PROTEZIONE CIVILE Piano di Protezione Civile della Provincia di Siena. Allegato facente parte integrante e sostanziale della DCP n del / /

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1 Piano di Allegato facente parte integrante e sostanziale della DCP n del / / PIANO DI - primo stralcio - PIANO DI EMERGENZA - PROCEDURE OPERATIVE - Pagina 1 di 35

2 Piano di INDICE PREMESSA...4 GLOSSARIO ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITÀ DI CENTRO SITUAZIONI PREMESSA COMPITI FONDAMENTALI DEL CENTRO SITUAZIONI Funzionalità del CESI Compiti fondamentali della funzione di reperibilità del CESI Le segnalazioni Origine delle segnalazioni Gestione segnalazione Dichiarazione stato di attivazione della P.C Tenuta del rapporto comunicazioni FUNZIONI OPERATIVE Funzione Monitoraggio Rischi Funzione Centralino e Comunicazioni Assemblaggio delle informazioni di scenario Valutazione scenario di rischio Valutazione situazione soccorsi Ispezioni sopralluoghi e verifiche PROCEDURE PARTICOLARI GESTITE NELL AMBITO DELLA FUNZIONALITÀ DEL CESI Gestione avvisi meteo-avvisi di criticità-stati di allerta Premessa Procedura Gestione richieste di intervento per ricerca di persone disperse in superficie Gestione delle procedure di Antincendio Boschivo ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITÀ DI CENTRO OPERATIVO I COMPITI FONDAMENTALI DELLA SALA OPERATIVA REPERIBILITÀ E APERTURA DELLA SALA OPERATIVA Reperibilità Attivazione Le informazioni operative sugli eventi Apertura della Sala Operativa Attivazione delle comunicazioni: Convocazione dell Unità di Crisi Controllo della sequenza delle procedure Ruolo del Coordinatore della Sala Operativa e Metodo Augustus ATTIVAZIONE FUNZIONI E CENTRI OPERATIVI Funzioni Nota generale F 14 Centri Operativi...21 Pagina 2 di 35

3 Piano di F 14 Referenti comunali Attivazione sistemi tecnologici e informativi F 1 Funzione tecnica e di pianificazione F 7 Telecomunicazioni Informazione ad Enti, Organi e Popolazione F 3 Mass Media e Informazione F 3 Nota al presidente F 3 Preparazione del Comunicato Stampa Assistenza alla popolazione e agli Enti F 13 Assistenza alla Popolazione e supporto ai Sindaci F 2 Soccorso sanitario e assistenziale F 4 Volontariato F 6 Trasporti d'emergenza F 10 Soccorso aereo Salvaguardia o ripristino Beni e servizi essenziali F 8 Salvaguardia Beni e Servizi F 9 Censimento Danni Fine emergenza IL RAPPORTO SUGLI EVENTI IN ATTO Scheda di segnalazione evento Allegati della scheda, pervenuti o acquisiti in fase di segnalazione Descrizione sommaria della situazione Cartografia di inquadramento del fenomeno Cartografia elaborata per la mappatura dell'evento e degli effetti Stato di avanzamento delle attività Trasmissione del quadro conoscitivo PROCEDURE DI RACCORDO TRA ENTI PROCEDURE DI CONTROLLO DELLA SALA OPERATIVA I compiti fondamentali del Coordinatore della Sala Operativa PROCEDURE ATTIVATE...30 Allegato 1 - Diario chiamate...31 Allegato 2 - Rapporto sulla Situazione...32 Allegato 3 - Rapporto Eventi in atto...33 Allegato 4 - SCHEDA SEGNALAZIONE EVENTO...34 Pagina 3 di 35

4 Piano di PREMESSA Il presente PIANO DI EMERGENZA costituisce parte sostanziale del Piano di della Provincia di Siena, redatto in forma di primo stralcio ai sensi dell art.28 del DPGR 69/R come modificato con DPGR 44/R che disciplina le seguenti attività: a) l organizzazione dell attività di centro situazioni, funzionale a garantire il ricevimento e la gestione delle segnalazioni di criticità da parte dei comuni; b) l organizzazione dell attività di centro operativo funzionale a rendere disponibile il supporto della provincia ai comuni che ne facciano richiesta; c) le sedi di coordinamento operativo decentrate nel territorio provinciale. Le procedure operative del piano di emergenza sono redatte tenendo conto delle Linee regionali per la realizzazione dei Piani provinciali di e descrivono la risposta operativa dell Ente che si attua a seguito di segnalazioni di eventi di. L organizzazione delle procedure operative della Provincia di Siena è quella che si attua a seguito dell evento massimo atteso nel territorio provinciale. GLOSSARIO PC: CESI: Centro Situazioni SOP: Sala Operativa Provinciale SOUP: Sala Operativa Unificata Permanente (regionale) COC: Centro Operativo Comunale COI/CI: Centro (Operativo) Intercomunale di COM: Centro Operativo Misto C.M.: Comunità Montana H24: Modalità di attivazione permanente 24 ore/giorno, 365 gg/anno AIB: Antincendio Boschivo POA: Piano Operativo Antincendio DI.MA: Disaster Manager Personale in possesso dell attestato di esperto nella pianificazione e gestione delle emergenze in materia di Unità di Crisi Interna (UCI): costituita dai Dirigenti dei Servizi dell Amministrazione competenti nei seguenti settori:, Ambiente, LL.PP., Difesa del Suolo, Assetto del Territorio, Bonifica, Forestazione, Polizia Provinciale, Stampa, Trasporti. Unità di Crisi (UC): costituita dai Dirigenti dei Servizi dell Amministrazione competenti nei seguenti settori:, Ambiente, LL.PP., Difesa del Suolo, Assetto del Territorio, Bonifica, Forestazione, Polizia Provinciale, Stampa, Trasporti; da un rappresentante della Prefettura, dei VVF, del CFS, dell ASL, dell ARPAT, dell ENEL e della Telecom. Pagina 4 di 35

