PROGETTI SPERIMENTALI delle sedi PADOVA e ROVIGO: GRUPPO DI SUPPORTO E AIUTO E CONSULENZA PSICOLOGICA (INDIVIDUALE O/E FAMILIARE)

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1 Allegato n. 2 Circ. 61/ Titolo Intervento Schema Intervento Titolo IV PROGETTI SPERIMENTALI delle sedi PADOVA e ROVIGO: GRUPPO DI SUPPORTO E AIUTO E CONSULENZA PSICOLOGICA (INDIVIDUALE O/E FAMILIARE) 2. Descrizione del contesto di intervento Tali Progetti Sperimentali hanno avuto lo scopo di attivare un ulteriore supporto agli Assicurati invalidi del lavoro che affronti gli aspetti psico-sociali e relazionali, considerando l approccio globale degli interventi alle persone assistite, e al fine di offrire opportunità di riabilitazione, favorire il loro reinserimento sociale e, per quanto possibile, lavorativo. Ciò risponde alla Mission dell Istituto e risponde alle indicazioni di potenziamento delle attività di sostegno previste dalla normativa (D.lgs. 38/2000 e D.lgs 81/2008, modificato dal D.lgs n. 106/2009), e dal nuovo Regolamento per l erogazione agli invalidi del lavoro di dispositivi tecnici e di interventi di sostegno per il reinserimento nella vita di relazione (DetPres n. 261 del 29 settembre Circolare N Dicembre 2011). Queste attività consentono all Istituto di porsi quale garante di una forma di tutela globale e integrata, comprensiva degli interventi di prevenzione, di indennizzo, riabilitativi e di reinserimento sociale, in una logica di stretta collaborazione con tutti i soggetti operanti nel sistema del welfare, soprattutto nella rete dei servizi territoriali. In particolare nel nuovo Regolamento al Titolo IV si prevedono molteplici interventi per favorire la vita di relazione degli Assicurati Invalidi e forme di supporto ai loro familiari, anche superstiti di infortuni mortali, con attività di sostegno psico-sociale, socializzazione, gruppi di auto e mutuo aiuto, orientate a contrastare l isolamento sociale. Tali indicazioni sono state sollecitate anche nella lettera della Direzione Centrale Comunicazione del 20/03/2012, con la quale si presenta il Flusso Operativo per la diffusione dei nuovi progetti ed interventi, ai sensi del Titolo IV del Nuovo Regolamento, Circolare n. 61/2011, in particolare al punto 1 lettera ai e aii, e al punto b, che tra le modalità di attuazione prevede la sinergia con organizzazioni territoriali, quali ONLUS ed Associazioni. Nuovi bisogni: L attività di presa in carico degli infortunati per avviare i percorsi di reinserimento sociale e lavorativo, soprattutto nelle persone più giovani ha portato, gli operatori a rilevare bisogni profondi che richiedono un maggior approfondimento di tematiche personali legate alle difficoltà relazionali in famiglia o nell ambiente lavorativo, nella sfera della sessualità, con vissuti di ansia, rabbia, sensi di colpa, depressione collegati alle disabilità più gravi. Affrontare anche questi bisogni è apparsa una necessità per prendere in carico la persona secondo l ottica globale ed integrata, che considera la gamma dei bisogni assistenziali, sanitari, sociali e psico-relazionali. Altrettanto importante risulta essere la necessità di fornire uno spazio di ascolto ai familiari (care giver), individuale o di gruppo, che si prendono cura e forniscono assistenza continuativa ai loro congiunti, basta pensare ai genitori di giovani infortunati con esiti permanenti gravi, coniugi di 1

