Le radici cristiane dell Europa

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1 La vera tradizione non è testimonianza di un passato ormai conclusosi; è una forza vitale che stimola e istruisce il presente. Igor Stavinskij a cura di Luciano Folpini Kairòs edizione 2006 revisione 2011

2 Indice 1 IL MEDIO EVO I PERIODI MEDIEVALI MEDIOEVO E CRISTIANITÀ LA CULTURA MEDIEVALE 2 2 L EUROPA I PADRI CULTURALI DELL EUROPA LE ORIGINI DELLA CULTURA EUROPEA I MONACI E LA MISURA DEL TEMPO ORGANIZZAZIONE DELLO SPAZIO LA CIVILTÀ DELLE IMMAGINI 6 3 CARLO MAGNO E L EUROPA FEUDALE CARLO MAGNO CARLO MAGNO E L EUROPA CARLO MAGNO E LA CULTURA L AGRICOLTURA, I VILLAGGI E IL CULTO DEI MORTI LE ORIGINI DELLA NOBILTÀ IL MATRIMONIO E LE DONNE LA SEPARAZIONE TRA STATO E CHIESA LA CULTURA POPOLARE I DOCUMENTI E L ISTRUZIONE I REGNI MEDIOEVALI, I POTERI DEL SOVRANO E IL DIRITTO CIVILE E CANONICO 9 4 IL CULTO IL CULTO MARIANO E DEI SANTI IL CROCEFISSO L UMANESIMO CRISTIANO GLI ERETICI E L EUROPA INTEGRALISTA E DELLA CONTESTAZIONE L EUROPA E GLI EBREI L EUROPA DEL DIAVOLO LA GUERRA GIUSTA LE CROCIATE LA GIUSTIFICAZIONE DELLE CROCIATE 13 5 LA BELLA EUROPA L EUROPA URBANA E DELLE UNIVERSITÀ L EUROPA DEI CITTADINI L EUROPA DELLE TASSE L EUROPA DEI MESTIERI L EUROPA DEI MERCANTI, LA NAVIGAZIONE, I MERCATI E LA MONETA L EUROPA DELLE BANCHE E DELLA FRODE FISCALE LE UNIVERSITÀ E L EUROPA DEI PROFESSORI E DEGLI SCIOPERI 17

3 5.8 L EUROPA DEL LIBRO E DEI LIBRAI L EUROPA DELLE ENCICLOPEDIE LA SCOLASTICA L EUROPA DELLE LINGUE L EUROPA DELLA MEMORIA L EUROPA DELLA PAROLA, DELL ARINGA E DEL DISCORSO MILITANTE L EUROPA ECOLOGICA L EUROPA DELL INQUISIZIONE E DELLA CENSURA L EUROPA DELLA CARITÀ, DEGLI OSPEDALI E DELL ASSISTENZA SOCIALE L EUROPA DEI LAICI L EUROPA DELL IMMAGINE E DELL ARCHITETTURA L EUROPA CORTESE L EUROPA E IL LAVORO 21 6 L EUROPA NUOVA E I CONFINI L EUROPA DELLA PRODUTTIVITÀ L EUROPA DEL BILANCIO L EUROPA DEL CORPO E DELLA GASTRONOMIA L IDEALE UMANO 23 7 IL MEDIOEVO TRA IL XIV E IL XV SECOLO LA CARESTIA E LA GUERRA, L EUROPA DELLA BOMBARDA L EUROPA DELLA PACE LA PESTE NERA L EUROPA DELLA MORTE E DELLA PAZZIA L EUROPA DELLA VIOLENZA, REPRESSIONE E GRAZIA L EUROPA DELLA STREGONERIA (SABBA) LE RIVOLTE DEI CONTADINI L EUROPA DELLE RIFORME ABOLITE CONFLITTI NELL EUROPA DEL NORD E LA RUSSIA L EUROPA DEI CONCORDATI I NUOVI ERETICI E LA RIFORMA PROTESTANTE LA DEVOZIONE MODERNA I SENTIMENTI NAZIONALI 29 8 L EUROPA VITTORIOSA E DOMINATRICE L EUROPA DELLA STAMPA L EUROPA DELLA GLOBALIZZAZIONE L EUROPA DEL DIVERTIMENTO L EUROPA DEL RINASCIMENTO L EUROPA DELLA TOLLERANZA L EUROPA DEI DIRITTI UMANI DELL INTEGRAZIONE LA SEMPLIFICAZIONE DELLA CARTA EUROPEA IL VOLTO DELL EUROPA, LA MINACCIA TURCA E LA DIFESA DEL PAPA IL SOGNO DELLA PRIMA ASSEMBLEA EUROPEA ITALIA FARO E PREDA DELL EUROPA 32 9 L EUROPA E IL MONDO ALLA FINE DEL MEDIOEVO 33

