Ci domandiamo allora se e sempre possibile rappresentare una funzione in questo modo.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Ci domandiamo allora se e sempre possibile rappresentare una funzione in questo modo."

Transcript

1 1. Serie di Fourier I problemi al bordo associai ad equazioni differenziali si sanno risolvere con il meodo di separazione delle variabili solano se il dao iniziale si rappresena nella forma fx = a cosx + b sinx. Ci domandiamo allora se e sempre possibile rappresenare una funzione in queso modo. Remar 1. Osserviamo preliminarmene che le funzioni seno e coseno verificano le propriea segueni: sinxdx = 0, cosxdx = 0, Inolre, usando il fao che sinx coshx = 1 2 sin + hx + sin hx sinx coshxdx = 1 sin + hx + sin hx dx = 0 2 Analogamene usando il fao che cosx coshx = 1 2 cos + hx + cos hx dx, se h, si oiene cosx coshxdx = 1 2 cos + hx + cos hx dx = 00, Infine sempre se h si ha sinx sinhxdx = 0, Remar 2. Se una funzione f : [, π] R ammee una rappresenazione del ipo fx = a 0 + a cosx + b sinx, allora a 0 = 1 fxdx, a = 1 fx cosxdx, b = 1 fx sinxdx 2π π π Proof Inegrando enrambi i membri dell espressione di f si ha Quindi fxdx = a 0 dx + per il remar 1 a cosxdx + b sinxdx = a 0 = 1 2π 1 a 0 dx = 2πa 0. fxdx,

2 2 Analogamene inegriamo l espressione di f moliplicaa per coshx fx coshxdx = a 0 cosxdx+ a cosx coshxdx+b sinx coshxdx = Quindi a h = per il remar 1 a h cos 2 hxdx fx coshxdx = 1 fx coshxdx cos2 hxdx π Analogamene inegriamo l espressione di f moliplicaa per sinhx fx sinhxdx = a 0 sinxdx+ a cosx sinhxdx+b sinx sinhxdx = Quindi b h = per il remar 1 b h sin 2 hxdx fx sinhxdx = 1 fx sinhxdx sin2 hxdx π Diamo ora un inerpreazione geomerica del cono che abbiamo appena fao, cercando di inerpreare f come combinazione lineare degli elemeni di una base di uno spazio veoriale. Osserviamo che per scrivere la rappresenazione che abbiamo oenuo ci serve deerminare l inegrale del quadrao delle funzioni seno e coseno. E ci serve inegrare la funzione f. Diamo perano la definizione seguene: Definiion 1. Si dice spazio delle funzioni di quadrao sommabile o L 2 [, π] lo spazio delle funzioni f ali che f 2 xdx < { } L 2 [, π] = f : f 2 xdx < Osserviamo espliciamene che L 2 [, π] e uno spazio veoriale, perche Se f, g L 2 [, π], allora f + g L 2 [, π] Se f L 2 [, π], allora λf L 2 [, π] Definiamo in queso spazio veoriale un prodoo scalare formalmene analogo a quello fra veori. Ricordo che, se abbiamo due veori v = v1, v2, vn w = w1, w2, wn il prodoo scalare si definisce < v, w >= viwi. i Inolre la norma verifica v 2 =< v, v >. Due veori si dicono orogonali se < v, v >= 0.

3 3 Se lavoriamo in uno spazio di dimensione n, e scegliamo N < n e N veori orogonali e 1, e N, indichiamo con V N lo spazio veoriale generao da e 1, e N e possiamo esprimere la proiezione orogonale di un veore v sul soospazio V N come π VN v = < v, e 1 > e 1 2 e < v, e N > e N 2 e N. Ovviamene π VN v, e aumenando il numero dei veori e i, ovvero aumenando N si oiene una migliore approssimazione. Osserviamo infine che se v e un veore e π VN e la sua proiezione su V N allora v π VN e orogonale a π VN v. In analogia a quese considerazioni definiremo un prodoo scalare in L 2 : Definiion 2. Se f, g L 2 [pi, π], si dice prodoo scalare di f e g Inolre si dice norma < f, g > L 2= f 2 =< f, f >= Due funzioni si dicono orogonali se fxgxdx. < f, g >= 0. f 2 xdx. Con quesa definizione Proposiion 1. il remar 1 garanisce che veori 1, cosx, sinx, : N, sono orogonali. e generano uno spazio V N, soospazio di L 2. Infai < 1, cosx >=< 1, sinx >= 0 < sinx, coshx >= 0, ed infine, se h, < sinx, sinhx >= 0, < cosx, coshx >= 0. la proiezione della funzione f sul soospazio V N si rappresena π VN f = < f, 1 > < f, cosx > < f, sinx > cosx 2 cosx + sinx 2 sinx. il remar 2 ci dice che se π VN fx = a 0 + a cosx + b sinx, e i coefficieni della proiezione sono esaamene a 0 = < f, 1 > < f, cosx > < f, sinx > 1 2 a = cosx 2 b = sinx 2

4 4 Osserviamo quindi che il linea di principio, anche se i coefficieni della rappresenazione che cercavamo erano unici, non e deo che siamo in grado di ricosruire la funzione f. Si raa invece di una proiezione su un soospazio. Theorem 1. di Piagora Se f e g sono due funzioni in L 2 orogonali fra loro Proof f + g 2 = f 2 + g 2 f + g 2 =< f + g, f + g >=< f, f > + < f, g > + < g, f > + < g, g >= poiche f e g sono orogonali =< f, f > + < g, g >= f 2 + g 2 Theorem 2. Se f L 2 e π VN fx = a 0 + a cosx + b sinx, e la sua proiezione, allora a 0, b 0 as. Proof Osserviamo che, per il eorema di Piagora π VN f 2 = a 0 + a cosx + b sinx 2 = a a 2 cosx 2 + b 2 sinx 2 = poiche cosx 2 = sinx 2 = π 2π a π a 2 + b 2. D alra pare E quindi 2π a π π VN f 2 f 2 a 2 + b 2 f 2. In paricolare la serie a 2 + b 2 e convergene e quindi a 0, b 0 Osserviamo espliciamene che le due funzioni seno coseno si rappresenano in ermini dell esponenziale reale. Possiamo infai considerare expix = cosx + i sinx exp ix = cosx i sinx.