2 infortunati che necessitano una costante assistenza protratta nel tempo. Prestare assistenza ad un familiare disabile, anche se si tratta di una scelta basata sul legame affettivo che unisce chi cura a chi viene curato, è comunque un impegno molto gravoso, in quanto faticoso e stressante, sia da un punto di vista fisico sia da uno psichico. Inoltre spesso tale elevato carico assistenziale porta i familiari a situazione di isolamento, perché riduce drasticamente il tempo libero e le possibilità di contatto con gli altri. Tutto ciò provoca nei care giver un senso di fatica, di oppressione e solitudine che spesso essi subiscono perché non ne sono consapevoli e che li espone a gravi rischi per la loro salute mentale e fisica, influenzando anche la loro vita sociale e lavorativa e incidendo negativamente sulla loro qualità di vita. Disagi elevati, alti livelli di ansia e depressione, problemi cardiovascolari, riduzione dell efficienza del sistema immunitario, insoddisfazione per la propria vita sono alcuni dei problemi cui vanno incontro coloro che prestano assistenza per lungo tempo ad un familiare disabile. Vanno presi in considerazione quindi sia i bisogni di chi è curato sia i bisogni di chi cura. Lo stress a cui è sottoposto il care giver può generare un circolo vizioso tra malattia del paziente, stress del familiare che cura e sua conseguente capacità di fornire cure adeguate. 3. Motivazioni dell intervento e finalità generali L ambito di realizzazione di entrambi i Progetti è quello degli interventi di sostegno alla persona e per l integrazione e risocializzazione, riconducibili in particolare all art. 45, punto c) del Titolo IV della Circolare 61/2011 che dispone quanto segue: l integrazione e la risocializzazione sono volte a facilitare il recupero delle abilità sociali quali condizioni essenziali per la ripresa della vita di relazione nei diversi ambiti della vita sociale (occupazionale e lavorativo, culturale, ricreativo e sportivo). In tal senso gli interventi che possono essere attivati sono diretti a favorire la motricità, la socialità, le attività espressive mediante la partecipazione dell infortunato o tecnopatico ad attività artistiche, culturali, socializzanti a carattere continuativo, tenuto conto del progetto riabilitativo personalizzato e degli obiettivi dallo stesso perseguiti (miglioramento delle abilità motorie, psicologiche e relazionali, sviluppo dell autostima, dell autonomia e delle relazioni sociali, ripresa degli interessi e delle attività ricreative svolte prima dell infortunio). Le motivazioni che sottendono i Progetti sono quelle di offrire alle persone gravemente infortunate uno spazio di sostegno sia attraverso un gruppo di auto e mutuo aiuto, sia attraverso uno spazio individuale con uno psicologo, con un ciclo di colloqui di sostegno, anche di coppia o familiare, finalizzato al superamento del trauma dall infortunio e orientati all acquisizione di una nuova dimensione di autonomia e di accettazione dei cambiamenti. Parallelamente si avviato anche un gruppo di aiuto per i familiari degli assicurati, che oltre ad aiutare il familiare a sostenere il carico assistenziale, potrebbe agevolare il reinserimento sociale e lavorativo del infortunato stesso perché se i familiari possono condividere il peso dell assistenza ed il carico della cura con altri familiari, possono acquisire nuove modalità di coping nel sostenere il reinserimento sociale del congiunto nonché altri vissuti di accettazione della nuova realtà in essere. Questi tipi di sostegno hanno reso più efficaci gli altri supporti per il reinserimento lavorativo e sociale, gli ausili e protesi, gli adattamenti per la guida dell auto, l abbattimento delle barriere architettoniche e la domotica, ed anche attraverso la promozione della pratica sportiva (ad es. in riferimento alla collaborazione con il Comitato Italiano Paralimpico- CIP). 2