4 9.1 L EUROPA ALLA FINE DEL XV SECOLO BIBLIOGRAFIA 36

5 Le radici cristiane dell Europa Molti si chiedono che senso abbia interessarsi del passato in un mondo così tanto cambiato, ignorando che la storia ha già mostrato che quando il pensiero non è radicato nel suo passato, ma nasce dal conformismo e dall inerzia, genera un vuoto di ideali in cui prosperano i movimenti di massa basati sugli slogan e sugli istinti più oscuri, come anche il recente passato ha mostrato. Questa ricerca analizza in una grande sintesi quei valori cristiani giunti a noi dal Medioevo che, purificati dalla storia, sono alla base del nostro modo di esprimerci, di vivere, di pensare e percepire la bellezza, in una parola: della nostra cultura, in quella degli altri paesi europei e sono tali da consentirci un fruttuoso cammino comune. Lo studio delle nostre radici aiuta a conoscere l origine dei nostri valori, della nostra lingua, dei nostri comportamenti, dei nostri modi dire e di pensare, per aiutaci a mantenere la rotta e per non sembrare come quel capitano che affida il timone della sua nave al cuoco di bordo. 1 Il medio evo 1.1 I periodi medievali La suddivisione della storia in periodi è sempre un fatto arbitrario stabilito per comodità degli studiosi, e non può essere mai fatta di date precise comuni a tutti i luoghi e per tutti gli aspetti di ogni civiltà per cui, per capire la storia e cercare di fare delle distinzioni significative, bisogna soffermarsi solo sulle grandi linee di tendenza nelle grandi aree. Anche il Medioevo non sfugge a questa difficoltà di classificazione e studiosi diversi propongo più divisioni di un periodo di oltre mille anni di storia che non può essere considerato un unico periodo omogeneo anche solo limitatamente a quella parte del continente grosso modo corrispondete all Europa. Una delle suddivisioni più interessati indica il periodo a cavallo dell anno 1000 come il confine tra il periodo in cui l Europa fu terreno di conquista e il periodo di riscossa in cui diventa la patria di popoli conquistatori con la liberazione delle terre occupate dai musulmani e dalle tribù provenienti dall oriente, con l istituzione di nuovi insediamenti mercantili e con la diffusione della fede nell Europa centrale e balcanica per merito degli ordini religiosi che in questo periodo hanno uno straordinario sviluppo. L inversione di tendenza inizia con i franchi che lentamente unificano vaste aree dell Europa centrale in particolare con Carlo Magno, che istituisce le marche e da l avvio all Europa Feudale che sta alla base della costituzione di numerosi stati europei. Convenzionalmente di norma si ritiene che il Medioevo inizia col 476, quando scompare ogni traccia dell impero romano d occidente e termina per alcuni al 1453, con la conquista dei mussulmani di Costantinopoli, mentre per altri termina nel 1492, ossia quando è scoperta dell America, ed altri ancora parlano di lungo Medioevo e portano la sua fine al XVIII secolo, inizio della Rivoluzione industriale. Il primo periodo è quello delle invasioni tra il IV e VIII secolo, detto anche tarda antichità, quando si verifica lo smembramento dell impero e l inizio dei tentativi da parte dei popoli invasori di ereditarne soprattutto l autorità, il più importante dei quali fu quello carolingio nell alto Medioevo tra il VIII e il X secolo. Mentre il periodo finale, quello feudale tra il XI e il XIII secolo, detto anche basso Medioevo, è quello di relativa di pace, in cui si verifica un grande sviluppo, anche demografico, che porta le sfavillanti città, le università, la scolastica, le cattedrali e il gotico, seguito poi da un periodo travaglia- 1

6 to che va dal XIV al XV secolo quando ebbe inizio il Rinascimento. 1.2 Medioevo e cristianità Sul Medioevo resistono ancora molti preconcetti, nati in particolare nel XVIII secolo a opera degli illuministi, che oscurarono la verità storica per facilitare la rottura coi valori e la cultura del passato ed esaltare la loro ideologia basata sulla ragione e su una visione anticristiana del progresso. Eppure il fascino del Medioevo è continuato sino a giorni nostri con i suoi castelli, le sue leggende, le sue tradizioni cavalleresche, le cattedrali gotiche, i monasteri romanici, il fascino del Rinascimento, un grande patrimonio che ha portato molte comunità ha rivendicare le loro origini medievali come unico riferimento per la loro storia, per cercare di eliminare i veleni e colmare il vuoto che l illuminismo aveva generato con la sua esaltazione di una mitica e immaginaria età antica presentata come idilliaca, luminosa, di rigoglio spirituale e di progresso, mentre in realtà, fu militarista e schiavista, e per superare le grandi illusioni basate sulla supremazia della ragione che hanno portato alle terribili stragi del secolo scorso, che ne hanno dimostrato la loro fallacità. Tra i pregiudizi c è l indicazione del cristianesimo come la causa della caduta dell impero romano, mentre l analisi storica ha dimostrato che questo collassò per cause proprie e che, davanti alla sua disgregazione, ci fu solo il cristianesimo che seppe dare una coscienza comune, tramite la trasmissione di valori che furono capaci di unire i popoli, superare i confini territoriali e culturali, costruire le basi della moderna Europa e influire sulla nascita e la cultura degli stati americani. Da osservare poi che mentre l impero romano aveva portato il centro delle attività nel Mediterraneo, i popoli del nord e dell est, che alla sua fine ne occuparono i territori, spostarono il centro di quello che rimaneva dell impero, al nord delle Alpi anche a causa delle conquiste nordafricane dei mussulmani e del loro blocco del mar Mediterraneo e in coincidenza con la separazione dell impero bizantino dalla cristianità latina, rompendo l unità mediterranea e provocando il passaggio del sapere da Atene e Roma, a Parigi. 1.3 La cultura medievale Tutta la cultura occidentale deve molto al pensiero sviluppatosi in Grecia, e alla contrapposizione del suo modello democratico con quelli orientali di dispotismo illuminato che ebbero grande influenza sulla cultura romana. Gli intellettuali cristiani seppero nel Medioevo rivalutare, arricchire e sviluppare l eredità antica, trasformando la figura dell eroe, modello cui ispirarsi, nel martire e nel santo. Essi ripresero la lingua latina, l arte militare, l architettura, l opposizione e complementarità tra città e campagna, il diritto romano, le classificazioni scientifiche, i metodi d insegnamento, la pratica delle arti liberali (grammatica, dialettica e retorica) e dei numeri (aritmetica, geometria, musica ed astronomia) che divennero le basi dell insegnamento universitario, ereditando anche molti simboli ed espressioni come ad esempio l uso del nome di Cesare, tradotto anche in kaiser e zar, usato per indicare i re, e di tiranno per indicare un cattivo re. Ma seppero anche elaborare nuovi concetti come la suddivisione delle funzioni tra religiosi, guerrieri e lavoratori e riprendere dai cristiani dei primi secoli l eredità biblica quando, dopo che Costantino li riconobbe nel 313 e dopo che Teodosio I nel 395 fece diventare il Cristianesimo religione di stato, si erano distinti dagli ebrei. Importanti furono le opere di elaborazione del pensiero cristiano, come le idee sul diritto naturale nelle leggi dello stato e sul diritto canonico, la definizione delle regole monastiche e del clero regolare, la traduzione della bibbia in latino di San Girolamo ( ), le opere di sant Agostino: Confessioni, storia della sua conversione, e La città di Dio, storia del saccheggio di Roma da parte dei 2

7 goti di Alarico, che furono i libri più letti dell epoca e confutarono le paure millenariste, presentando il programma delle relazioni tra la città di Dio e quella degli uomini, e la Regola per il clero regolare delle città. Queste opere nell XI secolo portano a identificare la cristianità con l Europa e dare al Medioevo il significato di periodo di rinascita e trasmissione dei valori dell antichità. 3