5 5 Possiamo quindi riscrivere la proposizione precedene in ermini di esponenziali immaginarie invece che di funzioni rigonomeriche Proposiion 2. il remar 1 i veori e ix, : Z, sono orogonali. e generano uno spazio V N, soospazio di L 2. la proiezione della funzione f sul soospazio V N si rappresena π VN f = + = < f, expix > expix 2 expix Poso π VN fx = c expix i coefficieni della proiezione sono esaamene c = c per + e per < f, expix > expix 2 Definiion 3. Funzione coninua a rai. Una funzione f : [a, b] R si dice coninua a rai se e limiaa ed esisono n + 1 puni x 0 = a, x 1,, x n = b ali che x 0 < x 1 < < x n = b ali che f e coninua in ]x i 1, x i [ per ogni i Analogamene si definisce una funzione C 1 a rai. Theorem 3. Sia f : R C una funzione T -periodica e C 1. Se essa è coninua in c, allora le somme parziali di Fourier di f anche non simmeriche convergono a fc. Dimosrazione. Per semplificare le noazioni, effeuiamo la dimosrazione con T = 2π. Inolre, non è resriivo supporre c = 0. Consideriamo allora la funzione f f0 g = e i. 1 1 In ogni inervallo chiuso conenuo in 0, 2π, la funzione e i 1 è limiaa; perano, in ali inervalli, la funzione g è C 1 a rai, perché lo è f. Inolre, vicino a 0, si ha, per ipoesi: g = f f0 e i 1 = f f0 cos i sin f f0 1 = i + o1 if 0+, per 0+; perano g è coninua a rai in [0, a], a 0, 2π. Il ragionameno fao a desra di 0 può essere ripeuo anche a sinisra di 0; perano, g è coninua a rai anche in [a 2π, 0]. Dalla periodicià di f, si oiene che g è coninua a rai anche in [a, 2π]. Ne consegue che g è è coninua a rai su di un periodo. Si ha poi: f = f0 + g e i 1. Allora, enendo presene che la serie di Fourier di una funzione cosane coincide con la funzione sessa e quindi ui i suoi coefficieni di Fourier sono nulli ranne =

6 6 quello per = 0, il -esimo coefficiene di Fourier di f può essere scrio nella forma seguene: c f = δ 0 f0 + c 1 g c g. 1 Ne consegue che n c f = f0 + c m 1 g c n g. = m Ma sappiamo che c m g 0, per m + e c n g 0, per n +. Allora, n lim lim c f = f0. m + n + = m Teorema 2. Sia f : R C una funzione T -periodica e C 1 a rai. Se f possiede in c un puno di disconinuià di prima specie, allora le somme parziali simmeriche di Fourier di f convergono a 1 2 fc+ + fc serie di fourier in soli seni o in soli coseni. Definiion 4. Una funzione f : [ a, a] R si dice pari se f x = fx per ogni x. Una f : [ a, a] R si dice dispari se f x = fx per ogni x. Proposiion 3. L inegrale di una funzione dispari su un inervallo simmerico e nullo. Il prodoo di due funzioni pari e pari, di due funzioni dispari e pari, di una funzione dispari e una pari e dispari. Esempio 1. La funzione sin e dispari, la funzione coseno e pari su [, π]. Proposiion 4. Una funzione f : [ L, L] R coninua e dispari si sviluppa in soli seni, una funzione pari si sviluppa in soli coseni. dove Proof Supponiamo che la funzione sia dispari. Allora nei puni di coninuia f = a 0 + π π a cos L x + b sin L x, L a 0 = 1 fxdx, 2L L quindi a 0 = 0, perche l inegrale della funzione f, dispari, e nullo a = 1 L π fx cos L L x dx, L anche gli a sono nulli, perche il prodoo della funzione f, dispari, per la funzione coseno, pari, e dispari, e ha l inegrale nullo. Quindi sono non nulli soli i coefficieni dei seni. Proposiion 5. Una funzione f : [0, L] R si puo sviluppare in soli seni, Proof. Infai, basa esendere la funzione ad una funzione dispari su uo [ L, L], ponendo f x = fx su [ L, 0] E, poiche la funzione e dispari, ammee sviluppi in soli seni. 1 Il simbolo di Kronecer δh assume valore 1 se gli indici h e sono uguali e valore 0 se sono diversi. Perano, δ 0 è uguale a 1 se = 0, menre è uguale a 0 alrimeni.

7 7 Proposiion 6. Una funzione f : [0, L] R si puo sviluppare in soli coseni, Proof. Infai, basa esendere la funzione ad una funzione pari su uo [ L, L], ponendo f x = fx su [ L, 0] E, poiche la funzione oenua e pari, ammee sviluppi in soli coseni. Svolgere gli esercizi segueni u = u xx x ]0, 1[, > 0 u0, = u1, = 0, > 0 ux, 0 = x x ]0, 1[ u = u xx x ]0, 1[, > 0 u x 0, = u x 1, = 0, > 0 ux, 0 = 5 2x x ]0, 1[ u = u xx x ] 1, 1[, > 0 u 1, = u1,, u x 1, = u x 1,, > 0 ux, 0 = x + 1 x ] 1, 1[ u xx + u yy = 0 x ]0, 1[, 0 < y < 2 ux, 0 = 2x, ux, 2 = 0 x ]0, 1[, u0, y = 0 = u1, yy ]0, 2[ u = u yy x ]0, 1[, > 0 u x 0, = 0, u x 0, = 0 > 0, ux, 0 = x 1, u x, 02 cosπx > 0 u = u yy x ]0, 1[, > 0 u0, = 0, u0, = 0 > 0, ux, 0 = 1, u x, 0 sinπx > 0

Teoria dei Segnali. La Convoluzione (esercizi) parte prima

Teoria dei Segnali. La Convoluzione (esercizi) parte prima Teoria dei Segnali La Convoluzione (esercizi) pare prima 1 Si ricorda che la convoluzione ra due segnali x() e y(), reali o complessi, indicaa simbolicamene come: C xy () = x() * y() è daa indifferenemene

Dettagli

25.2. Osservazione. Siccome F(x, y, z) = 0 è un equazione e non un identità, una superficie non contiene tutti gli 3 punti dello spazio.

