IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE
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- Rocco Magnani
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1 IL RAPPORTO DI AUTOVALUTAZIONE LA STRUTTURA DEL RAV Dino Cristanini BERGAMO 23 Gennaio 2015
2 LA STRUTTURA DEL RAV 1 CONTESTO E RISORSE Quali vincoli presentano? Quali leve positive ci sono per agire efficacemente rispetto agli esiti? 2 ESITI Quali risultati la scuola èriuscita a far raggiungere ai suoi studenti? 3 PROCESSI Quali pratiche educative e didattiche, gestionali e organizzative la scuola ha messo in atto? 4 IL PROCESSO DI AUTOVALUTAZIONE 5 INDIVIDUAZIONE DELLE PRIORITÀ Composizione del Nucleo di autovalutazione Connessioni con esperienze pregresse di autovalutazione Quali esiti èprioritario cercare di migliorare?
3 DIMENSIONI, AREE E INDICATORI LE DIMENSIONI CONTESTO E RISORSE, ESITI, PROCESSI SONO ARTICOLATE IN AREE PER OGNI AREA NELLA GUIDA AL RAV: - VIENE FORNITA UNA DEFINIZIONE -SONO INDIVIDUATI GLI INDICATORI E LE FONTI DELLE INFORMAZIONI PERTINENTI PER CIASCUN INDICATORE -SONO FORMULATE DELLE DOMANDE GUIDA PER STIMOLARE LA RIFLESSIONE SUI DATI -VIENE LASCIATO UNO SPAZIO PER AGGIUNGERE EVENTUALI ULTERIORI INDICATORI ELABORATI DALLLA SCUOLA PER OGNI INDICATORE NELLA MAPPA DEGLI INDICATORI: -VENGONO ELENCATI UNO O PIÙDESCRITTORI E LE RELATIVE FONTI DELLE INFORMAZIONI
4 LA MOTIVAZIONE DEL GIUDIZIO ÈUN ULTERIORE SPAZIO PER RAPPRESENTARE LA SPECIFITÀ DELLA SINGOLA SCUOLA Motivazione del giudizio assegnato (max 2000 caratteri spazi inclusi)
5 CONTESTO E RISORSE AREE E DEFINIZIONI POPOLAZIONE SCOLASTICA TERRITORIO (AREA GEOGRAFICA SU CUI INSISTE LA SCUOLA) E CAPITALE SOCIALE RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI RISORSE PROFESSIONALI Provenienza socio-economica e culturale degli studenti e caratteristiche della popolazione che insiste sulla scuola (es. occupati, disoccupati, tassi di immigrazione). Caratteristiche economiche del territorio e sua vocazione produttiva. Risorse e competenze presenti nella comunitàper la cooperazione, la partecipazione e l interazione sociale. Istituzioni rilevanti nel territorio Situazione della scuola e grado di diversificazione delle fonti di finanziamento (es. sostegno delle famiglie e dei privati alle attivitàscolastiche, impegno finanziario degli enti pubblici territoriali). Qualitàdelle strutture e delle infrastrutture scolastiche. Quantitàe qualitàdel personale della scuola (es. conoscenze e competenze disponibili).
6 CONTESTO E RISORSE AREE E INDICATORI POPOLAZIONE SCOLASTICA TERRITORIO (AREA GEOGRAFICA SU CUI INSISTE LA SCUOLA) E CAPITALE SOCIALE RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI RISORSE PROFESSIONALI Status socio-economico e culturale delle famiglie degli studenti Studenti con famiglie economicamente svantaggiate Disoccupazione Immigrazione Spesa per l'istruzione degli Enti Locali Finanziamenti all istituzione scolastica Edilizia e rispetto delle norme sull edilizia Caratteristiche degli insegnanti Caratteristiche del dirigente scolastico
7 ESITI E FINALITÀSTRATEGICHE RISULTATI SCOLASTICI RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA RISULTATI A DISTANZA Riduzione della dispersione scolastica e dell insuccesso scolastico Rafforzamento delle competenze di base degli studenti rispetto alla situazione di partenza Riduzione delle differenze tra scuole e aree geografiche nei livelli di apprendimento degli studenti Valorizzazione degli esiti a distanza degli studenti con attenzione all universitàe al lavoro
8 ESITI AREE E INDICATORI RISULTATI SCOLASTICI RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA RISULTATI A DISTANZA Esiti degli scrutini Trasferimenti e abbandoni Risultati degli studenti nelle prove di italiano e matematica Livelli di apprendimento degli studenti Variabilitàdei risultati fra le classi Indicatori da elaborare a cura della scuola Prosecuzione negli studi universitari Successo negli studi universitari Successo negli studi secondari di II grado Inserimenti nel mondo del lavoro
9 PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE AREE, SOTTOAREE E INDICATORI CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE CURRICOLO E OFFERTA FORMATIVA PROGETTAZIONE DIDATTICA VALUTAZIONE DEGLI STUDENTI DIMENSIONE ORGANIZZATIVA DIMENSIONE METODOLOGICA DIMENSIONE RELAZIONALE Curricolo Politiche scolastiche di istituto Progettazione didattica AMBIENTE DI APPRENDIMENTO Presenza di prove strutturate per classi parallele Durata delle lezioni Organizzazione oraria Attivitàe strategie didattiche Episodi problematici Clima scolastico INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE INCLUSIONE RECUPERO E POTENZIAMENTO Attivitàdi inclusione Attivitàdi recupero Attivitàdi potenziamento CONTINUITÀE ORIENTAMENTO CONTINUITÀ ORIENTAMENTO Attività di continuità Attivitàdi orientamento
