anni 60 nascono negozi che forniscono un assortimento di quanto disponibile sul mercato: tra i più famosi in Italia Fiorucci. Le sartorie dell alta moda si adeguano alla tendenza e iniziano delle produzioni da destinare alla vendita in negozio. Per loro si parlerà in un primo momento di Alta Moda Pronta per distinguerle dal Pronto Moda o Pret-àPorter o Ready to Wear che aveva una connotazione vagamente più industriale. Di fatto già a metà anni Sessanta un marchio di moda pronta come Cori, chiede l intervento di creatrici dell alta moda come Biki, Marucelli o Veneziani per firmare alcune collezioni ma queste associazioni hanno poco successo. Destinate ad un maggior successo l associazione di una firma alla sua linea boutique come nel caso di Valentino. Gli anni settanta vedono il consolidarsi dello stilismo. Negli anni Ottanta lo stilista diventa personaggio che si trasforma in un vero e proprio mito. La terminologia si riduce a Pret à Porter e Alta Moda ed il prodotto pronto si avvicina sempre di più qualitativamente a quello dell alta moda. Dalle prime linee del pret à porter nascono a partire dagli anni 80 del seconde linee e linee jeans. GATTINONI Boutique 1966 ca LA MENDOLA fine 60

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11 MISSONI 1967 modelli di Emanuelle Khanh

12 KRIZIA Modello a destra Walter Albini 1967

13 Da sinistra, KRIZIA e MISSONI 1967

14 MISSONI in foto Twiggy

15 MISSONI

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17 MISSONI 1973

18 MISSONI 1973 FOTO H. Newton

19 MISSONI 1975

20 LA MODA BOUTIQUE La moda Boutique, sfila a Firenze in contemporanea con l Alta Moda. Questo tipo di moda è l antesignana del pret à porter, una moda semplice nei modelli, facilmente realizzabile in più taglie e dove il più delle volte il valore Moda è dato dallo stampato. Emilio Pucci, Roberta di Camerino, Ken Scott, Livio de Simone, De Parisini, La Mendola sono tra i marchi piu rappresentativi e riconoscibili di questo settore. Questo tipo di moda è in gran parte legato all uso di fibre leggere. Si va dalla seta alle fibre acriliche come il Ban Lon molto di moda tra 60 e 70.L uso di questi jersey permetteva abiti veloci, adatti alla donna dei tempi moderni. Cosi come la cerniera lampo aveva semplificato la chiusura degli abiti negli anni 30. Modernità rima con velocità. Tessuti che non si stirano, abiti ultraleggeri che occupano pochissimo spazio. Il confronto qui a fianco vede un modello di Pucci che per la praticità e sensualità era stato molto amato da attrici come Marilyn Monroe. Ed affianco, una versione aggiornata nel tempo con un abito vestaglia di Donatella Versace, scelto a sua volta da numerose celebrities come Jennifer Lopez Confronto abiti leggeri PUCCI VERSACE Dal 50 al 2000

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22 EMILIO PUCCI 1967 Lo stampato barocco o naif degli anni Cinquanta acquista Da Pucci un valore psichedelico durante gli anni Sessanta. Il disegno diventa immediatamente riconoscibile ed associabile al marchio.

23 EMILIO PUCCI 1967

24 KEN SCOTT Sinistra 1966 destra 1969ca L americano Ken Scott dipinge i tessuti che Produce nella sua azienda, la Falconetto. Parte dal tessuto per approdare alla moda Boutique. Negli anni Sessanta e Settanta, la ricerca di nuovi filati Con caratteristiche innovative traduceva la modernità dei tempi. Ken Scott, usa fibre naturali come seta e cotone ma si specializza Nella diffusione di modelli in Ban Lon, una fibra sintetica.