25.2. Osservazione. Siccome F(x, y, z) = 0 è un equazione e non un identità, una superficie non contiene tutti gli 3 punti dello spazio. . Cono e cilindro.. Definiione. Diremo superficie il luogo geomerico dei puni dello spaio le cui coordinae soddisfano un equaione del ipo F che viene dea equaione caresiana della superficie. Se F è un

Dettagli

( x) Soluzione. Si consideri la figura sottostante, che rappresenta la questione geometrica:

( x) Soluzione. Si consideri la figura sottostante, che rappresenta la questione geometrica: Sessione sraordinaria LS_ORD 7 Soluzione Si consideri la figura soosane, ce rappresena la quesione geomerica: Il riangolo APB, essendo inscrio in una semicirconferenza è reangolo, per cui AP r sin, PB

Dettagli

Volume FISICA. Elementi di teoria ed applicazioni. Fisica 1

Volume FISICA. Elementi di teoria ed applicazioni. Fisica 1 Volume FISICA Elemeni di eoria ed applicazioni Fisica ELEMENTI DI TEORIA ED APPLICAZIONI Fisica CUES Cooperaiva Universiaria Edirice Salerniana Via Pone Don Melillo Universià di Salerno Fisciano (SA)

Dettagli

CM89sett.tex COMPLEMENTI DI MATEMATICA a.a Laurea magistrale in Ingegneria Elettrotecnica

CM89sett.tex COMPLEMENTI DI MATEMATICA a.a Laurea magistrale in Ingegneria Elettrotecnica 1 CM89se.ex COMPLEMENTI DI MATEMATICA a.a. 28-29 Laurea magisrale in Ingegneria Eleroecnica Nona seimana 24.11.28 - lunedì (2 ore) Commeno della prova parziale (vd. file CM8IcoA-B-C-D.pdf). Definizione

Dettagli

Il modello di crescita deriva dalla logica del tasso di interesse semplice

Il modello di crescita deriva dalla logica del tasso di interesse semplice Eserciazione 7: Approfondimeni sui modelli di crescia. Crescia arimeica, geomerica, esponenziale. Calcolo del asso di crescia e del empo di raddoppio. Viviana Amai 03/06/2009 Modelli di crescia Nella prima

Dettagli

Esercizi di Analisi Matematica Equazioni differenziali

Esercizi di Analisi Matematica Equazioni differenziali Esercizi di Analisi Maemaica Equazioni differenziali Tommaso Isola 8 gennaio 00 Indice Generalià. Equazioni del primo ordine inegrabili 3. Teoria............................................ 3. Equazioni

Dettagli

ESERCIZI di TEORIA dei SEGNALI. La Correlazione

ESERCIZI di TEORIA dei SEGNALI. La Correlazione ESERCIZI di TEORI dei SEGNLI La Correlazione Correlazione Si definisce correlazione (o correlazione incrociaa o cross-correlazione) ra i due segnali di energia, in generale complessi, x() e y() la quanià:

Dettagli

Esercizio 1 [punti 4] Si tracci il grafico dei segnali a. x 1 (t) = x( t + 2), t R, b. x 2 (t) = x( t 1), t R, sapendo che x(t) =

Esercizio 1 [punti 4] Si tracci il grafico dei segnali a. x 1 (t) = x( t + 2), t R, b. x 2 (t) = x( t 1), t R, sapendo che x(t) = Esercizio [puni 4] Prova scria di SEGNALI E SISTEMI 5 seembre 2003 Proff. L. Finesso, M. Pavon e S. Pinzoni (a.a. 2002-2003) Teso e Soluzione (redaa da L. Finesso) Si racci il grafico dei segnali a. x

Dettagli

intervalli di tempo. Esempio di sistema oscillante: Fig. 1 Massa m che può traslare in una sola direzione x, legata ad una molla di rigidezza k.

intervalli di tempo. Esempio di sistema oscillante: Fig. 1 Massa m che può traslare in una sola direzione x, legata ad una molla di rigidezza k. Sudio delle vibrazioni raa ogni oscillazione di una grandezza inorno ad una posizione di equilibrio. La forma piu semplice di oscillazione e il moo armonico che puo i essere descrio da un veore roane Ae

Dettagli

SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI. Fondamenti Segnali e Trasmissione

SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI. Fondamenti Segnali e Trasmissione SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI Fondameni Segnali e Trasmissione Definizione di sisema Sisema: Da un puno di visa fisico e un disposiivo ce modifica un segnale (), deo ingresso, generando il segnale y(),

Dettagli

UNITA 4. LE DISEQUAZIONI GONIOMETRICHE.

UNITA 4. LE DISEQUAZIONI GONIOMETRICHE. UNITA. LE DISEQUAZIONI GONIOMETRICHE.. Generalià sulle disequazioni goniomeriche.. Disequazioni goniomeriche elemenari con seno, coseno, angene e coangene.. Disequazioni riconducibili a disequazioni goniomeriche

Dettagli

Soluzioni del compito di Istituzioni di Matematiche/Matematica per Chimica F45 e F5X (23/2/10)

Soluzioni del compito di Istituzioni di Matematiche/Matematica per Chimica F45 e F5X (23/2/10) Soluzioni del compio di Isiuzioni di Maemaiche/Maemaica per Chimica F e FX (//) I esi sono in pare comuni ai due emi d esame. Gli sudeni del vecchio ordinameno hanno due domande in meno nei primi see esercizi,

Dettagli

Calcolo di integrali - svolgimento degli esercizi

Calcolo di integrali - svolgimento degli esercizi Calcolo di inegrali - svolgimeno degli esercizi Calcoliamo una primiiva di cos(e 5. Inegriamo due vole per pari, scegliendo e 5 d come faore differenziale e cos( come faore finio. Si ha cos(e 5 d e5 5

Dettagli

SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI

SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI 1 Fondameni di segnali Fondameni e rasmissione TLC Definizione di sisema Sisema: Da un puno di visa fisico e un disposiivo ce modifica un segnale x(, deo ingresso, generando

Dettagli

Geometria differenziale delle curve.

Geometria differenziale delle curve. Geomeria differenziale delle curve Curve paramerizzae Definizione Una curva paramerizzaa in IR n è un applicazione γ γ γ: I IR n,, γ n dove I = [a, b] IR è un inervallo della rea reale con a < b + γa γ

Dettagli

Raggiungibilità e controllabilità (2 )

Raggiungibilità e controllabilità (2 ) eoria dei sisemi - Capiolo 8 Raggiungibilià e conrollabilià ( ) Sisemi empo-coninui lineari empo-invariani... Inroduzione... Deerminazione del soospazio di raggiungibilià e crierio di Kalman... La conrollabilià...6

Dettagli

Capitolo 1 - Introduzione ai segnali

Capitolo 1 - Introduzione ai segnali Appuni di eoria dei egnali Capiolo - Inroduzione ai segnali egnali coninui... Definizioni inroduive... Esempio: segnale esponenziale...3 Esempio: coseno...3 Osservazione: poenza di un segnale periodico...5

Dettagli

Anno 4 Equazioni goniometriche lineari e omogenee

Anno 4 Equazioni goniometriche lineari e omogenee Anno 4 Equazioni goniomeriche lineari e omogenee Inroduzione In quesa lezione descriveremo le equazioni goniomeriche lineari e omogenee. Esamineremo le definizioni e illusreremo i meodi risoluivi per ogni

Dettagli

UNITA 3. LE EQUAZIONI GONIOMETRICHE.