8 2 L Europa La divisione tra impero di oriente e occidente, con la lunga evoluzione dell impero romano tra il IV e il VIII secolo, vide numerosi episodi violenti e straordinari che portarono gradualmente a identificare l occidente con l Europa. La parola Europa risale al VIII secolo a.c., quando i greci ripresero una parola semitica dei marinai fenici, che significava ponente, e che è anche il nome di alcune mitiche eroine, la più famosa delle quali fu la figlia di Agenore, re di Fenicia, rapita da Zeus che, innamorato di lei si trasforma in toro e la porta a Creta, dove dalla loro unione nacquero Minasse, Sarpedone e Radamanto. Come estensione della posizione occidentale di Creta, nasce per i greci l identificazione degli europei come gli abitanti dell occidente, che Ippocrate nel V secolo a.c. descrive coraggiosi, votati alla guerra, amanti della libertà, democratici, mentre, nelle sue cronache sulle guerre tra le città greche e l impero persiano, definisce gli orientali saggi, colti, propensi alla pace, che si lasciano assoggettare pur di ottenere benessere e tranquillità. Definizione che potrebbe anche aiutare a spiegare il termine mussulmano che significa sottomesso. L Europa, il cui nome può derivare anche da Euro, lo vento di scirocco figlio di Aurora e di Tifone, che in Grecia soffia da sud-est verso nord-ovest, è stata identificata nell antichità con la parte occidentale del continente eurasiatico, costituita da un territorio molto diversificato, con pianure, foreste, mari, fiumi e clima temperato con le sue stagioni intermedie, come elementi unificanti. Da un punto di vista storico l Europa come entità politica e culturale è nata nel Medioevo, quando crollò l impero romano, senza che gli uomini dell epoca, che pur si dirigevano in modo confuso verso obiettivi comuni, ne fossero consapevoli, almeno sino a quando Pio II, papa dal 1458 al 1464 scrisse un testo il cui titolo comprendeva la parola Europa. 2.1 I Padri culturali dell Europa. In un epoca in cui in Europa non esistevano, né le nazioni, come le intendiamo oggi, né confini culturali, il latino era lingua comune e il cristianesimo era l elemento unificante, ci furono uomini di cultura classica che hanno saputo cercare nuove vie che porteranno alla nascita della cultura europea e dell Europa, tra cui vanno ricordati: Boezio, romano ( ), fu uno dei fondatori dell umanesimo medievale, porta Aristotele e la convinzione che la musica sia uno strumento superiore di cultura. Cassiodoro, dell Italia meridionale ( ), fu mediatore tra il mondo romano-bizantino e le società barbare, da origine dell Europa del libro e delle biblioteche, indicando ai monaci il lavoro intellettuale come valore santificante e lo studio come mezzo di perfezionamento. Scrisse una enciclopedia delle scienze profane ad uso dei monaci. Isidoro, vescovo di Siviglia ( ), fu chiamato l uomo più sapiente del suo tempo, scrisse il libro delle etimologie che rappresentò uno dei testi più importanti del Medioevo. Il monaco Beda, anglosassone ( ), scrisse la storia ecclesiastica del popolo inglese, primo saggio di storia nazionale che il re Alfredo tradusse in volgare, e De Temporibus e Temporum ratione, opere scientifiche straordinarie per il suo tempo, col calcolo del calendario liturgico, il meccanismo delle maree in rapporto delle fasi lunari e gli elementi fondamentali delle scienze della natura. Gregorio Magno, , di famiglia patrizia romana, fondò sei monasteri su terre di sua proprietà, e si ritirò in un settimo a Roma sul Celio, fu ambasciatore a Costantinopoli, nominato papa, suo malgrado, nel 590 durante un inondazione del Tevere e un epidemia di peste nera a Roma. Organizzò la lotta sia materiale e sia spirituale al flagello. Temeva vicina la fine del mondo, come fanno capire i suoi interventi nelle zone periferiche e le opere di carità da lui av- 4

9 viate. Difese Roma e la chiesa dai longobardi, inviò missioni in Inghilterra. Propose due modelli biblici: Giobbe (Moralia in Job) e san Benedetto con I dialoghi. Scrisse un manuale per i clero: Liber regulae pastoralis, riformò il canto liturgico, perseguì l integrazione dei barbari, soprattutto celti e germani, coi latini e perseguì la loro adesione al cristianesimo. 2.2 Le origini della cultura europea Lo scambio culturale avveniva già ai confini dell impero romano poiché essi non erano separazioni nette e permettevano scambi, baratti e doni. Nel 410 quando Alarico conquista Roma, inizia il grande insediamento dei germani nell impero romano dando vita a nuove entità culturali, come testimonia san Severino (Austria). Ma è nel cristianesimo che lentamente si comincia a delineare una unità culturale come ben testimonia la vita di Gertrude, badessa in Belgio, che dopo la sua morte nel 658, viene ricordata come: nota a tutti gli abitanti dell Europa, chiara indicazione di una coscienza europea. È il tempo in cui il centro culturale e politico che l impero romano aveva posto nel Mediterraneo, si sposta a nord delle Alpi sia per la perdita di prestigio del vescovo di Roma, non più riconosciuto dalla chiesa di Bisanzio, e sia per le conquiste dei mussulmani che, dopo la morte di Maometto nel 632, conquistano l Africa settentrionale e bloccano la navigazione nel Mediterraneo occidentale con le loro flotte e con la pirateria. Tra IV e VIII secolo si affermano i monaci (i solitari) venuti dall oriente che svolgono un ruolo importante nella cristianizzazione dei contadini delle zone rurali, ed alcune donne religiose, vergini. Allora solo i monaci e le monache erano tenuti alla verginità mentre non lo erano i preti e i vescovi. Nel VII secolo, Alto Medioevo, il potere amministrativo delle città passa ai vescovi e l impero si suddivide in embrioni di nazioni che ricalcano le antiche divisioni romane. 2.3 I monaci e la misura del tempo I monaci lasciano un impronta importante nei costumi europei con la loro organizzazione del tempo, fatta per definire le ore della preghiera alternate con quelle del lavoro e i tempi della penitenza, e nella gestione della salute, con le loro regole dietetiche, le abitudini salutistiche, i salassi e la lotta contro gli eccessi. Per misurare il tempo stabiliscono il ritmo settimanale col riposo obbligatorio domenicale e poi, nel 532, col monaco Dionigi il piccolo, fissano l anno zero e il calendario solare, con la sola eccezione della Pasqua legata alle fasi lunari secondo l usanza ebraica. Fissano il Natale, la Pasqua e, come festa dei santi, l anniversario della loro morte. La fissazione generale del Capodanno fu invece più laboriosa, anche perché non era legata alla liturgia e alcuni la ponevano al 25 dicembre, Natale, altri a Pasqua o al 25 marzo festa dell Annunciazione. La misurazione del tempo per scandire i tempi della vita civile, iniziò nel VII secolo con l introduzione delle campane e dei campanili. 2.4 Organizzazione dello spazio Il cristianesimo influì sull organizzazione dello spazio, con la suddivisione del territorio in diocesi, e la nascita dei pellegrinaggi che collegavano le città che custodivano le reliquie dei santi e dei martiri più importanti, come quelle di Pietro e Paolo a Roma e san Martino a Tours. Le strade dei pellegrini svilupparono anche i posti di tappa, il rapporto tra i monasteri, gli scambi tra le popolazioni, la crescita delle città sede di tappa o custodi di reliquie. 5

