Analisi Tecnica Algoritmica. Alessandro Angeli

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1 Analisi Tecnica Algoritmica Alessandro Angeli

2 Contenuti Introduzione Trend Following Indicators Momentum Oscillators Market Breadth Indicators Volatility Indicators Conclusioni

3 Introduzione L Analisi Tecnica Algoritmica si basa sul concetto di rielaborare dal punto di vista matematico e quantitativo i valori di prezzo e volume trasmessi dalle Borse Valori. Queste rielaborazioni quantitative danno luogo ad una serie di indicatori la cui finalità è quella di trarre, attraverso lo studio del loro andamento, indicazioni che siano di aiuto per valutare operazioni di acquisto e di vendita su un determinato mercato. I campi di prezzo trasmessi ufficialmente dalla Borsa Valori in Italia sono sei: Apertura Massimo Minimo Chiusura Volume Open Interest In alcuni Paesi come gli Stati Uniti vengono resi noti in via ufficiale anche altre informazioni come la quantità netta delle posizioni detenute in futures dagli investitori istituzionali e dagli small traders. Questi dati consentono la creazione e lo studio dei cosiddetti Sentiment Indicators che però in questa dispensa verranno solo accennati.

4 Un esempio analitico - Il Price-Rate Of Change L andamento di ogni indicatore algoritmico viene rappresentato in forma grafica sovrapponendolo all andamento del prezzo, con la creazione di una nuova scala, o in una finestra dedicata al di sopra o al di sotto di esso. Ogni indicatore ha naturalmente le sue regole interpretative e uno o più parametri da impostare a cura dell analista. Tali parametri sono spesso variabili di natura temporale. Un semplice esempio di indicatore algoritmico è quello fornito dal cosiddetto Price-Rate Of Change (P-ROC). La sua formula calcola la differenza tra il prezzo di chiusura più recente e quello di (n) giorni prima: P-ROC o anche D-Momentum t : P t P t-n Il P-ROC viene generalmente rappresentato in una finestra al di sotto del prezzo come nell esempio riportato in figura 1 in cui abbiamo rappresentato altri due indicatori, una Media Mobile e il MACD. Il P-ROC è stato impostato a 10 periodi.

5 Un esempio sul grafico dello S&P MIB MACD Prezzo + Media Mobile exp a 20 periodi A B P-ROC July August September October November December2004 February Figura

6 Una metodologia per classificare gli indicatori L Analisi Tecnica Algoritmica presenta oggi una moltitudine di indicatori creati o introdotti da studiosi e analisti per lo più negli anni 70. Tra i più conosciuti ricordiamo il Relative Strength Index (RSI) e l Average True Range (ATR) di Welles Wilder e il McClellan Oscillator. Tuttavia, della maggior parte degli indicatori, tra cui le Medie Mobili, il MACD e il P-ROC stesso, non vi è alcuna paternità. In altri casi si è anche fatto riferimento a formule utilizzate in altre discipline come l indicatore Stocastico di Lane, la serie del matematico medievale pisano Fibonacci oppure la Standard Deviaton, che il lettore già conoscerà come strumento statistico per misurare il rischio di un investimento azionario. In questa sede faremo una classificazione dei principali indicatori di Analisi Tecnica secondo la loro funzione identificando in quale situazione di mercato risultano maggiormente indicativi. Quindi li abbiamo ordinati, dal punto di vista della loro interpretazione più comune, rispondendo al seguente quesito: che tipo di informazione ci comunica questo indicatore e in che tipo di mercato è in grado di conferire veramente un valore aggiunto? Cominciamo con gli indicatori Trend Following.

7 Contenuti Introduzione Trend Following Indicators Momentum Oscillators Market Breadth Indicators Volatility Indicators Conclusioni

8 Trend Following Indicators (Lagging Indicators) Gli indicatori definiti Trend Following o anche Lagging Indicators sono di grande aiuto quando il prezzo si muove in una tendenza (Trend) ben definita al rialzo o al ribasso. In queste situazioni essi ci comunicano informazioni molto preziose con segnali di ingresso e di uscita sul mercato molto interessanti. Tuttavia le loro indicazioni diventano fuorvianti quando il prezzo si muove lateralmente ovvero quando oscilla in un Trading Range delimitato generalmente da una banda orizzontale alta (per esempio Euro 22-23) e da una bassa (Euro 17-18). Capire il perché è molto semplice. Gli indicatori Trend Following segnalano l inizio di una possibile tendenza quando quest ultima di fatto è già iniziata da qualche tempo (Lagging Indicators). Un segnale di acquisto sul mercato diventa dunque efficiente se il prezzo successivamente continua a salire con più o meno la medesima pendenza. Questo naturalmente accade quando c è l inizio (o la continuazione) di un Trend. Ma se il mercato è laterale l indicatore Trend Following segnalerà il possibile inizio di una tendenza quando il prezzo sarà ormai già molto vicino alla banda alta del Trading Range. Se il Trading Range sarà confermato dall azione del prezzo avremo comprato molto vicino ai massimi (per esempio ad Euro 21) ed il prezzo, dopo una breve salita comincerà a scendere verso la banda bassa (Euro 17-18).

9 Trend Following Indicators Le Medie Mobili Naturalmente in dottrina esiste un grande numero di indicatori Trend Following. Tuttavia in questa sede ne tratteremo solo due: Medie Mobili Moving Average Convergence Divergence (MACD) Le Medie Mobili sono gli indicatori tecnici più semplici e diffusi. Una Media Mobile è una serie continua di medie di prezzi calcolata su un insieme finito di dati che vengono aggiornati periodicamente attraverso l eliminazione del dato più vecchio e l introduzione di quello più recente. Generalmente il calcolo viene effettuato sul prezzo di chiusura. Il calcolo della media può avvenire in differenti modi; i più utilizzati sono quello semplice, quello ponderato e quello esponenziale. E importante ricordare che con il calcolo semplice ogni dato viene pesato allo stesso modo mentre nel calcolo ponderato ed esponenziale i dati più recenti assumono maggiore rilevanza. Le Medie Mobili semplici sono, per la loro facilità di calcolo, le più utilizzate. Tuttavia dal punto di vista pratico quelle ponderate ed esponenziali danno risultati di gran lunga superiori.