3 4. Sinergie e partner 1 Le Sedi INAIL di Padova e Rovigo, attraverso l Equipe Multidiscilpinare hanno individuato i casi da inserire nei due Progetti, mantenendo un ruolo di riferimento all interno delle sedi per gli stessi Progetti. L Associazione De Leo Fund, per l attivazione dei Gruppi di Aiuto e per i colloqui con gli assistiti ha messo a disposizione psicologi con idonee specializzazioni, che hanno maturato esperienza clinica e di gruppo con persone che hanno vissuti di perdita a causa di morti traumatiche ed improvvise o per menomazioni ed invalidità acquisita a causa di incidenti o infortuni. Inoltre vi è stata la supervisione e attività di supporto da parte del Prof. Diego De Leo, Psichiatra responsabile dell attività dell Associazione Onlus stessa. Le Associazioni ANMIL di Padova e Rovigo, hanno avuto la possibilità di segnalare situazioni da valutare per l invio ai Gruppi di Aiuto, ed hanno offerto supporto pratico, accompagnamento ed eventuale trasporto (con proprio pulmino adatto per trasporto disabili) alle persone con minor autonomia di spostamento. Aspetti metodologici: Il Progetto dei Gruppi di Aiuto, si è attivato attraverso uno specifico Accordo tra la Direzione delle sedi INAIL di Padova e Rovigo e la De Leo Fund- Onlus, in virtù di un precedente Protocollo siglato il12 Aprile 2012, tra la Direzione Regionale INAIL del Veneto e la De Leo FUND Onlus per la gestione dei Lutti Traumatici a causa di infortuni mortali, in quanto all art. 4 prevedeva la formulazione di ulteriori accordi specifici se ritenuto opportuno dalle parti ; ed inoltre l art.5, in cui Le Parti demandano la definizione di ulteriori impegni economici ad eventuali singoli progetti attuativi, approvati secondo le modalità di cui all art. 4 e formalizzati mediante stipula di specifici Accordi. Il Progetto di Consulenza psicologica individuale o familiare, anche in preparazione all inserimento nei Gruppi, si è attivato attraverso uno specifico Accordo tra la Direzione Regionale INAIL Veneto e le Associazioni ANMIL di Padova e Rovigo, le quali hanno usufruito della collaborazione con gli psicologi della De Leo Fund. 5. Target di riferimento - Infortunati o tecnopatici con postumi stabilizzati; - Infortunati o tecnopatici, ancora in inabilità temporanea assoluta, per i quali si renda necessaria una presa in carico tempestiva, al fine di favorire un reinserimento più efficace nel contesto di vita; - Familiari di persone con disabilità da lavoro prese in carico. 6. Numero soggetti destinatari Per entrambe le sedi INAIL di Padova e Rovigo, in totale: Assicurati/Invalidi del lavoro n. 35 Familiari N Indicazione delle sinergie/partnership dell intervento e delle modalità di integrazione delle stesse con gli altri interventi/servizi esistenti sul territorio. 3

4 7. Obiettivi - Proporre la frequenza ai Gruppi di Aiuto, come una valida alternativa all isolamento sociale, contrastando i vissuti di solitudine e sostenendo il processo di acquisizione dell autonomia e del benessere psico- fisico e relazionale; - Favorire il reinserimento nella realtà territoriale, la comunicazione interpersonale ed i rapporti con gli altri; - Facilitare la condivisione di vissuti e conoscenze tra persone che vivono l esperienza della disabilità, favorendo la rielaborazione dell evento, della disabilità riportata, delle sue conseguenze sulla sfera personale, familiare e sociale ed il recupero di proprio ruolo e di un identità personale e sociale. - Creare degli spazi di aggregazione e socializzazione, sviluppando le potenzialità emotive e relazionali di ciascuno; - Favorire il mutuo e auto aiuto tra le persone Assistite e loro familiari, attivando Gruppi di Aiuto. 8. Attività Le azioni dei Progetti sono state le seguenti: a) La formazione delle Equipe Multidisciplinari per la promozione l avvio dei progetti, b) L avvio dei primi colloqui di valutazione con calendari concordati con le Equipe Multidisciplinari/o funzionario socio educativo, presso le sedi INAIL; c) L attivazione dei Gruppi di Rovigo e Padova presso le sedi della De Leo Fund; d) L Attivazione del Servizio di Consulenza Psicologica degli assistiti segnalati, con la prosecuzione dei colloqui presso le sedi della De leo Fund; e) Periodici incontri tra gli operatori della De Leo Fund e gli operatori delle Equipe per il monitoraggio dei percorsi sui casi segnalati; f) L avvio di una ricerca allo