UNITA 3. LE EQUAZIONI GONIOMETRICHE. UNITA. LE EQUAZIONI GONIOMETRICHE.. Generalià sulle equazioni goniomeriche.. Equazioni goniomeriche elemenari con seno, coseno, angene e coangene.. Alri ipi di equazioni goniomeriche elemenari.. Le funzioni

Dettagli

Esercizi svolti. Geometria analitica: curve e superfici

Esercizi svolti. Geometria analitica: curve e superfici Esercizi svoli. Curve nel piano. Si rovi l equazione della circonferenza di cenro (,) e raggio. Applicando la definizione di circonferenza come luogo di puni equidisani dal cenro si ha ( ) ( y ) 4.. Si

Dettagli

Geometria Analitica e Algebra Lineare

Geometria Analitica e Algebra Lineare UNIVERSITÁ DI PISA FACOLTÁ DI MATEMATICA APPUNTI DI Geomeria Analiica e Algebra Lineare Giacomo Mezzedimi fruo della rielaborazione delle lezioni enue dai professori E Foruna R Frigerio aa 213-214 9/5/217

Dettagli

1), punti (7.5) Sia data la funzione f(x) =

1), punti (7.5) Sia data la funzione f(x) = Analisi II per Ingegneria Eleronica e Telecomunicazioni A.A. /, Terzo scrio, compio A Allegare ui i coni rienui necessari. Risulai senza giusificazione non verranno presi in considerazione Nome(Sampaello)

Dettagli

Vector space e misure di similarità 1

Vector space e misure di similarità 1 Vecor space e misure di similarià 1 Per inrodurre il modello del vecor space, un esempio semplicissimo può essere d aiuo. Si immagini di ordinare un insieme di documeni che, in precedenza, sono sai classificai

Dettagli

Tratto dal Corso di Telecomunicazioni Vol. I Ettore Panella Giuseppe Spalierno Edizioni Cupido. lim. 1 t 1 T

Tratto dal Corso di Telecomunicazioni Vol. I Ettore Panella Giuseppe Spalierno Edizioni Cupido. lim. 1 t 1 T rao dal Corso di elecomunicazioni Vol. I ore Panella Giuseppe Spalierno dizioni Cupido 4. nergia e Poenza Dao un segnale di ampiezza s() si definisce energia oale il valore del seguene inegrale: + / /

Dettagli

RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI

RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI RISPOSTA IN FREQUENZA DEI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI 1 Fondameni di segnali Fondameni e rasmissione TLC Inroduzione Se il segnale d ingresso di un sisema Lineare Tempo-Invariane LTI e un esponenziale

Dettagli

Funzioni goniometriche

Funzioni goniometriche 0 oobre 008. Trigonomeria. Misura degli angoli e cerchio rigonomerico. Definizione di seno, coseno, angene. Idenià fondamenali 5. Valori delle funzioni circolari 6. Formule rigonomeriche 7. Inverse delle

Dettagli

Osservabilità (1 parte)

Osservabilità (1 parte) eoria dei sisemi - Capiolo 9 sservabilià ( pare) Inroduzione al problema della osservabilià: osservazione e ricosruzione. Sai indisinguibili e sai non osservabili...3 Soospazi di osservabilià e non osservabilià

Dettagli

Verifica di Matematica Classe V

Verifica di Matematica Classe V Liceo Scienifico Pariario R. Bruni Padova, loc. Pone di Brena, 6/3/17 Verifica di Maemaica Classe V Soluzione Problemi. Risolvi uno dei due problemi: 1. Facciamo il pieno. Il serbaoio del carburane di

Dettagli

Integrali inde niti. F 2 (x) = x5 3x 2

Integrali inde niti. F 2 (x) = x5 3x 2 Integrali inde niti Abbiamo sinora studiato come ottenere la funzione derivata di una data funzione. Vogliamo ora chiederci, data una funzione f, come ottenerne una funzione, che derivata dia f. Esempio

Dettagli

L impedenza. RIASSUNTO Richiamo: algebra dei numeri complessi I FASORI Derivate e integrali Esempio: circuito RC. Il concetto di impedenza :

L impedenza. RIASSUNTO Richiamo: algebra dei numeri complessi I FASORI Derivate e integrali Esempio: circuito RC. Il concetto di impedenza : L impedena RASSUNTO Richiamo: algebra dei numeri complessi FASOR Derivae e inegrali Esempio: circuio RC Transiene Soluione saionaria l conceo di impedena : Resisena: Z R R nduana: Z L ω L Capacia : Z C

Dettagli

g Y g M p g Y g g + g M p dove p è il tasso di crescita dei prezzi, ovvero il tasso di inflazione. Poiché g è costante, g

g Y g M p g Y g g + g M p dove p è il tasso di crescita dei prezzi, ovvero il tasso di inflazione. Poiché g è costante, g APPENDICI 465 g Y g g + g M p dove p è il asso di crescia dei prezzi, ovvero il asso di inflazione. Poiché g è cosane, g g è uguale a zero. Quindi: g Y g M p Il asso di crescia della produzione è approssimaivamene

Dettagli

PIL NOMINALE, PIL REALE E DEFLATORE

PIL NOMINALE, PIL REALE E DEFLATORE PIL NOMINALE, PIL REALE E DEFLATORE Il PIL nominale (o a prezzi correni) Come sappiamo il PIL è il valore di ui i beni e servizi finali prodoi in un cero periodo all inerno del paese. Se per calcolare

Dettagli

Esempi di progetto di alimentatori

Esempi di progetto di alimentatori Alimenaori 1 Esempi di progeo di alimenaori Progeo di alimenaore senza circuio di correzione del faore di poenza (PFC) Valore del condensaore Correne di picco Scela diodi Correne RMS Progeo di alimenaore

Dettagli

SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI

SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI Sisema: Definizione di Sisema Da un puno di visa fisico e un disposiivo ce modifica un segnale x(), deo ingresso, generando il segnale

Dettagli

Dispense di Istituzioni di Probabilità

Dispense di Istituzioni di Probabilità Dispense di Isiuzioni di Probabilià Franco Flandoli 13-14 Indice 1 Inroduzione ai Processi Socasici 7 1.1 Prime definizioni.............................. 7 1.1.1 Processi socasici..........................

Dettagli

La lunghezza dei vettori e legata alle operazioni sui vettori nel modo seguente: Consideriamo due vettori v, w e il vettore v + w loro somma.