5 Piano di 1 - ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITÀ DI CENTRO SITUAZIONI PREMESSA La descrizioni delle funzionalità del Centro Situazioni (CESI) e più in generale della Sala Operativa Provinciale (SOP) tengono conto della sequenza di fasi di progressiva gravità dello stato operativo del sistema di. Si individuano così 4 fasi descritte di seguito e che sono visivamente caratterizzate, in ordine di gravità, dai colori verde, giallo, arancione e rosso: Indica lo stato di normale vigilanza nel quale deve trovarsi ogni sistema di protezione civile; Indica il primo gradino di attenzione, quando i fenomeni precursori segnalano la tendenza ad un evento anomalo; Indica il grado di attenzione e mobilitazione da attivare quando vengono superate le soglie di rischio accettabili ed è pressoché certa la probabilità che si verifichi un evento grave; indica il grado di attivazione conseguente alla segnalazione e localizzazione di precisi gravi eventi. Il CESI, è parte integrante della Sala Operativa di (SOP) che ha sede all interno dei locali della Provincia a Siena in Via Massetana 106. Il CESI è attivo H24 con presenza fisica, in orario lavorativo e con un operatore di PC attraverso l istituto della reperibilità, al di fuori dell orario di lavoro. La Provincia organizza le attività di CESI in modo adeguato ad assicurare: prioritariamente lo svolgimento degli interventi di prevenzione ed emergenza di propria competenza; successivamente il supporto ai comuni coinvolti in situazioni di emergenza, tenuto conto del grado di attivazione della loro capacità operativa e del quadro complessivo dei rischi nell ambito provinciale. Con il CESI la Provincia garantisce adeguatamente, con la strumentazione ed il personale necessario, la trasmissione degli avvisi di allerta e la gestione delle conseguenti procedure informative, nonché il ricevimento delle segnalazioni di situazioni di emergenza da parte dei comuni e le conseguenti richieste di supporto COMPITI FONDAMENTALI DEL CENTRO SITUAZIONI I compiti del CESI sono volti a: Assicurare il contatto fra le varie componenti produttrici di informazioni Assicurare la conoscenza della situazione in atto Assicurare la trasmissione del quadro conoscitivo ad enti e organi coinvolti Assicurare il flusso organico delle informazioni Curare la redazione di un Rapporto continuo sugli eventi Funzionalità del CESI Pagina 5 di 35

6 Piano di Obiettivo fondamentale del Centro Situazioni è quello di comporre un quadro completo, continuo e aggiornato dell'evolvere degli eventi che interessano il sistema della. A tal fine il Centro Situazioni è tenuto: - nella normalità, a garantire la costante possibilità di conoscere i quadri di rischio sul territorio; - nell'emergenza, a comporre i quadri di evoluzione degli eventi calamitosi. In particolare: Nella normalità, il personale presente nel CESI è in grado di assicurare la ricezione delle comunicazioni urgenti, riguardanti la e la prima verifica delle fonti avvalendosi degli operatori dell Amministrazione (Servizio LL.PP., Polizia Provinciale) o altri (Prefettura, Carabinieri, Polizia, VVF, Corpo Forestale, ecc..). Nell ambito del CESI viene gestita l attività ordinaria di. Nella fase di avvio delle attività e di avvenuta attivazione, il personale del CESI è in grado di assicurare l'inoltro degli avvisi meteo e/o di allerta ai loro destinatari e l inoltro delle comunicazioni agli Organi e agli Enti, su indicazione del Coordinatore della Sala Operativa o del Dirigente. In fase di emergenza il CESI redige un Rapporto continuo sull'evolvere della situazione Compiti fondamentali della funzione di reperibilità del CESI Al di fuori dell orario di servizio, l attività H24 del CESI è assicurata dall istituto della reperibilità. Attraverso la funzione di reperibilità si assicura che possano essere ricevuti avvisi, concernenti eventi connessi con la, sotto forma di: - messaggio telefonico - messaggio fax - La funzione di reperibilità è pertanto dotata dei mezzi e delle condizioni operative che assicurino tali funzioni. Il personale reperibile ha in dotazione il telefono cellulare di servizio ed il manuale di reperibilità ed ha come primo riferimento il telefono cellulare del: - Dirigente del Servizio - Coordinatore della SOP Il personale in turno di reperibilità assicura la funzionalità del cellulare durante le ore al di fuori dell'orario di servizio Le segnalazioni Nella sua funzione di recepimento avvisi e messaggi il Centro Situazioni è tenuto a valutarne il significato, la credibilità e la gravità, producendo di conseguenza le azioni necessarie. La segnalazione di un evento calamitoso può pervenire ad uno qualunque degli operatori di PC ma deve essere convogliata sul personale in reperibilità, avente funzione di Centralino, attivo nell'occasione Origine delle segnalazioni La segnalazione di un evento calamitoso o della sua evoluzione può pervenire: - da sistemi che generano precursori (satelliti, pluviometri, ed altro); - da centri di elaborazione o avviso competenti (informazioni meteo, centri sismici, servizi nazionali, organi di controllo); - da operatori in campo; - da ogni altro sistema atto a contribuire alla composizione degli scenari di evento. Pagina 6 di 35

7 Piano di Le segnalazioni di evento calamitoso possono provenire da fonti diverse, la cui attendibilità deve sempre essere verificata dall operatore che riceve la segnalazione stessa. Le possibili fonti sono: - Organi tecnici e politici della Provincia - Regione - Comuni - Comunita Montane - Centri Intercomunali di PC - Prefettura - Dipartimento PC - Media - Organizzazioni di volontariato - Altre strutture operative (VVF, CFS, ) - altro Gestione segnalazione L'operatore del CESI (o personale reperibile) che viene a conoscenza di situazioni di rischio, utilizzando il manuale di reperibilità: dà avvio alla procedura di emergenza con la compilazione del modulo predisposto per registrare la segnalazione nel Diario Chiamate (Allegato 1); Informa immediatamente il Coordinatore della SOP o il Dirigente; Mantiene una costante e aggiornata documentazione sull'evento in corso. Se la segnalazione deriva dall'arrivo di informazioni relative a precursori di evento o a superamento di soglie, (di natura idraulica, pluviometrica, ecc ) il Responsabile valuterà la probabile consistenza del fenomeno sulla base delle informazioni pervenute. Al fine di verificare l attendibilità della segnalazione e di attivare i primi soccorsi, in relazione alla tipologia e alla gravità dell'evento segnalato, l'operatore contatta i seguenti organismi competenti: Regione Comune Comunità Montana Centri Intercomunali di PC Strutture interne provinciali (Servizio LL.PP., Bonifica, Difesa del Suolo, Polizia Provinciale) Prefettura Servizio AIB della Forestale Carabinieri Vigili del Fuoco Polizia Emergenza Sanitaria Altro.. Il Responsabile del CESI valuterà anche l'opportunità di apposito sopralluogo mantenendo sempre i contatti con le strutture attivate sul luogo dell'evento. Il personale di PC individuato per il sopralluogo conferma la sua avvenuta attivazione, indicando il tempo previsto di arrivo alla località colpita. Il personale individuato raggiunge il luogo dell'evento e procede ad effettuare: - il collegamento costante con il Centro Situazioni, - la trasmissione dei dati e delle informazioni sullo stato di avanzamento dell evento (report continuo), - la relazione sull evento. Il sopralluogo potrà essere attuato in collaborazione con tecnici ritenuti specificatamente competenti in relazione all evento segnalato. Pagina 7 di 35