10 2.5 La civiltà delle immagini Nel 700 la disputa sulle immagini fornì un grosso contributo al sorgere dell identità europea poiché, mentre i cristiani di Costantinopoli, gli ebrei e i mussulmani le rifiutavano e ne praticavano la distruzione, in Europa Carlo Magno definì nei Libri Carolini l atteggiamento che bisognava tenere per evitare l idolatria. Le dispute sulle immagini, sulla lingua liturgica, sul primato del vescovo di Roma e su questioni teologiche, ha prodotto le premesse per la scissione con la cristianità bizantina, mentre con l Islam contribuì, a partire da VII secolo, anche allo sviluppo di un conflitto anche militare. 6

11 3 Carlo Magno e l Europa feudale 3.1 Carlo Magno Carlo Magno è ricordato innanzi tutto come un grande guerriero, coraggioso, forte, violento e crudele. Il suo fu un regno lunghissimo, 46 anni di guerre con la pace considerata un intervallo tra due spedizioni militari. Ogni anno a Maggio il re, per decidere quale spedizione intraprendere, convocava un assemblea, la dies (dieta) dove convenivano i nobili con i loro rifornimenti, la loro cavalleria e i loro fanti, uomini liberi obbligati al servizio, tra cui anziani e giovani reclute addestrate all uso delle armi nelle lunghe stagioni della caccia. Di norma ogni spedizione coinvolgeva tremila cavalieri, diecimila fanti e durava sino a settembre, quando soprattutto i fanti, potevano tornare alle loro case col bottino. In rari casi poteva raggiungere anche le trentamila unità o continuare in autunno e in inverno. Carlo Magno sceglieva con prudenza gli obbiettivi di ciascuna spedizione, soprattutto nelle terre dell est, sud-est e sud, abitate soprattutto dagli Avari e dai Sassoni, e le preparava con cura, con l aiuto di esperti consiglieri e in base agli accurati rilievi degli informatori inviati durante l inverno precedente. Aiutò anche il papa contro i Longobardi che sconfisse, ma non ebbe molta fortuna in Spagna con i baschi e i mussulmani, come ricorda la Chanson de Roland, scritta per ricordare la morte di Rolando, suo nipote prediletto in un imboscata dei baschi, ma falsamente attribuita ai mussulmani. Nelle sue guerre si sentiva portatore di giustizia e di riscatto contro i pagani, odiati, disprezzati e temuti, che vivevano di rapina e, come le bestie selvagge abitavano i boschi dove vivevano nella tenebra del male, meritando castigo e redenzione. La guerra con i Sassoni, che vivevano al di la del Reno e spesso piombavano come falchi a saccheggiare e fare stragi in rapide incursioni, anche notturne, seminando terrore, odio e desiderio di vendetta, sembrava non finire mai. Nel 782, sembrava che fosse riuscito a piegarli, ma Vitichindo, loro leggendario capo, tese un imboscata alle truppe di Carlo capeggiate dal cugino Thierry e le annientò. Furiosa fu la reazione di Carlo che li sorprese a Verden, senza però riuscire a catturare Vitichindo che riuscì a fuggire. Furono catturati circa 5000 uomini che furono obbligati a scegliere tra il battesimo e la decapitazione, ne morirono Carlo non si fermò e scatenò con i suoi Franchi il terrore tra i sassoni per una decina d anni sino a quando riuscì a pacificare quasi tutta la regione. Questa tremenda strage mostra come l anima guerriera e la ragion di stato di Carlo Magno erano sempre presenti, anche se non mancavano i dissensi alla sua corte come scrisse Alcuino, suo rispettato e ammirato consigliere: Come ha detto sant Agostino, la fede è atto di volontà, non di obbligazione. L uomo può essere condotto alla fede, non esservi costretto. Bisogna mandare in Sassonia sapienti missionari istruiti dall esempio degli apostoli, che siano predicatori e non massacratori o predoni. 3.2 Carlo Magno e l Europa Molti hanno indicato Carlo come padre dell Europa, e, anche se in alcuni testi, come il Carmen de Carolo Magno, viene definito padre dell Europa, non lo si può definire tale poiché in realtà questo fu più un titolo onorifico che un progetto politico e lui si adoperò solo per la costruzione di un grande regno franco con capitale ad Aquisgrana, la nuova Roma, dove eresse una reggia su imitazione di quella di Costantinopoli della bellissima Irene, basilissa, tutrice del figlio Costatino erede legittimo, a cui non lasciò mai il potere neanche al raggiungimento della maggior età, con la quale 7