10 Trend Following Indicators Le Medie Mobili Qualche semplice formula: Media Mobile Semplice: Σ P t-i / n dove: P t-i = prezzo alla data t-1 n = ampiezza dell intervallo Media Mobile Ponderata: Σ w i P t-i / Σ w i dove: P t-i = prezzo alla data t-1 n = ampiezza dell intervallo w i = peso attribuito ad ogni dato Il calcolo è molto semplice e immediato ma ci sono due limiti: un dato anomalo produce effetti forti fino a quando non esce dal calcolo. D altro canto una volta che un prezzo esce dal calcolo non contribuisce più in alcun modo a descrivere il movimento del mercato. Il primo limite esposto sopra viene risolto con la Media Mobile Ponderata. Generalmente il dato più recente ha un coefficiente di ponderazione pari al numero di giorni del calcolo della media; il penultimo dato ha invece un coefficiente inferiore all unità e via di seguito.

11 Trend Following Indicators Le Medie Mobili Qualche semplice formula: Media Mobile Esponenziale: (1 a) MME t-i + a P t dove generalmente: a = 2 / (n + 1) La media mobile esponenziale è la risultante della somma di due grandezze: la media mobile esponenziale alla data (t-1) ponderata per un valore pari alla differenza fra l unità e un coefficiente (a) denominato costante di attenuazione del prezzo (smoothing factor) ed il prezzo più recente, quest ultimo ponderato per il citato coefficiente. Il valore di (a) può essere definito discrezionalmente dall analista. Più (a) è elevato più si dà rilevanza al prezzo più recente. Solitamente però si definisce (a) con la formula sopra descritta in cui (n) è l ampiezza dell intervallo di rilevazione che si sarebbe utilizzato per cosrtruire una media semplice. Nella media esponenziale entrambe i limiti della media semplice esposti in precedenza vengono superati.

12 Trend Following Indicators Le Medie Mobili Qualche considerazione. Come si interpretano le Medie Mobili? Una Media Mobile calcolata sulle chiusure si colloca per costruzione al di sotto del prezzo quando questo sale e al di sopra di esso quando scende. La Media Mobile inoltre tende ad agire da supporto quando ci troviamo in un Uptrend e da resistenza in un Downtrend. La regola di Trading più utilizzata è quella di comperare quando il prezzo rompe al rialzo la sua Media Mobile e di vendere quando la rompe nuovamente al ribasso. La logica alla base di questa metodologia operativa è piuttosto semplice. Se i prezzi continueranno a salire la media resterà sotto e saremo in grado di sfruttare la tendenza rialzista fino a quando non avverrà un segnale opposto. Ma con che criterio si determina (n) ovvero l ampiezza dell intervallo su cui effettuare il calcolo? Possiamo utilizzare valori canonici molto utilizzati dagli analisti ( ) o possiamo scegliere l ampiezza arbitrariamente sapendo che più si allunga l orizzonte temporale più si avranno segnali indicativi (anche se con estremo ritardo) e più lo si riduce più si andrà incontro a falsi segnali. Una tecnica per decidere l ampiezza più opportuna su un determinato mercato è quella di scegliere una valore che abbia dato buoni risultati in passato con la tecnica descritta in precedenza.

13 Trend Following Indicators Le Medie Mobili Qualche esempio grafico: S&P MIB daily Media Mobile semplice Media Mobile ponderata Media Mobile esponenziale n = September October Nov ember Decem ber 2004 February Figura 2

14 Trend Following Indicators Le Medie Mobili Qualche esempio grafico: S&P500 weekly Trading Range Media Mobile esponenziale a 20 periodi Uptrend Downtrend Trading Range A S O N D 2002 A M J J A S O N D 2003 M A M J J A S O N D 2004 M A Figura 3

15 Trend Following Indicators Il MACD Il Moving Average Convergence Divergence (MACD) è un indicatore di tendenza estremamente interessante che fa riferimento, come dice anche il suo stesso nome, alle Medie Mobili. L idea di fondo è quella di cercare di migliorare il concetto su cui si basa l interpretazione comune delle Medie Mobili vista in precedenza cercando di ridurre il più possibile i falsi segnali. Cosa intendiamo con ridurre i falsi segnali? In primo luogo evitare il più possibile di incappare in indicazioni di acquisto o vendita all interno di una fase laterale di Trading Range ma anche di evitare situazioni di ingresso e uscita in fasi di tendenza senza che la tendenza abbia avuto effettivamente termine. A tal proposito si osservi la figura 1 sullo S&P MIB nei punti A e B. Per tentare di ovviare a questi problemi almeno in parte si è pensato di sostituire il prezzo con una Media Mobile calcolata su un ampiezza ridotta rispetto a quella che genera il segnale. Un esempio grafico potrà chiarire quanto espresso.

16 Trend Following Indicators Il MACD Questo grafico ripropone lo S&P MIB visto nella figura 1. Media Mobile esponenziale a 12 periodi Media Mobile esponenziale a 20 periodi B A August September October Nov ember Decem ber 2004 February Figura 4

17 Trend Following Indicators Il MACD Il MACD calcola semplicemente la differenza del valore delle due medie: Media esponenziale a (n) periodi - Media esponenziale a (m) periodi dove n < m ovvero: Moving Average Convergence Divergence t (MACD t ): [(1 a) MME(n) t-i + a P t ] [(1 b) MME(m) t-i + b P t ] dove: P t = Ultima chiusura MME(n) t-i = media esponenziale di P t a (n) periodi al tempo t-1 MME(m) t-i = media esponenziale di P t a (m) periodi al tempo t-1 a = 2 / ( n + 1) dove solitamente n = 12 b = 2 / (m + 1) dove solitamente m = 26