25 KEN SCOTT 1966ca

26 KEN SCOTT 1969

27 KEN SCOTT 1969ca

28 KEN SCOTT 1973 Bozzetto archivio Ken Scott

29 KEN SCOTT 1970

30 ROBERTA di CAMERINO Inizia la sua produzione di borse alla fine degli anni Quaranta. Il pret à porter inizia alla fine degli anni Cinquanta. Alla fine degli anni Sessanta culmina nella trovata dei disegni trompe l oeil. Gli abiti che presentiamo sono dell inizio degli anni Settanta e caratteristici del suo stile che sostituisce il modello con il disegno dello stesso. L idea piacque a Salvador Dalì ed ebbe un enorme successo nel mondo.

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32 ROBERTA di CAMERINO 1974

33 ROBERTA di CAMERINO 1972

34 LIVIO DE SIMONE 1974 ca La produzione di Livio de Simone inizia negli Anni Cinquanta con il marchio Livix Nel corso degli anni Settanta sviluppa la sua tecnica di Stampa a larghe pennellate che rendono riconoscibile il Suo stile. I tessuti sono prevalentemente di cotone ed i suoi abiti sono Prettamente destinati all estate.

35 DE PARISINI 1973 ca Probabile Gianni Versace stilista La ditta de Parisini di Santa Margherita Ligure, commissiona i suoi tessuti a A Boselli. Sono jersey di seta o acrilici con caratteristici disegni floreali. Per alcune stagioni, verso il 1973, anno dei modelli qui a fianco, la direzione creativa è affidata al giovane Gianni Versace.

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37 L alta moda Pronta o pronto moda. Già alla fine degli anni Cinquanta le grandi sartorie come Fontana o Schuberth avevano aperto delle Boutique dove vendere alcune creazioni e molti accessori e profumi. Altre sartorie erano conosciute a livello internazionale per la loro Boutique più che per il loro atelier, come Mingolini Guggenheim. Anche Biki a Milano era conosciuta per la sua Boutique. Altre sartorie vedono nella produzione in serie un potenziale per i loro affari. Il pronto moda è comunque un fenomeno di tendenza, si organizzano sfilate per presentare alla stampa questo prodotto e l interesse aumenta se disegnato da grandi creatori già famosi per le sfilate in Alta Moda. Spesso ad una differenza sostanziale di prezzo non corrisponde di fatto una differenza qualitativa, Ditte come Mila Schon e Valentino hanno una produzione limitata di questi pezzi nel corso degli anni Sessanta e spesso la lavorazione è comunque artigianale anche per il prodotto destinato alla Boutique. Negli anni Settanta, il Pret à porter minaccia l Alta Moda. I grandi nomi corrono al riparo producendo un loro pret à porter. Contemporaneamente le ditte di moda industriale, ricorrono agli stilisti. Ben presto la figura dello stilista e quello del creatore di moda si alligneranno con uno stesso prestigio.

38 BAROCCO DIFFUSIONE 1970

39 SARLI EXPORT 1971

40 VALENTINO BOUTIQUE 1973

41 VALENTINO Boutique 1973

42 VERSACE per CALLAGHAN 1973

43 CAUMONT 1972

44 WALTER ALBINI è una dei primi stilisti a conquistare notorietà. Partecipa con Caumont, Silvano Malta ed altri al grande revival degli anni 30 e 40 che accompagna la prima parte degli anni 70. Il suo intervento è in numerose aziende di pret à porter,da Basile a Callaghan a Escargot Trell e numerose altre. I suoi inizi sono da Krizia dove disegna la linea Kriziamaglia. Qui a fianco modello di Billy Ballo 1968ca

45 WALTER ALBINI 1970 Albini è una dei primi stilisti a conquistare notorietà. Partecipa con Caumont, Silvano Malta ed altri Al grande revival degli anni 30 e 40 che accompagna la prima parte degli anni 70. il suo intervento è in numerose aziende Di pret à porter da Basile a Callaghan a Escargot Trell e numerose altre.

46 WALTER ALBINI per MISTERFOX pe 1972

47 WALTER ALBINI FINE ANNI 70

48 WALTER ALBINI per Trell 1978

49 WALTER ALBINI 1979