8 Piano di Esito Nel caso non si dovessero ravvisare gli estremi di intervento di PC (altre forze in campo hanno già provveduto alla risoluzione della crisi), verrà conclusa la procedura registrando sull allegato 1 l'avvenuta soluzione dell'evento. Il CESI comunicherà altresì la cessazione dello stato di allertamento a chi ne fosse venuto a conoscenza. Riscontro positivo - Continuazione della procedura In caso di riscontro positivo alla segnalazione, il CESI, sulla base delle indicazioni raccolte, provvederà ad aggiornare il personale allertato che dovrà rimanere a disposizione fino al momento in cui verrà presa la decisione di passare alla fase seguente. Il CESI (o il personale reperibile) avvisa il Coordinatore della SOP ed il Dirigente di. Quest ultimo, avvertito l Assessore alla PC e sentiti i Dirigenti componenti dell Unità di Crisi Interna, decide se attivare la modalità di Centro Operativo. Qualora il Dirigente di non sia rintracciabile le sue funzioni vengono assunte dal suo delegato secondo quanto previsto dal regolamento di organizzazione dell ente. Qualora l UCI, in relazione all andamento dell evento e sulla base delle valutazione del CESI, ritenga che sia necessario attivare l Unità di Crisi (allargata), il Dirigente di P.C. informa l Assessore competente ed avvalendosi della collaborazione del Coordinatore della SOP contatta i membri esterni della stessa UCI convocandoli nella SOP Dichiarazione stato di attivazione della P.C. Il Responsabile del CESI, sulla base degli elementi in suo possesso, informerà il Dirigente sulla necessità di dichiarare lo Stato di Attivazione della struttura provinciale di. Ciò comporta l'attivazione: - della funzionalità del Coordinatore della Sala Operativa e della Sala Operativa stessa; - del Centro Operativo nel suo insieme; - dell'unità di Crisi interna, se ritenuto dal Dirigente; - dell Unità di Crisi, se ritenuto dai Dirigenti componenti dell Unità di Crisi Interna, sentito l Assessore competente. Verranno anche informati: - Comuni interessati dall evento - Centri Intercomunali - Comunità Montane - Regione (Centro Situazioni) - Prefettura - Vigili del fuoco Tenuta del rapporto comunicazioni Il personale reperibile deve aggiornare il Diario Chiamate (Allegato 1) ogniqualvolta necessario; l aggiornamento di tale documento è necessario per conservare traccia delle comunicazioni effettuate e ricevute durante il periodo di propria responsabilità e in ogni fase d'attesa, il reperibile dovrà annotare, ora, interlocutore ed oggetto di ogni chiamata concernente la protezione civile. Pagina 8 di 35

9 1.3 - FUNZIONI OPERATIVE Piano di Funzione Monitoraggio Rischi Nell ambito del CESI, ad avvenuta attivazione della Sala Operativa, viene costituita la funzione di monitoraggio dei rischi che comprende il controllo e il raccordo delle attività di previsione e prevenzione del rischio, in collegamento e in collaborazione con altre strutture regionali e con enti e organismi locali. L'attivazione della funzione avviene attraverso il referente e il personale ad esso assegnato. La funzione di monitoraggio del rischio attivata in emergenza prevede il controllo continuo di fenomeni in atto, con particolare riguardo ai fenomeni collaterali che l'emergenza stessa può provocare. Per l attività di monitoraggio sul territorio la Provincia si avvale, sia del personale che presidia la SOP sia del personale operativo dei servizi dell Amministrazione quali Servizio Ambiente, Servizio LL.PP., Difesa del Suolo e Assetto del Territorio e Servizio di Polizia Provinciale per il monitoraggio costante della viabilità provinciale, dei corsi d acqua e degli attraversamenti più critici (personale costituito da tecnici, cantonieri ed operatori di Polizia Provinciale). Per il monitoraggio dei corsi d acqua ci si avvale anche del personale del Servizio Bonifica e Forestazione. Al bisogno, nell ambito della funzionalità della SOP, possono essere attivate organizzazioni di volontariato per attività di presidio idraulico nei punti critici individuati sul territorio, sia in fase preventiva, sia in emergenza. Per il monitoraggio di rischi particolari legati a incidenti industriali o comunque che interessino materiali o sostanze pericolose (tossiche, esplosive, incendiarie, ) la Provincia, attraverso la Prefettura, si mantiene informata sull operato del Corpo Nazionale dei VV.F., richiedendo eventualmente la collaborazione dell ARPAT. Nel caso in cui gli eventi siano prevedibili mediante sistemi di monitoraggio e precursori, la sequenza di attivazione del sistema di protezione civile di livello provinciale è quella mostrata nella figura seguente. Pagina 9 di 35