18 Trend Following Indicators Il MACD Facendo questo calcolo ne emerge un valore che può essere rappresentato graficamente in una finestra al di sotto del grafico del prezzo. Il MACD assumerà valori positivi o negativi a seconda del valore delle due medie. Si può intuire facilmente che quando il MACD si porta dal territorio negativo a quello positivo la media più veloce sta superando al rialzo quella più lenta e quindi si verifica un segnale di acquisto. Allo stesso modo quando il MACD rompe al ribasso la linea 0 la media più veloce si porta sotto quella più lenta e quindi si verifica un segnale di vendita. La scelta di (n) e (m) è a discrezione dell analista. I valori più comunemente utilizzati sono (n) = 12 e (m) = 26 ma esistono molte altre combinazioni che lavorano molto bene. Il MACD è un indicatore di tutto rispetto che nel lungo periodo dà buoni risultati anche se sempre con grande ritardo, caratteristica che comunque è propria di tutti gli indicatori Trend Following.

19 Trend Following Indicators Il MACD Un esempio grafico: MIBTEL weekly SELL Media Mobile esponenziale a 12 periodi Media Mobile esponenziale a 26 periodi Falso segnale BUY MACD Falso segnale Figura 5

20 Contenuti Introduzione Trend Following Indicators Momentum Oscillators Market Breadth Indicators Volatility Indicators Conclusioni

21 Momentum Oscillators (Leading Indicators) Gli indicatori definiti di Momentum o anche Leading Indicators sono, al contrario di quelli Trend Following, strumenti che lavorano molto bene nelle fasi di lateralità ovvero di Trading Range dimostrandosi invece pericolosi e poco indicativi nelle fasi di tendenza. Gli oscillatori di Momentum sono in grado di comunicare l inizio di una possibile fase di ciclicità rialzista o ribassista a poca distanza dall ultimo minimo o massimo delineatosi fornendo quindi molto spesso un livello di Stop Loss vicino al valore di ingresso suggerito. Tuttavia occorre ricordare subito una particolarità molto importante dei Leading Indicators; a differenza di quelli Trend Following non sempre ad un segnale di acquisto corrisponde necessariamente un successivo segnale di vendita e viceversa. Gli Oscillatori di Momentum che tratteremo sono: Price-Rate of Change (P-ROC o anche D-Momentum) e Momentum Relative Strength Index (RSI) Stochastic Oscillator Moving Average Convergence Divergence Trading Method (MACDTM)

22 Momentum Oscillators Il Price-Rate Of Change Come accennato nell introduzione il P-ROC calcola molto semplicemente la differenza tra il prezzo di chiusura più recente e quello di n giorni prima: Price-Rate Of Change t o anche D-Momentum t : P t P t-n Una variante della formula precedente è il cosiddetto Momentum in cui i prezzi invece di essere sottratti vengono divisi e poi moltiplicati per 100: Momentum t : ( P t / P t-n ) 100 Per quanto riguarda l interpretazione del P-ROC o del Momentum esistono in dottrina numerose diverse proposte. Alcune di esse riescono addirittura a trasformarli in indicatori di tendenza. Indubbiamente l interpretazione proposta sulla dispensa del Prof. Gandolfi alle pagine 48 e 49 è tra le più funzionali. Essa si basa sul concetto di Divergenza che, insieme ai concetti di Ipercomprato (Overbought) e Ipervenduto (Oversold), assume un valore di enorme importanza in tutta l Analisi Tecnica Algoritmica.

23 Momentum Oscillators La Divergenza Una Divergenza positiva o negativa di un indicatore nei confronti del prezzo si identifica osservando i massimi e i minimi relativi sia sul grafico del prezzo, sia sul grafico dell indicatore. Si ha una Divergenza negativa quando il grafico del prezzo si trova in un uptrend segnando massimi crescenti con l indicatore che invece presenta i suoi ultimi già decrescenti. Al contrario si ha una Divergenza positiva quando il grafico del prezzo si trova in un downtrend segnando minimi decrescenti con l indicatore che invece presenta i suoi ultimi già crescenti. L assenza di divergenze sul grafico del Momentum e una coerenza delle sue oscillazioni con il grafico del prezzo devono essere interpretate come una conferma della tendenza presente sul prezzo. La logica operativa è quella di liquidare posizioni rialziste (e di valutare l apertura di posizioni ribassiste) in presenza di una divergenza negativa e di liquidare posizioni ribassiste (e di valutare l apertura di posizioni rialziste) in presenza di una divergenza positiva. Come vedremo nel grafico della prossima figura 6 l indicazione di acquisto o vendita giunge molto prima di quella fornita da un indicatore di tendenza (il Momentum è infatti un Leading Indicator). Tuttavia se la tendenza sarà successivamente confermata la nostra operazione si dimostrerà fallimentare. Proprio per questo motivo il Momentum è un indicatore che lavora bene solo nelle fasi di Trading Range o al termine dei grandi trend.

24 Momentum Oscillators La Divergenza Un esempio grafico: Stoxx50 weekly Momentum MACD Divergenza positiva Momentum BUY MACD BUY M A M J J A S O N D 2003 M A M J J A S O N D 2004 M A Figura 6

25 Momentum Oscillators Ipercomprato e Ipervenduto Come anticipato poco fa, quando si parla di Indicatori di Momentum o Leading Indicators è importante capire a fondo che cosa si intende con area di Ipercomprato e area di Ipervenduto. Gran parte dei Leading Indicators infatti basano la loro interpretazione sulla definizione di queste aree e sul comportamento che essi assumono al loro interno. L area di Ipercomprato è una zona posta a valori elevati sul grafico dell indicatore di Momentum in cui generalmente si formano dei picchi da parte di quest ultimo. Allo stesso modo l area di Ipervenduto è una zona posta a valori bassi sul grafico dell indicatore di Momentum in cui generalmente si formano degli avvallamenti. Purtroppo la definizione di queste aree sul grafico del Momentum (o anche del P-ROC) non è semplice poiché quest ultimo è un Indicatore che si muove intorno ad un valore puntuale, e non un Oscillatore, che invece oscilla per costruzione tra due valori (generalmente 0 e 100). La scelta di dove posizionare le linee orizzontali che determinano l ingresso nell area di Ipercomprato e Ipervenduto è dunque a totale discrezione dell analista. Tali rette inoltre dovranno molto spesso essere spostate perché i picchi e gli avvallamenti tenderanno a formarsi in zone puntuali molto diverse fra loro.