10 MISSIONE E OBIETTIVI PRIORITARI CONTROLLO DEI PROCESSI ORGANIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE GESTIONE DELLE RISORSE ECONOMICHE FORMAZIONE PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE AREE, SOTTOAREE E INDICATORI ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA Indicatori da elaborare a cura della scuola Indicatori da elaborare a cura della scuola Gestione delle funzioni strumentali Gestione del Fondo di istituto Processi decisionali Impatto delle assenze degli insegnanti sull organizzazione Progetti realizzati Progetti prioritari SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE Offerta di formazione per gli insegnanti VALORIZZAZIONE DELLE COMPETENZE Indicatori da elaborare a cura della scuola COLLABORAZIONE TRA INSEGNANTI COLLABORAZIONE CON IL TERRITORIO COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE Gruppi di lavoro degli insegnanti Confronto tra insegnanti INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE Reti di scuole Accordi formalizzati Raccordo scuola-territorio Raccordo scuola e lavoro Partecipazione formale dei genitori Partecipazione informale dei genitori Partecipazione finanziaria dei genitori Capacitàdella scuola di coinvolgere i genitori
11 IN COSA CONSISTE L AUTOVALUTAZIONE PER OGNI OGGETTO DI ANALISI E VALUTAZIONE SI TRATTA DI INTERPRETARE E PORTARE A SINTESI IL COMPLESSO DEI DATI A DISPOSIZIONE E DI FORMULARE UN GIUDIZIO ARGOMENTATO
12 DOVE TROVARE I DATI PER SUPPORTARE IL GIUDIZIO (DAL 2015) NELLA PIATTAFORMA ON LINE LE SCUOLE TROVERANNO PER CIASCUN INDICATORE I DATI PERTINENTI GIÀDISPONIBILI A SISTEMA (INVALSI, EX FASCICOLO SCUOLA IN CHIARO) ULTERIORI DATI SARANNO DISPONIBILI ALLA FINE DI MARZO DOPO L ELABORAZIONE DEL QUESTIONARIO SCUOLA In questo modo ogni singola scuola potràconfrontare la propria situazione con quella di istituzioni scolastiche simili per un piùefficace processo di autovalutazione in ciascuna delle aree in cui èarticolato il RAV. (Circolare ministeriale 47/2014)
13 COME FARE L AUTOVALUTAZIONE ESAMINARE I DATI CONNESSI A CIASCUN INDICATORE INTERPRETARE I DATI ANCHE IN BASE AGLI INTERROGATIVI PROPOSTI DALLE DOMANDE GUIDA INDIVIDUARE I PUNTI DI FORZA E DI DEBOLEZZA DELLA SCUOLA PER CIASCUNA AREA (OPPORTUNITÀE VINCOLI PER LA DIMENSIONE CONTESTO E RISORSE ) ESPRIMERE UN GIUDIZIO MOTIVATO UTILIZZANDO LE RUBRICHE DI VALUTAZIONE
14 POPOLAZIONE SCOLASTICA CONTESTO E RISORSE AREE E INDICATORI AREE OPPORTUNITÀ VINCOLI TERRITORIO (AREA GEOGRAFICA SU CUI INSISTE LA SCUOLA) E CAPITALE SOCIALE RISORSE ECONOMICHE E MATERIALI RISORSE PROFESSIONALI
15 ESITI AREE E PUNTI DI FORZA/DEBOLEZZA AREE PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA RISULTATI SCOLASTICI RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA RISULTATI A DISTANZA
16 PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE AREE E PUNTI DI FORZADEBOLEZZA AREE PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE -Curricolo e offerta formativa -Progettazione didattica -Valutazione degli studenti AMBIENTE DI APPRENDIMENTO -Dimensione organizzativa -Dimensione metodologica -Dimensione relazionale INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE -Inclusione -Recupero e potenziamento CONTINUITÀE ORIENTAMENTO -Continuità -Orientamento
17 PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE AREE E PUNTI DI FORZADEBOLEZZA AREE PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA -Missione e obiettivi prioritari -Controllo dei processi -Organizzazione delle risorse umane -Gestione delle risorse economiche SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE -Formazione -Valorizzazione delle competenze -Collaborazione tra insegnanti INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE -Collaborazione con il territorio -Coinvolgimento delle famiglie
18 LA FORMULAZIONE DEL GIUDIZIO AUTOVALUTATIVO PER CIASCUNA AREA DEGLI ESITI E DEI PROCESSI LA SCUOLA DOVRÀ ESPRIMERE UN GIUDIZIO COMPLESSIVO, UTILIZZANDO UNA SCALA DI POSSIBILI SITUAZIONI CHE VA DA 1 A 7. L'ESPRESSIONE DEL GIUDIZIO NON DOVREBBE DERIVARE DALLA SEMPLICE LETTURA DEI VALORI NUMERICI FORNITI DAGLI INDICATORI, MA DALL INTERPRETAZIONE DEGLI STESSI E DALLA RIFLESSIONE CHE NE SCATURISCE. ÈNECESSARIO CHE I GIUDIZI ESPRESSI SIANO ESPLICITAMENTE MOTIVATI IN MODO DA RENDERE CHIARO IL NESSO CON GLI INDICATORI E I DATI DISPONIBILI.