10 Piano di Pagina 10 di 35

11 Piano di Funzione Centralino e Comunicazioni Ad avvenuta attivazione del CESI, il Responsabile dello stesso assume anche il coordinamento della funzione di ricezione comunicazioni che supporta le altre funzioni della Sala Operativa Assemblaggio delle informazioni di scenario Valutazione scenario di rischio Il Responsabile del CESI, in relazione ai dati e alle informazioni pervenute, valuta lo SCENARIO DI RISCHIO relativo all'evento in corso Valutazione situazione soccorsi Il Responsabile del CESI, in relazione ai dati e alle informazioni pervenute e in collaborazione con il Coordinatore della SOP, aggiorna la SITUAZIONE SOCCORSI relativo all'evento in corso Ispezioni sopralluoghi e verifiche Al verificarsi del singolo evento si dovranno effettuare sopralluoghi in modo sistematico ed i cui esiti dovranno essere annotati in moduli di cui all Allegato 2 - Rapporto sulla Situazione. Il sopralluogo è compito del Responsabile del CESI e di un tecnico in turno di reperibilità incaricato dal Responsabile stesso. Per una valutazione di competenza, verranno utilizzati i tecnici messi a disposizione dai vari Servizi della Provincia, o di strutture ed Enti esterni, riportati tra parentesi, secondo lo schema seguente: Attività Verifica pericolosità versanti Verifica stabilità edifici Verifica chimico ambientale Censimento danni Tramite Ambiente, LL.PP., Difesa del Suolo LL.PP., Ambiente, Assetto del Territorio, (VVF) Ambiente, (ARPAT), (ASL), (VVF) LL.PP., Difesa del Suolo, Ambiente, Polizia Provinciale Più in generale Tipo di rischio Rischio geomorfologico Rischio idraulico Rischio dighe e invasi Rischio sismico Rischio incendi boschivi Rischio industriale Rischio trasporto merci pericolose Rischio traffico Rischio radiazioni Tramite Ambiente, LL.PP., Difesa del Suolo, (C.M.), Polizia Provinciale Ambiente, LL.PP., Difesa del Suolo, Bonifica, Polizia Provinciale Ambiente, LL.PP., Difesa del Suolo, Bonifica, Polizia Provinciale Ambiente, LL.PP., Difesa del Suolo, Polizia Provinciale Bonifica e Forestazione, Ambiente, Polizia Provinciale, (CFS), (VVF), (C.M.) (Prefettura), (VVF), (ARPAT), (ASL), Ambiente, Polizia Provinciale (Prefettura), (VVF), (ARPAT), (ASL), Ambiente, Polizia Provinciale LL.PP., (Prefettura), Ambiente, Polizia Provinciale (Prefettura), (VVF), (ARPAT), (ASL), Ambiente I dati acquisiti, corredati dalla valutazione dei danni, dovrà essere inoltrata alla Sala Operativa, per la trasmissione all'apposita Funzione 9 - Censimento Danni, che potrà richiedere ulteriori approfondimenti, compatibilmente con le forze disponibili. Pagina 11 di 35

12 Piano di PROCEDURE PARTICOLARI GESTITE NELL AMBITO DELLA FUNZIONALITÀ DEL CESI Gestione avvisi meteo-avvisi di criticità-stati di allerta Tra le attività svolte nell ambito del CESI vi è la consultazione quotidiana del Bollettino Meteo Ordinario Giornaliero nel sito internet della Regione. Tale attività permette alla Provincia di pianificare le proprie azioni di monitoraggio e contrasto in relazione agli eventi previsti. Quindi tra le segnalazioni che giungono al CESI può esserci anche quella relativa all emissione di un avviso meteo da parte della Regione cui può seguire l adozione di un avviso di criticità e dello stato di allerta. Per la gestione di tali comunicazioni si fa riferimento alle procedure previste dalle DISPOSIZIONI PER LA PRIMA ATTUAZIONE DELLA DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI Indirizzi Operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale per il rischio idrogeologico e idraulico ai fini di protezione civile. In particolare per la gestione delle procedure conseguenti all adozione dello stato di criticità che interessi il territorio provinciale si fa riferimento alla DGR 611/2006 avente ad oggetto Approvazione nuove disposizioni e procedure operative per l attuazione della diretta PCM del Per la gestione dei flussi informativi con i Comuni, CI e con la Regione, in caso di allerta, si fa riferimento alle procedure previste dal D.D. 6884/2005 Monitoraggio in caso di allerta e segnalazione di evento calamitoso, censimento danni da parte degli enti competenti: modulistica e disposizioni per il relativo utilizzo. La trasmissione dell avviso meteo regionale da parte della Regione attiva automaticamente lo stato di Attenzione del sistema della protezione civile della Provincia che quindi deve garantire la reperibilità telefonica e fax H24; il CESI verifica i collegamenti con i propri servizi tecnici ed in particolare con quelli competenti per le attività di pronto intervento nonché con le organizzazioni del volontariato da attivare in caso di emergenza e con gli altri soggetti a supporto delle attività di soccorso. Il CESI verifica anche che l avviso sia stato trasmesso anche ai Comuni, Centri Intercomunali, Comunità Montane e Consorzi di Bonifica della provincia. Qualora venga emesso dalla Regione anche un avviso di criticità ed il corrispondente stato di allerta la Provincia, attraverso il CESI, provvede ai seguenti adempimenti: Attiva o verifica l attivazione dei servizi tecnici della provincia e degli altri enti competenti per le attività di pronto intervento idraulico ed idrogeologico; Attiva le organizzazioni di volontariato della Provincia anche attraverso il coordinamento provinciale del volontariato; Attiva gli eventuali presidi già presenti sul territorio; Verifica lo stato di attivazione del servizio di piena dove presente; Contatta la Prefettura per organizzare ogni opportuna collaborazione e la reciproca informazione; Verifica la necessità di attivare la Sala Operativa provinciale nelle dimensioni ritenute opportune; Attiva un costante rapporto informativo con i Comuni ed i Centri Intercomunali interessati, verificando, in rapporto con i Sindaci o i referenti di P.C., gli effetti al suolo dell evento previsto e l operatività degli enti; Attiva le procedure di monitoraggio in caso di allerta avviando un periodico flusso di informazioni con la Regione in merito agli effetti al suolo ed alle azioni di contrasto intraprese in caso di evento; Attiva tutte le altre procedure previste nel Piano provinciale di protezione civile in caso di allerta. Di seguito si descrivono nel dettaglio le operazioni che dovranno essere eseguite nell ambito del CESI Premessa Le procedure di allertamento in materia di rischio idrogeologico ed idraulico individuano nella Provincia l ente che si deve far carico di ricevere l avviso meteo/criticità dalla Regione ed inoltrarlo ai Comuni, alle Comunità Montane, ai Centri Intercomunali di, ai Consorzi di Bonifica e ai soggetti gestori di pubblici servizi. Pagina 12 di 35