12 furono quasi conclusi accordi dinastici. La spinta per trasformare il suo regno in un impero arrivò dal papa Leone III che a Natale dell 800 lo incorona imperatore dei cristiani come ringraziamento del suo sostengo contro i longobardi e nell illusione di ricostruire un impero cristiano in occidente. Il suo spirito organizzativo e la vastità del suo regno lo spinsero a tentare uno sforzo nell unificazione del diritto, delle regole monastiche con l adozione della regola benedettina, dei riti religiosi, cui si sottrasse solo quello ambrosiano. Riorganizzò lo stato, il servizio militare, il lavoro nei campi e il clero. Questo sforzo continuò anche quando il regno fu diviso tra i figli: Francia occidentale e orientale con due popoli che diventeranno poi i francesi e i tedeschi, e nei due regni posti nella fascia intermedia con i territori del nord della Lotaringia, che senza solide basi sparirono rapidamente, e a sud d Italia. In un documento del IX secolo: prestaciones Europae species sono indicati come parti principali dell impero: Italia, Gallia e Germania, che vengono indicate senza frontiere precise e strutture istituzionali. Rappresentarono comunque il primo abbozzo di tre nazioni dell Europa moderna. 3.3 Carlo Magno e la cultura Malgrado che Carlo fosse un guerriero quasi analfabeta, egli era convinto che la solidità del potere dipendesse dal sapere e dall istruzione e a tale scopo si avvaleva di validi maestri provenienti da tutto il mondo, soprattutto dotti chierici, per istruire in modo sistematico i figli degli aristocratici e per dare un grande e multiculturale impulso alla cultura dell epoca. Nel 780 l Apocalisse, che dal VI secolo era stata trascurata, diventò di moda come primo thriller europeo, col commentario del monaco Beato e ricche miniature che ispiravano angoscia e terrore. È anche il periodo di alcune importanti innovazioni nell architettura delle chiese come la pianta a croce con l invenzione della navata orizzontale, il transetto. 3.4 L agricoltura, i villaggi e il culto dei morti Il blocco dei mari: Mediterraneo da parte dei mussulmani e del Nord da parte dei Vichinghi, e conseguentemente blocco del commercio, ha portato allo sviluppo di un economia prevalentemente agricola di auto sostentamento, favorita anche dal periodo di relativa pace, derivato dal consolidamento del regno di Carlo Magno, che determina la decadenza dei castelli, non più necessari al sistema di difesa, e lo sviluppo dei villaggi come oggi li conosciamo, ossia con le case dei contadini costruite attorno alla chiesa e al cimitero, base delle future parrocchie. Da notare che mentre il mondo antico aveva paura dei morti e li seppelliva di norma lontano dai centri abitati, anche se in famiglia ne era sviluppato il culto, il cristianesimo li integra all abitato e nel XI secolo istituisce la loro commemorazione al 2 novembre. 3.5 Le origini della nobiltà I signori ci sono sempre stati e si sono differenziati per il potere e la ricchezza, ma è solo a partire da poco dopo l anno Mille che si afferma il concetto di una classe superiore basata essenzialmente sui vincoli di sangue, che ottiene il prestigio mediante la generosità, la beneficenza e i comportamenti virtuosi sociali e religiosi. 3.6 Il matrimonio e le donne A partire da XII secolo, con la riforma di Gregorio VII, il matrimonio assume le caratteristiche che sono giunte sino ai giorni nostri, diventando decisamente monogamico, indissolubile e rendendo difficile il ripudio della moglie. 8

13 A tale proposito la Santa Sede, per evitare abusi, evoca a sé la possibilità di ripudio, introduce la proibizione del matrimonio tra consanguinei sino alla quarta generazione, aumenta le sanzioni contro l adulterio, aggiunge al contratto civile la valenza religiosa, contrasta i matrimoni combinati a favore del reciproco consenso, stabilisce regole per una migliore considerazione della donna, nel 1215 stabilisce la pubblicazione obbligatoria presso la chiesa dove avviene la cerimonia, include il matrimonio tra i sacramenti, migliorando le garanzie per il rispetto del precetto religioso e la protezione della moglie e dei figli. Ma anche gli aspetti civili dei rapporti matrimoniali furono oggetto di miglioramento quando Andrea Cappellano scrisse nel 1184: Tractatus de amore, un manuale sull amor cortese che ebbe molto successo e influenza sui comportamenti degli sposi dei secoli successivi. 3.7 La separazione tra stato e chiesa A partire dall imperatore Costantino di fatto la chiesa era diventata parte integrante dello stato e gli imperatori intervenivano in molte occasioni per indire concili, nominare e destituire vescovi, giudicare ed eseguire condanne anche su questioni a carattere religioso. Con la riforma Gregorio VII volle sottrarre la chiesa dal controllo dei laici e in particolare degli imperatori. Umberto di Silva Candida all epoca scrive: Come i chierici e i laici sono divisi nei santuari per i posti e uffici così devono essere distinti all esterno in funzione dei loro rispettivi compiti. Che i laici si dedichino soltanto ai loro compiti, le questioni secolari, e i chierici ai loro, vale a dire le questioni della chiesa. Inoltre la riforma promuove l organizzazione delle società e del culto con le parrocchie, il battesimo dei bambini, il matrimonio e la famiglia, la disciplina dei sacramenti, le preghiere per i defunti e la regolazione dei costumi con l esaltazione delle virtù, la condanna dei vizi con pene spirituali e la sottolineatura della presenza del maligno. 3.8 La cultura popolare Con la separazione tra clero e laici, il castello diventò il centro delle attività e del confronto con la chiesa, determinando l affermazione di una cultura popolare che riprendeva comportamenti e superstizioni ereditati dall antichità, come le cerimonie per provocare la pioggia, le tradizioni relative alla nascita, alla morte e alla vita sessuale, le danze e le processioni mascherate, facendo così sopravvivere elementi di culture antiche. 3.9 I documenti e l istruzione L affermazione dei diritti, in particolare quelli di proprietà e successione, che era stata sino all anno 1000 soprattutto orale, comincia a essere trasferita su documenti con valore giuridico, inizialmente redatti da chierici, ma poi, con lo sviluppo delle città in primo luogo nell Italia meridionale, dai laici che si affermano nel ruolo di notai e dalla costituzione delle cancellerie per la redazione e conservazione dei documenti. Lo sviluppo della documentazione che porta alla necessità di disporre di persone preparate alle funzioni richieste dalla sua gestione, provoca la nascita nel 1194 di scuole e università, il cui termine significa corporazione dei docenti e degli studenti I regni medioevali, i poteri del sovrano e il diritto civile e canonico Le caratteristiche dei regni medioevali sono importanti perché in buona parte sono alla base delle funzioni dei governi democratici attuali, infatti, sino all XI secolo, il sovrano era l immagine di Dio e per questo aveva alcuni privilegi, e oggi, anche se questo non è più vero, ciò nonostante i governanti ne conservano alcuni, come ad esempio la non giudicabilità, il diritto di grazia e in alcuni casi anche il comando delle forze armate e della giustizia. 9

14 Ma il re feudale non più illetterato, riceve anche in eredità dal diritto romano i due poteri di autorità e potestà, che definiscono il suo potere e i mezzi per esercitarlo, la maestà che gli consente di esercitare il diritto di grazia e di essere protetto contro il delitto di lesa maestà, e inoltre dal cristianesimo riceve anche quello della dignità. Da questi poteri derivava che ogni re non aveva un potere illimitato e la sua investitura era di tipo contrattuale poiché col giuramento dell incoronazione s impegnava al rispetto di Dio, della Chiesa e del popolo e a stabilire la pace e la giustizia. Il XII secolo, a fianco della rinascita del diritto romano, vide anche la nascita del diritto canonico, ad opera del monaco Graziano da Bologna, per la regolazione anche di alcuni aspetti civili come il matrimonio e alcune pratiche nell esercizio dell economia, come l usura. 10