19 LE CARATTERISTICHE DI UN GIUDIZIO MOTIVATO Completezza-Utilizzo dei dati e degli indicatori messi a disposizione centralmente (MIUR, INVALSI, ecc.) e capacitàdi supportare il giudizio individuando ulteriori evidenze e dati disponibili a scuola. Accuratezza-Lettura dei dati e degli indicatori in un'ottica comparativa, confrontando la situazione della scuola con i valori di riferimento forniti (medie nazionali o regionali, andamento generale delle scuole di riferimento, ecc.). Qualitàdell analisi -Approfondimento e articolazione della riflessione a partire dall analisi dei dati disponibili. L'analisi è articolata quando non ci si limita a elencare i dati o a descrivere ciòche la scuola fa, ma i dati vengono interpretati tenendo conto della specificitàdel contesto, oppure si evidenziano i punti di forza e di debolezza dell'azione della scuola, o ancora si individuano aspetti strategici.
20 LE RUBRICHE VALUTATIVE FACILITANO LA FORMULAZIONE DEL GIUDIZIO 1 SITUAZIONE MOLTO CRITICA 2 3 SITUAZIONE CON QUALCHE CRITICITÀ 4 5 SITUAZIONE POSITIVA 6 7 SITUAZIONE ECCELLENTE
21 COME USARE LE RUBRICHE Le situazioni 1 (Molto critica), 3 (Con qualche criticità), 5 (Positiva) e 7 (Eccellente) sono corredate da una descrizione analitica. Le descrizioni non hanno la pretesa di essere una fotografia della situazione di ciascuna singola scuola. Esse servono piuttosto come guida per capire dove meglio collocare la propria scuola lungo una scala. Le situazioni 2, 4 e 6 non sono descritte e permettono di posizionare le scuole che riscontrano una corrispondenza tra la descrizione e la situazione effettiva solo in relazione ad alcuni aspetti. Per esempio la scuola può scegliere di indicare 4 se ritiene che la propria situazione siaper alcuni aspetti positiva (5) mentre per altri presenti qualche criticità(3). Per ciascuna area si chiede di motivare brevemente le ragioni della scelta del giudizio assegnato, indicando i fattori o gli elementi che hanno determinato la collocazione della scuola in uno specifico livello della scala.