13 Piano di L invio dei fax (preannunciati anche da sms) avviene in maniera automatica attraverso un sistema di gestione messaggi installato nella Sala Operativa Procedura Successivamente alla ricezione del messaggio da parte della SOUP della Regione (sms e fax), il CESI dovrà interrompere le proprie attività e dedicarsi in via esclusiva alle operazioni inerenti la procedura, di seguito descritta: 1. Accertarsi che sia stato ricevuto il messaggio fax ed il messaggio sms, generato dal sistema automatico della Provincia, che riporta la dicitura: Prov SIENA Prot.Civile-Fax-RICEVUTO FAX AVVISO METEO da. Qualora nella sezione ADOZIONE STATO DI ALLERTA sia descritto che si tratta di ALLERTA 1 (avviso di criticità con preavviso superiore a 12 ore) si prosegue la procedura passando al punto 2. Se invece viene indicata l ALLERTA 2, significa che il preavviso con cui si riceve l avviso, rispetto ai fenomeni meteorologici previsti, è inferiore a 12 ore e vi è quindi la necessità di contattare immediatamente i destinatari. In tale caso si procede come segue: contattare immediatamente il Coordinatore della SOP; contattare telefonicamente i destinatari con il seguente ordine di priorità: Servizi interni (Servizio LL.PP., Bonifica e Forestazione, Polizia Provinciale), Centri Intercomunali (CI), Comuni che non fanno parte dei CI, Consorzi di Bonifica. Nei casi in cui un Comune o un Centro Intercomunale non sia rintracciabile si dovrà contattare telefonicamente il Sindaco e qualora questi non sia raggiungibile telefonicamente verrà richiesto il supporto alla Prefettura per recapitare il messaggio a destinazione. 2. Si avvia, nel frattempo, una prima fase di preavviso telefonico nei confronti del personale interno reperibile del Servizio LL.PP. (il tecnico individuato come da schema di pronta reperibilità del Servizio Strade ), del Servizio Bonifica e Forestazione e del Servizio di Polizia Provinciale. Si segue l andamento della trasmissione dei fax ai destinatari accertandosi che tutti vadano a buon fine. 3. La verifica telefonica di ricezione avrà inizio immediatamente, una volta che il sistema genera una ricevuta di invio messaggio. Per quanto riguarda i Comuni che fanno parte di Centri Intercomunali che svolgono attività di CESI in sostituzione dei comuni, la verifica sarà effettuata contattando solo i CI che a loro volta intraprenderanno le azioni previste dalle procedure descritte nei propri piani di Prot. Civile. Negli altri casi sarà contatto il Comune. 4. Gli esiti della verifica telefonica saranno comunicati telefonicamente e via fax alla SOUP regionale. Per tutto il periodo di validità dell avviso di criticità, il CESI informa periodicamente la SOUP regionale circa gli effetti al suolo dei fenomeni meteo previsti inviando i report ordinari giornalieri. Indipendentemente dallo stato di allerta in corso, la Provincia provvede ad informare attraverso report periodici, oltre alla SOUP regionale anche la Prefettura e i VVF, circa l attività di monitoraggio e le azioni di contrasto intraprese in relazione agli eventi preannunciati. Il CESI avvisa il Coordinatore della SOP dell inizio delle procedure di allertamento. Pagina 13 di 35

14 Piano di Gestione richieste di intervento per ricerca di persone disperse in superficie Nell ambito della funzionalità del CESI può essere gestita anche la richiesta di attivazione delle organizzazioni di Volontariato finalizzata alla ricerca di persone disperse in superficie impiegando unità cinofile altamente specializzate. Ai fini del godimento dei benefici di legge previsti dalla normativa sull impiego del Volontariato, le organizzazioni devono essere formalmente attivate dal Comune dove ha sede l organizzazione, se la ricerca avviene nel suo territorio, oppure dalla Provincia qualora la ricerca debba essere effettuata in altro Comune. L Ente locale che attiva il Volontariato, in questi casi, ha la competenza di attivare in quanto coinvolto nella ricerca e quindi si configura anche come soggetto che impiega l associazione. Ambito di intervento La procedura vale solo nel caso di interventi che interessino l ambito del territorio provinciale. Altri soggetti competenti all attivazione ed impiego del Volontariato Qualora alla ricerca non partecipino comuni e/o Provincia, l autorizzazione all impiego del Volontariato da parte della Regione può avvenire anche su richiesta di attivazione di altri soggetti istituzionali (Prefettura, Forze di Polizia, 118, VVF, CFS ) che coordinano l attività di ricerca o comunque vi partecipano nell ambito del presidio costituito sul luogo delle operazioni di ricerca (Posto di Comando Avanzato). Nei casi in cui al CESI giunga la segnalazione e conseguente richiesta di impiego del Volontariato, il soggetto che richiede l impiego dell organizzazione dovrà fornire tutte le informazioni utili alla descrizione dell evento; il CESI contatta l organizzazione, ne verifica la disponibilità ed assicura ogni forma di supporto al soggetto richiedente assicurando anche il raccordo con la SOUP regionale Gestione delle procedure di Antincendio Boschivo L attività antincendio boschivo (AIB) è regolamentata da specifica normativa che prevede la redazione annuale del Piano Operativo Antincendio (POA) da parte della Provincia. Al Servizio competente in materia di è demandata la funzione di coordinamento delle operazioni per la gestione del Rischio Incendio boschivo e pertanto, il POA, tenendo conto delle procedure operative del Piano di, dovrà prevedere le necessarie procedure di raccordo operativo ed informativo con il CESI. Qualora l evento incendio prefiguri un pericolo per beni e/o popolazione esposta, gli operatori della Provincia che gestiscono le procedure AIB segnalano l evento al CESI provinciale, anche contattando il personale in reperibilità, informandolo costantemente circa l evoluzione dell evento stesso e le azioni di contrasto e monitoraggio intraprese. A seguito della segnalazione ricevuta, il CESI avvia la fase di monitoraggio dell evento e, se necessario, sentiti il Coordinatore della Sala Operativa ed il Dirigente di, attiva la piena funzionalità della SOP. Pagina 14 di 35

15 Piano di 2 - ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITÀ DI CENTRO OPERATIVO Qualora il Dirigente di PC, sentito l Assessore competente, ne disponga l attivazione, la struttura provinciale di protezione si organizza al fine della completa attivazione della Sala Operativa di. Tale attivazione presuppone che venga assicurato il presidio con orario continuativo H24 nei locali della SOP fino alla risoluzione dell emergenza. Le modalità generali con cui vi è l attivazione del Centro Operativo sono descritte nello schema di pagina seguente. Lo schema descrive la sequenza logica di azioni che si attuano dall avviso dell evento fino all attivazione delle funzioni di supporto nell ambito della funzionalità della sala operativa. La Provincia organizza le attività di Centro Operativo in modo da garantire: a) la tempestiva attivazione delle risorse tecniche, strumentali ed operative individuate per supportare i comuni; b) il coordinamento con le altre forze operative competenti per gli interventi di soccorso a livello provinciale nonché con le proprie strutture interne operanti in emergenza per specifiche finalità attribuite dalle leggi vigenti. Pagina 15 di 35