La lunghezza dei vettori e legata alle operazioni sui vettori nel modo seguente: Consideriamo due vettori v, w e il vettore v + w loro somma. Matematica II, 20.2.. Lunghezza di un vettore nel piano Consideriamo il piano vettoriale geometrico P O. Scelto un segmento come unita, possiamo parlare di lunghezza di un vettore v P O rispetto a tale

Dettagli

Metodi I Secondo appello

Metodi I Secondo appello Metodi I Secondo appello Chi recupera la prima prova fa la parte A in due ore. Chi recupera la seconda prova fa la parte B in due ore. Chi fa l appello per intero fa A., B., le prime tre domande di A.2

Dettagli

Laboratorio di Fisica I: laurea in Ottica e Optometria

Laboratorio di Fisica I: laurea in Ottica e Optometria Laboraorio di Fisica I: laurea in Oica e Opomeria Misura del empo caraerisico di carica e scarica di un condensaore araverso una resisenza Descrizione Si vuole cosruire un circuio in serie collegando generaore

Dettagli

Matematica Finanziaria. Lezione 3

Matematica Finanziaria. Lezione 3 1 Maemaica Finanziaria Lezione 3 Regime finanziario di capializzazione a ineressi anicipai Ponendo: C = Capiale iniziale M = Capiale disponibile in (capiale finale I= Ineresse d = asso di scono della legge

Dettagli

SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI

SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI SISTEMI LINEARI TEMPO INVARIANTI Fondameni di Segnali e Trasmissione Sisema: Definizione di Sisema Da un puno di visa fisico e un disposiivo ce modifica un segnale, deo ingresso, generando il segnale,

Dettagli

9.4.4 Filtro adattato 9.4. FILTRAGGIO DI SEGNALI E PROCESSI 235

9.4.4 Filtro adattato 9.4. FILTRAGGIO DI SEGNALI E PROCESSI 235 9.4. FILRAGGIO DI SEGNALI E PROCESSI 35 Rispose ) Calcoliamo la media emporale: P x = ; / / x () d = /4 /4 () d = 4 = ) Sappiamo che P y = Py (f) df, in cui Py (f) = Y (f), ed a sua vola Y (f) = X (f)

Dettagli

1 Catene di Markov a stati continui

1 Catene di Markov a stati continui Caene di Markov a sai coninui In queso caso abbiamo ancora una successione di variabili casuali X 0, X, X,... ma lo spazio degli sai è un insieme più che numerabile. Nel seguio supporremo che lo spazio

Dettagli

( ) I METODI DI INTEGRAZIONE. f x da integrare nella somma di più. x,..., f n x che si sappiano già integrare. Ne segue che:

( ) I METODI DI INTEGRAZIONE. f x da integrare nella somma di più. x,..., f n x che si sappiano già integrare. Ne segue che: I METODI DI INTEGRAZIONE In queso paragrafo verranno illusrai i vari meodi di inegrazione che, pur non cosiuendo un procedimeno generale per effeuare l'inegrazione indefinia, permeono senz'alro di calcolare

Dettagli

EQUAZIONI GONIOMETRICHE

EQUAZIONI GONIOMETRICHE EQUAZIONI GONIOMETRICHE. EQUAZIONI ELEMENTARI: A FUNZIONE SENO: sin x = m con m x = arcsin m + k6 x = 8 arcsin m + k6 sin x = x = + k6 x = 5 + k6 sin(f (x)) = sin(g(x)) f(x) = g(x) + k6 o f (x) = 8 g(x)

Dettagli

2. Grafi e proprietà topologiche

2. Grafi e proprietà topologiche . Grafi e proprieà opologiche Grafo. Marice di incidenza complea. Soografo. Ordine di un nodo. Percorso, maglia, veore opologico di maglia. Taglio, veore opologico di aglio. Orogonalià ra agli e maglie.

Dettagli

Alcuni strumenti per misure di portata e velocità

Alcuni strumenti per misure di portata e velocità Capiolo 8 lcuni srumeni per misure di poraa e velocià 8. Meodi sperimenali per misure di velocià lcune delle principali ecniche che si uilizzano in fluidodinamica per misure di velocià (o poraa) sono riassune

Dettagli

Lezione n.7. Variabili di stato

Lezione n.7. Variabili di stato Lezione n.7 Variabili di sao 1. Variabili di sao 2. Funzione impulsiva di Dirac 3. Generaori impulsivi per variabili di sao disconinue 3.1 ondizioni iniziali e generaori impulsivi In quesa lezione inrodurremo

Dettagli

Esercizi sulle trasformate di Fourier

Esercizi sulle trasformate di Fourier Esercizi sulle trasformate di Fourier Corso di Fisica Matematica, a.a. 3-4 Dipartimento di Matematica, Università di Milano 8 Novembre 3 Questi esercizi richiederanno il calcolo di integrali a volte non

Dettagli

OBBLIGAZIONI A CEDOLA FISSA

OBBLIGAZIONI A CEDOLA FISSA OBBLGAZON A EDOLA FSSA L acquiso di una obbligazione sul mercao finanziario è un esempio di operazione finanziaria, precisamene si raa di una operazione di puro invesimeno, in quano si ha una sola uscia

Dettagli

Approccio Classico: Metodi di Scomposizione

Approccio Classico: Metodi di Scomposizione Approccio Classico: Meodi di Scomposizione Il Modello di Scomposizione Il modello maemaico ipoizzao nel meodo classico di scomposizione è: y =f(s, T, E ) dove y è il dao riferio al periodo S è la componene

Dettagli

MACCHINE ELETTRICHE. - Campo rotante - Stefano Pastore. Dipartimento di Ingegneria e Architettura Corso di Elettrotecnica (IN 043) a.a.

MACCHINE ELETTRICHE. - Campo rotante - Stefano Pastore. Dipartimento di Ingegneria e Architettura Corso di Elettrotecnica (IN 043) a.a. MACCINE ELETTRICE - Campo roane - Sefano Pasore Diparimeno di Ingegneria e Archieura Corso di Eleroecnica (IN 043) a.a. 01-13 Inroduzione campo magneico con inensià cosane che ruoa aorno ad un asse con

Dettagli

Modelli ARMA, regressione spuria e cointegrazione Amedeo Argentiero

Modelli ARMA, regressione spuria e cointegrazione Amedeo Argentiero Modelli ARMA, regressione spuria e coinegrazione Amedeo Argeniero amedeo.argeniero@unipg.i Definizione modello ARMA Un modello ARMA(p, q) (AuoRegressive Moving Average of order p and q) ha la seguene sruura:

Dettagli

LA CINEMATICA IN BREVE. Schede di sintesi a cura di Nicola SANTORO.