scopo di valutare l efficacia del progetto sulla tipologia di utenza individuata. Per il Gruppo di Aiuto si sono avviati incontri settimanali, di un ora e mezza ciascuno, seguiti da una psicologa della De Leo Fund nella sede di Rovigo N. 1 Gruppo di assicurati disabili e n. 1 Gruppo di familiari nella sede di Padova n. 1 Gruppo di assicurati disabili e n. 1 Gruppo familiari (marzo/giugno) Per i colloqui individuali, si sono realizzati con cadenza settimanale di 1 ora, o altra cadenza concordata con assicurato invalido o con il familiare, presso le sedi della stessa De Leo Fund di Rovigo e Padova, con il supporto della relativa segreteria. Criteri per individuare i casi da parte dell Equipe Multidisciplinare, allargata all Area Lavoratori: CASI NUOVI, anche se ancora non definiti ed in temporanea, che attraverso le visite mediche o altri contatti con il personale sanitario o uffici amministrativi della sede INAIL, che manifestavano un bisogno di sostegno (espresso o latente); CASI GIA IN RENDITA, Valutate le liste degli Assicurati in carico, si sono individuate le situazioni con esigenze di sostegno psicologico per elaborazione dei Traumi, o per adattamento più complesso da parte di infortunati con Trauma Cranico e dei loro familiari; CASI con DIAGNOSI che prevedono situazioni gravi, per cui prevale l esigenza di sostegno ai familiari, oppure per sostenere ai più giovani un rientro in un nuovo contesto lavorativo e con la nuova situazione personale di disabilità. 4

5 9. Figure professionali coinvolte I componenti delle Equipe Multidisciplinare della Sede INAIL di Padova e Rovigo; Psicologi e psicoterapeuti della De Leo Fund: Supervisione: Prof. Diego De Leo, Psichiatra 10. Tempi di realizzazione Durata del progetto: 15 mesi : Da ottobre 2012 a Luglio 2013, fino a dicembre 2013 con Proroga, a seguito della verifica dei risultati. 11. Tempistica per il monitoraggio I Progetti hanno avuto due fasi di monitoraggio, una pre e una post avvio dei Gruppi di Aiuto e dei percorsi di sostegno psicologico individuali e/o familiari, attraverso un questionario proposto dalla De Leo Fund, compilato dagli Assistiti e loro familiari all inizio e alla fine del percorso, utile anche ai fini della Ricerca. Inoltre sono stati prodotti Report periodici sui casi inviati ai Gruppi e ai Colloqui psicologici e una valutazione finale (al termine dei Progetti). Sono stati considerati sia indicatori sul funzionamento del processo di collaborazione (indicatori di processo), quali gli incontri periodici con le Equipe Multidisciplinari, sia sull efficacia del servizio stesso, come ad esempio le modalità di segnalazione, i tempi di attesa per gli appuntamento con gli psicologi, la durata del trattamento, la valutazione sugli effetti post trattamentali (indicatori di risultato). Sono stati compilati Report periodici su tutto i casi inviati per una valutazione e successivamente Report mensili sui colloqui e sugli incontri dei Gruppi. 12. Responsabile dell intervento Equipe Multidisciplinare di I livello della Sede INAIL di Rovigo Equipe Multidisciplinare di I livello della Sede INAIL di Padova 13. COSTI : Progetto Gruppi di Aiuto: 1 parte da ottobre 2012 a giugno 2013: ,00 Proroga fino a Dicembre 2013: ,00 Progetto di Sostegno psicologico: 1 parte ottobre 2012/giugno ,00 Proroga fino a dicembre 2013: ,00 5