15 4 Il culto 4.1 Il culto mariano e dei santi La venerazione della Vergine risale alle origini del cristianesimo, ma tra i XI e il XIII secolo si sviluppa in Europa in modo straordinario, con culti simili a quelli che già faceva la chiesa ortodossa. Maria è vista prima di tutto come madre e poi come l avvocato presso il figlio e persino come protettrice di criminali e peccatori i cui delitti sembrano imperdonabili. Le sono dedicate: le feste della Purificazione che, prende il posto di una festa pagana di risveglio della natura e dell orso, celebra la purificazione della puerpera e prolunga i 40 giorni di astinenza osservati dagli ebrei dopo il parto; e quelle dell Annunciazione e Assunzione. È nel XII secolo che è definita l Ave Maria e Maria è inserita in tutti i riti penitenziali e si inizia anche la pratica di dedicarle numerose cattedrali. Nell arte Maria è presa come modello di bellezza e di pietà. Nello stesso periodo si sviluppa il culto eucaristico e l invocazione dei santi per la guarigione di alcune malattie. 4.2 Il crocefisso Assieme allo sviluppo del culto mariano si assiste all evoluzione del culto per Cristo e alla comparsa nell XI secolo del crocefisso, già presente come segno distintivo dei cristiani. Prima era predominante soprattutto il Cristo glorioso vincitore della morte nella tradizione degli eroi antichi, poi col risveglio evangelico e lo sviluppo degli ordini mendicanti e delle opere di misericordia verso gli ammalati e soprattutto verso i poveri, prende corpo la rappresentazione della passione e della deposizione. 4.3 L umanesimo cristiano L uomo è rappresentato soprattutto da Giobbe, umiliato e annientato. Per la sua salvezza deve sforzarsi di incarnare la sua somiglianza con Dio e per far questo deve far uso del diritto naturale e della ragione, per conformare i suoi comportamenti ed evitare i peccati contro natura. Poi con sant Anselmo, agli inizi del XII secolo, comincia la riflessione sull importanza della comprensione razionale della fede e lo sviluppo dell interiorità con la concezione del peccato d intenzione. 4.4 Gli eretici e l Europa integralista e della contestazione Sin dagli albori la chiesa ha dovuto definire mediante i concili i dogmi della fede per combattere l eresia, parola che significa scelta. Nel XI secolo la chiesa si muove con difficoltà tra le riforme necessarie per: il clero, la simonia per la vendita dei sacramenti, la mancata osservanza del celibato dei preti, molti dei quali erano sposati o vivevano in concubinato, l arricchimento di individui o di istituzioni ecclesiastiche. Ma anche per il rifiuto di molti laici di: ricevere i sacramenti dalle mani di preti, soprattutto se indegni; fare devozioni al crocefisso e alla croce; rispettare la sacralità dei cimiteri; lasciare l esclusiva del clero nella lettura e predicazione del vangelo. Nasce così l Europa della contestazione, dell integralismo. L eresia accompagna la chiesa sin dalle sue origini, e poco a poco precisa i suoi dogmi, ma il suo coinvolgimento con lo stato la mette di fronte a sempre più forti contrasti determinati dalla volontà d indipendenza sia della chiesa e sia dai laici e dalla difficoltà di definire i rispettivi campi d azione. 11

16 Tra le eresie più importanti ci fu quella dei Catari, nata nelle Fiandre nel 1163, che coinvolse numerosi nobili per l impedimento dei matrimoni tra conseguirei, il rifiuto della materia, della carne, l introduzione di comportamenti e riti diversi. Fu più un altra religione che un eresia, e produsse la nascita dell inquisizione preparata dall ordine di Cluny per la lotta alle eresie, che allora dominava la cristianità con il grande abate Pietro il Venerabile, che nel scrisse tre manuali dell ortodossia cristiana, che fu completata nel concilio Lateranense IV (1215). Stabilì l istituzione di un inquisizione pontificia oltre a quella episcopale, e il metodo inquisitorio che richiedeva la confessione da parte dell accusato, se necessario anche con la tortura, e la condanna al rogo eseguita al potere temporale. Era l epoca in cui nacquero i Valdesi per opera del mercante Pierre Valdes che pur rimanendo laico, predicò la povertà, l umiltà e la vita evangelica, non una vera e propria eresia, ma una richiesta di maggior spazio ai laici senza contestare l autorità ecclesiastica. Poi ci furono i patarini, gli umiliati, i pasagiani, i giuseppini e gli arnaldisti cui la chiesa rispose con l attività antieretica da parte di papa Innocenzo III ( ) che assimilò l eresia al delitto di lesa maestà, che comportava la condanna dell eretico, la confisca dei beni, l esclusione dalle funzioni pubbliche e dalle eredità. Ma la repressione divenne sanguinosa con quella detta degli Abigesi, fatta da parte di numerosi signorotti della Francia del Nord che erano stati privati delle loro terre, che cominciò con il sacco di Béziers e il massacro degli abitanti di Biterre nella chiesa della città. 4.5 L Europa e gli ebrei In Europa sino al XII secolo gli ebrei sono pochi, a volte tollerati e altre volte protetti, poiché svolgevano di norma attività che non svolgevano i cristiani, come il mestiere di medico soprattutto per ricchi e potenti, il debole commercio con l oriente, il prestito di denaro con interesse per le esigenze domestiche dei ceti inferiori, che non avevano altre possibilità di accedere al credito proibito dalla chiesa. Nella Spagna visigota si sviluppa una severa legislazione antigiudaica, che dura sino alla conquista della penisola iberica da parte dei mussulmani e che alcuni ritengono all origine dell antisemitismo. Ma fu in particolare tra il XII e il XIII secolo che gli Ebrei subirono persecuzioni ed espulsioni a cominciare dall Inghilterra tra il 1194 e il Poi il concilio Lateranense IV del 1215 stabilì tra l altro che i principi dovessero l imporre agli ebrei di essere riconoscibili mediante un cerchio rosso cucito sugli abiti, cosa peraltro poco seguita dalla maggior parte dei governi. Poi vennero le espulsioni dalla Francia tra 1306 e il 1394, dalla Germania tra il 1348 e il L espulsione dalla Spagna del 1492, fu dovuta in parte al loro grande numero, determinato dalle espulsioni dagli altri paesi, ed in parte anche dai loro rapporti di affari coi mussulmani. 4.6 L Europa del diavolo La diffusione della lebbra e delle epidemie di origine sconosciuta e misteriosa, l incapacità di curarle e di prevenirle, così come i comportamenti contro natura, furono messi in relazione col peccato e col demonio, e questo diffuse l idea di una contro società guidata da Satana che minaccia i buoni e i fedeli cristiani, la loro purità e la loro salvezza. Una paura viene solo dal cristianesimo ma anche da una moltitudine di superstizioni provenienti dall antichità e mai sradicate. 4.7 La guerra giusta Sino al IV secolo i cristiani furono perseguitati poiché si rifiutavano di prestare il servizio militare per non spargere il sangue, ma poi con l impero che divenne cristiano, non si rifiutarono più di prestare tale servizio per difendere l impero pur essendo ostili alla guerra, anche se era pur sempre 12