26 Momentum Oscillators Ipercomprato e Ipervenduto Un esempio grafico: Stoxx50 weekly Momentum Sell Signal Buy Signal Area di Ipercomprato > Area di Ipervenduto <97 95 June July August September October Nov ember 2004 February Figura 7

27 Momentum Oscillators Ipercomprato e Ipervenduto Definendo le aree di Ipercomprato e Ipervenduto abbiamo stabilito che quando l Indicatore fa il suo ingresso all interno di una di esse il prezzo è soggetto da un momento all altro ad un possibile reversal negativo o positivo poiché si trova appunto in una situazione di ipercomprato o ipervenduto. Tuttavia, se la tendenza al rialzo o al ribasso del prezzo è forte, un indicatore può rimanere nell area di ipercomprato o ipervenduto anche per diversi periodi. Per questo è importante valutare possibili acquisti solo quando l indicatore di Momentum rompe dal basso verso l alto la linea che delimita la zona di ipervenduto e valutare possibili vendite solo quando l indicatore di Momentum rompe dall alto verso il basso la linea che indica la zona di ipercomprato. Si osservi attentamente dove sono state poste le freccie di Buy e Sell nella figura 7. Un altra cosa da valutare è che da questo mini-test empirico si nota facilmente che, al contrario degli indicatori Trend Following, quelli di Momentum lavorano meglio nelle fasi laterali e male in quelle di tendenza. Purtroppo infatti in una fase di tendenza rialzista un indicatore di Momentum tende a segnalare molte vendite (errate) e pochi acquisti (corretti) e, viceversa, in una fase di tendenza ribassista molti acquisti (errati) e poche vendite (corrette).

28 Momentum Oscillators Ipercomprato e Ipervenduto Tendenza rialzista; i segnali NON sono validi: 1 acquisto e 4 vendite Fase laterale; i segnali sono validi: 3 acquisti e 4 vendite June July August September October Nov ember 2004 February Figura 8

29 Momentum Oscillators Il Relative Strength Index Dopo aver parlato a fondo del P-ROC e del Momentum e soprattutto dei concetti di Divergenza, Ipercomprato e Ipervenduto possiamo passare ad analizzare i due Leading Indicators più conosciuti ovvero il Relative Strength Index e lo Stocastico. Come vedremo la loro interpretazione è praticamente identica a quella vista in precedenza per il P-ROC e il Momentum. Quindi grande attenzione alle Divergenze e all atteggiamento degli oscillatori nelle aree di Ipercomprato e Ipervenduto. Inoltre avremo anche una piccola facilitazione; infatti, trattandosi di Oscillatori e non più di Indicatori, definire le zone di Ipercomprato e Ipervenduto sarà molto più semplice e rapido. Cominciamo con il Relative Strength Index o più comunemente RSI che, insieme ad altri celeberrimi indicatori (ATR, D+, D-, ADX, CCI, Parabolic Sar), è stato sviluppato da Welles Wilder e presentato negli anni 70 nel testo americano da lui pubblicato New concepts in Technical Trading Systems.

30 Momentum Oscillators Il Relative Strength Index Il Relative Strength Index è stato presentato da Wilder come un oscillatore in grado di risolvere alcuni problemi caratteristici del P-ROC e del Momentum. Ci riferiamo innanzitutto alla loro eccessiva volatilità e secondariamente al fatto che si muovono sempre intorno a valori puntuali (0 per il P-ROC e 100 per il Momentum) rendendo così complessa e troppo arbitraria la definizione delle zone di Ipercomprato e Ipervenduto. La formula che calcola il Relative Strength Index (blended) è la seguente: RSI t : 100 [ 100 / 1 + ( MI t / MD t ) ] dove: MI t = media semplice degli scostamenti di prezzo al rialzo degli ultimi n periodi MD t = media semplice degli scostamenti di prezzo al ribasso degli ultimi n periodi Un semplice esempio numerico potrà chiarire il metodo di calcolo dell RSI blended.

31 Momentum Oscillators Il Relative Strength Index Esempio di calcolo dell RSI a 5 periodi: Date last positive negative up down close change change average average RSI = 100 [ 100 / 1 + ( 0.46 / 0.28 ) ] = RSI = 100 [ 100 / 1 + ( 0.36 / 0.34 ) ] = RSI = 100 [ 100 / 1 + ( 0.28 / 0.34 ) ] = Come è facile constatare l RSI oscilla per costruzione tra 0 e 100 e, come anticipavamo, diventa molto più semplice definire le aree di Ipervenduto e Ipercomprato. Generalmente si utilizza il valore 30 come limite della zona di Ipervenduto e il valore 70 come limite dell area di Ipercomprato. Tuttavia la definizione di questi livelli è a discrezione dell analista. Quest ultimo potrà decidere di spostarli a 20 e 80 oppure a 40 e 60 in base a ciò che sembra più funzionale al mercato che si sta analizzando. Per quanto riguarda invece la scelta di (n), ovvero del numero di periodi da osservare, il valore più utilizzato è (14) sebbene anche (5) e (10) vengano generalmente molto utilizzati dagli analisti.

32 Momentum Oscillators Il Relative Strength Index L utilizzo più appropriato del Relative Strength Index, su suggerimento dello stesso Wilder, consiste soprattutto nell identificare Divergenze negative o positive col prezzo, meglio naturalmente se si verificano in corrispondenza di aree di Ipercomprato o Ipervenduto. Da non dimenticare tuttavia il fatto che l RSI è un indicatore di Momentum che lavora bene nelle fasi di lateralità o al termine delle fasi di tendenza. L utilizzo dell RSI comperando quando rompe dal basso verso l alto la linea che delimita la zona di Ipervenduto o vendendo quando rompe dall alto verso il basso la linea che indica la zona di Ipercomprato può diventare fallimentare in fasi di tendenza ben definita, specie se tale segnale non è accompagnato da una chiara divergenza positiva o negativa col prezzo. A tal proposito si osservi con attenzione l esempio proposto nella figura 9. Per tutta la durata del Bull Market l RSI non ha comunicato un solo segnale di BUY.