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17 Piano di I COMPITI FONDAMENTALI DELLA SALA OPERATIVA I compiti fondamentali della Sala Operativa, come verranno delineati nella presente Procedura, sono individuati come segue. Assistere il Dirigente Il Coordinatore della Sala Operativa assisterà il Dirigente nell'esercizio delle sue funzioni. Tale funzione verrà svolta secondo la procedura di controllo del Dirigente di cui è a conoscenza il Coordinatore della SOP. Coordinare e controllare le attività e la loro successione Il coordinamento del complesso delle attività effettuato dalla Sala Operativa di protezione civile è volto ad assicurare il raccordo fra: gli interventi tecnico-operativi del personale di ; gli interventi tecnico-operativi degli altri Settori provinciali coinvolti; il coordinamento e il supporto agli interventi tecnico-operativi delle altre componenti (istituzionali, di volontariato, ecc.) impegnati nell'emergenza. Conservazione Documenti di controllo Presso la Sala Operativa dovranno essere conservati i seguenti DOCUMENTI DI CONTROLLO. Rapporto Eventi in atto (Allegato 3) Modulo segnalazione eventi Eventi segnalati nel mese Documentazione allegata (relazioni tecniche di settore) Presenze quotidiane Permessi d'uso di attrezzature e mezzi Pagina 17 di 35

18 Piano di REPERIBILITÀ E APERTURA DELLA SALA OPERATIVA Reperibilità La funzione di reperibilità svolta nell ambito della funzionalità della SOP comporta la garanzia che: gli addetti, in condizioni di normalità, possano ricevere una chiamata di attivazione; la Sala Operativa, in fase di attivazione possa ricevere documentazione, concernente eventi connessi con la, sotto forma di: - messaggio telefonico - messaggio fax, - , - messaggi radio, - trasmissione immagini, - sistemi telematici e ogni altro sistema di invio di dati, informazioni, immagini, cartografie Attivazione Il Coordinatore della Sala Operativa e la Sala Operativa stessa vengono attivati dal Centro Situazioni, sulla base degli elementi in suo possesso. Il Coordinatore della Sala Operativa ed il Responsabile del Centro Situazioni, supportano il Dirigente nella decisione di attivare la struttura provinciale di Le informazioni operative sugli eventi Le informazioni pervengono dal Centro Situazioni che ne trasmette completa documentazione al Coordinatore della Sala Operativa Apertura della Sala Operativa Il Coordinatore della Sala Operativa provvede all'attivazione della Sala stessa, personalmente o attraverso persone in turno di reperibilità da lui personalmente individuate. Tutto il personale individuato è dotato di chiavi per l accesso ai locali della SOP. La Sala Operativa della viene attivata allo scopo di: assicurare unità di comunicazione e di coordinamento, coordinare il reperimento e l'uso delle risorse. Presso la Sala Operativa, ai fini dell'emergenza, sono unificati e disponibili, anche in forma cartacea, i seguenti servizi d'uso: - cartografia - elenchi del personale provinciale interessato - elenchi degli enti e delle professionalità - repertori delle risorse disponibili La Sala Operativa è collegata con i sistemi provinciali di comunicazione, informazione, rilevamento dati ed è dotata delle opportune strutture tecnologiche consistenti in strumentazione hardware, software, sistemi di radiocomunicazioni d emergenza. L'apertura della SOP comporta anche l'avvio della compilazione del Rapporto Eventi in atto (Allegato 3). Pagina 18 di 35

19 Piano di Attivazione delle comunicazioni: Convocazione dell Unità di Crisi L'apertura della SOP comporta l'attivazione immediata di una funzione minimale di comunicazione, affidata al CESI, sufficiente ad attivare le Funzioni, i Centri, gli Organi e le persone coinvolte nelle attività. L'avvio della funzione di comunicazione comporta anche il contestuale avvio della compilazione del Diario Chiamate. Su disposizione del Dirigente competente in materia di, il CESI contatta i Dirigenti componenti dell Unità di Crisi Interna, convocandoli nella SOP. In relazione alla tipologia ed alla gravità dell evento, il Dirigente di valuta, di concerto con gli altri Dirigenti componenti dell UCI, la necessità della presenza fisica dei medesimi o di loro personale delegato, nei locali della SOP, fermo restando che debba comunque essere garantito il costante flusso e scambio di informazioni durante l evento. Il flusso di informazioni dovrà passare attraverso il CESI il cui responsabile è incaricato di informare costantemente sia il Coordinatore della SOP sia il Dirigente. Sulla base delle informazioni del CESI, qualora i Dirigenti componenti dell Unità di Crisi Interna ritengano che vi siano i presupposti per attivare l Unità di Crisi, il Dirigente di P.C. informa l Assessore competente ed avvalendosi della collaborazione del Coordinatore della SOP, contatta i membri esterni della stessa UC convocandoli nella SOP Controllo della sequenza delle procedure Il Coordinatore della Sala Operativa effettuerà un controllo costante sulla corretta attuazione delle procedure. Nella pagina seguente si riporta una tabella completa delle procedure previste, per facilitare il controllo in questione. responsabile tramite ELENCO GENERALE DELLE PROCEDURE FUNZIONALITÀ DEL SISTEMA STZ CEN REPERIBILITÀ E CENTRALINO H24 - Reperibilità Ricezione e inoltro avvisi STZ CEN NORMALE ATTENZIONE E MONITORAGGIO - Arrivo e diffusione messaggi - Acquisizione precursori - Monitoraggio meteo e diffusione avvisi STZ ATTIVAZIONE FUNZIONI DI DIREZIONE E COORDINAMENTO STZ CEN - Attivazione Responsabile Centro Situazioni STZ CEN - Attivazione Dirigente STZ STZ - Attivazione Centro Situazioni STZ CEN - Attivazione Coordinatore Sala Operativa F 14 DIR CEN - Informazione al livello politico DIR CEN - Informazione a Prefettura e Vigili del Fuoco CSO ATTIVAZIONE FUNZIONI E CENTRI OPERATIVI (SOP E COM) F14 - Attivazione 5 funzioni principali F 1 - Attivazione componenti tecniche e scientifiche F 10 - Attivazione presidio operativo F 7 - Attivazione telecomunicazioni F 4 - Attivazione Volontari F 3 - Attivazione Mass media e Informazione F14 - Attivazione 9 funzioni CSO ATTIVAZIONE SISTEMI TECNOLOGICI E INFORMATIVI - Attivazione del Sistema cartografico - Attivazione dei Sistemi di dati Pagina 19 di 35