LA CINEMATICA IN BREVE. Schede di sintesi a cura di Nicola SANTORO. LA CINEMAICA IN BREVE Schede di sinesi a cura di Nicola SANORO Lo scopo di quese schede è quello di riassumere i concei principali e le formule fondamenali della cinemaica, per venire inconro alle esigenze

Dettagli

Filtri. RIASSUNTO: Sviluppo in serie di Fourier Esempi:

Filtri. RIASSUNTO: Sviluppo in serie di Fourier Esempi: Filri RIASSUNTO: Sviluppo in serie di Fourier Esempi: Onda quadra Onda riangolare Segnali non peridiodici Trasformaa di Fourier Filri lineari sazionari: funzione di rasferimeno T() Definizione: il decibel

Dettagli

Analisi matematica I. Sviluppi di Taylor e applicazioni. Sviluppi di Taylor. Operazioni sugli sviluppi di Taylor e applicazioni

Analisi matematica I. Sviluppi di Taylor e applicazioni. Sviluppi di Taylor. Operazioni sugli sviluppi di Taylor e applicazioni Analisi matematica I e applicazioni Operazioni sugli sviluppi di Taylor e applicazioni 2 2006 Politecnico di Torino 1 e applicazioni Formule di Taylor con resto di Peano: caso e n =0 n =1 Formule di Taylor

Dettagli

MODELLO DI SOPRAVVIVENZA CONTINUO

MODELLO DI SOPRAVVIVENZA CONTINUO Modello di sopravvivenza coninuo ia Esempi: MODELLO DI ORAVVIVENZA CONINUO n.a. non negaivo che esprime la duraa aleaoria da un isane iniziale fino al verificarsi di un deerminao eveno duraa di funzionameno

Dettagli

FUNZIONI TRIGONOMETRICHE

FUNZIONI TRIGONOMETRICHE FUNZIONI TRIGONOMETRICHE RICHIAMI DI TEORIA Definizione: si dice angolo positivo individuato dalla coppia di semirette r e r' uscenti dal punto O, l'insieme dei punti del piano descritti dai punti di r

Dettagli

Teorema delle Funzioni Implicite

Teorema delle Funzioni Implicite Teorema delle Funzioni Implicite Sia F una funzione di due variabili definita in un opportuno dominio D di R 2. Consideriamo l equazione F (x, y) = 0, questa avrà come soluzioni coppie di valori (x, y)

Dettagli

0.0.1 Esercizio Q1, tema d esame del 10 settembre 2009, prof. Dario d Amore Testo R 3

0.0.1 Esercizio Q1, tema d esame del 10 settembre 2009, prof. Dario d Amore Testo R 3 1 0.0.1 Esercizio Q1, ema d esame del 10 seembre 2009, prof. Dario d more 0.0.1.1 Teso E1 Il circuio di figura opera in regime sazionario. Sapendo che R 1 = 2 kω, = 4 kω, = 2 kω, = 2 kω E=12 V, =3 m Deerminare,

Dettagli

Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica A.S. 2009/2010

Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica A.S. 2009/2010 Soluzioni dei quesiti della maturità scientifica AS 009/010 Nicola Gigli Sun-Ra Mosconi giugno 010 Quesito 1 Un generico polinomio di grado n si può scrivere nella forma p(x) a 0 + a 1 x + + a n x n dove

Dettagli

CALENDARIO BOREALE 2 AMERICHE 2015 PROBLEMA 1

CALENDARIO BOREALE 2 AMERICHE 2015 PROBLEMA 1 www.maefilia.i Indirizzi: LI2, EA2 SCIENTIFICO; LI3 - SCIENTIFICO - OPZIONE SCIENZE APPLICATE CALENDARIO BOREALE 2 AMERICHE 21 PROBLEMA 1 Sai seguendo un corso, nell'amio dell'orienameno universiario,

Dettagli

Teoria dei segnali. Unità 2 Sistemi lineari. Sistemi lineari: definizioni e concetti di base. Concetti avanzati Politecnico di Torino 1

Teoria dei segnali. Unità 2 Sistemi lineari. Sistemi lineari: definizioni e concetti di base. Concetti avanzati Politecnico di Torino 1 Sisemi lineari: deinizioni e concei di base Teoria dei segnali Unià 2 Sisemi lineari Sisemi lineari Deinizioni e concei di base Concei avanzai 2 25 Poliecnico di Torino Sisemi lineari: deinizioni e concei

Dettagli

Un corso di Finanza Matematica.

Un corso di Finanza Matematica. Un corso di Finanza Maemaica. Maurizio Praelli Anno Accademico 216-17 2 Gli appuni che seguono corrispondono al maeriale svolo nel corso di Finanza Maemaica nell anno accademico 216-17. Si raa di un corso

Dettagli

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi svolti. y = xy. y(2) = 1.

EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi svolti. y = xy. y(2) = 1. EQUAZIONI DIFFERENZIALI Esercizi svolti 1. Determinare la soluzione dell equazione differenziale (x 2 + 1)y + y 2 =. y + x tan y = 2. Risolvere il problema di Cauchy y() = 1 2 π. 3. Risolvere il problema

Dettagli

Minimi Quadrati Ricorsivi

Minimi Quadrati Ricorsivi Minimi Quadrai Ricorsivi Minimi Quadrai Ricorsivi Fino ad ora abbiamo sudiao due diversi meodi per l idenificazione dei modelli: - Minimi quadrai, uilizzao per l idenificazione dei modelli ARX, in cui

Dettagli

Le derivate parziali

Le derivate parziali Sia f(x, y) una funzione definita in un insieme aperto A R 2 e sia P 0 = x 0, y 0 un punto di A. Essendo A un aperto, esiste un intorno I(P 0, δ) A. Preso un punto P(x, y) I(P 0, δ), P P 0, possiamo definire

Dettagli

Forme indeterminate e limiti notevoli

Forme indeterminate e limiti notevoli Forme indeterminate e iti notevoli Limiti e continuità Forme indeterminate e iti notevoli Forme indeterminate Teorema di sostituzione Limiti notevoli Altre forme indeterminate 2 2006 Politecnico di Torino

Dettagli

Università degli Studi di Milano-Bicocca - Facoltà di Economia Matematica Generale Modulo B - 15 Luglio 2003. Soluzione

Università degli Studi di Milano-Bicocca - Facoltà di Economia Matematica Generale Modulo B - 15 Luglio 2003. Soluzione Universià degli Sudi di Milano-Bicocca - Facolà di Economia Maemaica Generale Modulo B - 5 Luglio 00 Eserciio. Dare la definiione di rango di una marice. Enunciare il Teorema di Rouchè-Capelli., verifi-