33 Momentum Oscillators Il Relative Strength Index Un esempio grafico: Mibtel weekly RSI a 14 periodi Sell Signal senza divergenza Sell Signal con divergenza A M J J A S O N D 1997 M A M J J A S O N D 1998 M A M J J A S O Figura 9

34 Momentum Oscillators Lo Stocastico Il processo dello Stocastico fu creato da George Lane molti anni fa ma fu preso in considerazione nell ambito dell Analisi Tecnica Algoritmica soltanto negli anni 80. La definizione più semplice dell oscillatore Stocastico è la seguente; esso misura, su base percentuale da 0 a 100, la relazione dell ultimo prezzo di chiusura con il range di prezzo di un numero predeterminato di periodi. La formula è la seguente: Stocastico t (%K t ) : 100 [ ( P t LL ) / ( HH t LL t ) dove: P t = ultimo prezzo HH t = massimo più elevato degli ultimi n periodi LL t = minimo più basso degli ultimi n periodi Un esempio numerico potrà aiutare a comprendere meglio quanto esposto.

35 Momentum Oscillators Lo Stocastico Esempio di calcolo dello Stocastico a 5 periodi: Date High Low Close Stocastico : 100 [ ( ) / ( ) = Stocastico : 100 [ ( ) / ( ) = Stocastico : 100 [ ( ) / ( ) = Stocastico : 100 [ ( ) / ( ) = Lo Stocastico calcolato in questo modo (%K) è un oscillatore molto volatile che si sposta repentinamente all interno del suo range di oscillazione (0-100). Anche calcolato su periodi più elevati come per esempio 10 o 20 il suo comportamento resta sempre piuttosto isterico e molto diverso da quello dell RSI. Come sarà facile intuire il %K è quindi un oscillatore molto veloce che comunica segnali di possibile inversione quando i prezzi hanno cominciato a cambiare direzione non solo da poco tempo ma anche molto poco in termini di prezzo. Possiamo quindi considerare il %K come il più rapido tra i Leading Indicators. Tuttavia c è naturalmente un prezzo da pagare. Infatti, come è possibile constatare nella prossima figura, i falsi segnali che comunica sono molto numerosi.

36 Momentum Oscillators Lo Stocastico Un esempio grafico: Stoxx50 weekly %K a 5 periodi %K a 10 periodi %K a 20 periodi July August September October Nov ember Decem ber 2004 February Figura 10

37 Momentum Oscillators Lo Stocastico Per ovviare a questo problema si è pensato di rallentare il movimento del %K costruendo una nuova linea che fosse una media mobile dei valori di %K. Nasce dunque la linea %D che a sua volta può essere ulteriormente smussata (in gergo il terribile inglesismo smuttata, da smoothing) attraverso la definizione di una nuova media mobile che viene definita %D Slow. Indifferentemente tutte e tre queste linee vengono comunemente definite come Stocastico. Generalmente tuttavia quando si parla di oscillatore Stocastico ci si riferisce alla linea %D che appare quella più funzionale. La scelta del periodo su cui calcolare la media è a discrezione dell analista così come la scelta dei periodi su cui calcolare il valore di %K. Per quanto concerne la media il valore più utilizzato dagli analisti è 3. Per quanto riguarda invece la seconda variabile il valore utilizzato più frequentemente è 10. Nella prossima figura 11 è stato riproposto il grafico dello Stoxx50 daily con le 3 linee calcolate a 10 periodi e con media a 3 periodi (ovviamante solo per %D e %D Slow). Si osservi come l analisi dell andamento della linea %D sia più funzionale e possa consentire con maggiore facilità l utilizzo di quanto abbiamo appreso in merito a Divergenze, Ipercomprato e Ipervenduto.

38 Momentum Oscillators Lo Stocastico Un esempio grafico: Stoxx50 daily %K 10 %D 10, 3 %D Slow 10, 3, 3? ? July August September October Nov ember Decem ber 2004 February Figura 11

39 Momentum Oscillators Lo Stocastico Per quanto concerne l interpretazione dell oscillatore Stocastico valgono tutte le considerazioni già espresse in precedenza quando abbiamo parlato di Momentum e RSI. La definizione delle linee di Ipercomprato e Ipervenduto è a cura dell analista (si preferisce utilizzare come valori standard 20 e 80 piuttosto che 30 e 70) ma anche l analisi delle Divergenze risulta essere molto interessante. Lo Stocastico tuttavia sembra essere maggiormente funzionale nelle fasi di lateralità utilizzando come segnali di acquisto e vendita le intersezioni dell oscillatore con i livelli di Ipercomprato e Ipervenduto. La linea D% Slow può essere anche utilizzata in combinazione con la linea %D per velocizzare i segnali di acquisto e vendita. Si acquista quando, in area di Ipervenduto, la %D, che si trova sotto la %D Slow, rompe al rialzo quest ultima e allo stesso modo si vende quando, in area di Ipercomprato, la %D, che si trova sopra la %D Slow, rompe al ribasso quest ultima. Tale utilizzo è tuttavia abbastanza rischioso poiché velocizzando il segnale si ricade nel medesimo errore a cui ci aveva condotti l utilizzo del %K, ovvero la presenza di un largo numero di falsi segnali. Tuttavia nelle fasi di tendenza l utilizzo degli incroci della %D con la %D Slow può divenire molto interessante. Questa interpretazione è tuttavia molto complessa e non è il caso di approfondirla ulteriormente. I più curiosi possono però dedurre qualcosa osservando i cerchi nella successiva figura 12.