20 Piano di - Ricerca e messa a disposizione delle risorse territoriali CSO F 3 INFORMAZIONE AD ENTI, ORGANI, E POPOLAZIONE CSO ATTIVAZIONE DELLE PROCEDURE PER TIPO DI EVENTO CSO ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE E SISTEMI DI SOCCORSO F 13 ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE E SUPPORTO AI SINDACI - Gestione aree ed edifici - Ricovero evacuati - Ripristino servizi pubblici - Allestimento campi - Viveri ed alimenti F 2 SOCCORSO SANITARIO E ASSISTENZIALE - Procedure ospedaliere - Ospedali da campo F 6 TRASPORTI D'EMERGENZA F 4 ATTIVAZIONE VOLONTARI F 10 SOCCORSO AEREO PRE ATTIVAZIONE FORZE ARMATE PRE PUBBLICA SICUREZZA - Controllo viabilità - Traffico - Sicurezza aree - Isolamento e tutela aree colpite STZ ISPEZIONI SOPRALLUOGHI E VERIFICHE - Verifica stabilità edifici - Verifica chimica - Verifica pericolosità versanti CSO SALVAGUARDIA O RIPRISTINO BENI E SERVIZI ESSENZIALI F 8 SALVAGUARDIA BENI E SERVIZI - Servizi Essenziali - Produttivi - Culturali - Ambientali F 9 CENSIMENTO DANNI Significato delle sigle: STZ: Centro Situazioni CEN: Centralino/Personale reperibile CSO: Coordinatore Sala Operativa DIR: Dirigente F(n.): Funzione di supporto del Metodo Augustus PRE: Prefettura Ruolo del Coordinatore della Sala Operativa e Metodo Augustus Il Coordinatore della Sala Operativa riveste anche il ruolo di responsabile della Funzione 14 del Metodo Augustus. In tale veste gestisce e coordina le 14 funzioni di supporto. Egli dovrà conoscere anche le operatività degli altri centri operativi dislocati sul territorio, individuati nei CI e nei COM eventualmente attivati, al fine di garantire nell'area dell'emergenza il massimo coordinamento delle operazioni di soccorso, razionalizzando le risorse in termini di personale, materiali e mezzi. Pagina 20 di 35

21 Piano di ATTIVAZIONE FUNZIONI E CENTRI OPERATIVI Funzioni Al manifestarsi di ogni evento viene valutata dal Dirigente della P.C., sentiti i membri dell Unità di Crisi Interna ed il Coordinatore della Sala Operativa, la necessità di attivare e convocare i rappresentati delle Funzioni di supporto necessarie alla gestione dell evento in corso oltre all Unità di Crisi. Il Coordinatore della SOP provvede all'attivazione delle Funzioni di supporto secondo la sequenza qui indicata. Funzione 1 - TECNICA E DI PIANIFICAZIONE Funzione 3 - MASS-MEDIA ED INFORMAZIONE Funzione 4 - VOLONTARIATO Funzione 7 - TELECOMUNICAZIONI Funzione 10 - STRUTTURE OPERATIVE S.a.R. Funzione 2 - SANITÀ, ASSISTENZA SOCIALE E VETERINARIA Funzione 5 - MATERIALI E MEZZI Funzione 6 - TRASPORTO, CIRCOLAZIONE E VIABILITÀ Funzione 8 - SERVIZI ESSENZIALI Funzione 9 - CENSIMENTO DANNI A PERSONE E COSE Funzione 11 - ENTI LOCALI Funzione 12 - MATERIALI PERICOLOSI Funzione 13 - ASSISTENZA ALLA POPOLAZIONE Funzione 14 - COORDINAMENTO CENTRI OPERATIVI Il Coordinatore della SOP, in collaborazione con il personale in servizio o in turno di reperibilità, in accordo con i Dirigenti componenti dell UCI, attraverso la rete telefonica aziendale, invierà un messaggio al personale che ricopre la mansione che nell'occasione, ed in relazione al minor tempo di percorrenza, dovrà raggiungere la Sala Operativa. Il personale della individuato conferma il ricevimento del messaggio di convocazione, indicando il tempo previsto di arrivo alla Sala Operativa Nota generale Ogni Funzione Augustus, dalla 1 alla 14, applicherà in emergenza le proprie procedure, predisposte in fase di normalità. Le procedure e le attività qui di seguito indicate per le Funzioni di supporto principali riportano, nel titolo dei singoli paragrafi, la sigla della Funzione Augustus appositamente delegata F 14 Centri Operativi Il Coordinatore della SOP si assicura dell'attivazione degli altri Centri Operativi, secondo le procedure interne e secondo gli accordi con gli altri Organi di F 14 Referenti comunali Il Coordinatore della SOP, in collaborazione con il CESI, si assicura dell'avvenuta attivazione dei Responsabili Comunali e/o dei Centri Intercomunali di protezione civile, indicati dalle singole Amministrazioni. Pagina 21 di 35

22 Piano di In relazione alla localizzazione dell'evento calamitoso, verranno attivati prioritariamente quelli più direttamente coinvolti dall'evento; successivamente, se necessario, anche quelli delle zone contigue. Tutti gli organi coinvolti nella gestione dell'emergenza dovranno essere informati e mantenersi tra di loro in stretto coordinamento, al fine di poter meglio esperire le attività di loro competenza. Gli organi potenzialmente coinvolti in attività di protezione civile sono riportati nel relativo elenco Attivazione sistemi tecnologici e informativi F 1 Funzione tecnica e di pianificazione Il responsabile, durante l'emergenza, curerà il costante scambio di dati con i responsabili delle funzioni di supporto attivate che gli permetterà di fornire, giornalmente l aggiornamento della cartografia tematica con l'indicazione dei danni e degli interventi sul territorio F 7 Telecomunicazioni L'operatore avrà cura di predisporre eventuali collegamenti operativi ma anche collegamenti alternativi, attraverso l'ausilio di radioricetrasmittenti in dotazione al Servizio, al fine di assicurare un ulteriore elemento di contatto e di comunicazione con il personale operante - attraverso le strutture radio R/T comunque connesse con le funzioni provinciali (Polizia Provinciale, Operai Agricolo-Forestali, ) - dei radioamatori contattando il referente ARI - dei cb contattando il referente CB Si provvede all'individuazione e alla gestione di tutte le informazioni e dei mezzi necessari ai fini dell'emergenza, come di seguito articolate: Informazione ad Enti, Organi e Popolazione F 3 Mass Media e Informazione L'avvenuta attivazione, presso la Sala Operativa, del Gruppo Mass Media e Informazione ha lo scopo di: assicurare un aggiornamento ed un flusso continuo delle informazioni sull'evento in atto; assicurare che ciò avvenga con tutte le componenti coinvolte in attività di protezione civile, in particolare con tutti i settori provinciali coinvolti; coordinare la gestione delle informazioni con la stampa e i mass-media ; predisporre la redazione del Rapporto continuo sulle attività in atto F 3 Nota al presidente A cura della Funzione F 3 - Mass Media ed in collegamento con il Centro Situazioni, deve essere redatta nota informativa al Presidente della Giunta (o Assessore delegato), nella quale venga evidenziato in modo sintetico e preciso: l'evento in atto la sua localizzazione la gravità le azioni sinora intraprese le forze attualmente impiegate Pagina 22 di 35