Dettagli

3 Cinematica. La descrizione del moto dipende dal sistema di riferimento in cui viene studiato.

3 Cinematica. La descrizione del moto dipende dal sistema di riferimento in cui viene studiato. 3 Cinemaica 3 Cinemaica... 4 3.1 Inroduzione.... 4 3. Moi reilinei.... 44 3.3 Alcuni esempi di grafici orari.... 46 3.4 Moi reilinei: definizione della velocià.... 47 3.5 Regole di derivazione... 53 3.6

Dettagli

Esercizi di Matematica Finanziaria - Corso Part Time scheda 1- soluzioni - Leggi finanziarie, rendite ed ammortamenti

Esercizi di Matematica Finanziaria - Corso Part Time scheda 1- soluzioni - Leggi finanziarie, rendite ed ammortamenti Esercizi di Maemaica Finanziaria - Corso Par Time scheda - soluzioni - Leggi finanziarie, rendie ed ammorameni. Le soluzioni sono: (a) M 3 = 00 ( + 3) = 5, M 8 = 5 ( + 5) = 43.75. (b) Va risola l equazione

Dettagli

Analisi Matematica I DISEQUAZIONI Risposte Pagina Es. 1 Es. 2 Es. 3 Es. 4 Es. 5 1

Analisi Matematica I DISEQUAZIONI Risposte Pagina Es. 1 Es. 2 Es. 3 Es. 4 Es. 5 1 Analisi Matematica I DISEQUAZIONI Risposte Pagina Es. Es. Es. 3 Es. 4 Es. 5 AVVERTENZA: Scrivere le risposte scelte nello spazio in alto a destra. In ogni esercizio una sola risposta è corretta. Esercizio.

Dettagli

Esercizi svolti sugli integrali

Esercizi svolti sugli integrali Esercizio. Calcolare il seguente integrale indefinito x dx. Soluzione. Poniamo da cui x = t derivando rispetto a t abbiamo t = x x = t dx dt = quindi ( t x dx = ) poiché t = t, abbiamo t dt = = in definitiva:

Dettagli

1 Il Teorema della funzione implicita o del Dini

1 Il Teorema della funzione implicita o del Dini 1 Il Teorema della funzione implicita o del Dini Ricordiamo che dato un punto x R n, un aperto A R n che contiene x si dice intorno (aperto) di x. Teorema 1.1. (I Teorema del Dini) Sia f : A (aperto) R

Dettagli

Equazioni differenziali. f(x, u, u,...,u (n) )=0,

Equazioni differenziali. f(x, u, u,...,u (n) )=0, Lezione Equazioni differenziali Un equazione differenziale è una relazione del tipo f(x, u, u,...,u (n) )=, che tiene conto del valori di una funzione (incognita) u e delle sue derivate fino ad un certo

Dettagli

0.1 Spazi Euclidei in generale

0.1 Spazi Euclidei in generale 0.1. SPAZI EUCLIDEI IN GENERALE 1 0.1 Spazi Euclidei in generale Sia V uno spazio vettoriale definito su R. Diremo, estendendo una definizione data in precedenza, che V è uno spazio vettoriale euclideo

Dettagli

COMPLEMENTI DEL CORSO DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI ORDINARIE. Giovanni Maria Troianiello

COMPLEMENTI DEL CORSO DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI ORDINARIE. Giovanni Maria Troianiello COMPLEMENTI DEL CORSO DI EQUAZIONI DIFFERENZIALI ORDINARIE Giovanni Maria Troianiello 5febbraio22 ATTENZIONE: GLI ESAMI PREVISTI PER LUNEDÌ 6 SONO SPOSTATI A MARTEDÌ 7 STUDENTI CHE HANNO SUPERATO LO SCRITTO

Dettagli

velocità angolare o pulsazione (gradi /s oppure rad/s) (angolo percorso da V in un intervallo di tempo)

velocità angolare o pulsazione (gradi /s oppure rad/s) (angolo percorso da V in un intervallo di tempo) V A = AMPIEZZA = lunghezza di V A ALTERNATA Proiezione di V X ISTANTE = velocià angolare o pulsazione (gradi /s oppure rad/s) (angolo percorso da V in un inervallo di empo) DEVE ESSERE COSTANTE Angolo

Dettagli

x1 + 2x 2 + 3x 3 = 0 nelle tre incognite x 1, x 2, x 3. Possiamo risolvere l equazione ricavando l incognita x 1 x 1 = 2x 2 3x 3 2r 1 3r 2 x 2 x 3

x1 + 2x 2 + 3x 3 = 0 nelle tre incognite x 1, x 2, x 3. Possiamo risolvere l equazione ricavando l incognita x 1 x 1 = 2x 2 3x 3 2r 1 3r 2 x 2 x 3 Matematica II -..9 Spazio delle soluzioni di un sistema lineare omogeneo.. Consideriamo l equazione lineare omogenea nelle tre incognite x, x, x 3. x + x + 3x 3 = Possiamo risolvere l equazione ricavando

Dettagli

1. Domanda La funzione di costo totale di breve periodo (con il costo espresso in euro) di un impresa è la seguente:

1. Domanda La funzione di costo totale di breve periodo (con il costo espresso in euro) di un impresa è la seguente: 1. omanda La funzione di coso oale di breve periodo (con il coso espresso in euro) di un impresa è la seguene: eerminare il coso oale, il coso oale medio, il coso marginale, i cosi oali fissi e i cosi

Dettagli

1 Funzioni reali di una variabile reale

1 Funzioni reali di una variabile reale 1 Funzioni reali di una variabile reale Qualche definizione e qualche esempio che risulteranno utili più avanti Durante tutto questo corso studieremo funzioni reali di una variabile reale, cioè Si ha f

Dettagli

PRINCIPALI TIPI DI SEGNALI ELETTRICI

PRINCIPALI TIPI DI SEGNALI ELETTRICI PRINCIPALI IPI DI SEGNALI ELERICI PROF. MASSIMO SCALIA E CON Ing. Fabrizio Guidi Do. Massimo Sperini Ing. Giampaolo Giraldo SOCIEÀ EDIRICE ANDROMEDA Sommario. Il conceo di segnale..... Classificazione

Dettagli

TIPI DI REGOLATORI. Esistono diversi tipi di regolatori che ora analizzeremo.

TIPI DI REGOLATORI. Esistono diversi tipi di regolatori che ora analizzeremo. TIPI DI REGOLATORI Esisono diversi ipi di regolaori che ora analizzeremo 1REGOLATORI ON-OFF Abbiamo deo che i regolaori sono quei sisemi che cercano di manenere l uscia cosane On-Off sa per indicare che

Dettagli

Matematica II. Risolvere o integrare una e.d. significa trovarne tutte le soluzione, che costituiscono il cosidetto integrale generale.