17 proibita ai preti e ai vescovi ad esclusione degli ordini cavallereschi costituiti per la difesa dei luoghi santi. Solo con sant Agostino fu elaborato il concetto di guerra giusta i cui requisiti erano che: Doveva essere stabilita da un capo supremo come l imperatore, non doveva essere né aggressiva, né preventiva, doveva essere la risposta a una aggressione o a una ingiustizia, non doveva realizzare conquiste o ottenere bottino, doveva rispettare la vita delle persone disarmate. 4.8 Le crociate Il termine crociata è stato coniato dagli storici nel XV secolo, ossia dopo il loro svolgimento, e comprende le iniziative militari condotte dai cristiani per la riconquista nella regione chiamata allora Siria, della Palestina e del santo Sepolcro che, dopo la dominazione romana, era passata prima sotto l impero di Bisanzio e poi sotto i mussulmani. Tra il 1095 e il 1291 si svolsero sette crociate con alterne fortune e, se alla fine non raggiunsero il loro obiettivo, comunque diedero origine a un oriente latino a Cipro, in Romania e a Rodi. Il periodo di prosperità che ha prodotto sviluppo demografico ed economico ha determinato un gran numero di giovani frustrati senza terra e beni che, quando si prospetta l idea di riconquistare la terra santa e riprendersi una rivincita contro i mussulmani che con la loro guerra santa avevano occupato terre cristiane, aderiscono con entusiasmo. Fu papa Urbano II nel 1095, al termine di un concilio a lanciare un appello che ebbe un enorme risonanza e mise le premesse alla prima crociata che portò alla conquista di Gerusalemme nel 1099, dove di verificò un terribile massacro di mussulmani, che iniziò un lungo periodo di crociate e guerre con alterne fortune. Ma le crociate sono anche il segno di numerosi paradossi come quelli che: Le crociate sono condotte dai cristiani, legati a una religione di origini pacifiste, contro i mussulmani con una religione che include la guerra santa. La riconquista di territori conquistati dai mussulmani, provoca una reazione che porterà alla caduta di Costantinopoli e dell Europa orientale. Dovevano unire le chiese nella guerra al comune nemico, ma in realtà ne accentuò le divisioni. Ma, a fronte di questi paradossi, tra le conseguenze più importanti c è la crescita della consapevolezza di una prospettiva di unione europea e alla rinuncia di capitale del cristianesimo a Gerusalemme. Fu comunque un esperienza straordinaria che sviluppò le capacità degli europei fuori dalle proprie terre nel settore militare e diplomatico, nel stabilire alleanze, costruire stati e confrontarsi sulle scelte urbanistiche e religiose. Fu anche una straordinaria esperienza umana, dove molti uomini mostrarono il loro coraggio, la loro fede, le loro qualità e i loro difetti che hanno lasciato un profondo segno nella storia europea. 4.9 La giustificazione delle crociate La definizione del concetto di guerra giusta di Agostino, pose in discussione la legittimità di una guerra di conquista com erano le crociate, anche perché le chiese bizantina e romana hanno continuato a ritenere riprovevole l uccisione di qualunque essere umano e richiedere una penitenza del soldato che avesse ucciso un nemico. Alano di Lille scriveva: Chiunque abbia ucciso un pagano o un giudeo, dovrà assoggettarsi a una penitenza di quaranta giorni, perché colui che egli ha ucciso è una creatura di Dio che avrebbe potuto essere condotta alla salvezza. 13

18 Ma dopo la morte di Carlo Magno, l Occidente cristiano si sentiva assediato a nord dalle terribili incursioni degli scandinavi, a est dai cavalieri ungari che conducevano incursioni nelle terre germaniche, italiane e del Borgognone, a sub dai saraceni dopo essere stati respinti ricomparivano in Provenza, nelle isole, nel sud d Italia dove giunsero a saccheggiare anche Roma. Gli europei non si erano mossi quando i saraceni conquistarono l Africa del nord e gran parte della Spagna e non avevano reagito al martirio degli abitanti di Cordova, ma le nuove incursioni saracene in Sicilia indussero papa Giovanni VIII a chiedere aiuto ai Franchi e a tutti i guerrieri cristiani invitandoli a difendere la cristianità ed emanò una bolla nell 878 in cui riconosceva un indulgenza ai combattenti, costituendo, di fatto, la prima organizzazione militare cristiana a scopo difensivo che riuscì a bloccare i saraceni e scavalcare l imperatore. Ma l esperienza durò poco, ma indicò che anche i cristiani si dovevano organizzare per fronteggiare il loro comune nemico. Soprattutto alla fine del X secolo, quando l autorità imperiale era debole ed erano frequenti le guerre private che per farsi giustizia da sé provocavano saccheggi, distruzioni, incendi, rapimenti di uomini e animali, la chiesa fu costretta ad intervenire per porre limiti all esercizio del diritto di guerra, col divieto di coinvolgere clero, contadini e viaggiatori. I nobili e i cavalieri furono impegnati a reprimere le infrazioni con la minaccia di scomuniche. L oriente dalla fine del IX secolo è teatro di continui scontri tra l impero di Costantinopoli e il califfato di Bagdad, che dava spazio ai confini: agli emiri; ai Turchi provenienti dalle steppe del lago A- ral; e alle bande di predoni. Alla fine del IV secolo i pellegrini e i mercanti erano costretti a difendersi costituendo grandi gruppi, sino a 7000 persone, per continuare a frequentare la Terra Santa e visitare il Sacro Sepolcro, malgrado la conquista araba. Ma le difficoltà per arrivare in Terra santa, sia via mare, dove c era il pericolo dei pirati, sia via terra per il pericolo delle numerose bande di briganti e sia le vessazioni che subivano per ogni pretesto con richieste di denaro sempre più onerose, indussero i patriarchi di Gerusalemme e le comunità religiose a chiedere aiuto agli occidentali, che si sentivano obbligati verso i Luoghi Santi e in particolare al papa che decise di lanciare il suo appello. 14