6 14. Esiti e Obiettivi raggiunti: La frequenza ai Gruppi di Aiuto, si è dimostrata una valida alternativa all isolamento sociale, contrastando i vissuti di solitudine e sostenendo il processo di acquisizione dell autonomia e del benessere psico-fisico e relazionale; - la condivisione di vissuti e conoscenze tra persone che vivono l esperienza della disabilità, si è dimostrata utile per favore la rielaborazione dell evento, della disabilità riportata, delle sue conseguenze sulla sfera personale, familiare e sociale ed per il recupero di un proprio ruolo e di un identità personale e sociale. - gli incontri di Gruppo hanno rappresentato una significativa opportunità di aggregazione e socializzazione, sviluppando le potenzialità emotive e relazionali di ciascun partecipante; - la frequenza ai Gruppi per le persone assistite e loro familiari, ha evidenziato miglioramenti nel superamento di fasi depressive e nel rinforzo dell autostima legata all aiuto reciproco e allo scambio di esperienze. - Inoltre vi è stata una maggiore adesione alle iniziative di reinserimento nella realtà territoriale, nella frequentazione di corsi di formazione e ad altre proposte orientate al reinserimento lavorativo e sociale. A Rovigo sono stati coinvolti per i colloqui individuali n. 19 assicurati e n. 10 familiari. Il primo Gruppo di Aiuto, quello degli Assicurati, è stato avviato a Novembre 2012; è un gruppo omogeneo per età, con una media di circa 30 anni, con disabilità varia; alcuni in rendita ed altri in temporanea, per favorire un intervento di sostegno il più possibile vicino all evento traumatico. Le situazioni diversificate rispetto all infortunio hanno reso possibile un confronto diretto tra gli infortunati ed un reciproco sostegno. II Numero dei partecipanti è cresciuto gradualmente, con sempre nuovi inserimenti, a seguito anche dell esito dei colloqui individuali, consentendo di giungere a 8 partecipanti stabili. Alla fine del mese di Marzo 2013 è stato avviato il Gruppo dei familiari, inseriti a seguito di colloqui di preparazione all esperienza di Gruppo. Il gruppo è composto da alcune mogli e da una madre di gravi invalidi, impegnate nell attività di cura del loro cari. A Padova i colloqui preliminari sono iniziati a novembre 2012 e sono proseguiti con frequenza regolare (per reclutare gli interessati) sino alla metà di gennaio, successivamente, nel corso dei controlli di temporanea sono stati individuati e quindi avviati al progetto altri assicurati. In totale sono stati coinvolti 16 assicurati, di età variabile (per lo più giovani con un età media sui 35 anni) e 9 mogli di gravi invalidi sul lavoro. Solo a febbraio 2013, sono partiti i Gruppi di Auto Mutuo Aiuto, sia per i famigliari che per gli assistiti. Quest ultimo nel corso degli ultimi mesi si è rinnovato con l inserimento di nuovi soggetti, sia per l esito dei colloqui individuali, sia per la scelta di nuove situazioni riscontrate nel corso dei controlli di temporanea. Al momento il Gruppo di Auto Mutuo Aiuto degli Assistititi si compone di 5 partecipanti che si sono affiatati e risultano essere particolarmente collaborativi. Il Gruppo dei famigliari è più ristretto, ma i partecipanti si sono sempre ritrovati senza mai vanificare le finalità dell incontro. PUNTI DI FORZA: Gli strumenti del servizio sociale: lavoro di rete, accordi e protocolli operativi, schede individualizzate degli assistiti; Attenzione agli ESITI dei progetti: uso di test, di indicatori di miglioramento delle situazioni psicologiche personali e delle relazioni familiari; maggior partecipazione alle iniziative di reinserimento sociale proposte dall INAIL (sportive e di socializzazione); L aver proposto sia i colloqui individuali sia la frequenza ai gruppi si è dimostrato, anche attraverso i test di valutazione, una valida proposta che ha evidenziato degli esiti positivi di miglioramento delle persone con i percorsi di colloqui di sostegno individuali e familiari, rinforzati dall esperienza nei gruppi. Si sono sviluppare relazioni di reciprocità e di auto e mutuo aiuto, che 6

7 hanno permesso la nascita di forme concrete di solidarietà tra le persone, indipendenti dall apporto degli operatori. Si riportano alcune tabelle tratte dalla relazione di Valutazione finale della De Leo Fund, in cui si evince che l 80% delle persone che hanno concluso il percorso avevano aderito ad entrambi i Progetti. 7

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