40 Momentum Oscillators Lo Stocastico Un esempio grafico: S&P MIB daily %D 10, 3 %D Slow 10, 3, 3 SELL SELL BUY Decem ber Figura February

41 Momentum Oscillators Il MACDTM Quando si parla di Moving Average Convergence Divergence Trading Method (MACDTM) ci si riferisce non ad un indicatore vero e proprio ma ad una diversa interpretazione del MACD, già trattato nella sezione dedicata ai Trend Following indicators. Il grafico del MACD viene in questo caso arricchito con una seconda linea più lenta (più smuttata) che, come ormai il lettore sarà in grado di intuire anche da solo, altro non è che una media a (n) periodi del MACD stesso. Solitamente (n) assume il valore di 9. Questa seconda linea viene definita Trigger Line che in italiano letteralmente significa linea di innesco. La regola di Trading alla base del MACDTM è molto semplice. Si acquista quando il MACD rompe dal basso verso l alto la Trigger Line e si vende quando il MACD la rompe dall alto verso il basso. Utilizzando questo dipo di interpretazione il segnale viene notevolemente velocizzato e dunque il MACD diventa da Trend Following Indicator, o Lagging Indicator, un vero e proprio Leading Indicator, o Momentum Indicator. Quali sono i vantaggi di utilizzare il MACDTM al posto di altri indicatori di Momentum? Principalmente uno solo; quello che necessariamente ad ogni segnale di acquisto corrisponde sempre un successivo segnale di vendita che è una caratteristica propria dei segnali che si basano sulle medie mobili. E fra l altro e proprio questa caratteristica che consente l utilizzo dell espressione Trading Method ovvero Metodologia di Trading.

42 Momentum Oscillators Il MACDTM Questo grafico ripropone il MIBTEL weekly visto nella figura 5. Sell Signal Buy Signal MACD Trigger Line Figura 13

43 Contenuti Introduzione Trend Following Indicators Momentum Oscillators Market Breadth Indicators Volatility Indicators Conclusioni

44 Market Breadth Indicators I Market Breadth Indicators sono indicatori che misurano l ampiezza del mercato e possono essere utilizzati solamente in relazione ai grafici degli indici azionari o di qualunque altro strumento finanziario che sia rappresentativo di un paniere di titoli a loro volta quotati. Infatti il valore di questi indicatori dipende dall andamento di tutti i titoli che compongono il paniere. Tratteremo in questa sede i principali Market Breath Indicators: Advancing-Declining Issues Advance/Decline Ratio Advance Decline Line McClellan Oscillator

45 Market Breadth Indicators La logica alla base dei Market Breadth Indicators è quella di valutare se il rialzo o ribasso di un determinato indice azionario è supportato da un alto numero di titoli che compongono il paniere o solamente da alcuni. Per scoprire questo è necessario procedere in ogni periodo all osservazione del prezzo di chiusura di ciascun titolo azionario che compone l indice e scoprire se è salito o sceso rispetto al periodo precedente. Facciamo un esempio sull indice Stoxx50 che rappresenta l andamento di 50 titoli europei (Svizzera compresa a differenza dell EuroStoxx50). Per determinare l ampiezza del mercato dovremo sapere quanti titoli in questo periodo (giorno, settimana, mese, ecc.) sono saliti rispetto al periodo precedente e quanti invece sono scesi. Consideriamo per esempio che siano saliti 37 titoli e che 13 siano scesi. Consideriamo anche che nei due periodi precedenti questi valori siano stati 45-5 e Queste informazioni ci consentono già di calcolare molto semplicemente il valore dei primi tre indicatori visti nella diapositiva precedente ovvero dell Advancing-Declining Issues,dell Advance/Decline Ratio e della Advance Decline Line.

46 Market Breadth Indicators Le loro formule sono le seguenti: Advancing-Declining Issues t : A t D t dove: A t = titoli azionari del paniere che sono saliti rispetto il periodo precedente D t = titoli azionari del paniere che sono scesi rispetto il periodo precedente Advance/Decline Ratio t : A t / D t Advance Decline Line t (ADL t ): ADL t-1 + ( A t D t ) dove: ADL t-1 = Advance Decline Line al tempo t-1 Il calcolo dei tre indicatori con i dati della diapositiva precedente è il seguente: Date A t D t A t - D t A t / D t ADL ( t-1 t-1 + )( + A t A t - DD t ) t

47 Market Breadth Indicators L interpretazione dei Market Breath Indicators è molto simile a quella relativa agli indicatori di Momentum. Occorre però distinguere tra Advancing-Declining Issues e Advance/Decline Ratio da una parte e Advance Decline Line dall altra. Per i primi due infatti l interpretazione si basa esclusivamente sulla determinazione di livelli di Ipercomprato e Ipervenduto e le regole di acquisto e vendita sono esattamente le medesime viste in precedenza con i Leading Indicators. Per quanto riguarda invece l Advance Decline Line, che è anche considerato il Market Breadth Indicator più indicativo, la sua interpretazione si basa esclusivamente sulla identificazione di divergenze positive o negative nei confronti del grafico del prezzo. Infatti, come è facile intuire, nel caso di un nuovo massimo sull indice, una divergenza negativa dell Advance Decline Line ci comunica che il rialzo dell indice non è più supportato dalla totalità dei titoli azionari che lo compongono ma solo da alcuni. Questo fatto potrebbe dunque preludere ad una successiva perdita di forza anche da parte di quei titoli che mantengono l indice ancora forte e questo condurrebbe inevitabilmente ad una seria inversione di tendenza sull indice stesso.