22 ESITI GIUDIZIO AUTOVALUTATIVO AREE CRITERI DI QUALITÀ GIUDIZIO COMPLESSIVO RISULTATI SCOLASTICI La scuola garantisce il successo formativo degli studenti RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA La scuola assicura l acquisizione dei livelli essenziali di competenze (misurate con le prove standardizzate nazionali) per tutti gli studenti. La scuola assicura l acquisizione delle competenze chiave e di cittadinanza degli studenti RISULTATI A DISTANZA La scuola favorisce il successo degli studenti nei successivi percorsi di studio e di lavoro
23 PRATICHE EDUCATIVE E DIDATTICHE GIUDIZIO AUTOVALUTATIVO AREE CRITERI DI QUALITÀ GIUDIZIO COMPLESSIVO CURRICOLO, PROGETTAZIONE E VALUTAZIONE -Curricolo e offerta formativa -Progettazione didattica -Valutazione degli studenti AMBIENTE DI APPRENDIMENTO -Dimensione organizzativa -Dimensione metodologica -Dimensione relazionale INCLUSIONE E DIFFERENZIAZIONE -Inclusione -Recupero e potenziamento CONTINUITÀE ORIENTAMENTO -Continuità -Orientamento La scuola propone un curricolo aderente alle esigenze del contesto, progetta attivitàdidattiche coerenti con il curricolo, valuta gli studenti utilizzando criteri e strumenti condivisi La scuola offre un ambiente di apprendimento innovativo, curando gli aspetti organizzativi, metodologici e relazionali del lavoro d'aula La scuola cura l'inclusione degli studenti con bisogni educativi speciali, valorizza le differenze culturali, adegua l'insegnamento ai bisogni formativi di ciascun allievo attraverso percorsi di recupero e potenziamento La scuola garantisce la continuitàdei percorsi scolastici e cura l'orientamento personale, scolastico e professionale degli studenti
24 PRATICHE GESTIONALI E ORGANIZZATIVE GIUDIZIO AUTOVALUTATIVO AREE CRITERI DI QUALITÀ GIUDIZIO COMPLESSIVO ORIENTAMENTO STRATEGICO E ORGANIZZAZIONE DELLA SCUOLA -Missione e obiettivi prioritari -Controllo dei processi -Organizzazione delle risorse umane -Gestione delle risorse economiche SVILUPPO E VALORIZZAZIONE DELLE RISORSE UMANE -Formazione -Valorizzazione delle competenze -Collaborazione tra insegnanti INTEGRAZIONE CON IL TERRITORIO E RAPPORTI CON LE FAMIGLIE -Collaborazione con il territorio -Coinvolgimento delle famiglie La scuola individua le prioritàda raggiungere e le persegue dotandosi di sistemi di controllo e monitoraggio, individuando ruoli di responsabilitàe compiti per il personale, convogliando le risorse economiche sulle azioni ritenute prioritarie La scuola valorizza le risorse professionali tenendo conto delle competenze per l'assegnazione degli incarichi, promuovendo percorsi formativi di qualità, incentivando la collaborazione tra pari La scuola svolge un ruolo propositivo nella promozione di politiche formative territoriali e coinvolge le famiglie nella definizione dell'offerta formativa
25 IL PERCORSO IN SINTESI AREA E SUA DEFINIZIONE INDICATORI DOMANDE GUIDA PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA GIUDIZIO MOTIVATO
26 DALLA VALUTAZIONE AL MIGLIORAMENTO PRIORITÀ, TRAGUARDI, OBIETTIVI PIANO TRIENNALE PRIORITÀ (IN RELAZIONE AGLI ESITI) Obiettivo di processo Obiettivo di processo TRAGUARDI DI LUNGO PERIODO Obiettivo di processo
27 DALLA VALUTAZIONE AL MIGLIORAMENTO MIGLIORARE I PROCESSI PER MIGLIORARE GLI ESITI PRIORITÀ Obiettivi generali che la scuola si prefigge di realizzare nel lungo periodo attraverso l azione di miglioramento. Le prioritàche la scuola si pone devono necessariamente riguardare gli esiti degli studenti. OBIETTIVI DI PROCESSO Gli obiettivi di processo rappresentano una definizione operativa delle attivitàsu cui si intende agire concretamente per raggiungere le priorità strategiche individuate. Essi costituiscono degli obiettivi operativi da raggiungere nel breve periodo (un anno scolastico) e riguardano una o piùaree di processo. TRAGUARDI DI LUNGO PERIODO Si tratta di risultati previsti a lungo termine (3 anni). Essi articolano in forma osservabile e/o misurabile i contenuti delle prioritàe rappresentano le mete verso cui la scuola tende nella sua azione di miglioramento.
28 NECESSITÀDELLA CONSAPEVOLEZZA DEL RAPPORTO TRA PROCESSI ED ESITI Indicare in che modo gli obiettivi di processo possono contribuire al raggiungimento delle priorità (max 1500 caratteri spazi inclusi)
29 INDIVIDUARE LE PRIORITÀE I TRAGUARDI AREE INDICATORI PUNTI DI FORZA PUNTI DI DEBOLEZZA PRIORITÀPER IL MIGLIORAMENTO TRAGUARDI MISURABILI RISULTATI SCOLASTICI RISULTATI NELLE PROVE STANDARDIZZATE NAZIONALI COMPETENZE CHIAVE E DI CITTADINANZA RISULTATI A DISTANZA Esiti degli scrutini trasferimenti e abbandoni Risultati degli studenti nelle prove di italiano e matematica Livelli di apprendimento degli studenti Variabilitàdei risultati fra le classi Indicatori da elaborare a cura della scuola Prosecuzione negli studi universitari Successo negli studi universitari Successo negli studi secondari di II grado Inserimenti nel mondo del lavoro
30 DEFINIRE GLI OBIETTIVI DI PROCESSO PROCESSI SU CUI LAVORARE PER PRODURRE I MIGLIORAMENTI ATTESI TRAGUARDI OSSERVABILI/ MISURABILI OBIETTIVI STRATEGICI DI MIGLIORAMENTO
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