19 5 La bella Europa 5.1 L Europa urbana e delle Università Il XIII secolo è considerato il periodo del massimo splendore dell epoca medievale con la costruzione dell Europa urbana, lo sviluppo del commercio e dell istruzione. L istruzione coinvolgerà oltre il 60% dei bambini delle città e in alcune anche delle bambine. Ma anche l istruzione superiore, che oggi chiamiamo universitaria, ebbe grande sviluppo e grandi maestri. 5.2 L Europa dei cittadini In questo contesto la funzione militare diventa secondaria mentre cresce il funzione economica con lo sviluppo dei consumi, delle botteghe artigiane, dei mercati e delle fiere ed aumenta la contrapposizione tra campagna, con la servitù e i legami alla terra, e città che consentiva grandi libertà i suoi abitanti, come dice un antico proverbio germanico: l aria della città rende liberi. La consapevolezza del valore della cittadinanza trova sostegno dai pensatori cristiani come Agostino e Isidoro di Siviglia, che riprendono il concetto di città di Aristotele e Cicerone, vista non come abitato protetto da mura ma come l insieme dei suoi abitanti. Questa coscienza porta anche all abbellimento delle città con la lastricatura delle strade, la raccolta dei rifiuti e delle acque di scarico e la costruzione di monumenti, anche con finalità estetiche. È questa l epoca in cui è forgiata l idea di bellezza, il risorgere delle mura come simbolo della città con la cura per le porte di accesso. Il primo tipo di città che s impose fu quello delle città episcopali, quando la presenza di un vescovo era il segno urbano per eccellenza. Le città si moltiplicarono e s ingrandivano. Nacquero città importanti come Parigi con oltre abitanti, Firenze e Venezia con oltre , Milano con oltre , Bologna oltre , Londra, Gand e Genova con oltre così come Cordova che allora era sotto i mussulmani, Palermo e Barcellona con oltre Allora le città importanti contavano tra i e i abitanti. La letteratura si espanse con successo e riguardava le cronache e le lodi alle città, in un epoca in cui mancava la nozione stessa di paesaggio, l ammirazione e l attenzione era esclusivamente rivolta alle città, come mostra il miglior trattato dell epoca: Meraviglie della città di Milano, scritto dal Bonvesin della Riva nel È questo anche il periodo delle affermazioni delle capitali come importanti sedi politiche come Londra, Parigi, la più importante, oltre Roma definita Caput Mundi. In Europa i nobili risiedevano in castelli e avevano in città residenze secondarie, mentre in Italia a- bitavano le città e questo contribuì all affermazione di città che col territorio circostante posseduto dai signori, coincidevano con uno stato come Venezia, Milano e Firenze. È questo il periodo in cui sono limitati i poteri dei governanti dalle rivolte, per lo più pacifiche, che portarono alcune garanzie ai cittadini e, in Italia, alla nascita delle autonomie comunali. Si ebbe anche un ampio ricorso ai giuristi per un Europa della litigiosità e della burocrazia che porterà tra il XII e il XIII secolo alla rielaborazione del diritto romano e all elaborazione di quello canonico con la trascrizione dei costumi feudali. 15

20 5.3 L Europa delle tasse Nel Medioevo le numerose imposte di tipo feudale gravavano soprattutto sui contadini ma fu con lo sviluppo delle città che tale sistema dovette cambiare spesso suscitando violente rivolte. Tra le imposte principali ci furono le taglie per la realizzazione delle opere pubbliche giustificate dalla nozione di bene comune ma spesso fonte di disuguaglianze e ingiustizie. 5.4 L Europa dei mestieri In particolare a Firenze si svilupparono le corporazioni professionali, suddivise per mestieri, 11 per le arti maggiori che raggruppavano i mercanti più ricchi, con le prime 5 arti che riguardavano quelle che svolgevano i traffici internazionali soprattutto della lana e della seta, i medici e gli speziali, che si occupavano delle 288 spezie. Essi formarono il patriziato che dominava la città, a fronte delle più povere e numerose arti minori. È questo il periodo in cui alcuni grossi mercanti, prima cambia valute, diventarono anche banchieri e si sviluppa il commercio unitamente a quello dell industria tessile soprattutto nell Italia settentrionale e centrale, e nella Fiandra. Ma malgrado le grandi disuguaglianze, lo sviluppo delle città europee fu certamente più inteso, diversificato, rivoluzionario e democratico rispetto le città bizantine, mussulmane e cinesi e compresi tutti i popoli dell Europa e dei paesi celtici, scandinavi, slavi, germanici e ungheresi, con al sola eccezione dell Islanda e della Frisia (Paesi Bassi). Infatti nelle città vive una società pullulante concentrata dalle mura urbane poste in vaste distese scarsamente popolate, dove si scambia e si produce, con un economia monetaria portata dal gusto per il negozio e il denaro, la tendenza al lusso e al senso del bello, dove si sviluppa una cultura comunitaria forgiata dalla scuola, dalla piazza, dalla taverna e dal teatro nato prima nei monasteri e poi, dal XIII secolo, sulle piazze. I ricchi non si strutturano in gerarchie, ma in gruppi di uguali che governano una massa unanime e solidale che costruisce le città come opere d arte e ma istituzionalizza l ingiustizia, soprattutto fiscale, generando un massa sempre più numerosa di poveri. 5.5 L Europa dei mercanti, la navigazione, i mercati e la moneta Nel XIII secolo, in un periodo di relativa pace, si sviluppa un autentica rivoluzione commerciale che vede la crescita di un piccolo numero di città commerciali che a sud, soprattutto in Italia e in forma limitata in Spagna e Provenza, gestiscono i commerci del Mediterraneo coi i mussulmani, e a Nord, soprattutto in Germania, con i paesi slavi e scandinavi. Il mercante era soprattutto itinerante ed era penalizzato dal cattivo stato delle strade, dalla carenza di mezzi di trasporto, dall insicurezza, dalle tasse e dai pedaggi imposti dagli innumerevoli signori dei territori che attraversavano, costringendoli a privilegiare le vie d acqua, tra cui il Po e il Rodano coi suoi affluenti, la fitta rete dei canali inglesi e fiamminghi, ma soprattutto a utilizzare i trasporti marittimi. Questo comportò lo sviluppo tecnologico delle navi specialmente italiane e in particolare in quelle veneziane con un considerevole aumento del tonnellaggio trasportabile, il timone fissato alla poppa, la vela latina, la bussola e lo sviluppo della cartografia. Furono anche costruiti numerosi ponti sui fiumi, il più ardito dei quali fu quello del Gottardo il primo ponte sospeso che realizzò la strada più corta tra l Italia e la Germania. Alla fine del XII secolo iniziò lo sviluppo delle fiere della Champagne che si succedevano tutto l anno nelle varie località facendone un mercato europeo permanente, per merito anche delle politiche liberali dei conti che concedevano salvacondotti, esenzioni dalle imposte, diritti di passaggio 16

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