48 Market Breadth Indicators Advance/Decline Ratio Un esempio grafico: MIBTEL daily Advance/Decline Ratio Mibtel Figura 14

49 Market Breadth Indicators Advance Decline Line Un esempio grafico: INDICE COMIT daily Comit Advance/Decline Line Figura 15

50 Market Breadth Indicators McClellan Oscillator Il McClellan Oscillator, sviluppato dai coniugi Sherman e Marian McClellan nel testo Patterns for Profits, è un indicatore che si propone di rallentare il movimento e meglio definire il range di oscillazione dell Advancing-Declining Issues sul NYSE (New York Stock Exchange) affinchè sia possibile lavorare con minore discrezionalità con i livelli di Ipercomprato e Ipervenduto. Infatti, nel caso dell Advancing-Declining Issues, tali livelli vengono fissati in modo molto discrezionale ed è spesso necessario procedere al loro spostamento esattamente come capitava con il P-ROC. Infatti, trattandosi di un indicatore che si muove intorno ad un valore puntuale, il range di oscillazione può cambiare sensibilmente tra una fase di mercato e l altra. Il McClellan Oscillator risolve tuttavia solo in parte questa problematica. Infatti non si tratta di un oscillatore vero e proprio, ma la sua modalità di calcolo fa in modo che sul NYSE si muova sostanzialmente tra 100 e +100 con qualche raro picco sotto e sopra questi livelli. La definizione delle aree di Ipercomprato e Ipervenduto diventa dunque molto più agevole. Solitamente si fissa il livello di Ipecomprato a +70 e quello di Ipervenduto a 70. Situazioni in cui l indicatore si porta sopra +100 e sotto 100 vengono definite estreme e anticipatorie di grandi inversioni di prezzo sul mercato azionario americano.

51 Market Breadth Indicators McClellan Oscillator Naturalmente l interpretazione operativa è la medesima vista in precedenza con l Advancing-Declining Issues. McClellan Oscillator t (McO t ): [(1 a) MME(A) t-i + a A t ] [(1 b) MME(D) t-i + b D t ] dove: A t = titoli azionari del paniere che sono saliti rispetto il periodo precedente D t = titoli azionari del paniere che sono scesi rispetto il periodo precedente MME(A) t-i = media esponenziale di (A) a (n) periodi al tempo t-1 MME(D) t-i = media esponenziale di (D) a (m) periodi al tempo t-1 a = 2 / (n + 1) dove n = 19 b = 2 / (m + 1) dove m = 39 In poche parole si tratta della differenza tra la media esponenziale a 19 periodi di (A) meno la media esponenziale a 39 periodi di (D).

52 Market Breadth Indicators McClellan Oscillator Un esempio grafico: NYSE daily Figura 16

53 Contenuti Introduzione Trend Following Indicators Momentum Oscillators Market Breadth Indicators Volatility Indicators Conclusioni

54 Volatility Indicators Con il termine Volatilità ci si riferisce generalmente ad una misura della dispersione dei prezzi intorno ad un valore medio. Un indicatore in grado di misurare la Volatilità è certamente la Standard Deviation ( ) che è un indicatore di rischio statistico che in genere viene calcolato sui rendimenti. Più precisamente con Standard Deviation si intende lo scarto quadratico medio dei rendimenti dal rendimento medio. Tuttavia in Analisi Tecnica siamo più interessati ai prezzi che ai rendimenti. La nostra base di calcolo saranno dunque i prezzi. La Standard Deviation diventa dunque lo scarto quadratico medio dei prezzi dal prezzo medio. In modo ancora più semplice possiamo dire che la Standard Deviation ci segnala se i prezzi sono lontani o vicini al loro valore medio a n periodi. t = 1 n - 1 Σ ( P it P i ) 2 dove: P i = Prezzo medio a (n) periodi

55 Volatility Indicators L analisi della Volatilità Storica in Analisi Tecnica è molto utile perché generalmente quando essa è particolarmente elevata o particolarmente bassa i prezzi si trovano in un area di massimo o in un area di minimo. Abbiamo specificato Volatilità Storica perché non ci si deve confondere con il concetto di Volatilità Implicita che invece si riferisce ad una Volatilità Futura che viene stimata attraverso il mercato delle opzioni. E importante fare questa distinzione poiché in Analisi Tecnica si ha un interpretazione dei grafici di Volatilità Storica che è completamente opposta a quella degli indicatori di Volatilità Implicita. Tuttavia in questa sede tratteremo soltanto i primi in quanto il principale indicatore di Volatilità Implicità è il Vix che fa parte dei Sentiment Indicators. Gli indicatori di Volatilità Storica che tratteremo sono due: Standard Deviation Average True Range

56 Volatility Indicators La Standard Deviation Abbiamo già parlato poco fa della formula della Standard Deviation e del suo significato. Passiamo ora a cercare di capire come interpretare nel modo migliore il suo andamento grafico. Come già anticipato si è verificato empiricamente che spesso massimi o minimi di mercato sono accompagnati da letture di volatilità particolarmente elevate. Questo perché generalmente i picchi e i minimi di mercato sono accompagnati da forti variazioni di prezzo. Si pensi a marzo 2000, massimo del Bull Market degli anni 90 o a settembre 2001 ove si è generato un minimo sulla tragedia delle Twin Towers. Ma anche la Volatilità bassa deve essere studiata con attenzione. Infatti si ritiene che anche quest ultima, allo stesso modo dei prezzi e di qualunque altro elemento in natura, si muova ciclicamente. E quindi una Volatilità particolarmente bassa segnala la possibilità che a breve vi possa essere un suo significativo aumento e l effetto di questo sui prezzi è generalmente l inizio di un trend esplosivo. In poche parole la Volatilità quando si porta a valori estremi al rialzo o al ribasso deve essere vista come un campanello d allarme che segnala il possibile accadimento di un evento particolare (massimo o minimo di mercato o inizio di una fase di tendenza esplosiva in una direzione precisa).