Matematica II. Risolvere o integrare una e.d. significa trovarne tutte le soluzione, che costituiscono il cosidetto integrale generale. Definizione Si dice equazione differenziale di ordine n nella funzione incognita y = y (x) una relazione fra y, le sue derivate y,..., y (n), e la variabila indipendente x Risolvere o integrare una e.d.

Dettagli

INFLAZIONE, PRODUZIONE 1 E CRESCITA DELLA MONETA

INFLAZIONE, PRODUZIONE 1 E CRESCITA DELLA MONETA INFLAZIONE, PRODUZIONE 1 E CRESCITA DELLA MONETA CI OCCUPEREMO DI 1) Legge di Okun Relazione ra la variazione della disoccupazione e la deviazione del asso di crescia della produzione dal suo asso naurale

Dettagli

Capitolo 2 Sistemi lineari tempo-invarianti: analisi nel dominio del tempo

Capitolo 2 Sistemi lineari tempo-invarianti: analisi nel dominio del tempo Capiolo 2 Sisemi lineari empo-invariani: analisi nel dominio del empo 1. Inroduzione In queso capiolo ci occuperemo dell analisi nel dominio del empo dei sisemi dinamici lineari empo-invariani. Vale a

Dettagli

Corso di FISICA Docente: Dr.ssa Alessia Fantini

Corso di FISICA Docente: Dr.ssa Alessia Fantini Anno accademico 014/015 Corso di Laurea in Scienze Biologiche (canale M-Z) Corso di FISICA Docene: Dr.ssa Alessia Fanini LEZIONI (aula T8) Maredì ore 11-13 Mercoledì ore 11-13 Venerdì eserciazioni ore

Dettagli

LASER (Light Amplifier of Stimulated Electromagnetic Radiation)

LASER (Light Amplifier of Stimulated Electromagnetic Radiation) LASER (Ligh Amplifier of Simulaed Elecromagneic Radiaion) Si raa di sudiare il fenomeno della radiazione eleromagneica che araversa la maeria. Lo scopo ulimo è di sudiare una siuazione in cui la radiazione

Dettagli

INTRODUZIONE ALLE SERIE DI FOURIER. poi più in generale la somma dei termini da 0 ad n (che chiamerò s n )

INTRODUZIONE ALLE SERIE DI FOURIER. poi più in generale la somma dei termini da 0 ad n (che chiamerò s n ) INTRODUZIONE ALLE SERIE DI FOURIER. Definizione di Serie Data una successione di numeri reali a k posso considerare la somma dei numeri da 0 a 5 (che chiamerò s 5 ): 5 s 5 = a k = a 0 + a + a + a 3 + a

Dettagli

Massimi e minimi vincolati

Massimi e minimi vincolati Massimi e minimi vincolati Data una funzione G C 1 (D), dove D è un aperto di R 2, sappiamo bene dove andare a cercare gli eventuali punti di massimo e minimo relativi. Una condizione necessaria affinché

Dettagli

Corsi di Laurea in Ingegneria Elettronica e Telecomunicazioni.

Corsi di Laurea in Ingegneria Elettronica e Telecomunicazioni. Corsi di Laurea in Ingegneria Elettronica e Telecomunicazioni. Università di Pisa. Prima prova scritta di Analisi Matematica I. Soluzioni. Esercizio. Si consideri la successione c n ) n N definita dalla

Dettagli

GENERALITA SULLE MACCHINE ELETTRICHE

GENERALITA SULLE MACCHINE ELETTRICHE GENERALITA SULLE MACCHINE ELETTRICHE Una macchina è un organo che assorbe energia di un deerminao ipo e la rasforma in energia di un alro ipo. Energia in Energia in MACCHINA ingresso uscia Energia dispersa

Dettagli

1 IL LINGUAGGIO MATEMATICO

1 IL LINGUAGGIO MATEMATICO 1 IL LINGUAGGIO MATEMATICO Il linguaggio matematico moderno è basato su due concetti fondamentali: la teoria degli insiemi e la logica delle proposizioni. La teoria degli insiemi ci assicura che gli oggetti

Dettagli

Equazioni differenziali: Teoria e Esercizi

Equazioni differenziali: Teoria e Esercizi Equazioni differenziali: Teoria e Esercizi Una equazione differenziale del primo ordine può esprimirsi sineicamene con la scriura (1) dove è una funzione assegnaa delle due variabili ed, avene per dominio

Dettagli

INTRODUZIONE AI SEGNALI. Fondamenti Segnali e Trasmissione

INTRODUZIONE AI SEGNALI. Fondamenti Segnali e Trasmissione INTRODUZIONE AI SEGNALI Classiicazione dei segnali ( I segnali rappresenano il comporameno di grandezze isiche (ad es. ensioni, emperaure, pressioni,... in unzione di una o piu variabili indipendeni (ad

Dettagli

Fisica Applicata (FIS/07) Architettura

Fisica Applicata (FIS/07) Architettura Fisica Applicaa (FIS/07) 9CFU Facolà di Ingegneria, Archieura e delle Scienze Moorie 18-marzo-013 Archieura (corso magisrale a ciclo unico quinquennale) Prof. Lanzalone Gaeano Cinemaica del Puno Maeriale

Dettagli

Introduzione e modellistica dei sistemi

Introduzione e modellistica dei sistemi Inroduzione e modellisica dei sisemi Modellisica dei sisemi eleromeccanici Principi fisici di funzionameno Moore elerico in correne coninua (DC-moor) DC-moor con comando di armaura DC-moor con comando

Dettagli

Riproduzione vietata. Capitolo 1. Serie di funzioni. 1.1 Serie di funzioni

Riproduzione vietata. Capitolo 1. Serie di funzioni. 1.1 Serie di funzioni Capitolo 1 Serie di funzioni In questo capitolo trattiamo le serie di funzioni in generale e il primo importante esempio di tali serie: le serie di potenze. Nel capitolo precedente abbiamo visto la definizione

Dettagli

Funzioni (parte II).

Funzioni (parte II). Funzioni (parte II). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Università degli Studi di Padova Dipartimento di Matematica 21 ottobre 214 Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 1/ 55 Funzioni trigonometriche.

Dettagli

Matematica per l Economia Sottoinsieme L-Z Dipartimento di Economia Universitá degli Studi di Bari 4) FUNZIONI ELEMENTARI.

Matematica per l Economia Sottoinsieme L-Z Dipartimento di Economia Universitá degli Studi di Bari 4) FUNZIONI ELEMENTARI. Matematica per l Economia Sottoinsieme L-Z Dipartimento di Economia Universitá degli Studi di Bari 4) FUNZIONI ELEMENTARI Giovanni Villani FUNZIONI ELEMENTARI Funzione potenza con esponente n N Si definisce

Dettagli