23 altre osservazioni Piano di F 3 Preparazione del Comunicato Stampa Il Coordinatore della Sala Operativa si assicura della predisposizione di apposito Comunicato Stampa, tramite il responsabile della funzione F 3 - Mass Media che, a sua volta, si avvale dei dati in possesso del Centro Situazioni Assistenza alla popolazione e agli Enti F 13 Assistenza alla Popolazione e supporto ai Sindaci L'assistenza alla popolazione si configura nell'attività delle Funzioni di Supporto Augustus. Il supporto ai sindaci si realizza, in modo particolare, dando corso alle seguenti attività: Gestione aree ed edifici (aree di emergenza, ) Ricovero evacuati Ripristino servizi pubblici Allestimento campi Approvvigionamento viveri ed alimenti Il Coordinatore della Sala Operativa assicurerà, tramite il Responsabile della Funzione F 13, l'attuazione delle procedure relative a tali attività F 2 Soccorso sanitario e assistenziale Il soccorso sanitario e assistenziale si realizza, in modo particolare, dando corso alle attività che prevedono l attivazione e l organizzazione di: Procedure ospedaliere Ospedali da campo 118 Il Coordinatore della Sala Operativa assicurerà, tramite il Responsabile della Funzione F 2, l'attuazione delle procedure relative a tali attività F 4 Volontariato Il Coordinatore della Sala Operativa attiva il Sistema di Volontariato tramite il responsabile della funzione F 4 - Volontariato che, a sua volta, si avvale del responsabile del Coordinamento Provinciale del Volontariato. Qualora non sia individuata detta figura verranno attivati direttamente i singoli coordinatori delle associazioni di volontariato di cui all elenco relativo F 6 Trasporti d'emergenza Pagina 23 di 35

24 Piano di Il Coordinatore della Sala Operativa assicurerà, tramite il Responsabile della Funzione F 6, l'attuazione delle procedure relative a tali attività F 10 Soccorso aereo Il Coordinatore della Sala Operativa assicurerà, tramite il Responsabile della Funzione F 10, l'attuazione delle procedure relative a tali attività Salvaguardia o ripristino Beni e servizi essenziali F 8 Salvaguardia Beni e Servizi La salvaguardia e ripristino beni e servizi si realizza, in modo particolare, tenendo conto delle seguenti tipologie: Servizi Essenziali (assistenza sanitaria, scuole,..) Produttivi Culturali Ambientali (gestione rifiuti, depurazione reflui, ) Il Coordinatore della Sala Operativa assicurerà, tramite il Responsabile della Funzione F 8, l'attuazione delle procedure relative a tali attività F 9 Censimento Danni Il Coordinatore della Sala Operativa assicurerà, tramite il Responsabile della Funzione F 9, l'attuazione delle procedure relative a tali attività. Pagina 24 di 35

25 2.3.6 Fine emergenza Piano di Il Coordinatore della Sala Operativa congiuntamente al Responsabile del Centro Situazioni, verificato che non sussistono più le condizioni che hanno indotto l'attivazione dell'emergenza e la conseguente apertura della Sala Operativa di e che le condizioni sono tali da prevedere un ritorno alla normalità, comunica al Dirigente la possibilità di cessazione dello Stato di Attivazione della struttura provinciale di. Su conseguente disposizione del Dirigente, dà altresì comunicazione a tutte le Funzioni di supporto ed alle componenti attivate (Statali, di volontariato ecc.) della chiusura della Sala Operativa. Pagina 25 di 35

26 Piano di IL RAPPORTO SUGLI EVENTI IN ATTO Per il corretto e costante controllo della situazione è essenziale che venga assicurata la funzione di Rapporto sugli Eventi. Tale funzione viene attuata in comune responsabilità fra: - Coordinatore della Sala Operativa, che ne controlla e sollecita la periodica attuazione, fornendo le eventuali informazioni di pertinenza; - Centro Situazioni che fornisce i dati di pertinenza. Il Rapporto sugli eventi in atto si compone delle seguenti parti fondamentali: Scheda di segnalazione evento, Allegati della scheda, pervenuti o acquisiti in fase di segnalazione, Scheda sommario della situazione presunta, Cartografia di inquadramento del fenomeno, Cartografia elaborata per la mappatura dell'evento e degli effetti, Stato di avanzamento delle attività (anche sfruttando funzioni evolute di localizzazione/perimetrazione in tempo reale in fase di installazione presso la SOP). Tali elementi devono essere raccolti nel Rapporto sugli Eventi in Atto Scheda di segnalazione evento La Scheda di segnalazione evento consiste nel modulo all allegato 4 nella quale è stato registrato il primo avviso di evento avvenuto Allegati della scheda, pervenuti o acquisiti in fase di segnalazione In stretta connessione con la segnalazione dell'evento, il segnalante o lo stesso ricevente possono aver generato documenti complementari (estratti di cartografia, descrizioni verbali o simili) che possono essere ritenuti complementari e descrittivi di quanto segnalato Descrizione sommaria della situazione La situazione generata dall'evento richiede in generale una successiva descrizione sommaria, nella quale si fornisca una valutazione anche quantitativa dello scenario in atto. Appartiene a questa categoria di informazioni il presunto numero di edifici colpiti, la valutazione dell'estensione territoriale del fenomeno, eventuale valutazione di morti, feriti, senza tetto e simili, nonchè dell'eventuale struttura di emergenza che è già intervenuta. Tali informazioni, se non pervenute per iniziativa della fonte segnalante o per altre iniziative, devono comunque essere raccolte e verificate dal Centro Situazioni Cartografia di inquadramento del fenomeno Non appena possibile, sulla base delle informazioni pervenute e dei sopralluoghi predisposti, il Centro Situazioni deve produrre un documento cartografico che individui con la massima precisione possibile il luogo dell'evento, corredandolo eventualmente anche dei dati derivabili dai fenomeni precursori che possono aver preceduto l'evento stesso. Pagina 26 di 35

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