57 Volatility Indicators La Standard Deviation Un esempio grafico: Nasdaq monthly Figura 17 Standard Deviation a 10 periodi

58 Volatility Indicators La Standard Deviation L interpretazione della Standard Deviation in Analisi Tecnica, come abbiamo visto, non è semplice e univoca. Se la Volatilità è elevata e genera un picco possiamo essere indifferentemente in una zona di massimo o in una zona di minimo. Se la Volatilità è invece bassa e genera un avvallamento siamo probabilmente di fronte all inizio di un trend ma non c è certezza se sarà un Uptrend o un Downtrend. Tuttavia molti analisti sono concordi nel dire che spesso (non sempre) a picchi di Volatilità corrispondono massimi di mercato e ad avvallamenti di Volatilità corrispondono minimi di mercato. Questo perché generalmente sui massimi c è alta Volatilità causata da euforia generalizzata e paura mentre sui minimi spesso il mercato è calmo perché le aspettative sui profitti sono basse. Osservando la precedente figura 17 sul Nasdaq monthly e la successiva figura 18 sul Mibtel weekly si può notare che questa idea non è del tutto sbagliata. Tuttavia non bisogna dimenticare che questa non è la regola. Infatti come è possibile constatare dalla successiva figura 19 sempre sul Mibtel weekly l interpretazione maggiormente corretta è quella espressa nel primo capoverso di questa slide.

59 Volatility Indicators La Standard Deviation Un esempio grafico: Mibtel weekly Standard Deviation a 10 periodi Figura 18

60 Volatility Indicators La Standard Deviation Un esempio grafico: Mibtel weekly Standard Deviation a 10 periodi Figura 19

61 Volatility Indicators Average True Range Un secondo metodo per calcolare la Volatilità Storica è quello fornito dall Average True Range (ATR), indicatore costruito sempre dal trader americano Welles Wilder (lo stesso dell RSI). Average True Range t (ATR t ) : Media a (n) periodi del True Range ovvero del valore più elevato tra i seguenti: La distanza puntuale tra il massimo e il minimo dell ultimo periodo. La distanza puntuale tra il massimo dell ultimo periodo e la chiusura del periodo precedente. La distanza puntuale tra il minimo dell ultimo periodo e la chiusura del periodo precedente. Solitamente (n) assume il valore di 14. L interpretazione dell Average True Range è la medesima di quella vista in precedenza con la Standard Deviation.

62 Volatility Indicators Average True Range Un esempio grafico: Nasdaq daily Average True Range a 14 periodi June July August September November 2004 FebruaryMarch Figura 20

63 Contenuti Introduzione Trend Following Indicators Momentum Oscillators Market Breadth Indicators Volatility Indicators Conclusioni

64 Conclusioni In questa dispensa abbiamo esplorato i 4 campi in cui si espleta l Analisi Tecnica Algoritmica ad eccezione tuttavia della categoria dei Sentiment Indicators poichè si basano principalmente su dati che in Europa non sono disponibili ufficialmente. Tuttavia questa categoria di indicatori è sicuramente parte integrante dell Analisi Tecnica ma il loro assoggettamento a quella prettamente Algoritmica potrebbe sembrare un po forzato in quanto non sempre alla loro base c è un algoritmo vero e proprio. Spesso infatti si tratta solo dell osservazione e dell interpretazione di questi dati. Cecando di trarre qualche conclusione su quanto affrontato possiamo dire che abbiamo certamente capito che non esiste un indicatore algoritmico in grado di dare buoni risultati in ogni fase di mercato ma alcuni indicatori lavorano bene in alcuni momenti (per esempio i Trend Following in fasi di tendenza) e alcuni in altri (i Momentum Oscillators nei trading ranges). Altri indicatori hanno invece la semplice funzione di campanello d allarme e la capacità di indicare che qualcosa non funziona come dovrebbe; alcuni di questi danno indicazioni chiare ed univoche (Market Breadth Indicators); altri invece sono molto più sibillini (Volatility Indicators) sebbene già il fatto di sapere che qualcosa di importante stia per accadere sia già un informazione che potrebbe diventare molto preziosa.

65 Conclusioni L abilità di un analista tecnico sta nel saper comprendere a fondo ogni strumento di analisi, nel saper creare un pool di indicatori o tecniche opportunamemente impostate e nell applicarle con successo sapendo affrontare in modo efficiente (attenzione, non vincente) ogni fase di mercato. Il lettore non deve confondere questa dispensa o l Analisi Tecnica con un facile strumento per arricchirsi rapidamente. Chi lo ha fatto ha sempre miseramente fallito. I più fortunati hanno perso subito il loro piccolo capitale con una sequenza di fallimenti e hanno potuto tornare a casa tutto sommato in piedi. I più sfortunati invece, dopo una fase iniziale fortunata dovuta puramente al caso, hanno acquisito sicurezza e presunzione, e questo li ha condotti purtroppo successivamente a creare danni economici enormi a sè stessi, ai loro cari ed amici e a tutti coloro che si erano fidati di loro. L Analisi Tecnica è certamente uno strumento potente in grado di dare indicazioni di grande aiuto ai traders e a tutti coloro che lavorano sui mercati finanziari e necessitano di previsioni a breve o a lungo termine.

66 Conclusioni Tuttavia occorre conoscere i limiti di questa materia cioè quello che può fare e quello che non può fare. Può analizzare i mercati e può fare previsioni tanto più corrette a seconda dell abilità dell analista ma in ogni caso non può da sola condurre a risultati positivi continuativi. Per ottenere questo occorrono una serie di altre qualità che sono proprie di chi utilizza l Analisi Tecnica come l umiltà, la tranquillità emotiva e l intelligenza nonché una grande propensione allo studio e allo sforzo. Lavoreremo su questi concetti nella prossima lezione che sarà dedicata al Money Management. Recentemente ho approfondito un gioco che mi affascina molto. Il Black Jack. Ho letto alcuni libri tra cui uno di un matematico-statistico che spiega una strategia statisticamente vincente per battere il banco (e quindi il Casinò). E vero, funziona ma bisogna studiare mesi e fare anni di esercizio per esercitare la memoria nonché avere a disposizione un capitale non indifferente. E così l autore, al termine, conclude rivolgendosi al lettore deluso:...non si tratta di un metodo facile, in cui sia sufficiente giocare per qualche ora per alzarsi con un bel gruzzolo. La vittoria richiede attenzione, applicazione, costanza, in fin dei conti fatica. alessandro.angeli@tin.it

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